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TITOLO: 8-16 Momentum
AUTORE: Lorenzo / Rumar
PRECEDENTE: 8-15 La lente di Schrödinger
D.T. 24/10/2390 ore 02.20- D.S. 67811.23
LUOGHI: USS Wayfarer, Pianeta sconosciuto
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*** USS Wayfarer, - Sala Osservazioni | D.T. 24/10/2390 Ore 02:20 - D.S. 67811.23 ***
Kiron aveva frettolosamente riunito i membri dell'equipaggio utili, tra cui la dottoressa, il capo ingegnere, l'ufficiale tattico e Rumar.
"La situazione è grave e non abbiamo molto tempo." disse il capitano osservandoli a turno. "Ho deciso di aiutarli dopo aver ascoltato quanto avevano da dire e, di conseguenza, cercheremo di trovare il modo di stabilizzare la loro situazione."
"Anche dopo il loro comportamento?" chiese Rumar, osservandolo.
"E' la cosa giusta da fare, mi creda Krell."
La dottoressa si avvicinò con un tricorder.
"Le spiace?" domandò osservandolo.
"No assolutamente, anzi me lo aspettavo." rispose Kiron lasciandosi esaminare.
La dottoressa lo analizzò per poi annuire.
"E' il capitano." confermò atona.
Rumar annuì a sua volta, ricevendo conferme per tutti i presenti.
"Quindi capitano, dobbiamo cercare di stabilizzare il loro pianeta? Ma cosa intende esattamente?"
Kiron annuì iniziando a ricapitolare quanto raccontatogli da Guildard, cosa che coinvolse decisamente l'interesse della dottoressa.
"Questo è coerente con i dati che ho rilevato." disse attirando gli sguardi dei colleghi. "Analizzando l'alieno che aveva le fattezze del capitano Kiron ho potuto rilevare strane letture relativamente alla loro traccia quantica."
"Cosa intende?" chiese Ristea.
"Il popolo di Guildard non è originario del nostro universo. Conosce gli Tzenkheti perché negli anni ha imparato a conoscerli, probabilmente conosce una razza simile a quella terrestre. Con il passare degli anni hanno perso i riferimenti che permettessero loro di capire che stavano sbagliando bersaglio."
"Quindi se questo non è il loro universo, il loro sforzo per riemergere dall'incidente potrebbe essere la stessa ragione per cui stanno distruggendo il loro pianeta?" chiese Tarajas perplesso. "Sembra decisamente intricata come situazione!"
"E' così" annuì la dottoressa "Il fatto che la loro traccia quantica sia alterata, pone un limite invalicabile alla salvaguardia della loro sopravvivenza."
"Bisognerà spiegare la situazione agli alieni al più presto, ma non è sufficiente. Dobbiamo fornire loro un piano di azione, dal momento che le loro risorse energetiche al momento non sono sufficienti per una qualsiasi modifica ai loro mezzi."
"In verità, capitano..." intervenne Ristea "...quando abbiamo analizzato la lente abbiamo visto che ciò che, beh che viaggiava con essa, era un fascio di particelle concentrato e di cui abbiamo le specifiche. In un primo momento non le abbiamo considerate di notevole importanza perché sembravano generate dall'apparizione della lente nel nostro universo, ma alla luce dei nuovi fatti, potrebbe essere il mezzo attraverso cui gli alieni volevano riapparire qui."
"Guildard mi ha dato poche informazioni sulla loro tecnologia, ma mi ha appunto parlato di un fascio concentrato usato come ponte, tuttavia ora esso è decisamente deteriorato e sta causando gravi danni al loro pianeta oltre a non permettergli di stabilizzarsi."
"Se lo spegnessero cosa ne sarebbe di loro?" chiese Rumar massaggiandosi il mento.
"Sparirebbero." disse Kiron brevemente per poi tornare sugli altri. "La situazione è disperata, ma ho bisogno di tutta la vostra competenza e fiducia. Dottoressa, lei può stendere le specifiche dettagliate della loro traccia quantica e di tutto ciò che ha scoperto sull'alieno analizzato per poi trasferirle in un D-Padd?"
"Sì, capitano."
"Bene, proceda subito. Signor Ristea, la Wayfarer è in grado di rafforzare quel ponte abbastanza a lungo per permettere agli alieni di riemergere nel loro corretto universo?"
"Il disco del deflettore può essere modificato per emettere un fascio di particelle simile, ma mi serve tempo. Inoltre lo stress a sistemi e strutture sarà comunque veramente notevole."
"Lo faccia." disse Kiron con decisione. "Signor Tarajas, gli Tzenkethi hanno inviato un messaggio chiaro, richiedendoci di lasciare questa area d spazio. Il tempo a nostra disposizione sarà quindi limitato e vorrei che predisponesse tutte le misure adeguate a sostenere una situazione come quella che si profila."
"Non la deluderò, signore." disse l'ufficiale con sicurezza.
"Bene, ho la massima fiducia in ognuno di voi. In libertà!"
Gli ufficiali lasciarono la sala osservazioni, ma Kiron fermò Rumar.
"Krell, rimanga per favore."
Il Primo Ufficiale si fermò, lievemente perplesso mentre tutti uscirono.
"Mi dica, capitano."
"Ho avuto modo di parlare a lungo con Guildard ed è apparso evidente che qualsiasi strategia fallirà se non avremo massima fiducia gli uni negli altri."
"Mi sembra ragionevole." rispose Rumar.
"Penso le sia già stato anticipato che lei avrebbe dovuto raggiungere gli alieni per supportarli e Guildard stesso salire a bordo per fare altrettanto su questo lato. Tuttavia, intendo prendere io il suo posto."
"Che cosa?"
"Non intendo discutere, Numero Uno. Lei..."
"Mi dispiace, ma non intendo lasciarla andare, capitano."
"Come dice?"
"La sua decisione è in chiaro conflitto con il regolamento della Flotta, sezione 12 paragrafo 4..."
Kiron sospirò. "Sì, conosco cosa pensa la Flotta sulle uscite del capitano in missioni di sbarco, ma non è il momento di discutere. Hanno bisogno di noi."
"E infatti non intendo discutere. Il primo ufficiale ha il compito di sostituire il capitano nelle missioni di sbarco. Ecco perché intendo farlo io, come era stato deciso."
"Signor Rumar" rispose decisamente seccato Kiron. "Il suo eroismo è registrato, ma questo non è proprio il momento di discutere gli ord..."
"Capitano, non è eroismo ne’ sprezzo del pericolo. Sono salito a bordo quando queste persone avevano già intrapreso un viaggio come famiglia. Io e lei ci conosciamo comunque da un po' di tempo e sa quanto io possa essere testardo quando si tratta della sua incolumità. Ecco perché non arretrerò di un passo questa volta."
"Lei non deve..."
"Capitano, se vorrà punirmi potrà farlo quando tornerò." dosse non propriamente convinto. "Ad ogni modo, sono pronto a dichiararla inabile al comando convincendo la dottoressa, se necessario."
Kiron sospirò prendendo qualche istante di pausa per poi spostarsi alle vetrate, guardando all'esterno.
"La aspetta un compito difficile, comandante. Mi aspetto che lei torni tutto intero, poi parleremo della sua punizione per insubordinazione." aggiunse con tono provato.
"Si signore."
"In libertà." concluse il capitano dando le spalle al suo primo ufficiale, che uscì dal locale.
*** USS Wayfarer | D.T. 24/10/2390 Ore 06:56 - D.S. 67811.75 ***
Tutti i membri dell'equipaggio si erano prodigati a seguire gli ordini di Kiron, preparando la Wayfarer al duro compito che li attendeva e come da strategia, ora era venuto il momento di trasferire il personale tra le due fazioni.
"Mi raccomando." disse Kiron a Rumar.
"Sarò di ritorno prima di quanto creda, signore." annuì il Trill prima di scomparire con il proprio D-Padd, mentre al suo posto appariva Guildard con fattezze alterate.
"Guildard benvenuto sulla USS Wayfarer."
Kiron osservava quello che sapeva essere l'alieno, ma che nel trasferimento aveva acquisito le sembianze del suo Primo Ufficiale.
Si stava imponendo di ricordarselo, voleva continuare a chiamarlo con il suo vero nome.
"Bella nave Capitano, sarebbe un bel mezzo per un rientro alla grande."
"Non come vorrebbe. Non potreste stare tutti su questa nave, dovrebbe scegliere chi salvare e chi no. Non credo sia mai stata questa la sua intenzione."
"No, ma di fronte alla impossibilità di salvare tutti... potrei essere costretto a scegliere. La salvezza della nostra razza viene prima di ogni cosa."
Kiron rifletté solo un attimo, pensando alla situazione che stavano vivendo i romulani dopo la distruzione di Romulus. Una situazione simile seppur diversa.
Per i romulani si trattava di un pianeta, seppure quello capitale, di un impero... per il popolo di Guildard invece...
"Venga, andiamo alla sezione scientifica. Ci sono cose di cui deve essere messo al corrente."
*** USS Wayfarer - Sezione SCI, pochi minuti dopo ***
"Guildard le presento la Dottoressa Spini."
La dottoressa non batté minimamente ciglio a quella presentazione e l'alieno con il volto familiare di Rumar la osservò apertamente.
"Quindi è lei la donna che ci ha creato tanti problemi. Devo farle i miei complimenti..." si interruppe ad un gesto della donna.
"Se permette, io ho la salute di un intero equipaggio da tutelare, e lei un popolo da salvare... quindi queste... premesse non trovo abbiano senso" poi si voltò verso il Capitano "Se permettete, vorrei farvi vedere cosa abbiamo scoperto fino ad ora."
Kiron sorrise dello stupore di Guildard.
"Signor Guildard, come ho avuto modo di premettere ai miei colleghi, il suo popolo non è originario del nostro universo." disse la vulcaniana richiamando dati specifici sulle sue analisi. "Come può vedere, state cercando di portare voi stessi in un posto che non vi appartiene, causando così la vostra stessa distruzione."
"Staremmo sbagliando? Come sbagliando! questo è il nostro universo... tutti gli studi dimostrano che..."
"Si sbaglia Guildard, e io glielo posso dimostrare."
*** Pianeta sconosciuto ***
Rumar era in attesa con i suoi nuovi collaboratori, attesa che fu interrotta dalla voce di Guildard.
"Sono Guildard."
"Novità?" chiese uno dei suoi compagni.
"Le informazioni possedute dagli umani sono notevolmente convincenti. Ho deciso di fidarmi di loro, in quanto hanno un piano che potrebbe effettivamente salvare tutto il nostro mondo."
"L'umano arrivato da questo lato ha detto di avere delle informazioni da condividere, ma che avresti dato il via libera tu stesso per usarle."
"E' così. Tutte le informazioni condivise dagli umani hanno solide basi scientifiche. Fate ciò che dicono."
La chiamata si interruppe, con Rumar che quindi porse il D-Padd.
*** USS Wayfarer - Plancia | D.T. 24/10/2390 Ore 07:45 - D.S. 67811.84 ***
Tarajas notificò l'ennesimo messaggio degli Tzenkethi.
"Capitano, l'ultimatum degli Tzenkethi sta scadendo. Hanno già iniziato a porsi in posizione offensiva, sebbene non abbiano ancora caricato le armi."
"Mi dica quando lo faranno." disse Kiron attivando la propria console sulla poltrona. "Kiron a Ristea, stato del fascio particellare?"
"Siamo pronti, signore. A sua discrezione, ma occorreranno due minuti per caricare correttamente gli emettitori."
"Cominciate." rispose poi facendo un cenno a Guildard, che iniziò una nuova comunicazione.
"Stato del trasduttore?"
"Abbiamo attuato le modifiche che erano contenute nello strumento dell'umano. Il catalizzatore è pronto a ricevere il fascio. Merekher-Nazmadan, Guildard."
Ci fu una leggera perplessità in plancia a seguito della mancata traduzione.
"Che cosa ha detto?"
"Era solo un augurio, capitano." rispose Guildard con un breve sorriso.
Un minuto dopo Ristea chiamò la plancia.
"Qui Sala Macchine. Il colpo è in canna, capitano!"
"Attivare il fascio di particelle!"
Dalla Wayfarer partì un denso raggio di colore bluastro che seguì il percorso tracciato per la lente, facendo visibilmente vibrare la nave sotto la sua spinta.
"Gli Tzenkethi caricano le armi, capitano!" urlò Tarajas nel frastuono della plancia.
"Li chiami!"
"Nessuna risposta!" disse l'ufficiale dopo aver provato.
I colpi degli alieni seguirono poco dopo, facendo vibrare tutta la nave.
"Capitano, i sistemi stanno saltando, stiamo perdendo il..."
Sulla posizione della lente si verificò un qualcosa di inaspettato: all'improvviso dal punto ove si trovava l'ologramma del pianeta si sviluppò una luce accecante che impedì a chiunque di tenere gli occhi aperti e ne seguì un un'onda d'urto di dimensioni contenute, che fecero scuotere la nave, poco dopo che questa aveva perso il fascio.
Kiron riaprì gli occhi poco dopo, massaggiandoseli e alzandosi in piedi.
"Situazione?"
"Non c'è più niente, capitano." dissero gli ufficiali leggendo le letture.
Kiron si voltò verso Guildard, che stava come scomparendo.
"Cosa succede?"
"Lei ha salvato il mio pianeta e tutta la mia gente..."
"Cosa?"
Guildard sorrise. "Ho ricevuto una visione quantica, una cosa che la vostra tecnologia ancora non può conoscere. Li ho visti sani e salvi..."
"Che cosa le sta accadendo?"
"Un sacrificio è insulso se confrontato con la salvezza di tutti."
Guildard stava ormai per scomparire.
"Il comandante Rumar?"
Guildard scomparve, non prima di aver pronunciato "Merekher-Nazmadan, capitano Kiron. Addio..."
Il capitano rimase qualche istante in silenzio cercando di fare chiarezza nella sua testa, quando la voce di Rumar si sentì levare dal comunicatore.
"Rumar a Kiron."
"Comandante!"
"Sì signore, gli alieni mi hanno rispedito a bordo in maniera un po' rocambolesca. Hanno detto che tutto era previsto..."
"Sta bene?"
"Meglio di quanto pensassi, ma se potesse mandarmi la dottoressa le sarei molto grato."
Kiron fece un cenno alla dottoressa Spini, sorridendo lievemente, la quale apparve quantomeno perplessa, ma che raggiunse il turboascensore.
Tarajas intervenne nuovamente.
"Signore, gli Tzenkethi intimano di lasciare questo spazio e non procederanno nei nostri confronti in altro modo."
Kiron annuì guardando l'ufficiale tattico "L'area di spazio è stabile?"
"Nessuna traccia del pianeta o di instabilità. Sembra proprio che abbia funzionato signore."
Kiron annuì con un breve sorriso, sedendosi sulla sua poltrona.
"Timoniere, riprendiamo la rotta. Curvatura 4...attivare!"
La Wayfarer si portò quindi in curvatura, con la consapevolezza dei propri membri dell'equipaggio di aver dato il massimo in un momento in cui le sorti di molti avevano vacillato.
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