USS WAYFARER
presenta
Io, Lars
Missione 18
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS WAYFARER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS WAYFARER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 2023
www.starfleetitaly.it | USS WAYFARER
Equipaggio
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Capitano Michael Lucius Kiron Capitano
| Tenente Comandante John Seldon Capo Operazioni
| Tenente Comandante Erjn Martia Kublik Consigliere
| Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea Ingegnere Capo
| Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa Ufficiale Comunicazioni
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Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker Ufficiale Medico Capo
| Tenente Comandante Gregory Cooper Ufficiale Scientifico Capo
| Tenente Comandante Mehon Vaitor Ufficiale Tattico Capo
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Autori
Capitano Michael Lucius Kiron Michele Congia
| Capo Operazioni John Seldon Ismaele Grasso
| Consigliere Erjn Martia Kublik Ivana Minati
| Ingegnere Capo Dorian Zsolt Ristea Gianluca Nacci
| Ufficiale Comunicazioni Asuna Pauline Ichigawa Silvia Izumi
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Ufficiale Medico Capo Julia Reis Squiretaker Vanessa Marchetti
| Ufficiale Scientifico Capo Gregory Cooper Franco Carretti
| Ufficiale Tattico Capo Mehon Vaitor Marco Calandri
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Sommario
Sinossi
18.00 - Tradimenti
18.01 - Preparativi
18.02 - Iniziano i lavori
18.03 - Alla ricerca di Rumar
18.04 - L'energy drink
18.05 - Ombre
18.06 - Un altro aspetto
18.07 - Siamo tutti fatti di polvere di stelle
18.08 - Dilemma
18.09 - Occhi e cuori chiusi
18.10 - Piano B
18.11 - Guardare il futuro
Sinossi
Io, Lars
18.00 - Tradimenti
Autore: Tenente Comandante John Seldon
San Candido, SOL III - Casa dei nonni di Seldon
01/01/2401 12:31 - D.S. 78001.43
*Finalmente un giorno di riposo, è da parecchio che non torno qui in montagna* pensò Seldon mentre percorreva il sentiero che lo avrebbe riportato là dove vivevano le persone a cui teneva di più, gli ormai anziani nonni.
In un attimo si ritrovò davanti alla casa d'infanzia. Davanti a lui una porta di legno antica ma ancora in ottimo stato.
Dall'interno della casa proveniva un forte profumo di torta di mele che lasciava ben sperare fosse stata cucinata e non replicata.
Non fece in tempo a bussare che la porta si aprì.
"Nonna!" esclamò pieno di gioia.
"Da quanto tempo! Ero stufa di vederti per mezzo di uno schermo!"
"Lo so, ma ora eccomi: sono qui!"
"Vieni, sei arrivato giusto in tempo... ho fatto la torta, ma immagino che avrai sentito l'odore. L'ho fatta da poco, sai..."
John entrò in sala da pranzo, lì c'era il tavolo apparecchiato con al centro la torta ancora fumante.
La nonna gli fece cenno di accomodarsi e John si sedette.
Il nonno, sorretto dal suo bastone si avvicinò piano piano al tavolo e si sedette anche lui.
"Allora Jo, nuove avventure vero!?"
"Lo spero, nonno..."
"Ne hai fatta di strada ragazzo: da un cargo a una Sovereign, non male. Ho visionato i rapporti della missione con i Delphiani: quei negazionisti sono stati degli ossi duri eh?! Mi devo complimentare con te, ti sei comportato da vero diplomatico... si vede che sei mio nipote."
"È vero, purtroppo le persone si nascondono dietro il velo del negazionismo per eludere le regole e per non assumersi le proprie responsabilità. Per fortuna tutto è finito bene. Le colonie di Delphi III sono state costruite con dei sistemi molto simili a quelli di Risa su una luna chiamata Nuova Delphi III. Pare che il minatore che abbiamo salvato sia diventato un funzionario al controllo ambientale, sono contento che si sia ravveduto."
Dopo qualche ora, finito il dolce, optarono per una passeggiata.
Era gennaio, stava nevicando e l'atmosfera sembrava Natalizia.
John si sentì nuovamente a casa e non vedeva l'ora di incontrare il fratello Michael ed il nipotino.
Ad un tratto, con una improvvisa folata di vento, un turbinio di fiocchi di neve li investì.
Davanti alla casa dei nonni era atterrata una navetta della Flotta Stellare da questa poco dopo ne uscì un uomo con l'uniforme dai finimenti gialli indicando l'appartenenza alle sezioni tecniche della Flotta Stellare.
"Mi scuso per l'intromissione... " Esordì rivolto all'anziana coppia e poi voltandosi verso John, proseguì "Tenente Comandante John Seldon!?"
"Sì, sono io." Rispose prontamente John.
"Sono il guardiamarina Larson della USS Wayfarer. Ho ricevuto l'ordine di portarla a bordo al più presto...ma dov'è la sua uniforme?".
"Veramente io sarei in licenza e la mia uniforme è in valigia, posso andarla a prenderla assieme ai miei effetti personali, se me ne lascia il tempo... " sibilò Seldon in modo seccato.
"Certo Signore, ma deve fare in fretta..."
"Può anticiparmi qualcosa?"
"Non c'è tempo, dobbiamo andare comandante, le spiegherò tutto strada facendo."
John rivolse uno sguardo imbarazzato ai nonni come a scusarsi per quella visita così breve, quindi si diresse dentro casa a riprendere il suo bagaglio ancora intatto.
*** USS Wayfarer - Hangar Navette
01/01/2401 16:23 - D.S. 78001.87 ***
Seldon scese dalla navetta ma con una certa sorpresa notò che non vi sarebbe stata nessuna presentazione ufficiale. Non c'era né il capitano, né nessun altro ufficiale superiore ad attenderlo. Tutto il personale stava lavorando alacremente in vista della partenza e nessuno sembrava potersi concedere la ben che minima distrazione. Sui monitor la luce dell'allarme giallo lampeggiava indicando che la condizione tattica in cui si trovava la nave in quel momento.
Larson lo invitò a lasciare i bagagli sulla navetta e a seguirlo, allungando il passo.
Intuì che avrebbe dovuto prendere immediatamente il suo posto in plancia.
I due si stavano dirigendo verso il turboascensore quando il comunicatore di Larson trillò.
"Qui Larson." Rispose dopo aver sfiorato il commbadge.
=^=Larson, Seldon è con lei?=^=
"Sì, Signore."
=^=Lo faccia procedere... lei si rechi immediatamente a rapporto dal suo capo sezione=^=
"Sì, Capitano. Larson, chiudo." rispose e prima di accomiatarsi da Seldon aggiunse "Prosegua per la Plancia e... buona fortuna, Comandante...."
Seldon, palesemente agitato, salì sul turboascensore ed in un lampo si ritrovò sul ponte di comando della Wayfarer.
*** USS Wayfarer - Plancia
Poco dopo ***
"Benvenuto comandante, vorrei avere il tempo di presentarla all'equipaggio, ma abbiamo ricevuto un segnale di soccorso di massima priorità da Nuova Delphi III... rimanderemo i convenevoli a dopo..."
"Certo Capitano. Posso chiederle cosa è successo?"
"Gli impianti di depurazione sono stati contaminati, si teme un attacco terroristico... Mi rincresce per la sua licenza, ma l'esponente del governo locale ha chiesto che fosse lei a supervisionare le operazioni e la Flotta Stellare ha ritenuto giusto assecondare la richiesta.... Le informazioni sono pochissime: come già saprà, i Delphiani sono un popolo diffidente..."
"Non si preoccupi per la licenza, sono un ufficiale della Flotta e come tale so di avere delle responsabilità..." rispose il comandante in tono solenne.
"Tenente Ichigawa, apra un canale con tutti i ponti."
"Canale aperto Signore, può parlare."
"A tutto l'equipaggio, è il Capitano Kiron che vi parla. Avete esattamente tre giorni per prepararvi all'arrivo su Nuova Delphi III. Potremmo trovarci davanti dei rivoltosi, navi nemiche o altri problemi, voglio tutte le sezioni pronte ad ogni evenienza. Kiron, chiudo."
E dopo aver sfiorato il suo comunicatore "Comandante Rumar, mi raggiunga al più preso nel mio ufficio..."
=^=Qui Rumar. Arrivo subito.=^=
"Per quanto riguarda lei, Signor Seldon, cerchi di sfruttare questo tempo per iniziare a familiarizzare con la nave... e a lei la plancia."
Seldon fu preso alla sprovvista da Kiron. Già essere trasportato in fretta e furia su una nave era stato non poco destabilizzante, ma essere ora catapultato in Plancia e sentirsi affidata la responsabilità di una classe Sovereign "a secco", come si soleva dire dalle sue parti, nel bel mezzo delle operazioni antecedenti alla partenza per una missione, l'aveva definitivamente spiazzato.
Ebbe un attimo di tentennamento, ma cercò di metabolizzare in fretta quella nuova situazione.
*Deve essere un test* Suggerì a sé stesso
"Ci sono problemi, Signor Seldon?"
John sentì un brivido percorrergli la schiena, ma quasi come se stesse dando un colpo di reni per reagire a quella situazione, incrociò le braccia dietro la schiena e portò in fuori il petto, quindi con determinazione rispose al suo nuovo superiore.
"No, signore!"
Kiron lo scrutò per qualche secondo nel tentativo di metterlo in soggezione, ma vide che Seldon manteneva lo sguardo fisso davanti a lui.
"Ne sono contento, Signor Seldon." e aggiunse "Convochi un briefing degli ufficiali superiori in sala tattica per le diciannove zero zero."
"Sissignore!"
"Ci farà comodo avere il suo punto di vista sulla crisi su Nuova Delphi III vista la sua esperienza pregressa..."
"A disposizione, Capitano."
"Un'ultima cosa, Signor Seldon..."
"Signore!?"
"Benvenuto a bordo!"
Kiron accennò un sorriso che Seldon non riuscì a decifrare, quindi sparì dietro le porte del suo ufficio, adiacente all'area di comando che aveva lasciato nelle mani del nuovo Capo Operazioni.
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18.01 - Preparativi
Autore: Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa
USS Wayfarer - Infermeria
01/01/2401, ore 16:35 - D.S. 78001.89
"L'ho convocata qui dopo aver analizzato i risultati delle analisi dell'altro giorno." esordì la Squiretaker.
"Come ricorderà l'avevo chiamata per ripetere le analisi di routine perché i campioni analizzati dal computer presentavano diversi valori anomali e volevo essere sicura non si trattasse di un malfunzionamento del macchinario per cui ho analizzato personalmente i campioni al microscopio.", proseguì con fare serio.
Di fronte a lei sedeva Rumar, con i gomiti appoggiati sui braccioli della sedia, le mani appoggiate sulle cosce e uno sguardo pensieroso. "Si, ricordo"
"Bene. So che sta periodicamente facendo delle sedute con il comandante Kublik. Purtroppo è evidente che i suoi recenti buchi di memoria non siano dovuti a problemi psicologici... ad ogni modo il mio consiglio, personale e professionale, è di continuare con le sedute.", proseguì il medico.
"Ma si può sapere di cosa si tratta?" intervenne lui senza lasciar trasparire il nervosismo che aveva dentro e sembrando in apparenza tranquillo.
"È proprio qui che volevo arrivare, Comandante."
Fece una pausa, purtroppo dovette mettere da parte il proprio orgoglio per dare una risposta che non si sarebbe mai aspettata di dover dare ad un paziente: "Non lo so. È da due giorni che sto consultando la banca dati della Federazione, ma non sono mai state registrate patologie che causano valori di questo tipo. E con l'unico sintomo di sporadici buchi di memoria. Ho chiesto al capitano Kiron, in accordo con il Comandante Kublik, in via precauzionale di dispensarla dalla partecipazione a missioni fino a quando non avremo individuato la causa o iniziato una terapia che garantisca che non abbia questi vuoti di memoria. So che si tratta di buchi di pochi minuti e che si verificano sporadicamente, ma le analisi effettuate poco dopo questi eventi di vuoto sono totalmente fuori fase e non possiamo permetterci che si dimentichi qualcosa nel bel mezzo di una missione."
Rumar avrebbe voluto rispondere e lamentarsi. Strinse le mani a pugno, ma comprese la situazione per cui non controbatté. "Capisco"
"Mi dispiace, Comandante."
USS Wayfarer - Sala tattica
01/01/2401, ore 19:00 - D.S. 78002.17
"Lascio la parola al nostro nuovo Capo Operazioni, John Seldon, che potrà darci maggiori dettagli sul popolo Delphiano con cui avremo a che fare a breve", disse Kiron.
Seldon si alzò in piedi e si avvicinò allo schermo su cui era proiettata la geomorfologia del pianeta ed alcune informazioni su di esso e la popolazione che lo abita.
"Il popolo Delphiano è parecchio diffidente, motivo per cui sono parecchio restii non solo nel richiedere aiuto, ma anche nell'accettare consigli. Sono stati avvertiti più volte dalla Federazione riguardo l'eccessivo sfruttamento di Delphi III, ma non hanno agito in alcun modo per cercare di limitare i danni portando il pianeta ad uno stato di crisi, come ben saprete dai rapporti", esordì.
"Durante la missione a cui ho preso parte ho avuto modo di interagire con diversi Delphiani ed è stata davvero dura convincerli che volevamo portarli via da Delphi III per salvarli e non per rubargli il pianeta. Sono parecchio testardi.", continuò.
"Una parte della popolazione rifiuta di comprendere le conseguenze delle loro azioni e hanno una mentalità negazionista. Credo non abbiano accettato il trasferimento a Nuova Delphi e l'abbiano vissuto come una costrizione. Potrebbero essere loro i responsabili della contaminazione degli impianti di depurazione"
"Grazie per il suo contributo, Comandante", intervenne Kiron. "Devo, però aggiornarla riguardo le informazioni in nostro possesso. A contattarci, come anticipato, è stato il governo Dephiano. Il sospetto è che la contaminazione sia un atto terroristico compiuto da una setta di eco-terroristi chiamati Flood."
"Sappiamo qualcosa di questi Flood? Dimensione del gruppo, organizzazione, diffusione territoriale..?", intervenne Vaitor.
"No. Come già specificato abbiamo poche informazioni a riguardo: solo quelle fornite dal governo Delphiano.", rispose il capitano. "Se non ci sono altre domande, aggiornerei la riunione a domattina, ore dodici e zero zero. Comandante Seldon, la aspetto nel mio ufficio domani alle nove per aiutarmi con la pianificazione che dovremo seguire una volta giunti a Nuova Delphi"
"Agli ordini, Capitano", rispose.
"Buon lavoro, Comandante", disse l'ufficiale sorridendo.
USS Wayfarer - Ufficio del Capitano
01/01/2401, ore 20:30 - D.S. 78002.34
Kiron stava guardando fuori dal finestrone pensieroso, tenendo in mano un bicchiere di estratto di mirtillo. Ogni tanto camminava avanti e indietro come se fosse in attesa del verificarsi di un qualche evento.
Suonò il campanello. "Avanti", disse.
"Voleva vedermi, Capitano?", chiese un Rumar non particolarmente allegro.
"Prego, accomodati, Numero Uno.", rispose accomodandosi a sua volta. "Vuoi favorire?", aggiunse indicando un bicchiere pulito accanto alla bottiglia che conteneva l'estratto.
Krell se ne versò un po' per addolcire la pillola amara della situazione che stava vivendo.
"Come stai?", chiese Michael.
Krell bevve un sorso dell'estratto e storse le labbra per via dell'asprezza. "Bene. Al netto di quanto ti avranno già anticipato il medico e il consigliere"
Kiron annuì.
"L'importante è quello. Ma, come ti hanno anticipato, purtroppo non posso coinvolgerti in attività per cui il tuo stato possa causare pericolo per te o per i tuoi colleghi. Lo capisci, vero?"
Krell annuì.
"Avrei fatto lo stesso a parti invertite. Eppure vorrei fare qualcosa per essere utile. Sono in salute. Non sono ferito e per la maggior parte del tempo mantengo i ricordi. Su consiglio del Comandante Kublik ho iniziato a tenere un diario in questo data padd", lo estrasse dalla tasca dell'uniforme. "Sto annotando ogni cinque minuti quello che mi succede e lo rianalizziamo durante le sedute in caso si verifichino altri problemi".
"Per quanto riguarda la missione ufficiale non posso fare nulla fino a quando la dottoressa non avrà trovato la cura al suo problema. Mi spiace.", ripeté Kiron. "Ma potrei avere un altro compito per te, non ufficiale, ma utile per il benessere dell'equipaggio."
"Ossia?", chiese Rumar curioso.
"Carphrai ha scoperto, chiacchierando con il Comandante Seldon, che è bravissimo a suonare e mi ha chiesto l'autorizzazione ad organizzare un evento speciale per dargli il benvenuto. Vorrebbe organizzare in sala mensa un'esibizione di tutti i membri dell'equipaggio che vorranno partecipare per farsi conoscere dal nuovo collega, che, a sua volta, dovrà farci sentire la sua musica.", spiegò. "Vorrei che ti occupassi dell'evento: trovare i partecipanti, la scaletta, l'allestimento... So che sei portato per queste attività di team building per cui, sempre se te la senti, vorrei che ti occupassi di questa questione. Ovviamente non deve distrarre l'equipaggio dalla missione e l'evento si terrà solo al ritorno da Nuova Delphi...nella speranza che la situazione non sia drammatica, come accaduto nelle recenti missioni."
Rumar rimase in silenzio qualche secondo, facendo saltellare la gamba sinistra un po' nervoso e un po' pensoso. "Accetto", poi estrasse il D-padd dalla giacca e iniziò a digitare.
"Cosa stai facendo?", chiese Kiron.
"Annoto di aver accettato questo compito. Non vorrei dimenticarmene e finire per deludere l'equipaggio", rispose Rumar terminando di scrivere e riponendo il dispositivo. Abbozzò un sorriso e si alzò in piedi. "Se non c'è altro, con permesso."
"Un attimo", intonò Kiron.
Rumar, che già si era avviato verso la porta si immobilizzò e si voltò.
"Prenditi cura di te stesso, Numero Uno. Ti aspetto presto al mio fianco."
"Non ti libererai di me così facilmente, Capitano", rispose lui sorridendo.
USS Wayfarer - Sala Tattica
02/01/2401, ore 12:00 - D.S. 78004.11
"Oggi ci ritroviamo qui per discutere del piano che abbiamo elaborato questa mattina con il Comandante Seldon", esordì Kiron
"Purtroppo devo ammettere che avendo così poche informazioni è soltanto un piano di massima ce he molto probabilmente andrà riadattato alla situazione che ci troveremo effettivamente ad affrontare.", aggiunse il comandante.
Tutti gli ufficiali presenti in sala avevano gli occhi puntati sui due.
"Seldon e Kublik si occuperanno della gestione dei dialoghi con il governo Neo Delphiano, scortati da una squadra di sicurezza scelta dal Comandante Wu.", iniziò Kiron.
Kublik e Wu annuirono.
"Cercheremo di procurarci dei campioni del sistema di depurazione per capire quanto le acque siano state contaminate e con quali sostanze. Dobbiamo, inoltre, capire quanto queste sostanze siano pericolose per i Delphiani e come ripulire le acque.", aggiunse Seldon facendo poi una pausa.
"Di questa attività se ne occuperanno il Comandante Cooper e la sua squadra, con il supporto del Comandante Squiretaker nel caso in cui sia necessario del supporto medico per il popolo Delphiano.", continuò Kiron.
Cooper lanciò uno sguardo corredato da sorrisetto verso la Squiretaker, che annuì al Capitano, ignorandolo.
"Sarebbe opportuno anche capire se la contaminazione sia dovuta ad un malfunzionamento dell'impianto di depurazione, piuttosto che ad un atto terroristico. Nel caso ci sia fornita l'autorizzazione, dovremmo procedere con il certificare il corretto funzionamento dell'impianto, piuttosto che fornire indicazioni riguardanti pericoli e inefficienze del macchinario utilizzato.", continuò Seldon.
"Per questo ho pensato che potrebbe esserci utile lei, Comandante Ristea. So che l'idraulica non è propriamente il suo settore, ma mi aveva accennato di aver seguito dei corsi all'Accademia. Può avvalersi di una squadra dei suoi ingegneri che la supportino in questa attività.", proseguì il Capitano.
"Infine, a seconda della situazione, potrebbe essere opportuno raccogliere informazioni riguardo questa banda di eco-terroristi. Capire innanzitutto se esistono, ed entrare in contatto con loro, in modo da verificare se si tratta realmente degli autori di questa contaminazione e quali siano le loro reali intenzioni. È un compito piuttosto delicato sin dalla fase iniziale di raccolta informazioni, proprio a causa della diffidenza del popolo Delphiano.", aggiunse Seldon.
"Per questo compito credo che i più adatti siano il Comandante Wu e il Comandante Vaitor", concluse Kiron.
I due annuirono.
"Bene. Per ora è tutto. Usate tutto il tempo che ci rimane all'arrivo su Nuova Delphi per documentarvi sulla loro storia e la situazione socio-culturale.", proseguì Kiron.
"Sono a disposizione per qualsiasi informazione a mia disposizione riteniate utile", si propose Seldon.
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18.02 - Iniziano i lavori
Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper
USS Wayfarer - Plancia
12/01/2401, ore 14:00 - D.S. 78031.74
=^=Capitano la ringrazio per l'aiuto che sta portando alla popolazione di Nuova Delphi=^=
"È nostro dovere Cancelliere, sono certo che il Comandante Sheldon e il Comandante Kublik saranno in grado di fornirle tutta l'assistenza per superare questo momento difficile. Intanto le nostre squadre a terra cercheranno di sistemare i danni causati dall'attacco terroristico."
=^=Fino ad oggi non ero del tutto sicuro che l'alleanza con la Flotta Stellare fosse un bene per il nostro popolo, ma dopo l'aiuto che ci avete dato per trovare un nuovo pianeta abitabile e gli sforzi encomiabili che state facendo ora, mi hanno reso il vostro sostenitore più accanito.=^=
"Grazie Cancelliere. Kiron chiudo!"
"Un politico fatto e finito." borbottò Rumar "Non ho mai visto nessuno di così fintamente servizievole..."
Kiron lo guardò preoccupato mentre gli altri in plancia facevano finta di nulla.
"Mmmh l'ho già detto vero?" sospirò Rumar. Negli ultimi giorni stava accadendo più spesso.
"Perché non va a riposarsi Numero Uno?" provò il Capitano poco convinto.
Non voleva far sentire il suo Primo Ufficiale un invalido, ma c'era poco da fare.
"Si forse è meglio... ah Capitano stavo pensando... Sheldon mi ha detto che c'è un piccolo resort vicino al lago Daimos fuori dall'area contaminata dai terroristi e la Dottoressa ha detto che cambiare aria per qualche giorno mi avrebbe fatto bene. La mia utilità qui è palesemente nulla, quindi vorrei andare a vedere il posto, che ne pensa?"
"Mi pare una buona idea, si porti dietro un attendente... non vogliamo che si dimentichi di tornare a lavoro." il sorriso di Kiron era pallido e preoccupato.
"Ahahah" la risata del trill era palesemente forzata mentre usciva dalla plancia.
Rumar scese di un ponte raggiungendo i suoi alloggi. Non appena entrò le luci si accesero e dagli altoparlanti si diffuse un po' di musica a basso volume. Iniziò a togliersi la divisa per fare una doccia veloce e poi preparare uno zaino con qualche indumento da portare con sé, ma quando arrivò in camera notò che lo zaino era già pronto sul letto.
"Quindi avevo già parlato con il Capitano del resort e lui mi aveva già dato il permesso... le cose stanno davvero peggiorando."
Il trill sospirò appoggiandosi con la schiena alla parete della stanza... picchiettò un paio di volte la nuca contro il muro di duranio come se volesse scacciare il male che lo stava assalendo.
"Computer, ho scelto un'attendente per la mia franchigia?"
=^=Affermativo, il guardiamarina T'Lee la aspetta per le ore 16:00 all'hangar navette.=^=
"Vulcaniana eh? Sai perché ho scelto una vulcaniana?"
=^=Affermativo, cito: per non sentire chiacchiere inutili=^=
"Si in questo momento proprio non ne vorrei, ma mi sa che non posso farne a meno. Computer ho altre incombenze in programma?"
=^=Negativo=^=
"Bene, ricordami dell'appuntamento ogni 20 minuti. Se per le 15:50 non sono diretto all'hangar ripetimelo ogni minuto"
=^=Registrato=^=
Bene, se la sua memoria faceva le bizze avrebbe usato tutto quello che aveva a disposizione.
USS Wayfarer - Hangar navette
12/01/2401, ore 15:59 - D.S. 78031.96
Al suo arrivo, il guardiamarina T'Lee trovò il Primo Ufficiale seduto sulla soglia della navetta Colombo. Le sue mansioni per la missione le erano ben chiare, aveva anche avuto un briefing con la dottoressa Squiretaker per avere una chiara idea delle condizioni di salute del Trill.
Essendo un membro del reparto operazioni capitava anche di dover fungere da attendenti per gli ufficiali superiori, il che, dal suo punto di vista era una perdita di tempo.
Era conscia che le condizioni del suo superiore necessitavano di una supervisione, ma secondo lei un infermiere sarebbe stato più adatto, però doveva fare quello che le era stato ordinato.
"Guardiamarina T'Lee a rapporto signore." dato che erano entrambi in abiti civili, scelta adeguata alla situazione del pianeta, la vulcaniana non salutò il suo superiore.
"Mi dispiace doverla costringere a passare un fine settimana in mia compagnia, ma è un'ordine del dottore."
Pur non comprendendo appieno le emozioni, a T'Lee fu chiaro che il Primo Ufficiale era visibilmente frustrato per la situazione.
"Mi sono attrezzata per lavorare dal luogo del nostro soggiorno, quindi nessun problema per me."
La risposta distaccata del guardiamarina fu apprezzata da Rumar, per lo meno non avrebbe avuto vicino qualcuno che lo trattava come un infermo. Batté la mano sulla coscia e si alzò in piedi.
"Bene, andiamo a vedere com'è questo resort!"
I due salirono sulla Colombo che ben presto prese uscì dall'hangar.
Nuova Delphi - Sede del Consiglio
12/01/2401, ore 16:00 - D.S. 78031.97
"Lei pensa che sappiano qualcosa sui terroristi?" chiese Seldon mentre camminava a fianco del consigliere nei giardini antistanti la sede del Consiglio.
"Un gruppo terroristico non mette bombe senza rivendicare qualcosa e non fa azioni del genere di punto in bianco. È un escalation... prima ci sono i dissensi, poi l'aperta ribellione ed infine, quando il governo non ascolta, si passa alle maniere forti. Se il governo avesse risposto subito alle esigenze del suo popolo le cose non sarebbero arrivate a questo punto." rispose Erjn.
"Certo che le richieste dei dissidenti non potevano essere ascoltate... volevano tornare su Delphi, il che equivaleva a morte certa."
"Questo è vero purtroppo... ci sono persone che non ascoltano nessuna motivazione. Il nagazionismo è un male molto subdolo, non puoi convincerli e in più cercano di convincere te della loro idea."
"Sembra che la cosa la faccia particolarmente arrabbiare." aggiunse Seldon
"Mi è capitato di averci a che fare e così ho dovuto fare delle ricerche. Pensa, nel 2020 ci fu sulla Terra una pandemia con milioni di morti, c'era gente che non credeva all'esistenza di questa malattia e si rifiutava persino di vaccinarsi, nonostante questo credevano nei rimedi assurdi proposti dai social network dell'epoca. L'universo è bello perché vario." rispose lei con un sorriso.
I due continuarono in silenzio diretti verso l'appuntamento con il governo e Seldon si domandò com'era possibile risolvere la situazione con una popolazione che aveva fatto del negazionismo una cultura.
Nuova Delphi - Impianti di depurazione governativi
Contemporaneamente
"Detesto le tute Hazmat" borbottò Cooper
"L'ha già detto comandante" sospirò Ristea accucciato poco distante dalla scienziato intento a passare lo scanner su ogni macchinario presente nella struttura.
Cooper si tirò su a fatica con un grugnito dopo aver preso vari campioni di umidità, aria e tracce sui tubi degli impianti di depurazione "Certo che questa gente sono dei geni. Si lamentano di aver lasciato un mondo al collasso e quando ne hanno uno nuovo che fanno? Distruggono pure questo."
"Sempre il solito cinico!" esclamò la dottoressa Squiretaker dando un pugno sul braccio del collega "Vedi di risparmiare al povero Dorian i tuoi borbottii da vecchio e trova in fretta qualcosa per rendere di nuovo le falde acquifere pulite."
"Ristea adora i miei borbottii" rispose Cooper
"Nemmeno per sogno." ribatté prontamente l'ingegnere senza smettere di lavorare
"Tu quoque brute... Jenkins! Dove sei razza di lavativo!" sbraitò Cooper cercando il suo assistente.
"Piantala, Jenkins non è per nulla un lavativo! E comunque l'hai mandato prima ad analizzare delle cose al laboratorio mobile sulla navetta" di nuovo Julia colpì Gregory.
"Lo so ma se non glielo dico almeno una volta al giorno poi lui si deprime. Jenkins! Vieni bello!" Cooper si avviò verso l'esterno fischiando come se chiamasse il suo cane.
"Il comandante Cooper non cambierà mai..." Ristea si alzò e chiuse il tricorder.
"Gregory è una delle costanti dell'universo. Ma sotto sotto... molto sotto, non è così cattivo come vuol far credere. Da quando ha saputo di Rumar ha iniziato a girare per l'infermeria come un moscone. Ha anche tentato un paio di strade per trovare una soluzione, ma anche lui non ha capito cosa sta succedendo. Entrambi siamo convinti che non sia un problema medico, anche se sta provocando nel comandante importanti ripercussioni al livello fisico."
"Potrebbe essere qualcosa collegato al simbionte?"
"Siamo in contatto con Trill, ma neanche loro sanno cosa possa essere. Avevamo proposto il rituale dello Zhian'tara, ma potrebbe peggiorare le cose invece di migliorarle. Sarà Rumar a decidere."
I due rimasero in silenzio assorti ognuno nei propri pensieri e colmi di preoccupazione per il loro collega, alla fine Julia sospirò e salutò l'ingegnere. "Vado all'ospedale centrale a vedere se posso capire qualcosa in più su questa malattia. Tu stai attento d'accordo? Ancora non sappiamo come si trasmette."
"Starò attento. Ma non posso andarmene, ancora non ho capito cosa hanno fatto i terroristi e finché non lo scopro non potrò aggiustare il guasto."
Nuova Delphi - Nucleo operativo antiterrorismo
Contemporaneamente
"Qui Wu rapporto da tutte le unità!"
=^=Qui Squadra Uno. Falco e Colomba hanno raggiunto le sale del consiglio, niente da segnalare.=^=
=^=Qui Squadra Due. Stiamo scortando Colibrì all'ospedale della capitale. Niente da segnalare=^=
=^=Qui squadra Tre. Il Picchio sta ancora analizzando il luogo della manomissione, ma ancora non ci sono indizi.=^=
"Falco!? Colomba!? Colibrì!? Come mai tutti questi animali?" chiese Vaitor alla guida del mezzo che li avrebbe portati allo spazioporto sede del nucleo anti terrorismo appena creato.
"È in caso di intercettazioni, il nemico non saprebbe di preciso di chi stiamo parlando. Il rischio di attacco diminuisce."
=^=Qui Squadra Quattro. Cooper sta facendo confusione proprio davanti agli impianti di depurazione. Posso fare fuoco?=^=
"Negativo Squadra Quattro." rispose Sheeval dopo averci pensato un po' sopra, tanto che Vaitor parve sudare freddo.
"Niente nome in codice per Gregory? E se intercettano la chiamata e... ah capisco. Ok." Vaitor fece spalluce e iniziò a cabrare per scendere di quota.
USS Wayfarer - Plancia
12/01/2401, ore 18:00 - D.S. 78032.19
"Capisco Signor Ristea, pensa di poterlo sistemare?"
=^=Non credo ci siano problemi, ma non potremo far ripartire gli impianti finché il Comandante Cooper non trova un modo per purificare le falde.=^=
"Signor Cooper com'è la situazione?"
=^=Non molto chiara. Ho saputo da Dorian come i terroristi hanno manomesso i filtri e quindi doveva essere molto più facile trovare una soluzione, ma hanno usato degli elementi naturali presenti su questo pianeta e dato che questa gente è relativamente nuova di queste parti, nessuno sa bene cosa abbiano usato. Capitano... siamo sicuri che questo mondo fosse disabitato?=^=
"I rapporti confermano l'assenza di vita prima dell'arrivo dei Delphiani, perché?" chiese Kiron sorpreso.
=^=Non so... come ho detto sono stati usati degli elementi presenti su questo pianeta e gli scenziati Delphiani, anche se ok non sono delle cime, non ne sanno molto. Allora mi domando...=^=
"Come fanno dei terroristi a saperne di più?" lo interruppe Kiron soppesando la cosa "In effetti è una buona osservazione."
=^=Io faccio sempre delle buone osservazioni.=^=
"Naturalmente..." Kiron sorrise e chiuse la comunicazione.
"Tenente si metta in contatto con le navi che nel tempo hanno studiato questo pianeta prima dell'arrivo dei Delphiani e scopra se qualcuno di loro ha notato qualcosa che non risulta nei rapporti. Si metta in contatto con gli ufficiali alle comunicazioni di quelle navi, sono certo che se c'è stata qualche voce su fatti strani loro lo sapranno."
"Sissignore." rispose Asuna mettendosi in moto.
USS Wayfarer - Alloggi del Capitano
12/01/2401, ore 21:00 - D.S. 78032.54
Era stata una lunga giornata e una triste serata senza Erjn che era dovuta rimanere sul pianeta a causa di una riunione che si preannunciava lunga e tediosa. Aveva appena terminato la cena ed era seduto in poltrona a leggere i rapporti dei capi sezione quando il comunicatore poggiato accanto a lui sul bracciolo trillò.
"Qui Kiron." disse dopo averlo toccato senza staccare gli occhi dal D-padd.
=^=Capitano sono T'Lee l'attendente del Comandante Rumar.=^=
"Mi dica guardiamarina, qualche problema?"
=^=Sissignore, il Comandante Rumar è sparito.=^= con voce distaccata.
Kiron scattò il piedi "Si spieghi!"
*Accidenti ai vulcaniani e la loro flemma!* pensò infastidito Kiron, il guardiamarina non sembrava nemmeno preoccupata.
=^=Alle ore 20 e 20, il Comandante, dopo aver cenato, si è diretto verso la riva del lago per una passeggiata. Alle ore 20 e 50 già era scomparso, ho analizzato le immediate vicinanze ma non c'è traccia di lui.=^=
"Le faccio inviare immediatamente una squadra della sicurezza."
=^=Ho già richiesto supporto e una squadra è stata immediatamente teletrasportata. Ho atteso che le ricerche fossero iniziate per contattarla.=^=
*Beh, per lo meno è stata efficiente.*
"Ha fatto bene... voglio un rapporto ogni ora. Kiron chiudo."
Rumar si era perso dopo uno dei suoi blackout? Erano stati i terroristi a rapirlo? Oppure Cooper aveva ragione e lì c'era qualcun altro?
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18.03 - Alla ricerca di Rumar
Autore: Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea
Lago Daimos, riva del lago
12/01/2401, ore 20:35 - D.S. 78032.49
*** venticinque minuti prima ***
La luce di una delle due lune del nuovo pianeta Delphi si specchiava delicatamente sulla superficie placida dell'acqua. Krell Rumar camminava a passo svelto sul selciato di un lungolago che durante il giorno era di una bellezza stupefacente: il panorama del lago, con una imponente catena montuosa come sfondo ("Montagne Rocciose", aveva detto il concierge. Chiaramente la popolazione non ebbe molta fantasia nel rinominare le bellezze geografiche della loro nuova casa), piante ben tenute ai bordi del camminatoio e le fioche luci del resort in mezzo alla natura relativamente incontaminata che lo circondava.
Perduto nei pensieri, Krell si riscosse e si fermò.
"È una passeggiata", si disse "Dovrei godermi la vacanza e rilassarmi".
Riprese la camminata, sforzandosi di andare a ritmo più calmo, ma la frustrazione glielo rendeva difficile. Cosa gli stava succedendo?
Fisicamente si sentiva benissimo, e se non sapesse dei buchi di memoria per sentito dire, avrebbe potuto giurare di essere mentalmente al 100%. Aveva fatto un'escursione mentale dei suoi ricordi, sia di simbionte che di ospite, e tutto sembrava a posto.
Si sforzò di pensare positivo e prese un lungo respiro, fermandosi a guardare la luna sul lago.
"La dottoressa Squiretaker ci sta lavorando" pensò
"Sicuramente troverà una soluzione."
Improvvisamente ebbe una sensazione strana e si girò. Era come se qualcuno lo stesse osservando.
Krell scrutò attraverso gli alberi e il camminatoio.
Non vide nessuno.
"Sto diventando anche paranoico, adesso?" pensò.
Guardò l'orologio. Tra quindici minuti avrebbe dovuto essere di ritorno al resort per incontrare la guardiamarina T'Lee - la sua "badante", diceva tra sé e sé.
Scrollò le spalle e riprese la sua passeggiata.
Nell'oscurità della selva, due occhi si nascosero dietro un albero.
Nuova Delphi, impianti di depurazione governativi
12/01/2401, ore 21:05 - D.S. 78032.54
"Dalle stelle alle latrine", disse Sandra Al-Fayed, intabarrata nella sua tuta hazmat, mentre passava il tricorder su un campione di liquame.
"Siamo tutti nella melma, ma alcuni guardano le stelle", rispose Carlos Moreno, altrettanto bianco e voluminoso, nello stesso tempo armeggiando con un controllo idraulico nel pannello murale.
"Dai diamanti non nasce niente, dalla melma nascono i fior", controbattè Sandra.
"Noi viviamo in un mondo di melma, dove ogni mattina è una salma", disse indomito Carlos.
"Uomini chiesi, non melma", disse Sandra.
"Uhm... Mel-manhattan?", fece Carlos.
"Oscura, ma te la faccio passare", disse Sandra.
Il Tenente Comandante Ristea entrò nella sala, consultando un d-padd.
Il suo volto, chiaramente sudato attraverso il visore della tuta, si aggrottò. "Di che state parlando?"
"Aforismi arguti su argomenti aulici", disse Carlos.
Sandra gli diede una gomitata. "Niente, comandante", disse.
Ristea sorvolò sulla cosa. "Avete trovato qualcosa?"
Sandra mostrò il tricorder. "Analisi chimica del campione da vasca 15A: negativo", disse. "Come da istruzioni del Comandante Cooper, sto per inviare il rapporto completo. Niente da segnalare. La contaminazione non è qui."
Carlos scrollò la testa. "Nessun segno di manomissione. Questo è il quinto stadio a valle dell'immissione dei rifiuti", disse indicando il pannello dietro di lui, "e sia elettronicamente che meccanicamente non ci sono alterazioni per quello che possa vedere. Tuttavia, come il resto della tecnologia locale, è un sistema rudimentale che può essere infiltrato in qualsiasi momento... e in qualsiasi ramo della rete."
"Concordo", disse Dorian, mostrando una pianta della rete di depurazione sul D-padd. "Il Comandante Cooper ci ha appena passato la diffusione geografica della contaminazione. Comparando le due
mappe..." Mosse velocemente le dita sul D-padd e le due piantine si sovrapposero.
Le spalle di Sandra crollarono. "Oh, no."
Dorian sospirò. "...credo che domani ci toccherà un giro turistico del settore Est dei tunnel fognari di Nuova Delphi City."
Prima che Carlos Moreno potesse esprimere la sua opinione, per quanto non richiesta, il commbadge di Ristea trillò.
"Qui Ristea."
=^= Capo, com'è la situazione? =^=
"Possiamo concludere con sicurezza che l'impianto centrale non è il luogo da cui è partita la contaminazione. Abbiamo localizzato proprio adesso una possibile fonte, stiamo per tornare sulla Wayfarer per fare rapporto e piani."
=^= Ok. L'ho contattata per richiamarla immediatamente in Plancia. =^=
"È successo qualcosa?"
=^= Abbiamo perso le tracce del Comandante Rumar. Riunione fra cinque minuti. =^=
Il silenzio avvolse i tre astanti.
"Organizzate il teletrasporto", disse Dorian, guardando nessuno in particolare. "R-rapporto aggiornato alle 11pm."
Carlos e Sandra annuirono. Non c'era molto da dire.
USS Wayfarer, Plancia
Nello stesso istante
"Cosa mi può dire, Comandante?", disse Kiron.
Sheeval Wu diede un'occhiata al suo D-padd. "T'Lee ha già fatto un rapporto dettagliato. Rimarchevole, vista la tempistica."
"Niente che salti agli occhi?"
"Niente. Arrivo sul posto, check-in, sistemazione... T'Lee è rimasta con il Comandante per la maggior parte del tempo, eccetto una breve sosta in camera per la sistemazione del bagaglio. Durante il periodo, il Comandante non ha evidenziato segni di particolare emozione o stress."
"Sempre che una vulcaniana possa captarli" pensò Kiron. "Organizzi un
team di ricerca. Tracce di teletrasporto?"
Wu scrollò la testa. "T'Lee ha fatto una prima analisi in base al possibile percorso del Comandante durante la sua passeggiata, ma non ha rilevato niente. C'è da dire che ha strumentazione limitata, viste le circostanze. Potrò confermarlo io una volta sul posto."
Kiron annuì. "Proceda, Comandante. Mehon, tenga la Wayfarer in orbita geostazionaria."
"Sissignore", disse Vaitor.
"Signor Cooper, coordini un suo team. Scenderà insieme a Wu."
Gregory, contrariamente al suo carattere, si limitò ad annuire.
"Dobbiamo informare il cancelliere, capitano", disse Kublik.
Kiron annuì. "Avrei preferito evitarlo ma concordo. Avviserò anche l'ammiragliato. Seldon, a lei la Plancia." Si alzò dalla poltrona.
"Comandante Wu, mi riservi un posto di teletrasporto."
"Capitano..." disse Erjn.
"Comandante, so cosa vorrebbe dire ma questa è una decisione esecutiva. Parteciperò alle ricerche."
Kiron aveva una brutta sensazione. Rumar era nei guai.
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18.04 - L'energy drink
Autore: Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
USS Wayfarer, Plancia
12/01/2401, ore 21:47 - D.S. 78032.62
Per la seconda volta, nell'arco di poco meno di quindici giorni, Seldon era stato chiamato a ricoprire la carica più alta a bordo, quella di Facente Funzioni di Capitano.
Una decisione del tutto normale, si era detto più volte come per convincersi, se non fosse che era appena stato assegnato alla USS Wayfarer, era fondamentalmente il primo incarico come Capo Operazioni ed eccezion fatta per i quattro anni passati sulla USS Ender nel ruolo di vice capo sezione, tutta la sua carriera l'aveva trascorsa su navi cargo.
Ultima, ma non meno importante, era l'ombra che da sempre ne aveva accompagnato la carriera, ossia essere figlio di un ufficiale caduto in disgrazia, arrestato e congedato con disonore dalla Flotta Stellare.
Come diceva sempre suo nonno, e come gli avevano riconosciuto nel corso degli anni colleghi e superiori, John era del tutto differente rispetto al padre.. ma in un nuovo equipaggio, tutto, inevitabilmente, veniva messo di nuovo in discussione.
Era successo sulla USS Balance, sulla USS Ender e John si aspettava che succedesse anche sulla USS Wayfarer.
Complice la crisi su Nuova Delphi, invece, era stato subito investito di oneri e responsabilità, a maggior ragione dopo la scoperta di una subdola e complessa indisposizione da parte del Primo Ufficiale.
Seldon non aveva avuto modo di studiare il curriculum di Rumar prima di prendere servizio, ma lo aveva fatto in quei giorni frenetici: il Trill, assieme al Capitano, alla Consigliera di Bordo ed all'Ingegnere Capo era quanto di più simile all'equipaggio della prima Enterprise del Capitano Kirk, ossia un team affiatato di ufficiali capaci, affidabili e legati da rapporti umani e personali molto forti.
Non a caso erano tutti a bordo della stessa nave da oltre quindici anni.
Questa forte comunione di intenti, probabilmente, era alla base della massima fiducia che gli avevano accordato non appena salito a bordo.
La USS Wayfarer era un'unità veterana della Flotta Stellare e, probabilmente, capace più di altre di far sentire a proprio agio chiunque le venisse assegnato.
In qualche modo, Seldon si sentiva come in debito nel voler ripagare quella fiducia... ne avrebbe voluto parlare con la Consigliera di Bordo, ma la sparizione e il possibile rapimento del Primo Ufficiale aveva inevitabilmente posposto ogni sua intenzione a riguardo.
Il Capitano Kiron aveva scelto di scendere in prima persona su Nuova Delphi a cercare il suo collega ed amico... si era portato dietro l'attendente di Rumar, due squadre della sicurezza e la dottoressa Squiretaker.
Allo stesso tempo, il Comandante Cooper, l'ufficiale scientifico di bordo, dal carattere tagliente per il poco con cui avevano interagito, sarebbe stato scortato dalla Wu, sua pari grado responsabile della Sicurezza, assieme ad un team eterogeneo fra scienziati e ufficiali operazioni.
Seldon non aveva idea di quanto volessero fare, ma aveva ipotizzato una serie di possibili modus operandi da applicarsi nelle ricerche ed attrezzato alcune navette ed una sala teletrasporto di carico per inviare al bisogno quanto presumibilmente necessario.
Ciò si sarebbe in parte scontrato sia sull'esigenza del Comandante Ristea di continuare all'indomani le indagini relativamente alla causa della contaminazione, sia sugli accordi che lui stesso assieme alla Kublik avevano preso con il Cancelliere Delphiano al fine di approfondire le loro scarne conoscenze inerenti la setta di eco-terroristi chiamati Flood.
Conoscendo i Delphiani, la sparizione di Rumar avrebbe irrigidito ulteriormente il già debole governo della colonia. Si sarebbero sprecate congetture, tesi complottiste, rifatti vivi rigurgiti negazionisti e così via.
Saltare l'appuntamento già concordato con il Cancelliere era pressoché un'opzione non accettabile.
Seldon lo sapeva, ma aveva ben chiara anche la problematica per cui, in caso di azione ostile il giorno seguente, sulla Wayfarer sarebbe rimasto un unico ufficiale superiore, il Comandante Vaitor.
Non conosceva le doti dell'ufficiale tattico di bordo, così come nessuno di loro aveva ancora avuto modo di apprezzare le sue. Se Kiron si era fidato di Seldon, senza nemmeno avergli quasi parlato, ergo John si poteva ben fidare di Vaitor per guidare la nave, ma rimaneva nella mente del Capo Operazioni quel timido ma fastidioso campanello di allarme che non riusciva a scacciare.
In caso di inabilità parziale o momentanea di Vaitor, con nessun altro ufficiale superiore a bordo, in caso di pericolo, le seconde linee, già indebolite dalle assenze dovute agli away-team, sarebbero state in grado di difendere la nave e fornire appoggio agli uomini sul pianeta?
USS Wayfarer, Bar di Prora
12/01/2401, ore 22:23 - D.S. 78032.69
"Giovanotto cosa vuol dire che non sai nemmeno cosa sia?" sbuffò spazientita l'anziana Reis Squiretaker all'indirizzo del barista, un ragazzo Bajoriano di nome Yoker, appena maggiorenne, nonché nuovo garzone di Noll Carphrai.
Il Boliano, da buon padrone di casa, pur essendo dall'altra parte del Bar, si era affrettato a correre in soccorso del suo giovane aiutante che, dopo un paio di rapidi scambi di battute con l'anziana donna, aveva iniziato ad assumere un colorito cereo sul viso.
"Cosa le posso servire ammiraglio?" domandò il Boliano con tono accondiscendente
"Noll, mio caro, non hai bisogno di lisciarmi la pelliccia.. stavo soltanto domandando al tuo giovanissimo aiutante come faceva a conoscere decine di cocktail differenti, ma ad ignorare un banale energy drink" rispose sorniona l'anziana dottoressa.
"Quale ti ha chiesto?" domandò Noll al ragazzo
"Boh.. una cosa al cardamacco. No cardametto.. ehm.. cardamotto.."
"Giovine, basta così! Apprezzo il tentativo, ma sarebbe 'car-da-mo-mo', e ce ne vorrebbe giusto un pizzico, assieme ad una fettina di zenzero fresco tritato, un granello di curcuma in polvere ed acqua bollente..."
"Ma signora, non è alcolico.. questo è un bar e... ahia!"
Carphrai aveva sferrato un pestone al suo giovane aiutante mantenendo un sorriso solare a trentadue denti.
Il ragazzo arrossì, si morse la lingua e stette in silenzio, mentre sul volto dell'anziana donna comparve un ghigno divertito.
Dopo qualche istante di silenzio, Noll iniziò a preparare lui stesso, con una mano sola, il drink chiesto dalla Reis Squiretaker, trascinandosi dietro il Bajoriano con l'altra mano conficcata sul fianco del ragazzo, stretta in un pizzicotto di proporzioni epocali.
Una volta servita la donna, Carphrai si allontanò dal bancone per andare a servire due giovani ufficiali delle operazioni che si davano di gomito osservando da lontano la scena da uno dei tavoli.
Il garzone, dal canto suo, dopo aver ripreso fiato, riprese a pulire in silenzio e rassettare, onde evitare ulteriori rimproveri dal suo - soltanto apparentemente - sempre felice capo.
Dopo qualche minuto, in cui l'anziana donna sembrava come imbambolata e semi mummificata sullo sgabello con il drink nemmeno sfiorato davanti a sé, Yoker attirò a sé l'attenzione del Boliano.
"Che succede ora?" sussurrò Noll fingendo di aiutare Yoker a pulire.
"Boh.. credo che ci abbia lasciato le penne" esclamò il Bajoriano all'indirizzo della Reis Squiretaker.
Carphrai diede un'occhiata furtiva prima di rispondere "No, vedo il petto muoversi.. alla sua età starà ricaricando le batterie..."
"Perché? Quanti anni avrà mai? Ottanta? No.. forse novanta.. però mi hanno detto che Picard è bello arzillo a novantasei anni e se ne va in giro per galassie a combinar casini, questa invece si spegne e va in naftalina?"
"Ragazzo mio, la tua linguaccia ti metterà nei casini sai? In un colpo solo hai offeso due ufficiali che a modo loro, sebbene in ambiti diversi e in proporzioni differenti, hanno preso parte a tutta la storia recente della Flotta Stellare."
"Ma dai.. Picard è un matusalemme in gamba.. questa mi pare solo rincoglionita e..."
"Giovine!!! Sarò vecchia, ma non sorda..."
"O mer... Ehm, pardon!"
"Ecco.. appunto.. stare zitto, no? Tua zia non mi aveva detto che eri così sfacciatamente chiacchierone.." lo rimbrottò Noll.
"Punto primo: ero già Tenente quando Picard era poco più che neonato. Punto secondo: alla mia veneranda età debbo fare da balia a tre graziosissime piccole pesti che il Comandante Cooper chiama affettuosamente Qui Quo e Qua... hanno appena fatto due anni e, visto che mia nipote, dopo aver aspettato quasi quarant'anni ha deciso di sfornare tre gemelli in contemporanea, ora mi tocca passare le mie giornate a star dietro a loro. Punto terzo, e più importante: stavo ragionando sul cocktail che prima mi hai consigliato... di tua invenzione e tanto apprezzato dal Comandante Rumar."
"Che diavolo ti avevo detto? Nessuna invenzione sul menù senza avermene parlato prima!!" sbraitò Noll all'indirizzo del giovane aiutante.
"Calma mio caro! Yoker si è appena guadagnato l'onore di entrare nel team di baby sitter dei miei nipotini. Dirò ad Angelica, Tomas e Veronica di dare il meglio di loro in sua presenza... così vedrà a fine giornata se sarà a pezzi o bello arzillo..."
"Ehi!! Non vale!!"
"Zitto e mosca che ti va ancora di lusso, poi fai i conti con me!" sussurrò a denti stretti Noll.
"Prendi un po' un D-padd e scrivimi per filo e per segno gli ingredienti del tuo cocktail ragazzo." continuò la Reis Squiretaker
"Perché??? La ricetta è segreta e..."
"Non mi interessa divulgare il tuo prezioso segreto all'intero universo, ma - se è come penso - alcuni ingredienti, una volta shakerati, possono interagire e dar vita a reazioni naturali di breve durata che..."
"Che rendono speciale il liquore di mia invenzione.." la interruppe seccato ed orgoglioso Yoker.
"Senza dubbio... ma che possono rivelarsi tossici per organismi come i simbionti Trill... anzi.. per meglio dire, più che di tossicità, si dovrebbe parlare di alterazione tramite ricreazione involontaria di un falso yveiin."
"Ma di che diavolo parla sta vecchia??" esclamò Yoker all'indirizzo di Noll.
"E' da sempre una dei massimi esperti in medicine naturali alternative: se hai usato un mix di erbe per il tuo cocktail senza sapere esattamente tutte le proprietà ed i possibili effetti collaterali del miscuglio, potresti aver creato un guaio ragazzo mio, quindi rispondi a tono prima che veniamo accusati dell'inabilità del Comandante Rumar."
"Uffaaa.. ok, ok.. dammi un D-Padd che le scrivo la ricetta..."
Dopo qualche istante, Yoker passò il piccolo terminale alla donna
Silenzio.
Immobilità e silenzio.
"Ma che è?? Si è di nuovo mummificata??"
"Vuoi tacere disgraziato!?! Mi vuoi rovinare!?!" borbottò Carphrai.
"Giovine, fingo di non sentire perché quello che hai creato è sicuramente una bomba.. ci sai fare con le erbe... te lo dico con tutta sincerità ed ammirazione, ma con questa composizione, rischi seriamente di destabilizzare e, a lungo andare anche uccidere, qualunque Trill a bordo. Così come potenzialmente altre razze che hanno un rapporto di tipo ospite simbionte, anche perché una volta ingerito non ne rimane traccia nell'organismo per molto tempo... anzi decisamente meno che in una qualsiasi digestione ed è pressoché impossibile da rintracciare anche in caso di autopsia."
"Q-quindi?" balbettò Yoker pallido come un cencio.
"Quindi ti ho variato due ingredienti e le percentuali di composizione: provalo ed assaggialo... non dovrebbe cambiare nulla a livello di sapore ed avresti un ottimo cocktail del tutto sicuro."
"Ehm, ammiraglio!? Io credo che lui intendesse per il Comandante Rumar..."
"Ha iniziato a bere il tuo cocktail da quando sei a bordo, vero? Fra Natale e Capodanno..."
"Sì. Era l'unico entusiasta nell'ascoltare le mie idee e che non mi considerava come un semplice ragazzino. All'inizio era solo un assaggio per aiutarmi a testare la bevanda, ma gli è subito piaciuta e da allora prendeva quasi solo il mio cocktail."
"Sì perché c'era un erbacea centauriana che crea in qualche modo dipendenza, ma la sua assunzione causava una sorta di stato confusionale al suo simbionte, come se fosse immerso nuovamente nel liquido natio conosciuto come yveiin. Il problema è che il tuo yveiin non è quello autentico, ma è una sorte di miraggio auto indotto e da lì, con ogni probabilità, partivano i vuoti di memoria...mai alla stessa ora, mai in modo identico o della medesima durata."
"Quindi vuole dire che il Comandante Rumar è sparito per colpa mia??"
"Non esageriamo! Sono più convinta che i Delphiani abbiano colonizzato un mondo che non era del tutto disabitato... che è un'idea del Comandante Cooper veramente, ma non ho avuto modo di seguirla: sono vecchia e ci sono ufficiali decisamente più capaci di me per risolvere la questione."
"E' una vecchiaia ad intermittenza?" sussurrò Yoker a Carphrai, guadagnandosi una gomitata tra le costole.
"Giovine, mi sei simpatico... sai!? Ma non tirare troppo la corda. Anzi, piuttosto, visto che ti piacciono le erbe, inizia a segnarti questi ingredienti non saranno per un cocktail, ma almeno ti rendi utile a qualcosa...
"E già ora pure lo scribacchino devo fare... che noia!"
"Zitto e scrivi... ci serve il ginseng in quanto aumenta la capacità di recupero della memoria. Poi l'eleuterococco che ha proprietà antistress e antifatica, utile in caso di esaurimento psico-fisico... uhm... perché no?! La rhodiola, che ha una spiccata dote adattogena ed agisce sulla perdita di memoria causata da stress emotivi. Tra i fiori di Bach direi Chestnut Bud, che fornisce chiarezza mentale e possibilità di stare nel presente. Infine - ma qua occorre capire da Rumar gli esatti sintomi che percepisce - direi Anacardium orientale, KaJjurn phosphoricum e Lycopodium clavatum."
"Finito?!"
"Sì, beh... certo... occorre trovare la giusta composizione degli ingredienti... e prima di quello recuperare Rumar, ma stasera abbiamo già fatto passi da gigante... grazie ad un banale energy drink zenzero e curcuma.."
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18.05 - Ombre
Autore: Tenente Comandante Mehon Vaitor
Luogo sconosciuto, ora sconosciuta
L'improvvisa rimozione della benda accecò per un breve istante Rumar che distolse lo sguardo.
Una figura gli si avvicinò prontamente dicendo: "Benvenuto Comandante."
Il primo ufficiale si volse verso il nuovo arrivato, ma non riuscì a distinguere la figura dell'essere accanto a lui. Una fortissima luce sopra la sua testa lasciava in ombra il resto dell'ambiente impedendogli di capire dove si trovava. Sentiva solo una piccola corrente di aria fredda e umida accarezzargli il collo, ma questo fatto non poteva aiutarlo a capire dove si trovava.
"Grazie." Rispose l'ufficiale con un gesto di ironia, per poi aggiungere: "Dove sono?"
"E' nostro ospite." Rispose la figura.
"Dove mi trovo?"
"Sono desolato, ma ... non posso dirvelo."
"Chi siete?" E rapidamente aggiunse: "Questo potete dirmelo."
"Noi siamo i buoni." Rispose la figura, ma Rumar scoppiò in una risata.
"Ah, bella questa! L'ho sentita moltissime volte nella mia vita e puntualmente è stata confutata subito dopo..."
Ci fu un breve silenzio e il primo ufficiale incalzò: "Non ha risposto alla mia domanda, chi siete?"
La figura fece alcuni passi per la stanza cercando di riordinare le idee.
"Mi spiace Comandante, ma non posso dirle nulla. Posso solo ribadirle che noi siamo i buoni ... quelli veri ..."
Ci fu una seconda pausa ma d'improvviso una seconda voce femminile irruppe nella scena.
"Possiamo dirglielo invece."
"Non capirebbe." Obiettò la prima voce.
"Mettetemi alla prova!"
Rumar si intromise tra i due.
"No! E' troppo presto!" Tuonò la prima voce, ma pochi istanti dopo Rumar vide un umanoide alieno emergere dall'oscurità. Era impossibile dire a che razza appartenesse per via delle evidenti mutazioni che aveva subito, al punto da lasciare Rumar quasi scioccato.
"Che cosa..." Quelle parole gli morirono in gola.
Lago Daimos, riva del lago
12/01/2401, ore 22:00 - D.S. 78032.65
Il luogo era decisamente incantevole, tranquillo e risposante ma questo a Cooper non interessava.
Non provava assolutamente nulla verso quell'ambiente idilliaco e si stava muovendo come se si trovasse in un'anonima serie del crimine. Aveva già maltrattato diverse volte i suoi sottoposti che avevano tenuto il naso lontano dagli strumenti tenendoli concentrati nel ritrovare il comandante anziché sul panorama.
Ma malgrado gli sforzi della squadra scientifica non avevano trovato nulla, poi d'improvviso Cooper disse: "Maledetti figli di buona donna!"
Wu e Kiron incuriositi dalle parole raggiunsero rapidamente l'ufficiale scientifico capo.
"Ha trovato qualcosa?" Chiese il capitano.
Cooper iniziò una delle sue filippiche: "Sì! Che ci concentriamo troppo sulle armi a particelle, energia e quant'altro ma... "
"Ha trovato qualcosa si o no?"
La pazienza del capitano aveva raggiunto il limite e non aveva voglia di sentire l'epopea dell'ufficiale scientifico. Come a rimarcare ciò, Wu mise una mano sulle spalle di Cooper che, intuendo l'invito che le aveva rivolto la collega, disse: "Guardate in terra."
Kiron guardò in basso e vide alcune orme accanto a lui.
Wu iniziò ad intuire la situazione.
"Tracce di lotta."
Cooper annuì.
"Sì e ho anche trovato dei residui ematici compatibili con Rumar."
Il capo della sicurezza sulla base degli elementi che affioravano stava iniziando ad ipotizzare quanto fosse successo.
"L'hanno stordito con un arma contundente o qualcosa di simile e portato via."
"Ma sembrano poche le tracce ..." Obiettò Kiron, ma Wu lo interruppe immediatamente.
"Un secondo signore, ci stanno osservando..."
USS Wayfarer
Nello stesso momento
La situazione sulla nave era tranquilla. Dalla posizione geostazionaria avevano tutti i sensori impegnati a cercare il primo ufficiale.
Seldon dalla poltrona del capitano osservava tutto tenendosi pronto, ma sembrava che nessuno avesse bisogno di lui. Stava pensando di avvicinarsi alla postazione scientifica per un aggiornamento quando gli si avvicinò il comandante Vaitor.
"Rilevo un segnale federale su un mercantile in allontanamento dalla colonia."
Il capo operazioni guardò il suo monitor e, leggendo il dati del transponder, rispose: "Non è federale e non siamo nel nostro spazio."
"Ma è un segnale federale che proviene dal mercantile." Rispose Mehon a bassa voce per non farsi sentire dal resto dell'equipaggio.
"Che tipo di segnale è?"
"Difficile a dirsi sembrerebbe esserci una schermatura che non mi permette di essere più preciso ... potrebbe essere un comunicatore, forse quello del comandante Rumar, ma anche un semplice computer federale installato sul mercantile..."
"Il problema è che non siamo sicuri."
"Già, ma dovremmo intervenire." Protestò l'ufficiale tattico, ma Seldon fu irremovibile: "Non abbiamo l'autorità."
Vaitor scosse il capo ridendo: "Una nave come la Wayfarer ha tutta l'autorità che vuole, possiamo avvicinarci mostrare i muscoli e... parlare."
Lago Daimos, riva del lago
12/01/2401, ore 22:15 D.S. 78032.68
L'ombra si muoveva furtiva tra gli alberi intenta ad osservare gli sforzi dei federali.
Era rimasto indietro ad osservare la situazione per capire come si muoveva la Federazione e, seccato ma ammirato, doveva ammettere che erano bravi: erano sbarcati in un buon numero e creato rapidamente un cordone protettivo di sicurezza con le squadre scientifiche al centro, intente a cercare prove. Gli ufficiali si muovevano bene e rapidamente e rischiavano di scoprire la pista troppo rapidamente.
L'ombra si sporse leggermente in avanti per guardare meglio. Gli sembrava che mancasse qualcuno della squadra federali. Vedeva i marinai della sicurezza, gli scienziati, il capitano ma... mancava una figura che aveva notato e marcato come pericolosa fin dal suo arrivo nella zona.
Qualcosa gli afferrò d'improvviso la spalla e la figura capì.
"Non-ti-muovere." Scandì minacciosamente Wu.
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18.06 - Un altro aspetto
Autore: Tenente Comandante Erjn Martia Kublik
Lago Daimos, riva del lago
12/01/2401, ore 22:15 D.S. 78032.68
"Non mi muovo, tranquilla. Puoi anche smettere di puntarmi quell'arma..."
Wu non aveva alcuna intenzione di accontentare l'individuo di cui non era riuscita ad evincere il genere. Né il tono della voce né le caratteristiche fisiche d'insieme le avevano potuto dare certezze in merito sul momento, ma continuò a tenergli invece il phaser puntato.
"Voltati lentamente e dimmi come prima cosa perché ci stavi spiando."
Quella che fino a qualche istante prima era un'ombra si voltò palesando finalmente il proprio genere: si trattava di una femmina di cui era difficile, se non impossibile, decifrare l'età.
Gli occhi erano troppo distanziati rispetto alla struttura del viso, si poteva dire - per fare una similitudine - quasi come quelli di camaleonte. Labbra sottilissime e fronte sporgente, le proporzioni di braccia e gambe sembravano nello standard umanoide terrestre, le condizioni di luce non gli permisero di valutare l'effettiva colorazione dell'epidermide, ma non sembrava affatto omogenea.
"Curiosità! Niente di più. È un atto criminale per voi forse? Se non è così smetta di puntarmi addosso la sua arma, non sono un pericolo per nessuno."
L'individuo alieno appariva con ogni evidenza disarmato quindi Wu decise di accontentarlo abbassando il phaser senza però riporlo e rimanendo così in massima allerta mentre, con voce ferma gli intimava di procedere in direzione della squadra che tanta curiosità aveva destato a distanza di sicurezza.
"Non volevo creare nessun problema né allarmare nessuno, mi lasci tornare indietro, non vi darò più fastidio... "
Nessuna risposta, nessun segnale di empatia. Lar, quello era il suo nome, riusciva a sentire i passi dell'ufficiale dietro le sue spalle.
Scappare?
Troppo rischioso, l'arma l'avrebbe stordita in un attimo o peggio.
Troppo tardi comunque per valutare vie di fuga visto che la squadra era a pochi passi da lei, fece però nota mentale di usare molta più cautela se si fosse presentata di nuovo l'occasione - semmai ne avesse avuta un'altra perché davvero non sapeva cosa aspettarsi da questa gente. Nonostante questo non ne aveva paura.
Wu, continuando a tenerla sotto tiro si ricongiunse a Kiron e gli altri e ripose finalmente l'arma.
"Qual è il tuo nome? " chiese immediatamente il capitano.
"Sono Lar, qual è invece il suo di nome?
"Sono il Capitano Kiron della nave federale Wayfarer e loro sono parte del mio equipaggio..."
L'uomo sembrava fermo ma gentile al tempo stesso. Non poteva fidarsi ovviamente, ma stranamente non si sentiva in pericolo. Non si sarebbero fermati ai convenevoli. Avrebbero preteso spiegazioni sulla sua presenza e - su questo non aveva dubbi - il piccolo gruppo era in allerta.
"Posso sapere perché ci stava spiando? Quest'area è interdetta per tutta la durata delle nostre analisi, come ha eluso la sorveglianza?" la incalzò Kiron sotto lo sguardo degli altri rimasti a pochi metri di distanza.
"Non ho eluso nulla! Ho avuto tranquillamente accesso alla zona e mi avete incuriosita, sono rimasta lontana per non disturbare, non per spiare se è questa la ragione per cui ora mi trovo qui al vostro cospetto a dovermi giustificare." Per niente intimorita continuò: "Se è vero ciò che mi dice, Signor Capitano, la sorveglianza è a dir poco scadente..."
Il tono canzonatorio di Lar non sfuggì a Kiron, anche la postura comunicava una certa sfrontatezza, forse era solo incoscienza? La storia della sorveglianza era un semi-bluff visto che non esisteva alcuna interdizione se non per la circoscritta area dove i rilevamenti erano già stati effettuati con esito negativo, decise quindi di condividere qualche particolare.
"La zona potrebbe essere gravemente contaminata, siamo qui per escluderlo ma senza le dovute precauzioni si è potenzialmente esposta, questo è il motivo per cui è stata condotta da me, per quanto riguarda la sorveglianza... prenderemo provvedimenti drastici stia pur sicura..."
Attendendo una qualsiasi reazione riuscì ad avere il tempo di osservarla meglio senza però poter ricondurre l'aspetto fisico di Lar ad altri umanoidi da lui conosciuti, centinaia, forse migliaia... Di certo non delphiana.
"SONO DELPHIANA INVECE!" tuonò risentita.
Wayfarer, Plancia nello stesso istante
"Ancora nessuna risposta Signore"
I tentativi di aprire un canale erano caduti nel vuoto, quindi, volutamente ignorati, scomparso anche il segnale federale rilevato in precedenza e presente fino a pochi minuti prima: l'impressione che qualcosa di poco trasparente accadesse a bordo di quel mercantile si stava trasformando velocemente in una certezza.
"Continui a tentare" ordinò Seldon "se non riceveremo riscontri entro i prossimi due minuti agganceremo il mercantile, quindi tenetevi pronti ad attivare il raggio traente."
"Se è necessario mostrare i muscoli, li mostremo!"
LAGO DAIMOS
Contemporaneamente
Anche se colto alla sprovvista dalla donna che sembrava avergli letteralmente letto nella mente, Kiron fece del suo meglio per non apparire spiazzato, del resto poteva essere frutto di una deduzione, forse lo aveva osservato troppo a lungo in ogni caso la storia della curiosità non lo convinceva affatto, la sua presenza non era casuale ... ne era sicuro e lasciarla andare senza qualche informazione in più sarebbe stato un errore.
"Dobbiamo scongiurare una sua contaminazione, il nostro personale medico si occuperà di tutto e lei dovrà seguirmi"
La donna si irrigidì immediatamente.
"Non la seguirò affatto, nessuno di voi, me ne tornerò da dove sono venuta ora..."
Wu tirò prontamente fuori il phaser puntandolo verso la donna in modo minaccioso.
"Quindi cosa!? O vi seguo o mi uccidete!? Bel modo di pensare alla mia salute!"
Kiron cercò di usare un tono accomodante
"Sono costretto ad insistere Lar, non posso declinare una responsabilità così grande: dopo che avremo appurato che tutto è in ordine, ha la mia parola d'onore che farà ciò che meglio crede."
Purtroppo il tono conciliatorio non bastò.
"Cosa me ne faccio della sua parola!? Io non so chi è lei o loro, non so neanche se avete un onore, non voglio essere costretta a seguire nessuno, in vero non voglio essere costretta a nulla contro la mia volontà, non avete l'autorità alcunchè."
Era arrivato il momento di tagliare corto con le chiacchiere: c'era un lavoro da fare e di Rumar nessuna notizia ancora, l'istinto diceva a Kiron che non andava lasciata andare.
"Lar, preferirei non doverlo fare, ma posso costringerla a seguirmi per ragioni di sicurezza e l'autorità oltre alla Federazione me la avvalla il vostro Cancelliere..."
Aveva di sicuro toccato un nervo scoperto dato che non appena la parola "Cancelliere" uscì dalla sua bocca, la donna perse del tutto la rigida compostezza tenuta fino a quel momento.
"Il Cancelliere!? Quello non è il mio Cancelliere!" urlò.
"Se la vostra autorità è garantita da quel bastardo, ho una ragione in più per fare resistenza: quel maledetto è tutto fuorché un Cancelliere... è un lurido e colluso, uno spregiudicato infame, un inaccettabile schifoso e se godete della sua fiducia allora tutti voi lo siete altrettanto."
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18.07 - Siamo tutti fatti di polvere di stelle
Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper
Delphi III - Lago Daimos
12/01/2401, ore 22:40 - D.S. 78032.73
Kiron aveva lasciato la sconosciuta nelle mani della dottoressa Squiretaker. C'era voluto un bel po' per convincerla che si trattava solo di una scansione superficiale. L'aliena continuava a sbraitare contro il governo di Nuova Delphi, sulle loro pretese di onore e sul fatto che lei era solo una passante innocente trattata brutalmente da loro.
Non poteva darle del tutto torto. Lì al lago non c'era nessuna contaminazione, era tutta una balla, ma era l'unico modo che aveva per trattenere quel misterioso umanoide. Espresse ad alta voce queste sue elucubrazioni mentre guardava il lago placido coperto da una fitta e bassa nebbiolina.
"Doveva farlo Capitano, una piccola bugia, ma per quanto ne sappiamo potrebbe essere lei ad aver preso il Comandante Rumar." rispose la Wu in piedi vicino a lui.
"Quello che dovevo fare e quello che potevo fare sono due cose ben diverse... ha finito la dottoressa?" rispose il Capitano della Wayfarer sospirando rassegnato.
"Sta arrivando." rispose asciutta il capo della sicurezza.
Il medico capo e l'ufficiale scientifico stavano percorrendo lo stretto viottolo che conduceva al lago. I due stavano confabulando animatamente passandosi a vicenda due Dpadd in cerca di conferme.
"Allora?" chiese Kiron con l'animo in subbuglio per la preoccupazione della sorte del suo Numero Uno e amico.
"Non ci capiamo niente." rispose serafico Gregory
"Signor Cooper questo non è il momento per..." iniziò il Capitano, ma fu subito interrotto dalla dottoressa Squiretaker
"No Signore, Gregory ha dato un sunto corretto delle nostre scansioni."
Il Capo della Sicurezza vicino a loro sollevò un sopracciglio.
"Vi spiace spiegarvi meglio?" chiese dopo l'ennesimo sospiro il Capitano.
"Da dove iniziare..." borbottò la dottoressa. Michael e Sheeval si guardarono incuriositi.
"Sappiamo che su questa luna non esisteva una forma di vita intelligente prima dell'arrivo dei delphiani, o almeno è quello che abbiamo scoperto anche dalle ricerche effettuate da Asuna sulle navi che sono capitate in questa zona." iniziò Cooper prendendo la spiegazione molto alla larga "Eppure la nostra ospite barra spia non è né geneticamente né fisicamente uguale ad un delphiano... almeno non del tutto. Il patrimonio genetico fra le due razze è uguale solo per il 50%"
"Non abbastanza simili da considerarli della stessa razza. E l'altro 50%?" chiese Kiron
"Ecco la cosa strana. Il restante 50% della sua struttura è composto da elementi molto simili ai materiali usati per contaminare gli impianti di depurazione." rispose la dottoressa.
"Volete dire che hanno usato loro stessi per contaminare gli impianti?" domandò scioccata Sheeval
I due scienziati si guardarono come se nessuno dei due avesse una risposta semplice, ma fu la dottoressa a rispondere "Direi di no... se avessero usato un corpo per la contaminazione avremmo anche trovato il 50% del genoma delphiano."
Dopo un attimo di silenzio il Capitano cercò di riprendere in mano la situazione: "Ricapitoliamo, la nostra ospite è delphiana ma non abbastanza. Magari un incrocio razziale sconosciuto arrivata in concomitanza con l'esodo?"
"È quello a cui abbiamo pensato inizialmente, ma non si spiega il 50% restante. Nessuna razza conosciuta ha quella struttura biologia, ma quella stessa struttura è presente in natura sul pianeta. È come se trovassimo un umano che ha per il 50% il nostro DNA e per il restante 50% è composto da tutto ciò che compone la Terra."
"Non me la state facendo semplice..." commentò Kiron confuso.
"Però Lars si è definita una delphiana." si intromise Sheeval "Com'è possibile che sia sfuggita alla flotta durante il trasferimento?"
"Possibile che fossero troppo indaffarati... spostare milioni di persone in meno di un anno è un'impresa titanica." rispose Cooper scrollando le spalle.
"Ne dubito. I protocolli di teletrasporto avrebbero almeno segnalato la cosa. L'unica spiegazione è che sia arrivata in altro modo sul pianeta." Il Capo della Sicurezza era sicura della sua logica.
"Oltretutto nessuno dei delphiani è telepatico a differenza di Lars." aggiunse Kiron "Torniamo da lei... purtroppo non possiamo trattenerla oltre."
I quattro tornarono sui loro passi. Lars era guardata a vista da due uomini della sicurezza e non si era mossa dalla posizione dove l'aveva lasciata la dottoressa Squiretaker.
"Allora Capitano ha trovato quello che cercava?" chiese la donna in tono canzonatorio.
"Non quello che cercavo ma abbastanza da rendere tutto ancora più confuso." rispose lui guardandola intensamente.
Lars lo guardò guardinga temendo che fosse arrivato il momento in cui l'avrebbero presa e trasportata in qualche laboratorio.
"Bene, mi scuso ancora per il tempo che le abbiamo fatto perdere... vorrei porle un'ultima domanda prima di andarsene. Da quanto tempo vive sul pianeta?"
La donna autodefinitasi delphiana sembrò sorpresa che nessuno la trattenesse ma che, invece, era libera di andarsene, quindi fu meno restia a rispondere. "Beh... sono nata qui e non mi sono mai mossa."
Gli ufficiali della Wayfarer si guardarono sorpresi.
Delphi III - Luogo sconosciuto
contemporaneamente
"Voi non siete delphiani!" esclamò in tono accusatorio Rumar
"Certo che lo siamo. Siamo nati qui come tutti! Sono i nuovi arrivati a non esserlo!" commentò l'uomo che aveva cercato di trattenere la compagna a mostrare il suo volto.
"Non è possibile, abbiamo verificato, la luna di Delphi III è sempre stata disabitata. Anche i delphiani hanno scansionato la loro luna per decenni prima di accettare il fatto che non ci fossero risorse da sfruttare... e grazie al cielo vorrei aggiungere, altrimenti avrebbero rovinato anche la loro unica salvezza."
"Sta mentendo!" sbraitò l'uomo che gli aveva tolto la benda dagli occhi.
"Certamente avete la stessa personalità sospettosa." sbuffò Rumar. "Beh? cosa volete da me?"
"Lei dovrà far sloggiare gli invasori dal nostro pianeta." rispose cupo l'uomo.
"Temevo che la richiesta potesse essere quella... sentite, c'erano trecento milioni di persone su Delphi III, erano in pericolo di vita, l'unica speranza era trasferirli sulla luna del pianeta, cioè questa dove siamo adesso. Non sapevamo che fosse abitata, ma in ogni caso c'era poco da fare! Adesso che sappiamo che la luna è abitata da esseri senzienti, i nostri diplomatici faranno in modo di risolvere la questione, non c'è motivo né di tenermi prigioniero, né di contaminare gli impianti provocando morti inutili."
"Noi non abbiamo contaminato un bel niente!" esclamò di nuovo l'uomo furioso "Siete voi che state danneggiando il pianeta!"
"Non sta mentendo..." la donna che si era mostrata per prima lo interruppe "e anche tu lo sai."
I due si guardarono e l'uomo abbassò lo sguardo.
"Comandante Rumar, adesso verrà liberato, abbiamo un po' di cosa su cui discutere... sperò che non decida di fuggire prima di sapere quello che devo dirle." riprese la donna tirando fuori la chiave delle manette da una tasca.
"Non si preoccupi non ho modo di andarmene quindi direi che fare due chiacchiere sia la scelta migliore... anche perché è il mio lavoro trovare delle soluzioni." rispose lui con un sorriso per poi continuare "Ma non posso assicurarle che poi ricorderò quello che ci diremo... non sto molto bene ultimamente."
"Si tranquillizzi, abbiamo risolto il suo problema. Per qualche strana ragione l'unione fra lei e l'essere che porta in grembo era disturbata, non sapendo la causa di tale stato abbiamo risolto il problema un po' a tentoni e non possiamo darle la certezza di una guarigione definitiva, in ogni caso se risorgessero gli stessi problemi ce ne accorgeremo e prenderemo provvedimenti immediati."
A Rumar parve che il peso che aveva sullo stomaco gli fosse stato tolto "Non so come abbiate fatto ma sono in debito con voi... farò tutto ciò che è in mio potere per risolvere la vostra questione."
"Ne sono certa, venga mi segua."
I due uscirono dalla capanna dove era stato rinchiuso, li seguiva una scorta di quattro uomini che lo guardavano in modo sospettoso e non spostavano mai le mani dalle armi rudimentali che portavano a fianco.
Il villaggio aveva l'aspetto di un covo di ribelli. Capanne di fortuna erano state create in tutta fretta senza preoccuparsi del loro aspetto ma in compenso erano ben occultate da una eventuale visuale dall'alto.
"Un bel rifugio anche se un po' spartano." commentò Rumar per rompere il ghiaccio.
La donna sembrò ascoltare qualcosa e rimase in silenzio per qualche momento, poi chiese incuriosita: "Lei ha idea di cosa sia uno spartano?"
"A dire il vero no... l'ho sentito dire tante volte ma non mi sono mai preso la briga di verificare. Lei lo sa?"
"Non ne ho idea... dal modo in cui l'ha detto sembra un sinonimo di modesto. Ho visto nella sua mente il significato."
Rumar la guardò sorpreso "Telepatia? Anche piuttosto forte direi se riesce a leggere così bene la mia mente."
"Solo immagini di quello che vuole dire... quando ha pensato al nostro villaggio ho visto l'immagine di un villaggio simile, credo fosse il suo pianeta natale."
"No, era un villaggio Maquis... storie di gioventù." rispose il trill sorridendo. "Signora..."
"Lars, io sono Lars." rispose lei dopo un attimo.
"Lars allora, posso assicurarle che la Federazione non era a conoscenza della vostra presenza, ma come ho detto c'era poco tempo da perdere. È già stato un miracolo se siamo riusciti a portare via tutti da Delphi III. Ma voi avete dei diritti su questa luna e sono certo che risolveremo le cose... non c'è bisogno di compiere atti terroristici e..."
"Come le ha detto Lars, non abbiamo compiuto nessun atto terroristico. Questi esseri che si definiscono delphiani, e vorrei precisare che in realtà siamo noi i veri delphiani, non possono rimanere qui. Non ci fidiamo di loro come non ci fidiamo della sua federazione... però ho avuto modo di leggere la sua mente e lei mi sembra un individuo di cui possiamo fidarci. Lei mi può assicurare che la sua federazione porterà via gli intrusi?"
Rumar avrebbe voluto rispondere sì senza indugio, ma sapeva bene che non poteva assicurare la cosa alla donna... oltretutto poteva leggergli la mente, avrebbe capito subito che stava mentendo. Dovette ammettere la sua sconfitta dal punto di vista diplomatico. "No, non posso assicurarglielo... avrebbe più speranze di avere una risposta certa parlando con il mio capitano, ma io non posso prendere un impegno a nome della federazione."
"Non si angusti Comandate Rumar, la sua risposta negativa mi ha fatto capire che comunque posso fidarmi di lei... parleremo con il suo Capitano Rumar e sentiremo il suo parere."
"Il mio capitano si chiama Kiron, Michael Lucius Kiron... è quello il suo nome."
"Cos'è un nome?" chiese la donna piegando la testa di lato.
Solo allora Rumar si rese conto che sia la donna che l'uomo si chiamavano entrambi Lars.
Delphi III - Lago Daimos
12/01/2401, ore 23:20 - D.S. 78032.80
"Mi scusi Lars, ma appena detto che lei è sempre vissuta qui fin dalla nascita?"
"Si, fin dall'arrivo degli stranieri che avete portato qui!" il suo tono tornò ad essere tagliente.
"Ma è successo pochi mesi fa!" esclamò Cooper "Lei non può avere solo pochi mesi."
Lars sembrò ascoltare qualcosa, o per meglio dire come se leggesse qualcosa nelle menti delle persone vicino a lei.
"Non so cosa intendiate, ma alla mia nascita ho visto chiaramente le luci del loro arrivo. E hanno riempito le case che erano apparse poco prima di loro."
"Abbiamo costruito quelle case nel corso dell'anno, mentre i delphiani si preparavano all'esodo. Non sono apparse dal nulla." rispose Kiron confuso quanto la donna
Gregory accese il suo tricorder e lo fece passare di nuovo sulla donna che si trasse indietro diffidente.
"Impossibile!" Mormorò passando lo strumento alla dottoressa e prendendo il suo in cambio per poi riprovare la scansione mentre la collega spalancava gli occhi per la sorpresa leggendo i dati sullo strumento.
"Cosa c'è che non va?" chiese il capo della sicurezza
"Questa donna... adesso l'1% del suo DNA è umano! Abbiamo il 50% delphiano, 1% umano e il restante 49% è materiale genetico del pianeta." rispose Gregory ripetendo per l'ennesima volta la scansione.
"La volete piantare?" esclamò Las per poi aggiungere in tono meno aggressivo ma più preoccupato: "E spiegarmi cosa succede?"
"Non adesso..." borbottò lo scienziato iniziando a scansionare le piante e il terreno attorno a loro.
"Gregory..." borbottò Julia guardando il cipiglio irritato del Capitano.
"Ancora un attimo..."
Troppo assorto per accorgersi di quanto si stava avvicinando all'insubordinazione Cooper continuò con la scansione finché non esclamo "Adesso è tutto chiaro! Ma è comunque impossibile"
"Per fortuna... stavo per arrestarla o picchiarla." affermò Sheeval che sembrava propendere più per la seconda azione.
"Bene signor Cooper, ci faccia sapere l'esito della sua scoperta." borbottò Kiron ancora in attesa.
"Questa donna non è una persona... cioè non nel modo in cui noi consideriamo una persona... o almeno non del tutto ancora. Su questo pianeta ci sono degli elementi psico attivi."
"Si questo lo sapevamo, ma solo in modo molto lieve." commentò la dottoressa
"Esatto, molto lieve ed infatti le piccole spedizioni negli anni precedenti non hanno trovato nessuno, ma tutto il pianeta ne è ricoperto. Come ha detto la signora, lei è nata alcuni mesi fa, il giorno in cui quasi trecento milioni di persone sono state teletrasportate su questa luna, beh non tutti insieme ma nel giro di pochi mesi... immaginate il livello di attività mentale che di colpo si è materializzato sul pianeta?"
"Vuoi dire che questa donna è stata creata in quel momento?" chiese Julia scioccata
"Bello vero? Noi abbiamo avuto bisogno di milioni di anni di evoluzione per poter parlare e questa ragazza c'è riuscita in pochi mesi, senza contare che capisce tutto quello che diciamo e senza un traduttore universale." Cooper pareva felice come un bambino in un negozio di dolci.
"Tu sai cos'è un andoriano?" le chiese lo scienziato a bruciapelo
"Quegli uomini blu con le antenne?" rispose lei ancora confusa da tutte le emozioni che le arrivavano addosso.
"Come li conosci? Ne hai visto qualcuno prima?"
"...no ...non lo so. Non capisco." questa volta Lars sembrava in preda al panico.
"Te lo spiego io, tu riesci a vedere i nostri pensieri e a comprenderli ad una velocità impossibile per qualsiasi telepate, soprattutto se deve leggere una razza che non conosce. Per quello parli la nostra lingua o conosci cose che altrimenti non potresti conoscere." vedendo che la ragazza sembrava sempre più spaventata si accoccolò a fatica davanti a lei "Stai tranquilla va tutto bene. Sei solo diversa da noi, per quello che siamo così eccitati... conoscere nuovi mondi e nuove civiltà è un po' la nostra ragione di vita."
Lars parve di nuovo ascoltare qualcosa e parve di nuovo tranquillizzarsi ma perdendo finalmente la sua iniziale baldanza.
"Non capisco, più passa il tempo e più mi sembra capire meglio le cose che mi dite e allo stesso tempo mi sento sempre più diversa." mormorò la ragazza "Non so se riuscite a capire come mi sento."
Gregory le poggiò una mano sulla spalla "Abbiamo molto in comune. La stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo. Forse se iniziassimo a guardare ciò che è lo stesso, invece di guardare ciò che è diverso, beh, chi lo sa?"
"Mark Twain?" chiese il capo della sicurezza
"No, i Pokemon." rispose lo scienziato alzandosi a fatica in piedi "Quello che voglio dire è che non importa quanto siamo diversi, ma quanto abbiamo in comune... e tu letteralmente potresti iniziare ad avere molto in comune con noi."
"Che vuole dire comandante?" chiese Kiron che si era un po' perso ma preferiva lasciare parlare il suo ufficiale scientifico che sembrava aver fatto breccia nella dura corazza di Lars e lei poteva essere la loro unica speranza per ritrovare Rumar.
Cooper fece di nuovo passare lo scanner sulla giovane. "Siamo al 2% di DNA umano contro il 48% di materiale organico psico attivo, scommetto che se rimane in nostra compagnia potrebbe anche sviluppare..." stava per fare il gesto di un prosperoso seno femminile ma si fermò notando gli sguardi glaciali delle due colleghe "una struttura anatomica complessa situata nella parte toracica che, come forse avrete notato, le delphiane non hanno." deglutì sperando di non essersi messo nei guai.
"Signor Cooper vuole dire che Lars sta mutando e diventando sempre più organica e per farlo modifica gli elementi che la compongono per formare il DNA degli esseri più vicini a lei?" chiese conferma Kirion
"Esattamente! Un po' come un brodo primordiale iper accelerato" rispose Cooper soddisfatto mettendosi le mani sui fianchi e gonfiando il petto con orgoglio.
"È sempre così irritante?" chiese Lars guardando il resto del gruppo
"Almeno sulla telepatia signor Cooper ha perfettamente ragione." confermò serafica il capo della sicurezza.
Delphi III - Lago Daimos
12/01/2401, ore 23:40 - D.S. 78032.84
Rumar sentì un rumore inconfondibile avvicinarsi mentre camminava a fianco della donna chiamata Lars. Non mosse un muscolo, poteva spiccare una corsa verso la zona aperta fra gli alberi e farsi vedere dalla navetta di passaggio, ma decise che per il bene dei delphiani era meglio rimanere dove si trovava.
"Non si preoccupi Comandante, quella navetta sta arrivando proprio qui per lei. Lars, la nostra compagna che stava studiando i suoi amici, ci ha fatto sapere che ci sono importanti novità... soprattutto per noi." la donna sembrava pensierosa già da un po' ed erano rimasti in silenzio a lungo mentre scendevano dalle colline boscose che torreggiavano sul lago. Secondo i suoi calcoli si trovava sulla riva opposta a quella del resort, probabilmente ancora poche ore e le squadre di ricerca lo avrebbero comunque trovato.
"Non sono preoccupato, mi sento molto meglio di quanto mi sentissi nell'ultimo periodo. Mi avete tolto un gran peso dallo stomaco... quindi passeggiare in sua compagnia è una vera gioia." rispose Rumar con un sorriso che si rifletteva nei suoi occhi castani.
Le luci dei fari della navetta spazzarono l'oscurità più di quanto avevano fatto fino a quel momento le torce della gente di Lars e con un movimento fluido l'oggetto di metallo atterrò con leggerezza sul tappeto erboso un po' inclinato. All'apertura del portello prima di tutto fece capolino il capo della sicurezza, ma la mano gentile di Kiron la fece indietreggiare. Doveva scendere per primo per dimostrare che si fidava di quella gente. Rumar annui soddisfatto rivedendo il volto del suo amico e mentore.
"Buonasera, sono il Capitano Kiron della nave stellare Wayfarer."
"Buonasera Capitano, il mio nome è Lars." rispose la donna avvicinandosi.
"Si chiamano tutti Lars..." confermò Rumar allungando la mano per stringere quella del suo Capitano.
"Come si sente Comandante? Sarà felice di sapere che abbiamo trovato una cura per lei." lo saluto la dottoressa poggiandogli l'ipospray sul collo.
"Grazie ma i lars mi hanno già curato." sorrise lui massaggiandosi il collo nel punto in cui l'ipospray aveva iniettato la sostanza.
"Vi ringrazio di aver salvato il nostro collega e amico." disse Kiron rivolto a quella che sembrava essere il capo della piccola comunità. "Ma adesso dobbiamo parlare." terminò serio.
"Signore, sono certo che non sono stati loro a danneggiare gli impianti di depurazione del pianeta." disse Rumar mettendo le mani avanti.
"Purtroppo non è così... la cosa è un po' complicata ma se Lars vuole ascoltarci le racconteremo tutto." la donna fece un cenno affermativo e poi si girò verso gli uomini che la accompagnavano. Senza dire una parola iniziarono tutti a lavorare per preparare un piccolo spazio riparato ed un fuoco scoppiettante. La navetta faceva scudo dal vento che saliva dal lago... su quel pianeta Gennaio era sinonimo di primavera.
"Bene signor Cooper, può iniziare. Lo vedo che non sta più nella pelle." Kiron sorrise facendo un gesto al suo ufficiale scientifico.
Gregory Cooper si alzò e iniziò con voce profonda a raccontare le origini di quello strano popolo. Sembrava un cantastorie intento a intrattenere i clienti di una taverna.
"Tutto è iniziato parecchi mesi fa, il pianeta Delphi III - indicò l'enorme sfera grigistra e dall'aspetto morente che si stagliava sull'orizzonte - era sull'orlo dell'olocausto ambientale e l'unica via d'uscita per quel popolo fu il trasferimento di tutti i delphiani sulla luna del pianeta. Cinque navi cantiere e migliaia di uomini furono spediti sulla luna per costruire cinque nuove città più svariati siti secondari. Un lavoro enorme terminato in pochissimo tempo mentre i delphiani preparavano tutte le loro cose per l'esodo di massa. La quarta e la sesta flotta federale più un certo numero di navi appartenenti alla marina militare andoriana avevano letteralmente circondato il pianeta e grazie al loro numero e alla vicinanza della luna fecero da ponte per teletrasporti di massa. Migliaia di persone contemporaneamente furono smaterializzate e rimaterializzate in flussi continui quasi ininterrotti. Credo che sia la cosa più incredibile mai fatta dalla Flotta Stellare."
Cooper riprese fiato mentre i suoi colleghi sorridevano per l'orgoglio che quell'azione gli provocava.
"La luna di Delphi, che fino a quel momento era una distesa verdeggiante praticamente incontaminata si riempì di colpo di vita e di voci concitate... e di migliaia di pensieri. Dovete sapere che molti elementi di questa luna sono lievemente psico attivi. O almeno pensavamo, perché le esplorazioni venivano fatte da pochi uomini per volta. Ma tutto ad un tratto tutta quella energia rese attivi questi elementi che furono attirati verso la fonte di quel potere. Tutto quegli elementi psico attivi che fino a quel momento erano inerti, adesso correvano verso i delphiani come un onda di marea che si lancia verso la costa.
Beh correre è una parola grossa, iniziarono a condensarsi e rotolare per raggiungerli... alcuni di questi agglomerati furono risucchiati dagli impianti di depurazione danneggiandoli e reagendo con gli elementi chimici usati per la cura delle acque facendoli diventare tossiche."
"E questo spiega l'attacco terroristico... ma cosa centra la gente di Lars?" chiese Rumar affascinato.
"Ci sto arrivando!" rispose seccato Cooper guadagnandosi una botta sulla gamba, quella sana, dalla dottoressa Squiretaker. "Aih! Ok altri agglomerati riuscirono a passare e altri ancora si trovavano già dentro la città, essi reagirono all'energia psichica degli esuli iniziando a prendere forma... questa forma!" esclamò indicando la donna che li aveva spiati al lago la quale sollevò gli occhi al cielo esasperata.
"Vuole dire che la gente di Lars è composta di materia psico attiva?" chiese il primo ufficiale incredulo.
"Esattamente, ma la cosa non finisce qui. I lars iniziarono a mutare, l'energia che prima non esisteva su questa luna, adesso correva come un fiume in piena, potenziando l'attività dei loro elementi che iniziarono a modificarsi per copiare chi dava loro tutta questa energia... copiarli a tal punto da iniziare a modificare la propria struttura e legarsi alla stessa maniera in cui si legano gli elementi del nostro corpo."
"Incredibile" sussurrò il capo dei lars "volete dire che noi siamo solo un accozzaglia di elementi? Non siamo realmente esseri viventi?"
"Si sbaglia Lars... siete esattamente come qualsiasi altra creatura della galassia" la interruppe la dottoressa "Noi stessi... noi umani almeno, siamo composti da elementi quali idrogeno, ossigeno, carbonio, azoto, calcio e fosforo. Se voi siete semplici elementi allora lo siamo anche noi. L'unica cosa incredibile è la velocità con cui il processo avviene, a noi sono servite delle ere per fare la stessa cosa."
"Quindi noi prima dell'arrivo degli intrusi non esistevamo." aggiunse la spia del lago. "Quindi di chi è il pianeta e chi ha diritto di rimanere qui?"
"Difficile da dire..." iniziò Kiron grattandosi la guancia "Sembra un vecchio dilemma terrestre: è nato prima l'uovo o la gallina?"
"L'uovo!" si affrettò a rispondere Cooper ma nessuno si degnò di chiedergli perché la ritenesse la risposta giusta e quindi sbuffò infastidito.
"La cosa migliore sarebbe una coabitazione fra i due popoli, non credete?" chiese Rumar speranzoso, ma i lars lo guardarono dubbiosi. Non si fidavano degli stranieri e adesso iniziavano a dubitare anche delle parole dei federali.
"Non c'è bisogno di discuterne, la coabitazione è la vostra unica possibilità di sopravvivenza... almeno per ora." Gregory buttò lì la frase con noncuranza.
"Perché dice questo Comandante?" chiese il capo della sicurezza seduto vicino a lui.
"I lars sono ancora incompleti, il processo di maturazione sta rallentando dopo il picco iniziale... ci sono voluti pochi mesi per passare dal 100% di elementi al 50% di DNA delphiano, ma la velocità andrà sempre di più a rallentare. Secondo i miei calcoli, ammetto approssimativi, dovranno passare dieci anni prima di raggiungere la piena maturazione. Ma cosa succederebbe se di punto in bianco l'energia psichica che vi alimenta se ne andasse?"
"Potremmo morire?" chiese la donna spaventata.
"Non lo so... le opzioni sono: - Gregory iniziò a contare sulle dita della mano - uno, assolutamente nulla, l'energia vi basta per completare la trasformazione e poi vivere per conto vostro. Due, l'energia rallenta fino a fermarsi e voi rimanete con una percentuale dell'elemento che vi compone inerte e privo di energia. Tre l'energia inizia a diminuire e il processo si inverte fino a farvi tornare allo stato primordiale. Quattro... boh non so, varie altre sfumature... in definitiva non lo sappiamo ed è troppo rischioso per voi tentare la fortuna. mi dispiace essere così brutale ma non voglio nascondervi nulla."
"Vedo nella mente della dottoressa che qualsiasi opzione che non contempli la convivenza porterebbe ad un rischio elevato per noi." commentò la donna
"E non è una cosa facile nemmeno la convivenza..." commentò la Dottoressa. "I delphiani sono un popolo estremamente complottista e negazionista... non crederanno mai a quello che abbiamo scoperto. Proporre la convivenza sarà un ostacolo non indifferente e anche se la federazione forzasse il governo a prendere quella decisione, i lars potrebbero subire soprusi e angherie visto che sono una minoranza."
"Ha ragione comandante... dobbiamo inventarci qualcosa." sussurrò Kiron guardando il fuoco e perdendosi nei suoi pensieri.
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18.08 - Dilemma
Autore: Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea
USS Wayfarer, Plancia, nello stesso istante
Il silenzio, a volte interrotto dal ronzio o i blips di alcuni meccanismi, pervadeva la Plancia.
Vaitor, uomo d'azione, amava e odiava questi momenti. Gli ufficiali a bordo erano pochi in quel momento: il Capitano era in missione, e il Primo Ufficiale ancora disperso.
Con un gesto, rimise sul display una mappa della Luna di Delphi III e iniziò a disporre overlay di temperature, densità di popolazione, cartografia semplice e politica, composizione del suolo.
Non sono Cooper, si disse, ma magari riesco a trovare qualcosa che possa aiutare a risolvere la situazione...
"Abbiamo un messaggio dall'away team", Ichigawa improvvisamente ne richiamò l'attenzione.
"Pronti", sobbalzò Seldon in poltrona di comando, girandosi di scatto.
Ichigawa sorrise.
"Il Comandante Rumar è stato ritrovato sano e salvo!"
Tutta la Plancia emise un sospiro di sollievo.
"Notizie dal Capitano?"
"Al momento c'è una discussione in corso con... dei locali?" disse Ichigawa. "Non ho idea dei particolari, ma sembra si aspetterà ancora un poco prima di procedere al teletrasporto a bordo."
"Hanno specificato se è stato fatto un triage sul Primo Ufficiale?", chiese Vaitor.
Ichigawa scosse la testa.
"La dottoressa Squiretaker ha effettuato una scansione tricorder rapida, ma Infermeria è stata già informata."
Seldon annuì. "Si sa qualcosa riguardo la contaminazione?"
"Ecco..."
USS Wayfarer, Locker Room 2, nel frattempo
"Entra in StarFleet, ti dicono", borbottò Carlos Moreno. "Vedrai l'universo, ti dicono. Avventure e navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione, ti dicono."
Con un gesto abbastanza sgraziato, si tolse la maglietta dell'uniforme.
"Se domani ci tocca sguazzare nel liquame di nuovo, piuttosto mi faccio sparare nello spazio dal torpedo di prua."
"Sempre a lamentarti", disse Sandra El-Fayed, sorridendo.
"Nudo. Mi faccio sparar fuori nudo", disse Carlos. "Tanto andando avanti così non avrò neanche più uniformi pulite."
"Quanto la fai lunga", gli disse Sandra, tirandogli uno scapaccione alla nuca.
"Anch'io ero nella melma fino alle ginocchia e tutti e due avevamo la tuta stagna, quindi falla finita!"
"La tuta ha tenuto fuori la melma, ma non la puzza", disse Carlos con una smorfia. "Puah. Se mi concentro la sento ancora."
Il commbadge di Sandra trillò, proprio mentre la giovane tirava un asciugamano in faccia al povero Moreno.
=^=Berger a Al-Fayed. Avete sterilizzato Moreno?=^=
"Non ancora, tenente. Stavamo pensando di bruciarlo vivo direttamente."
=^=Ottima idea, ma dovrà aspettare. Il Capo comunica che non c'è più bisogno di esaminare la rete Est.=^=
"Hallelujah!" bisbigliò Moreno alzando le braccia al cielo.
"Shhh!" fece Sandra. "Ricevuto, Tenente, grazie mille!"
=^=Ringraziate il Comandante Cooper, a quanto sembra ha scoperto la natura della contaminazione. Riunione in Sala Macchine in 30 minuti.=^=
"Ricevuto, Tenente."
Moreno saltò in piedi.
"Grande! Il Comandante Cooper è il mio nuovo idolo, lo coprirò di doni, bevande, gozzovigli e donne!"
"Ma stai zitto", disse Sandra. "Lavati piuttosto, che puzzi."
"Appunto!" disse lui, andando verso le docce.
"Tu puzzeresti pure da pulito."
"Ti ho sentito, sai!"
Luna di Delphi III, Lago Daimos, 13/01/2401, ore 00:35 - D.S. 78032.95
Kiron si trovava in un dilemma. Da un lato, la Federazione con specifici obblighi con la popolazione delphiana. Ricordava ancora il colloquio di qualche giorno prima con il Cancelliere. Tuttavia ora una nuova variabile era entrata in gioco: gli autoctoni - non gli veniva in mente un nome migliore - che avevano esigenze e diritti anch'essi.
"Almeno il problema della contaminazione è risolto", gli disse Rumar, completandogli il pensiero.
"Vedo che qualcuna delle doti dei Lars le si è attaccata addosso", sorrise Kiron. "Ha imparato a leggere nel pensiero?"
"Purtroppo no", disse Krell. "O forse meglio così. Considero la telepatia un dono e una maledizione, se non la si controlla."
Kiron annuì.
"I Lars sembrano padroneggiarla bene. Probabilmente è più semplice quando è parte della loro evoluzione."
Krell guardò il fuoco per un attimo, poi alzo gli occhi verso gli autoctoni, che sembravano conversare tra di loro.
"Sono un popolo affascinante", disse. "Sono intelligenti e naive allo stesso tempo."
"Vero", disse Cooper, che si era avvicinato. "Le hanno diagnosticato e risolto un problema non facile da risolvere, che normalmente richiederebbe una conoscenza profonda della fisiologia Trill e che loro hanno sistemato in poche ore, e allo stesso tempo conoscono StarFleet, la nostra missione... Però le tirano un colpo in testa e la rapiscono per farle fare da diplomatico, invece di parlamentare direttamente con quelli che considerano invasori."
Michael lo guardò, sorridendo.
"Lei sembra avere una certa predisposizione verso i Lars, Comandante... li capisce. Secondo lei, cosa ci possiamo aspettare?"
Gregory fece spallucce.
"Non sono il Comandante Kublik, purtroppo. Però è vero, sono un popolo contraddittorio. Ma è ovvio che sia
così... in un certo senso."
"Cioè?"
"Come dicevo prima, un'evoluzione così rapida non è normale. Le capacità intellettive, come potrebbe confermare anche la dottoressa Squiretaker, sono lì, ma un'evoluzione sociologica richiede tempo. Tempo che i Lars non hanno avuto... ancora. Hanno una gerarchia sociale estremamente orizzontale. Non credo che il concetto di comando o il concetto stesso di gerarchia gli sia familiare", disse, lanciando un ramo di legno sul fuoco.
"Non hanno neanche nomi!"
Kiron annuì, pensoso.
"Dobbiamo pensare a come risolvere la situazione senza che una civiltà distrugga l'altra... e aiutare gli
autoctoni a evolvere nella maniera migliore. Nel frattempo la prima cosa da fare è contattare i Delphiani e disinnescare il problema contaminazione."
"A questo ci penso io, Capitano", disse Rumar.
"No, Krell", scosse la testa Kiron. "Lei va a bordo per un controllo generale. Dobbiamo accertarci che qualunque cosa le abbiano fatto i locali non abbia controindicazioni. Contatterò io il Cancelliere."
"Lo so, me l'ha già detto la dottoressa Squiretaker, però..."
"Niente però, Numero Uno", disse Kiron.
Poi sorrise e gli mise una mano sulla spalla.
"Confido di vederla in Plancia operativo al più presto."
"Mi farete piangere", sniffò Cooper.
Kiron rise.
"Zitto lei, e prepari tutto per il teletrasporto a bordo."
A breve distanza, Wu sorvegliava il panorama circostante.
"Sempre all'erta, Comandante?", disse Julia.
"E' bene non abbassare la guardia", disse Sheeval. Anche se la frase era brusca, il suo tono era gentile.
"Dice? Non credo che altri Lars ci minacceranno stasera, visto che siamo già con loro... e i Delphiani sono già dalla nostra parte."
Wu annuì, ma non dimenticava come il Primo Ufficiale fosse stato rapito sotto la sua supervisione, anche se indiretta.
Julia sembrò capirlo.
Un pensiero la sfiorò e sorrise.
"Sembra che i Lars nascano... o meglio, si formino spontaneamente in base alla presenza e alla densità di elementi psicoattivi e materia fisica presente ...", disse.
"Sì, l'ho sentito."
"Non le viene di domandarsi allora perché sono divisi per sesso, almeno apparentemente?"
"Domanda trabocchetto", sorrise Wu. "Sono uomini e donne perché anche i Delphiani lo sono."
Julia le si avvicinò, cospirante.
"Secondo lei, hanno già scoperto altri modi di riproduzione?"
Le due ragazze risero.
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18.09 - Occhi e cuori chiusi
Autore: Capitano Michael Lucius Kiron
*** Luna di Delphi III - Cancellierato
14/01/2401 - D.S. 78036.72 ***
Il delphiano, che sedeva dall'altra parte della scrivania che lo separava fisicamente dai suoi interlocutori, appariva contrariato da quanto l'ufficiale della Flotta Stellare gli stava riferendo e nonostante si sforzasse oltremodo di non interromperlo, dissimulare l'irrequietezza che lo divorava dentro non gli riusciva un granché. Tutto ciò rafforzava negli ufficiali della Flotta Stellare il dubbio, ormai largamente condiviso, che l'establishment delphiano sapesse in realtà molto più di quanto avesse precedentemente detto di sapere.
"Le cose stanno come le ho detto, Cancelliere...ma suppongo che voi già foste a conoscenza dell'esistenza dei Lars ..." Lo punzecchiò Kiron avendo notato l'irrequietudine che attanagliava il politico.
"La psicologia inversa non funziona con me, Capitano. La Federazione si è presa e continua a prendersi gioco di noi, non viceversa! Ci era stata promessa una nuova casa e ora che l'abbiamo, ci sta dicendo che dobbiamo condividerla con degli estranei."
"Non sono degli estranei, i Lars sono indigeni di questa luna e hanno diritto quanto voi, se non di più, ad abitare qui." Intervenne il consigliere Kublik.
"La Federazione deve trovare un altro pianeta per questi Lars..."
"Il fatto è che non avete più diritto di loro perché questa non è casa vostra." Obiettò Kiron "Ce l'avevate, ma non ve ne siete presi cura ... Per decenni il vostro pianeta vi ha mandato ogni sorta di avvertimento: eventi climatici sempre più estremi, siccità, lunghissime carestie, nuove pandemie sempre più difficili da debellare, ma voi avete ignorato deliberatamente questi campanelli dall'allarme..."
"E invece di alleggerire la vostra impronta su Delphi III, se è possibile l'avete addirittura appesantita ..." Rincarò la dose il Consigliere
"Avete continuato a divorare con voracità ogni risorsa" lo incalzò quindi Kiron "siete arrivati persino a combattervi pur di assicurare alla vostra rispettiva nazione l'accesso esclusivo alle materie prime. Avete continuato ad occupare ogni spazio vitale, ad inquinare ogni sorgente d'acqua e l'aria che voi stessi respiravate, questo fregandovene degli altri esseri viventi che uno alla volta si estinguevano e del pianeta che gettavate in un'agonia sempre più profonda ..."
"E senza ritorno..." Aggiunse Erjn.
"Ciechi agli avvertimenti della natura proprio come i terrestri del XXI secolo..." Commentò ancora Kiron "ma noi fortunatamente riuscimmo ad invertire la rotta appena prima di superare il punto di non ritorno."
"Ho già sentito queste parole e non credo sia un caso che siano le stesse pronunciate da coloro che per decenni hanno sabotato lo sviluppo del nostro popolo. Le stesse usate da quei traditori che si sono venduti a potenze aliene senza scrupoli e che hanno avvelenato il nostro pianeta per raggiungere l'obiettivo di farci deportare in massa altrove, in modo da lasciar mano libera agli invasori." Accusò con sprezzante sarcasmo il delphiano.
"Lo trovo veramente sconfortante!" Sbottò Kiron "Trovo sconfortante che un leader che ha in mano il destino del proprio popolo possa continuare a negare ad oltranza ciò che è fin troppo evidente e dare per giunta adito a delle becere teorie complottiste, gettando oltretutto del fango in modo del tutto gratuito ed offensivo su chi ha fatto di tutto per salvarvi dall'autodistruzione. Delphi III è diventato inabitabile non per un sabotaggio, e lei lo sa bene! E' perché avete adottato un modello di sviluppo insostenibile ... è stato questo a renderlo inabitabile per generazioni ... Con il progetto A.R.C.A., sostenuto con immane fatica proprio dalla Federazione e dai i suoi membri, non solo è stato possibile salvare voi e le altre specie viventi dall'estinzione, ma sarà possibile permettere alla vostra gente, a tempo debito, di tornare un giorno lontano ad abitarlo..."
"Sicuramente né lei, né i suoi figli, né i suoi nipoti vedrete quel giorno" aggiunse Kublik "cionondimeno la rinascita dovrà partire proprio da voi: dovrete impegnarvi a non commettere gli errori e i crimini perpetrati in passato, come dovrete tenere bene a mente che siete degli ospiti ... perché questa nuova casa non è vostra, ma è di tutte quelle forme di vita che lo abitano, Lars inclusi."
"Noi non abbiamo intenzione di dividere il nostro spazio con nessuno... e voi non mi state lasciando altra scelta..."
Improvvisamente un gruppo di delphiani armati fecero irruzione nell'ufficio del cancelliere e circondarono i due ufficiali della Flotta Stellare.
"Rimarrete nostri graditi ospiti, fino a quando la Federazione non prenderà sul serio le nostre istanze, ovvero troverà per i Lars un altro pianeta da abitare."
"I Lars non possono essere spostati altrove, gliel'ho già spiegato..." rispose Kiron mentre i delphiani armati li strattonavano e li privavano dei loro comunicatori.
"Non è un mio problema!"
"Sta facendo un grave errore, Cancelliere!" Urlò Kiron
*** Luna di Delphi III, Lago Daimos - Contemporanemente ***
Wu stava dando le ultime disposizioni per l'arrivo di nuovi uomini che dovevano dare il cambio alle squadre di sbarco e allo stesso tempo rafforzare il team della sicurezza, quando Lars si avvicinò a lei.
"E' lei che garantisce la sicurezza della sua gente?"
"Sì, sono io la responsabile. Perché?"
"Temo che i suoi compagni siano in pericolo..."
"Intende il Capitano e il Consigliere?!"
"Sì, loro. Credo di aver avvertito una sensazione di pericolo proveniente dalla donna che accompagna il suo comandante..."
"Spero si sbagli..."
Diede un colpetto sul comunicatore che aveva sul petto.
"Wu a Kiron."
Ma non arrivò nessuna risposta.
"Wu a Kublik"
Ancora nessuna risposta.
"Prima Rumar e ora Kiron e Kublik" Sbottò Wu dopo ulteriori tentativi falliti e incurante di chi la circondava "Lo avevo avvertito che non era consigliabile andare senza scorta, ma come al solito ha risposto che è sua prerogativa decidere chi deve fare cosa."
Lars piegò la testa su un lato. Era incuriosita dalla possibilità di quella razza di avere idee e prendere delle decisioni anche in netto contrasto tra loro. Avrebbe voluto fare delle domande per saperne di più, ma vista la situazione caotica che si stava delineando, decise di tenerle per un altro momento.
Wu diede nuovamente un colpetto sul comunicatore.
"Wu a Wayfarer."
=^=Qui Seldon.=^=
"Temo che il Capitano e il Consigliere siano in pericolo. Riuscite ad individuarli?"
=^=Controlliamo...=^=
Seldon chiese all'ufficiale alle comunicazioni di contattare Kiron e Kublik, ma anche dalla Wayfarer non ricevettero risposta.
=^=Nessuna risposta =^= E come ricevette maggiori dettagli dall'addetto alle comunicazioni, Seldon aggiunse =^= I comunicatori sono accesi e localizzabili...e abbiamo anche dei segni vitali, anomali mi stanno dicendo, ma li abbiamo...=^=
"Li porti immediatamente sù!" Ordinò il capo della sicurezza.
=^=Procedo!=^=
Dal comunicatore si sentì il Capo Operazioni dare l'ordine di agganciare i due comunicatori e teletrasportarli a bordo. Seguì un minuto di silenzio che sembrò durare un'eternità.
"Mi dica che li avete!" Chiese impaziente Wu.
=^=Abbiamo portato su un solo individuo, ma non è nè il Capitano nè il Consigliere.=^=
"Chiunque sia, tenetelo sotto tiro. Avvertite Rumar e... riportatemi immediatamente a bordo. Wu, chiudo."
La donna asiatica fu avvolta da un turbinio azzurrognolo e sparì nel nulla mentre Lars osservava con stupore e curiosità la scena.
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18.10 - Piano B
Autore: Tenente Comandante Erjn Martia Kublik
USS Wayfarer, Sala Teletrasporto
Contemporaneamente
La scena che si materializzò di fronte di Wu era caotica: l'individuo era ancora in sala teletrasporto tenuto sotto tiro da due addetti della sicurezza esattamente come da ordine impartito.
Nella manciata di secondi trascorsi c'erano stati dei problemi e lo si capiva facilmente dal nervosismo degli addetti al teletrasporto che a testa china lavoravano per porre rimedio ad un guasto di qualche tipo.
Wu si avvicinò chiedendo rapporto.
"Invece di identificarsi si è fiondato contro di noi pretendendo di parlare immediatamente con chiunque fosse al comando..."
L'uomo appariva decisamente alterato e si guardava nervosamente intorno, pareva quasi oltraggiato.
"Mi dica il suo nome e spieghi la sua presenza qui... a quanto pare lei si è appropriato di un comunicatore che appartiene ad un membro del nostro equipaggio..."
Wu fece segno alla sicurezza di abbassare le armi.
L'uomo non disse neanche una parola e cominciò nuovamente a girarsi intorno come fa chi cerca una via di uscita.
"Le spiego: nessuno uscirà da questa sala finché non risponderà. Sono sicura che comprenderà la serietà della situazione e la necessità di trattenerla secondo i nostri standard di sicurezza"
In quel preciso istante la porta della sala teletrasporto si aprì all'ingresso di Rumar sulla scena.
"Ben trovata" disse rivolgendosi alla Wu che, con un impercettibile segno del capo, ricambiò il saluto del Primo Ufficiale.
"Comandante, le chiedo di osservare quest'uomo e di dirmi se lo ha già incontrato prima."
Rumar lo guardò attentamente, ma non gli risultò assolutamente familiare.
Essere osservato in quel modo fece sciogliere la lingua all'ospite inatteso.
"ADESSO BASTA! Non sono uno strano animale da esaminare, né un gingillo per il vostro divertimento. Mi chiamo Ilv, e mi sono ritrovato qui mio malgrado con due energumeni che mi puntavano addosso le armi. È da VOI che voglio sapere cosa ci faccio qui."
Lo sfogo appariva genuino quanto l'espressione spaesata dell'uomo, ma non c'era margine per affidarsi a semplici impressioni.
"Un attimo prima di trovarsi qui cosa stava facendo?"
Luna di Delphi III, Cancellierato
Era già più di mezz'ora che Kiron e Kublik si guardavano intorno la stanza preposta dal Cancelliere a momentaneo alloggio dei suoi forzati ospiti. Lo sconforto per l'evoluzione degli eventi era tangibile come la delusione di veder sfumare la speranza di convivenza delle genti di Delphi. La frustrazione di ritrovarsi ostaggi aggiungeva ansia per l'impossibilità di coordinarsi con l'equipaggio.
"Lars sa che ci sono problemi." La frase del consigliere interruppe i pensieri di Kiron
"È riuscita a percepire la nostra situazione, ho sentito il suo tentativo di raggiungermi anche se solo per un attimo."
Quella era senz'altro una buona notizia. Ancora non era sicuro di potersi fidare di Lars, ma confidava che le abilità empatiche di Kublik avrebbero smascherato un'eventuale malafede.
"Bene! Viste le circostanze almeno la Wayfarer verrà allertata senza ulteriore perdita di tempo. Comunque, non ne usciremo facilmente se non garantiamo l'esclusività di questo pianeta al Cancelliere."
Kiron continuò a guardarsi intorno
"Che razza di stanza è questa in ogni caso?"
La sua attenzione era soprattutto richiamata dalla quantità di polverosi oggetti accatastati intorno, il caos era da sempre un elemento di grande disturbo per lui persino in situazioni di alta criticità.
Erjn percepiva spesso quel disagio e sapeva bene quanto il disordine ostacolasse la sua capacità di concentrarsi.
"Non mi aspettavo un alloggio di rappresentanza, siamo in ogni caso ospiti non graditi." disse forzando un sorriso per poi tornare immediatamente seria.
La sua attenzione si era spostata su quello che pareva un documento con abbozzo di calcolo
"Guarda Michael"
Kiron si avvicinò, vide i calcoli e si accorse della grande quantità di cartaceo proprio sotto quelle formule: schizzi di un marchingegno di cui non riusciva neanche ad ipotizzare le utilità.
"Non vedevo tutta questa carta da non so quanto. Questo popolo non è sostenibile per nessun pianeta...incredibile!"
Aveva ragione ma non era esattamente quello il punto, era comunque evidente che a Kiron quelle formule e quei disegni non facessero venire in mente nulla di particolare ma a lei sì, anche se non poteva esserne sicura piegò accuratamente tutti i fogli.
"Semmai riusciremo voglio farli esaminare a Cooper... Michael, temo che nessuno strumento diplomatico riuscirà a far accettare la convivenza con gli indigeni, i delphiani non accettano la loro particolare forma di telepatia e se qualcosa dovesse andare storto con i piani del Cancelliere, questo potrebbe essere il loro piano B."
Wayfarer, sala teletrasporto
"Il Cancelliere mi aveva ordinato di portare via i comunicatori e mi sono ritrovato qui, questo è tutto quello che ricordo, ora vi rinnovo la richiesta di parlare con chi è al comando immediatamente."
Quindi Lars aveva ben interpretato le sensazioni di disagio provenienti dal Consigliere Kublik
"Stia tranquillo Signor Ilv, avrà modo di avere tutti i chiarimenti del caso ma per il momento sarà nostro ospite, la invito a seguire i miei ufficiali, la condurranno in un luogo sicuro dove potrà riposare."
L'uomo come prevedibile non voleva saperne, si avventò in modo maldestro contro Rumar che stavolta che si trovava proprio di fronte l'uscita senza fortuna. Immediatamente fu immobilizzato.
"NON AVETE TITOLO PER TRATTARMI IN QUESTO MODO" urlò con disperazione mentre finalmente guadagnava l'uscita stretto dalle potenti braccia degli uomini della sicurezza.
"Vengo presto da lei Signor Ilv e le prometto che più tardi potrà parlare con il nostro comandante. Non crei altri problemi ai miei ufficiali e vedrà che tutto andrà bene." Disse la Wu accompagnandoli per qualche metro prima che scomparissero dalla sua visuale.
=^= Wu a Plancia =^=
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18.11 - Guardare il futuro
Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper
USS Wayfarer, Laboratorio Scientifico
14/01/2401 ore 11:00 - D.S. 78036.87
"Ricapitoliamo..." borbottò Cooper all'indirizzo della platea composta dal suo staff, la dottoressa Squiretaker e da sua nonna.
"Abbiamo un popolo di negazionisti che non vuole i Lars tra i piedi, e una nuova razza di individui composti da materiale psicoattivo che vuole ripredersi il loro pianeta di origine e quindi vuole che i delphiani si levino di torno. Però... i delphiani non se ne possono andare, siamo riusciti a portarli qui solo perché le navi fungevano da ponte. Se dovessimo spostarli su un altro pianeta non potremmo mai farcela. Oltretutto se i delphiani se ne andassero i Lars potrebbero perdere di coesione e trasformarsi di nuovo in polvere."
"Il ritorno allo stato primordiale è solo una congettura però." Commentò Jenkins.
"Vogliamo davvero rischiare?" chiese Julia facendo zittire immediatamente il giovane.
"Devo dire che nella mia lunga..." l'ammiraglio lanciò un'occhiataccia a Cooper che aveva ribadito lunga "esperienza non mi era mai capitata una cosa simile. Qualsiasi cosa scegliamo mettiamo a rischio l'esistenza di una razza."
"Non potremmo mettere i Lars da qualche parte? Questa luna è abbastanza grande per tutti." chiese un anonimo guardiamarina della sezione scientifica.
"Sarebbe come metterli in galera. E poi cosa? Mettiamo delle guardie per proteggerli? Potrebbe essere un opzione, ma non è certamente una bella cosa" rispose Gregory mentre cercava di ricordare il nome del giovane.
"E se sfruttassimo il loro negazionismo a nostro favore?" borbottò Jenkins quasi sovrapensiero.
"Fermi tutti, il ragazzo ha avuto un ottima idea!" esclamò l'ammiraglio Squiretaker puntando il dito contro l'attonito tenente che si guardò attorno spaesato "Signor Cooper credo che stavolta faremo largo uso della sua mente diabolica e perversa!"
"Era un complimento o un'offesa?" chiese lo scienziato guardando Julia che fece spallucce.
USS Wayfarer - Sala tattica
14/01/2401 ore 12:00, D.S. 78036.99
"Dite che potrebbe funzionare!?" chiese Rumar scettico
"Tutto dipende dalle capacità dei Lars delle quali non sappiamo ancora niente di concreto, ma visto come riescono a leggere le nostre menti non credo che faranno fatica ad attuare il piano. Solo che abbiamo bisogno di tempo per metterlo in atto... il capo dei Lars deve di colpo imparare un sacco di cose." rispose l'Ammiraglio Squiretaker
"Quanto tempo?"
"Settimane per essere credibile e per vedere se può funzionare. Come abbiamo detto non conosciamo la portata dei loro poteri, ma visto che hanno percepito l'arresto del Capitano da chilometri di distanza, direi che sono la razza telepate più potente che conosciamo." concluse Cooper
"Dobbiamo sentire il parere del Capitano se possibile, il rischio è estremamente alto. Se il piano fallisse la Federazione ne patirebbe le conseguenze."
"Credo che il rischio per la Federazione non sia così alto. Anche se il piano fallisse i pianeti alleati conoscono perfettamente la mentalità dei delphiani... il rischio più grande lo corre il Capitano Kiron. Se le cose andassero storte, gli avversari politici del Capitano potrebbero far concludere la sua carriera nel peggiore dei modi." precisò l'ex ammiraglio "Ed a questo punto abbiamo due scelte: la prima è spiegare il piano a Kiron, la seconda attuarlo a sua insaputa ma non credo che la difesa 'io non ne sapevo nulla' funzionerebbe... e comunque oltre a Kiron ci andrebbe di mezzo anche lei, Comandante."
"Quindi vuole dire che ... o mi copro le spalle per non essere poi accusato o lascio che il Capitano si prenda tutta la responsabilità." riassunse Rumar dopo aver pensato un po' alla situazione
"Beh i Capitani hanno sempre la responsabilità, anche per i loro sottoposti... non credo che dire 'siamo stati noi' lo esenterebbe da ripercussioni. Però credo che mettere al corrente il Capitano sia la scelta migliore." terminò l'ex Ammiraglio lasciando a Rumar la scelta finale.
Luna di Delphi III - Carcere
21/01/2401 ore 15:17, D.S. 78056.53
"È passata una settimana ormai e non abbiamo notizie né della nave, né dal governo. Il non sapere niente è terrificante." sussurrò Kiron all'orecchio del consigliere. Entrambi erano sdraiati sull'unico lettino presente nella cella. Era un modo per poter comunicare senza essere ascoltati dalle guardie, anche se Kiron pensava che un qualsiasi microfono avrebbe potuto ascoltarli comunque, però almeno era un modo piacevole per conversare.
Il Consigliere sorrise mentre sentiva il respiro del compagno sull'orecchio e il brivido di piacere a cui esso era associato. Se non fossero stati in una cella, probabilmente guardata a vista, avrebbe mostrato a Kiron l'effetto che quei sussurri le provocavano.
All'improvviso una fitta alla testa accompagnata da una serie di immagini velocissime la fece schizzare in piedi. Erjn pareva faticare a gestire le immagini, era come seguire un film a cinque volte la velocità normale, ma lentamente riuscì a 'leggere' le informazioni e dare un senso a tutto quanto.
"Che è successo? Stai bene?" esclamò Michael tenendola fra le braccia.
"Si sto bene... è stato solo tutto improvviso e per un attimo mi ha spaventata."
"Che cos'è successo?"
"Credo che mi abbiano appena spiegato il piano per uscire da tutta questa situazione."
USS Wayfarer - Infermeria
21/01/2401 - contemporaneamente
"Ci sei riuscita?" chiese Rumar alla Lars che aveva conosciuto sul pianeta
"Penso di sì, ma non potendo ricevere una risposta non posso esserne certa. Come sta il Signor Sheldon?" chiese lei
"Sta bene. La comunicazione di test che hai inviato alla sua mente era troppo veloce ed è stato questo a farlo svenire, ma credo che lei abbia rallentato abbastanza il secondo messaggio inviato al consigliere." rispose la dottoressa lanciando un'occhiata al biolettino dove il Capo Operazioni stava meditando dopo il suo risveglio.
"Speriamo che Erjn e Michael siano nella stessa cella detentiva, altrimenti non potrà comunicare il nostro piano."
"Le mie spie mi dicono che sono insieme e che ha ricevuto il messaggio. Provvederanno a disabilitare il sistema di sorveglianza per permetterle di spiegare tutto al vostro Capitano."
"Bene, avremo una risposta da lui in qualche modo. Il consigliere non è un telepate potente quanto i Lars, ma troverà certamente un modo per mettersi in contatto." commentò l'ex Ammiraglio poggiando una mano sulla spalla della nipote "Noi intanto proseguiremo come concordato. C'è ancora una settimana di tempo prima di metterci in azione."
USS Wayfarer - Sala tattica
28/01/2401 ore 09:17, D.S. 78075.03
"Il consigliere Kublik si è messa in contatto ieri e ci ha comunicato che il Capitano è d'accordo. Certo che si fida proprio di noi!" commentò Cooper un po' sorpreso della cosa.
"Ci stiamo fidando tutti del vostro piano. Sia lei che l'Ammiraglio avete le nostre carriere nelle vostre mani." rispose Rumar aspettandosi dal collega una qualche battuta di spirito che di certo l'avrebbe fatto innervosire.
Sorprendentemente Cooper non fece nessuna battuta, come se la rivelazione sulla fiducia accordatagli avesse sbriciolato il suo modo di pensare.
"Stia tranquillo Capitano Rumar, sono certa che tutto andrà per il meglio. Non permetterò che voi ragazzi finiate alla Corte Marziale. Dopo non saprei da chi farmi scorrazzare in giro per la galassia." sorrise la donna.
"Sion pensi di essere pronta?" chiese Rumar guardando il capo dei Lars.
Era stato Rumar a sceglierle il nome su sua richiesta dopo che si era palesata la difficoltà nel rivolgersi a lei con il nome della razza. Fra i due si era creato un bel rapporto di amicizia.
"Penso di sì. I test che abbiamo fatto sono stati tutti positivi, però non sono sicura dei miei nervi al momento." rispose lei un po' spaventata.
"Tranquilla dolcezza, sei più potente di quanto tu creda e i delphiani sono una massa di idioti." commentò Cooper con un sorriso
Rumar avrebbe voluto riprendere il suo ufficiale scientifico, ma la pensava esattamente come lui.
"Bene, che lo spettacolo abbia inizio." esclamò teatralmente il facente funzioni di Capitano.
Luna di Delphi III - Sala del consiglio
21/01/2401 ore 15:30, D.S. 78056.56
"Cosa pensa che vorranno comunicarci?" chiese il ministro dell'informazione rivolto al cancelliere.
"Non ne ho la più pallida idea. Ero tentato di negare l'accesso a quell'essere e ai federali, ma dobbiamo risolvere la questione. Non possiamo tenere il Capitano Kiron in cella all'infinito. Alla fine dovremo condannarlo o rilasciarlo."
"Io direi di eliminarlo" propose il ministro della giustizia "e poi tornare ai nostri affari."
"Avremmo contro tutta la Federazione. È più logico scacciarli da Nuova Delphi e proibire altre ingerenze nel nostro sistema politico... appena calmate le acque ci occuperemo di quella mostruosità di esseri che si fanno chiamare Lars. Sono sicuro che siano stati loro a compiere gli atti terroristici e non mi stupirei se avessero qualcosa a che fare con i danni inferti sl nostro pianeta di origine." aggiunse il cancelliere.
"Alcuni circoli che frequento hanno proposto ipotesi in questo senso. Non so se può essere vero, ma potremmo sfruttare la cosa quando arriverà il momento." propose il ministro della sanità delphiano.
"Signori, entrano al vostro cospetto Sion capo dei Lars, il comandante Rumar facente funzioni di Capitano della USS Wayfarer e l'ex Ammiraglio federale Vanessa Reis Squiretaker!" comunicò il valletto addetto all'ingresso.
La donna, seguita dai due federali, avanzò con passo deciso verso il centro della stanza mentre i vari ministri si posizionavano sui loro seggi.
"Stiamo aspettando di scoprire quali rivelazioni ha in serbo per noi..." iniziò in cancelliere.
"Mi scusi Cancelliere, ma avevo richiesto anche la presenza dei due federali da voi trattenuti." lo interruppe Sion.
"Come osa accampare pretese?" domandò irato uno dei ministri.
"Non sto accampando pretese, vorrei solo che tutti colpevoli fossero riuniti qui. Sarete felici di conoscere le informazioni in mio possesso."
Il cancelliere scambiò un'occhiata con i due al suo fianco e poi fece cenno alle guardie di far entrare i prigionieri.
I due ufficiali della Wayfarer erano visibilmente provati dalla prigionia, ma avanzarono nella sala del consiglio con fierezza e determinazione. La donna sembrava concentrata su qualcosa che solo lei poteva vedere.
"Ecco qui i vostri uomini. Sono accusati di aver interferito con il governo di Nuova Delphi e..."
"Non solo questo!" esclamò Sion, interrompendo di nuovo il Cancelliere che stavolta strinse i pugni in un moto d'ira.
"Io accuso i federali di aver truffato i delphiani, di aver esagerato le condizioni del vostro pianeta di origine, di aver nascosto che su Nuova Delphi già esistessero degli esseri senzienti. Sul perché abbiano attuato tutto questo ho solo delle supposizioni, ma certamente sarete in grado di trovare le risposte da soli."
Gli occhi di tutti i ministri si accesero di felicità. Quella mostruosità stava per consegnare a loro l'intera Federazione.
"Quello che ci sta dicendo ci giunge nuovo, noi eravamo convinti che la Federazione ci avesse salvato dalla catastrofe ambientale di Delphi III... cosa avete scoperto di preciso?" Chiese il consigliere cercando di rimanere neutrale nrl caso le cose volgessero al peggio per il governo.
"Abbiamo raccolto tutte le prove che vi servono!" esclamò Sion.
"Beh mostratecele in modo da verificarne l'attendibilità... non vogliamo che alcun innocente soffra per le decisioni che prenderemo." commentò malifluo il ministro delle finanze pregustando i consistenti guadagni che il loro popolo poteva esigere dalla Federazione come riparazione.
"Farò di meglio. Il mio popolo sta proprio ora mostrando le prove ai maggiori organi di informazione del pianeta... se volete essere così gentili da accendere il monitor principale..."
Il consigliere era rimasto scioccato. Con quella mossa il popolo di quella donna si sarebbe reso agli occhi della gente come coloro che avevano svelato le trame della Federazione. I delphiani ci avrebbero creduto? Certamente sì! Il governo sfruttava il negazionismo del proprio popolo per i propri tornaconti e facendolo si era assicurata una carica stabile da ormai vent'anni. Ma anche se i Lars avessero acquisito una certa fama sarebbero comunque scomparsi piano piano... o forse, a seconda delle prove che portavano, avrebbero fatto in modo di accusarli di qualcosa.
Senza dubbio c'era un certo coinvolgimento fra la Federazione e il governo, ma il cancelliere era sicuro di poter rigirare la cosa a suo favore, magari scaricando la colpa su qualche ministro fastidioso.
Le immagini sullo schermo si concentrarono su una giornalista televisiva del maggior network d'informazione di Nuova Delphi, dietro di lei immagini di repertorio del pianeta martoriato dall'inquinamento.
=^=Queste sono le ultime immagini di Delphi III prima dell'esodo. Sono reali o solo il frutto di una mistificazione? Ne parleremo con il signor Law rappresentante della razza dei Lars.=^=
=^=Indubbiamente le immagini sono reali, tutti hanno il ricordo dei disastri naturali sul pianeta prima della vostra partenza, ma era davvero necessario fuggire da esso? Noi Lars riteniamo che la Federazione abbia esagerato i risultati delle scansioni atmosferiche portando la popolazione delphiana a credere di essere in pericolo... e ora cosa succederà a tutte le risorse ancora presenti su Delphi III? Cosa ci fa una nave stellare della Federazione ancora in orbita dato che ormai l'esodo è terminato?=^=
Di fianco alle immagini dei due oratori una chat aperta al pubblico era bombardata da accuse e teorie complottistiche.
=^=E mi dica signor Law chi siete voi di preciso? La Federazione aveva affermato che la luna di Dephi III non era abitata, ma ora scopriamo che una forma di vita intelligente era invece già presente.=^=
=^=Noi non abbiamo idea di come la Federazione non si sia accorta della nostra presenza, evidentemente le loro scansioni sono state approssimative... ma se non sono riusciti ad individuare una intera razza, quanto possono essere state precise anche per quello che riguarda Delphi III?=^=
L'intervista andò avanti così per almeno dieci minuti, i membri del consiglio si sfregavano le mani entusiasti, i federali rimanevano silenziosi e sembravano osservare angosciati le immagini. Poi nella chat una scritta tutta in maiuscolo apparve quasi per incanto con un carattere che sembrava più grande degli altri e colorato di rosso.
==COM'È POSSIBILE CHE IL NOSTRO GOVERNO NON SAPESSE NULLA? HANNO CREDUTO A TUTTO QUELLO CHE I FEDERALI HANNO DETTO?==
La conduttrice parve guardare la chat e sembrò interessata alla cosa... mettere in imbarazzo il governo avrebbe accresciuto la sua fama.
=^=In effetti signor Law, è possibile che il governo fosse all'oscuro di tutto?=^=
=^=Come posso sapere quello che il vostro governo sapesse o non sapesse? Dovrete giudicarlo da soli.=^=
Da quel momento ci fu un susseguirsi di immagini di tutti i ministri. Chi con le mani strette a quelle dei federali, chi con medaglie appuntate ai capitani delle navi. Si vedevano immagini di sperpero di risorse, ricchezze inimmaginabili per la popolazione e abitazioni lussuose in zone più sicure dalla furia degli elementi.
L'immagine generale era quella di un governo corrotto e colliso con la Federazione.
"Cosa? Cosa sono tutte queste fesserie!" urlò in Cancelliere alzandosi in piedi "Come osi tu creatura disgustosa!"
La vena della tempia di Sion parve gonfiarsi per la rabbia, ma per il resto parve mantenere la calma.
=^=Da quello che possiamo vedere il governo ha le sue colpe.=^= ammiccò la giornalista e il Lars accanto a lei sollevò le mani sorridendo.
"Come avete osato mettere su questa montatura per farci sembrare colpevoli?!"
"Montatura?" Kiron sembrò svegliarsi da un lungo sonno "Ma cancelliere, l'ultima volta che abbiamo parlato aveva detto che era il nostro più accanito sostenitore... non è vero signor Rumar?"
"Esattamente. Ah Ecco guardi!" esclamò il Primo Ufficiale indicando lo schermo sul quale stavano passando proprio le immagini della loro conversazione avvenuta tramite commlink.
=^=Fino ad oggi non ero del tutto sicuro che l'alleanza con la Flotta Stellare fosse un bene per il nostro popolo, ma dopo l'aiuto che ci avete dato per trovare un nuovo pianeta abitabile e gli sforzi encomiabili che state facendo ora, mi hanno reso il vostro sostenitore più accanito.=^= il sorriso del cancelliere era stato evidenziato dal regista della trasmissione.
"Come osate!?" il colorito del Cancelliere era cinereo e lo stesso si poteva dire di tutti i membri del consiglio.
Le porte della sala si spalancarono e l'uscere entrò tutto trafelato con la faccia di chi ha appena visto l'inferno.
"Signori ministri, consigliere! Si è raccolta un'imponente folla davanti al palazzo del consiglio. La polizia sta cercando di fermarli, ma sembra con scarso successo!"
"Chiamate l'esercito!" urlò il ministro della difesa
"Inutile signore, non arriveranno mai in tempo!"
Le porte furono di nuovo spalancate, questa volta con maggiore forza. Una fiumana di gente aveva sfondato lo schieramento della polizia, molti portavano cartelli con la foto del cancelliere o di altri ministri imbrattati di vernice rossa simile a sangue, altri aveano invece la foto di Sion e la inneggiavano come nuovo leader poilitico.
I federali furono afferrati da più mani e trascinati sull'alta scalinata che portava agli scranni dei consiglieri, qualcuno aveva gettato delle corde legate a cappio oltre le travi del soffitto.
Il primo a fare le spese della follia della popolazione fu il Capitano della Wayfarer. Era già legato con le mani dietro la schiena e fu semplice per i ribelli mettergli la corda al collo e gettarlo senza troppe cerimonie al di là della balaustra. Il rumore del collo che si spezzava sembrò ben più forte del vociare della folla.
Altre mani efferrarono il cancelliere urlante e lo trascinarono verso il cappio.
"No! No! Non è giusto! Noi non abbiamo colpa!" gridava lui mentre il popolo rispondeva con urla di scherno.
Il cappio era al collo, le mani lo spinsero verso la balaustra... poi tutto scomparve
"Cosa? Che cosa è successo?" il cancelliere madido di sudore si allontanò dalla balaustra e ricadde a sedere sul suo scranno.
"Cancelliere qualcosa non va?" chiese Kiron ora libero dalle manette.
"Era tutta una montatura!" gridò lui di rimando mentre gli altri ministri se ne stavano raggomitolati sui loro troni istituzionali.
"Non esattamente... quello che avete visto è quello che succederà fra qualche ora, non appena i Lars invieranno le loro informazioni ai vostri network di informazione. A peggiorare la situazione sarà il fatto che non troveranno nessun federale. Le vostre falde sono adesso pulite e i miei uomini hanno modificato le pompe per impedire che il problema si verifichi ancora, quindi noi abbiamo finito e toglieremo il disturbo." Kiron sorrise massaggiandosi il collo, vedere la sua morte non era stata una cosa tanto tranquillizzante.
"Non potete! Non oserete andarvene e lasciarci in balia di quegli animali!" il ministro della difesa era raggelato dall'eventualità.
"Non siamo ben accetti da quello che abbiamo visto." commentò il Consigliere con un sorriso serafico sul volto
"Cosa possiamo fare per impedire che tutto ciò accada?" chiese un altro ministro terrorizzato.
"Mi dispiace ministro, noi non possiamo fare nulla quando si tratta di pianeti non federali. Abbiamo solo risposto ad una vostra richiesta di soccorso." rispose Rumar, poi con un cenno del capo indicò Sion "forse lei potrebbe avere qualche idea."
Adesso era arrivato il momento più pericoloso del piano. Cooper aveva spiegato ai Lars che la loro sopravvivenza poteva essere a rischio se i delphiani se ne fossero andati dal pianeta. Avevano il 50% di possibilità, potevano continuare ad evolversi o tornare ad essere polvere psico attiva. Erano una razza unica nell'universo e nessun poteva dar loro la certezza di quello che sarebbe successo.
Sion, che adesso aveva il governo delphiano in pugno, poteva costringerli ad un nuovo esodo e costringere anche la Federazione ad attuarlo, oppure potevano provare a convivere almeno finché la loro razza non fosse completamente evoluta. Rumar tremò nell'attesa della risposta. Sion lo guardò e gli fece l'occhiolino.
"Vi permetteremo di restare sul pianeta, ci prenderemo solo il gruppo di isole al centro dell'oceano centrale, sono abbastanza grandi per il nostro popolo e in seguito vedremo cosa succede."
"Lo accettiamo!" si affrettò a rispondere in Cancelliere
"Non può fare altrimenti Cancelliere e non pensi di attuare quello stupido piano che le è passato ora per quel piccolo cervello. Noi possiamo leggervi come un libro e vi possiamo raggiungere ovunque!" il delphiano sembrò aver ricevuto una frustata quando si rese conto che i Lars erano telepati e che le visioni avute fino a quel momento non erano stati trucchi tecnologici della Federazione.
"No cancelliere, quelle visioni erano tutte generate da me... e potrei aggiungere alle visioni anche qualche altro piccolo segreto che nascondete ai vostri colleghi. Signori credo proprio che si sia appena creata una grande alleanza fra i nostri popoli."
La giovane si voltò verso Rumar e allungò la mano aggrazziata nella sua direzione. "Signor Rumar vogliamo andare?" chiese in maniera civettuola e lui le sorrise accompagnando tutti fuori dall'aula.
USS Wayfarer
21/01/2401 ore 19:00, D.S. 78056.96
"Vi ringraziamo per l'aiuto che ci avete dato Capitano Kiron... comandante Rumar e anche a tutto il suo equipaggio." ringraziò Sion pieganto graziosamente il capo.
"Siete stati voi a fare tutto il lavoro... e siete stati incredibili. Ero scettico sul fatto che il suo popolo potesse ricreare un'illusione così dettagliata." Kiron di nuovo si portò la mano alla gola.
"Eppure senza il piano del Comandante Cooper e dell'Ammiraglio Squiretaker non avremmo potuto fare nulla."
"È stato un piacere Sion. Quando vuole fregare di nuovo quei decerebrati mi faccia uno squillo!" rispose con entusiasmo l'uffiale scientifico guadagnandosi una gomitata nello sterno dall'ufficiale medico.
"Ora cosa farete?" chiese di nuovo il capitano sorridendo.
"Il Comandante Rumar ha intenzione di invitarmi ad un giro esplorativo di questa bellissima nave e poi vuole invitarmi a cena in uno dei vostri ristoranti per farmi assaggiare i piatti di altri mondi, infine guarderemo le stelle sul ponte panoramico."
Rumar era basito... una donna che poteva leggere tutti i pensieri di un uomo?
"Abbiamo scatenato l'inferno nella nostra galassia." mormorò il comandante Cooper.
Questa volta tutti i presenti si misero a ridere.
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FINE MISSIONE