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USS TOKUGAWA - MISSIONE 09 RSS USS TOKUGAWA - Missione 09

09.01 " Quarantena "

di Giovanni Vincenzo De Chirico, Pubblicato il 07-09-2018

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Base Stellare 24 - Centro di comando
12/08/2398 - Ore 21:00


"Comandante, il quoziente di infettività di questo virus è davvero preoccupante. Sebbene al momento i sintomi della malattia non siano gravi, ritengo sia una importante misura precauzionale mettere in quarantena la stazione spaziale e le navi attraccate fino a che non avrò trovato un modo efficace di debellarlo.

Il prezzo è la sicurezza dell'intero settore.

Il tasso di mutazione di questa variante del raffreddore Boliano è molto alto e anche l'infettività.

Il virus si è dimostrato resistente anche ai biofiltri del teletrasporto, potrebbe diventare davvero pericoloso. Soprattutto in un ambiente come il nostro, dove entrano a contatto ogni giorno decine di specie diverse."

Il medico Vulcaniano terminò una lunga spiegazione sui pericoli di una strana variante dell'influenza diffusa sulla stazione da qualche giorno.

Gli altri ufficiali intorno a lui erano tutt'altro che contenti delle noie politiche e burocratiche che la quarantena avrebbe portato, ma la logica del vulcaniano era, neanche a dirlo, impeccabile.

Un virus al momento innocuo, ma molto instabile e infettivo. In combinazione con qualche altra variabile di passaggio dalla stazione poteva diventare una miscela esplosiva.

Come tutti gli altri membri dello staff era cosciente delle complicazioni che stava richiedendo, ma aveva trovato la soluzione più logica.

"D'accordo T'Ponn, vada per la quarantena. Bisognerà approntare delle misure di sicurezza, nessuno dei capitani delle navi sarà contento di rimanere confinato qui. O'Connell ci pensi lei, attendo un rapporto tra un'ora.

Dottore, non serva che le dica che occorre una soluzione a brevissimo termine che consenta di sciogliere la quarantena. Mi faccia rapporto ogni due ore sui progressi."

Attraccate alla stazione c'erano quattro navi, boccare la loro partenza sarebbe stata una lotta in tutti e quattro i casi: il capitano del cargo Boliano voleva solo consegnare la propria merce. Niente merce niente denaro.

C'era poi il capitano della Tokugawa, comandava un equipaggio in servizio da parecchi mesi senza uno straccio di licenza. L'ultima cosa che volevano fare era rimanere bloccati in un porto commerciale.

La terza nave era un vascello scientifico dell'accademia delle scienze di Vulcano trasportava dei campioni minerali provenienti da un pianeta vicino. Loro almeno non avrebbero perso la calma. Ma un vulcaniano irritato, per quanto possa sembrare un ossimoro, può essere parecchio stressante.

In fine, una nave militare Andoriana. Si erano fermati semplicemente per fare rifornimento prima di andare in missione. Bloccarli avrebbe portato a infinite discussioni col governo andoriano.

Si prospettava una giornata davvero molto molto stressante.

Uscendo dalla sala riunioni T'Ponn vacillò un secondo. Un capogiro.

Strano. Illogico. Forse gli serviva meditare.



Uss Tokugawa - Sala mensa
12/08/2398 - Ore 23:00


Hair e De Chirico condividevano un Tè alla fine di quello che si era dimostrato un turno di lavoro a dir poco estenuante.

"Albert, ho passato la giornata a curare contusioni e piccole ferite. Non capisco cosa succeda alla gente. Continuano ad esserci piccoli incidenti. Come se avessero la testa da un'altra parte e chi non si fa male per piccoli incidenti si fa male litigando. Ce ne saranno state una decina oggi."

"Giornata noiosa eh? Non ti annoierai ancora a lungo, ho sentito che c'è uno strano virus che si è diffuso nella stazione spaziale, siamo in quarantena. La mia di giornata, l'ho passata a riallineare i sensori per far funzionare i biofiltri del teletrasporto."

"E non mi hanno coinvolto? Tutti uguali in queste basi spaziali, pensano di essere tanto superiori... Meglio cambiare disc... etciù!"

Accaddero parecchie cose contemporaneamente: De Chirico starnutì, Mouri qualche tavolo più in là cadde dalla sedia, come fosse ubriaco. Trefly e Lori iniziarono a urlarsi contro.

Il parapiglia durò qualche secondo.

Dopo di che, nell'imbarazzo generale, le attività ripresero silenziosamente, chi sorseggiando, chi mangiando. Chi guardandosi intorno.

Trefly e Lori se ne andarono senza dire una parola.

Tumoc, guardiamarina Vulcaniano seduto poco più in là, cadde a terra privo di sensi.



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Cargo Boliano - Ufficio del capitano
12/08/2398 - Ore 21:30


"Comandante, io ESIGO il nostro rilscio immediato.

Trasportiamo merci delicatissime.

Se non partiamo subito deperiranno e avremo perdite incalcolabili!"

"Sono davvero spiacente capitano Gorar, non è possibile, al momento siamo in stato di quarantena, per la vostra sicurezza e di chiunque transiti da questa stazione spaziale."

Il comandante cercò di tenere un tono fermo e deciso. Si aspettava parecchie storie. La speranza era che mantenere un atteggiamento autoritario avrebbe semplificato le cose.

"Non mi importa niente della sicurezza, ho dei clienti che aspettano!"

"Il vostro Cargo ha portato su questa stazione una variante molto infettiva del raffreddore Boliano. Lo staff medico è preoccupato per il tasso di mutazioni di questo virus. Finchè non sarà debellato nessuno attraccherà o partirà da questa stazione"

"Comandante, le assicuro che avrà notizie dai miei avvocati, e anche dal governo Boliano!"

"Il vostro governo è fa parte della federazione, siete tenuti a rispettare l'autorità di un comandante della flotta stellare."

"Le assicuro che non finisce qui".

Il boliano interruppe la conversazione e il volto del comandante sparì dal monitor.

Non era la prima volta che accadevano fatti di questo genere.

Per il capitano di un cargo era abbastanza normale. Ma ogni volta era una lotta. I clienti erano tutt'altro che comprensivi di fronte a rallentamenti di questo tipo.

La bravura consisteva proprio nell'evitarli.

Ma questa volta lui ci era cascato in pieno.

Doveva trovare il modo di ripartire in fretta, non poteva certo aspettare per un raffreddore. C'erano in gioco parecchi soldi e la sua reputazione di capitano. Oltre che qualcosa di peggio...

Alla federazione ci avrebbe pensato dopo.

"Ginz, ho bisogno di fare una chiamata non rintracciabile dalla stazione. Sai cosa fare."



USS Tokugawa - Infermeria
12/08/2398 - Ore 23:30



Il dottor De Chirico entrò in infermeria come una furia. Era corso così velocemente che aveva ancora la tazza da tè in mano. La osservò un secondo, prima di abbandonarla sulla scrivania e rivolgere l'attenzione al suo assistente.

"Tenente Tumoc, Vulcaniano 30 anni.

Temperatura corporea alta, crescente. Difficoltà respiratorie.

Se continua in questo modo le attività metaboliche inizieranno ad essere compromesse.

Dalla cartella clinica risulta venuto qui questa mattina per un raffreddore Boliano.

Infiammazione corticale, sta entrando in coma.

La situazione degenera velocemente."

"Presto, respirazione artificiale. Triexina, 50 cc. per abbassare la febbre".

Mentre gli assistenti armeggiavano con Hipospray e miriadi di strumenti per salvare la vita del paziente, le mani del dottore correvano sugli strumenti di analisi e la sua mente viaggiava più veloce della luce tra una misurazione e l'altra.

"I centri di controllo emozionale sono decisamente infiammati. Tutto questo ricorda molto l'encefalite umana. Ma i vulcaniani sono sempre stati molto resistenti a questo tipo di infezioni..."