09.01 "Un'Illusione temporale"
di Kyel Rezon , Pubblicato il 03-11-2024
Pianeta Kurtis III
30/09/2404 ore 18:42
L'equipaggio della Sheldon si era finalmente fermato per una meritata pausa dopo anni di viaggio nel quadrante Delta.
Avevano deciso di sbarcare, usando la Sharon, e si erano rapidamente dispersi per esplorare il pianeta e garantire un livello di sicurezza aggiuntivo per il loro Capitano.
Adrienne, al settimo mese di gravidanza, era scesa per ultima dalla Sharon con Rezon al suo fianco. Una precauzione ulteriore, visto il suo stato, che l'aveva resa nervosa nei confronti del compagno.
Appena misero piede sul pianeta, senza che nessuno se ne rendesse conto, qualcosa di strano accadde: il terreno sembrò pulsare leggermente, come se stesse reagendo alla loro presenza.
Le piante iniziarono a emettere una luce soffusa, cambiando colore in risposta alle emozioni dei nuovi arrivati. Era come se il pianeta fosse vivo e in grado di percepire i loro pensieri e sentimenti.
L'equipaggio, formato da una moltitudine di razze, con caratteristiche e percezioni differenti, finì per reagire in modi differenti al pianeta.
I Betazoidi, circa un terzo del totale, entrarono sin da subito in connessione con quella strana e dirompente empatia, raggiungendo uno stato di totale beatitudine.
Le razze non telepati, meno percettive e influenzabili, iniziarono a provare una traboccante sensazione di benessere ma, nel profondo, continuarono a percepire una vaga forma di insoddisfazione, come se avessero il sentore di essersi scordati qualcosa.
Kyel, l'unico immune agli effetti empatici, si trovò anch'egli avvolto da quell'atmosfera di esaltazione collettiva. Tuttavia, il primo ufficiale, pur condividendo l'euforia generale, avvertiva la sensazione che qualcosa non andasse, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in quello che li circondava ma, nonostante tutto, non ne capiva appieno il motivo.
Le differenze di vedute si acuirono sin dalla prima ora dopo lo sbarco.
Adrienne percepì un'ondata di emozioni intense, un'attrazione irresistibile verso il cuore del pianeta: era come se Kurtis III stesso la stesse chiamando, avvolgendola in un abbraccio empatico, offrendole una sensazione piena di benvenuto e protezione.
Lo stesso valse per molti altri, ma non tutti i membri dell'equipaggio percepirono la stessa cosa. Alcuni all'inizio sentirono un'inquietudine crescente, come se il pianeta stesse sondando le loro menti, cercando di capire le loro intenzioni.
Rezon, preoccupato per la sicurezza di Adrienne e dei loro bambini non ancora nati, ordinò alla Sharon una scansione completa del pianeta.
I risultati rivelarono che il pianeta aveva una forma di coscienza primitiva, una rete di energia che reagiva agli stimoli esterni.
Questa scoperta sollevò in Kyel molte domande: il pianeta era pericoloso o semplicemente curioso? E come avrebbero potuto interagire con esso senza provocare una reazione negativa?
Mentre il sole tramontava e l'equipaggio si preparava a passare la notte sul pianeta, l'animo del Primo Ufficiale era inquieto, come se il suo istinto gli avesse già rivelato che la loro presenza avrebbe innescato una serie di eventi imprevedibili.
Eppure non sentì la forza di reagire al pericolo..
Pianeta Kurtis III - luogo imprecisato della superficie
Visione di Alec e Naki
15/10/2404 ore 08:21
Alec e Naki stavano vivendo il loro personalissimo sogno.
Per quanto cercassero di ricordare non si erano mai sentiti così tanto in sintonia tra loro ed il mondo che li circondava. Era un'estasi senza pari, sospesi in un limbo di serenità, immuni da ogni affanno terreno.
Camminavano mano nella mano su una spiaggia che sembrava estendersi all'infinito, un tappeto di velluto viola che si perdeva all'orizzonte. Naki sapeva che questa tonalità della sabbia, intensa e affascinante, poteva essere dovuto a particolari minerali presenti nel terreno, che la natura aveva sapientemente mescolato per creare una tavolozza cromatica unica, ma non sentiva nessun bisogno di indagare oltre.
Per una volta, l'ufficiale scientifico dimenticò la sua sete di conoscenza e si concesse il lusso di essere semplicemente viva: sentiva la sabbia scivolarle tra le dita come seta, apprezzava come il suo colore contrastasse splendidamente con l'azzurro intenso dell'oceano, ma il come si fosse formata non le interessava.
Alec, dal canto suo, stava ammirando l'oceano come fosse un'opera d'arte vivente.
Le onde si infrangevano dolcemente sulla riva, creando un ritmo rilassante e ipnotico. L'acqua era cristallina, così trasparente da permettere di scorgere ogni granello di sabbia e ogni movimento della vita marina. La barriera corallina, a poca distanza dalla riva, era un vero e proprio giardino sottomarino, un caleidoscopio di colori e forme. Coralli di tutte le sfumature, dai rosa più tenui ai rossi più intensi, si alternavano a spugne colorate e a banchi di pesci tropicali. La luce del sole, filtrando attraverso l'acqua, creava giochi di luce e ombre che danzano tra le rocce e le piante marine.
L'aria era pulita e profumata, un mix di salsedine, iodio e fiori tropicali. Il cielo era d'un azzurro intenso, spesso adornato da nuvole bianche e soffici che sembravano disegnate a mano. Il silenzio era rotto solo dal rumore delle onde, dal canto degli uccelli marini e dal fruscio del vento tra le palme.
"Sono felice.." Alec sorrise, cullato dal dolce far nulla, un lusso che di solito rifiutava in nome del dovere "Credo di essere davvero in pace"
Camminare sulla sabbia violetta, sentire il calore del sole sulla pelle, ascoltare il rumore delle onde, immergersi nelle acque cristalline e ammirare la bellezza della barriera corallina: tutto questo creava un'esperienza sensoriale unica e indimenticabile per i due ufficiali.
"E' un posto da favola.." la voce di Hewson li fece voltare entrambi "Un luogo assolutamente perfetto. Siamo un tutt'uno con quello che ci circonda c'è una forte empatia che scaturisce da.. da questo pianeta.. non credo di essere mai stato così bene come ora"
"Avete visto Adrienne per caso?" la voce di Kyel denotava un certo nervosismo "Ho trovato Nami con una coppia di Guardiamarina ma di lei nemmeno una traccia!"
Hewson fu il primo a minimizzare la situazione "Andiamo Kyel, di certo non ha lasciato il pianeta! Non mi starei a preoccupare troppo!"
"No.. grazie, ma devo trovare Adrienne"
"Kyel, è una donna che sa badare a sé stessa.. non ha bisogno che ti preoccupi per lei!" Naky si limitò a sorridere indicando di fronte a sè "Unisciti a noi, stavamo ammirando l'oceano"
"Ve lo ricordate che è incinta?! Se dovesse sentirsi male mentre è da sola?!"
Alec fece l'occhiolino al suo ufficiale superiore "Nessuno sta male su questo pianeta.."
"E come fai ad esserne tanto certo?!"
Blake rise divertito prima di scuotere il capo "Semplice, siamo telepati! Percepiamo tutto l'equipaggio e stiamo tutti molto bene.."
"Fin troppo!" Kyel si allontanò rapidamente rimettendosi alla ricerca "Devo trovare Adrienne!"
"Davvero, non so cosa sia preso a Kyel"
"Onestamente non è il comportamento di Kyel a lasciarmi stranito" Rush sopraggiunse in tempo per salutare Kyel che si allontanava "Ma voi non avete una strana sensazione?"
"Assolutamente sì!" Jekins si avvicinò a sua volta annuendo "Come se ci stesse sfuggendo qualcosa.. non vi pare?"
Hewson sospirò infastidito, iniziando ad allontanarsi "Smettetela di pensare e godetevi il momento! Vi rovinerete solo l'esperienza nel pensare a problemi che non esistono!"
Pianeta Kurtis III
30/10/2404 ore 15:06
Mentre i giorni passavano, l'equipaggio si immergeva sempre di più nella bellezza del pianeta.
Adrienne si guardava intorno con un misto di meraviglia e sollievo.
Kurtis III, con le sue spiagge dorate e il cielo turchese, sembrava il luogo perfetto per una pausa tanto attesa. Al settimo mese di gravidanza, sentendo i figli muoversi dentro di lei, avvertiva il bisogno di riposo più che mai.
Percependo una connessione profonda, come se fosse chiamata da una forza invisibile, sperava che Kurtis III potesse offrire loro non solo un rifugio temporaneo, ma anche nuove scoperte che avrebbero potuto cambiare il corso della loro missione.
Rezon le stava accanto, il volto rilassato, ma vigile. C'era qualcosa che non ricordava più, ma che gli sembrava essere dannatamente importante.
Anche lui si guardava intorno, ammirando la bellezza incontaminata di Kurtis III: il pianeta, con i suoi paesaggi lussureggianti e le acque cristalline, sembrava un paradiso.
Avvertiva, però, qualcosa di strano nell'aria, una sensazione che non riusciva a definire, a maggior ragione mentre osservava il comportamento dell'equipaggio.
Notava che i Betazoidi sembravano particolarmente affascinati dal pianeta, completamente assorbiti dalle emozioni che emanava, quasi ipnotizzati.
Anche lui iniziava a sentirne gli effetti e sentiva una sempre maggior attrazione, ma la sua natura non telepatica e la preoccupazione per Adrienne e i bambini lo tenevano ancorato alla realtà, permettendogli di mantenere una certa lucidità.
"Adrienne, hai notato qualcosa di strano?" chiese lui, cercando di nascondere la sua preoccupazione.
Lei annuì stancamente con uno sguardo distante, stufa di quel comportamento oppositivo di Kyel "Sì, è come se il pianeta ci stesse parlando, coccolando ed amando... e tu rovini sempre tutto con quel muso lungo"
Pianeta Kurtis III - luogo imprecisato della superficie
Visione di Adrienne
15/11/2404 ore 14:28
Anche se avesse voluto, Adrienne non sarebbe stata in grado di descrivere in nessun modo il pianeta in cui erano capitati. Era una situazione strana dover riconoscere, per un ufficiale abituato ad analizzare sempre ogni situazione, che improvvisamente nulla aveva più importanza se non quell'incredibile sensazione di tranquillità che la pervadeva.
Il pianeta era molto più di un luogo rigoglioso e incontaminato, si trattava di un sogno. Un sogno vivente, pulsante di emozioni pure e incontaminate che rifluivano da un punto non bene specificato della superficie.
La sua telepatia ne era inondata. Era un oceano di serenità e gioia che la avvolge come una coperta calda. Ogni foglia, ogni fiore, ogni creatura sembrava vibrare di un'armonia perfetta.
Adrienne non aveva mai provato nulla di simile: era come se ogni essere vivente vibrasse empaticamente alla stessa frequenza, come se tutto ciò che vi era intorno a loro fosse semplicemente la pace e l'armonia.
In quel momento stava camminando in quello che il suo equipaggio aveva affettuosamente rinominato il giardino di Elysia, sebbene nessuno sembrasse essere in grado di dire chi fosse questa Elysia.
Non si trattava di un semplice giardino, era un mondo a sé stante, nascosto tra le fronde di alberi colossali che sembrano toccare le nuvole. Queste piante ancestrali, dalle cortecce screpolate e dalle radici che si intrecciano come liane, sostenevano un ecosistema rigoglioso e in continua evoluzione.
Fino dove gli occhi vagavano, Adrienne poteva osservare un manto di muschi luminescenti e felci giganti formare un tappeto morbido e colorato. Fiori dai colori sgargianti sbocciavano tra le rocce e le radici, attirando insetti luminosi e uccelli dalle piume iridescenti.
A poca distanza, piccole cascate creavano un'atmosfera incantata. L'acqua, cristallina e fresca, scorreva alimenta da una miriade di piccole piscine naturali, dove nuotavano pesci dai colori vivaci e anfibi dalle forme bizzarre.
Le nuvole, spesso avvolte in una leggera nebbia, sfioravano le cime degli alberi, creando un'atmosfera misteriosa e sognante. La luce del sole filtrava attraverso le foglie, creando giochi di ombre e riflessi che danzavano al ritmo del vento.
In quel luogo, Adrienne poteva percepire un'energia vitale intensa, una connessione profonda con ogni forma di vita.
La Betazoide si sdraiò sull'erba morbida, i raggi del sole filtravano attraverso le foglie, creando un mosaico di luce e ombra sul suo viso. Chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere dalla sinfonia della natura: il fruscio del vento tra le fronde, il canto degli uccelli, il gorgogliare dei piccoli ruscelli. Ogni suono, ogni profumo, ogni sensazione la trasportava in uno stato di beatitudine assoluta.
E in quei momenti cercava di dimenticare che presto sarebbe dovuta tornare alla realtà. Presto avrebbe dovuto indossare di nuovo l'uniforme del Capitano e avrebbe ripreso quel viaggio che, forse, se tutto fosse andata per il meglio, li avrebbe riportati a casa. Lo avrebbe dovuto fare presto, ma non in quel momento!
Adrienne abbassò lo sguardo sul suo ventre: le sembrava che il pancione stesse lievitando con una velocità impressionante, segno che i piccoli stavano crescendo più di quanto lei pensasse possibile. Posò una mano sul suo ventre, sorridendo. Sentiva due distinti movimenti: uno più vigoroso, come un piccolo pugile che cercava di farsi spazio, e l'altro più delicato, come un battito d'ali di farfalla. I suoi gemelli, così diversi eppure così legati, le riempivano il cuore di gioia.
Tutto era magnifico, tranne il suo rapporto con Kyel.
Mai come in quel periodo vedeva in lui un telepate mancato: la sua totale incapacità a percepire quel caleidoscopio di emozioni meravigliose gli impediva di vivere a pieno quella meritata vacanza e finiva per renderlo altamente fastidioso.
"Adrienne, perché non mi ascolti mai? Possibile che tu sia venuta fino a qui da sola? Non potevi almeno aspettarmi? Sapevi quanto mi preoccupo per te, soprattutto in un posto così isolato!"
La voce del suo Primo Ufficiale la fece voltare nella sua direzione, ma Adrienne non voleva lasciargli riprendere i suoi soliti discorsi "Kyel.. perché devi preoccuparti così tanto?"
"Perché tu non ti preoccupi per niente!" Kyel non sembrava in grado di entrare in sintonia con la Betazoide "Adrienne, sei incinta al settimo mese! Sei già stata male tempo fa, sei stata messa a riposo per non farti correre rischi ed ora giochi all'esploratrice coraggiosa andando a rintanarti nei luoghi più isolati che sei in grado di trovare! So che hai bisogno di spazi aperti ma, se succedesse qualcosa a te o ai piccoli, non so come farei. Lo capisci?"
"Perché non puoi semplicemente goderti questa piccola vacanza?"
Rezon si sedette al fianco della Betazoide scuotendo il capo "Ti sbagli, sto vivendo a pieno questa vacanza come te. Questo posto è meraviglioso, mi sento davvero felice e rilassato qui, ma.. non hai la stranissima sensazione che qualcosa ci stia sfuggendo? Mi sembra che stia avvenendo qualcosa sotto i nostri occhi ma, per quanto ci proviamo, non siamo in grado di accorgerci di nulla!"
"Io non vedo nulla di strano qui, sento solo tanta pace e.."
"Anche tu sei diversa Adrienne, ma non te ne accorgi" Rezon scosse il capo "Da quando ti conosco non ti ho mai visto dimenticare i tuoi obblighi, nemmeno una volta!"
"Non ho scordato i miei doveri, semplicemente mi godo una piccola vacanza!" la voce piccata della Betazoide era l'inizio dell'ennesimo bisticcio fra i due "Ti ricordo, inoltre, che al momento sono fuori servizio a tempo indeterminato! Sono incinta! Tu sei il mio sostituto, sta a te preoccuparti dell'equipaggio!"
"Sino a che non siamo scesi su questo pianeta non riuscivo a tenerti lontana dall'ufficio ed ora, improvvisamente, deleghi tutto a me? Capisci anche tu che qualcosa è cambiato, giusto?" Kyel osservò la Faith per un po' "Dov'è Nami?"
"Con il Consigliere.. credo. Oppure è con Majar, ma sta bene! Percepisco la sua tranquillità, non ha bisogno di me al momento!" Adrienne cercò di rialzarsi di scatto, ma fece fatica anche solo a rimettersi in piedi a causa della sua condizione "A volte penso che tu ti diverta a farmi arrabbiare!"
"No, sai che non è così! Aspetta, ti aiuto ad alzarti.. non capisco perché nel tuo stato continui a sederti per terra!"
"Sono incinta Kyel, non invalida!" la Betazoide puntò un dito al centro del petto del compagno "Per secoli le donne hanno portato il peso del pancione continuando la propria vita senza alcun problema! Poi, quando arrivava il momento, si accucciavano nel campo e partorivano!"
"Ma dove diamine le leggi queste sciocchezze?!" Kyel sgranò gli occhi osservando la Betazoide "Tu non partorirai in un campo!"
"Per generazioni, donne di diverse culture hanno dato alla luce i loro figli sotto le stelle, in connessione con la natura!" Adrienne fece spallucce osservando Rezon con grande determinazione "Se Hazyel fosse qui capirebbe!"
"Io non lo credo affatto!"
Pianeta Kurtis III
30/11/2404 ore 16:05
Adrienne si trovava su una collina, osservando l'orizzonte. Sentiva i bambini muoversi dentro di lei, un promemoria costante della vita che stava crescendo. Ma c'era qualcosa di strano. Le ore sembravano minuti, i giorni si confondevano.
"Kyel" chiamò, la voce tremante "Quanto tempo è passato?"
Lui la guardò, confuso. "Non lo so, Adrienne."
In quel momento, Kyel si accorse nuovamente che qualcosa non andava. Non era un telepate, ma il suo intuito gli diceva che il pianeta stava influenzando l'equipaggio. "Dobbiamo tornare alla nave," disse, cercando di scuotere Adrienne dal suo stato di trance. Ma lei sembrava persa in un sogno, incapace di reagire.
Pianeta Kurtis III
30/12/2404 ore 19:48
Improvvisamente, Adrienne sentì un dolore acuto. Guardò in basso e vide l'acqua scorrere. "Kyel, i bambini!" gridò. Era il segno inequivocabile che qualcosa era successo. Non potevano essere passati tre mesi in un batter d'occhio!
Kyel corse verso di lei, il cuore in gola "Adrienne, dobbiamo tornare alla nave subito!"
=^=Sheldon, teletrasporto d'emergenza in infermeria=^=
Nessuna risposta
=^=SHELDON!=^= urlò invano Kyel come se il suo grido potesse cambiare qualcosa
Nessuna delle navi Sheldon, Shena o Sharon rispondeva.
Qualcosa di misterioso stava accadendo su Kurtis III, e l'equipaggio doveva trovare un modo per sfuggire all'influenza del pianeta prima che fosse troppo tardi.
Kyel prese Adrienne tra le braccia, determinato a portarla in salvo. "Dobbiamo tornare alla nave!"
La lotta contro il tempo era iniziata.