San Candido, SOL III - Casa dei nonni di Seldon
01/01/2401 12:31 - D.S. 78001.43
*Finalmente un giorno di riposo, è da parecchio che non torno qui in montagna* pensò Seldon mentre percorreva il sentiero che lo avrebbe riportato là dove vivevano le persone a cui teneva di più, gli ormai anziani nonni.
In un attimo si ritrovò davanti alla casa d'infanzia. Davanti a lui una porta di legno antica ma ancora in ottimo stato.
Dall'interno della casa proveniva un forte profumo di torta di mele che lasciava ben sperare fosse stata cucinata e non replicata.
Non fece in tempo a bussare che la porta si aprì.
"Nonna!" esclamò pieno di gioia.
"Da quanto tempo! Ero stufa di vederti per mezzo di uno schermo!"
"Lo so, ma ora eccomi: sono qui!"
"Vieni, sei arrivato giusto in tempo... ho fatto la torta, ma immagino che avrai sentito l'odore. L'ho fatta da poco, sai..."
John entrò in sala da pranzo, lì c'era il tavolo apparecchiato con al centro la torta ancora fumante.
La nonna gli fece cenno di accomodarsi e John si sedette.
Il nonno, sorretto dal suo bastone si avvicinò piano piano al tavolo e si sedette anche lui.
"Allora Jo, nuove avventure vero!?"
"Lo spero, nonno..."
"Ne hai fatta di strada ragazzo: da un cargo a una Sovereign, non male. Ho visionato i rapporti della missione con i Delphiani: quei negazionisti sono stati degli ossi duri eh?! Mi devo complimentare con te, ti sei comportato da vero diplomatico... si vede che sei mio nipote."
"È vero, purtroppo le persone si nascondono dietro il velo del negazionismo per eludere le regole e per non assumersi le proprie responsabilità. Per fortuna tutto è finito bene. Le colonie di Delphi III sono state costruite con dei sistemi molto simili a quelli di Risa su una luna chiamata Nuova Delphi III. Pare che il minatore che abbiamo salvato sia diventato un funzionario al controllo ambientale, sono contento che si sia ravveduto."
Dopo qualche ora, finito il dolce, optarono per una passeggiata.
Era gennaio, stava nevicando e l'atmosfera sembrava Natalizia.
John si sentì nuovamente a casa e non vedeva l'ora di incontrare il fratello Michael ed il nipotino.
Ad un tratto, con una improvvisa folata di vento, un turbinio di fiocchi di neve li investì.
Davanti alla casa dei nonni era atterrata una navetta della Flotta Stellare da questa poco dopo ne uscì un uomo con l'uniforme dai finimenti gialli indicando l'appartenenza alle sezioni tecniche della Flotta Stellare.
"Mi scuso per l'intromissione... " Esordì rivolto all'anziana coppia e poi voltandosi verso John, proseguì "Tenente Comandante John Seldon!?"
"Sì, sono io." Rispose prontamente John.
"Sono il guardiamarina Larson della USS Wayfarer. Ho ricevuto l'ordine di portarla a bordo al più presto...ma dov'è la sua uniforme?".
"Veramente io sarei in licenza e la mia uniforme è in valigia, posso andarla a prenderla assieme ai miei effetti personali, se me ne lascia il tempo... " sibilò Seldon in modo seccato.
"Certo Signore, ma deve fare in fretta..."
"Può anticiparmi qualcosa?"
"Non c'è tempo, dobbiamo andare comandante, le spiegherò tutto strada facendo."
John rivolse uno sguardo imbarazzato ai nonni come a scusarsi per quella visita così breve, quindi si diresse dentro casa a riprendere il suo bagaglio ancora intatto.
*** USS Wayfarer - Hangar Navette
01/01/2401 16:23 - D.S. 78001.87 ***
Seldon scese dalla navetta ma con una certa sorpresa notò che non vi sarebbe stata nessuna presentazione ufficiale. Non c'era né il capitano, né nessun altro ufficiale superiore ad attenderlo. Tutto il personale stava lavorando alacremente in vista della partenza e nessuno sembrava potersi concedere la ben che minima distrazione. Sui monitor la luce dell'allarme giallo lampeggiava indicando che la condizione tattica in cui si trovava la nave in quel momento.
Larson lo invitò a lasciare i bagagli sulla navetta e a seguirlo, allungando il passo.
Intuì che avrebbe dovuto prendere immediatamente il suo posto in plancia.
I due si stavano dirigendo verso il turboascensore quando il comunicatore di Larson trillò.
"Qui Larson." Rispose dopo aver sfiorato il commbadge.
=^=Larson, Seldon è con lei?=^=
"Sì, Signore."
=^=Lo faccia procedere... lei si rechi immediatamente a rapporto dal suo capo sezione=^=
"Sì, Capitano. Larson, chiudo." rispose e prima di accomiatarsi da Seldon aggiunse "Prosegua per la Plancia e... buona fortuna, Comandante...."
Seldon, palesemente agitato, salì sul turboascensore ed in un lampo si ritrovò sul ponte di comando della Wayfarer.
*** USS Wayfarer - Plancia
Poco dopo ***
"Benvenuto comandante, vorrei avere il tempo di presentarla all'equipaggio, ma abbiamo ricevuto un segnale di soccorso di massima priorità da Nuova Delphi III... rimanderemo i convenevoli a dopo..."
"Certo Capitano. Posso chiederle cosa è successo?"
"Gli impianti di depurazione sono stati contaminati, si teme un attacco terroristico... Mi rincresce per la sua licenza, ma l'esponente del governo locale ha chiesto che fosse lei a supervisionare le operazioni e la Flotta Stellare ha ritenuto giusto assecondare la richiesta.... Le informazioni sono pochissime: come già saprà, i Delphiani sono un popolo diffidente..."
"Non si preoccupi per la licenza, sono un ufficiale della Flotta e come tale so di avere delle responsabilità..." rispose il comandante in tono solenne.
"Tenente Ichigawa, apra un canale con tutti i ponti."
"Canale aperto Signore, può parlare."
"A tutto l'equipaggio, è il Capitano Kiron che vi parla. Avete esattamente tre giorni per prepararvi all'arrivo su Nuova Delphi III. Potremmo trovarci davanti dei rivoltosi, navi nemiche o altri problemi, voglio tutte le sezioni pronte ad ogni evenienza. Kiron, chiudo."
E dopo aver sfiorato il suo comunicatore "Comandante Rumar, mi raggiunga al più preso nel mio ufficio..."
=^=Qui Rumar. Arrivo subito.=^=
"Per quanto riguarda lei, Signor Seldon, cerchi di sfruttare questo tempo per iniziare a familiarizzare con la nave... e a lei la plancia."
Seldon fu preso alla sprovvista da Kiron. Già essere trasportato in fretta e furia su una nave era stato non poco destabilizzante, ma essere ora catapultato in Plancia e sentirsi affidata la responsabilità di una classe Sovereign "a secco", come si soleva dire dalle sue parti, nel bel mezzo delle operazioni antecedenti alla partenza per una missione, l'aveva definitivamente spiazzato.
Ebbe un attimo di tentennamento, ma cercò di metabolizzare in fretta quella nuova situazione.
*Deve essere un test* Suggerì a sé stesso
"Ci sono problemi, Signor Seldon?"
John sentì un brivido percorrergli la schiena, ma quasi come se stesse dando un colpo di reni per reagire a quella situazione, incrociò le braccia dietro la schiena e portò in fuori il petto, quindi con determinazione rispose al suo nuovo superiore.
"No, signore!"
Kiron lo scrutò per qualche secondo nel tentativo di metterlo in soggezione, ma vide che Seldon manteneva lo sguardo fisso davanti a lui.
"Ne sono contento, Signor Seldon." e aggiunse "Convochi un briefing degli ufficiali superiori in sala tattica per le diciannove zero zero."
"Sissignore!"
"Ci farà comodo avere il suo punto di vista sulla crisi su Nuova Delphi III vista la sua esperienza pregressa..."
"A disposizione, Capitano."
"Un'ultima cosa, Signor Seldon..."
"Signore!?"
"Benvenuto a bordo!"
Kiron accennò un sorriso che Seldon non riuscì a decifrare, quindi sparì dietro le porte del suo ufficio, adiacente all'area di comando che aveva lasciato nelle mani del nuovo Capo Operazioni.