Pianeta Demone, Paelyrion - 02/11/2396 - Ore 22.10
Due sere dopo l'iniziale rifiuto da parte di Xyr, l'Andoriana fu mandata nuovamente a chiamare dal Maestro Ar Akul.
Con sua grande sorpresa, non vide più la giovane Lin, che finora l'aveva accompagnata ed assistita.
L'ancella scelta per farle da hostess silenziosa fu una seconda donna: Jie.
Appariva più matura di Lin, nonché più alta, dai lunghi capelli neri, dalla pelle bianco latte e con due corna spioventi verso il basso che le affiancavano gli zigomi.
Emanava una carica sensuale difficilmente ignorabile e l'Andoriana dovette far affidamento ai suoi più profondi regolamenti interiori per rimanere lucida.
Le lunghe unghie rosso porpora e gli strani tatuaggi color aranciato che le ricoprivano gli avambracci erano le uniche note di colore del corpo della donna.
Xyr lo poteva affermare con precisione quasi assoluta, essendo l'abito di Jie praticamente inesistente: una sorta di costume dal reggiseno insufficiente, con la parte inferiore caratterizzata da lacci lunghissimi che arrivavano fino dietro al collo ed una sorta di pietra color rubino leggermente sotto a quello che sarebbe stato l'ombelico umano.
Come Lin, anche Jie presentava seni gonfi e sodi, occhi neri con pupille verticali rosse e denti argentati affilatissimi.
Egualmente poco loquace, le propose, quasi ordinò con una serie di gesti e sorrisi, di indossare un secondo abito barocco: all'interno di un rosso pallido tendente al violetto, con grandi risvolti sulle maniche, ed esteriormente di un broccato nero antracite.
Era più sgraziato, stringente ed inelegante rispetto al precedente, ma in ugual modo di forte impatto visivo, facendo risaltare appieno la bellezza dell'Andoriana.
Uscite dalla camera che rappresentava la sua prigione, Xyr fu condotta da Jie in un percorso fatto di scale di marmo e corridoi lunghissimi affrescati, ricchi di arazzi e tappeti.
Scesero e salirono un'infinità di volte, fino a giungere ad un'enorme salone illuminato fiocamente da decine o centinaia di candele la cui luce calda faceva tremolare le pareti dando loro una sensazione di movimento ed incertezza.
Non si vedeva il soffitto, rimasto in ombra.
Al centro del salone v'era il Maestro Ar Akul.
Rispetto al primo incontro, solo metà del viso era ricoperto dalla maschera bianca. La restante parte era in ombra e sembrava cangiante.
Xyr tentò di aguzzare la vista, ma poté giusto scorgere un'orecchia a punta ed un sopracciglio arcuato e curato all'inverosimile.
L'anfitrione attendeva la sua ospite in un abito da sposo broccato caratterizzato da una giacca in tessuto damascato grigio, una camicia beige con ricamato un drago sul colletto e ai polsi, un foulard di pizzo color avorio, una cintura con finiture dorate ed un bastone nero con pomolo luccicante come un diamante...
"Carissima e meravigliosa Xyr, ben arrivata. Sono assolutamente entusiasta che lei mi abbia fatto il così grande dono di accettare il mio gentile invito ad unirsi a me per osservare il cosmo."
Come per incanto, il soffitto rivelò il suo segreto riempiendosi di stelle, al cui centro stazionava la sagoma inconfondibile di una classe Intrepid, paralizzando Xyr dallo stupore per un lunghissimo istante senza fiato.
"Avevo forse scelta Ar Akul? Perché questa ipocrisia?" esclamò dopo essersi ripresa
"Maestro, mia cara Xyr, sono il Maestro Ar Akul... debbo insegnarle ancora molto prima che possa anche solo pensare di non chiamarmi Maestro..."
"E lei deve apprendere molte cose di me prima anche solamente di concepire di potermi chiamare ancora Xyr. Per lei sono e sarò sempre la facente funzioni di Comandante Xyr del Clan Clos, assegnata alla USS Hope NCC-25512-A della Flotta Stellare della Federazione Unita dei Pianeti e lei mi sta tenendo sua prigioniera. E come me, i miei due colleghi, di cui non ho notizie da giorni ormai."
"E' libera di andare Comandante a raggiungere la sua nave, sempre che riesca ad uscire da questa struttura ed allontanarsi dal pianeta... e ovviamente dalla nebulosa... ha delle ali nascoste in quel bel corpicino azzurro?"
"Non è divertente. Dovrebbe rivedere il suo humor, caro il mio Maestro. Sono prigioniera, giù la maschera Ar Akul."
"Xyr lei è così giovane ed inesperta... fredda e glaciale... rigida e ancorata alle proprie convinzioni... dovrà ancora imparare a sue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerà così tante maschere e così pochi volti."
"Allora mi inizi a mostrare il suo, di volto, di che ha paura? Le maschere la indossano solo gli impostori ed i bugiardi."
"Suvvia mia cara, siamo tutti impostori in questo universo, tutti noi facciamo finta di essere qualcosa che non siamo. Pure lei. Finge di essere una Comandante quando è poco più di una Tenente."
"Lei come...?"
"Faccio a saperlo? Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto."
"A che gioco sta giocando?"
"Nessuno mia cara. Per me odiosa è colei che occulta una cosa nel suo seno e ne dice un'altra. Eppure, nonostante tutto, le ho dato fiducia, anche se non abbiamo molto tempo."
"Perché?"
"Perché noi siamo ciò che fingiamo di essere, quindi dobbiamo essere attenti a ciò che fingiamo... lei finge di essere una Comandante della Flotta Stellare... può dimostrarmi di esserlo realmente e fare ciò che le chiedo."
"Non posso... violerei una trentina di regolamenti ed un paio di direttive della Flotta... che ho giurato di rispettare, onorare e proteggere."
"Farlo la renderebbe umana, ma lei, pur di non fare i conti con la realtà, preferisce convivere con la sua finzione, spacciando per autentiche ricostruzioni ritoccate o distorte..."
"Io non fingo, io espleto realmente la funzione di Comandante della USS Hope."
"Allora convochi la sua nave e faccia ciò che le ho domandato o sarà peggio per tutti loro."
"Non è possibile..."
USS Hope - Plancia - 2/11/2396 - Ore 23.50
"Niente Capitano... abbiamo implementato le griglie sensori, convogliato l'energia, rimodulato gli apparati, immesso sub routine con programmi appositi, ma nulla... non v'è traccia della Nebulosa del Diavolo... sembra come scomparsa dietro quella coltre di plasma" esclamò uno dei vice di Tucci sconsolato all'ennesimo buco nell'acqua dopo il milionesimo tentativo richiesto in pochissime ore da Bueller.
"Timone?"
"Abbiamo circumnavigato l'intera zona in ogni direzione possibile, con tutte le varianti di angolazione del caso. Nessun risultato, Capitano..."
"Possibilità di aprirci un varco con la forza signor Rest?"
"Con una salva di siluri? C'è una probabilità del 99,8 per cento che sia un totale fallimento, signore. E poi un varco per dove? L'azione potrebbe portare ad un'esplosione dell'intero ammasso di plasma che circonda l'area della nebulosa, con la distruzione della stessa e l'uccisione dei nostri colleghi. Si tratta di una proposta illogica ed inattuabile... mi stupisco che."
"Sì signor Rest, anche io mi stupisco della mia stupidità. Concordo con lei."
"Non è quello che intendevo dire."
"Non si preoccupi, è che mi trovo impotente e nessuno mi sta dando una soluzione percorribile da tentare per recuperare Luna, Tucci e Xyr. Non avrei dovuto acconsentire all'invio della navicella in esplorazione scientifica solitaria e non avrei..."
"Chiedo scusa, ma dovrebbe parlarne col Consigliere. La scelta di confidarsi con me è illogica al 90,5 per cento."
"Anche quando le do ragione, Rest lei è... bah lasciamo perdere... dov'è Caytlin?"
"Astronomia, con il signor Rodriguez e la dottoressa Graahn."
"A far che?"
"Non credo che sia di mia pertinenza saperlo Capitano. Lo posso affermare con una sicurezza del 97.9 per cento."
"Naaah ci rinuncio... da quando Xyr non c'è lei è diventato intratt..."
"Signore, rilevo segnali di uscita da curvatura... segnali imminenti."
"La navetta di Luna?"
"Negativo, Capitano... direi di no... al 99,9 per cento."
"Sullo schermo signor Rest... uhm... no... ha ragione... direi che siamo d'acc... oh merda! E quelle che diavolo sono? Sono tre volte più grandi di una Classe Galaxy... ALLARME ROSSO! Energia agli scudi!"