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USS VANCOUVER - MISSIONE 01 RSS USS VANCOUVER - Missione 01

01.05 " Indagini "

di Nathel Sev, Pubblicato il 15-10-2018


Starbase 310 - USS Vancouver, Ufficio Sicurezza
09/07/2398, ore 02:32 - D.S. 75517.35


Nimosit era seduto ad una delle sedie dell'ufficio della sicurezza osservando gli uomini al comando di Sev ronzargli attorno come api.
La situazione era grave, la mancanza di un membro dell'equipaggio era già più che sufficiente per mettere in allarme la nave, ma con l'ipotesi di sabotaggio Sev aveva consigliato al Capitano e a Nimosit di isolare la nave. La richiesta era stata esaudita e ora tutte le squadre della sicurezza ne stavano passando al setaccio ogni minima parte.
Nimosit si alzò e fece capire a Sev di volergli parlare in privato.
In breve il bajoriano istruì e congedò i suoi vice.

"Che mi dici?"
"Come da disposizioni il personale è confinato nei proprio alloggi e le mie squadre, accompagnate dai vari responsabili, stanno ispezionando tutto."

Nimosit osservava Sev, c'era qualcosa di incredibile nel vedere come, nei momenti critici, il solare e scherzoso bajoriano si trasformasse in una sorta di serio e severo vulcaniano, concentrato sull'obiettivo senza avere esitazioni. Quasi non lo riconosceva.

"Non starai esagerando?" Chiese "Capisco la sicurezza, non sto sottovalutando la situazione, ma hai fatto isolare e confinare tutti...sto ricevendo un sacco di proteste."
"Di' pure di passare da me, posso suggerire almeno sei manuali da millequattrocento pagine su protocolli di sicurezza e gestione delle emergenze, e poi potremmo fare un bel dibattito al Bar di Prora...dopo mesi però."
"Ok, ok, ma vedi di darmi qualche buona notizia..."
"Ti dirò la mia idea, ma sappi che è solo una supposizione dati i pochi elementi in nostro possesso. Anche se credo sia meglio parlare anche con il Capitano..."
"Capito, andiamo."
I due uscirono a passo sostenuto, imboccando i corridoi stranamente vuoti, dirigendosi verso gli alloggi di Kuribayashi.

Starbase 310 - USS Vancouver, Alloggio Capitano
09/07/2398, ore 02:42 - D.S. 75517.35

Il Capitano era ancora sveglio, ovviamente la situazione attuale lo preoccupava. Quando vide sulla soglia del suo alloggio il Primo Ufficiale e il Capo Sicurezza, li fece accomodare sulle poltroncine.

"Parliamone qui, risparmiamo il tempo per arrivare in sala tattica."

"Signore, il Comandante Sev ha effettuato un sacco di controlli e, per quanto manchino ancora dati a supporto, avrebbe una teoria da esporci." Esordì Nimosit, mentre si sedeva.

"Proceda pure, Comandante."

"Dunque, noi sappiamo che il guardiamarina Viotti, regolarmente di turno, ha trovato la nebulosa. Fin qui tutto normale. Ho ricostruito i movimenti del guardiamarina: alloggio, bar, alloggio, laboratorio, ponte ologrammi, sala teletrasporto. E qui sparisce. Analizzando i log del teletrasporto abbiamo visto un vuoto di 7 minuti dopo la visita di Viotti. Quindi si potrebbe dire..."

"Che è scesa, e ha cancellato i dati." Intervenne Nimosit

"Esatto. Oltretutto eravamo attraccati qui alla base. Quindi, lineare, è sulla base. Ah, le navette sono a posto."

"Ma...?"

"Ma, controllando il log del teletrasporto della base ho trovato, anzi, uno dei miei ha trovato, una modifica." Attese un attimo mentre lo sguardo di Nimosit e di Kuribayashi diventava ancora più attento. "Nello specifico, il log del momento in cui si suppone che Viotti sia scesa sulla stazione è uguale a venti minuti prima. Stessi parametri, coordinate, tutto..."

"Una copia."

"Esatto. Ma...Viotti è una benzite, e sulla base i sensori non hanno registrato il passaggio di nessun benzite in sala teletrasporto o nei dintorni in quei momenti."

"Quindi tu dici che non è mai scesa..."

"Esatto. Allora ho pensato: è morta. E qui subentra un'altra domanda...come?"

"Disintegrata?"

"Giustificherebbe l'assenza del corpo. Ma i sensori della nave non hanno registrato l'utilizzo di un phaser, tanto meno per disintegrare."

"Questi sono i dati che ha...la sua ipotesi?" Chiese il Capitano.

Sev si alzò e, mentre tirava fuori dalla tasca un dispositivo, riprese "Onestamente signore, non ne ho idea."

Mentre diceva questo fece cenno di aspettare ai due superiori, stupiti da ciò che stava loro dicendo.

"Tutta questa storia è strana e ben organizzata, ma mi sembra frutto di un singolo individuo..." mentre parlava attivò l'apparecchiatura che aveva estratto dalla tasca.

In un attimo nella stanza si spense ogni dispositivo elettrico.
Nimosit e Kuribayashi balzarono in piedi, ma Sev scattò e mise una mano sulla spalla destra del Capitano e sulla spalla sinistra di Nimosit. Poi sussurrò.

"Scusate il trucco, tra 60 secondi tornerà tutto come prima. Il mio pensiero così a bruciapelo: sabotaggio, vero, ma non attuato da Viotti. Almeno, non quella che riteniamo essere il guardiamarina Viotti."

"Spiegati meglio..."

"Furto di identità qualcuno si è spacciato per Viotti, ha fatto quel che voleva fare e poi è sceso sulla base."

"Però dici che sulla base si capisce che c'è stata una manomissione dei log del teletrasporto..."

"Si, potrebbe essere stato sorpreso, o ha dovuto fare più in fretta del previsto...o il supporto previsto non c'è stato..."

"Ok, ammettiamo che sia vero...come mai nessuno su questa nave non si è accorto della cosa?" Incalzò Kuribayashi.

"Il mio dubbio è che l'infiltrazione sia partita dai piani alti. Inserendo un agente sotto copertura con credenziali false."

"Si rende conto di quello che sta dicendo?"

"Si, signore, e spero di sbagliarmi..."

"Come procediamo, Numero Uno?"

"Coinvolgerei Dwalla e Romanov..."
"Proceda con le adeguate misure." Il Capitano fece appena in tempo a terminare la frase che le luci si riaccesero e Sev esordì "Oh, finalmente! Bisogna fare qualcosa per questi problemi, non vorrei mancasse la luce durante le prove di tiro..."

Kuribayashi si alzò e gli resse il gioco "Ci stiamo lavorando Comandante. Intanto grazie, la sua ipotesi è sensata, probabilmente troveremo la Guardiamarina in un tubo di Jeffries. Mi tenga aggiornato Comandante, ottimo lavoro."

Sev uscì lasciando Capitano e Primo Ufficiale e guardarsi come se stessero comunicando solo con gli sguardi.