USS Hope - Plancia - 23 Marzo 2396, Ore 13:16
"Stanno venendo verso di noi ad un quarto di impulso. Tempo all'intercettazione 5 minuti" disse Luna controllando le rilevazioni dei sensori che erano stati portati al massimo da Tucci per cercare di compensare almeno in parte il campo di interferenza della Distesa.
"Signor Dohaan?"
"Tutti i sistemi principali sono inutilizzabili, al momento stiamo usando i sistemi ausiliari, ma non c'è backup."
"Quanto le occorre per il ripristino?"
"Almeno un paio di giorni... la rete eps principale è andata." Disse Dohaan alzando leggermente le spalle.
"Le do 6 ore!" disse Xyr seccamente.
"Cercherò di fare miracoli, Comandante." Rispose Dohaan uscendo dalla Plancia scrollando la testa.
"Vorrei ricordarvi che siamo tornati nella Distesa e che il campo di radiazioni è sempre presente. Sto monitorando un saturimetro di mia ideazione e abbiamo ancora al massimo 6 ore prima di riscontrare effetti negativi." Intervenne la dottoressa.
"Ha fatto bene a ricordarlo, comandante." Disse Xyr "Signor Rest, si assicuri che gli scudi rimangano sempre polarizzati."
"Riusciamo a chiamarli?" Chiese Bueller alzandosi e portandosi alle spalle di Rodriguez.
"Non sarà chiarissima, ma il segnale dovrebbe superare senza problemi le interferenze della Distesa."
"Proceda allora."
"Chiamata inviata... non rispondono."
"Non rilevo avarie. C'è una probabilità del 97,89% che ci stiano deliberatamente ignorando." Fece il vulcaniano.
"Manteniamo l'Allarme giallo!" disse Ferris girandosi verso Rest.
Una serie di scossoni colpì la Hope.
"Cosa è successo?"
"La Esperenza ha lanciato una serie di onde dal disco deflettore. Non rilevo alcun danno." Rispose Rodriguez.
"Ma cosa stanno facendo?" Si domandò Bueller.
"Incremento di antineutrini dal disco deflettore della Esperanza... Luna spostaci subito!" Esclamò Tucci allarmato.
Senza aspettare altri ordine la giovane al timone manovrò la Hope per spostarsi, ma il colpo era troppo vicino e andò a impattare sugli scudi che vennero oltrepassati come una lama calda attraversa il burro. Nella loro corsa a grande velocità gli antineutrini colpirono i sistemi di trasferimento di energia della Hope mandandoli in sovraccarico. I sistemi della nave, già compromessi, non ressero allo sforzo e si spensero uno dopo l'altro. Rimasero attive solo le batterie di emergenza del supporto vitale e della gravità artificiale e, dopo pochi secondi di buio, si accesero anche le fioche luci di emergenza.
"Cosa è successo?!"
"La Esperanza ci ha completamente disabilitati. Siamo alla loro mercé!"
"Rodriguez, Tucci, andate ad assistere Dohaan nelle riparazioni. Voglio l'energia primaria nel minor tempo possibile!" Disse Bueller.
Un altro scossone.
"E ora cosa succede?"
"C'è una probabilità del 92,32% che ci abbiano agganciati con un raggio traente."
"Ma cosa vogliono fare?"
"Possiamo solo aspettare." Rispose laconicamente Xyr.
"Signore rilevo una chiamata in ingresso. Solo audio." Disse Rest.
"Sentiamola"
=^=Ci avete presi per stupidi... ma vedremo come farete a cavarvela ora!=^= La voce di Coleman era fredda come il ghiaccio.
"Capitano Coleman, cosa sta facendo?" Chiese Bueller su tutte le furie.
=^=Abbiamo capito che siete stati voi a mandarci in quella bolla temporale... l'abbiamo capito troppo tardi e non abbiamo potuto distruggervi anche se ci abbiamo provato mentre stavate per uscire nella nostra epoca. Se ci fossimo riusciti, voi non sareste mai stati li... e noi saremmo ancora nel 2314 con i nostri cari. È colpa vostra se non rivedremo mai più le nostre famiglie. Ora non torneremo nel nostro tempo, ma ci assicureremo che neanche voi ci riusciate. State per fare un nuovo giro dentro il dodecaedro. Se sarete fortunati passeranno meno di 80 anni prima di riuscire ad uscirne!=^=
"E' impazzito?! È vero vi abbiamo mandato nella bolla, ma voi stavate per distruggere una nave piena di ragazzini!"
=^=Dalle uova di pidocchio escono pidocchi! Erano solo sporchi klingon. Una volta che ci saremo tolti voi dai piedi saremo liberi di fare quello che vorremo... nessuno sa della nostra presenza in questa epoca e potremo fare un bel po' di danni. La Flotta stellare che conosco io non avrebbe mai fatto pace con i Klingon!=^=
"Potremmo sempre ritrovare la nostra porta mandando delle sonde... fate prima a ucciderci!" Sbottò Bueller.
=^=Non vogliamo uccidervi. Non potremmo attaccare così una nave della Federazione... diciamo che è una ripicca... un contrappasso per quello che ci avete fatto. E pensate che per voi passerà poco tempo, quando invece ne passeranno anni... e non pensate di uscirne facilmente. Abbiamo scoperto che un colpo di risonanza impedirà alla traccia temporale di depositarsi. Potrete quindi lanciare tutte le sonde che volete, ma non troverete mai la corrispondenza temporale. Mettevi comodi, siamo quasi arrivati!=^=
"Si fermi!"
"Hanno chiuso la comunicazione." Disse Rest
Bueller fece vagare lo sguardo sui suoi compagni che lo guardavano in cerca di un sostegno che lui stesso faceva fatica a trovare.
Uno scossone.
Una leggera vibrazione.
Poi nulla.
"Credo proprio che siamo rientrati nel dodecaedro." Commentò Tucci.
Distesa Shackleton - Dodecaedro delle Bermuda
USS Hope - Ponte 13 - Condotti secondari della distribuzione di energia - 23 Marzo 2396, Ore 18:21
La Hope era ancora senza energia. Le flebili luci di emergenza erano l'ultimo baluardo dall'oscurità totale. Tutti gli ingegneri a bordo erano al lavoro per far ripartire i sistemi anche perché le batterie di emergenza avrebbero fornito energia ai sistemi di sostegno vitale solo per altre 21 ore.
Dohaan, sdraiato scomodamente nel condotto, stava cercando di ripristinare uno delle decine di nodi di distribuzione che erano stati fusi dal colpo della Esperanza, o forse dal viaggio nel tempo intorno ad una stella.
"Capo, mi passi il condensatore di flusso. Se sistemiamo questo dovremmo far tornare la luce sul ponte 7 e così potremo finalmente avere accesso all'iniettore del reattore materia/antimateria e riavviare il nucleo di curvatura" disse rivolto al Capo Juliana Moss.
"Certo comandante..." disse la bionda sottufficiale dagli occhi di cerbiatta sbattendo le ciglia verso di lui.
Una vampa di calore lo attraversò e ritirò subito la mano come se le dita della ragazza fossero state roventi. Concentrarsi non era più possibile... col profumo di vaniglia dello shampoo di lei che si spandeva sempre di più in quel cunicolo buio... come aveva fatto a non notarlo prima?
"Ehm ... ecco ...." Farfugliò provando a concentrarsi, ma con le mani rese scivolose dal sudore, una cosa semplice come sostituire il nodo di distribuzione, sembrava in quel momento una cosa impossibile da fare.
USS Hope - Ponte 7 - Sezione 4 - Alloggi Equipaggio - 23 Marzo 2396, Ore 18:22
Ferris stava girando per il ponte 7. Non aveva molto da fare a quel punto e Xyr era molto più brava di lui a controllare che le cose fossero fatte nei tempi giusti. Prima di pensare a come uscire dalla situazione in cui si trovavano era fondamentale rimettere in linea tutti i sistemi della Hope perché, e di questo ne era convinto, avrebbero usato ogni minima risorsa per tornare nel loro tempo e bloccare la Esperanza. Stava facendo credere a se stesso che il suo camminare per i ponti serviva a dare fiducia all'equipaggio, ma in realtà era un modo per non pensare che in quel momento era abbastanza inutile. Questo mentre tutti i suoi ufficiali erano al lavoro, Tucci era al lavoro per capire meglio come funzionasse il tempo ripiegato all'interno del dodecaedro. Basta e le squadre della sicurezza stavano controllando i ponti per fornire supporto e trasmettere gli ordini nel modo più veloce, e Rodriguez era stato dirottato in sala macchine per assistere Dohaan. La dottoressa Graahn aveva il suo bel daffare in infermeria tanto che anche Caytlin si era offerta di darle una mano, e Rest era al servizio di Xyr, come sempre.
L'unica che poteva capire come poteva sentirsi era la sua migliore amica, che però era introvabile dalle 14 in punto, ovvero dalla fine del suo turno in plancia, e con il computer e i sensori interni spenti l'unico modo per trovarla era andando a setacciare la nave. Non si illudeva di trovarla nel suo alloggio sul ponte 4, raramente Luna passava li la notte, o il giorno, o comunque qualsiasi ora del suo tempo libero e infatti il suo tentativo era andato a vuoto. *non capisco nemmeno perché le abbiamo dato una stanza se non ci va mai...* pensò Ferris dirigendosi quindi verso l'Hangar. Sperava di trovarla sull'Akesh, dove spesso e volentieri Luna passava la notte nella spartana scomodità dei vascelli klingon. Questo quando non si trovava "ospite" di qualche letto. Trovarla li avrebbe anche aiutato visto che l'Akesh era il motivo di facciata per cui la stava cercando, ma come ebbe modo di constatare non la trovò neppure lì. In realtà voleva passare un po' di tempo con lei anche per assicurarsi che stesse bene dopo il forte stress emotivo causato dall'aver rischiato di non esistere più. Così era tornato al piano originale ovvero setacciare la nave in cerca di indizi e così eccolo lì di fronte alla cabina 31, alloggio del marinaio Neessal, una bellissima kriosiana dai lineamenti perfetti, e del marinaio Anne Mayer, una delle rare austriache dai capelli neri e la pelle diafana, che sapeva essere molto amiche della sua timoniera.
Bussò.
Dopo qualche secondo avvicinò l'orecchio alla porta quel tanto per sentire il rumore di cose che vengono frettolosamente nascoste e, avrebbe potuto giurarlo, anche il rumore di bottiglie. Con suo gran stupore ad aprire la porta trovò proprio Luna a mala pena vestita in slip e una canottina leggera che lasciava proprio poco all'immaginazione. Dietro di lei, le due ragazze erano sedute, con i volti leggermente arrossati e con la stessa mise della sua timoniera, su un materasso evidentemente tirato giù dal piano superiore del letto a castello e messo per terra di fronte a quello inferiore. Dietro un mobiletto, a malapena nascosta c'erano un paio di bottiglie di birra andoriana... vuote.
Appena le due lo videro scattarono in piedi per il saluto.
"Pigiama party senza pigiama? Comode, comode." disse Ferris divertito e intimamente sollevato.
"Sei venuto a ispezionare le truppe, Ferris?" Rispose Luna appoggiandosi allo stipite.
"In realtà stavo cercando te." Disse Bueller continuando a occhieggiare le grazie delle due giovani.
"Allora concentrati su di me... e i miei occhi sono qui." Disse portando la mano davanti al viso di Ferris e catturandone lo sguardo con le dita per portarlo ai suoi occhi.
"Ehmm sì! Ti stavo cercando perché dovremmo fare un collegamento tra le navette e l'Akesh per dare un po' di energia alla Hope, così Dohaan può avere più tempo per... per..." il suo sguardo vagò verso il seno rigonfio del marinaio Mayer e fu subito ripreso dallo schioccare di dita di Luna "...per ripristinare l'energia principale e magari riuscire a riavviare il nucleo di curvatura."
"Mmm d'accordo... buona idea, quando va fatto?" Disse Luna spostando lo sguardo all'indietro dentro la cabina.
"Anche tra mezz'or..." lo sguardo assassino della mezzosangue klingon lo fulminò "tra un paio d'ore andrà benissimo. Non c'è fretta, ma ho pensato che prima si fa meglio è. Scusate il disturbo!" Disse poi rivolto alle due marinaie e fece per andarsene poi si girò e mimò con le labbra in direzione di Luna un "poi mi racconti tutto" e fece finta di asciugarsi il sudore, strappandole una risata. Prima che la porta si richiudesse fece giusto in tempo a sentire Luna dire "Allora... dove eravamo rimaste?"
USS Hope - Sala Riunioni - 24 Marzo 2396, Ore 7:47
"Grazie all'incessante lavoro delle squadre di manutenzione e in generale di tutto l'equipaggio, la rete eps è tornata funzionante in tutti i settori chiave e il comandante Dohaan è riuscito a riavviare il motore a curvatura pochi minuti fa. Ottimo lavoro Comandante!" disse Bueller a Xyr.
"Anche grazie al collegamento delle navette che ha fatto da starter, ottima idea Capitano. Comunque dovremmo finire tutte le riparazioni entro le 13." Disse Dohaan schermendosi.
"Possiamo dire che tutto l'equipaggio si è comportato al meglio in questo momento di difficoltà. Xyr organizzi poi i turni per dare il giusto riposo a tutti." Disse Bueller "Quindi ora non ci resta che uscire di qui. Idee? Tucci?"
"Ci ho pensato tutta la notte e penso che la nostra unica alternativa sia analizzare meglio il dodecaedro per capire bene come questo sia formato. Se ben ricordate i vertici sono zone di emissione di forte interferenza gravitazionale che causa, lungo i lati, una forte interazione crono-quantica. Se riuscissimo a eliminare le zone di emissione o almeno capire il perché di queste emissioni potremmo uscire da qui."
"Possiamo avvicinarci ai vertici?" Chiese Xyr.
"Ci possiamo provare, ma più ci avviciniamo, più il campo di interferenza gravitazionale andrà ad interagire con il nostro nucleo di curvatura. Per avvicinarci il più possibile dovremo spegnerlo e muoverci solo con i reattori di manovra. Per me nessun problema, ma vi avviso che potrebbe essere molto rischioso." Intervenne Jones con un lampo negli occhi.
"Cerchiamo di ottimizzare i nostri sensori per aumentare il nostro margine di avvicinamento. Signor Rest, è possibile modulare gli scudi per aumentare la nostra integrità strutturale? Prevedo che ne avremo bisogno." Chiese Xyr guardando di sbieco Luna.
Basta che fino a quel momento era stato in silenzio si mosse sulla sedia come disturbato. E in effetti le onde di blu-nero tempesta che percepiva da Tucci, ben lontane dal suo ipnotico vorticare, lo stavano alquanto disturbando.
"Vuole aggiungere qualcosa Signor Basta?" fece Strauss notando il movimento
"No, signore... non io." Rispose il betazoide e Bueller capì subito cosa voleva dire.
"Qualcun altro? Signor Tucci?" Disse puntando gli occhi sul giovane scienziato che sembrava assorto nei suoi pensieri. Niente di strano quindi.
"Ehm in realtà sì c'è qualcosa, ma vorrei studiare meglio la questione."
"Beh intanto ci informi."
"Sì... ecco... senza una traccia temporale al momento non possiamo uscire da nessuna delle facce del dodecaedro, ma se riuscissimo per ipotesi a modulare gli scudi per simularla... a seconda di quanto saremmo stati bravi a simularla e i decimali in questo caso sarebbero molto importanti, tanto che... addirittura? Eh sì... il margine di errore è a 13 decimali, beh in quel caso potremmo ignorare il differenziale di tempo del campo, che è al momento incalcolabile."
Un secondo di silenzio mentre tutti i presenti provavano a capire quello che Tucci aveva appena detto. A Luna e a Basta si illuminarono gli occhi quasi nello stesso tempo, ma lei fu più veloce ad aprire la bocca
"Se non ho capito male il problema è che: o tentiamo un'uscita rischiosissima per rientrare esattamente o almeno con un piccolo margine nel nostro tempo esatto o dobbiamo considerare che esiste un differenziale di tempo tra quello che passa qua dentro per via della linea temporale ripiegata e quello che passa esternamente."
"Cioè vorrebbe dire che come per la Esperanza erano passati sei mesi ed in realtà erano passati 80 anni. Sarebbe come moltiplicare ogni secondo qua dentro per 160. Due giorni sarebbero praticamente un anno!" Intervenne Caytlin.
"Non esattamente, il differenziale è incalcolabile perché il tempo essendo ripiegato non scorre nello stesso modo, bastano i nostri movimenti dentro il dodecaedro e il movimento del dodecaedro stesso a variare l'incognita moltiplicativa." Disse quindi Tucci.
"Quindi stiamo andando sia avanti che in dietro nel tempo a ritmi che non possiamo prevedere?" Disse Xyr.
"Sì, ma abbiamo i dati delle sonde che abbiamo lanciato e posso provare a identificare un range di oscillazione."
"Fatto sta che abbiamo bisogno di più dati. Atteniamoci al piano quindi andremo a capire cosa produce le onde di interferenza." Concluse quindi Ferris "quanto tempo ci vorrà per arrivare in prossimità di uno dei vertici?"
"Il più vicino dovrebbe essere a quattro ore a pieno impulso." Rispose Luna.
"Appena le riparazioni saranno pronte procediamo. In libertà." Concluse Ferris
USS Hope - Plancia - 24 Marzo 2396, Ore 17:13
"Ci stiamo avvicinando al vertice. Proseguire oltre con il nucleo di curvatura attivo non è consigliabile." Disse Luna manovrando la Hope attraverso quella zona di spazio. Sullo schermo lo spazio bluastro che era racchiuso dal dodecaedro stava virando ad un quasi viola intenso mentre le interferenze gravimetriche creavano uno spigolo dall'aria molto poco rassicurante. Eppure qualcosa sul fondo apparve sui sensori.
"Cos'è quella cosa laggiù?" Chiese Rodriguez.
"Signor Rest migliorare l'ingrandimento." Ordinò Xyr.
"Efficienza dei sensori al massimo. Per osservare meglio il fenomeno occorre avvicinarsi." Disse Rest "ma quella cosa sembra una sfera e c'è una probabilità del 78,32% che sia artificiale."
"Artificiale? Chi avrebbe mai potuto costruire questa cosa? Possiamo avvicinarci con una navetta?" Chiese Bueller.
"L'interferenza gravitazionale è troppo forte, già con questa bellezza ci sarà da ballare... una navetta non reggerebbe!" Disse Luna.
"Allora procediamo. Disattivare il nucleo di curvatura. Pieno impulso, poi reattori di manovra. Tenente Jones, ci porti più vicino. Signor Rest si assicuri che la polarizzazione degli scudi sia sempre neutra. Non vorrei attirare scariche indesiderate."
La Hope avanzò lentamente cercando di schivare i punti peggiori di distorsione, ma più procedeva, più lo spazio si addensava di corrente gravimetrica tanto che ad un certo punto i motori non riuscì più a spingere in avanti la nave che già così era sottoposta ad un notevole stress.
"Siamo fermi. Non posso portarci più vicini." Avvertì Luna cercando di mantenere il controllo della plancia di volo nonostante i forti scossoni.
"Tucci sensori al massimo raccolga quante più informazioni possibili e veda di darci una buona notizia. Comunque aveva ragione Rest... quella è proprio una sfera e sembra tutto fuorché naturale." Disse Bueller guardando lo schermo.
In effetti quello che era a tutti gli effetti uno dei venti vertici del dodecaedro era una sfera dall'aspetto artificiale visto che era nera, lucida e senza alcuna imperfezione.
"Signore, la struttura ha le caratteristiche di una sfera Dyson... questi dati sono incredibili!" disse Tucci con entusiasmo quasi ignaro degli scossoni che stavano mettendo a dura prova l'equipaggio e la nave.
"Siamo tutti molto eccitati per questa scoperta scientifica, ma ha capito come fare a farci uscire?" disse Bueller frettolosamente.
"Situazione della nave?" Chiese Xyr "e dell'equipaggio?" Aggiunse poi dopo un secondo di riflessione
"Integrità strutturale al 52% in diminuzione, danni a tutti i ponti, 12 feriti lievi che sono stati portati in infermeria."
"Allertare le squadre di emergenza e lo staff medico. Luna quanto puoi tenerci qui?"
"Più di quanto possa reggere la nave..."
"Integrità strutturale al 34%!"
"Pronti ad invertire la rotta!"
"No! Capitano aspetti un minuto!" Disse Tucci con ansia.
"Non ce l'abbiamo un minuto!"
"Dobbiamo fare un colpo di risonanza del nucleo di curvatura!"
"La nave si spezzerà in due!" Esclamò Xyr tenendosi alla poltrona per evitare di essere sbalzata via.
"E' l'unico modo Capitano!" disse Tucci.
"Se non altro faremo un bel botto... Plancia a Sala Macchine."
=^=Mi dica Capitano=^= Disse Dohaan.
"Preparatevi per un colpo di risonanza del nucleo di curvatura entro 20 secondi!"
=^=Stiamo tenendo insieme il nucleo con lo scotch, un colpo così e rischiamo di finire in pezzi!=^= disse Dohaan.
"Lo so comandante, ma è un ordine!"
=^=Vedremo di fare un miracolo allora.=^= Disse Dohaan chiudendo la comunicazione.
"Stato?" disse Xyr
"Integrità strutturale scesa al 27%."
"Abbiamo luce verde dalla sala macchine per il colpo di risonanza!"
"Attivare!"
Distesa Shackleton - USS Hope - Infermeria - 24 Marzo 2396, Ore 18:47
"Xyr... Xyr... sta bene?"
L'andoriana aprì gli occhi. Bueller le stava tenendo la testa e stava provando a svegliarla. Un sorriso comparve sul suo volto. Quel sorriso sbruffone che faceva impazzire tantissime ragazze, ma che su di lei usualmente provocava una reazione di rabbia.
"Siamo vivi?" Chiese lei.
"Evidentemente... solo qualche ferito, ma nessuno grave... beh tranne lei."
"Io? La nave?" Disse provando ad alzarsi, ma il dolore alla testa che fino a quel momento non aveva sentito si fece sentire in tutta la sua potenza e decise che era meglio stare giù."
"Stia giù comandante, ha una brutta commozione cerebrale." Intervenne Melanne avvicinandosi.
"La nave è danneggiata, ma sostanzialmente intera. Poteva andare peggio."
"Ma cosa..."
"Non l'ho capito di preciso quando Tucci l'ha spiegato, ma credo che le sfere contenessero particelle di anti-tempo e che fossero controllate da un flusso di anti-tachioni."
"La sfera imprigionava una spaccatura spaziotemporale?" Chiese Xyr portando la mano alla testa.
"Sì... se l'argomento le interessa sappia che Tucci era al settimo cielo e le racconterà tutto. Per quel che ci riguarda le dico che il colpo di risonanza ha spaccato la sfera e a catena si sono distrutte tutte. Il dodecaedro non esiste più e senza di lui anche la distesa si sta dissolvendo. Se vuole ammirarla dovrà uscire dall'infermeria."
"Ma solo tra 12 ore!" Intervenne la dottoressa "e poi da parte mia sono solo contenta che non ci siano più radiazioni... qualcosa in meno di cui preoccuparsi."