Luna Marallax 3C
Yumax City - Spazioporto
28 dicembre 2397 - ore 12:01
Malika Laan si osservò attorno per qualche istante trattenendo il respiro, disgustata dall'orribile hangar in cui era stata condotta da quel raccapricciante Ferengi. Alla fine dovette arrendersi all'evidenza che non sarebbe mai andata via abbastanza in fretta da poter evitare di respirare quell'aria mefitica che permeava la zona.
Ciò che per tutti gli altri presenti era il miglior hangar che si potesse immaginare, non era altro che una sorta di enorme area di carico per le cosiddette merci indesiderate: quello che per la maggior parte delle razze federali era da ritenersi puzzolente, squallido, fuori luogo o semplicemente orribile finiva per essere caricato sulle navette da questa zona, il che non aveva di certo aiutato a migliorarne l'estetica o l'odore.
Lat viceversa sembrava più abituato a quei bassifondi, come se in un modo o nell'altro, avesse sempre avuto l'abitudine di girare posti simili.
Erano in mezzo a decine di persone, una probabilmente peggiore dell'altra, eppure per il momento sembravano passare del tutto inosservati: fra fuorilegge e ricercati vigevano poche regole, ma sicuramente una di queste era quella di non fare domande.
Malika sospirò leggermente mentre osservava fuori da una delle poche finestre dell'hangar, annerita dal fumo e dalla volontà di non permettere ad ignari passanti di osservare all'interno
"Sei sicuro di poterti fidare?" portò lo sguardo sul Ferengi con espressione stanca, era evidente che la donna avrebbe voluto essere ovunque ma sicuramente non lì "Insomma, da quanto li conosci? Un giorno.. forse addirittura meno.. e ti fidi? Senza avere certezze?"
Il Ferengi, dal canto suo, osservò la donna con aria di sufficienza "Io? Io non mi fido di nessuno, neppure di te.. ma so come va il mondo e so quali sono i modi per crearmi delle assicurazioni per non essere ucciso"
Malika fissò a sua volta Lat, odiava quello sguardo che le lanciava in continuazione, ma aveva bisogno di lui, era rimasta da sola e, senza aiuto, sapeva che non sarebbe mai potuta fuggire
"Non credo di capire.." ingoiò l'ennesimo rospo assieme al desiderio di rifare il setto nasale al Ferengi per poi proseguire "Quale assicurazione avremmo?"
"Regola novantotto.. ogni uomo ha il suo prezzo" Lat abbassò un po' la voce tenendo un tono ancora più pomposo "I soldi possono comprare qualsiasi cosa, persino la libertà"
L'hangar era permeato di un sottile brusio che sparì immediatamente quando Isanor fece il suo ingresso dalla porta centrale: poco più alto di un metro e settanta, era un umano decisamente tarchiato e, chiunque l'avesse visto, avrebbe scommesso si fosse appena fatto un bagno in un non ben precisato fluido lubrificante.
Lentamente tutti i presenti nell'hangar si avvicinarono all'umano confabulando sommessamente in modo da non far sapere agli altri quali fossero i propri interessi.
"Sicuro sia lui? A me sembra più un addetto allo smaltimento dei rifiuti...." domandò sottovoce Malika a Lat ricevendo da quest'ultimo un nuovo sguardo di sufficienza.
"Se vuoi fare le cose in maniera non ufficiale non ti puoi certo aspettare giacca e cravatta. Comunque se preferisci rimanere qui su Marallax liberissima di farlo"
"Non credo proprio, ci tengo alla mia vita. Non ho fatto tutto questo per morire su uno sperduto pianetucolo"
Detto questo, si avvicinarono entrambi ad Isanor per contrattare il loro passaggio
Luna Marallax 3C
Spazio aperto - Navetta Erindir
29 dicembre 2397 - ore 08:12
Malika Laan osservò un'ultima volta la sagoma di Marallax che si faceva via via più piccola. Solo quando il pianeta non fu che una piccola massa indistinguibile dallo sfondo riuscì a trarre un sospiro di sollievo.
"Cosa farai ora?" chiese la donna voltandosi verso Lat.
"Mi dispiace aver lasciato Marallax avevo già adocchiato un paio di nuovi affari. Se avessi avuto più tempo sarei riuscito di certo ad intascare parecchio latinum.. un vero peccato.. comunque.. cosa farò? Ho già messo in moto alcuni ingranaggi. Dall'altra parte del quadrante c'è una base che mi hanno detto esser troppo piena di soldi. E' mio dovere aiutarli a sbarazzarsene" ridacchiò con i suoi denti aguzzi il Ferengi "E credo che un quadrante di distanza sarà sufficiente perché nessuno si interessi più a me"
I due erano troppo impegnati per dare peso ad un leggero sibilo che via via si fece sempre più marcato.
"Lat lo senti anche tu? Sembra che ci sia qualcosa che perde"
Il Ferengi, dal canto suo, minimizzò la cosa con una scrollata di spalle "Queste vecchie bagnarole ne hanno sempre una sarà qualche pannello idrauli...." ma la sua frase venne interrotta dal classico suono dell'interfono della nave.
Lat fu il primo ad arrivare al pannellino per attivare la comunicazione
"Finalmente Isan...."
Quello che gli apparve sullo schermo non era Isanor, ma un uomo in penombra morbidamente sprofondato in un'ampia poltrona di pelle
=^= Lat, Malika sono contento ci sia anche tu, sai mi spiacerebbe doverti inseguire ancora per eliminarti. Siete stati profumatamente pagati per portare a termine una missione, ma non l'avete fatto. Anzi siete stati un completo fallimento. Stavate per far scoprire tutto a quegli idioti della Flotta Stellare=^=
Lat sbiancò vistosamente rendendosi conto di chi trovava davanti "Lefebvre non è stata colpa nostra.."
=^=Taci!! Voi avete fallito e per questo dovete esser puniti=^=
La comunicazione si interruppe ed il sibilo aumentò.
Solo allora Malika e Lat si resero conto di quel che stava accadendo. La navetta si stava depressurizzando. Entrambi si alzarono in piedi per cercare di raggiungere la cabina di pilotaggio, ma la porta era stata bloccata dietro un campo di forza.
Lentamente l'ossigeno nella navetta iniziò a diminuire facendo scivolare i due prima in un profondo sonno e poi nell'abbraccio della fine.
Luna Marallax 3C
Yumax City - Commissariato sala conferenze
11 gennaio 2398 - ore 14.30
La sala conferenze era piena ben oltre le sue capacità ordinarie, prova ne erano i presenti in piedi che affollavano i due corridoi laterali. Le prime file erano state riservate ai rappresentanti delle più grandi testate giornalistiche del pianeta.
Nonostante fossero decisamente passate le quattordici, ora prestabilita per l'inizio della conferenza, di Larinos non c'era traccia.
Da buon pianificatore il Capitano attendeva nel proprio ufficio che il suo pubblico fosse cotto a puntino prima di presentarsi.
Alle 14.15 si alzò e, indossata la giacca dell'uniforme di rappresentanza, si avviò con tutta calma verso la sala conferenze, facendo il suo ingresso con studiata lentezza, portandosi quindi verso il palchetto centrale.
Immediatamente il brusio della sala cessò e tutta l'attenzione fu rivolta all'ufficiale, che, flemmaticamente si mise a sistemare una pila di fogli sul leggio, con aria molto teatrale.
"Buona sera. Ho indetto questa conferenza nello spirito di trasparenza a cui s'ispira il comando della Polizia. Come sapete, negli ultimi due giorni vi sono stati alcuni omicidi ipoteticamente riconducibili all'ormai famoso Killer dell'Angelo."
A questa affermazione un leggero brusio si sollevò nella sala ed alcune mani si alzarono in prima fila.
"Calmi! So quali sono i vostri dubbi e voglio assicurarvi che il Killer dell'Angelo è stato arrestato e che non vi sono stati errori. Le indagini da noi svolte hanno portato alla luce una verità ben peggiore"
Ad un suo cenno le luci in sala si abbassarono e su uno schermo alle sue spalle vennero proiettare le immagini di Lat e Malika Laan
"Quelli che vedete sono nostri colleghi della polizia planetaria. Purtroppo la loro sete di notorietà ed il loro arrivismo li ha portati a cercare di eguagliare il loro ufficiale in comando" disse calcando le ultime parole "Ma non essendo nelle loro possibilità il catturare l'assassino che da settimane attanaglia la città hanno pensato che, creando un loro Killer dell'Angelo, avrebbero poi potuto catturarlo e venir per questo ricompensati. Hanno, perciò, recuperato dall'archivio i fascicoli del Killer dell'Angelo e ne hanno copiato il modus operandi. Dimostrazione ne sono i piccoli particolari che non sono mai stati diffusi."
Uno dei giornalisti in prima fila sollevò una mano per porre una domanda.
"Quindi avete già catturato i due colpevoli di questi omicidi?"
Larinos diede, per l'ennesima volta, sfoggio delle sue capacità da attore osservando il giornalista "Purtroppo i due traditori" calcando la parola "Si sono sentiti braccati dalle nostre indagini ed al momento sono in fuga. Ma il nostro comandante, il Generale Brabinov, si è interessato personalmente delle indagini, anche a costo della sua stessa vita. Sta, infatti, inseguendo i traditori e potete star certi che li troveremo ovunque si nascondano" detto questo si avviò verso l'uscita senza lasciare ad altri il tempo di porre domande.
Larinos raggiunse il suo ufficio, chiudendosi dentro, per poi concedersi una tazza di caffè fumante, sorridendo e compiacendosi della sua bravura mentre apriva una comunicazione criptata.
"Sono Larinos. Ho sistemato tutto! Può star tranquillo signor Lyenn"
Luna Marallax 3C
Yumax City - Periferia
12 gennaio 2398 - ore 11.48
Quello che si poteva vedere esternamente era un gruppo di case di scarso interesse sotto di esse, invece, era nascosto un fitto intrecciarsi di cunicoli che sfociavano in un bunker praticamente impenetrabile del tutto identico a quello che Brabinov si era fatto installare sotto casa propria.
All'interno di esso, il Generale poteva godere di una vista privilegiata su tutti i sistemi d'informazione del pianeta. Sprofondato nella sua poltrona stava guardando con interesse la conferenza stampa del suo subalterno Larinos.
"Ma statene pur certi.. mi sto impegnando al massimo nella loro ricerca" esclamò ridendo prima di cambiare tono della voce "Maliris una spremuta di iprebacche"
Immediatamente una Marallaxiana, agghindata in uno striminzito abito da cameriera, si avvicinò porgendogli un bicchiere di uno strano colore violaceo, facendo un lieve inchino, per poi restare in attesa di ulteriori direttive.
Brabinov la liberò con un rapido cenno della mano per poi assestarle quella che a tutti gli effetti era una sculacciata mentre si allontanava.
"E bravo Larinos.. così avrò qualcosa da raccontare quanto tornerò alla centrale. Appena le acque si calmeranno io farò il mio ritorno in grande stile"
Un rapido gesto della mano e sul monitor principale la conferenza di Larinos lasciò spazio al necrologio del dottor Amos ed a tutti i particolari inerenti al suo ritrovamento
"Li sta eliminando uno dopo l'altro.. io, Abbot e Lyenn siamo rimasti gli ultimi"
"Generale cosa le fa credere che qui sia al sicuro? Non teme che qualcuno potrebbe tradirla?" dal fondo della stanza in penombra si poté sentire una voce
"E chi potrebbe? Nessuno sa che esiste questo bunker, tutti quelli che l'hanno concepito e realizzato sono stati eliminati. Escluso te e tuo fratello nessuno di chi vive qui può uscire. Le ragazze le ho comprate dalle loro famiglie e vivono qui nel bunker fin da quando erano bambine. Sono praticamente intoccabile qui dentro. Aspetterò che riescano a fermare il killer e poi farò il mio ritorno in grande stile. Sempre che tu non decida di tradirmi"
Si voltò osservando l'uomo
"Ma sai bene cosa questo comporterebbe. Due secondi dopo che il mio cuore cesserà di battere quel simpatico congegno che ti ho fatto impiantare immetterà una massiccia dose di cianuro direttamente nel tuo circolo sanguigno e tuo fratello farebbe la stessa fine"
Luna Marallax 3C
Yumax City - Casa sicura
12 gennaio 2398 - ore 11.48
Ward Abbot aveva sfruttato la sua posizione nei servizi segreti di Marallax per allestire quella che, secondo lui, sarebbe stata la sua salvezza.
Con lavoro certosino era riuscito a far entrare nell'oblio una delle case sicure in cui venivano ospitati i testimoni e poi l'aveva dotata dei più moderni sistemi di spionaggio esistenti. Nonostante questo, era intento a preparare le valige
"Lo sapevo che prima o poi quel pazzo ci avrebbe fatto uccidere tutti" mentre stava finendo di chiudere la valigia
La donna al suo fianco lo osservò perplessa. "Di chi stai parlando e perché stiamo scappando ancora? Non dovevamo essere al sicuro qua dentro?"
"Di quel pazzo di Lyenn ed il suo straordinario esperimento. E' stato lui a convincerci che sarebbe stata un'idea fantastica l'avere a nostra disposizione un esercito di superuomini. Peccato che chi viene sottoposto al procedimento diventi completamente pazzo e che l'unica cavia sopravvissuta stia pensando bene di eliminare chiunque abbia avuto a che fare con il progetto"
"Ward cosa stai dicendo? Farnetichi?" Lucien osservò il marito piuttosto stupita
Abbott chiuse di scatto la valigia sollevandola dal letto, poi guardò la donna:
"Sto dicendo che se non lasciamo al più presto questo pianeta saremo carne per vermi. Ma non ti preoccupare sapevo che sarebbe successo e così ho preso alcune contromisure.. ho già pronte due nuove identità per noi. Da stasera Ward e Lucien Abbott non esisteranno più. Resteremo un paio di settimane su Marallax 2C giusto il tempo di sistemare alcune cose poi partiremo. In questi anni sono riuscito a far sparire parecchi soldi. Nulla di faraonico, ma ci consentiranno una vita di rendite"
Detto questo, uscì dalla casa con la moglie diretto allo spazioporto.
USS Raziel
Ponte 3 - Stiva 2 (sala ologrammi)
12 gennaio 2398 - ore 09.00
I corpi del Dottor Amos e di Lindey McGoudar erano stati replicati fedelmente al centro della sala, mentre Elaina stava disponendo su due enormi tavoli tutte le prove forensi che le erano state consegnate dalla polizia planetaria.
"Chissà perché ho il vago sospetto che i campioni che il capitano Larinos ci ha amabilmente inviato saranno solo quelli che confermano le sue teorie"
"Mmpf... direi che non mi stupirebbe affatto" bofonchiò Moses voltandosi ad osservarla
"Almeno possiamo esser sicuri che i killer con cui abbiamo a che fare sono due: il dottor Amos è stato impiccato e successivamente decapitato con una ferocia impressionante. Riserverei questo trattamento solo a qualcuno che mi abbia fatto il torto più grande della mia esistenza, mentre Lindey è stata sedata e poi uccisa con un'unica stilettata al cuore. Sembra quasi un gesto d'amore. O meglio sembra che il killer abbia voluto elevare Lindey ad un essere supremo e, pertanto, eterno" rifletté Wood ad alta voce girando attorno ai due cadaveri olografici
Elaina osservò anche lei pensierosa per qualche istante i due corpi controllando, in particolare, le dita di Amos e gli occhi
"Ho paura che il trattamento riservato al dottore sia stato molto più crudele di quel che abbiamo ipotizzato" mostrando le unghie blu e le vistose petecchie oculari "E' stato strangolato lentamente" mostrando poi l'immagine di una radiografia "Non vi è la rottura delle vertebre cervicali in più la cianosi delle unghie indica che l'ipossia si è protratta per circa mezz'ora" si voltò ad osservare il superiore e il collega "Si può ipotizzare che la morte sia stata per lui una vera"
Tutti e tre i federali osservarono l'ex scienziato restando in silenzio per alcuni istanti con sentimenti decisamente contrastanti tra loro. Ci si trovava pur sempre davanti ad una vittima di un efferato omicidio, ma era pur vero che si trattava di qualcuno che aveva fatto della scienza medica un sistema di tortura e puro arrivismo.
Dopo qualche minuto, Elaina si rimise ad analizzare alcuni dei campioni ricevuti dal pianeta.
"Gli strumenti confermano la presenza di sedativo nell'organismo di Lindey. L'hanno sedata per metterla in posizione ed infilarle le ali, poi è stata uccisa in quella posizione. Gli schizzi ad alta velocità sulle piume indicano che il cuore era ancora pulsante al momento della stilettata e.. uhm.. forse qualcuno ha fatto un errore che potrà esserci utile."
Moses e Wood si voltarono immediatamente
"Comandante ha trovato qualcosa di utile?"
Elaina recuperò una delle piume "E' una minima traccia e probabilmente le loro attrezzature non l'hanno nemmeno rilevata, ma forse c'è un'altra fonte di DNA sulla piuma"
I momenti che seguirono parvero interminabili, mentre il sequenziatore faceva il suo lavoro, ma alla fine il risultato fu evidente:
"Ok.. abbiamo qualcosa. Ventitré cromosomi. E' seme maschile"
Un rapido movimento di dita e i risultati del sequenziatore vennero inviati al database per l'analisi comparativa che portò, alla fine, ad un solo nome.
SOL III (Terra) - San Francisco
Comando della Flotta Stellare
Ufficio del Contrammiraglio Bates
12 gennaio 2398 - ore 11.23
Bernadette stava sorseggiando una tazza di caffè guardando il panorama fuori dal suo ufficio. Quell'anno il tempo era stato particolarmente rigido e tutta San Francisco era coperta da uno spesso strato di neve come se una candida coperta avesse avvolto tutta la città. Quando l'interfono suonò, la donna si voltò appena attivandolo.
=^=Il contrammiraglio Broyles è appena arrivato=^=
"Grazie Terel fallo entrare. Per le prossime due ore non voglio esser disturbata."
La Bates tornò ad appoggiarsi alla poltrona attenendo che l'amico facesse il suo ingresso. Cosa che avvenne dopo pochi secondi
"Bernadette dimmi che ci sono buone notizie."
"In effetti, abbiamo fatto alcuni passi avanti con le indagini, ma non credo che le notizie ti piaceranno"
Indicò una sedia davanti a lei invitando l'amico a sedersi. Poi lentamente si alzò e si avviò ad un piccolo minibar dove prese una grossa tazza di caffè per l'amico mettendogliela poi davanti.
"L'ultima volta che ci siamo visti mi hai detto che Ari Lyenn è un tuo amico. Voglio sapere quanto sia forte questa amicizia" la domanda arrivò rapida e a bruciapelo tanto che Broyles spalancò gli occhi stupito osservando l'amica "Diciamo che sua moglie era una mia carissima amica. E con lui eravamo poco più che conoscenti. Perché questa domanda?"
Bernadette allungò un pad verso di lui su cui erano riportate gli ultimi sospetti della squadra Empireo, coi dovuti omissis e tutte le precauzioni del caso. Man mano che il Contrammiraglio Broyles leggeva quelle ipotesi il suo sguardo si faceva sempre più esterrefatto.
"Lui il killer dell'angelo?? E lui stesso invischiato nel rapimento di suo figlio e la morte di così tante persone? Perché? Ma soprattutto perché me?"
La Bates scosse la testa tornando a guardare il paesaggio. "Si sente una divinità" si voltò lentamente a guardarlo "forse si pensa così tanto intoccabile che neppure la Federazione potrebbe far qualcosa"
"Avrei dovuto capirlo allora. Forse Virnar sarebbe ancora viva" lo sguardo interrogativo della Bates fu un chiaro invito a proseguire
"Virnar era molto impegnata nella causa vulcaniana e stava sfruttando le conoscenze di Ary per raccogliere più informazioni possibili. Ma negli ultimi tempi mi ha raccontato che suo marito le rifiutasse il suo aiuto, la ignorasse quasi, interessandosi sempre più alla religione, in particolare alle figure degli angeli ed all'arte religiosa. Non avremmo mai pensato che la cosa potesse esser così radicata e pericolosa."
"Phillip in che circostanze è morta Virnar?"
"Per farla breve, era certa di aver rintracciato un gruppo di Andoriani con idee xenofobe" prese un profondo respiro "Come puoi immaginare, riuscire a smascherare dei fomentatori era d'interesse anche per noi. Credo di esser stato stupido a voler incoraggiare le sue ricerche. Comunque, dopo che è morta, ho cercato in tutti i modi di rintracciare questi Andoriani, ma si erano dati alla macchia. Ho chiesto aiuto anche ad Ari Lyenn, ma invano.. quindi non ho potuto far altro che aiutare la sua famiglia come potevo. Dev'essere per quello che non mi è sembrato strano che Ari mi chiedesse aiuto quando Radenn è scomparso."
La Bates annuì osservandolo "Beh.. forse noi abbiamo perso le tracce di quei due, ma qualcun altro no" richiamò un rapporto dal database evidenziando due immagini. "Questi sono state le ultime vittime del killer" mostrando il pad al collega.
Broyles spalancò gli occhi trovandosi davanti ai due volti
"Si sono loro. Deve averli trovati!"