Base Stellare K-4 "Empireo"
Ponte 27 - Laboratori Scientifici ad accesso ristretto: materiali pericolosi
21 novembre 2399 - ore 09.10
Una camera stagna stava al centro della stanza.
Dietro alluminio trasparente e campi di forza protettivi si trovava una delle misteriose scatole disperdi polvere.
Il Consiglio dei Nove era stato informato della pericolosità di quella capillare distribuzione, quasi casuale, di casse fra depositi, magazzini ed uffici di stoccaggio della Flotta Stellare: una potenziale rete di microspie non rilevabili attraverso le consuete strumentazioni di bonifica.
Tramite una serie di escamotage, messi in atto, in quei mesi, dalla Contrammiraglia Tellarite Frashlar, le collocazioni più rischiose erano state rimosse.. un trasferimento d'ufficio qui, una ristrutturazione là.. le motivazioni erano le più disparate, ma decisamente realistiche ed a prova di controllo eventuale da parte di qualche accolito di Jak'Al.
La rete miceliare artificiale messa in atto dal criminale era ancora in piedi, ma era stata depotenziata e l'ordine dato ad Empireo era di capirne di più su quella tecnologia, prima di procedere alla distruzione completa di tutte le casse rinvenute e l'eliminazione dei residui di polvere ormai sparsa ovunque.
Si trattava di una disposizione sensata ed opportuna dal lato pratico e che aveva accolto l'approvazione, più o meno espressa, da parte di molti, in primis il Comandante Moses, ma che aveva fatto storcere il naso ad altri, soprattutto a Wood ed alla sezione scientifica.
Che vantaggio poteva esserci nel distruggere le decine e decine di scatole che avevano recuperato quando potevano essercene in giro ancora centinaia di cui nessuno sarebbe mai stato a conoscenza?
Ne aveva parlato col Capitano come per Moses, anche ad Hazyel quella rete di microspie non andava per niente a genio.. sapeva che setacciare l'intera Federazione era un'impresa impossibile e, comunque, anche aver bonificato una zona, non avrebbe impedito all'organizzazione di Jak'Al di piazzare un'altra serie di casse col medesimo scopo in un altro momento.
Avevano convenuto che era necessario arrivare alla fonte del problema, possibilmente distruggendo, in un unico momento, tutto quello che si trovava all'altro capo del microfono... quasi certamente dei computer che ricevevano ed elaboravano le informazioni carpite dalle riceventi ambientali in qui quella polvere si trasformava.
Certo Jak'Al avrebbe potuto proseguire nello studio e nell'evoluzione delle casse, ma non avrebbe più potuto ricreare ex novo una rete spionistica usando gli stessi principi e presupposti come quella ideata ed, ormai, scoperta.
Un fattore giocava a loro favore, qualcosa che Wood aveva capito dopo aver studiato il materiale secretato scoperto dal Guardiamarina Mouser: la rete miceliare era tutta collegata, pertanto qualsiasi punto di uscita sarebbe stato anche un punto di entrata per poterla navigare o mappare.
Con un po' di fortuna, avrebbero potuto trovare i punti di elaborazione e da lì risalire al destinatario finale dei dati: lo stesso Jak'Al.
Teoricamente, era un ottimo piano ed aveva riscontrato l'avvallo anche di Moses con qualche brontolio.
Brontolii che erano diventati mugugni, per poi salire di grado ed intensità col passare del tempo, l'assenza di risultati ed il peggiorare dell'umore del Primo Ufficiale.
In quei mesi, infatti, la squadra di Wood aveva condotto decine di esperimenti, ma non aveva mai fatto grossi progressi, se non quello di riuscire a capire il funzionamento della polvere.
Per creare un microfono era necessario un agglomerato di polvere di cinquemila granelli, più o meno la quantità presente in una clessidra da un minuto.
La sua massa attirava la rete miceliare provocando una fioritura dal sub spazio e, in quel momento, la polvere veniva inglobata dal fungo a scopo nutritivo.
Era quello il colpo di genio degli scienziati al soldo di Jak'Al: una volta che la polvere entrava nella rete miceliare, si trovava, per natura stessa della rete, ovunque nell'universo.
I punti di elaborazione emettevano una qualche frequenza che attirava la polvere fino a formare una strada all'interno della rete.
Nel momento in cui la polvere toccava il computer di elaborazione, riceveva una carica elettrica che lo riportava alla sua forma precedente di polimero per poi venir trasformato, data la sua capacità di assumere qualsiasi forma, in un filo sottilissimo.
Ed ecco che i microfoni ambientali avevano il loro cablaggio diretto ai computer di elaborazione dati.
Inoltre, sul cavo di polimero veniva emessa una radiazione che infastidiva il fungo questo, per difendersi, ricopriva il cavo con una sorta di sostanza che rendeva il cavo ancora più resistente e inappetibile per il micelio stesso.
In pratica una rete artificiale all'interno della rete miceliare... geniale.
Quando ormai Moses aveva perso del tutto la pazienza, l'equipe della sezione scientifica era riuscita finalmente ad attivare, seppur parzialmente, la rete del micelio
L'entusiasmo di Wood per quel successo gli si era, ben presto, consumato in gola per lo scarso arco temporale di quel risultato. Meno di un secondo. Troppo poco per cercare di mappare la rete.
Ci avevano riprovato più volte, ma invano, e l'ufficiale scientifico non poteva più far finta di non sentire quella vocina che gli bisbigliava all'orecchio che stava scadendo il tempo.
Dapprima era solo una sua proiezione mentale, una sorta di preoccupazione di coscienza legata alle estemporanee visite irate di Moses.
Col passare del tempo, però, era diventata sempre più reale assumendo il timbro vocale del capo ingegnere.
Negli esperimenti fatti avevano, purtroppo, consumato tutte le scatole che avevano requisito e che potevano essere usate senza destare sospetti: la polvere nella camera stagna era quello che rimaneva dell'ultima scatola che avevano e non ne era rimasta molta.
Sfortunatamente replicare il polimero non pareva funzionare.
Le casse erano state predisposte per assumere delle forme e questa programmazione, qualsiasi fosse il sistema per farlo, non era replicabile... praticamente riuscivano a produrre soltanto della polvere inerte.
Un nuovo agglomerato di polvere era stato preparato nella camera, avevano assistito alla fioritura ed avevano verificato che la polvere si era solidificata a formare il cavo di connessione, adesso non restava che inviare un impulso sonoro per mappare la rete artificiale e scoprire l'ubicazione dei computer.
Troppo poco era insignificante, troppo poteva distruggere il cavo di polimero permettendo al fungo di nutrirsi della polvere.
"Pronti a scaricare 50 decibel nella camera" ordinò Wood controllando sul monitor la reazione "ora!"
L'impulso sonoro provocò una reazione nelle spore che cominciarono a brillare sempre più luminosamente.
"Reazione stabile.. forse riusciamo ad entrare nella rete" annunciò Fox
"Sono pronto ad attivare i dispositivi di navigazione bioneurale.. ok! Il nano drone si è agganciato al cavo, siamo dentro, non ci resta che permettere ai sensori di leggere la struttura della rete dall'interno della rete miceliare!" esclamò elettrizzato Alexander all'indirizzo del compagno
Lucius non sollevò lo sguardo dalla consolle e questo riportò a zero l'entusiasmo dell'ufficiale scientifico
"Dannazione non funziona! Sembra impossibile seguire i percorsi della rete artificiale nel micelio"
"Rilevo oscillazione di energia. I sensori stanno perdendo i dati proveniente dal clone, probabilmente la sostanza che ricopre il cavo sta impedendo le rilevazioni!" riferì Elga Pavlov, la vice di Wood
"Dare altro impulso alla rete, 50 decibel Subito!"
Una seconda onda sonora attraversò la rete, ma l'aumento di vibrazione, oltre a rendere ancora più luminose le spore in fluttuazione nella camera, cominciò a bruciarle.
Verosimilmente una sorta di reazione del fungo all'eccitazione provocata dal suono.
Wood realizzò, in un istante, che la loro ultima occasione di penetrare il segreto delle spore stava svanendo e decise di tentare il tutto per tutto.
"Comandante, si sta bruciando!" urlò Fox guardandolo in attesa di una sua decisione immediata.
"Aumentare a 500 decibel. Registrate ogni singolo dato! Scaricare!"
La potente scarica sonora riverberò attraversò la camera stagna bruciando le spore e sparì nella rete miceliare.
Dieci secondi dopo, quello che rimaneva dell'ultima scatola in loro possesso, un mucchietto di polvere nerastra, si era ormai dissolta ed era sparita nella rete miceliare.
Base Stellare K-4 "Empireo"
Ponte 10
Centro di Controllo Operazioni di Volo
23 novembre 2399 - ore 18.01
Wood, Mendel e Prince stavano lavorando alle diverse console, ma Alexander si sentiva un tantino a disagio.
Si considerava, senza dubbio, un ufficiale brillante, molto al di sopra della media e la scienza era la sua principale branca di interesse.
Diamine ci aveva dedicato tutta la vita, ma fortunatamente aveva anche altri interessi e preoccupazioni: in quel momento, infatti, tra le altre cose, stava pensando alla ciambella che aveva nascosto nel cassetto del suo ufficio giusto in tempo per non essere beccato da Elaina.
L'aveva dovuta abbandonare e, oltre al timore di non vederla più al rientro, gli era anche rimasta l'acquolina in bocca.
Inoltre, quando passava troppo tempo da solo in compagnia di Sarah ed Atena, il suo amor proprio subiva dei tentennamenti: entrambe potevano parlare per ore di questioni tecniche-scientifiche senza sentirne la fatica, interagendo anche in binario con Cippy.
Mentalmente non poteva evitare un parallelismo fra lui ed Elga Pavlov, la sua vice: anche i loro dialoghi scientifici erano interminabili, ma intervallati da continue punzecchiature.
Era il loro modo per affrontare i problemi, senza farsi fagocitare dagli stessi.
Chiunque si trovasse a parteciparvi, avrebbe anche potuto non capire nulla della questione scientifica fine a sé stessa, così come delle loro elucubrazioni a riguardo, ma si sarebbe goduto l'atmosfera di svago creativo che circondava tutti i loro ragionamenti complessi.
Al contrario, sia Atena sia Sarah erano in grado di estraniarsi completamente dal contesto inoltrandosi in complicate riflessioni tecnologiche, di ingegno supportato da attenti studi pregressi, da metodologie applicate ai processi scientifici e via dicendo.
In quei mesi, infatti, Alexander aveva scoperto che, dietro l'aspetto schivo, burbero e marziale, la Prince poteva essere molto chiacchierona se gli argomenti erano di natura strettamente tecnica e concernenti tutto ciò che in maniera diretta, indiretta o tangente potesse riguardare la navigazione, in ogni sua possibile sfaccettatura.
Ben altra storia appena si provava a cambiare argomento: l'aveva sentita parlare di cose esterne al lavoro solo in presenza di Victoria e, anche in quei casi, non più di due frasi.
"Tenente può correggere i parametri gravitazionali di mezzo grado? Andoria non è ancora bene allineata al modello" disse la Mendel controllando i dati sul suo monitor
"Eseguo. Allineamento ai parametri del modello di conversione ultimato" rispose la Prince.
L'ultima ondata sonora aveva rivelato migliaia di punti finali, punti in cui si presumeva ci fossero degli agglomerati che fungevano da microfoni o i computer di elaborazione.
A seconda del riverbero di risposta erano riusciti a distinguere i due diversi sistemi. I primi, più deboli erano la stragrande maggioranza e sicuramente erano i microfoni ambientali della rete di ascolto di Jak'Al.
I secondi, più evidenti, erano i computer.
Il loro numero sembrava non superare le cinque unità... il problema era costruire un modello che calcolasse la distanza fra due punti in una rete che praticamente era ovunque nello stesso momento.
L'idea del Tenente Prince, elaborata poi da Sarah, si basava sul calcolo della distanza fra due punti conosciuti della rete, due microfoni ambientali dei quali uno era quello creato da loro in laboratorio e l'altro in un laboratorio sulla Terra.
Il modello era stato ingrandito per far combaciare i due punti con le loro effettive locazioni il coefficiente d'ingrandimento di quel modello, tutt'altro che perfetto, veniva poi usato per calcolare la posizione di tutti gli altri punti della rete trovati offrendo loro un'idea approssimativa del sistema solare in cui essi erano situati.
"E' stato un lavoraccio, ma, se tutto va come deve andare, dovremmo rilevare sui vari pianeti la presenza degli elaboratori d'informazione. Mi è dispiaciuto, però, bruciare la rete miceliare artificiale.. era pur sempre affascinante, non trovate?" tentò nuovamente Wood di attivare una conversazione più loquace
"Alexander, ringraziamo il cielo che non abbiamo mandato in pezzi l'intera rete miceliare, ma solo quella artificiale.. chissà cosa sarebbe accaduto se il danno fosse stato fatto alla forma di vita alla base di tutto.. leggendo alcune delle note scoperte da Mouser, c'è da tremare solo al pensiero" rispose Sarah con un mezzo sorriso riconoscendo lo sforzo dell'ufficiale scientifico
"Il vero lavoraccio è stato allineare il modello sulla mappa della galassia partendo da due soli punti conosciuti" intervenne Atena con tono invariato, come se non si fosse per niente accorta del tentativo complice dei due colleghi
"Beh direi che possiamo vedere se abbiamo avuto successo. Attiviamo il modello" ordinò Wood alzando gli occhi al cielo rassegnato
Base Stellare K-4 "Empireo"
Ponte 4 - Sala Riunioni Principale
23 novembre 2399 - ore 19.00
Tutti gli ufficiali superiori stavano guardando il monitor alle spalle di Wood.
La mappa della galassia era costellata di puntini rossi, alcuni molto vicini riuniti in cluster. Segno evidente che in quel sistema erano presenti moltissimi microfoni ambientali.
"Quanto siete sicuri di questi dati?"
"Beh.. c'è un discreto margine di errore Capitano, ma è il massimo che abbiamo potuto fare e, sfortunatamente, non disponiamo di altri dati"
"Mmpf.. abbiamo lavorato con molto meno di così, direi che è una buona base di partenza per mettere un po' di sale sulla coda di Jak'Al"
"Comandante stiamo parlando di oltre duecento sistemi stellari e almeno quindici con la presenza di più scatole controllarli tutti sarà un incubo" intervenne la Tarev strabuzzando gli occhi stupita
"Quelli che vedete sono tutti i microfoni che abbiamo individuato, ma se facciamo così..." Wood modificò alcuni parametri e sulla mappa rimasero solo 5 puntini luminosi e tutti nei quadranti Alfa e Beta della galassia "abbiamo esclusivamente quello che supponiamo essere i computer adibiti alla raccolta di dati dei microfoni."
"Alcuni potrebbero essere trappole. Non credo che uno furbo come Jak'Al non abbia considerato la possibilità che la rete miceliare potesse essere usata per rintracciarlo" aggiunse Terr pensieroso
"Mmpf.. quei cinque punti potrebbero essere su pianeti di classe demone o in luoghi densamente popolati. Non mi interessa. Ritengo che il rischio valga la candela" ribadì Moses col busto in avanti e i gomiti sul tavolo, una posa che dava l'impressione di uno scatto imminente, scrutando con fare indagatore i due colleghi perplessi e strappando un sorrisetto a Victoria.
Prima che quest'ultima potesse intervenire, lo fece il Capitano ponendo una mano sulla spalla del suo Primo Ufficiale
"Concordo col Comandante Moses, un'occhiata a questi punti dobbiamo darla, anche solo per controllare che i dati che abbiamo ricostruito siano corretti.. se poi in quei computer troviamo dati che ci possono portare su una buona pista tutto di guadagnato. Tenente Prince, prepari una rotta verso il più vicino. Tutti gli altri pronti sulla Raziel entro le 21.00. Andiamo a vedere se, per una volta, siamo riusciti a prendere Jak'Al alla sprovvista"