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USS VANCOUVER - MISSIONE 00 RSS USS VANCOUVER - Missione 00

00.01 " Scacco matto al Re "

di Coral Nimosit, Pubblicato il 23-03-2018


Accademia della Flotta Stellare, San Francisco - SOL III
18/04/2398, Ore 08:00 - D.S. 75294.06


Apparentemente la giornata era cominciata come tutte le altre per Kuribayashi: sveglia al mattino presto, doccia, colazione, una veloce scorsa ai titoli del suo ologiornale preferito e poi via verso il campus per un briefing con i suoi assistenti prima dell'inizio delle lezioni.

Tutto come da programma, insomma ... almeno fino a quando nella sala istruttori non fece capolino un uomo in abiti civili che lui ben conosceva.

Non appena i presenti riconobbero l'uomo, si alzarono rispettosamente in piedi e si misero sull'attenti...

"Comodi, comodi..." Li rassicurò e mentre avanzava verso Kuribayashi tendendogli la mano aggiunse "Sono solo venuto a fare visita ad un vecchio amico... Allora Tetsuya, come andiamo? Ce li hai cinque minuti per me?!"

Kuribayashi strinse la mano protesa dall'uomo mentre la bocca gli si contorceva quasi impercettibilmente in una smorfia. Quindi rispose: "Per lei, sempre, Signore."

"Mi piacerebbe approfittare di questa bella giornata per fare una passeggiata per il campus e far riaffiorare un po' di ricordi della mia gioventù da cadetto... ti dispiace?!"
"Come preferisce, Signore." E voltandosi verso ai suoi assistenti "Tenente Cox, cortesemente inizi lei la lezione..."
"Certo, Signore..."

Kuribayashi era certo che l'Ammiraglio Maelstrom, sebbene si fosse presentato in abiti civili, non avesse fatto tutta quella strada per una semplice chiacchierata tra "vecchi" amici, come l'aveva chiamata lui. E forse era proprio il fatto che non vestisse l'uniforme a preoccuparlo maggiormente. L'ultima volta che lo aveva visto, era stato nel Quartier Generale della Flotta Stellare, dietro la scrivania del suo ufficio ... lo aveva convocato per informarlo che, contrariamente a quanto avevano dato a credere al resto dell'equipaggio, la Novalis non si accingeva ad essere sottoposta a refit, ma sarebbe andata in disarmo e che la Flotta aveva deciso di dargli la libertà di scegliersi una nuova assegnazione, perché nei piani degli "alti papaveri" in quel momento non c'era in programma una Novalis-A e non c'erano ruoli di comando vacanti. Non essendo nella sua natura sgomitare per prendere il posto di qualcun altro, aveva optato per un ruolo da istruttore all'Accademia.

Era certo che quella chiacchierata informale si sarebbe presto trasformata in una richiesta ... e tanto più era informale, tanto più avrebbe nascosto delle insidie o delle richieste scomode. Non gli rimaneva che scoprire il gioco di Maelstrom.

Point Ponita Pub, San Francisco - SOL III
25/04/2398, Ore 19:00 - D.S. 75314.5


Il sole stava per cominciare a tramontare sulla west coast, inondando di splendidi colori rossastri tutti gli edifici di San Francisco, in lontananza.

Il Point Bonita Pub era il posto ideale per godersi quell'ora del giorno. Costruito ormai centinaia d'anni prima alla base del faro di Point Bonita era il punto più a sud dell'area protetta che si trovava alle sue spalle, a nord di San Francisco, oltre il Golden Gate.

Il capitano Kuribayashi stava percorrendo lo stretto sentiero sul crinale da qualche minuto ormai ed era in vista del faro. Sperava di aver fortuna ed incontrare il suo uomo proprio lì. Come prima cosa passò dal bancone del pub e ordinò una tazza di tè senza zucchero, poi si diresse verso il patio esterno a strapiombo sull'oceano. Il tavolo giù in fondo alla fila era occupato, e lui, abbozzando un mezzo sorriso, vi si diresse.

"Posso?" Chiese gentilmente.

L'altro distolse lo sguardo sognante dall'oceano e trasalì.

"Capitano!" - Scattò sull'attenti con ancora in mano una mezza pinta di birra. - "Ma certo, si sieda, prego."
"Riposo, numero uno." E prese posto sulla sedia accanto a Nimosit, il quale continuava a fissarlo piuttosto incredulo. Il fatto che Kuribayashi gli stesse dando del "lei" era sintomo che c'era sotto qualcosa un po' come quando da bambino sua madre invece di chiamarlo Cory, come faceva sempre bonariamente, usava un più ufficiale Coral!
"Come ha fatto a trovarmi fin qui, signore." Chiese curioso il primo ufficiale.
"Non smaschero mai le mie fonti, comandante. Ha gusto, non c'è che dire." Rispose sorseggiando un po' di tè.
"Già, mi aiuta a rilassarmi e a pensare con maggiore chiarezza."

Passarono alcuni minuti in silenzio, ascoltando i gabbiani ed osservando i giochi di luce sull'acqua sottostante.

"So cosa si sta chiedendo. C'è un motivo per cui sono qui."
"La ascolto."
"Se le dicessi che ho una nuova nave. Nuova di zecca che aspetta solo che qualcuno ne punti la prua verso le stelle?" Nimosit trangugiò un po' di birra fresca.
"E chi sarebbe quel qualcuno? Se non sono indiscreto..."
"Io." Fu la risposta asciutta di Kuribayashi.
"Nessuno può governare una nave tutto da solo."
"Infatti...comandante."

Nimosit avvertì per la prima volta da molto tempo un lieve brivido risalirgli velocemente la schiena. Si sentiva un po' come un re sulla scacchiera, con la regina nemica lì ad un passo, pronta a dichiarare lo scacco matto.

"E questo cosa avrebbe a che fare con me?" Le sue ultime mosse...

"Niente. Per adesso. Speravo solo che potesse valutare l'opzione di lasciare la vita accademica per ritornare a casa sua. Sul ponte di una nave della Flotta."
"La mia vita mi piace."
"Non lo metto in dubbio. Sveglia alla solita ora, colazione, passeggiata sul campus, un saluto ai colleghi, due chiacchiere con loro e poi via verso alcune ore di lezione. Nel pomeriggio correzione dei lavori degli studenti, riunioni coi colleghi. Cena. Ed il ciclo ricomincia."
"Detta così sembra più noiosa di quello che è." Il capitano stava cercando di minare le sue certezze, un classico.
"Sbaglio di molto?" Nimosit si prese alcuni minuti.
"Così, solo per curiosità...che classe di nave sarebbe?" Kuribayashi sogghignò impercettibilmente.
"Potrà scoprirlo da solo, tra sette giorni a partire da adesso. Molo 12, ci sarà una navetta ad attendere me e gli ufficiali."
"Mi faccia capire una cosa...io sono il primo a cui sta chiedendo di imbarcarsi o ha già fatto altri tentativi?"
"E' o non è il Primo Ufficiale." - Nimosit si maledì, stava lentamente cominciando a capire dove l'altro volesse andare a parare. E non gli piaceva. - "Facciamo così, se lei accetta la mia offerta le lascerò la parte facile del lavoro."
"Eeeee...quale sarebbe?"
"Io mi occuperò di rintracciare ed imbarcare Oxila, Di Maria e Romanov, a lei il compito di convincere solo Sev, Kuz e Thevek."

A Nimosit andò di traverso il sorso di birra che stava per bere e gli ci vollero almeno 5 minuti per riprendersi dall'attacco di tosse che ne derivò.

"Solo?" Riuscì a dire con voce strozzata.
"Suvvia, non dovrebbe essere troppo difficile per lei, in fondo. Sev è suo amico."
"Si, ma..."
"E anche il comandante Thevek, mi risulta." Lo stava canzonando spudoratamente.
"Si, tuttavia..."
"Visto? Più facile del previsto."

Il primo ufficiale squadrò il suo superiore mentre questi finiva di sorseggiare beatamente il proprio tè. Vero, Sev era suo amico. Possibilità di convincimento, qualora decidesse mai di imbarcarsi in questa nuova avventura, 70%. Comandante Denay Kuz...un onorevole 50%, non di più. E poi c'era Dwalla, un 20% scarso, ammise a sé stesso.

Kuribayashi si alzò lentamente dalla sedia e sembrava sul punto di andarsene.

"Perché mai dovrei accettare la sua offerta al buio capitano?"
"Non lo chieda a me, Numero Uno. Lo chieda a sé stesso." - Voltò le spalle al suo primo ufficiale e si incamminò. - "Sette giorni, molo 12." E se ne andò, lasciando Nimosit decisamente più inquieto di quando si era seduto lassù.