Deep Space 16 Gamma - Sala controllo - 24/07/2395 - Ore 14:35
Il capitano Tomphson si staccò a fatica dallo schermo centrale, nel quale la Fearless ormai appariva solo come un punto sui sensori a lungo raggio. Poteva fidarsi del comandante Garcia e dell'equipaggio, pensò Resh, senza riuscire a rassicurarsi fino in fondo. Aveva spedito apposta su quella nave quasi tutti gli ufficiali superiori. Avrebbero saputo riportare indietro sano e salvo l'equipaggio della nave naufragata... Almeno, quelli che avrebbero trovato ancora in vita.
Questo voleva dire, però, che lui avrebbe dovuto cavarsela con il personale a ranghi ridotti, fino al ritorno della Fearless.
Si guardò intorno. La sala comando della Base sembrava insolitamente vuota per quell'ora del giorno. Il tenente T'Char aveva preso il posto del comandante Khish alla postazione scientifica. Un guardiamarina del quale ricordava a malapena il nome occupava la postazione delle comunicazioni ed i fratelli Baker, i tenenti jr. Tom e Colin, tenevano sotto controllo i sistemi della Base. Tutto tranquillo, in apparenza.
In apparenza, pensò Tomphson. Se la Marconi era stata realmente sabotata, se non si era trattato di un semplice incidente... Il sabotatore era a bordo della nave? Oppure...
"Signore...? - il guardiamarina alle comunicazione lo strappò alle sue riflessioni - L'ambasciatrice T'Lani le ricorda che la sta aspettando presso il suo studio"
Tomphson guardò l'ora, dandosi mentalmente una manata sulla fronte. L'appuntamento con la vulcaniana gli era passato del tutto di mente. Era in ritardo di cinque minuti, e quella non era una persona da far attendere.
"Comunichi che sto arrivando!" - gridò, dirigendosi verso la porta. S'infilò di corsa nel turboascensore. Un consigliere avrebbe probabilmente sostenuto che si era dimenticato dell'appuntamento perché non aveva nessuna voglia di incontrare l'ambasciatrice vulcaniana... Sospirò. Con tutto quello che era successo alla Marconi, l'ultima cosa che desiderava era subire una ramanzina per colpa della sua cena con Vares. Ripensò per un istante agli occhi scuri della donna ed i pensieri gli scivolarono verso la scollatura dell'abito verde smeraldo che aveva indossato la sera prima. Sogghignò tra sé, pensando che con tutta probabilità l'ambasciatrice sarebbe stata ancora più imbarazzata di lui nell'affrontare l'argomento, soprattutto perché sapeva che lui se ne sarebbe accorto.
Arrivò rapidamente di fronte all'ingresso della delegazione vulcaniana. L'addetto lo fece passare senza fare commenti sul suo ritardo - per fortuna, pensò Tomphson.
Trovò la donna seduta davanti alla propria scrivania. Fece per dire qualcosa, ma la vulcaniana alzò una mano per fermarlo:
"Non perda tempo a scusarsi per il ritardo, capitano - disse - Si sieda, piuttosto. Il the va bevuto caldo"
Aveva l'espressione accigliata e Tomphson andò a sedersi sulla poltrona che lei gli stava indicando con la sensazione di stare per affrontare un processo. La sondò delicatamente: non c'era imbarazzo nella sua mente. Piuttosto, avvertiva una strana mescolanza di dubbio e decisione. La donna gli posò di fronte una tazza decorata con delle scritte in vulcaniano. Decise di affrontare l'argomento:
"Ha detto che voleva parlarmi di qualcosa con una certa urgenza. Di cosa, esattamente?" - disse il capitano.
"Dell'ambasciatore K'ooD."
"K'ooD?"
La donna giunse le punte delle dita di fronte a sé:
"Credo di poter essere soddisfatta di me - disse - Sono riuscita a stupire un betazoide. Immagino che lei ritenesse che l'argomento della conversazione sarebbe stata la sua... evidente amicizia con una romulana. "
"Si, ammetto che lo credevo - Tomphson notò che la tazza della donna era rimasta sulla scrivania, intatta - Che cosa vuole dirmi di K'ooD?"
"Stiamo per lasciare la Base"
"Stiamo? Vuol dire: lei e K'ooD?"
"Lei non è l'unico a coltivare amicizie pericolose, capitano - disse la vulcaniana - L'ho convocata qui per informarla ufficialmente che l'ambasciatore K'ooD sta per rendermi il grande onore di ospitarmi sulla IRS Koraga, per un viaggio di lavoro. Partiamo tra tre ore."
"Un viaggio? Per dove?"
"Bajor"
Tomphson si prese un istante per valutare la notizia. Respirò a fondo, prima di reagire:
"Quando ho ricevuto questo incarico, ambasciatrice, i miei superiori sono stati molto chiari sul fatto che il mio primo e principale incarico sarebbe stata la protezione del personale delle delegazioni diplomatiche presenti sulla Base. Io non potrò proteggerla, se lei si troverà a bordo della Koraga. Non posso assegnarle una scorta. Forse non lo sa, ma la maggior parte dei miei ufficiali sono impegnati in una missione di soccorso"
"Ne sono al corrente. In effetti, è proprio perché sono al corrente che la Fearless è diretta al soccorso della Marconi che ho chiesto all'ambasciatore K'ooD la cortesia di... darmi un passaggio"
Tomphson si portò la tazza alle labbra, bagnandole appena prima di posarla di nuovo sulla scrivania:
"La Fearless sarà di nuovo a disposizione della Base entro una manciata di giorni. Non può attendere? Solo qualche giorno?"
"Purtroppo no."
"Perché? - Tomphson si sporse verso la vulcaniana, fissandola dritto negli occhi - Ambasciatrice, sono su Deep Space 16 da abbastanza tempo da sapere che ogni impegno di una delegazione diplomatica viene programmato con settimane o anche mesi di anticipo. Che cosa c'è di così importante su Bajor, per spingere lei e l'ambasciatore K'ooD ad una partenza così improvvisa?"
C'era una ruga tra le sopracciglia della vulcaniana. D'improvviso il betazoide si accorse che l'ambasciatrice aveva fatto cadere una barriera mentale e gli stava facendo percepire un'ondata di... Preoccupazione?
"Perché?" - domandò di nuovo Tomphson.
Le labbra della vulcaniana si aprirono appena:
"Domani, a Bajor verrà eletta la nuova Kai. Ci si aspetta che sia nominata la Vedek Wann. Personalmente non mi attendo sorprese da quel lato"
"Questo significa che si attende sorprese da qualche altro lato?"
L'ambasciatrice non lo negò:
"L'elezione di Wann, per quanto scontata sia, non è priva di insidie... Primo, perché ha una personalità piuttosto oscura. Si è mossa molto abilmente nel sottobosco della religione bajoriana. E' sostenuta da varie fazioni, alcune delle quali decisamente estremiste, ma sembra che nessuno sappia quali siano le sue vere idee. Inoltre... - esitò - Pare che la sua elezione stia attirando l'attenzione di varie personalità provenienti dal Quadrante Gamma. E' di oggi la notizia che una nota personalità Vorta, Jedej di Kurill, sta arrivando a Bajor"
"Capisco. Lei pensa che l'elezione della Kai sia un pretesto per degli accordi sottobanco. Anche l'ambasciatore K'ooD la pensa così?"
"Esattamente. Ma lui ha anche un secondo fine"
"Quale?"
"Quello di non essere presente sulla Base quando sbarcherà l'equipaggio superstite della Marconi - rispose piatta T'Lani - Soprattutto se tra i superstiti dovesse esserci una certa Klingon appartenente ad un clan in disgrazia"
"Non mi sembra da lui... - obiettò il capitano - Usare un mezzo del genere per trarsi d'impaccio."
"Infatti non è stata una sua idea. Sono stata io a suggerirglielo. Durante il primo passaggio del tenente Durani su DS 16 K'ooD è riuscito a trattenere i suoi uomini e ad impedire che la vicinanza del suo clan con quello di cui lei fa parte danneggiasse il suo onore. Una seconda volta? - scosse la testa - No, costituirebbe un rischio troppo forte."
"Per lui o per il tenente Durani?"
"Per entrambi - le labbra della donna si piegarono leggermente all'ingiù - K'ooD porterà con sé a Bajor i membri del suo staff più pericolosi. Questo non vuol dire che Durani sarà completamente al sicuro. Ma dovrebbe dare a lei, capitano, ed al tenente Riccardi il tempo ed il modo di organizzarne la permanenza a bordo della Base in modo da evitare... Incidenti. Che sarebbero incresciosi per tutte le parti. Compresa la Federazione"
"Per quanto tempo dovreste rimanere a Bajor?"
"Non meno di quattro giorni, in tempo locale - disse lei - Pensa di potersi organizzare?"
"In quattro giorni? Certo che si! E anche con il tempo di annoiarmi. Potrei organizzare un torneo di scacchi. O magari anche un gruppo di lavoro a maglia, in modo che Durani sia troppo occupata a far maglioni per avere voglia di andare in giro a sfidare Klingon a duello!"
"Il suo sarcasmo è irrilevante, capitano - ribatté, gelida, l'ambasciatrice.
Nel silenzio improvviso si avvertì il segnale del comunicatore del capitano:
=^= Vox a capitano Tomphson =^=
L'uomo sospirò, premendo il comunicatore:
"Sono impegnato, comandante Vox."
=^= E' importante. Ho scoperto qualcosa a proposito della Marconi =^=
"Vada nel mio studio, comandante. La raggiungerò appena possibile" - disse, chiudendo la comunicazione. L'ambasciatrice si alzò in piedi:
"Vedo che è impegnato e comunque temo che il the si sia freddato, ormai. Discuteremo ancora al mio ritorno"
Il congedo non avrebbe potuto essere più esplicito, pensò Tomphson, alzandosi a sua volta in piedi:
"D'accordo - disse - Se non ha nient'altro da dirmi, le auguro buon viaggio"
Accennò un movimento del capo come saluto, per poi voltarsi dirigendosi verso la porta:
"Ah, si... Solo un'altra cosa, capitano!" - lo richiamò T'Lani.
Tomphson si girò:
"Cosa?"
"Voglio solo ricordarle che l'ambasciatore Lamak conosce molto bene i betazoidi. Sua moglie Rain è una betazoide dalle grandi capacità telepatiche... Non sarebbe mai stato così stupido da far avvicinare un capitano della sua razza da una agente della Tal Shiar."
"Mi sta dando la sua benedizione, ambasciatrice?"
"No. Sto solo dicendo che non so chi o cosa sia realmente Vares. E questo significa che potenzialmente potrebbe essere anche più pericolosa che se fosse un agente della Tal Shiar. La ritengo però abbastanza adulto da sapere come muoversi con lei. Arrivederci a presto, capitano!"
Deep Space 16 Gamma - Studio del capitano - 24/07/2395 - Ore 15:30
Tomphson trovò la klingon seduta esattamente dove era stata Manuela Garcia poche ore prima. Il computer era acceso e mancava soltanto la tazza vuota del caffè a dare una sensazione di deja-vu alla scena. La donna si alzò, sentendolo entrare:
"Riposo, comandante... Stia pure seduta e mi dica che cosa ha trovato" - disse il capitano, accomodandosi sulla poltrona normalmente destinata agli ospiti.
Karana Vox si sedette di nuovo:
"L'ingegnere della Marconi ha ragione. Sono sicura che la nave è stata sabotata qui, durante i lavori di riparazione"
Tomphson si fece sfuggire un'interiezione:
"Speravo in qualcosa di diverso. Come c'è arrivata a questa conclusione?"
"Non è stato facile... Ma siamo stati favoriti da un elemento. Tutti gli accessi alla Marconi sono stati registrati - iniziò. Allungò una mano su un Dipad, che mostrò al capitano. L'uomo scorse un lungo elenco di nomi:
"Sono membri di equipaggio. E vedo nomi di tecnici della Base... - poggiò il Dipad - Non vedo niente di particolare... "
"Neanche io. Così, ho messo tre persone a verificare le registrazioni olografiche dell'attracco della Marconi, confrontando le registrazioni con gli elenchi che sono in quel Dipad, pensando che qualcosa non fosse stato segnato... E sa cosa, capitano? Ancora niente! L'attracco è sempre stato sorvegliato da due agenti di sicurezza. Non ci sono stati allentamenti nella disciplina. Nessun membro dell'equipaggio ha portato qualche ragazza o ragazzo agganciato in un bar presso l'alloggio di bordo..."
"Questo si che è strano - commentò Tomphson con un sogghigno - L'equipaggio della Marconi ha mostrato un livello di autodisciplina che non avevo mai visto!"
La klingon sorrise scoprendo i denti:
"Autodisciplina? No! Avevano i loro ordini..."
Tomphson assentì:
"Si, lo so. Per via di Durani"
"Già. Le misure di sicurezza erano state rafforzate per evitare che la donna entrasse in contatto con qualcuno dei klingon della Base. Quindi, c'era soltanto un altro modo per qualche estraneo di salire a bordo della Marconi durante le riparazioni della nave"
"Teletrasporto - quella di Tomphson non era una domanda - E' ovvio... La nave era all'attracco, con gli scudi abbassati."
"Ho verificato l'elenco delle tracce di teletrasporto registrate dai sistemi della Base. Tutte quante risultavano autorizzate e giustificate. Poi però ho scoperto questo..." - girò lo schermo del computer in modo che il capitano lo vedesse, quindi puntò il dito su una riga. La riga risultava spostata di uno spazio rispetto alla precedente:
"Lo vede anche lei, capitano? - domandò Karana - Due notti prima della fine delle riparazioni della Marconi, qualcuno è penetrato nei nostri sistemi ed ha cancellato la traccia di teletrasporto sovrapponendo una registrazione precedente. Solo che le due tracce non erano uguali - non potevano esserlo! - quindi appare uno spazio tra i caratteri che non dovrebbe esserci. Sono riuscita a ricostruire parte dei caratteri cancellati, e risulta un teletrasporto effettuato direttamente nella sezione ingegneria della Marconi, alle tre di notte... I lavori a quella sezione erano terminati. Nessuno aveva motivo di essere lì, a quell'ora!"
"E' un lavoro da esperti!" - commentò Tomphson.
"Solo un membro della Flotta Stellare può accedere a quei dati. E solo da una consolle della sezione Sicurezza"
"E' stato uno dei nostri" - concluse il capitano.
"Si. E so anche chi." disse Karana.