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USS POSEIDON - MISSIONE 00 RSS USS POSEIDON - Missione 00

00.01 " ANDARE AVANTI "

di Asami Hana, Pubblicato il 12-06-2020

FLASHBACK
Nave pirata Orioniana Hadful
Harem delle schiave
12 marzo 2396 - ore 11:33


Tensione, paura, ansia ed una forte delusione.
Hana era riuscita ad inviare un messaggio di aiuto, aveva dovuto lavorare per mesi solo per avvicinarsi a quella consolle ed adesso?
La giovane era pienamente consapevole che, prima o poi, i pirati si sarebbero accorti di quel messaggio in uscita e non ci avrebbero messo molto ad arrivare a capire chi ne fosse stata l'autrice, ma della Flotta Stellare neppure l'ombra.
"Ci hanno dati per morti, non verrà nessuno" la voce di Krelta, una sua collega di prigionia Bajoriana, la fece voltare ma non riuscì a risponderle nulla per svariati istanti
"Temo di sì" Asami si raggomitolò stringendo le ginocchia al petto "I miei codici sono già piuttosto vecchiotti, forse non hanno creduto siano autentici"
"Oppure semplicemente non gli interessa affatto" Rebekah osservò le due donne per poi scuotere il capo "Guardate in faccia la realtà, siamo in fin dei conti pochi ufficiali federali.. perché rischiare un'intera nave per pochi uomini?"
Krelta scattò in piedi furente "Questo non lo puoi dire, la Flotta Stellare non abbandona i suoi ufficiali!"
"Andiamo, quanti nuovi ufficiali vengono sfornati dall'Accademia ogni maledetto anno? Centinaia! E quante persone fanno richiesta per diventare un membro della Flotta? Migliaia!" Rebekah scosse il capo "E tu davvero pensi che per recuperare pochi uomini metteranno in rischio delle navi? E dai, ci hanno certamente date per morte e sono andati avanti. Fatevene una ragione, siamo soli"
"Asami.." Krelta si voltò verso la Betazoide "Tu che ne pensi? Siamo davvero state abbandonate dalla Flotta?"
Hana non alzò neppure lo sguardo restando raggomitolata su sè stessa
"A questo punto non so a cosa pensare, abbiamo lottato a lungo e siamo riuscite a chiedere aiuto, ma, se nessuno risponderà, non credo che avremo speranza" sospirò pesantemente "Sono passati quattro giorni dall'invio di quel messaggio e stiamo viaggiando nel bel mezzo della Federazione, devo concludere che non verrà nessuno"
La conversazione venne interrotta dall'entrata di un energumeno Orioniano dall'espressione feroce e, al contempo, idiota dipinta sul volto
"Pensavate che non ce ne saremmo accorti? Ci credete così stupidi?" il Capitano fece qualche passo verso le varie schiave soffermandosi, infine, di fronte ad Asami "Sai, è quasi un peccato.. mi piacevi, stavo quasi pensando di tenerti.."
Hana alzò il capo, ma, prima di riuscire a formulare una sillaba, venne colpita in pieno volto da una manata che la fece cadere a terra
"Non ci provare bellezza, questa volta la tua parlantina non ti salverà" il Capitano stringeva il collo di Asami con forza ed i tentativi delle amiche di intervenire vennero stroncati dall'intervento delle guardie "Credo che ti lascerò ai miei uomini, e quello che resterà di te lo venderò.. ma non credo che resterà poi molto"
Il grosso Orioniano allentò la presa al collo della Consigliera, lasciandola boccheggiare per qualche istante sul pavimento, poi la prese per i capelli trascinandola fuori dall'harem.
I corridoi della nave avevano una luce soffusa per limitare il consumo di energia della nave. Hana si sentiva perduta, ma non voleva arrendersi: dentro di sé la speranza che i membri della Flotta fossero comunque in arrivo non era ancora svanita del tutto.
La Consigliera piantò i piedi per terra, si divincolò nonostante il dolore che ciò le provocava e lottò sino a che riuscì a fermare il Capitano: il grasso Orioniano si voltò verso di lei per piazzarle un altro colpo in volto, ma, prima che ci riuscisse, una ginocchiata all'inguine lo fece piegare su se stesso per il dolore.
Hana era libera, ma per andare dove? Asami si guardò attorno, era una dannatissima nave Orioniana in viaggio per non si sa dove! Forse aveva guadagnato un po' di tempo, ma quanto? Qualche minuto..
*Devo trovare un nascondiglio!* Hana scattò in avanti percorrendo con grande rapidità i corridoi della nave, infilandosi in un tubo di Jeffries ed iniziando a spostarsi alla ricerca di un posto sicuro, finendo, infine, dentro una stiva di carico.

FLASHBACK
Nave pirata Orioniana Hadful
12 marzo 2396, ore 12:51


Terrore, disperazione, panico.
Nascosta fra le casse di merci rubate nella loro ultima scorreria, Asami se ne rimase immobile, cercando di non emettere alcun rumore.
Quanto tempo fosse passato non lo sapeva neppure lei, ma, poco dopo la sua fuga, aveva sentito scattare l'allarme.. la stavano cercando e, questa volta, l'avrebbero uccisa.
Teneva stretta fra le mani una spranga di metallo: era l'unica arma che aveva recuperato e, in quel momento, rappresentava la sua unica speranza di difesa.
Improvvisamente, sentì la porta aprirsi, passi piuttosto pesanti si facevano strada all'interno della stiva.
Asami non riusciva a capire in quanti fossero, erano tutti in silenzio: strinse ancora più forte la spranga e si preparò ad attaccare: non era impazzita, sapeva che sarebbe stato quasi certamente inutile, ma non si sarebbe arresa senza lottare.
Un rumore si fece estremamente vicino, era il momento: Hana scattò in piedi assestando un colpo dall'alto con la spranga, ma questa fu fermata ancora in volo dalla presa sicura di un giovane ufficiale federale "Hana presumo.." Kevides non si scompose minimamente, poi si girò verso i colleghi facendogli motto di abbassare le armi "Non sparate"
Asami rimase paralizzata, aveva sognato per così tanto tempo di essere salvata ed ora che ciò stava divenendo realtà si sentì quasi sopraffatta da tutta quella situazione "Ma.. ma come è possibile"
"Ci hai chiamato tu" il giovane sorrise per poi sfiorare il comunicatore "Comandante Kevides a USS Corwin, abbiamo trovato l'ultimo ostaggio, cinque pronti al rientro"

FLASHBACK
USS Corwin NCC-10573
Alloggio Kevides
12 marzo 2396 - ore 22:06


Kevides sorrise lasciando che la giovane entrasse: Asami, ora che si era ripulita ed aveva in parte trovato un po' di serenità, era davvero uno spettacolo. I lunghi capelli le ricadevano sul vestito a fiori che le era stato replicato ed uno sguardo enigmatico era dipinto sul suo volto.
Qualsiasi cosa fosse venuta a dire, o a chiedere, a Kevides sembrava, improvvisamente, aver perso ogni qualsivoglia significato.
Asami era un turbinio di emozioni contrastanti, ma, in qualche modo, si sentiva estremamente legata a quell'ufficiale che le aveva salvato la vita: aveva creduto in lei, aveva lottato per convincere i superiori a partire alla ricerca di quella nave Orioniana e l'aveva strappata da una sicura morte.
C'era una strana alchimia tra i due, alimentata anche dal fatto che era passato molto tempo dall'ultima volta che Asami aveva avuto accanto a sé qualcuno che desiderasse tanto "Sono venuta a salutarla.. e ringraziarla per ciò che ha fatto"
Kevides sembrava aver percepito le emozioni di Hana, tanto da iniziare a sospingerla verso il letto "Stai per imbarcarti su una nuova nave?"
Asami iniziò ad arretrare verso il letto, l'eccitazione era piuttosto palpabile nel turbinio di emozioni del momento "No, sono in congedo a tempo illimitato.. sto per tornare a casa"
Kevides scosse il capo osservandola "Tornerai su una nave, sei una guerriera. Ho visto la tua forza di volontà, non ti arrenderai"
Hana scosse il capo "Non lo so.." si fermò sentendo dietro di sé il letto di Kevides "E se dovesse succedere ancora? Se mi trovassi di nuovo in una situazione del genere?"
"Semplice.." con una piccola spintarella Kevides fece stendere Asami sul suo letto "Io ti verrò a riprendere"

FLASHBACK
Zona sconosciuta
Asteroide di classe M
10 aprile 2399, ore 08:47


*Io ti verrò a riprendere*
Asami scosse il capo un paio di volte da quando era su quell'asteroide non aveva fatto altro che ripensare a Kevides.
Aveva cercato di dare sostegno ai colleghi, per quanto poteva, ma ogni qual volta si fermava, gli appariva in mente il volto di quell'ufficiale.
Si era avvicinata alla Alluso per offrirsi di sostituirla alla sorveglianza del comunicatore, quando vide che stava giungendo una risposta dal dispositivo
=^=Parla il Comandante Kevides della USS Corwin. C'è qualcuno in ascolto=^=
Hana si bloccò di colpo sentendo proprio quel nome.. non udì altro: sapeva che, con buone probabilità, era stata solo una casualità, ma il fatto che fosse proprio lui a rispondere al loro messaggio di soccorso la fece stare meglio.
D'improvviso tutti i problemi sembravano essere risolvibili e, per un momento, Asami riprese a sperare che tutto potesse trovare una soluzione.

USS Poseidon NCC-83302
Alloggio temporaneo Asami Hana
11 aprile 2399 - ore 09:28


Il silenzio.
Un alloggio amorfo, probabilmente appartenuto sino a quel momento ad un uomo, e la necessità di dormire qualche ora prima di tornare in servizio.
Ma dormire era impossibile per quel dannato silenzio!
Nella frenesia del combattimento, ogni fibra del suo corpo era vigile ed Asami era perfettamente concentrata sul compito assegnatole, escludendo facilmente ogni altro pensiero ed emozione e permettendole di operare al meglio.. il problema semmai era stato il dopo.
La mente era libera di rielaborare tutto quello che era successo, era in quel frangente che quel silenzio si faceva maledettamente fastidioso.
La battaglia si era conclusa da poco più di cinque ore e tutto ciò che restava da fare era sbattere il muso contro la realtà dei fatti.
La Tokugawa era esplosa, le speranze che i suoi occupanti si fossero salvati in qualche modo rasentavano lo zero era stato come un pugno nello stomaco per Hana, una parte di sé era appena stata distrutta su quel vascello.
Asami era l'ufficiale superiore giunto per ultimo sulla Tokugawa ma, per quanto il tempo fosse stato poco, era comunque riuscita a legare con i suoi ufficiali in comando ed il pensiero che ora non vi fossero più.. beh.. la parte razionale le diceva che erano i rischi del mestiere, ma il suo cuore non voleva arrendersi alla realtà.
Osservò il letto quasi con espressione vuota, nonostante tutto fosse in ordine, restava un posto del tutto estraneo per lei. Per un attimo, fu tentata di cambiarsi, poi si ricordò che tutte le sue cose erano esplose sulla Tokugawa. Aveva di suo solo quello che indossava, nient'altro.
Certo, avrebbe potuto provare a replicarsi qualcosa, ma in quel momento la nave stava cercando di racimolare tutte le energie per indirizzarle ai sistemi primari ed un pigiama nuovo per la Consigliera non era affatto una priorità.
Il vuoto.
La sensazione che tutto quello che la circondava fosse stato fatto a pezzi, la frustrazione data dal sapere che non c'era null'altro da fare e la voglia di tornarsene a casa.
Asami si ritrovò a pensare, in fondo la vita da psicologa civile non sarebbe stata così male. La tranquillità di tornarsene sempre sana e salva al sicuro.. il suono del sensore la fece voltare verso l'entrata.
"Avanti.." Hana era un po' stupita di avere visite a quell'ora, nel pieno del trambusto, e rimase quasi senza parole nel veder entrare il Comandante Kevides "Le serve qualcosa?"
l'Argeliano si sedette sul letto osservando Asami "Ti ho spedito a riposare, ma era certo che ti avrei trovato sveglia. E' stato strano vederti su quell'asteroide, un po' come se il tempo avesse fatto un salto indietro.. ti è mai capitato di ripensare a quella esperienza?"
Asami annuì "Sì, soprattutto su quell'asteroide.. stranamente continuava a venirmi in mente una frase che mi dicesti tu anni fa, quando ti chiesi che cosa sarebbe successo se fossi stata nuovamente in pericolo"
"Ti dissi che sarei tornato a riprenderti. Per la statistica sembra quasi impossibile, ma, nella realtà, devi ammetterlo, ho mantenuto la promessa"
"La statistica nella mia vita non sembra aver alcun significato" Asami fece un breve sospiro "In effetti è una strana ironia.. nuova nave, nuovo equipaggio, simile risultato" si allontanò per raggiungere i finestroni "La prima volta prigioniera di pirati Orioniani, questa volta di ufficiali della Flotta ammutinati, ma, alla fine, il risultato è stato simile.. non ho potuto far altro che aspettare un aiuto"
"Questo non è vero! Asami tu sei una sopravvissuta.. e sei anche una Consigliera, non credo di dover essere io a doverti spiegare che prendere una decisione ora non è la scelta migliore"
"Non ho parlato di alcuna scelta Kevides, ma solo di statistica"
"Come se non ti conoscessi" l'uomo sorrise divertito "Pensi di lasciare? Te l'ho già detto, tu non sei fatta per restare a terra!"
"Non credo di dover essere io a prendere questa decisione al momento. La nave su cui prestavo servizio è esplosa e, non appena arriveremo in un pianeta, saremo sbarcati in attesa di ricollocazione.. solo che questa volta, lo ammetto, non credo che accetterò"
"Questo non è detto! Guardati attorno Asami, questa nave è ancora in grado di dare le sue soddisfazioni e ha bisogno di un equipaggio capace in grado di svolgere bene il proprio lavoro" Kevides osservava la Betazoide quasi studiandone le reazioni "Non c'è bisogno che tu e gli altri scendiate da questa nave"
Asami si voltò ad osservare l'Argeliano, un sorriso sbarazzino le apparve sulle labbra "La devo prendere come una proposta?"
Kevides fece a sua volta un mezzo sorriso mentre si portava di fronte alla donna "Non dipende solo da me lo sai.. però.. lo devo prendere come un si?"
Hana sembrò, per qualche attimo, vacillare prima di tornare a guardare Kevides, sentiva di aver bisogno di tempo, ma non avrebbe saputo dire quanto questa pausa sarebbe durata.. mesi? anni? per sempre?
La Consigliera scosse il capo quasi impercettibilmente "Una domanda di riserva?"
Kevides non sembrò minimamente preoccupato dalla risposta elusiva della Betazoide, tornando alla carica "Resti con me, ora?"
Asami non rispose all'ultima domanda, ma lo sguardo malizioso che le si disegnò sul volto era un chiaro indizio di quale sarebbe stata la sua risposta.

USS Poseidon NCC-83302
Alloggio temporaneo Asami Hana
12 aprile 2399 - ore 13:19


Hana si risvegliò lentamente facendo scorrere lo sguardo all'interno dell'alloggio: di Kevides nessuna traccia, ma, in fondo, la cosa non la stupì affatto, quell'uomo riusciva a muoversi silenziosamente come un felino e di certo era già tornato in servizio a quell'ora.
L'attenzione di Asami fu comunque attratta da una specie di borsone posizionato sopra un tavolino poco distante.
Si alzò rapidamente aprendolo e guardandovi dentro: c'erano un paio di vestiti lunghi molto femminili e sensuali, una tuta e un paio di uniformi. Tutti i vestiti le erano adatti per taglia e anche per foggia, segno che Kevides non si era dimenticato molti dettagli sul suo conto: Hana tirò fuori tutto fino a che, sul fondo trovò un piccolo biglietto di carta con l'inconfondibile calligrafia dell'uomo.
Sul foglietto vi era la scritta "Lo prendo per un sì, ti ho trovato qualche abito sino a che non sarà possibile farti mandare qualcosa da casa. Non so cosa ci aspetterà da oggi in poi, ma comunque vada potrai contare su una famiglia formata da centinaia di persone capaci e preparate nel loro lavoro e dal sottoscritto, Kevides".
Asami sorrise girando fra le dita il bigliettino, quell'uomo aveva un fascino ipnotico in grado di stregarla.
=^=Comandante Hana, mi scusi se la disturbo ma è richiesta nel suo ufficio=^=
Hana sfiorò il comunicatore "Mi dia qualche minuto e sono da voi.." sorrise tra sé e sé prendendo una divisa pulita ed andandosi a cambiare *Si va avanti.. vada come vada*.