Starbase 310 - USS Vancouver, sala riunioni
15/07/2398 ore 11.20 - D.S. 75535.54
La riunione era terminata. Gli ufficiali stavano uscendo dirigendosi verso i propri posti in plancia o sui rispettivi ponti. Kuribayashi fermò Nimosit con lo sguardo.
"Numero uno, prepara un piano dettagliato per le operazioni sul campo per quando avremo raggiunto il sistema Volnar. Precedenza assoluta, avrai poco più di due giorni di tempo. Io mi occuperò di gestire le indagini interne. E devo verificare che la nave sia finalmente completamente operativa, potremo averne bisogno." Nimosit annuì di rimando e rimase qualche istante ad osservare il suo capitano allontanarsi velocemente. Con la coda dell'occhio intravide il nuovo capo ops.
"Signor Bohr."
"Signore?"
"Ho giusto bisogno di lei, è pratico di aste?"
"Non direi, signore."
"E di missioni sotto copertura?"
"Me la cavo meglio con queste ultime."
"Molto bene. Voglio che prepari un rapporto dettagliato sul pianeta Volnar, orografia, geografia politica, quante più informazioni riesce a trovare. Se dobbiamo mandare giù delle squadre voglio sapere dove, come e quando!"
"Mi metto subito al lavoro!" E scomparve in uno dei turbo ascensori.
USS Vancouver, Plancia
Poco dopo
Il tenente Oxila aveva completato tutte le operazioni di sgancio dalle morse d'attracco della stazione 310, la Vancouver era finalmente libera. Il centro di comando della base aveva già dato loro luce verde per la partenza.
"Rotta più veloce per il sistema Volnar impostata." Fece il timoniere appena furono a distanza di sicurezza dalla stazione. La Vancouver si mosse velocemente entrando in curvatura.
"Navigazione, rapporto!" Fece Kuribayashi appena varcò la soglia del ponte di comando.
"Siamo appena entrati in curvatura capitano, massima velocità impostata." Riferì prontamente il timoniere. L'altro annuì soddisfatto. Poi toccò il suo combadge.
"Kuribayashi a McLeods."
=^= La ascolto capitano. =^=
"Lei è il comandante Kuz avete due giorni di tempo per inventare, assemblare e far sembrare quanto più realistica possibile una nuova arma che tenteremo di vendere appena giunti su Volnar."
=^= Ci siamo già messe all'opera signore. Stiamo sviluppando alcune idee al riguardo. =^=
"Molto bene, tenetemi costantemente al corrente. Kuribayashi chiudo."
USS Vancouver,ponte 2 - corridoi
15/07/2398 ore 12.02 - D.S. 75535.62
Nimosit girò l'angolo e per poco non andò a sbattere contro il consigliere.
"Ops! Stavo venendo a cercarti." Si scusò.
"Ho bisogno di parlarti." Cominciò la donna rivolta verso il superiore.
"Bene, anch'io."- Rispose lui. - "Stiamo organizzando la missione su Volnar, dobbiamo definire la squadra, la logistica, e tutto il resto. Avrò bisogno anche di te."
"E io ho bisogno di qualcuno con cui confrontare delle ipotesi."
"Idee in testa?"
"Anche troppe! Voglio capire se sono pazza o se c'è una possibilità che quello che penso sia vero."
"Tu non sei pazza. Sei solo metà Betazoide." - Lei lo guardò di traverso e lui sorrise di rimando. - "Ho bisogno che tu scopra tutto quello che c'è da sapere sul mercato libero di Volnar."
"Tutto cosa?"
"Tutto quello che non si trova nei nostri database!" - Fece lui aggrottando un sopracciglio. - "Non voglio sapere come farai, ma abbiamo bisogno di queste informazioni."
"E quando possiamo parlare io e te?"
"Tra due ore, nel tuo ufficio."
"Ci conto." Si salutarono.
USS Vancouver - ponte 2 - ufficio del consigliere
15/07/2398 Ore 12.31 - D.S. 75535.68
Dwalla era seduta alla scrivania, difronte al terminale. L'idea di procedere con quello che stava per fare non le andava del tutto a genio. Soprattutto dopo così tanto tempo. Soprattutto conoscendo l'identità della persona che si apprestava a contattare e quanto alto potesse essere il prezzo delle sue informazioni. Ma probabilmente, rifletté, non aveva scelta.
Dopo qualche attimo apparve sul terminale una faccia dura, sembrava scolpita nella roccia, i lunghi capelli ormai grigi ricadevano sulle spalle. Le rughe profonde solcavano quel volto ormai non più giovanissimo, ma gli occhi bruciavano ancora. Quegli occhi si spalancarono per la sorpresa appena misero a fuoco l'ufficiale della flotta.
=^= nuq legh dwalla, bel rIntaH vatlh DIS qaSchoH Qav poH Hoch latlh, wIlegh naH jajmeymaj muD law' neH jIH scratched. =^=
(Trad. dal klingon: Che piacere Dwalla, sembra passato un secolo dall'ultima volta che ci siamo visti, anche se il tempo pare aver scalfito solo il sottoscritto.)
"Troppo buono come sempre, Koloth. È un piacere anche per me rivederti dopo tanto." Lui la squadrò, sembrò soppesarla. Una vecchia abitudine. Lei lo lasciò fare, aspettando.
=^= Di cosa hai bisogno stavolta? =^=
"Pensavo di essere io quella che sa leggere nella mente altrui!" Il vecchio klingon proruppe in una sonora risata.
=^= Hoch val law' lethal! =^=
(Trad. Dal klingon: tanto intelligente quanto letale!)
=^= Nessuno mi chiama mai per niente Dwalla, e io non rispondo mai per niente. =^= Fece del tutto onestamente Koloth.
"Volnar. Voglio sapere che posto è." Gli occhi di Koloth si fecero due fessure.
=^= Un covo di tagliagole. Stanne alla larga se puoi. =^= Disse dopo un breve silenzio.
"So che ci organizzano delle aste famose in tutto il quadrante." Koloth annuì.
=^= Da quando in qua voi federali vi interessate di aste? =^= Fu il turno di Dwalla di sorridere.
"Da non molto per la verità. Da cosa dovrei stare alla larga esattamente? Dai clan che gestiscono questo tipo di business? So che sono 13."
=^= Questa è la storiella che raccontano ai turisti. I clan che governano Volnar sono 3. I Loran, i Tulun ed i Koloi. Tutti gli altri fanno quello che dicono questi. =^=
"Che traffici gestiscono?"
=^= Le solite cose, armi, tecnologia, individui, organi.....tutto ciò che ha un valore. =^=
"Come potrei fare per entrare in contatto con chi organizza queste aste?"
=^= Su Volnar chi vuole partecipare ad un'asta puzza ed il suo odore si sente da parsec di distanza. Saranno loro a trovare te. Tuttavia.......potreste chiedere di Relan-Kan, del clan Relan. E' un puqloD Ha'DIbaH....." - Pronunciò con palese disgusto. - "...ma mi ha aiutato altre volte ed è in credito con il sottoscritto per il resto dei suoi inutili giorni!! =^= Terminò il klingon incrociando le braccia possenti sul torace, chiaro indizio che egli considerava terminata la conversazione. Dwalla annuí non del tutto soddisfatta.
"Qual'è il valore di queste informazioni?" Chiese la donna alla fine. Koloth si avvicinò al terminale, il suo volto lo riempì interamente.
=^= Se andrai veramente su Volnar, chiedi di Loran-Tuk. Lo riconoscerai da una vistosa cicatrice a forma di V sul volto. =^=
"Eeee....?"
=^= Portami la sua testa!! =^= La connessione terminò e sullo schermo apparve il logo della Flotta.
Dwalla espirò profondamente, mentre mille pensieri le inondavano la mente.
USS Vancouver - ponte 7 - alloggio del guardiamarina Viotti
15/07/2398 Ore 14.11 - D.S. 75535.87
Quando Kuribayashi aveva chiesto a McLeods e Bohr di rivoltare la nave da cima a fondo, i due avevano avviato delle procedure interne di ricerca avvalendosi dei propri sottoposti, cercando di non tralasciare nessun dettaglio. Questa operazione tuttavia avrebbe richiesto tempo ed energie, soprattutto in una nave nuova e complessa come la Vancouver. Visto che poi McLeods era stata destinata anche all'assemblaggio della finta arma e Bohr alla coordinazione delle operazioni sul campo, Sev e Romanov si erano gentilmente proposti per dar loro una mano, cosa che i due colleghi avevano ben gradito.
Nella mente di Romanov però non tutti i pezzi del puzzle erano al loro posto. E questo era del tutto logorante per il tattico. Aveva convinto Sev a seguirlo un'altra volta nell'alloggio della Viotti, e adesso lo stavano osservando, dopo aver divelto tutte le paratie e le strutture modificate.
"Come ha potuto un agente infiltrato nascondersi per così tanto tempo in uno di questi scomparti." Fece Sev ad alta voce, sinceramente stupito.
"Stando a quanto dice il dottor Di Maria i sulibani hanno una biologia assai particolare." - Commentò il tattico. - "Nonostante abbiano un solo polmone, diversamente da molte specie umanoidi, riescono a resistere per molto tempo in luoghi in cui altre specie non sopravviverebbero. Sono in grado di mutare la loro forma per infilarsi in luoghi pressoché inaccessibili. Non sono affatto stupito che sia riuscito ad entrare là dentro ed a restarvi a lungo."
Sev annuì sconsolato.
"Sembra che si sia appena conclusa una festa di matrimonio klingon!" Sentenziò dopo un breve silenzio il capo della sicurezza, mani sui fianchi.
"Com'è stato possibile tutto ciò?"
"Bè, signor Romanov, lei ha detto: smantelliamo tutto! E poi....."
"Mi riferivo al fatto che queste modifiche sembrano essere state apportate durante le fasi di costruzione della nave. Non dopo. Sarebbe stato impossibile da realizzare in un secondo momento."
Sev incrociò le braccia.
"Se, come sembra lecito supporre, questo lavoro è stato fatto nei cantieri di costruzione allora deve essere tutto tracciato."
"Si riferisce a registrazioni delle operazioni di assemblaggio?"
"Non credo che siano disponibili informazioni di questo dettaglio...tuttavia..." - si avvicinò ad uno dei pannelli che avevano smantellato dal soffitto. Lo prese, lo rigirò tra le mani per qualche istante. "Ha un tricorder?"
Romanov ne estrasse uno e, intuendo ciò che l'altro gli stava chiedendo, cominciò ad analizzare i bordi del pannello fino a trovare un codice quasi del tutto invisibile impresso su uno dei lati del manufatto. Lo strumento emise alcuni suoni durante l'acquisizione dei dati e la restituzione di alcune informazioni.
"Cosa dice?" Chiese l'ufficiale alla sicurezza.
"Ritengo sia meglio informare il capitano!" Rispose Romanov mostrandogli le informazioni riportate sul tricorder.
USS Vancouver - Ponte 2 - Ufficio del consigliere
15/07/2398 ore 14.43 - D.S. 75535.93
Nimosit era seduto sulla poltrona che normalmente Dwalla utilizzava quando effettuava le sue sedute con i membri dell'equipaggio. La donna invece andava avanti e indietro nel piccolo ufficio con gli occhi rivolti a terra.
"Spara!" Fece l'uomo.
"Stiamo mettendo insieme diversi pezzi di questa storia e sono convinta che la nostra prossima meta, il sistema Volnar, c'entri parecchio."
"Ottimo perché Kuz e McLeods stanno progettando la finta arma, Bohr sta setacciando i database federali per acquisire quante più informazioni possibili sul pianeta. Appena uscirò di qui chiederò a Sev e Romanov di dargli una mano. Voglio che sia tutto ben pianificato nei minimi dettagli."
"Si, anch'io ho qualche informazione in più che potrebbe esserci utile una volta sul posto" - Nimosit annuì. Thevek gli raccontò la breve chiacchierata fatta con Koloth. - "Tuttavia". - Proseguì. - "......non abbiamo chiaro l'unico vero e più importante dettaglio di tutto questo!"
"Quale?" Chiese Nimosit.
"Con Denay abbiamo provato a rispondere a questa domanda ma c'erano ancora troppi pezzi del puzzle fuori posto." - Pareva agitata. - "Per quale arcano motivo un sulibano, esponendosi ad altissimi rischi, manomette una nave della flotta stellare al solo scopo di indurre una potente allucinazione su uno dei membri dell'equipaggio per poterne prendere il controllo e farle rilevare una nebulosa che custodisce una navetta cardassiana alla deriva con all'interno un romulano morto ed un manufatto di grandissimo valore?" Lo fissò, cercando di riprendere fiato.
"Non lo so. Perché vuole farci trovare la navetta?" Ammise candidamente il primo ufficiale.
"No. Perché lui.....vuole trovare la navetta sa dov'è, forse, ma vuole che noi ce lo accompagniamo."
"Perché vuole ciò che è dentro la navetta, allora."
"Forse. Ma forse non solo questo. Sappiamo che sulla navetta non ci sono tracce sulibane, ma c'è, o meglio c'era, un romulano morto. Abbiamo appurato che qualcun altro di cui ignoriamo completamente l'identità sia venuto a conoscenza della posizione della navetta, l'abbia intercettata e abbia sottratto il manufatto al romulano, dopo averlo ucciso e adesso starà pianificando di venderlo al miglior offerente. Magari il sulibano è arrivato troppo tardi all'appuntamento! Da quello che abbiamo capito questo manufatto ha potenzialmente un grande valore, ma non sappiamo di cosa si tratti. Ho riletto mille volte il rapporto fatto da Losail non appena imbarcammo la navetta dentro la nebulosa e ne abbiamo parlato anche insieme. Egli registrò un breve picco di tachioni sui nostri sensori interni. E' durato pochissimo, ma fu ben distinguibile, segno che qualcosa che emetteva tachioni non era più a bordo della navetta. Ma c'era stato! Per quello che ne sappiamo il manufatto di cui stiamo parlando potrebbe benissimo essere un'arma!"
"Un'arma che emette tachioni non è un'arma....... è un grosso problema!" Dwalla annuì, lasciando a Nimosit alcuni istanti per assimilare tutte le informazioni e per riflettere sui possibili scenari se le sue affermazioni fossero state esatte.
"E poi.....che probabilità ci sono che un agente sulibano architetti con così grande perizia un sabotaggio in una nave della flotta stellare e poi si faccia scoprire lasciando qua e là indizi sulle sue mosse?"
"Nessuna." Rifletté Nimosit a voce alta dopo un breve silenzio.
"E soprattutto..... perché lasciarci degli indizi su dove sia diretto?"
"Perché vuole che lo seguiamo per mezzo quadrante?" - Nimosit si alzò lentamente cominciando ad afferrare la portata di quelle supposizioni. - "Perché vuole farci arrivare.....su Volnar!" Terminò l'uomo mentre il consigliere annuiva amaramente.
"Se è davvero come credo, forse stiamo spingendo noi stessi e questa nave verso una trappola! Oppure sono impazzita e....."
Nimosit alzò una mano come a voler stoppare quella linea di pensiero di Dwalla. Sapeva dove avrebbe potuto portare e non lo avrebbe permesso.
"Non possiamo dirlo con certezza e possiamo farci ben poco. Dobbiamo recuperare quel manufatto, e seguire il sulibano su Volnar è l'unica mossa da fare se vogliamo capire cosa stia succedendo. E tu non sei pazza."
"Già". - Fece lei arricciando il naso. - ".....sono solo mezza betazoide." Sorrisero entrambi.
=^= Kuribayashi a Nimosit. =^= Il primo ufficiale toccò il suo combadge.
"La ascolto capitano."
=^= Venga da me in plancia, Sev e Romanov hanno interessanti novità. =^=
"Anche io ed il comandante Thevek abbiamo bisogno di parlarle. Arriviamo."
=^= Bene, vi aspetto. Kuribayashi chiudo. =^=
"Andiamo." Fece Nimosit quasi spingendo Dwalla fuori dal suo ufficio.
USS Vancouver - Ponte 1 - Sala riunioni
poco dopo
Quando Nimosit e Thevek raggiunsero il capitano in sala riunioni, Sev e Romanov stavano finendo di mostrargli i dati che avevano raccolto nell'alloggio del guardiamarina Viotti.
"Signori, sembra che un certo capitano Talas, dei cantieri di Utopia Planitia abbia autorizzato le modifiche strutturali all'alloggio della Viotti." Riferì Kuribayashi.
"Bene, chiediamogli chi le ha ordinate."
"Il problema, numero uno, è che non esiste nessun capitano Talas su Utopia Planitia!" Terminò il capitano, serio.
"Né, per la verità, in tutta la Flotta Stellare." Rincarò la dose Romanov.
Lo sguardo perplesso del primo ufficiale rimpallò dal volto del suo superiore a quello dei presenti.
"Direi che questo è un aspetto che dovremo approfondire, ma in un secondo momento. Per adesso concentriamoci sull'operazione Volnar." - Fece il capitano. - "Novità?"
Nimosit e Thevek misero gli altri a conoscenza del processo logico e delle conclusioni alle quali era arrivata il consigliere.
"Suggestivo." - Disse Romanov dopo qualche attimo di silenzio. - "Sembrerebbe spiegare molti, o dovrei dire quasi tutti, i pezzi del puzzle."
"Motivo in più per pianificare alla perfezione le nostre prossime mosse." Terminò Sev.
"Sono d'accordo." - Fece Kuribayashi muovendosi verso le porte della sala riunioni. - "Entro le 20 di questa sera voglio sul mio tavolo un piano dettagliato per l'arrivo, la permanenza strettamente necessaria e la ripartenza da Volnar. Fate uso di qualsiasi risorsa di questa nave. Io vado nella sezione Ingegneria a vedere che progressi stanno facendo McLeods e Kuz. In libertà." E uscì.
"Nat, Dwalla, Aleksei..." - Cominciò Nimosit dopo che il capitano se ne fu andato. - ".. ho chiesto a Bohr di cominciare a definire gli aspetti tattici e organizzativi della missione su Volnar. Avrò bisogno del vostro supporto." Gli altri annuirono pronti.
"Quando e dove. Nel tuo ufficio?" Fece Sev, pragmatico. Ormai conosceva il suo superiore.
"Stavolta no, ponte ologrammi 1. Credo che Bohr abbia preparato qualcosa. Ore 16."
USS Vancouver - Ponte 4 - Ponte ologrammi 1
15/07/2398 ore 17.45 - D.S. 75536.27
"Volnar IV è un luogo alquanto particolare." Bohr aveva passato gran parte delle ultime ore scandagliando i database federali cercando quante più informazioni possibili sul pianeta. E si era fatto un'idea. C'erano molti avamposti "borderline" e non del tutto allineati nel quadrante alfa. Ma quello sembrava batterli tutti. Covo di pirati e fuorilegge di ogni sorta, vantava il primato assoluto di traffici illegali. Se volevi qualcosa di davvero proibito, dovevi fare una visita su Volnar. E ammesso di uscirne vivo, forse avevi una speranza di ottenere ciò che stavi cercando anche se pesantemente alleggerito in denaro. Ancora più difficile era riuscire a vendere qualcosa e riuscire a lasciare il pianeta.
Da almeno più di un'ora erano impegnati a pianificare la missione su Volnar IV, ne stavano discutendo i vari dettagli tecnici e tattici sul ponte ologrammi, dove il capo ops aveva preparato una simulazione. Non perfetta, visti i pochi dati a disposizione, ma sufficientemente dettagliata per poter essere utilizzata come base di lavoro. Al momento si trovavano tutti in cima ad un'altura che circondava uno dei principali agglomerati urbani di Volnar IV, nel continente meridionale.
Romanov aveva proposto l'invio di due squadre separate. La cosa aveva senso.
"Proposta accettata signor Romanov." - Fece Nimosit. - "La prima squadra avrà il compito di infiltrarsi in una delle aste organizzate sul pianeta, cercare di piazzare ciò che stanno preparando McLeods e Kuz e, con un po' di fortuna individuare e recuperare il manufatto trafugato dalla navetta cardassiana."
"Un po' di fortuna?"
"Ok, molta fortuna." Ammise Nimosit all'obiezione del consigliere.
"La seconda squadra darà copertura e assistenza alla prima." Terminò Sev allargando le braccia.
"Quanti faranno parte della prima squadra?"
"Sei unità sarebbe un ottimo numero." Sentenziò Sev.
"Tre o quattro unità suona come una squadra in missione, sei unità suona come un tentativo di conquista!" Fece notare il capo ops.
"Sono d'accordo con lei, la discrezione è fondamentale in questo frangente. Anche se la cosa non mi va del tutto a genio." - Fu costretto ad ammettere il numero uno, comprendendo tuttavia il punto di vista dell'ufficiale alla sicurezza. - "Comunque, Nat farà parte della squadra." Sev annuì parzialmente soddisfatto.
"Una delle altre unità sarà la sottoscritta, allora."- Nimosit la fissò, ma il consigliere non lo lasciò controbattere. - "Se vogliamo entrare nei luoghi dove si svolgono le aste migliori dobbiamo cercare un tale di nome Loran-Tuk." - Gli altri fissarono Dwalla che sostenne il loro sguardo pazientemente. - "Non sono un habitué di questi posti, in caso ve lo steste domandando. Ho fatto anch'io delle ricerche."
"Interessante." - Constatò Bohr. - "Da che fonte ha ottenuto una informazione così puntuale? Se posso permettermi."
"Comandante!" - Li interruppe bruscamente il tattico. - "Mi propongo come membro della squadra 1. Ritengo che sarebbe la scelta più sensata." - Nimosit squadrò Romanov, con due fessure al posto degli occhi. - "Ritengo inoltre che lei dovrebbe far parte della squadra 2, coordinerebbe le operazioni sul suolo da una posizione meno coinvolta e sarebbe in grado di mettere in campo eventuali procedure di emergenza, in caso di necessità."
Il primo ufficiale si prese alcuni secondi per rispondere.
"Io credo invece che lei debba rimanere a bordo comandante." - Romanov fece per protestare, ma Nimosit continuò imperterrito. - "Non sappiamo cosa o chi troveremo ad accoglierci giunti nel sistema Volnar, non voglio lasciare sguarnita la nave. Ho bisogno che alcuni membri esperti rimangano in plancia al fianco del capitano, potrebbe essercene bisogno. Lei, ed il signor Bohr, rimarrete a bordo. Kuz farà parte della squadra 1 in quanto conosce la finta arma che stanno assemblando con McLeods. Oxila sarà il quarto. Il team avrà bisogno di un ufficiale esperto di mezzi di trasporto. Anche perché l'unico modo che la squadra 1 avrà di raggiungere la superficie senza destare troppi sospetti sarà quella di arrivarci con la navetta cardassiana che abbiamo rinvenuto, e non credo che nessuno di voi abbia grande dimestichezza con quel tipo di vascelli." - Gli altri non poterono che annuire. - "Io, Di Maria e altri membri della sicurezza vi seguiremo a debita distanza su una delle nostre navette e interverremo solo in caso di necessità." Romanov sospirò non molto soddisfatto.
"Bene, non ci resta che capire dove atterrare, dove installare la nostra base operativa sulla superficie e decidere le prime mosse sul campo!" Terminò l'ufficiale alla sicurezza.
"Per quanto riguarda il nostro campo base, ho avuto dal guardimarina Calarion, unico anello di collegamento che abbiamo con l'agente infiltrato su Volnar, le coordinate di due punti sicuri." - Spiegò Bohr. - "Computer...ingrandire settore Q4." La simulazione si mosse, e si ritrovarono dentro le strade di Dorrek.
"Bel lavoro Cedric!" Fece Sev, rivolto all'amico.
"Grazie. Non ho potuto fare di meglio nel breve tempo a disposizione."
"Utilizzerò questo programma olografico per addestrare i miei uomini con simulazioni sul campo! Quanto tempo abbiamo?" Chiese l'ufficiale alla sicurezza.
Il primo ufficiale toccò il suo combadge.
"Nimosit a Oxila."
=^= Parli pure comandante. =^=
"Tempo stimato di arrivo nel sistema Volnar?"
=^= Se manteniamo l'attuale velocità.....circa 39 ore. =^= Nimosit guardò Sev che annuì.
"Ah, tenente....lei guiderà la navetta della prima squadra su Volnar IV."
=^= Ricevuto signore. Oxila chiudo. =^= Il primo ufficiale attivò subito dopo una nuova comunicazione.
"Nimosit a Di Maria."
=^=La ascolto. =^=
"Dottore, a partire dal prossimo turno alfa, il comandante Bohr coordinerà insieme a Sev alcune simulazioni per la missione sotto copertura sul sistema Volnar. Vorrei che ne facesse parte anche lei, visto che sarà dei nostri. Ponte ologrammi 1."
=^=Molto bene. Preparo il necessario. Di Maria chiudo. =^=
Navetta private sconosciuta - posizione di spazio sconosciuta
Contemporaneamente
Senza ulteriori intoppi, tra non molto avrebbe raggiunto il sistema Volnar. Il piano stava procedendo, anche se non tutto era andato come aveva pianificato. Ma in una missione così complessa gli imprevisti erano da mettere in conto.
Gli occhi attenti incastonati nella faccia giallastra e completamente glabra scrutavano gli strumenti di volo, mentre la sua mente già guardava alle prossime mosse.
La Vancouver era sulle sue tracce con qualche ora di svantaggio. Questo gli avrebbe permesso di arrivare su Volnar IV prima dei federali e cominciare a muoversi con un certo anticipo. C'erano pochi margini di errore, ma era pratico di situazioni come quella. Il fallimento non era contemplato.
Si alzò e si diresse sul retro del piccolo ma velocissimo vascello. Aveva bisogno di riposare.