SHELDON
presenta
Missione in corso
Missione 09
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della SHELDON,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della SHELDON, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 0000
www.starfleetitaly.it | SHELDON
Equipaggio
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Tenente Nicholas Rush Capo Operazioni
| Tenente Paul Hewson Consigliere
| Tenente Kyel Rezon Primo Ufficiale
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Autori
Capo Operazioni Nicholas Rush Stefano Zaniboni
| Consigliere Paul Hewson Monica Miodini
| Primo Ufficiale Kyel Rezon Vanessa Marchetti
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Sommario
Sinossi
09.00 - Rimedi per un'equipaggio stressato ne abbiamo?
09.01 - Un'Illusione temporale
09.02 - Funziona questo microfono?
Sinossi
Missione in corso
09.00 - Rimedi per un'equipaggio stressato ne abbiamo?
Autore: Tenente Paul Hewson
Nave Sheldon - Ufficio Consigliere
23/09/2404 - ore 14.30
Hewson si stiracchiò le braccia e il collo intorpiditi dalle troppe ore passate alla scrivania. Aveva terminato la periodica valutazione psicologica dell'equipaggio e, adesso che stava rileggendo il tutto per avere una quadro generale della situazione, quello che vedeva non gli piaceva per nulla.
I livelli di stress erano alle stelle, al limite della sopportazione.
In realtà, già da diverso tempo i segnali erano evidenti, almeno ai suoi occhi. C'era una buona parte dell'equipaggio che si era chiusa sempre più in sé stessa e aveva smesso di socializzare. Un'altra parte mostrava segni di insofferenza verso tutti e gli episodi violenti, sia verbali che fisici, tra diversi ufficiali era quasi all'ordine del giorno. Inoltre c'erano cinque donne incinte, tra cui il Capitano e questo era il problema principale.
Adrienne, infatti, attendeva una coppia di gemelli dal suo compagno, il primo Ufficiale Rezon. Era ormai al settimo mese di gravidanza e, su consiglio della Dottoressa Cruz e del suo, era stata messa in maternità già alla fine del primo trimestre di gravidanza, anche perchè lei non aveva rinunciato a nessuno dei suoi doveri, fino a che una piccola emorragia e una minaccia non troppo velata da parte sua, di destituirla dal comando, l'avevano fatta venire a più miti consigli.
Il comando era passato a Rezon, il cui problema più grosso negli ultimi mesi era stato quello di tenere la compagna lontana dalla plancia di comando anche adesso che la avanzata gravidanza, ed il peso di portare in grembo due gemelli che avevano ereditato la struttura fisica del padre, non le consentivano di muoversi con l'abituale grazia e velocità. Non riusciva nemmeno più a sedersi comodamente sulla ormai troppo stretta poltrona di comando!
Spense il terminale ed uscì in direzione plancia.
Nave Sheldon - Plancia di comando
23/09/2404 ore 14.40
In plancia la situazione era tranquilla. Per fortuna negli ultimi mesi non avevano incrociato nessuno con problemi da risolvere e che richiedesse un loro intervento, quindi la navigazione verso casa procedeva senza grossi intoppi, tranne che per una sosta di un paio di giorni per prestare soccorso ad una nave Voth in avaria.
Quando sentì aprirsi le porte dell'ascensore, Rezon pensò che era nuovamente Adrienne che era venuta in plancia per una delle sue molteplici "visite di cortesia", come lei le chiamava, e si sorprese di vedere invece il Consigliere, che sapeva impegnato con le valutazioni semestrali.
"Consigliere! Finalmente si fa rivedere qua, è un po' che non ci degna della sua presenza."
"E' vero, ma devo ammettere che preferivo venire in plancia quando quella poltrona aveva un occupante più affascinante!"
"Così mi offende!" rispose con un espressione fintamente offesa."Posso fare qualcosa per lei?"
"In verità sì, ma preferisco parlarne in privato" rispose Paul facendo cenno all'ufficio del Capitano.
"Prego. accomodati" rispose Kyel tornando subito serio, perché sapeva riconoscere quando il suo amico aveva qualcosa d'importante da dire.
I due uomini si accomodarono alla scrivania e fu il facente funzioni di Capitano Rezon a prendere la parola "Immagino che tu abbia terminato le valutazioni e i risultati non sono quelli che ti aspettavi."
"Esattamente Kyel, anche se in realtà i segni erano evidenti anche ad uno non del mestiere. L'equipaggio, quasi nella sua interezza, è sull'orlo di una crisi di nervi. Non sto qui ad elencarti i fattori, ma la causa principale è che la maggior parte di noi teme di non riuscire a tornare a casa o di tornarci quando saremo ormai troppo vecchi e di non ritrovare più le persone che amiamo"
"Pensavo che l'aver riallacciato i contatti radio con la Federazione avrebbe aiutato!"
"Per un periodo è stato così, ma poi è subentrato la consapevolezza che i nostri cari, da cui riceviamo messaggi sporadici, quando e se avremo la fortuna di tornare, probabilmente saranno morti o impegnati nelle loro vite, che nel frattempo sono progredite anche senza di noi. E tutto ciò ha portato a stati di depressione, alcuni sfociati in rabbia, come avrai notato dalle risse che quasi giornalmente abbiamo dovuto sedare."
"Qual'è il tuo consiglio?"
"Dobbiamo fermarci per un periodo e rifiatare, una vacanza in un posto tranquillo dove riprendere coscienza di noi stessi e superare questo momento. Sono sei anni che siamo finiti quaggiù, e nessuno di noi era preparato ad una situazione così: eravamo un gruppo di giovani ufficiali capaci, ma inesperti e quella che doveva essere una missione breve di preparazione a futuri incarichi, è diventata la missione di una vita. La maggior parte di noi si sente come dei pesci in scatola, senza prospettive se non quella di rimanere chiusi qua dentro fino alla fine del viaggio o della vita."
Rezon si appoggiò allo schienale della poltrona con l'aria pensierosa: "È davvero così seria la cosa?"
"Sì Kyel e tieni pure presente, che a bordo ci sono molti membri dell'equipaggio con poteri telepatici o empatici, che quindi sentono anche i pensieri e le emozioni degli altri oltre che alle loro, quindi amplificano il loro disagio all'ennesima potenza."
"Anche Adrienne?" chiese preoccupato.
"Specialmente Adrienne, visto la sua condizione, anche se non lo ammetterà mai!"
"Volevo parlarne con lei, prima di decidere, ma temo che con tutti gli ormoni che ha in corpo in questo periodo, non sia del tutto lucida!" disse con un tenero sorriso pensando alla sua compagna. "Bene, è deciso: ci prendiamo una vacanza. Darò l'ordine di trovare il pianeta giusto: qualche indicazione al riguardo?"
"Se riesci a trovare un pianeta tipo il tuo d'origine, ma disabitato, sarebbe l'ideale."
"Come Risa c'è solo Risa, ma farò il possibile." Disse alzandosi per tornare in plancia, seguito dal Consigliere un po' più sollevato, avendo temuto di dover lottare di più per ottenere quello che riteneva utile per l'equipaggio.
Nave Sheldon- Alloggio del Capitano
23/09/2404 ore 19.30
"Quindi hai preso questa decisione importante senza nemmeno chiedere la mia opinione? È questa la considerazione che hai di me? Mi sembrava di aver capito, quando ti ho lasciato il comando, che avremmo preso insieme le decisioni importanti! A quanto pare ho capito male oppure la sensazione di potere che da sedersi su quella poltrona ti ha fatto cambiare idea!" Adrienne era infuriata. Rezon temeva che aver preso una decisione che riguardava tutto l'equipaggio senza consultarla non le avrebbe fatto piacere, ma una reazione così davvero non se lo sarebbe aspettato. Molto probabilmente se non avesse l'ingombro dei gemelli che la facevano assomigliare, parole sue, ad una balena spiaggiata, lo avrebbe aggredito fisicamente.
"Adrienne, tesoro, calmati adesso. Lo sai che agitarti non fa bene a te e ai gemelli."
Non appena Kyel nominò i bambini, Adrienne si bloccò, e con una mano si accarezzò il ventre prominente, quindi prese un grosso respiro per calmarsi e si sedette.
Kyel le si inginocchiò accanto e posando la mano sulla sua, le disse:
"Comportandoti così avvalori ancora di più le tesi di Paul, come se non bastassero i risultati della valutazione psicologica che tra l'altro sono sicuro che tu hai già letto."
"Hai ragione, scusami..."
"Non chiedere mai scusa per essere quella che sei, a me piace tutto di te, anche le volte che sei irragionevole. Io voglio solo il meglio per te e per i nostri piccolini!" disse Kyel baciando il ventre della compagna, mentre la donna gli accarezzava i capelli.
"Paul ha ragione, qualche giorno di licenza su un pianeta tranquillo e magari disabitato, non potrà che farci bene e, alla fine, questa sosta non farà molta differenza sulla nostra marcia verso casa!" disse Adrienne.
"Allora non ci resta che scegliere la meta perfetta per le vacanze: Naky ha già trovato qualche opzione frugando nel database di Sheldon, e sai, anche Sheldon sembra entusiasta di liberarsi di noi per qualche giorno." disse Kyel aprendo il file di astronomia sul suo DPadd.
"Non è che pensa di abbandonarci come ha fatto con i suoi precedenti ospiti?"chiese Adrienne leggermente allarmata.
"Tranquilla.. pensi che voglia perdermi il gorillone alle prese con pannolini e biberon? Per nulla al mondo!" disse un mini Sheldon apparso come suo solito all'improvviso, tanto che i due nemmeno si spaventarono per l'intromissione "No, senza voi tra i piedi potrò eseguire delle diagnostiche che richiedono di spegnere diversi sistemi, tra cui il sistema vitale. Comunque non sarete soli, Sharon e Sheena saranno sul pianeta con voi, nelle tue condizioni non mi sembra il caso di farti dormire in una tenda!"
"Giusto Sheldon, ottima idea"
"Guardate che non sono un invalida, sono solo incinta!" rispose una piccata Adrienne, senza peraltro essere presa in minima considerazione dai due, che si erano già lanciati nella programmazione della vacanza collettiva.
Orbita pianeta Kurtis III
Nave Sheldon - Plancia
30/09/2404 ore 14:25
"Allora lo abbiamo trovato!" Disse Hewson entrando in plancia, restando quasi a bocca aperta per le spettacolari immagini del pianeta su cui orbitavano già da alcune ore, e che Blake e Jekins stavano sorvolando a bordo della Sheena, giusto per confermare che i dati dei sensori corrispondessero a realtà.
"Pare di sì Consigliere" rispose Terell dalla sua postazione "Nella memoria di Sheldon c'era giusto una nota, perchè essendo disabitato, non si era dato la pena di esaminarlo meglio. Per nostra fortuna non era troppo lontano dalla nostra posizione e lo abbiamo raggiunto in pochi giorni e già dalle prime scansioni sembra essere il posto ideale per un po' di relax."
"Aspettiamo solo la conferma ulteriore del volo in avanscoperta di Jekins e Blake e poi ufficializzeremo la licenza per tutti sul pianeta." disse Rezon in piedi di fianco alla poltrona del Capitano, occupata da una Faith radiosa come solo una donna incinta poteva essere e che non si era voluta perdere lo spettacolo.
"Sembra il Paradiso!Sapete non vedo l'ora di sentire il calore del sole sulla pelle!" disse in tono sognante la betazoide.
"Sono sicuro che sarà un toccasana per tutti." disse Hewson, poi rivolgendosi al Capo OPS "Rush che ne dice se ricontrolliamo i turni di sbarco? Sheldon ci potrebbe anche sbarcare tutti in contemporanea, ma preferirei organizzare le cose in modo che quando sbarcherà il grosso dell'equipaggio trovino tutto pronto per una vacanza comoda e rilassante."
"A sua disposizione Consigliere!" rispose Rush facendo cenno al Consigliere di accomodarsi accanto alla sua postazione.
Stazione Scientifica sconosciuta - Area di monitoraggio principale
30/09/2024 ore 14:30
La luce sul pannello di controllo si accese di un rosso brillante, mettendo subito in allarme il giovane scienziato Kendal,al suo primo incarico alla Stazione Scientifica, che subito allertò il Capo del progetto. Il Professor Bheko, anziano e riverito esperto di esobiologia applicata, arrivò subito e chiese: "Dove è scattato l'allarme?"
"Nel settore 4 di Kurtis III, dai dati dei sensori sembra una navetta in sorvolo rasente del pianeta."
"Ma da dove è arrivata? Possibile che le boe di segnalazione in orbita non abbiano segnalato il suo arrivo?"
"Potrebbero avere un malfunzionamento Signore: ho provato a lanciare una diagnostica , ma sembra che non ricevono più i nostri segnali. Dobbiamo avvisare chiunque sia su quella nave che se ne vadano, altrimenti rovineranno anni di studio." disse allarmato Kendal.
L'anziano si prese qualche secondo per pensare, poi mettendo una mano sulla spalla del giovane sottoposto rispose "No, aspettiamo. Stiamo a vedere come reagirà il pianeta ad un'intrusione, credo che potrebbe essere molto interessante ai fini della nostra ricerca. In fondo se non sbarcheranno saranno relativamente al sicuro."
"Ma se dovessero farlo? Abbiamo già visto come si difende se si sente danneggiato!"
"Kurtis III è un pianeta vivente, con una specie di autocoscienza che non siamo ancora riusciti a comprendere per l'impossibilità di esaminarlo a fondo per via di una sua forma di autodifesa, che tende a eliminare ogni forma di contaminazione esterna, causando anche perdite tra i nostri scienziati. Sappiamo però che i suoi tempi di reazione sono piuttosto lenti, quindi se decidessero di sbarcare per poco tempo non correrebbero pericolo immediato. Aspettiamo prima di avvisare quegli stranieri, in fondo grazie a loro potremmo ottenere dei dati nuovi ed interessanti. Continua a monitorare l'evolversi della situazione e riferisci solo a me." disse il temuto Professore e tornò al suo ufficio con aria gongolante: il suo pianeta aveva trovato un topolino con cui giocare!
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09.01 - Un'Illusione temporale
Autore: Tenente Kyel Rezon
Pianeta Kurtis III
30/09/2404 ore 18:42
L'equipaggio della Sheldon si era finalmente fermato per una meritata pausa dopo anni di viaggio nel quadrante Delta.
Avevano deciso di sbarcare, usando la Sharon, e si erano rapidamente dispersi per esplorare il pianeta e garantire un livello di sicurezza aggiuntivo per il loro Capitano.
Adrienne, al settimo mese di gravidanza, era scesa per ultima dalla Sharon con Rezon al suo fianco. Una precauzione ulteriore, visto il suo stato, che l'aveva resa nervosa nei confronti del compagno.
Appena misero piede sul pianeta, senza che nessuno se ne rendesse conto, qualcosa di strano accadde: il terreno sembrò pulsare leggermente, come se stesse reagendo alla loro presenza.
Le piante iniziarono a emettere una luce soffusa, cambiando colore in risposta alle emozioni dei nuovi arrivati. Era come se il pianeta fosse vivo e in grado di percepire i loro pensieri e sentimenti.
L'equipaggio, formato da una moltitudine di razze, con caratteristiche e percezioni differenti, finì per reagire in modi differenti al pianeta.
I Betazoidi, circa un terzo del totale, entrarono sin da subito in connessione con quella strana e dirompente empatia, raggiungendo uno stato di totale beatitudine.
Le razze non telepati, meno percettive e influenzabili, iniziarono a provare una traboccante sensazione di benessere ma, nel profondo, continuarono a percepire una vaga forma di insoddisfazione, come se avessero il sentore di essersi scordati qualcosa.
Kyel, l'unico immune agli effetti empatici, si trovò anch'egli avvolto da quell'atmosfera di esaltazione collettiva. Tuttavia, il primo ufficiale, pur condividendo l'euforia generale, avvertiva la sensazione che qualcosa non andasse, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in quello che li circondava ma, nonostante tutto, non ne capiva appieno il motivo.
Le differenze di vedute si acuirono sin dalla prima ora dopo lo sbarco.
Adrienne percepì un'ondata di emozioni intense, un'attrazione irresistibile verso il cuore del pianeta: era come se Kurtis III stesso la stesse chiamando, avvolgendola in un abbraccio empatico, offrendole una sensazione piena di benvenuto e protezione.
Lo stesso valse per molti altri, ma non tutti i membri dell'equipaggio percepirono la stessa cosa. Alcuni all'inizio sentirono un'inquietudine crescente, come se il pianeta stesse sondando le loro menti, cercando di capire le loro intenzioni.
Rezon, preoccupato per la sicurezza di Adrienne e dei loro bambini non ancora nati, ordinò alla Sharon una scansione completa del pianeta.
I risultati rivelarono che il pianeta aveva una forma di coscienza primitiva, una rete di energia che reagiva agli stimoli esterni.
Questa scoperta sollevò in Kyel molte domande: il pianeta era pericoloso o semplicemente curioso? E come avrebbero potuto interagire con esso senza provocare una reazione negativa?
Mentre il sole tramontava e l'equipaggio si preparava a passare la notte sul pianeta, l'animo del Primo Ufficiale era inquieto, come se il suo istinto gli avesse già rivelato che la loro presenza avrebbe innescato una serie di eventi imprevedibili.
Eppure non sentì la forza di reagire al pericolo..
Pianeta Kurtis III - luogo imprecisato della superficie
Visione di Alec e Naki
15/10/2404 ore 08:21
Alec e Naki stavano vivendo il loro personalissimo sogno.
Per quanto cercassero di ricordare non si erano mai sentiti così tanto in sintonia tra loro ed il mondo che li circondava. Era un'estasi senza pari, sospesi in un limbo di serenità, immuni da ogni affanno terreno.
Camminavano mano nella mano su una spiaggia che sembrava estendersi all'infinito, un tappeto di velluto viola che si perdeva all'orizzonte. Naki sapeva che questa tonalità della sabbia, intensa e affascinante, poteva essere dovuto a particolari minerali presenti nel terreno, che la natura aveva sapientemente mescolato per creare una tavolozza cromatica unica, ma non sentiva nessun bisogno di indagare oltre.
Per una volta, l'ufficiale scientifico dimenticò la sua sete di conoscenza e si concesse il lusso di essere semplicemente viva: sentiva la sabbia scivolarle tra le dita come seta, apprezzava come il suo colore contrastasse splendidamente con l'azzurro intenso dell'oceano, ma il come si fosse formata non le interessava.
Alec, dal canto suo, stava ammirando l'oceano come fosse un'opera d'arte vivente.
Le onde si infrangevano dolcemente sulla riva, creando un ritmo rilassante e ipnotico. L'acqua era cristallina, così trasparente da permettere di scorgere ogni granello di sabbia e ogni movimento della vita marina. La barriera corallina, a poca distanza dalla riva, era un vero e proprio giardino sottomarino, un caleidoscopio di colori e forme. Coralli di tutte le sfumature, dai rosa più tenui ai rossi più intensi, si alternavano a spugne colorate e a banchi di pesci tropicali. La luce del sole, filtrando attraverso l'acqua, creava giochi di luce e ombre che danzano tra le rocce e le piante marine.
L'aria era pulita e profumata, un mix di salsedine, iodio e fiori tropicali. Il cielo era d'un azzurro intenso, spesso adornato da nuvole bianche e soffici che sembravano disegnate a mano. Il silenzio era rotto solo dal rumore delle onde, dal canto degli uccelli marini e dal fruscio del vento tra le palme.
"Sono felice.." Alec sorrise, cullato dal dolce far nulla, un lusso che di solito rifiutava in nome del dovere "Credo di essere davvero in pace"
Camminare sulla sabbia violetta, sentire il calore del sole sulla pelle, ascoltare il rumore delle onde, immergersi nelle acque cristalline e ammirare la bellezza della barriera corallina: tutto questo creava un'esperienza sensoriale unica e indimenticabile per i due ufficiali.
"E' un posto da favola.." la voce di Hewson li fece voltare entrambi "Un luogo assolutamente perfetto. Siamo un tutt'uno con quello che ci circonda c'è una forte empatia che scaturisce da.. da questo pianeta.. non credo di essere mai stato così bene come ora"
"Avete visto Adrienne per caso?" la voce di Kyel denotava un certo nervosismo "Ho trovato Nami con una coppia di Guardiamarina ma di lei nemmeno una traccia!"
Hewson fu il primo a minimizzare la situazione "Andiamo Kyel, di certo non ha lasciato il pianeta! Non mi starei a preoccupare troppo!"
"No.. grazie, ma devo trovare Adrienne"
"Kyel, è una donna che sa badare a sé stessa.. non ha bisogno che ti preoccupi per lei!" Naky si limitò a sorridere indicando di fronte a sè "Unisciti a noi, stavamo ammirando l'oceano"
"Ve lo ricordate che è incinta?! Se dovesse sentirsi male mentre è da sola?!"
Alec fece l'occhiolino al suo ufficiale superiore "Nessuno sta male su questo pianeta.."
"E come fai ad esserne tanto certo?!"
Blake rise divertito prima di scuotere il capo "Semplice, siamo telepati! Percepiamo tutto l'equipaggio e stiamo tutti molto bene.."
"Fin troppo!" Kyel si allontanò rapidamente rimettendosi alla ricerca "Devo trovare Adrienne!"
"Davvero, non so cosa sia preso a Kyel"
"Onestamente non è il comportamento di Kyel a lasciarmi stranito" Rush sopraggiunse in tempo per salutare Kyel che si allontanava "Ma voi non avete una strana sensazione?"
"Assolutamente sì!" Jekins si avvicinò a sua volta annuendo "Come se ci stesse sfuggendo qualcosa.. non vi pare?"
Hewson sospirò infastidito, iniziando ad allontanarsi "Smettetela di pensare e godetevi il momento! Vi rovinerete solo l'esperienza nel pensare a problemi che non esistono!"
Pianeta Kurtis III
30/10/2404 ore 15:06
Mentre i giorni passavano, l'equipaggio si immergeva sempre di più nella bellezza del pianeta.
Adrienne si guardava intorno con un misto di meraviglia e sollievo.
Kurtis III, con le sue spiagge dorate e il cielo turchese, sembrava il luogo perfetto per una pausa tanto attesa. Al settimo mese di gravidanza, sentendo i figli muoversi dentro di lei, avvertiva il bisogno di riposo più che mai.
Percependo una connessione profonda, come se fosse chiamata da una forza invisibile, sperava che Kurtis III potesse offrire loro non solo un rifugio temporaneo, ma anche nuove scoperte che avrebbero potuto cambiare il corso della loro missione.
Rezon le stava accanto, il volto rilassato, ma vigile. C'era qualcosa che non ricordava più, ma che gli sembrava essere dannatamente importante.
Anche lui si guardava intorno, ammirando la bellezza incontaminata di Kurtis III: il pianeta, con i suoi paesaggi lussureggianti e le acque cristalline, sembrava un paradiso.
Avvertiva, però, qualcosa di strano nell'aria, una sensazione che non riusciva a definire, a maggior ragione mentre osservava il comportamento dell'equipaggio.
Notava che i Betazoidi sembravano particolarmente affascinati dal pianeta, completamente assorbiti dalle emozioni che emanava, quasi ipnotizzati.
Anche lui iniziava a sentirne gli effetti e sentiva una sempre maggior attrazione, ma la sua natura non telepatica e la preoccupazione per Adrienne e i bambini lo tenevano ancorato alla realtà, permettendogli di mantenere una certa lucidità.
"Adrienne, hai notato qualcosa di strano?" chiese lui, cercando di nascondere la sua preoccupazione.
Lei annuì stancamente con uno sguardo distante, stufa di quel comportamento oppositivo di Kyel "Sì, è come se il pianeta ci stesse parlando, coccolando ed amando... e tu rovini sempre tutto con quel muso lungo"
Pianeta Kurtis III - luogo imprecisato della superficie
Visione di Adrienne
15/11/2404 ore 14:28
Anche se avesse voluto, Adrienne non sarebbe stata in grado di descrivere in nessun modo il pianeta in cui erano capitati. Era una situazione strana dover riconoscere, per un ufficiale abituato ad analizzare sempre ogni situazione, che improvvisamente nulla aveva più importanza se non quell'incredibile sensazione di tranquillità che la pervadeva.
Il pianeta era molto più di un luogo rigoglioso e incontaminato, si trattava di un sogno. Un sogno vivente, pulsante di emozioni pure e incontaminate che rifluivano da un punto non bene specificato della superficie.
La sua telepatia ne era inondata. Era un oceano di serenità e gioia che la avvolge come una coperta calda. Ogni foglia, ogni fiore, ogni creatura sembrava vibrare di un'armonia perfetta.
Adrienne non aveva mai provato nulla di simile: era come se ogni essere vivente vibrasse empaticamente alla stessa frequenza, come se tutto ciò che vi era intorno a loro fosse semplicemente la pace e l'armonia.
In quel momento stava camminando in quello che il suo equipaggio aveva affettuosamente rinominato il giardino di Elysia, sebbene nessuno sembrasse essere in grado di dire chi fosse questa Elysia.
Non si trattava di un semplice giardino, era un mondo a sé stante, nascosto tra le fronde di alberi colossali che sembrano toccare le nuvole. Queste piante ancestrali, dalle cortecce screpolate e dalle radici che si intrecciano come liane, sostenevano un ecosistema rigoglioso e in continua evoluzione.
Fino dove gli occhi vagavano, Adrienne poteva osservare un manto di muschi luminescenti e felci giganti formare un tappeto morbido e colorato. Fiori dai colori sgargianti sbocciavano tra le rocce e le radici, attirando insetti luminosi e uccelli dalle piume iridescenti.
A poca distanza, piccole cascate creavano un'atmosfera incantata. L'acqua, cristallina e fresca, scorreva alimenta da una miriade di piccole piscine naturali, dove nuotavano pesci dai colori vivaci e anfibi dalle forme bizzarre.
Le nuvole, spesso avvolte in una leggera nebbia, sfioravano le cime degli alberi, creando un'atmosfera misteriosa e sognante. La luce del sole filtrava attraverso le foglie, creando giochi di ombre e riflessi che danzavano al ritmo del vento.
In quel luogo, Adrienne poteva percepire un'energia vitale intensa, una connessione profonda con ogni forma di vita.
La Betazoide si sdraiò sull'erba morbida, i raggi del sole filtravano attraverso le foglie, creando un mosaico di luce e ombra sul suo viso. Chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere dalla sinfonia della natura: il fruscio del vento tra le fronde, il canto degli uccelli, il gorgogliare dei piccoli ruscelli. Ogni suono, ogni profumo, ogni sensazione la trasportava in uno stato di beatitudine assoluta.
E in quei momenti cercava di dimenticare che presto sarebbe dovuta tornare alla realtà. Presto avrebbe dovuto indossare di nuovo l'uniforme del Capitano e avrebbe ripreso quel viaggio che, forse, se tutto fosse andata per il meglio, li avrebbe riportati a casa. Lo avrebbe dovuto fare presto, ma non in quel momento!
Adrienne abbassò lo sguardo sul suo ventre: le sembrava che il pancione stesse lievitando con una velocità impressionante, segno che i piccoli stavano crescendo più di quanto lei pensasse possibile. Posò una mano sul suo ventre, sorridendo. Sentiva due distinti movimenti: uno più vigoroso, come un piccolo pugile che cercava di farsi spazio, e l'altro più delicato, come un battito d'ali di farfalla. I suoi gemelli, così diversi eppure così legati, le riempivano il cuore di gioia.
Tutto era magnifico, tranne il suo rapporto con Kyel.
Mai come in quel periodo vedeva in lui un telepate mancato: la sua totale incapacità a percepire quel caleidoscopio di emozioni meravigliose gli impediva di vivere a pieno quella meritata vacanza e finiva per renderlo altamente fastidioso.
"Adrienne, perché non mi ascolti mai? Possibile che tu sia venuta fino a qui da sola? Non potevi almeno aspettarmi? Sapevi quanto mi preoccupo per te, soprattutto in un posto così isolato!"
La voce del suo Primo Ufficiale la fece voltare nella sua direzione, ma Adrienne non voleva lasciargli riprendere i suoi soliti discorsi "Kyel.. perché devi preoccuparti così tanto?"
"Perché tu non ti preoccupi per niente!" Kyel non sembrava in grado di entrare in sintonia con la Betazoide "Adrienne, sei incinta al settimo mese! Sei già stata male tempo fa, sei stata messa a riposo per non farti correre rischi ed ora giochi all'esploratrice coraggiosa andando a rintanarti nei luoghi più isolati che sei in grado di trovare! So che hai bisogno di spazi aperti ma, se succedesse qualcosa a te o ai piccoli, non so come farei. Lo capisci?"
"Perché non puoi semplicemente goderti questa piccola vacanza?"
Rezon si sedette al fianco della Betazoide scuotendo il capo "Ti sbagli, sto vivendo a pieno questa vacanza come te. Questo posto è meraviglioso, mi sento davvero felice e rilassato qui, ma.. non hai la stranissima sensazione che qualcosa ci stia sfuggendo? Mi sembra che stia avvenendo qualcosa sotto i nostri occhi ma, per quanto ci proviamo, non siamo in grado di accorgerci di nulla!"
"Io non vedo nulla di strano qui, sento solo tanta pace e.."
"Anche tu sei diversa Adrienne, ma non te ne accorgi" Rezon scosse il capo "Da quando ti conosco non ti ho mai visto dimenticare i tuoi obblighi, nemmeno una volta!"
"Non ho scordato i miei doveri, semplicemente mi godo una piccola vacanza!" la voce piccata della Betazoide era l'inizio dell'ennesimo bisticcio fra i due "Ti ricordo, inoltre, che al momento sono fuori servizio a tempo indeterminato! Sono incinta! Tu sei il mio sostituto, sta a te preoccuparti dell'equipaggio!"
"Sino a che non siamo scesi su questo pianeta non riuscivo a tenerti lontana dall'ufficio ed ora, improvvisamente, deleghi tutto a me? Capisci anche tu che qualcosa è cambiato, giusto?" Kyel osservò la Faith per un po' "Dov'è Nami?"
"Con il Consigliere.. credo. Oppure è con Majar, ma sta bene! Percepisco la sua tranquillità, non ha bisogno di me al momento!" Adrienne cercò di rialzarsi di scatto, ma fece fatica anche solo a rimettersi in piedi a causa della sua condizione "A volte penso che tu ti diverta a farmi arrabbiare!"
"No, sai che non è così! Aspetta, ti aiuto ad alzarti.. non capisco perché nel tuo stato continui a sederti per terra!"
"Sono incinta Kyel, non invalida!" la Betazoide puntò un dito al centro del petto del compagno "Per secoli le donne hanno portato il peso del pancione continuando la propria vita senza alcun problema! Poi, quando arrivava il momento, si accucciavano nel campo e partorivano!"
"Ma dove diamine le leggi queste sciocchezze?!" Kyel sgranò gli occhi osservando la Betazoide "Tu non partorirai in un campo!"
"Per generazioni, donne di diverse culture hanno dato alla luce i loro figli sotto le stelle, in connessione con la natura!" Adrienne fece spallucce osservando Rezon con grande determinazione "Se Hazyel fosse qui capirebbe!"
"Io non lo credo affatto!"
Pianeta Kurtis III
30/11/2404 ore 16:05
Adrienne si trovava su una collina, osservando l'orizzonte. Sentiva i bambini muoversi dentro di lei, un promemoria costante della vita che stava crescendo. Ma c'era qualcosa di strano. Le ore sembravano minuti, i giorni si confondevano.
"Kyel" chiamò, la voce tremante "Quanto tempo è passato?"
Lui la guardò, confuso. "Non lo so, Adrienne."
In quel momento, Kyel si accorse nuovamente che qualcosa non andava. Non era un telepate, ma il suo intuito gli diceva che il pianeta stava influenzando l'equipaggio. "Dobbiamo tornare alla nave," disse, cercando di scuotere Adrienne dal suo stato di trance. Ma lei sembrava persa in un sogno, incapace di reagire.
Pianeta Kurtis III
30/12/2404 ore 19:48
Improvvisamente, Adrienne sentì un dolore acuto. Guardò in basso e vide l'acqua scorrere. "Kyel, i bambini!" gridò. Era il segno inequivocabile che qualcosa era successo. Non potevano essere passati tre mesi in un batter d'occhio!
Kyel corse verso di lei, il cuore in gola "Adrienne, dobbiamo tornare alla nave subito!"
=^=Sheldon, teletrasporto d'emergenza in infermeria=^=
Nessuna risposta
=^=SHELDON!=^= urlò invano Kyel come se il suo grido potesse cambiare qualcosa
Nessuna delle navi Sheldon, Shena o Sharon rispondeva.
Qualcosa di misterioso stava accadendo su Kurtis III, e l'equipaggio doveva trovare un modo per sfuggire all'influenza del pianeta prima che fosse troppo tardi.
Kyel prese Adrienne tra le braccia, determinato a portarla in salvo. "Dobbiamo tornare alla nave!"
La lotta contro il tempo era iniziata.
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09.02 - Funziona questo microfono?
Autore: Tenente Nicholas Rush
Flashback - Nave Sheldon
Alloggi degli ufficiali
30/09/2404 ore 16:00
=^=No! No! No! E, se ancora non si fosse capito, dico assolutamente, indiscutibilmente, NO!=^= tuonò da dietro la porta la voce del Capo Operazioni.
"Per quanto deve andare avanti questo teatrino, Nicholas?" disse il Consigliere Hewson "È oltremodo infantile e non sta dando il buon esempio da ufficiale! Con questa sceneggiata non fa altro che avvalorare la mia tesi."
=^=Perdonami Paul, ma non riconosco e non mi sento di avallare alcuna tua tesi. Sono il Capo Operazioni della Sheldon, siamo lontani dal quadrante Alpha e, perdonami se ti dico, che questo è uno di quei momenti in cui gli "spazi grigi", in cui ci siamo mossi in questi ultimi 6 anni, facciano sì che io non riconosca come valida la tua autorità per questo specifico ordine!=^=
I toni accesi della discussione avevano attirato un capannello di membri dell'equipaggio curiosi: solitamente il Capo Rush era una persona schiva e mite, alzava di rado la voce da quando aveva completato la formazione della sua squadra di lavoro, perciò non aveva motivo di riprendere nessuno o di far pesare il suo grado o la sua autorità.
Kyel in quanto facente funzione di Capitano, in assenza dell'incinta Adrienne, fu informato che qualcosa non andava nella sezione degli alloggi ufficiali ma non aveva ricevuto dettagli.
"Paul che cosa sta succedendo? Cos'è tutto questo chiasso?" chiese Kyel con un filo di preoccupazione vedendo anche il capannello di gente intorno alla porta del Capo Operazioni.
"Mi dispiace averti fatto scomodare, Capitano, ma credo serva la tua autorità per riportare alla ragione Nicholas..."
"Come, prego? Stiamo parlando dello stesso Nicholas?"
=^=Semmai quello da riportare alla ragione qui è Paul!=^=
Il nervoso stava montando dentro il facente funzione di Capitano "Si può sapere il motivo della discussione?" disse lui serrando la mascella.
Una piccola sfera collegata ad un braccio robotico, che fungeva da intercom per l'alloggio di Rush, uscì dalla parete e mostrò al suo interno il Capo Operazioni intento a lavorare alla sua scrivania =^=Si da il caso che il nostro amatissimo consigliere=^= disse Nicholas con una punta di sarcasmo nella voce =^=Dopo che l'ho aiutato a rivedere i turni dell'equipaggio, volesse ritoccare anche i MIEI. Sostiene che anche io abbia bisogno di ferie! Ma dico io.. STIAMO SCHERZANDO?!?=^=
Kyel non sapeva se essere arrabbiato, divertito o infastidito da quell'atteggiamento puerile. "Volete dirmi che state urlando da mezz'ora perchè Nick non vuole scendere sul pianeta?"
=^=Sì, Capitano, non potrei essere più serio e convinto della scelleratezza di questa decisione. Come stavo spiegando al nostro qui presente Consigliere, in quanto Capo OPS della Sheldon credo di essermi ampiamente guadagnato l'autonomia decisionale che il mio grado comporta. E se dico che non necessito di ferie è perchè è così. PUNTO."
"A me sembra, invece, esattamente l'opposto Nick, vedrai che un po' di tempo lontano dal computer e dal nucleo centrale di elaborazione ti farà bene! Santo cielo, l'altro giorno in mensa hai ordinato il caffè leggendo in binario la formula per la miscela!"
=^=E quindi? Uno non può mantenersi in allenamento con il sistema binario? È considerato un esercizio di stile, al pari di cantare o imparare un altra lingua!=^=
"E questo chi lo dice? Non credo di averlo mai sentito!" disse Paul.
=^ Beh ecco... sì, insomma... l'ho detto io adesso, non ti basta?=^=
Keyl ora stava diventando furente.
"Tenente Rush, Capo Operazioni, in qualità di Facente Funzione di Capitano, io le O-R-D-I-N-O immediatamente di aprire questa porta, collezionare i suoi effetti personali e di prepararsi allo sbarco in 1 ora al massimo! E sarà bene per lei che non debba ripetere l'ordine!"
=^=Mi dispiace, Facente Funzione di Capitano, ma non intendo eseguire l'ordine=^= disse Nicholas ritraendo la sfera intercom e ammutolendosi
"COME?!? SHELDON!! Vieni subito qui!!"
"Dicaaaaaaa" disse Sheldon in versione segretaria occhialuta.
"Apri immediatamente questa porta!"
Sheldon strabuzzò un momento gli occhi "Temo di non poterti accontentare gorillone"
"Oh santo cielo, non mettertici anche tu! Apri questa dannata porta o verserò personalmente la camomilla di Nami nel tuo bus principale!"
"Calma cocco, non ho detto che non lo voglio fare ma che potrei non riuscire ad accontentarti sull'immediato" disse Sheldon riprendendo la sua forma normale "il pazzo qui, è una spanna avanti a voi: lavoriamo a stretto contatto e ha accesso ai miei sistemi quindi sa delle cose in più sul mio nucleo di funzionamento. Sa come rallentarmi e, bada bene, NON FERMARMI. Ha impostato un codice di cifratura al suo alloggio, in barba alle regole della tua flotta stellare, perciò non affannarti a sventolare il tuo codice di autorizzazione. Per craccarlo potrei aver bisogno di tempo... il ragazzo è brav....ino"
Kyel si massaggiò le tempie.
"E va bene Nicholas, non potrò aprire la porta, ma se è la guerra che vuole.. Sappia che mi ci ha costretto lei"
Si guardò in giro e fissò gli occhi su uno dei guardiamarina addetti alla sicurezza "Bradley, vieni qui" Il giovane si mosse in direzione del suo Capitano.
"Sheldon, da questo momento declassa le autorizzazioni di accesso del Capo OPS Rush al livello più basso consentito e trasferisci le sue attuali autorizzazioni al Guardiamarina Bradley. Aggiorna il ruolino di servizio, ora Rush prenderà ordini da Bradley."
La sferetta si accese e puntò il suo occhio verso Rezon "NO, BRADLEY NO! L'altro giorno i miei ci hanno messo più di un'ora a scastrare il replicatore che lui aveva impallato! Lui e l'informatica sono due mondi completamente divergenti!"
"O questo o le ferie! A te la scelta!" disse Kyel con un sorriso da vampiro.
La sfera ritornò nel suo alloggiamento nel muro e si ammutolì. Passarono 10 secondi e la porta si sbloccò mostrando sull'uscio Rush rosso di rabbia.
"Game-set-punto a te Rezon...."
Flashback - Sheldon
Pianeta Kurtis III - orbita alta
25/12/2404 ore 11:05
Sheldon non lo avrebbe mai ammesso, ma separarsi dai suoi labradoodle lo preoccupava leggermente. Maledetta quella volta che decise di lasciare il compito di supervisione alle sue sorelle IA. Erano settimane che spingeva il suo nucleo di elaborazione per rimodulare gli algoritmi di frequenza di chiamata e mettersi in contatto con la superficie. Una sua versione olografica vestita da cronista sportivo con davanti decine di microfoni si stagliva in plancia.
"PRONTOOOOO?? ADRIENNE???? MI SENTI??? GORILLONE???? NICKY, NICK, VUOI RISPONDERE????" nessuna risposta.
Uno dei suoi sottosistemi alzò un interrupt nei suoi cicli CPU: analisi delle frequenze completata.
"Uh Oh, questo e' interessante... e tu chi sei?" dopo diversi giorni aveva intercettato una serie di ping apparentemente casuali in arrivo e in uscita dal pianeta. Di certo non era un evento naturale, ma qualcuno o qualcosa stava in qualche modo sorvegliando il pianeta a debita distanza.
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FINE MISSIONE