03.05 " Varcare il Rubicone "
di Kyel Rezon , Pubblicato il 03-10-2020
USS Sheldon
Plancia
28/06/2400 - ore 06:52
"Assolutamente si.." Adrienne osservò Blake "Andiamo avanti, non intendo lasciare Nicholas qui"
La mossa della Faith aveva sorpreso un po' Rezon. Non era nella natura della Betazoide agire di impulso, senza ragionare su ogni possibile implicazione. Era come se la discussione che avevano avuto la sera prima avesse tolto lucidità alla donna, spingendola sulla linea battagliera e sull'ansia di primeggiare a tutti i costi.
Adrienne sicuramente sapeva che, se anche lei avesse rallentato, a stimolare un intervento diretto ci avrebbe pensato lui. Quindi o lei era d'accordo con lui e così facendo non lo avrebbe mai dovuto ammettere.. oppure agiva in tal modo al solo fine di non sentirsi la seconda a sposare la linea interventista.
Anche Blake ed Hewson furono sorpresi: il Capitano emanava una strana aurea di determinazione mista a nervosismo. Un nervosismo che poteva essere sì motivato dalla situazione contingente, ma che pareva dettato anche da fattori esterni. E l'aurea di compiacimento godurioso emanato dalla Dottoressa di bordo, che sembrava essere in plancia solo fisicamente, mentre mentalmente era dispersa in qualche sogno onirico, non faceva che aumentare i dubbi dei due colleghi sul perché della reale molla che stava spingendo la Faith a caricare a testa bassa in territorio ostile.
L'obiettivo era salvare Rush, sicuramente.. ma altro bolliva in pentola, come un fuoco zombie.. ossia un incendio in grado di svilupparsi a lungo solo nel sottosuolo in attesa di un varco per divampare violentemente in superficie.
Ubicazione sconosciuta
Navetta
28/06/2400 - ore 07:25
"Perché mi fai questo Rhena?" domandò mentalmente Rush
Erano ore che il povero capo operazioni della Sheldon si trovava come immobilizzato in un'unità di sostentamento vitale. Era stato teletrasportato via dai compagni qualche secondo dopo aver collaborato per bloccare l'attacco dell'intelligenza artificiale di Rhena a Sheldon. Mossa che l'A.I. non aveva preso benissimo.
Lo aveva bloccato e reso inoffensivo, assumendo, di fatto, il controllo completo della navetta. L'unica mossa che ancora poteva svolgere il povero Nicholas era tentare di dialogare con essa, in una sorta di kafkiano discorso a tre: fra la sua Rhena, fatta di ricordi, aneddoti, storie ed amore, la parte di Rhena che si era tramutata in un A.I. ultra aggressiva ed adattiva, e lui stesso.
Non aveva ancora mai avuto mezza risposta dall'A.I., eppure Rush non era tipo da demordere. Continuava in quel dialogo assurdo.. che era praticamente un monologo.. la Rhena dei suoi ricordi raccontava a lui dozzine di avvenimenti che avevano affrontato assieme e lui ininterrottamente, come in un continuo flusso di pensieri espletato ad alta voce provvedeva ad illustrare tali situazioni all'A.I., arricchendole di tutti i dettagli che lui man mano ricordava.
L'A.I. continuava imperterrita il proprio piano, ignorando l'occupante senziente della navetta pur mantenendolo perfettamente cosciente ed in una situazione ideale per la sopravvivenza.
USS Sheldon
Plancia
28/06/2400 - ore 09:56
Erano quasi tre ore che avevano varcato lo spazio Daktara.
Popolo di cui non sapevano granché perfino Sheldon, stava faticando ad ottenere informazioni complete. Erano umanoidi, scienziati dall'elevato livello tecnologico e dalla poca moralità, pronti a svolgere esperimenti di eugenetica così come ad attaccare e sterminare ogni essere vivente, organismo senziente, diverso da loro.
Blake si sarebbe aspettato una loro azione già da parecchio tempo.
Eppure i sensori di Sheldon, sebbene tarati al miglior livello di scansione possibile, non erano in grado di rilevare nulla, eccezion fatta per la scia della navetta ove era tenuto prigioniero Rush.
USS Sheldon
Plancia
28/06/2400 - ore 10:11
Anche la Dottoressa Cruz aveva abbandonato la plancia, tornando in infermeria, al fine di preparare i suoi uomini ad allestire eventuali contromisure in caso di attacco dei Daktara.
Ammesso e non concesso che svolgessero un attacco canonico e non subito con armi metreoniche. In quell'ultimo caso, aveva poco da applicare come contromisure: una volta varcato il limitare del loro spazio, sarebbero stati annientati e Sheldon si sarebbe trovato un nuovo equipaggio.
Era una cosa che Jeanette faticava a metabolizzare.
Il loro compito era salvare Rush, ne era d'accordo e consapevole, ma un buon Capitano avrebbe dovuto valutare che quella mossa di violare il territorio dei Daktara poteva essere equiparabile ad un atto di guerra.
Erano finiti i tempi in cui Kirk violava impunemente spazi appartenenti ad altre organizzazioni.
Tutto era cambiato.
Quell'azione avrebbe potuto comportare un conflitto con un popolo crudele pronto ad utilizzare armi di sterminio di massa senza problema.
Armi in grado di distruggere la vita su un pianeta o, per lo meno, di annientare quella esistente, lasciando modo e possibilità di essere soppiantata da altre forme di vita.
Sheldon sarebbe sopravvissuto, ma lei no.
Rezon no.
Il suo bellissimo e focoso amante, futuro marito di quanti? Sei figli? Sarebbe stato ucciso solo perché avevano una sciocca come ufficiale in Comando.
Sarebbero stati uccisi tutti
Era per quello che più o meno velatamente aveva richiesto urgente colloquio col Primo Ufficiale, colloquio accordato alle undici, dopo che Rezon aveva staccato dal turno in plancia.
Spazio Daktara
Luogo sconosciuto
28/06/2400 - ore 10:11
"Comandante. Due navi non identificate hanno varcato i nostri sacri confini" esordì il nostromo controllando la propria postazione
"Allertate il direttore di macchina: che mantenga attivo l'occultamento della nostra unità. Avvertite il Capo Commissario ed il medico di bordo di presentarsi in plancia.. il primo dovrà dirci se sono nemici dell'Egemonia Daktara, il secondo valutare se i loro organismi sono utilizzabili ai nostri fini"
"Sì signore.. dai movimenti pare che la nave più grande stia cercando la più piccola.. può essere una violazione non voluta"
"Peggio per loro, i sacri confini non vanno violati.. che notizie dalla nave minore?"
"Continua ad emettere comunicazioni in dozzine di lingue.. oserei dire centinaia.."
"Uhm.. si metta all'opera per decifrare il messaggio"
USS Sheldon
Alloggio Kyel
28/06/2400 - ore 11:11
Jeanette Cruz era furiosa.
Non solo Rezon le aveva dato torto ed aveva rifiutato persino di sentire le sue ragioni, ma aveva anche osato rigettare le sue avances.
Era la prima volta in assoluto che Kyel non la assecondava e quella sua completa imperturbabilità alla percezione mentale tipica dei Betazoidi, se prima la faceva eccitare, in quel momento la faceva imbestialire.
Non aveva certo proposto a Rezon di togliere il comando alla Faith.. non una seconda volta.. ma pretendeva che la facesse ragionare per il bene del suo equipaggio.. di lei e dei loro figli futuri.
Beh veramente l'argomento figli non era riuscita nemmeno a spiegarglielo che Kyel l'aveva gentilmente accompagnata alla porta.
USS Sheldon
Alloggio Faith
28/06/2400 - ore 11:20
"Stupida! Cretina! Sciocca che sono!" Adrienne si stava autoflagellando ad alta voce mentre si faceva una doccia.
Kyel aveva abbandonato la plancia alle undici in punto, come se avesse dovuto timbrare il cartellino ed allontanarsi il più possibile velocemente da un posto di lavoro non amato.
Adrienne aveva creduto che ciò fosse dipeso dalla loro discussione della sera precedente, a come lo aveva trattato a pesci in faccia. Aveva perciò finito di firmare alcuni rapporti ed ordini di servizio e poi si era decisa a far ammenda.
In un frangente come quello, aveva dannatamente bisogno di avere al suo fianco Kyel lucido ed attento e non impegnato in un gioco di frasi non dette e mutismo selettivo nei suoi confronti.
Stava per varcare la soglia del proprio alloggio per dirigersi in quello affianco, quando da quest'ultimo era uscita Jeanette Cruz, docilmente accompagnata alla porta da Rezon.
Entrambi sembravano avere delle espressioni non soddisfatte.
Probabilmente l'arrivo di Adrienne aveva guastato le uova nel paniere alla coppia di piccioncini che ora stava goffamente mettendo in atto una sceneggiata.
Adrienne salutò entrambi con un cenno del capo ed entrò decisa nel suo alloggio.
Si spogliò, non prima di aver sferrato un pugno liberatorio su una paratia, e decise di farsi una doccia ghiacciata e sfogare le sue lacrime lavandole via insieme all'acqua.
"Sei una stupida Adrienne!! Come diavolo potevi pensare che cambiasse? Hazyel la colpa è tua che mi hai illuso coi tuoi bei discorsi.. Kyel non cambierà mai!! Sono stata una sciocca a credere alle favole!!"
Persa nella sua valvola di sfogo, ci mise un po' a capire di non essere da sola. Si voltò di scatto rossa in volto e pronta a combattere. Vide Kyel nudo, con la mani alzate in segno di pace.
"La vuoi smettere? No dico.. sempre Hazyel hai in mente? Potrei iniziare ad essere geloso, sai?"
Adrienne gli si scagliò addosso con tutta la forza che aveva. Kyel non sembrò sorpreso e resse l'urto della Betazoide afferrandola per i glutei e spingendola dentro la doccia, mentre lei lo stava praticamente malmenando come poteva.
"La vuoi smettere?" domandò di nuovo lui
Adrienne iniziò a graffiargli le spalle.. era una cosa che faceva quando era adirata con lui. Lui lasciò la presa, ma lei non tolse le gambe attorno alla vita di lui. Kyel la baciò teneramente ed Adrienne si sentì sciogliere via tutta la tensione accumulata.
"Ho bisogno di te.. e tu stai sempre con quella là.." disse lei rispondendo al bacio di lui
"Sono qui apposta.. quindi zitta e baciami"
"Non posso.. siamo in territorio ostile e non ho preso precauzioni.."
"Ci ho pensato io, tranquilla.."
"Ma come? Quando?"
"Hai presente il mio mini Sheldon con le sembianze da genio della lampada? Diciamo che stamattina ho espresso un desiderio.. quello che i suoi scudi siano in grado di minimizzare gli effetti delle onde metreoniche.. mi ha risposto che ci già stava lavorando su.. con la sua consueta cortesia, ovviamente.."
"Ma può riuscirci?"
"Non ne ho idea, ma prima che appaia fra di noi a darci una risposta, direi che è meglio che finiamo di.. ehm.. lavarci assieme.. non credi?"
"Quanto sei saggio.. quando vuoi.." rispose lei cedendo completamente alle avances di lui.