USS WAYFARER
presenta
Dei re, dei draghi e del viandante
Missione 16
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS WAYFARER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS WAYFARER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 2020
www.starfleetitaly.it | USS WAYFARER
Equipaggio
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Capitano Michael Lucius Kiron Capitano
| Tenente Comandante Sheeval Wu Capo Sicurezza
| Tenente Comandante Erjn Martia Kublik Consigliere
| Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea Ingegnere Capo
| Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa Ufficiale Comunicazioni
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Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker Ufficiale Medico Capo
| Tenente Comandante Gregory Cooper Ufficiale Scientifico Capo
| Tenente Comandante Mehon Vaitor Ufficiale Tattico Capo
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Autori
Capitano Michael Lucius Kiron Michele Congia
| Capo Sicurezza Sheeval Wu Silvia Bianchini
| Consigliere Erjn Martia Kublik Ivana Minati
| Ingegnere Capo Dorian Zsolt Ristea Gianluca Nacci
| Ufficiale Comunicazioni Asuna Pauline Ichigawa Silvia Izumi
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Ufficiale Medico Capo Julia Reis Squiretaker Vanessa Marchetti
| Ufficiale Scientifico Capo Gregory Cooper Franco Carretti
| Ufficiale Tattico Capo Mehon Vaitor Marco Calandri
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Sommario
Sinossi
16.00 - Fra le ombre di Genesis
16.01 - Preparativi, carote e consigli al consigliere
16.02 - Nuovi strani mondi
16.03 - Non uno di più
16.04 - Nella terra dei draghi
16.05 - Curioso ...
16.06 - Showtime
16.07 - Alla corte del re
16.08 - Scelte
16.09 - Sotto assedio
16.10 - Fiumi di porpora
Sinossi
"Dei re, dei draghi e del viandante" è la 16ma missione della Wayfarer.
16.00 - Fra le ombre di Genesis
Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper
USS Wayfarer - Sala riunioni
29/05/2398, Ore 09.00 - D.S. 75406.51
Il Capitano Kiron era seduto al suo solito posto in attesa dell'arrivo dei suoi ufficiali superiori, leggendo i dati della prossima missione assegnata dal Comando di Flotta... ancora non riusciva a credere ai suoi occhi.
Era passato quasi un anno dalla missione su Albatross. Tutte quelle morti, quel mondo in rovina che a tutt'oggi faticava a rinascere nonostante gli aiuti della Federazione. Anche dopo aver risolto la faccenda aveva avuto incubi per giorni... incubi nei quali una pianta assassina cercava di ucciderli tutti. E nonostante questo si rammaricava di aver dovuto distruggere due creature così uniche. Chissà se ce n'erano altre la fuori... o cose ben peggiori.
Su consiglio di Erjn aveva chiesto all'Ammiragliato di ricevere una serie di missioni più leggere. Per far riprendere forza ai suoi uomini... per lo più erano state missioni diplomatiche. Niente di serio... molto noiose in effetti. Però serviva a tutti loro una piccola pausa, ma adesso dovevano tornare in forma prima di cadere nell'apatia.
Cooper battibeccava con Rumar, con le due Squiretaker e persino con lui... Cooper battibeccava sempre con chiunque quindi si poteva dire che era tornato in piena forma. Sheeval stava massacrando i suoi uomini a suon di addestramenti speciali, li vedeva passare con uno sguardo distrutto di chi dorme si e no due ore a notte. Ristea si era chiuso in sala macchine a portare al limite di perfezione i suoi amati motori. Vaitor aveva cercato di coinvolgere gli altri ufficiali nei suoi progetti olografici, ma con scarsi risultati e la giovane Ichigawa sembrava faticare a sentirsi un membro dello staff di comando... aveva visto delle potenzialità in quella ragazza e non voleva farsi sfuggire l'occasione di aiutarla nella sua crescita.
Insomma, si stavano tutti annoiando a morte... lui compreso.
Stava per richiamare la Flotta Stellare per richiedere delle missioni più interessanti, quando una comunicazione con l'Ammiraglio Lennox riaccese in lui il fuoco dell'esploratore.
L'apertura della porta della sala riunione lo distolse dai suoi pensieri. Erano arrivati praticamente tutti insieme parlottando fra loro di piccole gestioni della nave. Dopo un breve saluto e dopo aver ordinato qualcosa al replicatore, si sedettero tutti guardando il loro Capitano con sguardo annoiato in attesa della prossima missione: parlare con l'ennesima commissione/governo/comunità mineraria? Portare un cestino per il pranzo a dei coloni? Raccogliere campioni di polline?
"La avverto Capitano, se devo raccogliere un altro campione di polline me ne vado!" borbottò Cooper come se gli avesse letto nel pensiero.
"Dio ti prego, fa che sia una raccolta di polline..." sospirò Rumar di rimando strappando un sorriso a tutti loro.
Kiron li guardò senza dire niente pregustando la faccia che avrebbero fatto... l'aveva fatta lui stesso alcune ore prima. Con estrema teatralità indicò il grande schermo della sala riunioni e poi premette il pulsante di avvio.
L'immagine che apparve riaccese una scintilla d'interesse nei suoi ufficiali. Si trattava del fermo immagine catturato da un satellite geostazionario. Il dettaglio era incredibile. L'immagine raffigurava cinque uomini, diversamente armati, ma tutti dall'aspetto risalente al tardo medioevo terrestre.
Due di loro erano in armatura pesante con tanto di scudi e spade mentre gli altri passavano dall'armatura di cuoio a quella che sembrava una tunica sacerdotale piena di strani simboli.
I cinque uomini erano in piedi su una cengia rocciosa e guardavano verso il vuoto, in posizione di guardia.
"HAY 2556. Pianeta di classe M scoperto appena due anni fa all'interno della nebulosa Mutara." iniziò Kiron.
"Quella del Progetto Genesis?"
"Esatto Numero Uno... all'esplosione del dispositivo Genesis per mano di Khan, gran parte della materia della nebulosa si trasformò in un pianeta che purtroppo ebbe vita breve. L'instabile protomateria, usata per la costruzione della matrice da David Marcus nella sua fretta di completare il Progetto Genesis, fece diventare gli ecosistemi da essa creati pericolosamente bizzarri. Questa instabilità, all'inizio, si manifestò nel ritmo accelerato di crescita, poi in scombussolamenti micro-climatici. Invece di prosperare, il pianeta iniziò a subire un'attività geologica molto violenta che ridusse in lava l'intera superficie. Ma da allora sono passati centotredici anni e il pianeta si è raffreddato tanto da permetterne l'esplorazione."
"Vuole dire che quello è il pianeta Genesis? Ci sono già delle forme di vita? Ma è impossibile!" esclamò Cooper.
"Infatti non lo è... ci eravamo tanto concentrati su Genesis da dimenticarci di esplorare quello che rimaneva della nebulosa. E alla fine abbiamo scoperto questo pianeta." rispose Kiron godendosi la scena finale della sua esposizione.
"Nessuna traccia di tecnologia più avanzata della lavorazione del ferro" commentò Rumar cercando di studiare l'abbigliamento degli uomini in cerca di anacronismi.
"Nessuna traccia di inquinamento atmosferico..." si aggiunse Cooper sbuffando annoiato.
"Aspetto umanoide perfettamente simile ad un terrestre, nessun segno di malattie dovute ad una vita tecnologicamente meno avanzata... quegli uomini sembrano in forma perfetta." commentò la dottoressa Squiretaker con occhio clinico.
"L'uomo in abito di stoffa sembra essere il capo. Notate come alcuni di loro sono leggermente voltati verso di lui. I due in armatura sembrano intenzionati a proteggerlo." continuò il consigliere di bordo.
"I simboli sulla sua veste sembrano costellazioni... ne riconosco un paio." si intromise Ichigawa sorprendendo un po' tutti.
"Capitano, ci hanno ordinato di fare da balia ad un pianeta di agricoltori tecnologicamente arretrati? Sarà di una noia mortale." sospirò Cooper e questa volta Rumar sembrò essere d'accordo con lui.
"Ci hanno ordinato di capire questo!" disse Kiron e con teatralità fece partire il filmato.
L'immagine si mise in movimento. I due uomini in armatura si posero davanti a tutti sollevando gli scudi. Da sotto la cengia rocciosa, dalla quale si poteva ammirare un paesaggio rigoglioso pieno di piante lussureggianti, apparve un enorme rettile alato di colore rosso sangue le cui scaglie rilucevano i raggi del sole.
La creatura, che sembrava essere alta almeno quanto un palazzo di sei piani, si sollevò di alcuni metri per poi poggiare le zampe posteriori sulla terrazza rocciosa. Gli uomini erano arretrati all'unisono. L'essere sembrò ruggire, il suono non era naturalmente registrato nelle immagini del satellite, ma la bocca spalancata provvista di zanne e una lunga lingua biforcuta, sembrò far nascere in tutti i presenti la sensazione di un urlo bestiale pieno di furia animale.
"Santo cielo... che diavolo è quel coso?!" mormorò Ristea a bocca aperta.
"E' un drago! Se non sbaglio c'erano anche su Betelgeuse II, ma ormai è un pianeta inabitabile. Non credevo che fossero così grandi" Vaitor ne aveva ricostruito uno sul ponte ologrammi in una sua missione simulata e le sue creature sembravano misere al confronto di quella creatura.
"Non hanno speranze. Forse con un fucile phaser o qualche granata al plasma..." commentò Sheeval vagliando tutte le possibilità
"Non siamo qui per quella creatura signori... guardate attentamente." mormorò il Capitano della Wayfarer attirando l'attenzione di tutti sulle immagini.
L'uomo in tunica sollevò il suo bastone, sembrò mormorare alcune parole e poi puntò la mano verso il drago. Un attimo dopo un enorme e sfrigolante fulmine si sprigionò dalla sua mano abbattendosi come un maglio sul rettile... per alcuni secondi il mostro sembrò urlare di dolore. Le sue scaglie, colpite dalla scarica elettrica, si offuscarono per poi annerirsi, alcune si staccarono cadendo a terra. Le ali del drago colpirono l'aria e l'essere fuggì dal suo carnefice urlando la sua rabbia e il suo dolore. Gli uomini parvero rilassarsi e l'immagine si fermò di nuovo.
"Cos'è successo?" chiese basito Cooper sconvolto per quello che aveva visto.
"E' quello che dobbiamo scoprire... e dato che si tratta di un pianeta protetto dalla Prima Direttiva dovremo seguire un preciso protocollo di studio, ma la Federazione vuole assolutamente sapere che cosa abbiamo visto." rispose Kiron soddisfatto ed elettrizzato allo stesso tempo.
"Qualcuno ha idea di cosa abbiamo appena visto?" chiese il Ristea guardandosi intorno, ma nessuno rispose a quella domanda.
"Magia?" chiese timidamente Asuna nel mutismo generale.
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16.01 - Preparativi, carote e consigli al consigliere
Autore: Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa
USS Wayfarer, Ponte Ologrammi
29/05/2398, Ore 14.30 - D.S. 75407.13
"Signore, dobbiamo seriamente allenarci con questo equipaggiamento rudimentale?", chiese il Marinaio Scelto Kor con indosso un'armatura pesante, in realtà molto meno pesante di quanto sembrasse grazie alla moderna lega in fibra di carbonio con cui era stata replicata, e reggendo con non poco sforzo una spadona a due mani che fissava dubbioso.
"Non vedo quale sia il problema, Marinaio", rispose una scettica Wu dalla sua armatura di cuoio mentre controllava il filo della lama della sua daga prima di riporla nel cinturone in vita.
"Il nostro compito è garantire la sicurezza dell'equipaggio indipendentemente dalle armi che ci troviamo ad utilizzare e data la situazione non possiamo certo portarci dietro dei phaser. Non crede? Le armi ed armature che indossiamo sono state replicate ad immagine di quelle presenti nei pochi video che abbiamo a disposizione riguardanti gli abitanti di HAY 2556 per cui mi aspetto acquisiate destrezza nell'utilizzarle in breve tempo."
Fece una breve pausa per poi riprendere.
"Vi ricordo che siete stati scelti per partecipare alla missione in quanto negli ultimi addestramenti siete risultati essere i migliori nel combattimento corpo a corpo e con armi bianche, quindi chi meglio di voi è miglior candidato per prendere parte a questa missione?"
Fece scorrere lo sguardo da uno all'altro senza aggiungere ulteriori parole, ma lasciando intendere che si aspettava la solita serietà ed impegno nonostante l'equipaggiamento di cui sarebbero stati dotati.
Nessuno del gruppo ebbe il coraggio di controbattere. Alcuni si sentirono molto più consapevoli delle proprie capacità e molto più motivati grazie a quelle parole. Altri si sentivano soltanto ridicoli in quelle vesti. Altri ancora erano semplicemente eccitati all'idea di poter essere scelti come membri nella squadra di sbarco.
"Computer, avvia il programma olografico di addestramento Q Zeta Alpha Nove", disse il Comandante Wu fermando all'unisono tutte queste emozioni e tutti questi pensieri e facendo apparire attorno al gruppo un discreto numero di guerrieri armati in diverso modo pronti ad attaccarli.
USS Wayfarer, Hangar Navette
29/05/2398, Ore 16.30 - D.T. 75407.36
"Proviamoci di nuovo. Sono sicuro che questa è la volta buona. Attivi l'emettitore, Capo!", ordinò Ristea strofinandosi le mani ansioso verso un collega vulcaniano con la tuta gialla seduto al timone di una delle navette.
"Si, signore", rispose il ragazzo attivando un comando da terminale e dando la conferma.
Altri tre ingegneri davanti alla navetta stavano registrando con i loro tricorder diversi parametri energetici ed elettromagnetici poco entusiasti, ma quando alzarono lo sguardo rimasero a bocca aperta: dopo pochi secondi di sfarfallio, al posto della navetta era comparsa una piccola costruzione diroccata.
"Vedo che siamo a buon punto", commentò alle loro spalle il Comandante Rumar appena giunto nell'hangar.
"S-si. Sembra di sì Comandante" rispose uno dei tre colto di sorpresa.
"Dobbiamo ancora migliorare... non mi pare ancora sufficientemente stabile" aggiunse un altro.
"Allora?", chiese Rumar uscendo dalla porta principale dell'edificio in rovina che iniziò a sfarfallare leggermente.
"Mmmh dobbiamo ancora sistemare le frequenze e potenziare il campo di forza", aggiunse con sguardo pensoso dopo aver dato un'occhiata al risultato. "Comandante, come vede ci stiamo ancora lavorando..."
"Lo vedo bene. Quindi siete davvero riusciti a utilizzare il principio dell'emettitore olografico mobile per nascondere un corpo grande come questa navetta?"
"Si, esatto. Anche se ovviamente con delle limitazioni. Non è possibile alimentare un campo olografico del genere per periodi troppo prolungati. Può ben intuire che il consumo energetico di un emettitore olografico per un campo olografico così grosso è piuttosto elevato, ma il signor Wazoski sta facendo del suo meglio per ridurlo quanto più possibile", rispose Ristea poggiando una mano sulla spalla al terzo dei tre ingegneri che fino a quel momento non aveva aperto bocca e che arrossì imbarazzato al complimento.
"Molto bene Wazoski! Non vedo l'ora di vedere cosa è in grado di fare. Vi lascio lavorare. Voglio essere informato sullo stato di avanzamento dei lavori tra un paio d'ore. Dobbiamo capire se l'idea di usare la navetta e mimetizzarla è percorribile. Altrimenti saremmo costretti a portarci con la Wayfarer a portata di teletrasporto sperando che nessuno degli abitanti ci noti" disse voltandosi ed avviandosi all'uscita dell'hangar mentre il gruppo di ingegneri era già tornato febbrilmente all'opera.
USS Wayfarer, Ufficio del Capitano
29/05/2398, Ore 17.30 - D.S. 75407.48
"Sai quanto io ti stimi e quanto apprezzi il modo in cui gestisci la baracca e il fatto che tieni a tutti noi, ma onestamente questa volta non mi trovo d'accordo. Non mi pare una buona idea, Capitano", disse Rumar camminando avanti e indietro per l'ufficio scuotendo leggermente la testa.
"Capisco", fu la risposta di Kiron in piedi dall'altro lato della scrivania con le braccia incrociate e lo sguardo abbassato sul monitor davanti a lui in cui era aperta la scheda di servizio di un membro dell'equipaggio.
"Capisco...", aggiunse dopo qualche secondo di silenzio e riflessione, "ma ripetimi ancora una volta le tue motivazioni, Numero Uno."
"Perché non mi pare la persona più adatta da mandare sul campo per una missione simile. Perché abbiamo personale molto più adatto e preparato...e perché parliamo di un ufficiale addetto alle comunicazioni e penso sia più utile qui, piuttosto che nella squadra di sbarco."
"Sai Krell, è da un po' che ci stavo riflettendo: dovrei dare più spazio di crescita ai vari membri dell'equipaggio. La Ichigawa è un ufficiale ancora giovane. A volte è un po' impacciata e commette errori anche grossolani, non lo nego... però mi pare stia mostrando un buon spirito di iniziativa"
"Certo, non si può negare, ma..."
"L'ho trovata fuori dalla porta di questo ufficio di ritorno dalla riunione di questa mattina." continuò il Capitano interrompendo il collega e alzando lo sguardo verso di lui, "Si è offerta volontaria di unirsi ad una squadra di sbarco e penso sia mio dovere prendere in considerazione le richieste di ogni membro dell'equipaggio. Non ha mai fatto richieste simili prima d'ora, quindi non vedo perché negarle quest'esperienza... sebbene le sue motivazioni siano discutibili", proseguì lui ripensando a tutti i riferimenti che la ragazza aveva fatto riguardo agli oloromanzi a tema medioeval-fantasy che aveva simulato sul ponte ologrammi, "..credo si tratti comunque di un'opportunità di crescita e un'esperienza da cui potrà trarre insegnamento."
Krell sospirò sconfitto: "Ti ho già detto come la penso, Capitano. La decisione finale è la tua. Assicurati solo che sia preparata. Non sappiamo cosa ci aspetta. Anche una delle sue battute potrebbe metterci in difficoltà se detta nel momento sbagliato."
USS Wayfarer, Bar di Prora
29/05/2398, Ore 19.30 - D.S. 75407.70
"Buon appetito, Tenente Vaitor. Posso farle compagnia?", chiese Erjn a Mehon completamente assorto nella lettura del D-padd che reggeva con una mano, mentre con l'altra di tanto in tanto raccoglieva una cucchiaiata di zuppa di porri e piselli dal piatto.
"Ma certo, Consigliere. Prego", rispose lui poggiando educatamente il dispositivo sul tavolo accanto al piatto.
"Posso chiederle cosa sta leggendo di così interessante?", chiese lei poggiando il suo piatto di verdure cotte e prendendo posto.
"L'arte della guerra. Si tratta di un libro di consigli tattico-strategici possiamo dire...piuttosto antico. Lo ha scritto un terrestre della regione cinese diversi secoli fa e devo dire che contiene parecchi spunti interessanti." rispose. E poi aggiunse: "Quando stamattina abbiamo visto quel video in sala riunioni non so bene perché ma ho ricordato uno dei miei vecchi professori dell'Accademia che lo consigliava. Penso che potrebbe tornarmi utile per la missione che stiamo per intraprendere"
"Già. La nostra mente è un'entità alquanto complessa. Spesso è difficile se non impossibile spiegare i collegamenti che vengono fatti dal nostro cervello a livello inconscio. Ed è vero anche che dagli antichi c'è sempre qualcosa da imparare", commentò lei smuovendo con la forchetta le diverse verdure nel piatto.
"Non le piacciono?" chiese lui incuriosito da quell'atteggiamento.
"Ho sempre avuto qualche problemino di incompatibilità con le carote. Loro non piacciono a me e sono abbastanza certa di non piacere a loro", sorrise spostandone una da parte dal resto.
"Una tattica potrebbe essere quella di prendere in un'unica forchettata un pezzetto di carota con pezzi di altre verdure che invece le piacciono molto oppure che hanno un sapore abbastanza forte da coprirlo", suggerì lui.
"Non ci avevo pensato. Di solito mi limito a mangiare solo il resto e lasciarle da parte." disse lei provando a raccogliere in una sola forchettata un pezzettino di carota, uno di patata e uno di zucchina.
"Non ho potuto fare a meno ascoltarvi ..." La voce della dottoressa Squiretaker giunse alle loro spalle. "Consigliere, le carote hanno moltissime proprietà benefiche tra cui la ricchezza di vitamine e minerali oltre che di beta-carotene, giusto per citarne alcune, per cui non posso fare altro che consigliarle caldamente di mangiarle."
"Era ora che qualcuno desse un consiglio al Consigliere. In fondo me lo sono sempre chiesta, se il Consigliere consiglia tutti, chi consiglia il Consigliere?", chiese la Ichigawa ridacchiando e raggiungendo Julia assieme a Cooper con il vassoio in mano.
Tutti la fissarono per qualche secondo in silenzio imbarazzati, fino a che Cooper non diede un colpo di tosse per sviare l'attenzione e chiese:"Com'è che qui si parla di carote?"
"Veramente si parlava di letteratura antica...", rispose Vaitor, mentre Asuna rideva ancora della propria battuta.
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16.02 - Nuovi strani mondi
Autore: Capitano Michael Lucius Kiron
USS Wayfarer, Laboratorio Astrometrico
29/05/2398, Ore 19.30 - D.S. 75407.70
"Computer, visualizzare la nebulosa Mutara."
Appena la notifica sonora arrivò a conferma dell'esecuzione del comando, le stelle e i pianeti del sistema SOL cominciarono a sfrecciare indietro come se ci si stesse allontanando a velocità curvatura.
Dopo qualche secondo, le scie luminose cominciarono ad accorciarsi repentinamente così come avevano iniziato ad allungarsi, quindi a ritrasformarsi in oggetti puntiformi per poi sparire quasi completamente oscurati dall'iridescenza di gas ionizzati squarciati da potenti scariche elettrostatiche.
"Affascinante quanto letale."
"Decisamente, Numero Uno. Nonostante la detonazione del dispositivo Genesis l'abbia in parte consumata, il suo terribile splendore è praticamente rimasto intatto..."
"Quanta ne è andata distrutta, Capitano?"
"Come sicuramente saprà dai tempi in cui frequentava l'Accademia, l'esplorazione della nebulosa Mutara era pressoché resa impossibile dalla sua natura altamente instabile. Di conseguenza il calcolo della percentuale di nebulosa consumata dall'esplosione del dispositivo Genesis è stato eseguito in maniera approssimativa ... gli scenziati della Federazione all'epoca hanno stimato un 40%, una percentuale comunque non così lontana dalle ultime stime fatte ora che la tecnologia ci consente maggiori possibilità di esplorazione in sicurezza." Fece una breve pausa "Computer, rimpicciolire a fattore 10 e ricostruire il perimetro della Nebulosa Mutara prima della formazione del pianeta Genesis."
Mentre il motore grafico processava e interpretava le informazioni e ricostruiva le immagini da proiettare sulla volta celeste, le porte del laboratorio astrometrico si aprirono rivelando una figura claudicante che avanzava aiutandosi con un bastone.
"State programmando di fare una vacanza esotica!? Bel posto!"
"Faccia poco lo spiritoso, Cooper" Commentò Kiron "E' in ritardo!"
"E poi sarei io il burbero senza senso dello humor..."
"Dia retta a me, li lasci perdere i suoi preziosissimi campioni di polline e si faccia una vacanza insieme a noi ..."
"No, mi correggo è il Capitano a non avere il senso dello humor ... lei ce l'ha ... pessimo, ma ce l'ha." Rispose sarcasticamente l'ufficiale scientifico.
Kiron lanciò un'occhiataccia ad entrambi.
Rumar fece una faccia che sembrava voler dire "Ha cominciato lui!", Cooper invece sembrava sogghignare come un bambino dispettoso che era riuscito a far sgridare il fratello maggiore mentre prendeva la parola per illustrare il frutto delle analisi che aveva condotto.
"Mi sono preso un po' più di tempo per scartabellare gli archivi della Flotta riguardo gli esperimenti della dottoressa Carol Marcus e di suo figlio David su Regula I. Ho trovato interessantissime informazioni sul pianeta Genesis, sulla sua formazione e sui cataclismi che lo hanno portato al collasso strutturale ..."
"E su HAY 2556? Ha scoperto qualcosa!?" Lo incalzò Kiron, smanioso di conoscere a quali conclusioni fosse arrivato il suo ufficiale scientifico circa quel giovane pianeta e le sue bizzarrie.
"Praticamente nulla..."
Kiron sbuffò per la delusione ... Cooper non solo era arrivato in ritardo, ma si era presentato senza uno straccio di risposta.
"...nulla che faccia credere che si tratti di un pianeta apparso per magia e dalla stessa governato."
"Si spieghi meglio..." Lo incalzò nuovamente Kiron che aveva capito che Cooper aveva scoperto invece qualcosa, ma che stava facendo il prezioso per fargli scontare il rimprovero che gli aveva fatto per il ritardo.
"Considerando le nuove informazioni raccolte sulla nebulosa e le recenti scoperte di una 'devianza' delle leggi fisiche che governano questo settore rispetto a quelle conosciute, ho apportato delle correzioni al modello matematico di gravitazione universale in modo da tenere conto di queste differenze ... e sono giunto ad una prima importante conclusione - ovviamente da verificare, ovvero che le forze sprigionatesi dall'esplosione della nebulosa non si sono esaurite nell'implosione di Genesis, ma sono più che mai attive e in continua trasformazione. HAY 2556 ne è un'espressione. Le sue stranezze ne sono un'espressione."
"Quindi ci sta dicendo HAY 2556 è un nuovo Genesis?" Chiese Rumar, stupefatto dalla portata di quelle rivelazioni.
"In verità, quel che voglio dire è che HAY 2556 potrebbe non essere l'unico. L'esplosione del dispositivo all'interno della nebulosa potrebbe aver dato vita a strani nuovi mondi..."
"Ok Cooper, diciamo che questo posso accettarlo ... anzi, oserei dire che ha una sua logica ... Non posso dire altrettanto dei draghi e degli umanoidi dalle cui mani partono saette ed incantesimi. Qual è la loro origine?"
"Per scoprirlo toccherà fare delle verifiche sul campo, Capitano ... e sicuramente non sarà una passeggiata. Ad ogni modo mi sento abbastanza confidente da azzardare un'ipotesi sulla loro origine..."
"Ovvero?" Chiesero all'unisono Kiron e Rumar.
"Avete presente quando nei giardini nascono delle piante che non siamo stati noi a seminare?"
"Ricordo vagamente qualcosa di quando ero bambino ..." Rispose Krell "nelle nostre serre idroponiche a bordo della Wayfarer non succede, se non di rado, perché i semi non hanno le stesse occasioni di essere veicolati come sulla superficie di un pianeta..."
"Ha colto il punto. La vita su HAY 2556 potrebbe derivare dall'incontro di 'semi' alla deriva nello spazio e la forza creativa residua del dispositivo Genesis potrebbe aver fatto il resto. Si ricordi che questo settore è stato oggetto di 'contaminazione' da parte dell'Enterprise (che tra l'altro è esplosa qua) e non solo ... e chissà a quali altre è stato soggetto il sistema Mutara."
"Non ci resta che verificare se questa sua ipotesi trovi riscontro. Teniamoci pronti per lo sbarco"
"Teniamoci pronti?! Capitano, penso non serva che le rammenti le disposizioni previste dal regolamento circa la partecipazione dell'Ufficiale in Comando alle missioni di sbarco ..."
"E' da un bel po' che attendevo di entrare in azione e lei ora vuole dirmi che non posso sbarcare? Al diavolo i regolamenti!"
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16.03 - Non uno di più
Autore: Tenente Comandante Erjn Martia Kublik
USS Wayfarer, Bar di Prora
29/05/2398, Ore 21.30 - D.S. 75407.93
L`iniziale euforia di Kiron stava trasformandosi velocemente in cautela: programmare da subito uno sbarco sulla base di poche congetture prodotte fin lì era senz`altro un azzardo.
La priorita' era stabilire un numero di squadre adeguato e comporle in maniera essenziale.
Stavolta avrebbe permesso solo a pochi e selezionati ufficiali di prenderne parte per lasciare spazio a più strumentazioni scientifiche avrebbe ridotto al minimo il rischio di vite umane facendo pesare il suo rango ad ogni richiesta che avrebbe ritenuto superflua.
Sicuramente Cooper aveva già in mente pochi nomi da potersi portare dietro ed un programma di rilievi ben organizzato ci si poteva fidare delle sue approssimazioni come fossero certezze, era un eccezionale e prezioso scienziato, anche se era allo stesso tempo l'ufficiale più irritante e snervante dell'intera storia della Wayfarer.
Il D-Padd di Kiron emise un segnale di entrata comunicazione distogliendolo dalla sua linea di pensiero e, dopo averne accuratamente letto il contenuto, un'imprecazione gli scivolò involontariamente dalla bocca.
"Kiron a Cooper!"
Ci vollero i soliti sabbatici secondi di silenzio prima che l'ufficiale scientifico rispondesse ad una chiamata.
=^=Qui Cooper=^=
"Nel mio ufficio tra cinque minuti!"
Ignorò la risposta in entrata e chiuse bruscamente la comunicazione: ancora una volta il 'pallone gonfiato' in questione era riuscito a distinguersi
Incredibilmente Cooper si presentò nell`ufficio del Capitano con qualche minuto di anticipo e, prendendo subito la parola, iniziò a sciorinare formule e conteggi inerenti al pianeta... un'impressionante e minuziosa mole di lavoro sulla natura di HAY 2556, dei possibili spettri di fluido che supponeva potessero caratterizzarne il nucleo centrale .
"Senza rilevazioni sul suolo non posso giungere a conclusioni concrete vanno assolutamente eseguiti calcoli sul fluido del nucleo: materia troppo instabile il cui collasso sarà inevitabile... Ho bisogno di biologi. Con un'analisi base della flora di superficie potremo acquisire dati sensibili sulla fotosintesi e..."
Cooper era un fiume in piena, si capiva perfettamente che la possibilità di quello studio lo entusiasmava non sarebbe stato possibile dissuaderlo in nessun modo dall'arricchire le sue richiestissime pubblicazioni.
Suo malgrado, ancora una volta Kiron doveva ammettere che una competenza come la sua a bordo della Wayfarer era un privilegio...
"Di quanti elementi di squadra parliamo?" chiese Kiron
Preso alla sprovvista dalla secchezza della richiesta, Cooper cercò di delineare un organigramma che il Capitano immediatamente dopo ridusse di un terzo.
"Non autorizzerò più di dieci elementi."
L'espressione sbalordita lasciò intendere che Cooper ritenesse più che inadeguato il numero.
"Avrà a disposizione degli spazi per le strumentazioni che riterrà necessarie, non mi opporrò nemmeno ad eventuali nuovi test da brevettare ... ah ... e scelga pure un caposquadra visto che probabilmente lei non andrà ..."
Cooper non ebbe neanche il tempo di obbiettare che il Consigliere Kublik si fece strada nell'ufficio annunciata soltanto dal sonoro della porta d'ingresso.
"Consigliere che visione meravigliosa per questi stanchi occhi.."
Lo sguardo di Kiron lo annichilì.
"Il Consigliere è qui per formalizzare rapporto a suo carico."
Senza aggiungere altro e sotto lo sguardo attonito dell'interlocutore, Kiron diede la parola al Consigliere.
"Signor Cooper, per la seconda volta ha ignorato l'appuntamento presso il mio ufficio per il colloquio prefissato con più che ampio anticipo..."
"Assolutamente no!" tuonò indignato, "Sono venuto e lei non mi ha ricevuto..."
La Kublik perse totalmente il contegno guadagnando fisicamente lo spazio tra lei e Cooper.
"Avevo già appuntamenti quel giorno e la mia assistente era a sua disposizione come da protocollo e come specificato nel sollecito..."
Si metteva male, la donna era visibilmente inviperita come non mai.
"Il Signor Cooper" continuò "ha dileggiato la mia assistente dicendo che avrebbe parlato soltanto con quella 'senza i peli sulla faccia', in sfregio alla sua preparazione accademica e alle sue discendenze tallarite."
Lo sguardo di Kiron rimaneva neutro ma severo se l'ira del Consigliere non fosse rientrata ci sarebbero state ripercussioni pesanti.
"Non mi lascia altra scelta che fare rapporto al capitano sottolineando la sua misoginia e l'irriverenza con il quale si permette di fare distinzioni di genere ... lei è inadatto ad ogni sorta di collaborazione che non enfatizzi il suo ego.
E rimodulando il tono di voce chiuse così "Ritengo fosse giusto informarla prima che il mio rapporto la faccia interdire da ogni missione futura. Sarà l'ultima cortesia che le userò Cooper, ne sia certo..."
Ammutolito dalla risolutezza della donna, Cooper aspettò il responso di Kiron senza proferire una sola parola per cercare di giustificarsi. Già di per sé era un risultato eccezionale.
"Preferirei davvero non aver assistito a questa discussione non ho bisogno di ragguagliarla sulla gravità delle accuse del Consigliere spero..."
Stava svanendo di sicuro l'opportunità di capeggiare la squadra scientifica di sbarco e con essa un lavoro a cui voleva dare seguito fortemente era giunta l'ora di ingoiare un po' del suo orgoglio.
"Solo per una volta..." pensò tra se
"Consigliere, sono stato inqualificabile con il mio comportamento e sono pronto a fare le mie scuse formali oltre che a lei alla sua assistente..."
"L'universo sta davvero per collassare allora..." sembrarono pensare nello stesso istante sia Kublik che Kiron.
Anche se l'intento dell'ufficiale era chiaro ad entrambi, c'era una piccola possibilità che l'esperienza sarebbe in ogni caso servita in futuro per disciplinare quell'insolenza... ed Erjn non se la sarebbe lasciata scappare per nessuna ragione al mondo.
"La aspetto nel mio ufficio non appena il Capitano la congederà, Signor Cooper ... e se riterremo le sue scuse plausibili potrò anche rivedere la mia decisione, a fronte ovviamente di uno scrupoloso impegno da parte sua a non mancare a nessuno dei prossimi appuntamenti."
La sola idea di cosa avrebbe dovuto sopportare se fosse riuscito a farla franca gli faceva correre insofferenza invece di sangue nelle vene, ma ...
"Che diavolo! Se sono fortunato, morirò prima."
pensò tra sé.
"La invito caldamente a sforzarsi di mostrare sincera contrizione " Lo incalzò Kiron "Credo anch'io che a lei non piaccia fare squadra ed è un problema che in un modo o nell'altro dovrò risolvere."
Il tono sottilmente minaccioso di Kiron aveva il peso specifico di un masso, ma ora la priorità era cospargere adeguatamente il capo di cenere per poter essere incluso dell'away team!
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16.04 - Nella terra dei draghi
Autore: Tenente Comandante Sheeval Wu
USS Wayfarer - Sala Tattica
30/05/2398, Ore 08.30 - D.S. 75409.19
"Abbiamo terminato le analisi? Siamo pronti a scendere a terra?" disse Kiron guardando i suoi ufficiali superiori.
"Direi di sì. Abbiamo esaminato tutti i dati provenienti dal satellite orbitale. Finalmente una buona idea da parte della Flotta Stellare, tra parentesi..." cominciò Cooper
"A nessuno interessano i suoi pareri, comandante, prosegua sui fatti" lo interruppe Rumar prima che la verbosità dell'ufficiale scientifico intontisse tutti.
"D'accordo, d'accordo... allora il pianeta ha un unico grande continente e una moltitudine di isole vulcaniche. Gli eventi che abbiamo osservato si sono verificati sul continente quindi abbiamo rimandato ad un successivo momento l'analisi geologica dei vulcani, anche se sono uno dei principali elementi per capire la formazione di questo pianeta. Ho già fatto richiesta di lanciare alcune sonde di profondità non appena sapremo con cosa abbiamo a che fare"
"Sarebbero dati molto interessanti in effetti" commentò Kiron "ma per il momento concentriamoci su quello che c'è sopra. C'è qualcosa sulla civiltà che abbiamo visto?"
"Dall'analisi risultano diverse città fortificate di media grandezza con stime intorno ai 50.000 abitanti e relativi feudi. Abbiamo lanciato un programma di identificazione dei simboli e delle bandiere e abbiamo identificato almeno sei diversi regni o almeno, unità politiche, diverse per ulteriori dettagli dovremo aspettare di scendere sul pianeta. Quelli che abbiamo visto al momento possiamo solo indicarli come "Blu" ovvero con i colori più rappresentativi delle loro insegne e la loro città ha all'incirca 15.000 abitanti comprendendo i feudi collegati" disse Kublik "dalle immagini satellitari pregresse abbiamo potuto scoprire un'alleanza con i "Rossi" e una guerra, o almeno qualche battaglia contro i "Verdi". Anche se le vie di comunicazione sono abbastanza poche per via di animali pericolosi, non ultimo il drago che abbiamo visto nelle immagini"
"Dovremo quindi trovare una zona abbastanza vicina alla città, ma che sia sufficientemente riservata per un atterraggio"
"Con il comandante Vaitor abbiamo esaminato le mappe e abbiamo individuato almeno due punti di atterraggio sicuri" intervenne Wu "in ogni caso suggerisco di volare in condizione blu, di notte e di tingere di nero le navette per evitare di essere visti da terra"
"Ottima idea" disse Kiron
"Si anche perché potremmo risparmiare un po' di energia per gli oloproiettori una volta a terra" disse quindi Ristea
"Siamo obbligati a scendere con due navette per via del gran numero di attrezzature necessarie, una sarà occultata come casolare diroccato e l'altra come fienile andato a fuoco infestato di rovi. C'è spazio per 14 persone"
"Ho esaminato le richieste di tutti e direi che possiamo soddisfare quasi tutte le istanze. Comandante Wu, selezioni quattro membri della sicurezza che verranno con noi. Stessa cosa lei, comandante Cooper. Gli altri quattro saremo io, il comandante Ristea, il comandante Squiretaker e il tenente Ichigawa. Completate le vostre cose e provate a riposarvi perché la partenza è all'una stanotte. Comandante Rumar a lei la plancia"
HAY 2556
Qualche chilometro dalla città "Blu", Navetta 1
31/05/2398, Ore 01.10 - D.S. 75411.09
"Atterraggio perfetto. Non rilevo nessuno nei paraggi" disse Wu al timone della navetta "anche la navetta 2 è atterrata"
"Attivare gli oloproiettori. Tenente Ichigawa comunichi con la navetta 2 di fare altrettanto" disse Kiron
"Già fatto Capitano" rispose la giovane visibilmente eccitata vestita con una tunica da popolana.
"Perfetto scendiamo"
Il gruppetto si radunò di fronte alle navette camuffate, gli addetti alla sicurezza in armatura completa e il comandante Wu in corazza di pelle e una maschera sul viso per evitare che gli occhi artificiali la facessero scoprire, mentre il Capitano avrebbe impersonato un ricco mercante per confondersi nella massa e per creare una solida copertura. Tutti gli altri avrebbero fatto da seguito in vesti più popolari anche per confondersi meglio e, nel non essere notati, poter effettuare delle scansioni non visti.
"Vogliamo andare?" disse Kiron
"Se permette Capitano" disse Ichigawa attirando gli sguardi di tutti "ehm... potremmo andare a recuperare le scaglie del drago?" disse velocemente "analizzando le bruciature potremmo scoprire qualcosa di più su quel fulmine che abbiamo visto lanciare dal mago."
"Non lo chiami mago" disse Cooper spazientito "dobbiamo solo scoprire quale ritrovato scientifico ha usato!"
"E' un'ottima idea" disse la dottoressa dopo un secondo "al di là del discorso magia o non magia. E poi potremmo trovare degli indizi sulla genetica di quell'animale."
"La cengia rocciosa non è molto distante da qui, un paio d'ore di cammino al massimo." disse Wu
"Al suo passo o al mio?" commentò Cooper preoccupato
"Comandante si faccia mandare dalla Wayfarer le coordinate precise, non voglio rischiare di perdermi. Non sappiamo cosa possiamo trovare" disse Kiron ignorando la domanda dell'ufficiale scientifico "Quanto tempo abbiamo prima di dover muovere le navette?"
"Direi non più di 36 ore, meglio 34 ore per andare sul sicuro" disse Ristea
"Non è molto considerando che dobbiamo muoverci a piedi... meglio andare allora"
USS Wayfarer - Plancia
31/05/2398, Ore 02.18 - D.S. 75411.22
Rumar seduto sulla poltrona del capitano stava leggendo i rapporti delle ultime ore, nel silenzio rotto solo dai segnali delle strumentazioni della plancia nel turno gamma. L'apertura della porta lo fece sobbalzare e si girò in tempo a vedere Kublik uscire dal turboascensore
"Comandante che ci fa in plancia a quest'ora?" disse Rumar
"Non riuscivo a dormire... sapere Michael in una terra di draghi mi tiene abbastanza sveglia" disse lei sedendosi al suo posto
"Già anche a me... è per questo che ho preso il turno gamma"
Passò un minuto di silenzio
"Non ha voluto farmi scendere a terra" disse quindi Kublik
"C'era poco spazio e le attività scientifiche e di sicurezza avevano la precedenza." commentò lui
"Sì... ufficialmente."
"Come ufficialmente...? C'è un ufficioso di cui non so niente?"
"Beh a parte l'ultimo anno di missioni diplomatiche o di basso peso, nelle precedenti missioni più pericolose in un modo o nell'altro mi sono trovata in pericolo di vita."
"Siamo stati tutti in pericolo di vita."
"Sai cosa intendo... con urgente bisogno di cure mediche."
"E dici che non ti ha mandata per tenerti al sicuro?"
"Secondo me sì. Pensa a quanto sarei potuta essere d'aiuto per capire questi popoli... pensa agli studi antropologici e psicologici che avrei potuto fare..."
"Beh, ti ama... non vuole saperti in pericolo"
"Ma il mio lavoro prevede anche questo e lui è il Capitano. Non dovrebbe prendere decisioni di natura personale."
"E' anche un uomo... e comunque siamo qui per la prima volta, ci sarà tempo per queste cose. Probabilmente la prossima volta scenderai."
"Non ne sono sicura..."
"Tranquilla... la prossima volta voglio scendere anche io... ti immagini vedere un drago?"
HAY 2556
Cengia Rocciosa
31/05/2398, Ore 01.59 - D.S. 75411.18
"Siamo sicuri che quel drago non torni?" disse Ristea vagamente preoccupato.
"Non si preoccupi comandante... ho un paio di granate al plasma in tasca per sicurezza." disse Wu "Comunque vediamo di fare in fretta."
"Ottima precauzione, vediamo di trovare quelle scaglie. Comandante scansioni l'area."
"Subito" disse Wu regolando la visione dei suoi occhi e guardandosi intorno e oltre il dirupo "ne ho trovate 3, ma due sono impossibili da raggiungere, l'unica che possiamo recuperare è su un costone di roccia, 15 metri sotto di noi."
"Una ci basterà. Come la prendiamo?" disse Julia
"Usando questa" disse Wu tirando fuori dallo zainetto una lunga corda che a vista sembrava canapa, ma che in realtà era una ultramoderna fibra sintetica ultraresistente. Si imbragò e diede un capo agli addetti della sicurezza "Signor Kor, trovi un punto di fissaggio. Poi datemi corda lentamente finché non raggiungo il punto esatto" disse quindi al marinaio in armatura completa
"Ehmm... lo sai che se l'infermiera Walker lo viene a sapere ci ammazza tutte e due? Anzi tutte e tre." disse Vanessa indicando anche Asuna, la quale si guardò intorno innocentemente.
"Allora forse è meglio non dirglielo" rispose Sheeval "Pronti?" ricevuto l'assenso del marinaio, si lanciò oltre il dirupo attutendo con le gambe il rimbalzo contro la parete rocciosa dopodiché cominciò lentamente a scendere fino a raggiungere una roccia sporgente su cui era atterrata una scaglia bruciacchiata. Con estrema difficoltà riuscì ad afferrarla con due mani poiché anche se la dimensione era di circa 30 centimetri, era molto pesante, quindi diede il segnale e venne tirata su.
Appena recuperata sia Cooper che la Squiretaker tirarono fuori dalle borse i tricoder incominciando le analisi.
"Fantastico!" disse Cooper "La struttura molecolare è pazzesca, ha quasi la densità dell'alluminio trasparente!"
"Cosa può dire delle bruciature?" disse Kiron avvicinandosi a esaminarle a occhio
"Per fare questo tipo danni da elettrocuzione direi che la scossa doveva avere una potenza di almeno un centinaio di ampere... che di per sé è tantissimo considerando che già superando un ampere risulta fatale per un essere umano. Ma queste scaglie sono incredibilmente resistenti, un ampere non l'avrebbe nemmeno sentito."
"Ma era un fulmine vero?" disse Wu
"Molto depotenziato..." disse Cooper "Un fulmine che cade dal cielo genera in media 30 milioni di volt di differenziale per ogni 10 metri di lunghezza e circa 1000 ampere di potenza. Considerando le immagini che abbiamo visto la creatura si trovava a una ventina di metri dalle persone quindi avrebbe dovuto prendere quasi 2000 ampere, ma a quella potenza non avrebbe solo ferito la creatura... l'avrebbe carbonizzata. Bruciata. Distrutta. Puf!" concluse battendo forte le mani facendo sobbalzare Asuna che ascoltava concentrata.
"Quindi è un fulmine, ma non un vero e proprio fulmine naturale..."
"Magico?" disse Ichigawa
"Ma no! Ci sono mille modi per creare fulmini in laboratorio... questo sembra opera di un generatore di Van de Graaf o una bobina di Tesla." disse Cooper spazientito
"E una bella grossa anche... se fosse a dimensione di un bastone vorrebbe dire una tecnologia molto superiore a quella che abbiamo potuto vedere..." concluse Ristea
"Non ci resta che andare verso la città" disse quindi Kiron alzandosi e mettendo la scaglia nella sua borsa "vedremo di scoprire qualcosa di più."
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 06.11 - D.S. 75411.67
Era da poco sorta l'alba quando il gruppo raggiunse le porte della città. Le insegne blu con il nome della città che la giovane addetta alle comunicazioni aveva tradotto in 'Tarsis', erano state appena esposte dalle due torri che facevano da guardia alla porta principale della città fortificata. Entrando nella città insieme alle altre decine di viandanti, commercianti, contadini che portavano le loro merci ai mercati della città, il gruppo si fece largo tra le persone che cominciavano a uscire dalle case per iniziare le attività del giorno, tra cui comprare il pane appena sfornato e depositare davanti alle porte di casa dei vasi maleodoranti.
"Ma quest'odore..." fece Asuna storcendo il naso
"È urina." disse la Squiretaker con freddezza medica
"Le condizioni igieniche non sono il massimo" commentò Ristea "anche nel medioevo terrestre si potevano vedere scene del genere."
"Ma come mai la mettono così in strada?"
"E' già tanto che non la lancino dalla finestra" commentò Kiron "Ho letto che in tempi passati veniva raccolta e utilizzata come fissante per le attività tessili per il colore."
"E' per il contenuto di ammoniaca" disse quindi Cooper scansionando l'ambiente con il tricoder nascosto nella manica.
La loro attenzione venne quindi richiamata da uno strillone al centro della piazza protetto da due guardie in cotta di maglia con i colori della città.
"Udite Udite!! Il Sommo e Magnifico Elminster, Primo Stregone e Re di Tarsis, invita la cittadinanza tutta a presenziare all'incantesimo di divinazione per affrontare la minaccia dei draghi su queste terre. Questa sera nell'Arena Principale. È previsto un obolo di cinque monete d'oro a persona" disse questo urlando, dopodiché ripeté il messaggio.
"Beh sappiamo dove andare stasera." commentò Ichigawa sorridendo.
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16.05 - Curioso ...
Autore: Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 19.07 - D.S. 75413.14
"Curioso..."
"Cosa vostra Maestà?"
"Curioso comportamento di quelle guardie."
"Quali?"
"Mio caro Ghalle, meno irruenza e più grazia nei movimenti...anche un cieco vi noterebbe."
"Chiedo venia, Maestà....non sono abituato a questo ruolo."
"Lo so bene, non è colpa vostra se i vostri predecessori o tramassero per uccidermi o fossero così stupidi da farsi ammazzare dai draghi."
"Dove devo guardare?"
"Subito sotto le mura, vicino alla Locanda del Puledro Impennato... c'è un gruppetto di guardie armate che sembrano proteggere un mercante mai visto prima ed un gruppo di plebei."
"Visti"
"Ecco, mio caro Ghalle, non notate anche voi che è particolarmente assurdo che un gruppo di guardie senza segni distintivi circolino armate nei miei domini?"
"L'ordine di stamattina era di lasciar passare chiunque dalle porte affinché venisse divulgata notizia della divinazione che si terrà più tardi."
"È corretto....ma i mercanti di solito portano merci o denari... non plebei e guardie armate..."
"Magari ha timore di essere assalito dai draghi, sarebbe una giusta precauzione."
"Avrebbe molte più guardie. Quel grasso viscido verme di Ozbilen ha portato dentro le mura tre dei suoi carri di mercanzie con una cinquantina di guardie armate a cavallo..."
"E ha pagato un'ottima tassa."
"Meno alta di quanto avrei voluto, ma la sgualdrina che mi ha mandato era abbastanza brava....beh almeno finché non ha tentato di rubare."
"Spiacevole fine... la sua testa ancora gronda sangue dalla picca su cui è stata infilata."
"Ecco una cosa che preferivo non sapere, Ghalle."
"Chiedo nuovamente venia, Maestà."
"Sia....in ogni caso allerta una decina di guardie e piazzane almeno altrettante ad osservare i nostri strani ospiti... e che non siano fra i più stupidi che hai."
"Teme delle spie?"
"Ormai è circolata voce che posso sconfiggere i draghi... magari ancora non ucciderli, ma scacciarne uno quando mi capita a tiro sì... gli altri Re vorranno scoprire come faccio. La pagliacciata della divinazione servirà a distrarli, ma voglio evitare problemi."
"Non credo che Re Gund di Torge voglia interrompere la nostra alleanza... avervi come amico è di sicuro guadagno per lui."
"L'amicizia non esiste. Se riuscisse a scoprire il mio segreto, mi ucciderebbe... le sue truppe sono meglio addestrate delle nostre... tutti sono sempre pronti a seguire i rossi crinieri..."
"A occhio, quelli attorno al mercante non mi paiono Guardie Rosse di Torge...e nemmeno i plebei, veri o finti che siano."
"I tuoi modi saranno grezzi, ma l'occhio clinico non l'hai perduto..."
"Me n'è rimasto solo uno Maestà, ma cerco di usarlo al meglio."
"Ne convengo...escluderei Torge, gli altri regni sono lontani... potrebbero essere spie di Re Strerkik, non ha mai digerito il modo in cui è stato ucciso suo padre...come abbiamo distrutto le sue armate e respinto le sue ansie di esportate i suoi verdi vessilli sulle nostre terre."
"Quali ordini allora?"
"Mio caro Ghalle fai in modo che i tuoi uomini non li perdano mai di vista. Dieci a spiarli, dieci, venti o trenta guardie per catturarli non importa.. .ma fatelo dopo che hanno assistito alla divinazione... i trucchi alchemici dovrebbero attirare enormemente la loro attenzione."
"Chiedo perdono, Sire Elminster...Capitano Ghalle"
"Dicci Kedhen"
"Fuori città, nella Valle dei Dispersi, un'unità di ricognitori ha rilevato una costruzione insolita... mai notata prima."
"Di che diavolo parli? A parte il piccolo borgo dimenticato, là non vi è nulla."
"Pare una vecchia segheria diroccata... non vi sono segni di vita... vi è stato calpestio e movimento attorno, ma sembra del tutto disabitata."
"Qualcuno si sta interessando dei vostri poteri Maestà."
"Triplicate la vigilanza Ghalle... informate Gyonas e gli altri comandanti dell'esercito...se pensano ad una sortita, saranno ben accolti."
"Li massacreremo Maestà... mentre... ehm... i piani per i nostri ospiti già arrivati?"
"Non cambiano... ora lasciatemi che mi debbo preparare..."
"Agli ordini..."
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 20.19 - D.S. 75413.28
"Curioso..." disse fra sé e sé Gyonas prima di leggere e rileggere ad alta voce quel messaggio arrivatogli da Re Elminster. Non era per sé, ma sapeva di essere attorniato da informatori.
"Alzati... va' a Nynive, la grande città dei re perduti, proclama loro che presto il trono sarà rivendicato... che gli Anziani scelgano bene con chi schierarsi... se faranno la scelta giusta saranno perdonati. Se continueranno con i loro inganni, sappiano che la loro malizia è arrivata alle mie orecchie."
Per arrivare a Nynive, avrebbe dovuto cavalcare per tutta la notte verso Giaf, il piccolo porto del promontorio sud, lì avrebbe dovuto prendere uno dei tanti mercantili che collegavano Tarsis a Nynive.
Ma si sa, nella notte anche i più bravi segugi possono perdere le tracce... Gyonas sarebbe andato da Strerkik a riscuotere la sua ricompensa.
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 21.22 - D.S. 75413.40
"Curioso.." sussurrò a mezza voce Shevaal all'indirizzo di Kiron.
"Cosa succede Comandante?" replicò lui in un sussurro.
"Qualcosa non va Capitano... ho notato troppe volte le stesse facce guardare verso di noi."
"Siamo estranei, forestieri... è normale che ci guardino."
"Di cui uno invalido e costretto in piedi da dei bruti senza cuore..." bofonchiò Cooper prima di beccarsi una gomitata fra le costole da parte della Squiretaker.
"Marinaio Kor che ne pensa?"
"C'è un'unità di arcieri sui merli attorno al cortile ove siamo noi... non riesco a scorgerne altrettanti sugli altri bastioni... o qua in mezzo alla folla ci sta qualche ospite indesiderato... o gli indesiderabili siamo noi..."
USS Wayfarer, Plancia
31/05/2398, Ore 21.30 - D.S. 75413.41
"Curioso..." esclamò Ristea insolitamente in plancia accanto a Rumar e la Kublik
"Cosa?" esclamò la seconda
"E' da stamattina che, come ben sapete, la nostra anziana e bizzarra ospite ha chiesto di utilizzare non solo in via esclusiva uno dei laboratori medico scientifici, ma anche una delle nostre più piccole sale olografiche."
"Sì, tutto sul ponte 8, ne sono consapevole." sentenziò il Primo Ufficiale lasciando sottintendere che non aveva autorizzato nulla, ma si limitava ad accettare la cosa... sia lui sia il Capitano Kiron avevano ormai rinunciato a discutere con l'anziana Squiretaker.
"Cosa sta combinando?" domandò curiosa Erjn
"Non ne sono sicuro... ha replicato una quantità impressionante di bastoni di varie forme e misure, tutti con una forma vagamente concava in cima... qualsiasi cosa stia facendo, periodicamente il consumo di energia viene restituito al posto di essere erogato."
"Come scusi?" chiese Rumar sbattendo le palpebre stupito.
"Non lo so, Comandante... ne so quanto lei... generalmente le sale olografiche sono per la mia sezione un buco nero senza fondo di dispendio energetico senza alcun ritorno..."
"Il Capo Operazioni Holtznagel che ne pensa?"
"E' altrettanto stupefatto, Consigliere... ora si trova sul ponte 8 per alcune verifiche sui sistemi di sua competenza."
"Il vice di Cooper invece che dice?"
"Sul serio me lo state chiedendo?" domandò Ristea ai due colleghi con sguardo interrogativo.
"Sì, perché?" fece Rumar, ma fu interrotto da Erjn.
"Prima di Cooper, ha seguito ogni follia del Comandante Who... sicuramente starà aiutando il Vice Ammiraglio in qualche stranezza."
Rumar portò teatralmente una mano sul viso scrollando il capo, strappando una risata soffocata ai due colleghi.
Il momento di convivialità fu interrotto dall'ufficiale delle comunicazioni.
"L'away team segnala insolita attività attorno alle navette... Domandano se le emissioni olografiche sono valide ed integre... ed aspettano ordini... rivelano l'impossibilità di contattare il Capitano ed il suo gruppo d'azione."
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16.06 - Showtime
Autore: Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea
HAY 2556, Citta' di Tarsis
31/05/2398, Ore 22.00 - D.S. 75413.47
L'area intorno all'Arena brulicava del movimento tipico degli eventi importanti.
Ristea si guardava intorno, cercando, come anche gli altri colleghi, di sembrare assolutamente sicuro della loro destinazione e di non destare attenzione.
Dal momento in cui avevano passato le barriere murali della città (facilmente, anzi troppo facilmente secondo l'opinione del Comandante Wu, piuttosto guardinga) il gruppo aveva seguito una tabella di marcia ben precisa.
In base alle istruzioni di Rumar, avevano identificato una taverna-albergo da usare come base, ideale per un mercante e i suoi servitori e compagni di viaggio, non troppo costosa da provocare domande, ma neanche una bettola indegna di un facoltoso forestiero in arrivo per affari.
La taverna, riconoscibile per l'insegna - un puledro impennato - era in una traversa del corso principale della città, vicina sia alla piazza principale dove dominava un'arena da 10,000 posti che alle mura cittadine. Il luogo ideale per osservare senza dare nell'occhio.
"E una chiacchierata col barista non fa mai male", aveva detto Cooper, diretto immediatamente verso il bancone e altrettanto immediatamente trattenuto per la collottola da Julia Squiretaker.
"Cosa c'è, non possiamo farci una birra tranquilli?", disse imbronciato. "Abbiamo ore da spendere prima dello show di questi trogloditi!"
"Non dimentica qualcosa, signor Cooper?" chiese la dottoressa, mostrandogli una manciata di monete.
"Ah, già", disse lui. "Mi sto abituando male, con i replicatori. Dimentico che non si può sempre avere tutto gratis."
Cooper prese le monete e il braccio di Ristea e di Ichigawa e si avviò al bancone. Julia scosse la testa. Il problema dei soldi era stato un imprevisto.
***Flashback***
USS Wayfarer, Plancia
Dodici ore prima
=^=Kiron a Rumar. Numero Uno, mi sente? =^=
Krell si scosse sulla poltrona e attivò il commbadge.
"Lieto di sentirla, Capitano. Come procede la missione?"
=^=Si sta rivelando probabilmente più costosa del previsto! =^= rispose la voce di Michael.
"Cosa intende dire?" rispose Rumar perplesso.
=^=Può teletrasportare qui due sacchetti di monete d'oro? =^=
Vaitor e Krell si guardarono attoniti.
Vaitor scrollò le spalle.
***Flashback***
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 12.00 - D.S. 75412.33
"Non ti si può portare da nessuna parte", bofonchiò Julia, camminando rapida tra i corridoi del retro-taverna, un po' accompagnando e un po' trascinando un dolorante Gregory Cooper, adornato di una fragrante bistecca sull'occhio.
"Ouch! Vai piano, abbi pietà di un povero storpio!" disse Gregory, cercando di tenersi in equilibrio e di tenere il pezzo di carne sull'occhio.
Julia non rallentò minimamente il passo. "Pietà un corno. Mettersi in una rissa con i locali! Cos'è, la fiera dei dilettanti? Mi aspettavo di meglio da te."
"Ma io non..."
"E con uno che è il doppio di te e brachicefalo pure!"
Avevano finalmente raggiunto la porta della stanza di Julia e Sheeval.
La dottoressa aprì la sacca di cuoio in cui aveva i suoi strumenti e ne uscì il tricorder e un hypospray. Ripensandoci, rimise l'hypospray nella sacca e tirò fuori una siringa tradizionale.
Cooper guardò il tutto, inquieto.
"Cosa vuoi fare con quella?"
"Indovina", ghignò Julia, una goccia di medicinale traboccante dalla punta della siringa. "Ora, via quella bistecca!"
Gregory sbiancò.
*** Flashback
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 20.25 - D.S. 75413.29***
Appostata su uno dei tetti circostanti la piazza principale e con vista diretta sull'ingresso della taverna del Puledro Impennato, la guardia si era tolta l'elmo da ore. Per quanto fosse bello e conferisse autorevolezza (e un certo grado di protezione da colpi d'alabarda e frecce, pensò), la sua capacità riflettente non lo rendeva adatto ad un compito di circospezione come quello.
La sottile brezza gli scompigliava i capelli.
L'aria, già tersa e piacevole per l'arrivo dell'imminente estate, odorava di carni arrostite e torroni, preparati nelle baracche allestite per l'evento della divinazione.
Sul tetto di fronte, e a quattro di distanza a destra e sinistra, altre guardie vegliavano.
L'uomo non capiva la ragione di dispiegare così tante risorse per un mercante e il suo seguito. Da quando era stato chiamato in servizio, solo un uomo con la faccia da ragazzino e una donna con una maschera di cuoio sul viso - probabilmente cieca, poverina, pensò - erano usciti brevemente per poi ritornare in taverna.
Aveva anche saputo che uno dei membri del gruppo aveva rovesciato un boccale di birra sull'abito da festa del fabbro locale, subendone le conseguenze.
Tutto piuttosto normale, pensò
cos'hanno questi da meritare tutta questa attenzione?
Sospirò.
Queste domande non facevano bene. Il suo ruolo era obbedire agli ordini e basta.
Riprese a guardare la porta della taverna, e quasi come se avesse chiamato la cosa, tutto il gruppo usci', a partire dalla donna con la maschera, seguita da due plebei, il mercante e tutti gli altri.
Fece immediatamente un gesto con la mano al collega dirimpetto.
Movimento in atto, gesticolò.
Scendi e passa l'informazione in caserma.
L'altra guardia fece una serie di segni, significanti lo spelling di un nome.
Ghalle? gli stava chiedendo.
L'uomo ci pensò un attimo. Scosse il pugno e iniziò a fare altri segni.
No. Dillo soltanto a Kedhen.
***Flashback***
USS Wayfarer, Plancia
31/05/2398, Ore 21.48 - D.S. 75413.45
"No, dannazione, no!", ringhiò Vaitor, azionando febbrilmente sliders e parametri nella consolle. "Non è possibile!"
Rumar lo raggiunse. "Che succede, Tenente?"
"Abbiamo perso i contatti con l'Away Team." disse Vaitor, continuando a tastare la consolle.
"Oh, andiamo", disse Krell. "La cosa sta iniziando ad essere ridicola."
"Lo dice a me", disse Vaitor a denti stretti. "E' la terza missione consecutiva dove regolarmente perdiamo i contatti col team a terra. Commbadge, tracciatori, transponders - niente, come se andassero a ramengo ogni volta che decidiamo di sbarcare da qualche parte!"
Rumar annuì, pensoso. "Faccia il possibile. Se non ripristiniamo i contatti entro due ore, scenderemo a prenderli."
"Sta diventando un'abitudine", disse Mehon.
Krell scosse le spalle e azionò il commbadge.
"Comandante Kublik?"
=^=Qui Kublik.=^=
"Può venire in Plancia? È successo un imprevisto."
HAY 2556, Citta' di Tarsis
31/05/2398, Ore 22.05 - D.S. 75413.48
Nelle due spianate polverose intorno all'Arena - la civiltà locale non era ancora arrivata ai sampietrini o al bitume, pensò Ristea -
era stata imbandita una serie di chioschi ed attrazioni.
Dorian sorrise. Tutto questo gli ricordava la sua infanzia, quando suo nonno lo portava alle fiere locali di Nea Bucuresti. Anche qui come allora, la gente dimenticava per alcune ore la durezza e gli affanni della vita quotidiana, cercando diversione nelle piccole gioie di un dolce, la meraviglia di una stella filante, i trucchi di un mangiafuoco e - per alcuni - lo sguardo invitante di una cortigiana all'angolo.
Il gruppo si diresse verso la biglietteria, lasciando Kiron, Wu e le sue guardie ad attendere che i suoi plebei portassero loro biglietti e vivande, come si confà a un facoltoso mercante.
"Speriamo che il Capitano non ci prenda gusto", pensò Dorian, ancora sorridendo. Ma conoscendo Kiron, sapeva che il Capitano avrebbe preferito far tutto con loro.
La superbia decisamente non faceva parte di lui.
"A cosa sta pensando, Capo?" disse Julia, con lui in fila. Dietro di lei, Ichigawa e un Cooper piuttosto incarognito ma con entrambi gli occhi intonsi che sembrava voler scoccare dardi dagli stessi, dritti nella nuca della dottoressa.
Dorian si rese conto che la dottoressa lo stava guardando.
"Chiedo scusa", disse. "Devo sembrare un po' tonto, vero?"
"Come un bambino ad una fiera", Julia sorrise a sua volta.
"Tutto questo mi ricorda quando ero ragazzino. Ovviamente la tecnologia era molto più avanzata, ma l'architettura generale e lo spirito di dove sono cresciuto era molto simile."
"Lei è centauriano, se mi ricordo bene..."
"Terrestre nato lì, in verità", disse Dorian. "Nea Bucuresti. Questa, se toglie i megaschermi e le navette, sembra la nostra festa patronale."
"Ci andava con i suoi genitori?" chiese Julia mentre erano quasi arrivati in cima alla fila.
"Con i miei nonni paterni", disse Dorian. "Mi hanno cresciuto loro. Non ho mai conosciuto i miei genitori."
"Oh", rispose Julia. Stava per formulare qualche espressione di simpatia, ma vista l'espressione di Dorian, preferì tacere.
"Tutto il gruppo? 45 monete d'oro, per favore", disse la bigliettaia.
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 22.25 - D.S. 75413.52
"5 minuti, sua Maesta'", disse il Maestro di Cerimonie.
Nel camerino, Elminster girò la testa di tre quarti. Lo specchio, occupante buona parte della parete a cui era appoggiata la tavola dei trucchi, costumi e make-up, rifletteva il volto di un uomo saggio ma stanco. Le tre estetiste avevano fatto del loro meglio per nascondere i segni del tempo e delle preoccupazioni.
"Molto bene", disse, rivolto genericamente al Maestro di Cerimonie ma anche alle tre, che trattennero un sospiro. "Ora andate, ho bisogno di concentrarmi."
Con un inchino, il Maestro e le tre estetiste uscirono dal camerino e chiusero la porta.
Elminster chiuse gli occhi.
"Ancora una volta, è ora dello spettacolo", pensò.
Questa pantomima lo snervava, ma era necessaria per mantenere l'equilibrio.
L'equilibrio era tutto.
Una linea sottile separava la pace dal caos, per il suo popolo, per lui e perché no, anche per i regni rivali.
Solo Ghalle e pochi altri membri scelti del suo consiglio sapevano la verità dietro il fumo e gli specchi, e lui aveva intenzione di mantenere tutto così.
Se questo è il prezzo da pagare per la tranquillità della mia gente, così sia, pensò.
Si alzò dalla sedia, aggiustò la tunica e la corona reale sulla testa, e gonfiò il petto.
"Showtime!"
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16.07 - Alla corte del re
Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 22.45 - D.S. 75413.56
Il tempo che avevano passato sugli spalti in pietra dell'arena era stata entusiasmante, nonostante i borbottii di Cooper. Asuna si era goduta ogni combattimento fra guerrieri, ogni esibizione di tiro con l'arco e ogni capriola degli acrobati che erano state messe in scena.
Le uniche tracce di magia erano stati due uomini agghindati come dei clown che avevano sputato fuoco e fatto apparire dei conigli da delle scatole prima vuote. Niente che un qualsiasi saltimbanco di strada non avrebbe potuto fare.
Si sentiva un po' defraudata dei suoi sogni di ragazzina.
"Noia, noia, noia..." borbottò di nuovo Cooper seduto fra lei e il medico di bordo.
"In effetti non è che sia tutto questo spettacolo." Commentò Ristea rivolto al Capitano Kiron.
"Per noi no, ma questa gente passa la sua vita nei campi o nelle miniere. Una serata così è una festa per loro." Rispose l'Ufficiale Superiore che in fin dei conti si stava godendo l'atmosfera e il gusto di scoperta che solo un nuovo mondo poteva dare.
"Guardate là!" esclamò il Capo della Sicurezza indicando i nuovi entrati.
Dall'ingresso principale dell'arena fece la sua entrata trionfale un piccolo gruppo. Tre uomini e una donna vestiti con abiti di cuoio e lunghi capelli raccolti in trecce. Al centro dei quattro camminava con passo fiero, ammanettato da spessi bracciali di metallo uniti fra loro da una corta catena, un essere umanoide dall'aspetto selvaggio con pelle marrone e due grosse zanne che spuntavano dalla mascella.
Attorno agli ufficiali della Wayfarer si sollevò un brusio eccitato. Gli indigeni sembravano chiamare quell'essere un Kork. Una razza di esseri bestiali che da anni vivevano nelle terre selvagge e razziavano impunemente gli insediamenti umani.
"È un orco! E quelli sono elfi!" esclamò Asuna sollevandosi in piedi elettrizzata "Non ci posso credere!"
"E ci puoi non credere in effetti mia piccola scimmietta!" ribatté Cooper afferrandole una spalla e rimettendola a sedere. "Guardi qua dottoressa." Disse passando il tricorder alla Squiretaker.
La giovane guardò i dati che l'ufficiale scientifico aveva abilmente ricavato dagli esseri e sgranò gli occhi "Ma quelli sono vulcaniani! E quel 'coso' è un klingon!"
Gli uomini della Wayfarer si voltarono all'unisono verso l'ufficiale scientifico sgranando gli occhi "Com'è possibile Comandante?" chiese Kiron anche se iniziava ad avere qualche idea in proposito.
"E' molto semplice, vi ricordate quando ho parlato di piante nate nel vostro giardino ma che voi non ricordate di aver mai piantato?" gli altri fecero un cenno di assenso e lui continuò "Bene, su Genesis erano presenti tre razze ben precise..."
"Umani, klingon e vulcaniani... residui biologici di quelle tre razze sono state scagliate su Hay 2556 dalle esplosioni su Genesis e hanno attecchito." Terminò per lui Kiron rubandogli la ribalta "Pensa che sia possibile?"
"Beh o quello o casualmente su questo pianeta sono nate tre razze quasi identiche alle nostre." rispose lui con una scrollata di spalle.
"Quasi?" chiese Ristea.
"In cento anni le energie sprigionate dal Progetto Genesis si sono date da fare. Gli umani sono pressoché simili, le nostre strutture genetiche sono più semplici... quei vulcaniani hanno invece orecchie più lunghe rispetto ai nostri alleati e quel klingon sembra essere più bestiale rispetto a quelli a cui siamo abituati. Tutto questo è sicuramente un cambiamento fisico dovuto anche a particolari condizioni ambientali. Dall'aspetto che ha il prigioniero, il Kork sembra una creatura che vive in stato semi selvaggio, visti gli abiti di pelli non conciata probabilmente sono dei primitivi che nemmeno hanno scoperto il fuoco. Scommetto che quei denti sono molto utili per strappare la carne cruda."
Ichigawua fece una faccia disgustata, ma l'aspetto di quell'essere era troppo affascinante per distogliere lo sguardo.
"In soli cento anni sono arrivati a questo risultato? Sembra che abbiano saltato intere ere storiche." si intromise Sheeval
"Servirebbero delle analisi approfondite, ma è probabile che ci sia stato un picco iniziale di evoluzione. Le energie hanno fatto fare a questi esseri enormi balzi avanti iniziali per poi affievolirsi. Essere presenti fin dal principio ci avrebbe mostrato l'evoluzione di milioni di anni in pochi giorni. Sarebbe stato affascinante!" rispose Cooper con gli occhi che gli brillavano.
Nello stesso momento il klingon emise un urlo bestiale mostrando muscoli e zanne. Il Comandante Wu strinse gli occhi come se desiderasse ardentemente scontrarsi con quell'essere disumano.
"Uno dei misteri è quindi risolto." commentò Kiron "Adesso è arrivato il momento clou dell'esibizione."
Gli altri si voltarono verso l'arena. Le porte principali si erano di nuovo aperte e l'attenzione di tutti era stata calamitata dall'entrata in pompa magna del Re Stregone della città di Tarsis.
Guardie armate in splendide e lucide armature, uomini in ricche vesti ornate con simboli astrali tessuti in oro e argento, tutto questo sbiadiva di fronte all'elaborato baldacchino sorretto da energumeni in perizoma su cui era seduto il re.
Elminster era un uomo con una barba folta e ben curata con una folta striatura argentata sul mento. Aveva vesti ricche e appariscenti con una moltitudine di simboli ricamati in oro. Sulla sua mano destra era adagiata una sfera di vetro e nella mano sinistra teneva un bastone contorto, ma pieno di decorazioni.
"Cittadini di Tarsis!" la voce del Maestro di Cerimonie che lo seguiva sembrava innaturalmente amplificata "Ecco a voi il Sommo Re Stregone! Sua Maestà Elminster Aumar!"
Cinque maghi incappucciati alzarono le mani all'unisono e cinque sfere fiammeggianti si alzarono in volo per poi esplodere come fuochi d'artificio. La folla si alzò plaudente inneggiando il loro re.
"Semplici fuochi pirotecnici." borbottò Cooper, sebbene colpisse il tricorder come se le letture non fossero quelle che lui si aspettava.
"Lanciati a mano?" chiese dubbitoso Ristea.
"Ne verrò a capo!" grugnì di nuovo lo scienziato
"Silenzio sta per iniziare..." li zittì Kiron.
"Cittadini di Tarsis, già da tempo i regni confinanti spingono sui nostri confini. La nostra bella e prospera terra è invidiata da tutti! Io sono nato nei vicoli più sporchi di Tarsis e ho sopportato come tanti di voi il giogo delle forze d'invasione che nel corso degli anni si sono suddivise il potere nella regione. Fu Vandrel il Grande a liberarci dagli invasori ed io a quel tempo ero ancora un ladruncolo che si aggirava come ratto nelle fogne... non sono forse il più degno a sedermi sul trono d'oro di Tarsis, ma dopo aver avuto i doni della magia dagli Dei, ho fatto il possibile per tenere al sicuro tutti voi dagli stati confinanti e dai draghi che hanno sempre infestato le nostre montagne e per questo li ringrazio!"
Un'ovazione si alzò dai popolani, il fatto che il re fosse stato di un ceto sociale così basso li rendeva orgogliosi.
"Oggi, come ogni anno, siamo qui riuniti per compiere il Rito della Divinazione. Gli Dei ci guideranno nei passi da compiere cosicché anche questo anno sia prospero come i precedenti."
Il silenzio calò nell'arena, i maghi si disposero attorno al Re e sui loro bastoni si accesero delle fiammelle azzurre, un denso fumo oleoso sembrò fuoriuscire dal baldacchino rimanendo sospeso a cinque metri dal suolo. Quelli che sembravano dei fulmini di energia statica iniziarono a danzare nella nube e all'improvviso una serie di veloci immagini sembrò sfrecciare confusa. Scene di battaglia, draghi e violenza. Le immagini erano rapide tanto da non dare il tempo di pensare. Ogni tanto qualche scena bucolica con i contadini intenti ad arare la terra, ma la maggior parte delle immagini sembravano colme di violenza. Infine, la luce di un'alba spendente illuminò le nubi tingendole d'oro per poi inondare l'intera arena di luce.
Il silenzio che seguì il termine della divinazione fu assordante.
"Cittadini di Tarsis!" la voce di Elminster sembrava provata dalla fatica, la gente rimase in attesa "Come avete potuto vedere, ci aspetta un periodo difficile. La divinazione parla chiaro: ci sarà guerra e sofferenza, ma avete visto che la nostra terra prosperare e l'arrivo di un'alba piena di luce e bellezza. Non so se saremo noi a vivere quest'alba o se lo saranno i nostri figli, l'unica cosa che so è che le legioni al mio comando faranno di tutto perché il mio popolo veda quell'alba!"
L'ovazione fu assordante, tutti si alzarono in piedi osannando il Re e continuarono finché questi non fu portato fuori dall'arena.
"Mi dica che non era magia..." borbottò Ristea rivolto all'ufficiale scientifico.
"Non era magia." Confermò lui di rimando continuando a fissare il tricorder.
"E cos'era?" chiese Julia interessata.
"Non ne ho la più pallida idea..." ribatté lui stizzito.
"E allora come fa a dire che non è...." chiese Asuna, ma fu incenerita da uno sguardo di fuoco di Cooper.
"Abbiamo un problema ben più grande." Avvertì il capo della sicurezza e mosse il capo in direzione della scalinata. Un uomo vestito da servitore e due guardie sembravano dirette nella loro direzione.
"Cerchiamo di sgattaiolare via di qui..." il piano di Kiron non era però attuabile, altre cinque guardie erano appostate nella direzione opposta. "Come non detto."
Il servitore si era intanto avvicinato e dopo aver fatto un profondo inchino all'indirizzo di colui che sembrava il più facoltoso del gruppo si presentò: "Sono Alvaran, terzo maggiordomo del Re. Sua Maestà avrebbe il desiderio di conoscere la vostra storia. Sarebbe lieto di bere qualcosa con lei... se vuole seguirmi..."
"Non sono degno di parlare a Sua Maestà..." rispose Kiron, ma vedendo le guardie mettere mano alla spada aggiunse: "Ma se questo è il suo volere mi sentirò benedetto da tale onore. Sorella vieni con me a conoscere il Re." aggiunse Kiron allungando la mano verso Sheeval che sembrò annaspare come se non vedesse la mano dell'uomo.
"Gregory riporta le mie guardie alla locanda e aspettateci lì..." continuò il Capitano dopo aver guardato prima l'ufficiale scientifico e poi l'ingegnere capo un po' combattuto. Ristea parve emettere un sospiro di sollievo.
"Si padrone..." rispose immediatamente Cooper sorprendendo tutti gli ufficiali della Wayfarer.
Le guardie non sembravano essere interessate alla scorta del presunto mercante e quindi l'away team poté uscire tranquillamente dall'arena, non senza che gli uomini della Wu lanciassero qualche occhiata verso il loro superiore.
"Vogliamo andare?" chiese Kiron riportando l'attenzione di tutti su di lui.
Il gruppo si avviò verso il castello e il Capitano della Wayfarer cercò di carpire più informazioni possibili dal servitore del Re. "Mi scusi ma siamo nuovi di queste parti, ci sono particolari protocolli a cui dovremo attenerci?" chiese incuriosito e allo stesso cercando di mascherare gli errori che avrebbero potuto compiere.
"Niente di particolare. Incontrerete il Re in modo formale quindi..." da lì partirono una serie di regole di etichetta incredibilmente complicate, ma niente che un navigato capitano della Flotta Stellare non potesse affrontare. Aveva conosciuto razze con usanze ben più strane.
HAY 2556, Città di Tarsis
31/05/2398, Ore 23.20 - D.S. 75413.62
Kiron e Wu poggiarono il ginocchio a terra. Il loro presunto ceto sociale non era abbastanza alto da permettere loro un semplice inchino. Il Capitano della Wayfarer aveva lanciato alcune occhiate in direzione del re e la sua esperienza lo avevano già portato a capire il carattere dell'uomo.
Elminster aveva un viso affaticato e preoccupato senza gli orpelli e il trucco che lo facevano apparire perfetto alla folla dei sudditi. Molte finzioni dietro l'evento dell'arena nascondevano reali preoccupazioni.
Allo stesso tempo il suo Capo della Sicurezza aveva analizzato l'area scovando le vie di fuga, i passaggi segreti grazie ad i suoi occhi bionici, il numero di guardie presenti nell'area, soprattutto quelle nascoste, e il tipo di armi che portavano.
"Alzatevi pure e lasciate da parte l'etichetta." sospirò Elminster versando un liquido ambrato in tre tazze.
"E' un'onore ricevere tanta attenzione dal monarca di Tarsis." Iniziò Kiron sedendosi sulla poltrona che il re gli indicava. Sheeval fece lo stesso sulla sedia a fianco.
"Scusate se il ciambellano è stato un po' troppo categorico nell'invito. I miei uomini tendono a prendere i miei ordino troppo alla lettera. Siete dei personaggi molto appariscenti, anche in una grande città come Tarsis. Come mai da queste parti?" chiese lui sorseggiando la bevanda.
"Affari, prevalentemente. Nuove rotte commerciali, nuovi prodotti..." rispose Kiron lasciando il resto all'immaginazione del re.
"E' strano vedere un mercante senza niente da vendere."
"Avevamo sentito parlare della piaga dei draghi qui a Tarsis, non volevo perdere merci. Ho preferito fare una prima esplorazione con poche ma capaci guardie del corpo." rispose Kiron per niente allarmato dai sospetti del sovrano.
"Veramente poche per affrontare un drago..." Elminster fu interrotto da un leggero bussare alla porta. Senza attendere risposta un uomo entrò con passo sfrontato nella stanza inchinandosi appena all'indirizzo del sovrano.
"Lord Vertinar..." dal tono si capiva che il re lo considerasse alla stregua di uno scarafaggio. "Qual buon vento la porta qui?"
"Sono venuto per congratularmi con voi per l'evento della Divinazione." rispose l'uomo riccamente vestito lanciando occhiate significative all'indirizzo degli sconosciuti. Era evidente che il nobile era più interessato al motivo che avesse spinto il re ad invitare dei normali mercanti nelle sue stanze.
"La ringrazio, Conte." rispose questi aspettando che il nobile venisse al dunque o si strozzasse con la sua stessa aria di superiorità.
"Non credo di conoscere i suoi ospiti. Sono il Conte Vertinar Axelshoff." Non si degnò di fare un qualche gesto di saluto.
"Michael Lucius Kiron semplice mercante, vostro onore. Questa è mia sorella Sheeval in pellegrinaggio a Tarsis per trovare una cura per i suoi poveri occhi." rispose il Capitano cercando di mantenere un tono neutro.
"E' cieca?" chiese il Conte in maniera fredda, ma esaminando attentamente il fisico snello della donna trovandolo di suo gradimento.
"No, ci vedo benissimo mio signore. Sono stata maledetta dalla vera vista... tradimenti, raggiri e menzogne mi vengono mostrati in tutta la loro chiarezza." rispose lei con voce di ghiaccio.
"Ah..." il Conte parve sbiancare e decise che era meglio filarsela "Bene mio Re, non voglio disturbarla oltremodo." detto questo si affrettò ad uscire.
Elminster scoppiò a ridere battendosi una mano sulla coscia "Ben fatto mia signora! Non avevo mai visto quell'essere insulso fuggire così tanto in fretta dalle mie stanze se non minacciato di morte. Lei è una donna davvero notevole."
"Non sa quanto mio signore..." aggiunse Kiron con un sorriso.
"E' vera la storia della vera vista?" chiese l'uomo interessato.
"No mio signore, era solo una bugia, ma conosco i tipi come lui. In realtà ho solo gli occhi molto sensibili, l'esposizione prolungata alla luce del sole mi provocano forti emicranie." rispose Sheeval mostrando al sovrano uno dei suoi rari sorrisi.
"Mi dispiace molto. Vedrò di parlarne con i miei medici e se conoscono una cura ve lo farò sapere."
"Mi scusi maestà, ma per quale motivo ci ha chiamati." chiese Kiron cercando di cambiare argomento.
"All'inizio ero incuriosito per quello che sembrate essere, ma ora devo dire di trovare piacevole la vostra compagnia."
La conversazione proseguì fino a tarda notte.
HAY 2556, Città di Tarsis
01/06/2398, Ore 08.00 - D.S. 75414.61
"'Giorno..." bofonchiò Cooper scendendo nella sala grande della locanda dove ormai tutti avevano finito di fare colazione.
"Ben alzato!" commentò divertita Julia vedendo le condizioni pietose dell'Ufficiale Scientifico. "Ieri sera ti sei dato da fare! Pare che un allocco abbia perso tutti i suoi soldi al gioco!"
"E' stata solo una tattica per carpire informazioni." borbottò lui in risposta.
"E cosa hai scoperto?" chiese il medico divertita
"Che non sa giocare a dadi..." si intromise uno degli uomini della sicurezza scatenando l'ilarità degli altri.
"Marinaio Kor, la userò per i miei prossimi esperimenti... comunque ho scoperto che la magia è apparsa con il grande re stregone Elminster... prima non ce n'era traccia, il che mi fa supporre o in un abile trucco d'illusionismo o qualche alterazione nella genetica di quell'uomo." Terminò Cooper.
"In effetti è possibile." Disse pensierosa Julia "Con le energie di Genesis chissà quali mutazioni potrebbero presentarsi."
"Il Capitano?" chiese Cooper grattandosi la testa.
"Non sono tornati. Ieri sera un messaggero ci ha avvertiti che sono ospiti del re." comunicò Ristea
"Sarà stato saggio?" chiese il medico di bordo dando uno schiaffo alla mano del fastidioso scienziato che le stava rubando un pezzo di formaggio dal piatto.
"Aih! Beh, è difficile dire di no ad un re... ma il fatto che sia arrivato un messaggero e non un manipolo di guardie lascia ben sperare."
"Cosa facciamo signore?" chiese il marinaio Kor guardandolo.
"La Wayfarer?" chiese il Comandante Cooper rivolto a Asuna.
"Ancora niente, solo interferenze. Però ricevo il segnale della nave. So che c'è, ma non ci riceve..." cercò di spiegare lei.
"Bene... disperdiamoci e continuiamo a cercare informazioni. State attenti a quello che chiedete perché sicuramente le vostre domande saranno riferite a quelli che ci tengono d'occhio." Rispose Cooper.
"Se n'era accorto signore?" chiese l'uomo della sicurezza stupito.
"Naturalmente! Ok... me l'ha detto il Comandante Wu."
Ad un cenno di Gregory tutti si avviarono verso l'uscita e Julia prese a braccetto l'acido ufficiale. "Tu accompagni me..."
"Ma io avevo intenzione di rimanere qui per fare da centro di raccolta informazioni!" ribatté Cooper.
"Ci avrei scommesso! Muoviti!"
HAY 2556, Città di Olessa
01/06/2398, Ore 09.00 - D.S. 75414.73
"Generale Gyonas, il mio traditore preferito..." disse l'uomo seduto sul trono guardando entrare l'ufficiale dell'esercito di Tarsis.
"Re Strerkik... sono qui per portare informazioni e per riscuotere la ricompensa. Così poi potrò andarmene in qualche piccola isoletta tropicale per terminare in pace i miei giorni."
"Quali notizie ci porti?" esclamò uno dei nobili presenti nella sala. Il disgusto per che tutti provavano per quell'uomo che aveva venduto il suo onore era palese.
"Re Elminster ha intenzione di invadere la città di Nynive, è arrivato alla resa dei conti con il consiglio degli Anziani. Gran parte delle truppe sono dirette verso le Lande Selvagge che separano i due regni. Entro domani saranno così lontane che non riusciranno a tornare in tempo. Sempreché i Kork non li facciano a pezzi prima." Gyonas sorrise.
"Il momento perfetto per invadere Tarsis. Queste informazioni sono sicure?" chiese Strerkik sollevando una mano.
"Ieri mi è arrivato l'ordine di andare a dare l'ultimatum agli Anziani. Ho fatto uccidere il messaggero e ho falsificato l'ordine del re per poi mandare uno dei miei uomini dagli altri generali. L'invasione era già in progetto, i generali crederanno al messaggio e si muoveranno. Ormai dovrebbero aver già iniziato la marcia."
"Ma se dovessero chiedere conferma dell'ordine?" chiese un altro nobile scatenando un mormorio dei presenti.
"Il mio era l'esercito più vicino alla città. Non perderanno giorni per inviare un messaggero a Tarsis per poi attendere una conferma. Soprattutto per paura di ricevere anche una ramanzina per non aver subito eseguito gli ordini."
"Quindi è tutto pronto." Strerkik si fregò le mani.
"Sì, Re Strerkik." confermò infine Gyonas
"Generale, ci hai servito bene. A te la ricompensa."
Uno dei camerieri che giravano per la sala, ad un cenno del re, estrasse uno stiletto e lo conficcò nella schiena del generale. Dopo aver gorgogliato stupito, l'uomo si accasciò a terra.
"Controllate che le truppe siano davvero in movimento, poi daremo il via al piano. Nonostante la sua magia, Elminster non potrà resistere ai cavalieri reali di Olessa."
USS Wayfarer, Plancia
01/06/2398, Ore 09.00 - D.S. 75414.73
"Ancora niente dal Capitano?" chiese Rumar uscendo dal turbo ascensore.
"No signore." Rispose Vaitor con la vece stanca per la lunga notte in bianco "Qui qualcuno ci sta mettendo i bastoni fra le ruote. Prima le comunicazioni con l'away team in avaria, poi le porte dell'hangar che si guastano all'improvviso ed infine il teletrasporto che non riesce ad agganciare le coordinate sul pianeta. Non c'è traccia di interferenze esterne, ma non è possibile che la Wayfarer sia così malridotta da avere tutti questi guai insieme... non con il Signor Ristea come Capo Ingegnere."
"Chi può essere tanto potente da bloccare un'intera nave... che siano i Q?" chiese il Primo Ufficiale pensieroso.
"Lo escludo." intervenne il Comandante Kublik entrando anche lei in plancia "I Q sono molto più plateali. E comunque non si avvicinerebbero ad una nave con un El-Auriano a bordo... sebbene solo per metà."
"In ogni caso non credo che ci siano ostili." Aggiunse Vaitor grattandosi il mento pensieroso.
"Cosa glielo fa pensare?"
"Le nostre letture sono ancora attive. Ci permettono di analizzare la superficie e riceviamo i dati dell'away team, quindi stanno bene. Se riescono a bloccare tutti i nostri tentativi di comunicazione e non fanno lo stesso con le scansioni dei nostri sensori vuol dire che vogliono tranquillizzarci... credo." aggiunse un po' titubante.
"Consigliere?" chiese Rumar voltandosi verso la donna.
"Ritengo che il Comandante abbia ragione. Avrebbero potuto renderci ciechi e sordi. Ma questo denota ancor di più una intrusione esterna da parte di qualcuno particolarmente potente o molto più avanzato di noi."
"Finché riceviamo i dati dall'away-team aspettiamo. Intanto inviate messaggi di pace in tutte le frequenze. Se c'è qualcuno che ci sta bloccando ci voglio parlare."
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16.08 - Scelte
Autore: Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa
USS Wayfarer, Ponte Ologrammi
01/06/2398, Ore 11.30 - D.S. 75415.01
"Ci troviamo dinnanzi ad una scelta Tenente: potenziare il flusso di risonanza polarizzato oppure cercare di stabilizzare il sequenziatore di transizione canalizzato", affermò l'anziana Ammiraglio in pensione.
"Sulla base dei dati finora raccolti potremmo ottenere importanti risultati esplorando entrambe le possibilità." rispose Jansenn, il vice di Cooper dalla consolle in cui stava raccogliendo tutti i dati.
"E' davvero strabiliante quello che stiamo sperimentando..."
"D'accordo allora propongo di tentare con la prima via. Potenziamo il flusso polarizzato di risonanza giusto quanto basta" rispose lei.
"Computer genera un nuovo bastone con le caratteristiche appena inserite", ordinò l'uomo dopo aver armeggiato con la consolle.
Un bastone apparve sul tavolo al centro della sala e l'Ammiraglio diede inizio al nuovo esperimento.
=^=Comandante Rumar ad Ammiraglio Squiretaker: posso unirmi a lei in sala ologrammi? =^=
Furono queste le parole a distrarre "nonna" Squiretaker e fu come se il bastone che impugnava avesse perso il controllo: iniziò a scagliare saette e scintille in ogni direzione.
"Attenta!", esclamò e prontamente lasciò i comandi della consolle che stava utilizzando per monitorare gli esperimenti e raccogliere dati per prendere il bastone di mano all'anziana, sbalzata
a terra dal contraccolpo inaspettato e gettandolo il più lontano possibile.
Appena staccatosi dalle mani della donna, le scintille si fecero sempre meno potenti fino a spegnersi dopo pochi secondi.
I due rimasero in silenzio a guardarsi per un attimo.
"Si è fatta male, ammiraglio?", chiese l'uomo.
"Niente di cui preoccuparsi, Tenente", rispose la donna rialzandosi e accertandosi di avere tutte le ossa intere e gli organi al proprio posto. "Grazie mille, sentiamo un po' il Comandante Rumar..."
"Computer apri un varco", ordinò Janssen ad alta voce.
=^=Impossibile eseguire=^= fu la risposta fredda della voce femminile del computer.
"Come? Sempre più insolenti questi computer!", commentò la donna.
"Ammiraglio, purtroppo temo che le scariche rilasciate dal bastone abbiano danneggiato alcuni dei circuiti del ponte ologrammi", rispose il vice di Cooper mostrandole l'esito di una scansione effettuata con il tricorder.
"Bene...", rispose lei ironicamente.
"Vanessa Squiretaker a Rumar: sarebbe stato un vero piacere averla con noi sul ponte ologrammi Comandante, ma purtroppo sembra che per ora siamo bloccati dentro. Può mandare un ingegnere in nostro soccorso?"
Krell rimase in silenzio stupefatto per alcuni secondi, incredulo di quello che aveva appena sentito, poi batté il palmo della mano sinistra sulla fronte.
HAY 2556, Città di Tarsis, Mercato
01/06/2398, Ore 12.30 - D.S. 75415.13
Ichigawa camminava per le strade del mercato cittadino in compagnia di Ristea.
"Tu cosa ne pensi?" chiese Asuna.
Lui rimase per un po' in silenzio. Era la prima volta che la ragazza gli dava del tu e non ci era abituato, ma probabilmente era solo per via della parte che stavano recitando.
"...penso che sarei stato molto più sereno in sala macchine o in un tubo di Jefferies che in questo posto!"
"Dai... dico serio! Non ti esponi quasi mai quando non si tratta di questioni tecniche... sono curiosa di conoscere anche il tuo punto di vista"
"Questo non è affatto vero! E comunque...", cambiando discorso con fare un po' imbarazzato "voglio ricordare che non siamo qui per scambiarci opinioni e socializzare, ma dobbiamo cercare informazioni".
Quando si voltò verso la ragazza, lei non era più al suo fianco.
Iniziò a guardarsi attorno preoccupato, ma poi la vide ad una delle bancarelle del mercatino che provava uno scialle viola con decorazioni dorate.
"Come mi sta?" chiese lei mentre lui avvicinandosi la guardava con disapprovazione.
"Mi permetta di dirglielo...", disse verso la mercante mentre stava pagando, "questo scialle è davvero sopraffino! È fatto a mano?"
"Ma certamente... in che altro modo altrimenti?" chiese la donna un po' perplessa, "ed è stato ovviamente benedetto con l'acqua sacra del lago delle Lande Selvagge."
"L'acqua sacra?" chiese Ristea.
La mercante iniziò a guardarli sospettosa spostando lo sguardo dall'uno all'altra.
"Sa, siamo forestieri." improvvisò Ichigawa, "Quella di ieri è stata la prima divinazione a cui abbiamo assistito io e mio fratello. Davvero meraviglioso. Ne vengono fatte di frequente?", chiese cercando cambiando totalmente discorso.
"Oh no. Certo che no", rispose la donna piegando lo scialle che Asuna le aveva restituito nel mentre "ogni anno viene celebrata una festa come quella di ieri in cui viene mostrata la profezia che racconta gli eventi dell'anno che verrà. Questo da quando a governare Tarsis c'è il sommo Elminster... sempre sia lodato".
"Sembra un sovrano molto saggio", commentò Dorian.
"Non sembra... lo è! Da quando è al potere, tre anni, non abbiamo perso nessuna battaglia e i regni confinanti ci temono in quanto siamo gli unici in grado di utilizzare la magia."
Gli occhi di Asuna iniziarono a brillare.
HAY 2556, Città di Tarsis, castello
01/06/2398, Ore 16.30 - D.S. 75415.58
Lord Vertinar spezzò il sigillo e aprì la lettera che gli era stata appena consegnata dal messaggero.
"Al tramonto suoneranno le campane. Hai tempo fino ad allora per compiere la tua scelta"
L'uomo parve spaventato e iniziò ad ansimare per poi riprendere gradualmente il controllo di sé, accartocciare la pergamena che aveva in mano e lanciarla nelle fiamme del camino.
HAY 2556, Città di Tarsis, castello
Contemporaneamente
"Ho chiamato al castello il miglior medico del regno, sperando di fare una grazia ai miei graditi ospiti" commentò Elminster.
Kiron e Wu si inchinarono al cospetto del sovrano.
"Vi sono immensamente grata, Vostra Altezza. È per me un grandissimo onore ricevere tanta attenzione. Non era mia intenzione arrecarvi tanto disturbo", rispose lei.
"Alzatevi!" ordinò e i due eseguirono.
"Vostra Altezza, il medico è giunto al castello", annunciò il ciambellano.
"Molto bene. Conducetelo assieme alla signora Sheeval qui presente nella stanza dei nostri ospiti", ordinò.
Wu si diresse in direzione del ciambellano seguita da Kiron, ma la voce del sovrano fermò quest'ultimo.
"Lord Kiron, la prego di restare. Ho una questione di cui vorrei discutere con voi..."
Sheeval guardò in direzione di Michael e riprese a camminare verso il ciambellano solo dopo un suo cenno del capo.
Il re attese che le porte si richiusero prima di dirigersi con il Capitano verso un angolo della sala in cui era presente un tavolino attorniato da morbidi puff di colori vivaci.
La serva prese in automatico a versare una bevanda, dal colore simile al tè, in due tazze per poi portarsi contro la parete della sala di modo da essere a disposizione in caso di bisogno, ma di essere abbastanza distante da non udire la conversazione.
Ma con un gesto della mano, il sovrano diede a tutti i presenti l'ordine di uscire dalla stanza e i due uomini rimasero soli seduti uno di fronte all'altro.
"Lord Kiron, la vostra storia che mi avete raccontato ieri durante la cena è davvero affascinante. Eppure... il mio istinto mi dice che state nascondendo qualcosa... non mi avete convinto."
"Vostra Maestà, non comprendo... affermate che non vi ho convinto eppure avete allontanato le guardie e la servitù per restare solo con me."
"Il fatto che non mi convinciate non vuol dire che vi tema. Non mi sembrate una minaccia senza la vostra scorta, ma se anche lo foste sono benissimo in grado di difendermi grazie al potere che mi è stato concesso."
"E allora ditemi, ve ne prego, di quali questioni vorreste discutere?"
"Vostra sorella. Mi ha colpito molto il modo con cui ha risposto al Conte Vertimar e l'ho osservata bene per tutta la sera. È davvero una donna interessante. Voglio chiedere la sua mano."
Kiron si fece sfuggire un'espressione stupefatta venendo colto alla sprovvista.
"Mi dispiace, ma sono molto legato a mia sorella..." rispose Kiron preoccupato. "E poi con i suoi problemi di salute... Perché proprio lei quando potreste avere qualsiasi donna o principessa?"
"Ho chiamato il miglior medico del regno proprio per rimediare al suo problema agli occhi. E sarete sempre il benvenuto in questo castello se desiderate venire a trovarla. Non mi interessano principesse... non da quando ho visto lei."
Kiron restò interdetto non sapendo come controbattere. Stava cercando di elaborare un modo per spingere il sovrano a cambiare idea.
"Lord Kiron. Dimenticavo un piccolo dettaglio. Se ora siete qui e non dietro le sbarre di una cella nei seminterrati è soltanto grazie a vostra sorella. E non vi sto chiedendo il permesso di sposarla. Vi sto solo annunciando le mie intenzioni. Sta a voi decidere se accettare la cosa o finire in "gattabuia"."
HAY 2556, Città di Tarsis, taverna
01/06/2398, Ore 18.30 - D.S. 75415.81
"Capisco", commentò Julia al racconto di Asuna e Dorian. "Spero non vi siate fatti notare..."
"No, assolutamente no!", rispose lei scuotendo la testa mentre Ristea rimase immobile con un'espressione poco convinta.
Gregory diede un morso alla coscia di pollo che aveva nel piatto e sospirò.
"Speriamo... Anche noi abbiamo fatto alcune scoperte: pare che questi fenomeni e la presenza dei draghi abbiano iniziato a diffondersi proprio quando Elminster ha preso il potere. Nessuno pare
ricordare come ciò sia avvenuto e questo mi fa pensare che in qualche modo sia in grado di manipolare le folle. Sta di fatto che nelle città confinanti pare che nessuno sia in grado di utilizzare queste tecniche che qui..."
"Intendi la magia quando parli di tecniche?", chiese Asuna eccitata interrompendolo.
"La prossima volta che mi interromperai per usare quell'improprio termine la prenderò come la candidatura spontanea per diventare la prossima cavia di un mio esperimento scientifico.", rispose irritato... E sappi che non tutte le cavie che uso per i miei esperimenti sopravvivono!"
Ichigawa tornò seria mentre sul volto di Cooper comparve un'espressione dolorante dovuta al fatto che Julia gli aveva pestato con forza un piede sotto al tavolo.
"Pestare un piede a uno zoppo! Se volevi farmi piedino c'erano altri modi più delicati!" commentò lui con un sorrisino.
"Torniamo seri...", riprese la dottoressa. "Oltre a quanto è già stato detto, abbiamo notato che il corpo delle guardie a protezione della città sembra essersi notevolmente ridotto rispetto a quelle che erano presenti ieri. Come se avessero lasciato la città o fossero state dirottate altrove..."
"Potrebbe essere una mossa tattica... le truppe potrebbero essersi dirette verso un obiettivo militare prioritario", commentò Kor.
Si udirono all'improvviso suoni di campane e grida di panico provenire dalla strada: "Al riparo!! Tutti al riparo!!!! Le truppe di Olessa sono alle porte!!!"
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16.09 - Sotto assedio
Autore: Tenente Comandante Mehon Vaitor
Luogo e data sconosciuta
Il drago era enorme.
Colossale, immenso e magnifico. Poteva oscurare il sole con la sua presenza e rivaleggiare con la città in termini di dimensioni. Luminose ali blu lo tenevano sospeso in aria. Un esile corpo con un disco infuocato al centro incuteva timore a chiunque. La testa era sproporzionata, senza corna ma allungata e affusolata in grado di sparare lingue di fuoco concentrate in grado di tagliare in due intere catene montuose.
La sua magia era potente e mortale: le sue sfere magiche potevano ridurre a cenere interi regni.
Al disotto della creatura c'era il suo padrone: Kiron.
Era vestito di nero e grigio con strane mostrine d'oro e lingue di fuoco rosse uscivano dal colletto.
Il mercante si voltò e guardò Re Elminster dritto negli occhi.
HAY 2556, Città di Tarsis, castello
01/06/2398, Ore 18.15 - D.S. 75415.78
Il sovrano-mago si svegliò di soprassalto e per poco non cadde dalla poltrona su cui si era assopito.
Una strana paura pervase il suo corpo nel ricordo di quel drago colossale e maestoso.
Una strana domanda avvolse Re Elminster:
"Qual era il legame che univa il mostro che aveva visto in sogno e quello strano mercante?"
Aveva la sensazione che quel mostro non era una minaccia e nemmeno un nemico, ma come poteva fidarsi e stare tranquillo con una creatura del genere?
Elminster si alzò e iniziò a passeggiare per il suo studio per riordinare le idee. Bevve una coppa di vino e pronunciò ad alta voce il nome che gli ronzava in testa:
"Wayfarer"
Era il nome del drago colossale.
In lontananza le campane della città iniziarono a suonare.
USS Wayfarer, plancia
Contemporaneamente
"Comandante abbiamo un problema." Annunciò Vaitor osservando i sensori tattici.
"Che succede?" Chiese il comandante arrivando alla postazione rapidamente.
"C'è un esercito che si sta preparando attaccare la città in cui la nostra squadra è sbarcata." Spiegò il Bajoriano.
"Maledizione." Commentò il primo ufficiale "Quanti sono?"
"Almeno 15300." Rispose il tattico e voltandosi verso Krell e aggiunse: "Gli attaccanti sono in vantaggio di almeno 40 ad 1."
Rumar scosse la testa: "Non c'è più tempo."
Vaitor annuì e nel mentre il primo ufficiale continuò a parlare: "Siamo pronti a lanciare?"
"Sì signore." Fu la pronta rispose.
"Allora fuoco!"
HAY 2556, Città di Tarsis, castello, mastio
Contemporaneamente
Kiron, dopo l'incontro con il sovrano, si era rifugiato sulla torre più alta del palazzo reale.
Nessuno l'aveva fermato nemmeno le guardie e lui aveva continuato a salire fino a raggiungere quel punto così alto. Era stato congedato rapidamente dopo aver rifiutato la proposta e voleva stare da solo per riordinare le idee.
Lassù era bellissimo e tranquillo e ben presto la pace di quel posto assalì il capitano.
Era assorto nei suoi pensieri e trasalì quando una guardia poco distante da lui esclamò:"Ma è un esercito!"
Lucius si voltò e, raggiunto il soldato, si mise a guardare nella direzione indicata dal gendarme.
Era vero: un esercito stava marcando verso la città.
Era enorme, doveva essere composto da migliaia di uomini e macchine d'assedio.
"Ci attaccano!" Aggiunse la guardia allarmata. Nel mentre le campane della città iniziarono a suonare forsennate.
Kiron pensò che con la sua nave avrebbe potuto vaporizzare quell'esercito attaccante in pochissimi secondi, ma quel pensiero lo fece rabbrividire.
Scacciato il pensiero, il capitano iniziò a cercare di valutare la prossima mossa.
Doveva cercare di raggiungere i suoi uomini e scappare. Non potevano farsi coinvolgere in una guerra nemmeno se avesse comportato la distruzione della città.
Fece per andarsene, si voltò ma quando raggiunse le scale per scendere, davanti a lui comparve Re Elminster.
USS Wayfarer, plancia
Contemporaneamente
La Wayfarer fece fuoco e una sonda venne proiettata nell'atmosfera. Il drone superò rapidamente gli strati superiori dell'atmosfera e in pochissimi secondi raggiunse la stratosfera.
La struttura si arroventò a causa dell'elevata velocità ipersonica, ma arrivata nella bassa atmosfera iniziò a rallentare per poi stabilizzarsi a circa 3500 metri di altezza.
"Ci siamo comandante, sonda in posizione." Annunciò Vaitor.
"Bene." Rumar parve soddisfatto "Abbiamo il segnale?"
"Sì, signore. Il collegamento punto-punto con la sonda via laser è attivo."
"Allora trasmettete."
HAY 2556, Città di Tarsis, Palazzo di Lord Vertinar
Contemporaneamente
Lord Vertinar alla fine aveva preso la sofferta decisione: avrebbe tradito il suo re e aperto le porte della città.
Avrebbe scatenato un massacro perché il nemico avrebbe saccheggiato la città e ucciso molti degli abitanti. Ma lui e il suo palazzo sarebbero stati salvi e lui sarebbe diventato il governatore di quella nuova e ricca provincia.
Il fine avrebbe giustificato i mezzi.
Aveva radunato i suoi uomini migliori e aveva impartito ordini precisi.
"... Bene ora sapete cosa dovete fare. Andate e fate presto: non c'è molto tempo." Concluse Lord Vertinar.
I suoi fedelissimi, una decina di tagliagole, lacchè e ruffiani, annuirono e uscirono in silenzio dalla stanza diretti verso le mura.
HAY 2556, Città di Tarsis, taverna
01/06/2398, Ore 18.32 - D.S. 75415.81
La squadra di sbarco si guardò attonita come per decidere la prossima mossa.
Inaspettatamente il suggerimento arrivò da Cooper.
"Dobbiamo raggiungere il capitano e Wu."
"Concordo." Aggiunse il marinaio Kor.
La quadra di sbarco fece per dirigersi verso il castello quando Ristea esclamò:"Aspettate!"
L'intero gruppo si arrestò di colpo e si mise a guardare l'ingegnere capo.
L'umano con un ampio sorriso guardava il tricorder "Sto ricevendo dei segnali dalla Wayfarer... Geniale! Hanno usato una sonda per fungere da ponte per le comunicazioni tra noi e loro. Non stanno usando le comunicazioni tradizionali che sono fuori uso, ma un laser punto-punto verso la sonda per indirizzare il segnale verso di noi."
"Che cosa dicono?" Chiese Asuna.
"Ci stanno inviando un tattico della situazione." Ristea alzò lo sguardo e guardò i compagni "Un possente esercito nemico sta attaccando da Ovest e la città non ha speranze."
"Sono tutti spacciati..." Fu l'amaro commento di Ichigawa.
"Sì e lo saremo anche noi se non ci muoviamo." Risea rispose seccamente aggiungendo"Andiamo! Ho impostato il percorso più breve per il castello e più lontano dalle mura Ovest."
HAY 2556, Città di Tarsis, castello, mastio
Contemporaneamente
"La città è perduta." Commentò secco il sovrano.
Kiron non disse nulla. Voleva capire dove voleva arrivare il re.
"Io non posso permettermi di morire oggi." Re Elminster ringhiò "devo raggiungere il mio esercito e contrattaccare."
Kiron continuò a rimanere in silenzio.
"C'è un passaggio segreto dal castello all'esterno della città, intendo percorrerlo e scappare." Kiron non capiva perché il Re gli stesse dicendo tutte quelle cose, ma poi il motivo arrivò dalle stesse parole del sovrano "Voi, Lord Kiron verrete con noi. Non mi fido di voi, ma sento che voi siete molto più del semplice mercante che millantate di essere e che mi potrete essere d'aiuto."
"Non posso... devo raggiungere i miei uomini." Provò a dire il capitano ma Re Elminster la pensava diversamente.
"Guardie arrestate il mercante, quindi muoviamoci ... dobbiamo abbandonare il castello rapidamente."
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16.10 - Fiumi di porpora
Autore: Capitano Michael Lucius Kiron
HAY 2556, Città di Tarsis, castello
Contemporaneamente
Gli uomini di Re Elminster si avvicinarono minacciosamente a Kiron per metterlo in ceppi, così come richiesto dal loro sovrano.
Sheeval aveva valutato velocemente la situazione tattica e messo in conto che la percentuale di successo di un'eventuale reazione era decisamente bassa, perciò lanciò uno sguardo verso il Capitano per capire se la incoraggiasse o meno ad entrare in azione.
Kiron valutò anche lui velocemente la situazione.
Otto uomini armati di fronte a loro, nove considerando lo stesso Re Elminster ... Dalla sua aveva l'effetto sorpresa ... ed un'arma letale: nessuno si sarebbe mai aspettato che la donna che lo accompagnava fosse in realtà una vera e propria guerriera e grande conoscitrice delle arti marziali. Insieme magari sarebbero riusciti ad avere anche la meglio, ma quante altre guardie erano nei dintorni e avrebbero potuto intervenire se fosse stato lanciato l'allarme?
Probabilmente con la minaccia incipiente la città era entrata in uno stato di subbuglio e gli uomini armati venivano verosimilmente chiamati a raccolta per organizzare le difese ... insomma, con un po' di fortuna, avrebbero potuto anche ad avere la meglio e riuscire a fuggire. E poi? Avrebbero fatto ritorno sulla Wayfarer e lasciato il pianeta senza le risposte che il Comando di Flotta gli aveva chiesto?
No, non era nel suo stile. Erano riusciti ad avvicinare Re Elminster e avevano la sua attenzione. Dovevano rimanergli vicino e capire cosa c'era veramente dietro quei inspiegabili quanto bizzarri eventi.
Con lo sguardo fece segno al suo Capo della Sicurezza di desistere, quindi si rivolse al sovrano di quel bizzarro pianeta.
"Vostra Maestà, come sovrano lei ha sicuramente a cuore le sorti del suo popolo, e così io ho a cuore l'incolumità dei miei servitori. Le chiedo solo di poter recuperare i miei uomini...in un momento come questo potrebbero anche farci comodo per affrontare le forze nemiche ..."
Elminster fece segno alle sue guardie di fermarsi e si avvicinò squadrando attentamente prima l'uomo e poi la donna.
"Dice bene, Lord Kiron ... un sovrano ha a cuore il proprio popolo, ma lei che è un semplice mercante, perché tiene in così in alta considerazione dei miseri servitori? L'esperienza mi dice che non esistono mercanti altruisti, semmai esattamente il contrario ... altrimenti non sono veri mercanti ... a dire il vero, non ho neanche mai conosciuto mercanti che viaggiano senza merci ... Bizzarro, non le pare?!"
Kiron cercò di ribattere, ma il sovrano non gli lasciò spazio di manovra.
"E sua sorella ... Quale mercante sano di mente rifiuterebbe mai di offrire la mano della propria sorella ad un potente, ben sapendo, in questo modo, di negare per sé e per la propria famiglia una posizione di spicco all'interno della società?!"
"Con tutto il rispetto, mio Signore, sono un mercante onesto ..." contrattacò Kiron "non un arrampicatore sociale, non un viscido verme che striscia nel letame pronto a rinnegare sé stesso e i propri valori ... e se tengo alla mia integrità morale e alle persone alle mie dipendenze, queste non possono che essere ritenute che delle doti ... non già delle debolezze."
"Da quale mondo venite, Lord Kiron ... sempre che questo sia il suo vero nome? Qual è il reale motivo della vostra presenza nel mio regno!?"
"Gliel'ho detto, provengo da un regno oltremare alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali..."
"Non esiste un regno oltremare ... esiste solo questo continente, circondato dal grande oceano, oltre ... non c'è nulla, se non gli astri. Vuole forse farmi credere che viene dalle stelle?!"
Tutte le guardie scoppiarono in una fragorosa risata, ma non Re Elminster.
"Non mi permetterei mai di prendermi gioco di vostra maestà ... probabilmente le vostre mappe non sono aggiornate o i vostri esploratori non sono riusciti a spingersi oltre l'oceano... O forse hanno tenuto per loro ciò che hanno scoperto ..."
"Eresie!" Ringhiò Elminster puntando minacciosamente il bastone nodoso che impugnava verso Kiron "Tacete! Lord Cormyr ..."
"Sì, mio Signore."
"Recuperate alla svelta i servitori di questo eretico. Una volta trovati, incatenateli ... ci seguiranno nel nostro viaggio ... probabilmente potranno tornarci utili per darli in pasto ai Kork o ai draghi e assicurarci così il passaggio attraverso le terre selvagge. E ora levatemeli dalla mia vista."
"Sì, sommo Elminster!"
Kiron si voltò verso Wu. Sheeval intuì il suggerimento del Capitano dal suo sguardo ... "Non ancora Wu, non ancora ... attendiamo il momento giusto per agire."
Rimasto solo, Elminster afferrò saldamente il bastone nodoso con entrambe le mani e lo puntò verso l'alto. Improvvisamente ne fuoriuscì un potente fulmine con venature cremisi che inondò tutta la stanza, disperdendosi in tutte le fessure delle mura circostanti.
"Non ci porterete via il nostro mondo ... piuttosto lo distruggeremo con le nostre stesse mani!"
Wayfarer, Plancia
Contemporaneamente
"Comandante!" Esordì Vaitor "I sensori hanno rilevato un violento picco d'energia sul pianeta ..."
Rumar aggrottò la fronte.
"Origine?"
"Tarsis ..." e continuando ad analizzare le informazioni provenienti dai sensori, aggiunse "L'epicentro è stato localizzato in corrispondenza del palazzo reale ... l'energia si è propagata lungo tutto il continente causando alcune scosse telluriche in diversi punti del pianeta."
"Teniamoci pronti per un recupero d'emergenza dell'away-team ... intanto cerchi di comunicare con loro per capire se dobbiamo intervenire subito."
HAY 2556, Città di Torge
Un'ora dopo
Le acque che un tempo scorrevano placide e cristalline sotto i ponti della città di Torge si erano improvvisamente tinte di porpora, generando sgomento e angoscia negli animi del popolo.
La notizia del nefasto prodigio dilagò velocemente passando di bocca in bocca, fino ad arrivare a Re Gund.
"Gli eretici sono giunti sul nostro pianeta con le loro menzogne e la loro arroganza ..." commentò tra sé il sovrano "...ma verranno presto schiacciati. L'Adunanza è stata chiamata."
HAY 2556, Città di Olessa
Contemporaneamente
Re Strerkik era furioso. Di tutti i membri dell'Adunanza, lui era l'unico sovrano che aveva fortemente creduto che in quell'angolo di universo sarebbero stati protetti e che avrebbero potuto costruirsi una nuova vita plasmando quel mondo nel modo che avrebbero ritenuto più opportuno.
Re Elminster lo aveva avvertito più volte che quel settore di spazio non sarebbe rimasto inesplorato in eterno e che prima o poi qualche ospite sgradito sarebbe sbarcato sul pianeta, ma lui aveva sempre negato quell'eventualità tacciandolo di essere il solito uccello del malaugurio.
Ciò che riteneva impossibile stava ora avvenendo ... i fiumi di porpora erano il segnale convenzionale che si erano dati per reagire all'invasione extra planetaria.
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FINE MISSIONE