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USS HOPE - MISSIONE 07 RSS USS HOPE - Missione 07

07.00 " La Distesa "

di Edison Ray Tucci, Pubblicato il 29-03-2017

Confini Distesa Shackleton - USS Hope, Ponte di Comando - 20 Marzo 2396, Ore 10:00


"Quindi questa è la distesa" disse il capitano osservando l'immagine sullo schermo principale.
"Sì signore" rispose Tucci voltandosi per osservare anche lui il panorama che campeggiava davanti a loro. Un insieme di nebulose, sistemi stellari e campi di asteroidi che riempivano un'area di circa centoquarantasette anni luce.
"Impressionante" commentò Bueller.
"Già" confermò Luna che si trovava al timone "Chissà se questa bellezza..." accarezzò con la mano la sua postazione "...riesce a passare in mezzo a quel campo di asteroidi..."
"Non ci pensi nemmeno tenente" ribatté Xyr "secondo il regolamento capitolo quarantadue, paragrafo diec..."
"Va bene, va bene, non lo farò" tagliò corto il timoniere *Per ora almeno* concluse mentalmente con un sorrisetto.
"Signor Tucci cosa sappiamo di questa distesa?"
"Anche se si trova nel settore Alfa e vicino sia alla Federazione e l'Impero Klingon, è praticamente un'area inesplorata e non mappata. Prende il suo nome dall'esploratore britannico del ventesimo secolo, Ernest Henry Shackleton, mi pare fosse tra gli scopritori del polo sud magnetico della Terra. Circa due anni la Flotta ha iniziato la costruzione della Base Stellare 364, e da circa sei mesi da lì sono partite le prime esplorazioni"
"Storia a parte, qual'è la situazione attuale?"
"Le spedizioni hanno mappato circa l'uno per cento, dell'area" Tucci si era portato al fianco del capitano e continuava, come ipnotizzato, a guardare lo schermo principale.
Bueller lo guardò "Solo l'uno per cento? In sei mesi?"
"Sì, a quanto sembra i campi elettromagnetici della distesa, disturbano sia le comunicazioni sia i sensori di tutte le portate e tipologie. Costringendo le spedizioni a procedere a rilento, e riducendo la permanenza all'interno della distesa per uscirne e trasmettere i dati rilevati"
Luna intervenne girando lateralmente la propria sedia, per poter vedere meglio i due ufficiali "Forme di vita?"
"Nessuna forma di vita intelligente, se è questa la domanda" disse Edison
"Ma sono stati rilevati dei pianeti di classe M, con flora e fauna ma nulla di senziente"
"Bhe!" il capitano si alzò in piedi "Tenente Jones imposti la rotta che ci è stata trasmessa dalla Base Stellare 364, signor Tucci lei si occupi dei sensori vediamo di fare il massimo con quello che abbiamo"
Voltò le spalle allo schermo "Tattico, stiamo entrando in territorio sconosciuto e non sappiamo cosa ci aspetta, stiamo sul chi vive tenente Rest, ma senza esagerare"
Si mise di nuovo seduto e puntando il dito in direzione della Distesa Shackleton, che era ancora inquadrata sullo schermo principale, disse "Attivare!"



Distesa Shackleton - USS Hope, Bar di Prora - 20 Marzo 2396, Ore 11:00


Strauss finì di lucidare un ultimo bicchiere, poi lo ripose sul ripiano e guardò fuori dalla vetrata panoramica. Si erano addentrati nella Distesa di Shackleton, ne aveva sentito parlare durante l'installazione della base stellare 364, ma non aveva approfondito la conoscenza della regione.
"Potrebbe essere interessante" mormorò.
"Come, capitano?" chiese Caytlin, il consigliere della nave, seduta a uno dei tavoli vicino al bancone, stava sorseggiando un thè mentre leggeva qualcosa sul suo D-PAD.
"Mi scusi, stavo pensando ad alta voce" sorrise "e poi non sono il capitano, sono il barista"
"Ufficiosamente il 'barista'" sorrise la risiana "Cosa stava dicendo prima?"
"Nulla di particolare, stavo pensando al fatto che avete una nuova nave, una nuova missione e questa distesa inesplorata, sarà un buon posto dove farvi le ossa"
"Farci le ossa? pensavo che quella fase l'avessimo già superata"
"Tenente" il capitano la guardò "non smetterete mai di farvi le ossa: siamo esploratori, per quanto gireremo lì fuori" fece un cenno del capo in direzione della grande vetrata "ci sarà sempre qualcosa di nuovo da scoprire e nuove culture da incontrare, e per un motivo o per l'altro sarà ogni volta come la prima volta"
"Non la facevo così romantico signor Strauss, dovrebbe passare a trovarmi qualche volta, mi piacerebbe approfondire questo suo aspetto" Caytlin sorseggiò un po' della sua bevanda, senza togliere lo sguardo da Nicholaus.
"Attenzione tenente, non esageri, sono pur sempre un suo superiore"
"Ah! Mi scusi pensavo fosse il barista" nuovamente la donna sorrise.



Confini Distesa Shackleton - USS Hope, Mensa - 23 Marzo 2396, Ore 13:00


"Allora come sta andando" chiese il betazoide guardando Edison.
"Direi piuttosto bene, i sistemi di questa nave sono il massimo, almeno lo sono se paragonati alla vecchia Hope" infilzò un pezzo della bistecca e lo infilò in bocca.
"Sì ma sono già tre giorni che siamo in questa sorta di nebulosa e non stiamo facendo un granché"
"Come no?! Ho raccolto almeno cinquecento petabyte, il tenente Perry della sezione astronomia è entusiasta..."
"Tenente Perry? Chi è questa tenente?" Basta posò la forchetta per fissare l'amico.
Edison continuava a mangiare.
"Allora?" insistette il capo della sicurezza.
"Allora cosa?"
"Rey! Questa Perry, voglio sapere di più"
"Bastava chiedere!"
*Sempre il solito* pensò tra se Lon.
"Si chiama Valentina, è un'astronoma ed il suo primo incarico. E' inglese ma di origini italiane."
"Come l'hai conosciuta e soprattutto quando?"
"Bhe sono l'ufficiale scientifico capo, ovviamente devo conoscere tutti i miei sottoposti di sezione" fece un mezzo sorriso "Sul quando sono passati quasi tre mesi dall'assegnazione avrò pure conosciuto qualche persona nuova, no?"
"Aaa-a... ed è carina?"
"Molto" rispose Edison riprendendo a mangiare.
Basta capì che la conversazione sull'argomento era chiusa, ma notò con piacere che le emozioni che provenivano da Tucci erano di calma e rilassatezza, forse l'amico aveva finalmente trovato l'equilibrio di cui aveva bisogno.



Distesa Shackleton - USS Hope, Ponte di Comando - 23 Marzo 2396, Ore 13:15


Bueller era annoiato, si guardò attorno seguendo con lo sguardo le attività del ponte: tutto tranquillo, l'unica che dava segni di insofferenza era Luna, la donna batteva la punta del piede destro in modo
ritmico, come se tenesse il tempo di una musica che solo lei poteva sentire.
Xyr seduta al suo fianco stava controllando i ruoli di servizio, e ogni tanto registrava delle note utilizzando il pannello integrato nel poggiolo della propria poltrona.
Al tattico c'era un ufficiale di cui non ricordava il nome: attivò la sua consolle e cercò nei ruolini di servizio il turno attuale *Mike Petersen, eccoti qui* quella distrazione durò al massimo cinquanta secondi, la noia stava già tornando, il capitano della Hope sbuffò.
Un segnale di allarme suonò da qualche parte. Ferris si alzò in piedi "Situazione?" chiese.
Dalla postazione scientifica l'ufficiale incaricato si voltò "Un segnale di emergenza: circa a tre anni luce da qui, fuori dalla nostra rotta, capitano"
"Origine?"
"Sembra una boa di emergenza, è una delle nostre"
"Cosa intende?" Bueller si avvicinò alla postazione scientifica.
"Federale, signore. USS Esperanza."
"Xyr? Sono state segnalate navi disperse?"
L'andoriana stava già controllando "Nessuna segnalazione, signore. Ho un riscontro sul nome della nave: USS Esperanza numero di registro NCC-0923, data per dispersa circa ottanta anni fa..."
"Come ottanta anni fa?" chiese il capitano "Come abbiamo fatto a non trovarla prima?"
"Dai registri risulta scomparsa nel settore beta..." disse il primo ufficiale.
"Imposto una rotta?" chiese Luna speranzosa.
"Sì" sorrise di rimando il capitano "Massima velocità, richiamate gli ufficiali superiori in plancia."
Andò a sedersi alla sua poltrona "Attivare quando pronti" disse.

Meno di un minuto dopo la USS Hope NCC 25122-A si gettò nell'ignoto della Distesa Shackleton.