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USS WAYFARER - MISSIONE 18 RSS USS WAYFARER - Missione 18

18.06 " Un altro aspetto "

di Erjn Martia Kublik, Pubblicato il 06-11-2021


Lago Daimos, riva del lago
12/01/2401, ore 22:15 D.S. 78032.68



"Non mi muovo, tranquilla. Puoi anche smettere di puntarmi quell'arma..."

Wu non aveva alcuna intenzione di accontentare l'individuo di cui non era riuscita ad evincere il genere. Né il tono della voce né le caratteristiche fisiche d'insieme le avevano potuto dare certezze in merito sul momento, ma continuò a tenergli invece il phaser puntato.

"Voltati lentamente e dimmi come prima cosa perché ci stavi spiando."

Quella che fino a qualche istante prima era un'ombra si voltò palesando finalmente il proprio genere: si trattava di una femmina di cui era difficile, se non impossibile, decifrare l'età.
Gli occhi erano troppo distanziati rispetto alla struttura del viso, si poteva dire - per fare una similitudine - quasi come quelli di camaleonte. Labbra sottilissime e fronte sporgente, le proporzioni di braccia e gambe sembravano nello standard umanoide terrestre, le condizioni di luce non gli permisero di valutare l'effettiva colorazione dell'epidermide, ma non sembrava affatto omogenea.

"Curiosità! Niente di più. È un atto criminale per voi forse? Se non è così smetta di puntarmi addosso la sua arma, non sono un pericolo per nessuno."

L'individuo alieno appariva con ogni evidenza disarmato quindi Wu decise di accontentarlo abbassando il phaser senza però riporlo e rimanendo così in massima allerta mentre, con voce ferma gli intimava di procedere in direzione della squadra che tanta curiosità aveva destato a distanza di sicurezza.

"Non volevo creare nessun problema né allarmare nessuno, mi lasci tornare indietro, non vi darò più fastidio... "

Nessuna risposta, nessun segnale di empatia. Lar, quello era il suo nome, riusciva a sentire i passi dell'ufficiale dietro le sue spalle.
Scappare?
Troppo rischioso, l'arma l'avrebbe stordita in un attimo o peggio.
Troppo tardi comunque per valutare vie di fuga visto che la squadra era a pochi passi da lei, fece però nota mentale di usare molta più cautela se si fosse presentata di nuovo l'occasione - semmai ne avesse avuta un'altra perché davvero non sapeva cosa aspettarsi da questa gente. Nonostante questo non ne aveva paura.

Wu, continuando a tenerla sotto tiro si ricongiunse a Kiron e gli altri e ripose finalmente l'arma.

"Qual è il tuo nome? " chiese immediatamente il capitano.
"Sono Lar, qual è invece il suo di nome?
"Sono il Capitano Kiron della nave federale Wayfarer e loro sono parte del mio equipaggio..."

L'uomo sembrava fermo ma gentile al tempo stesso. Non poteva fidarsi ovviamente, ma stranamente non si sentiva in pericolo. Non si sarebbero fermati ai convenevoli. Avrebbero preteso spiegazioni sulla sua presenza e - su questo non aveva dubbi - il piccolo gruppo era in allerta.

"Posso sapere perché ci stava spiando? Quest'area è interdetta per tutta la durata delle nostre analisi, come ha eluso la sorveglianza?" la incalzò Kiron sotto lo sguardo degli altri rimasti a pochi metri di distanza.

"Non ho eluso nulla! Ho avuto tranquillamente accesso alla zona e mi avete incuriosita, sono rimasta lontana per non disturbare, non per spiare se è questa la ragione per cui ora mi trovo qui al vostro cospetto a dovermi giustificare." Per niente intimorita continuò: "Se è vero ciò che mi dice, Signor Capitano, la sorveglianza è a dir poco scadente..."

Il tono canzonatorio di Lar non sfuggì a Kiron, anche la postura comunicava una certa sfrontatezza, forse era solo incoscienza? La storia della sorveglianza era un semi-bluff visto che non esisteva alcuna interdizione se non per la circoscritta area dove i rilevamenti erano già stati effettuati con esito negativo, decise quindi di condividere qualche particolare.

"La zona potrebbe essere gravemente contaminata, siamo qui per escluderlo ma senza le dovute precauzioni si è potenzialmente esposta, questo è il motivo per cui è stata condotta da me, per quanto riguarda la sorveglianza... prenderemo provvedimenti drastici stia pur sicura..."

Attendendo una qualsiasi reazione riuscì ad avere il tempo di osservarla meglio senza però poter ricondurre l'aspetto fisico di Lar ad altri umanoidi da lui conosciuti, centinaia, forse migliaia... Di certo non delphiana.

"SONO DELPHIANA INVECE!" tuonò risentita.

Wayfarer, Plancia nello stesso istante



"Ancora nessuna risposta Signore"

I tentativi di aprire un canale erano caduti nel vuoto, quindi, volutamente ignorati, scomparso anche il segnale federale rilevato in precedenza e presente fino a pochi minuti prima: l'impressione che qualcosa di poco trasparente accadesse a bordo di quel mercantile si stava trasformando velocemente in una certezza.

"Continui a tentare" ordinò Seldon "se non riceveremo riscontri entro i prossimi due minuti agganceremo il mercantile, quindi tenetevi pronti ad attivare il raggio traente."

"Se è necessario mostrare i muscoli, li mostremo!"

LAGO DAIMOS
Contemporaneamente


Anche se colto alla sprovvista dalla donna che sembrava avergli letteralmente letto nella mente, Kiron fece del suo meglio per non apparire spiazzato, del resto poteva essere frutto di una deduzione, forse lo aveva osservato troppo a lungo in ogni caso la storia della curiosità non lo convinceva affatto, la sua presenza non era casuale ... ne era sicuro e lasciarla andare senza qualche informazione in più sarebbe stato un errore.

"Dobbiamo scongiurare una sua contaminazione, il nostro personale medico si occuperà di tutto e lei dovrà seguirmi"

La donna si irrigidì immediatamente.

"Non la seguirò affatto, nessuno di voi, me ne tornerò da dove sono venuta ora..."

Wu tirò prontamente fuori il phaser puntandolo verso la donna in modo minaccioso.

"Quindi cosa!? O vi seguo o mi uccidete!? Bel modo di pensare alla mia salute!"

Kiron cercò di usare un tono accomodante

"Sono costretto ad insistere Lar, non posso declinare una responsabilità così grande: dopo che avremo appurato che tutto è in ordine, ha la mia parola d'onore che farà ciò che meglio crede."

Purtroppo il tono conciliatorio non bastò.

"Cosa me ne faccio della sua parola!? Io non so chi è lei o loro, non so neanche se avete un onore, non voglio essere costretta a seguire nessuno, in vero non voglio essere costretta a nulla contro la mia volontà, non avete l'autorità alcunchè."

Era arrivato il momento di tagliare corto con le chiacchiere: c'era un lavoro da fare e di Rumar nessuna notizia ancora, l'istinto diceva a Kiron che non andava lasciata andare.

"Lar, preferirei non doverlo fare, ma posso costringerla a seguirmi per ragioni di sicurezza e l'autorità oltre alla Federazione me la avvalla il vostro Cancelliere..."

Aveva di sicuro toccato un nervo scoperto dato che non appena la parola "Cancelliere" uscì dalla sua bocca, la donna perse del tutto la rigida compostezza tenuta fino a quel momento.

"Il Cancelliere!? Quello non è il mio Cancelliere!" urlò.

"Se la vostra autorità è garantita da quel bastardo, ho una ragione in più per fare resistenza: quel maledetto è tutto fuorché un Cancelliere... è un lurido e colluso, uno spregiudicato infame, un inaccettabile schifoso e se godete della sua fiducia allora tutti voi lo siete altrettanto."