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USS RAZIEL - MISSIONE 01 RSS USS RAZIEL - Missione 01

01.11 " Come rubare caramelle... "

di Dave Chase, Pubblicato il 15-04-2016

Avamposto Commerciale DK34
Corridoio PK-23
15 Febbraio 2396 ore 10.50


Erano ormai cinque minuti buoni che Tarev e Wood stavano seguendo nell'ombra i prigionieri della Leicester. Fino a quel momento era andato tutto bene: grazie all'oscurità del corridoio i carcerieri Gorn non sospettavano minimamente di essere seguiti.

Arrivati alla fine del loro percorso, i quattro Gorn rinchiusero i prigionieri all'interno di una minuscola stanza, forse una volta adibita a scarico di piccole merci ed ora convertita in cella. Discussero nel loro strano dialetto e lasciarono il più tarchiato di guardia. Gli altri tre si diressero verso un turbo ascensore sparendo chissà dove.

Il Gorn rimasto, che sembrava il più imponente del gruppo, con un altezza minima di due metri e con una corporatura estremamente massiccia, si posizionò di malavoglia davanti alla porta per fare la guardia.

"Al questa è la nostra occasione dobbiamo agire in fretta prima che i suoi compagni tornino a dargli il cambio"

"Che cosa hai in mente?"

"Torna alla navetta e prendi l'ultimo hypospray con il composto che abbiamo usato per addormentare gli altri nell'ascensore. Dovrebbe essere sufficiente a stenderlo per un po'.

"E poi?"

"Non ho tempo di spiegarti, corri!"

"Certamente, vado subito... Ma tu stai attenta ti prego."

Ricevuto un cenno affermativo dalla donna che amava, Wood si volatilizzò all'indirizzo della navetta.


Avamposto Commerciale DK34
Navetta Devil's Punch
Contemporaneamente


Tars non riusciva a crederci che quei due non fossero ai loro posti

"Manderanno tutto a monte" disse fra sé l'incursore visibilmente irritato.

Doveva prendere una decisione e in fretta, rimanere lì in attesa e rischiare che i due venissero scoperti o disobbedire ad un ordine di un suo superiore. In ogni caso, molto probabilmente, avrebbe dovuto sorbirsi una lavata di capo da Moses.

Mentre si accingeva ad uscire della Devil's Punch si scontrò contro Wood visibilmente affannato.

"Scusi Comandante, ma lei e il medico non dovreste scorrazzare proprio adesso, abbiamo l'ordine di restare in questo trabiccolo!"

"Lo sappiamo signor Tars, ma è successo un imprevisto. Mentre eravamo seduti qua dentro abbiamo visto un gruppo di Gorn portare alcuni membri della Leicester lungo il corridoio, non potevamo abbandonarli al loro destino. In ogni caso, mi segua! Avremo bisogno anche del suo aiuto."

Senza dar tempo a Tars di ribattere, Alexander scansò l'incursore per prendere l'hypospray e lo riempì con l'ultima fiala del composto stordente come gli aveva suggerito Elaina.

Caricando la fialetta nello strumento si accorse che la quantità di droga era abbastanza esigua

*Ce la faremo bastare* pensò tra se e se.

Tars seguì l'ufficiale scientifico fuori dalla navetta per il corridoio buio, fino a che non si ricongiunsero con la dottoressa.

"Finalmente.. allora io faccio da esca e cerco di attirarlo lontano dalla porta, qui all'angolo: tu Alexander insieme a lei Tenente aspetterete nell'ombra il mio segnale e dopo averlo drogato lo metteremo fuori gioco. Semplice ed efficace."

Elaina prese l'hypospray e se lo nascose in mezzo ai seni procaci, facendo l'occhiolino ad entrambi per poi entrare in scena.

Dopo qualche istante, una sensuale schiava Orioniana sbucò da un angolo buio e fu immediatamente notata dal Gorn di guardia che dapprima reagì con fare sospettoso, ma poi si lasciò sedurre dal corpo dal corpo di quella umanoide tutto curve.

"Sei in cerca di guai bellezza? Che ci fai qua? Ti consiglio di girare i tacchi e andartene" disse Pran'ik con espressione vogliosa alla dottoressa che si stava lentamente avvicinando con movenze provocanti.

"Non ti preoccupare per me.. io sono esattamente dove dovrei essere.. Non apprezzi la generosità dei tuoi compagni?"

Facendo sibilare la lingua e mettendo in mostra un'impressionante sfilza di denti aguzzi, Pran'ik rispose con un ghigno:

"I miei compagni non sono così amichevoli.. Che vuoi bellezza?" aggiunse mostrando un appetito sessuale sempre più crescente.

"Va bene, mi hai scoperto.. Sai io non sono brava a seguire le regole.. I miei padroni vogliono vendermi domani, ma io ho voglia di sperimentare da sola.. Dicono sempre che sono una bambina cattiva che ha bisogno di essere educata.." disse con sguardo innocente e le labbra tremolanti l'Orioniana ".. e ora mi piacerebbe sperimentare uno come te.. Forte e possente.." aggiunse abbassando la spallina del 'vestito'.

Il Gorn con la bava alla bocca si avvicinò alla dottoressa:

"Ho il posto adatto dove potrai apprendere quello di cui hai bisogno"

FLASHBACK
USS Raziel
Ponte 2
Laboratorio Medico Scientifico
15 Febbraio 2396 ore 3.00


Ormai travestite da schiave, Elaina e Sarah si stavano dirigendo al laboratorio scientifico per gli ultimi ritocchi.

Aperte le porte del laboratorio, videro il comandante Wood e il capo Fox impegnati ad effettuare le modifiche ai gadget che le avrebbero accompagnate in missione.

Fox aveva un'espressione concentrata mentre, con strumenti di precisione finissimi, stava armeggiando con i componenti interni di alcuni bracciali dorati.

Né lui, né il comandante Wood si erano accorti della presenza delle due donne.

Fu cosi che Elaina per attirare l'attenzione si schiarì la voce: i due uomini sollevarono lo sguardo dal tavolo e le squadrarono da capo a piedi. Le loro facce erano sbalordite e Fox puntava lo sguardo un po' più in basso rispetto a quanto avrebbe dovuto..

"Signori, i nostri occhi sono qua su non trovate?"
Wood si mise a ridere, mentre il volto di Fox assunse un tono color cremisi.

"Giusto Comandante.. ehm.. sì i suoi occhi sono proprio lì..."

"Bene appurato questo concetto, perché ci avete fatto venire?"
Wood iniziò a spiegare:

"Le donne Orioniane hanno una caratteristica sequenza di ghiandole che rilasciano dei potenti feromoni che fungono da richiamo sessuale per i maschi, ma, come ben sapete, sia tu che il comandante Mendel ne siete sprovviste.. per questo motivo io e il signor Fox abbiamo creato questi particolare braccialetti che rilasciano una fragranza sintetica molto simile a quei feromoni."

"Interessante, come avete fatto a creare questi gingilli?" chiese incuriosita la Mendel.

"Il meccanismo in sé è abbastanza semplice, vedete la gemma qua incastonata? Oltre ad essere un oggetto molto bello alla vista racchiude all'interno un micro meccanismo che attiva delle piccole fiale con le singole sostanze. Basta sfiorarla leggermente per attivare il congegno, che provvederà a mischiare i composti inseriti lungo tutto il bracciale. La miscela ricrea i feromoni alla perfezione e li rilascia tramite dei fori posti ai lati" rispose Fox ripresosi dall'imbarazzo.

Mentre il collega parlava, Alexander prese il braccialetto e lo avvolse attorno al polso di Elaina, lasciando l'onere ad un imbarazzato Fox di fare altrettanto con il polso di una rossissima Mendel.

Avamposto Commerciale DK34
Corridoio PK-23
15 Febbraio 2396 ore 10.50


La finta schiava si ritirava lentamente verso l'angolo continuando ad ammiccare a Pran'ik mentre con un lieve tocco attivava il bracciale, che in pochi secondi rilasciò nell'aria il composto.

Più il Gorn si avvicinava e più la sua lingua scattava fuori per carpire il nuovo profumo e, come promesso dal Capo Fox e dal comandante Wood, attivò i centri di piacere del lucertolone che in un impeto di passione sollevò di peso Elaina, come un sacco di patate.

Tale veemenza spiazzò la dottoressa e l'impatto con la schiena del lucertolone in calore fece cadere dal seno di lei l'hypospray.

Il Gorn non si accorse del leggero tintinnio, perso completamente nelle sue fantasie sessuali.

Fu allora che Wood si catapultò fuori dall'ombra con uno scatto, raccolse lo strumento prima che cadesse per terra e picchiettò la spalla dell'energumeno per attirare la sua attenzione.

"Amico mi sa che ti sei perso questo.."

Rapidamente mosse la mano in direzione del collo del Gorn, iniettandogli tutto il contenuto della fiala, mozzando al lucertolone il respiro e questi cadde in ginocchio.

Il composto lentamente stava andando in circolo, iniziando a fare effetto, ma il Gorn era molto grosso e la quantità di siero non era sufficiente a stenderlo mezzo intontito gettò con violenza lontano da sé Elaina, che atterrò malamente su delle casse, e si preparò a caricare l'intruso che lo aveva distolto dai suoi piaceri.

Prima di riuscire a rialzarsi o usare la possente coda, Tars sbucò dall'ombra caricandolo a sua volta e menando a livello della nuca un potente calcio.

Il lucertolone sbatte gli occhi intontiti prima che la sua faccia colpisse il pavimento pensò:

*Sono stato battuto da della scimmie senza pelo...*

Il tutto era successo molto velocemente, ma i due attesero qualche istante per verificare la presenza di qualche rumore sospetto nelle vicinanze. Dopo di che Wood si precipitò dalla sua amata che si stava rialzando.

"Elaina.. tutto a posto?" le chiese con tono preoccupato: sembrava dolorante soprattutto su di un fianco a causa dell'impatto con una cassa, ma a prima vista davano l'impressione di essere lievi contusioni.

"Si Al, tutto bene, solo non credevo che mi prendesse così di peso da farmi uscire l'hypospray dal nascondiglio" disse sottovoce con un sorriso.

"L'importante è che il piano abbia funzionato, adesso bisogna occultare questa montagna di scaglie e liberare i prigionieri"

Senza aggiungere altro, Wood aiutò Tars ad alzare il Gorn, trascinandolo verso una rientranza del corridoio piena di contenitori e barili. Lo posarono in una nicchia tra due casse e, per evitare che fosse visto troppo presto, lo ricoprirono con un telone.

Intanto Elaina si era avviata verso la porta del locale dove erano stati rinchiusi i prigionieri della Leicester ed iniziò ad armeggiare col comando elettronico della porta. Vi avvicinò il tricorder e, usando i programmi di hacking del Comandante Mendel, riuscì a trovare la combinazione, sbloccando la serratura.

*Grazie Sarah per l'aiuto*

All'interno, lo stato d'animo dei sopravvissuti della Leicester non era dei migliori, smunti e pallidi, erano visibilmente scossi da quella seppur breve prigionia.

Uno di questi si alzò faticosamente in piedi e prese la parola, fissando quella donna Orioniana, accompagnata da due loschi compagni:

"Chi siete, cosa volete dai noi? "

"Adesso non c'è tempo di spiegare, siamo Ufficiali della Flotta Stellare anche noi, seguiteci se volete vivere"

Gli uomini della Leicester non se lo fecero ripetere due volte: il gruppo prese il corridoio buio in direzione della navetta.

USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
15 febbraio 2396 ore 11.30


Hazyel entrò in plancia, facendo cenno alla Nelek di rimanere seduta sulla poltrona di comando.

"Rapporto"

"Capitano siamo arrivati al Marauder. La nave è messa peggio di come l'avevamo lasciata. L'attacco informatico del comandante Mendel sommato ai danni che abbiamo provocato con la nostra incursione ha fatto impazzire i sistemi" rispose la Vulcan prima di lasciare la parola a Fox.

"Da quello che possiamo capire, il sistema di supporto vitale è al minimo, il controllo delle armi e il sistema di puntamento sono al collasso e gli scudi, come i sensori interni e a lungo raggio, vanno a singhiozzo. Ogni quattro minuti si riavviano e restano attivi per dieci. Abbiamo una finestra sufficientemente ampia per entrare e uscire senza problemi, il sistema andrà offline fra tre minuti"

"Molto bene. Signor Chase, manovra di avvicinamento, un quarto d'impulso, movimento su due due zero. Ci porti a distanza di sicurezza per il teletrasporto."

"Si Capitano"

"Plancia a squadra di incursione: Cortez siete pronti?"

=^= Faremo ciò che ci è stato ordinato, pronti a ogni comando =^=

"Energia!"

Marauder Koorte
Contemporaneamente


Il gruppo, una volta materializzato, si ritrovò in una delle stive di carico della nave Orioniana.

"Qualcosa non va, dovevamo trovarci in uno degli hangar!" asserì un incursore.

Prontamente Malice estrasse il tricorder per sondare l'area, erano presenti delle radiazioni che inibivano il corretto puntamento del teletrasporto.

"Mmpf.. i soliti contrattempi. Bene signori, si procede ugualmente, siamo a circa un ponte di distanza dall'obiettivo, profilo basso e occhi aperti, cerchiamo di non far capire al nemico che siamo di nuovo qua."

" Uh-ha! " dissero all'unisono gli incursori preparandosi alla missione.

Usciti dalla stiva, guidati da Malice con il tricorder in mano, proseguirono per un paio di corridoi fino ad un turbo ascensore. Quando le porte si aprirono trovarono due ingegneri intenti a discutere sui problemi della nave che appena li videro sbiancarono di paura.

Prima che potessero anche solo pensare di comunicare furono storditi con un colpo di phaser e spostati di lato, per permettere al team d'incursione di proseguire.

Appena la squadra entrò nell'hangar l'allarme della nave partì, cogliendoli alla sprovvista.

"Ottimo, oltre ad una finestra di tempo limitata, a due minuti adesso, ci ritroviamo quei mostri verdi a spararci dietro... Perfetto!" disse Malice stizzita.

"Non si preoccupi li abbiamo tenuti a bada prima, non sarà diverso adesso, lei pensi a far partire quella nave, e lasci i miei uomini ad occuparsi del resto."

Con un cenno d'assenso, Malice si allontanò dal gruppo di incursione intento a schierarsi, per dirigersi verso l'unica navetta presente, di medie dimensioni con una leggera corazza.

*Questa è perfetta, da vero contrabbandiere*

Pensò Malice guardando le bruciature da phaser presenti sullo scafo e la sporcizia lasciava intendere che si trattava di una navetta per missioni rapide non si badava molto alla pulizia.

Si fiondò all'interno nella cabina di pilotaggio per andare ad accendere il loro mezzo di fuga.

Proprio mentre stava armeggiando con i controlli iniziarono all'esterno i rumori della battaglia.

Dalle porte dell'hangar entrarono un gran numero di Orioniani arrabbiati, ognuno dei quali imbracciava un'arma, dai phaser alle convenzionali armi contundenti. Erano come impazziti: volevano vendetta per la loro nave e per il loro Capitano che stava perendo lentamente nell'infermeria della Koorte.

Anche se soverchiati in numero, gli incursori federali avevano dalla loro parte un rigido addestramento e, con estrema coordinazione, iniziarono a falcidiare qualsiasi cosa uscisse dalle porte che ricambiasse gli spari o che avesse anche solo un'iperchiave in mano.

Nella confusione dello scontro, due Orioniani riuscirono a scampare alla carneficina e, usando come riparo delle casse, riuscirono ad aggirare il gruppo serrato di incursori, arrivando all'ingresso della navetta

Tombstone si accorse della manovra di accerchiamento nemico e ordinò ai suoi uomini di ritirarsi verso la navicella e corse ad aiutare l'ignara Malice.

*Con la gentilezza si ottiene sempre tutto*

Pensò quest'ultima mentre con un potente pugno sulla consolle di comando della navicella la faceva partire.

Ma proprio mentre si stava girando per avvertire i compagni, gli arrivarono in rapida successione un colpo alla nuca con un'iperchiave e un pugno alla bocca dello stomaco, che la costrinsero in ginocchio.

Sollevando gli occhi notò due imponenti Orioniani su di lei, prima che la vista le si offuscasse e perdesse conoscenza.

"Adesso vediamo chi si nasconde dietro quest'armatura..."

"Io non credo proprio.." li interruppe Cortez estraendo il mek'let da combattimento dal fodero.

L'Orioniano con l'iperchiave caricò l'incursore a testa bassa, per colpire la testa di quest'ultimo a braccio teso.

Tombstone schivò facilmente l'attacco e, con una torsione di busto, gli infilò il mek'let in mezzo alla schiena tranciando la spina dorsale del nemico che cadde come una marionetta senza fili.

Il secondo, vedendo la sorte del suo compagno, prese il phaser di Malice e sparò due colpi dritti alla schiena dell'incursore, che parve incassare il colpo, strappando un ghigno di rabbiosa gioia al suo assalitore.

Cortez, controllando la caduta, si accasciò sul corpo dell'Orioniano morto, mentre con un movimento rapido nascondeva la lama in attesa che il suo nemico venisse a completare l'opera.

Non appena l'avversario si fu avvicinato a sufficienza per finirlo con un ultimo colpo in testa, Tombstone con un potente movimento d'anca si tirò su centrando il bersaglio con un montante al mento, per poi trapassarlo da parte a parte con una coltellata dritta al cuore.

Dopo pochi istanti, fece capolino uno dei suoi uomini:

"Tutti gli incursori a bordo, signore"

"Bene vai ai comandi, ce ne andiamo"

"Si, signore."

Tombstone e il suo gruppo di diressero verso la Raziel con il loro bottino, accompagnati dalle sirene di allarme del Marauder Orioniano.