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USS HOPE - MISSIONE 09 RSS USS HOPE - Missione 09

09.03 "Siamo tutti teatranti sul palcoscenico dell'esistenza"

di Rest figlio di Retok, Pubblicato il 04-01-2018

USS Hope - Plancia, 02/11/2396 ore 23:55


Rest occupava la sua postazione alla consolle tattica, ma si rendeva perfettamente conto di aver fatto decine di passi indietro nel rapporto con i propri colleghi l'unica persona che sembrava aver capito il suo stato d'animo, seppure il giovane tattico tentasse di non far trapelare nulla delle proprie emozioni, era il tenente Basta. Rest aveva fatto parecchia meditazione negli ultimi giorni ma nonostante tutto c'era una piccola parte di lui, quella che tentava di celare nel più profondo della sua psiche, che lo esortava a pestare a sangue Bueller. Dopotutto chi aveva avuto l'idea di mandare una navetta con solo tre ufficiali a bordo? Chi aveva avuto la convinzione che inviare degli uomini senza un esperto di tattica e sicurezza potesse essere una strada percorribile?

"Sì signor Rest, anche io mi stupisco della mia stupidità. Concordo con lei"

La risposta di Bueller gli fece comprendere che anche la sua ultima risposta era stata sentita come una velata staffilata sui reni e tentò di abbassare un po' i toni "Non è quello che intendevo dire."

"Non si preoccupi, è che mi trovo impotente e nessuno mi sta dando una soluzione percorribile da tentare per recuperare Luna, Tucci e Xyr. Non avrei dovuto acconsentire all'invio della navicella in esplorazione scientifica solitaria e non avrei..."

La risposta del Capitano gli fece sentire nettamente che le sue emozioni rischiavano di affiorare, osservò il volto del capitano risentendo in se quel forte desiderio di sferrargli un pugno, ma non era questo che ci si aspettava da lui, sia perchè ufficiale e sia perchè vulcaniano. Rapidamente, ma con fare deciso, Rest intervenne per cambiare discorso "Chiedo scusa, ma dovrebbe parlarne col Consigliere. La scelta di confidarsi con me è illogica al 90,5 per cento."

"Anche quando le do ragione, Rest lei è... bah lasciamo perdere... dov'è Caytlin?"

"Astronomia, con il signor Rodriguez e la dottoressa Graahn" evitò di osservare direttamente il Bueller, sperando che con l'ultima risposta la loro conversazione si potesse ritenere conclusa. Da vulcaniano viveva con una certa frustrazione la situazione nella quale si trovava: il suo controllo sulle emozioni era sempre stata impeccabile, perchè ora doveva risultargli così maledettamente difficile?

"A far che?"

La domanda di Bueller portò Rest a rispondere nuovamente in modo piccato, cosa di cui si accorse ma non potè evitare "Non credo che sia di mia pertinenza saperlo Capitano. Lo posso affermare con una sicurezza del 97.9 per cento"

"Naaah ci rinuncio... da quando Xyr non c'è lei è diventato intratt..."

Rest serrò la mascella, doveva tornare in alloggio a meditare prima di dire o fare qualcosa di cui si sarebbe pentito: stava già per richiedere di poter essere sostituito dal tenente Basta, quando le rilevazioni alla consolle lo fecero tornare alla realtà "Signore, rilevo segnali di uscita da curvatura... segnali imminenti."

"La navetta di Luna?"

"Negativo, Capitano... direi di no... al 99,9 per cento"

"Sullo schermo signor Rest... uhm... no... ha ragione... direi che siamo d'acc... oh merda! E quelle che diavolo sono? Sono tre volte più grandi di una Classe Galaxy... ALLARME ROSSO! Energia agli scudi!"

Rest non rispose neppure, i movimenti si fecero praticamente automatici mentre rispondeva agli ordini di Ferris "Allarme rosso attivato, energia alle armi ed agli scudi al 100 per cento" la voce di Rest si era fatta totalmente atona mentre operava alla consolle "Tutti i ponti sono stati allertati... il personale è tutto alle loro postazioni..."

Lon arrivò rapidamente in plancia e rimase sorpreso quando Rest gli affidò totalmente la gestione della consolle per portarsi ad una delle consolle generiche e iniziare a digitarvi quasi febbrilmente "Tutto bene Rest?" gli chiese a voce bassa.

"Glielo farò sapere fra qualche minuto, tenente Basta..." rispose sempre a bassa voce Rest

Nel mentre tutto il resto dei membri della plancia seguivano con il fiato sospeso il movimento delle tre mastodontiche navi che, almeno per il momento si erano fermate proprio di fronte alla Hope.

"Signore, anche le tre navi hanno alzato gli scudi e dato energia alle armi. La situazione non è delle più rosee per noi...." Basta controllava la consolle tattica "Da quanto posso rilevare il loro potenziale, sia difensivo sia offensivo, è nettamente superiore al nostro... in più la proporzione numerica è a loro favore."

"Quante possibilità abbiamo di potergli sfuggire?"

Basta sembrò attendere qualche attimo prima di rispondere, del resto solitamente era Rest l'ufficiale che si lanciava in calcoli percentuali da sembrare impossibili a qualsiasi altro ufficiale tuttavia, dato che il collega non sembrava voler prendere la parola, alzò il capo verso Bueller "Sostanzialmente, almeno in teoria potremmo tentare di sfruttare la manovrabilità della nostra nave e tentare la fuga."

"Mi sta dicendo che dobbiamo abbandonare i nostri uomini?"

Basta alzò il capo "Le sto dicendo che in uno scontro le nostre possibilità di sopravvivenza diverrebbero inesistenti... considerato la loro energia posso ipotizzare che quella nave ha il potenziale per impedirci qualsivoglia movimento anche se..." si voltò nuovamente a guardare il lavorio di Rest, rendendosi conto di aver capito le perplessità del tattico.

"Anche se?" Bueller si voltò ad osservare i suoi ufficiali "Anche se... cosa?"

"Sono navi decisamente grosse, Signore..." si limitò a rispondere Basta prima di iniziare a digitare a sua volta alla consolle.

"E questo credo che lo abbiamo notato tutti!" rispose in modo secco Bueller "La cosa dovrebbe esserci d'aiuto?"

"Forse si... forse no, Signore." Basta continuava a digitare alla consolle lanciando qualche sguardo verso Rest "Credo di aver capito e..." poi sentì la consolle bippare "Le navi hanno iniziato il loro attacco, hanno optato per una manovra di accerchiamento... oramai la fuga è l'unica soluzione."

"Maledizione! Manovre evasive, evitiamo di andare in pezzi! Signor Rest, abbiamo bisogno di una strategia e ne abbiamo bisogno adesso, dobbiamo scappare?"

"Un minuto Signore..." la voce di Rest, totalmente atona e piatta diede fortemente fastidio a Ferris.

"Non abbiamo un minuto, Timoniere manovre evasive e pronti alla curvatura!" la voce di Bueller lasciò trasparire un forte senso di frustrazione, già la tensione del momento era palpabile... non aveva tempo di gestire anche Rest.

"Un minuto Signore..." si limitò a rispondere Rest, sempre totalmente apatico, digitando febbrilmente alla consolle.

"Signore, siluro in rotta di collisione con la nostra nave... impossibile evitarlo!" la voce del timoniere era quasi nel panico "Non posso evitarlo, è impossibile! Preparsi allo schiant....eh?"

Bueller spalancò gli occhi, restando per qualche istante a bocca spalancata, mentre Basta sorrise alla volta di Rest "Avevi ragione, alla fine."

"Avevamo... tenente Basta, anche lei era giunto alle mie medesime conclusioni." Rispose pacato ed atono Rest.

"Si, e qualcuno pensa di degnarsi a spiegarlo anche a noi? risposte particolarmente infastidito Bueller "Gradirei capire anche io cosa è successo!"

Basta nuovamente attese per qualche attimo, ma dato il silenzio di Rest, riprese a parlare "Come le dicevo quelle navi sono tre navi decisamente molto grosse e quindi, al di fuori di ogni standard federale... come ha giusto fatto notare anche lei. Se consideriamo la loro rotta dobbiamo presumere che abbiano transitato per un'area piuttosto controllata... vi sono alcune basi stellari, alcuni pianeti federali... ed inoltre si tratta di una zona di spazio molto sfruttata per i transiti di cargo, ed essendo una tratta così battuta viene fortemente controllata per il pericolo che qualche pirata orioniano prenda in considerazione di abbordarne uno." Basta fece una piccola pausa osservando Rest "Per riassumere, le possibilità che tre grosse navi sconosciute riescano ad evitare in quell'area di essere captate dalle basi stellari, dalle boe di controllo, dai sistemi di controllo dei pianeti oltre che da una qualsiasi nave cargo o nave pattuglia è... beh... decisamente ridotta."

"8,56 per cento" Rest si limitò a dare la percentuale, incrociando le braccia al petto.

"Si..." Basta riprese a parlare "Da qui l'ipotesi più probabile è che in qualche modo qualcuno o qualcosa sia riuscito a ingannare i nostri sensori e farci credere che una tripletta di navi gigantesche stessero per distruggerci... una tripletta di navi talmente potente da costringerci alla fuga..." nuovamente fece una pausa "Crediamo che quello che abbiamo visto fosse una falsa ombra, come se avessero sfruttato i nostri stessi sistemi per farci vivere un'esperienza simile a quella che avremmo potuto avere all'interno di una sala del simulatore."

"Possibilità che ritengo, a questo punto, da ritenersi certezza." Nuovamente Rest si limitò a confermare le parole di Basta.

"Come diavolo hanno fatto a imbrogliare i nostri computer?"

Rest si limitò a rispondere in modo apatico "Inserendo i codici di controllo della griglia dei sensori e modificandone i parametri per immettervi un programma di simulazione d'attacco."

"I nostri codici?" la voce di Bueller si alzò di almeno un paio di ottave per la rabbia "Sta dicendo che qualcuno ha fornito i codici della nostra nave?"

"No... sto dicendo che qualcuno o qualcosa ha materialmente provato ad accedere al nostro computer tramite una sorta di comunicazione criptata che abbiamo continuato a rilevare proprio tramite i sensori."

"Non credo di capire... qualcuno ha tentato di accedere ai nostri computer per giorni e non solo non ce ne siamo accorti noi, ma neppure i nostri sistemi?" chiese Bueller avvicinandosi alla consolle di Rest.

"Si." Il vulcaniano digitò alla consolle mostrando un grafico dei sensori ed indicando una serie di piccole fluttuazioni costanti "Vede?"

"Rumori di sottofondo... l'eco di quello che resta del Big Bang e via dicendo, è normale che vi siano delle distorsioni di sottofondo... i nostri sensori sono calibrati per ignorarle e pulire il segnale"

"Esatto, ma queste non sono solo fluttuazioni di sottofondo ma una subroutine attraverso la quale qualcuno ha lavorato sino ad ottenere i nostri codici della grigia dei sensori... hanno sfruttato la nostra predisposizione a ritenere consueto un minimo di disturbo ai sensori, nonché la calibrazione dei nostri sistemi, per poter operare in piena autonomia e discrezione" Rest fece una pausa "Ritengo sia il caso di programmare il computer in modo da variare i codici della nave in modo ciclico, in modo da impedire a chiunque sia alla base di tutto questo di ottenere nuovamente i codici"

"Provveda, Signor Rest... voglio che tutti gli ufficiali superiori ancora sulla nave si presentino in sala tattica domattina, a questo punto credo sia il momento di fare il punto della situazione."



Pianeta Demone - Paelyrion, 02/11/2396 contemporaneamente
Xyr emise quasi un piccolo gridolino quando, osservando il soffitto di quella strana stanza, osservò con un misto di orrore e sgomento la USS Hope andare in mille pezzi le tre grandi navi avevano distrutto la sua nave, tutti i suoi amici erano morti di fronte ai suoi occhi e lei non aveva potuto far nulla per impedirlo.

"No..." la giovane andoriana era quasi paralizzata, con la testa all'insù "Non puoi averlo fatto sul serio!"

"E' vero... è tutto vero, mia cara Xyr... ed è solo tua la responsabilità di quanto è accaduto" il Maestro Ar Akul osservò per qualche attimo il cielo restando sempre nella penombra "Gran peccato, se avessi accettato di darmi i codici della nave avrei potuto portare anche loro qui da me."

"Volevi qualche altro prigioniero?" Xyr digrignò i denti per la rabbia "Se li desideravi tanto perchè li hai fatti morire? Che ragione avevi per far distruggere la nave?"

"Non mi interessava affatto la nave, nè i suoi occupanti... se avessi voluto catturarli non ci sarebbe stato nulla di più semplice... era semplicemente un test."

Xyr parve per un attimo frastornata da quella risposta "Un test? Hai ucciso tutte quelle persone per un test?"

"Volevo vedere se come donna avessi capito qual'è il tuo ruolo, è evidente che nei vostri pianeti si è persa la giusta divisione fra il ruolo dell'uomo e della donna e questo ha ingenerato molta confusione. Non hai rispettato il tuo ruolo, di fronte alle domande di un uomo non hai risposto con il dovuto rispetto e questo ha avuto le sue conseguenze... ma in fondo non te ne faccio una colpa, sono le varie razze umanoidi che con il passare del tempo sono state corrotte da idealismi privi di senso."

Lo sguardo di Xyr si fece furente "E tu cosa diavolo vuoi saperne di noi? Chi ti ha dato il diritto di giudicare il resto della galassia?"

Il Maestro Ar Akul non mutò minimamente la propria postura, né il suo tono di voce "Io esisto da sempre, ho osservato dalla mia dimora le vostre specie, ho valutato i vostri sforzi nel migliorarvi ed infine vi ho giudicati carenti... ma nella mia infinita benevolenza, ho deciso di accogliere te ed i tuoi colleghi nella mia dimora ed ospitarvi per l'eternità. Io ti insegnerò qual'è il giusto ruolo per una donna e fra qualche secolo, quando capirai tutti i benefici che puoi trovare nel vivere nel mio harem, me ne sarai grata..."

"Io non sarò mai tua!" Xyr scattò indietro furibonda

"Staremo a vedere, il bello di questa mia dimora è che qui il tempo non esiste... e l'eternità è davvero un lungo periodo" il Maestro Ar Akul si ritrasse andando a suonare una piccola campanella e subito la bellissima Jie arrivò da lui, chinando il capo verso terra "Accompagni Xyr nei suoi alloggi, per questa sera il nostro incontro si conclude qui"

Il Maestro attese che Xyr e Jie uscissero, poi tornò ad ammirare il soffitto in pochi attimi la scena proiettata cambiò e all'orizzonte tornò a profilarsi la figura della USS Hope, ancora del tutto integra "Se non volete andarvene con le buone, vorrà dire che dovrò utilizzare le cattive"



USS Hope - Sala tattica, 03/11/2396 ore 07:28
Nella sala tattica gli ufficiali superiori rimasti a bordo si guardavano negli occhi, Strauss aveva già avuto modo di parlare con Bueller ma aveva deciso di lasciare che i giovani avessero modo di parlare fra loro senza interferire per il momento. Bueller era in piedi, accanto ai finestroni, ed osservava l'infinità dello spazio.

"Ricapitoliamo" Ferris fu il primo a prendere la parola "Ci troviamo nel luogo in cui dovrebbe trovarsi, almeno in teoria, l'ammasso stellare 4K701, chiamato dagli astronomi Nebulosa del Diavolo" fece una piccola pausa, tornando ad osservare i colleghi E' chiamata così per via del colore rosso, delle tempeste di plasma che la attraversano e per due buchi neri che sono stati da molti considerati degli occhi... ad ogni modo ogni il Signor Tucci aveva rilevato alcuni mutamenti gravitazionali tali che, per le sue stime, avrebbero permesso alla nebulosa di aprirsi lasciando vedere una sorta di pianeta che non è mai stato né visto né registrato sulle mappe, dato che costantemente circondato da tempeste impenetrabili di plasma. Il fatto è che non vi è il pianeta, non vi è la nebulosa, e soprattutto non vi sono i nostri colleghi, devo pensare che l'intera nebulosa sia stata occultata?"

"Improbabile" la voce di Rest suonò fredda "Vi è solo una probabilità del 2,01 per cento che l'intera nebulosa possa essere stata occultata totalmente questa mia conclusione si basa sulla constatazione che per qualsivoglia analisi che abbiamo fatto nel lasso di alcuni giorni non abbiamo rilevato nessuna emanazione che possa far pensare ad un sistema di occultamento, inoltre residuano il problema di come recuperare il quantitativo di energia necessaria per un simile sistema e, infine, la reazione che potrebbe avere la stessa nebulosa se bombardata con l'emissione di qualsivoglia tipo di energia... tachioni o altro."

"Bene, quindi a questo punto cosa dovrei pensare? Che semplicemente abbiano spostato la nebulosa? Qualche giorno fa era qui e ora non si sa?" la frustrazione di Bueller era palpabile ma divenne pura perplessità osservando lo sguardo che si stavano lanciando fra loro Lon e Rest "State scherzando?"

"Noi vulcaniani non scherziamo, non fa parte della nostra cultura ideare situazioni atte a provocare l'ilarità dei nostri interlocutori..." rispose secco Rest, inarcando un sopracciglio.

"Certo, ovviamente..." Bueller sospirò osservando i due "Qual'è la vostra idea?"

Basta osservò Rest per poi prendere la parola "Se ci fosse Tucci sarebbe tutto più semplice, ad ogni modo io e Rest ieri notte abbiamo avuto una lunga conversazione su dove potrebbe essere sparita la nebulosa e... beh, alla fine la soluzione più probabile è che semplicemente si sia spostata di dimensione rispetto a noi... è sempre lì solo che su una dimensione leggermente diversa dalla nostra, quel tanto che basta per non essere più visibile."

Bueller osservò i due con aria scettica "E come farebbe a spostarsi da una dimensione all'altra?"

"La spiegazione ci è venuta in mente per la presenza dei due buchi neri..." Basta riprese la parola ma era evidente che non era avvezzo a dare spiegazioni così legate all'astrofisica teorica "Abbiamo osservato per ore le registrazioni e letto tutti i rapporti che abbiamo potuto leggere... tutti concludono con la stessa spiegazione, quella nebulosa non ha senso, non dovrebbe esistere."

"In teoria abbiamo di fronte una nebulosa con all'interno due buchi neri... nebulosa che per i dati è davvero antica." Rest fece una pausa osservando Bueller "A questo punto la probabilità che il materiale della nebulosa non fosse stato esaurito dai due buchi neri si avvicina allo zero, eppure da tutti i dati che abbiamo trovato la nebulosa non è mai né cresciuta né diminuita"

Bueller si massaggiò il collo "Si, credo di capire... due buchi neri così grandi avrebbero dovuto attrarre a sè tutti i gas che compongono la nebulosa ed infine far scomparire il fenomeno... e da qui siete arrivati a pensare a dimensioni differenti?"

"In un certo senso si..." Basta prese la parola "Signore, si tratta solo di un'ipotesi e non abbiamo avuto il tempo di fare tutte le rilevazioni per cercare di capire se la nostra idea è fattibile o meno ma... parafrasando uno dei libri scritti sul suo pianeta, quando giungi ad eliminare tutto ciò che è impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto possa sembrare improbabile..."

"...non può essere che la verità" Bueller annuì a Basta "Fatevi aiutare dalla sezione scientifica, loro sapranno cosa cercare... o almeno spero" sospirò per un attimo "E alla fine viene il problema del finto attacco... credo che sia abbastanza chiaro che l'intenzione era spaventarci abbastanza da darci alla fuga."

"Si, credo che sia evidente che qualcuno non ci voglia qui... E devo dire che ha studiato davvero un piano complesso per farci abbandonare la zona." la dottoressa Graahn portò le mani sulle ginocchia "Allontanare, non ucciderci."

"Mi duole intervenire ma sono meno ottimista rispetto a Melanne" la voce di Caytlin fece voltare tutti nella sua direzione "E' possibile che quello fosse il suo primo tentativo... diciamo che per ora si è limitato a darci un buffetto sulla spalla"

"Quindi per lei potrebbe fare molto di peggio?" Bueller osservò la consigliera

"Mi rendo conto che al momento i dati che abbiamo raccolto sono pochi e, almeno in teoria, è possibile che il nostro ipotetico "qualcuno" non abbia altri modi se non l'intimidazione per farci andare via di qui ma lo ritengo improbabile..." Caytlin fece una pausa "E' più probabile che abbia già ottenuto quello che vuole e non gli interessi altro che mandarci via di qui"

"Ma non capisco il perchè..." Bueller si fermò "A meno che l'anomalia non abbia a che fare con tutto questo... Tucci era stato chiaro, l'apparizione del pianeta fantasma era un evento più unico che raro!"

"Finito l'evento il pianeta tornerà a celarsi dentro la nebulosa e non vi sarà più alcun modo per raggiungerlo se non attendere un nuovo evento che probabilmente avverrà fra qualche millennio" la voce di Caytlin fece sgranare gli occhi a tutti "Si, credo che tutto l'attacco servisse solo per ottenere del tempo."

Bueller serrò per un po' la mascella "Quindi è possibile che i nostri uomini si trovino sul pianeta fantasma, e qualcuno ci voglia impedire di recuperarli in tempo?"

"Le probabilità si aggirano attorno al 69,34 per cento" rispose Rest "Anche se al momento non se ne comprende la motivazione"

Bueller scosse il capo sferrando un pugno al tavolino "Al diavolo il perchè! Non abbiamo tempo! Mettete al lavoro la sezione scientifica, voglio sapere quanto tempo ci rimane per recuperare i nostri amici e soprattutto come raggiungerli!"