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DS16GAMMA - MISSIONE 28 RSS DS16GAMMA - Missione 28

28.09 "Storie dal passato"

di Steje Aymane, Pubblicato il 29-11-2023

DS16 Gamma - Appartamento del Capitano
21/05/2403 ore 01:14


Il Capitano Aymane era seduto sulla sua poltrona preferita, quella che guardava verso l'oblò. Le stelle si muovevano placide e ogni tanto riusciva a vedere una delle cupole in particolare quella andoriana.
Però la sua mente era troppo concentrata sui problemi della stazione per goderne la vista.

Uno stalker che continuava a dare problemi al suo amico conduttore, 4 andoriani morti con un veleno ricavato da un animale vulcaniano estinto... due eventi che non sembravano essere legati fra loro. Secondo logica dovevano essere trattati separatamente, ma lui considerava sempre la possibilità che due fatti contemporanei avessere un qualche legame.

*Partiamo dai 4 andoriani* si disse rileggendo il Dpad. Dalle prove che avevano risultava che erano stati intenzionalmente avvelenati ma perché? Un test per un altro crimine? Rischioso, nessun assassino avrebbe fatto dei test così grossolani rischiando di essere catturato. Perché fra tutti i veleni usare quello?
"Computer, i 4 andoriani morti sulla Kralik... dammi le informazioni generali" ordinò vago come se non sapesse nemmeno lui dove andare a parare.
Il computer iniziò ad elencare una serie di informazioni generiche: date di nascita, studi fatti, informazioni mediche generiche, lavori.

Niente di importante, Steje voleva solo farsi un'idea di loro come persone. L'unico che stonava era Shrass Th'Shaoth... tipo cupo, poco socievole e dalla fedina penale non così linda. La sorella di Rerin sembrava l'unica che lo apprezzasse veramente, forse perché amava gli animali e in quell'uomo c'era sicuramente qualcosa dell'archetipo del randagio.
Era stato buttato fuori dal suo keth, a differenza degli altri che ne erano usciti volontariamente per vari motivi. Nessuno conosceva il motivo per il quale fosse stato cacciato, non erano cose che venivano pubblicizzate, ma nella sua fedina penale c'erano possibili motivazioni. Shrass si manteneva grazie al contrabbando con una piccola nave. Naturalmente una volta cacciato la nave era tornata di proprietà del clan e lui si era ritrovato appiedato.

Chissà che genere di contrabbando...



***FLASHBACK***
Navetta Stass'hora - Pianeta Xyrillian
Un bar malfamato fuori città
16/11/2397 ore 23:52


"Sei tu Shrass?" chiese una voce femminile alle sue spalle.
L'andoriano non si prese il disturbo di girarsi, bevve un altro sorso della sua birra terrestre e rispose con un generico "Dipende..."
La donna si sedette al banco accanto a lui e fece cenno al barman di versarle qualcosa. Aveva una mascherina che le copriva il volto, ma era una cosa comune per i non xyrilliani, dopotutto la vegetazione che cresceva sulle pareti interne delle loro abitazioni o, in quel caso, del bar, potevano creare problemi a chi soffriva di allergie... anche se Shrass dubitava che la mascherina potesse servirle per una motivazione così banale.
Era indubbiamente umana e giovane... molto probabilmente sui 20 anni o forse meno, anche se era difficile per lui capire l'età di un alieno. Non era certamente il tipo di cliente a cui era abituato.

"Ho bisogno di una piccola nave adeguatamente modificata. Devo arrivare su Vulcano, rimanerci per alcune ore e poi andarmene."
"Non sono un taxi..."
"Deve avere un vano di carico schermato... almeno una schermatura tripla."

L'andoriano lanciò un'occhiata sorpresa alla sua interlocutrice. Nessuno sapeva della sua schermatura tranne...

"Compenso standard più un bonus a lavoro finito." terminò lei bevendo il suo drink con una cannuccia.
"Lussàrk aveva detto che non potevo più lavorare con lui..."
"La richiesta arriva dal suo capo."

Shrass si gelò sul posto. Quello era il genere di ordine al quale non si poteva disobbedire... "Credevo fosse una leggenda".
"Anch'io finché qualcuno che sapeva tutto di me mi ha chiamato e mi ha proposto una missione che non potevo rifiutare."
"L'hai visto?" chiese lui morbosamente anche se aveva paura della risposta.
"Grazie a dio no..." anche la ragazza parve rabbrividire all'idea.
"E così hai parlato con Ja..."
"Sei così pazzo da pronunciare il suo nome?" chiese lei divertita

L'andoriano soffocò quasi nella sua saliva e poi si alzò per mascherare l'imbarazzo: "La navetta sarà pronta fra un'ora al molo esterno 6."

La ragazza non si degnò di rispondere e rimase a bere mentre Shrass usciva in tutta fretta.



DS16 Gamma - Alloggio di Tara Keane
21/05/2403 ore 01:40


Tara sentì la porta del suo alloggio che si apriva e richiudeva velocemente. C'era una sola persona che poteva accedere al suo alloggio senza bisogno di suonare, qualcuno che non poteva permettersi di rimanere in attesa fuori della porta.
Il Capo Operazioni sospirò e terminò di vestirsi lentamente... ora che era arrivato il momento aveva paura di affrontarlo. Cosa le era saltato in mente di fare quell'ultimatum? Certo stavano insieme da parecchio... sette anni? Ma non era mai stata una che pensava al matrimonio, per lei c'era solo il lavoro e la Flotta Stellare... almeno finché non l'aveva conosciuto.

Una sua amica umana le aveva detto: "È il ticchettio dell'orologio biologico." Un detto umano che le era sembrato un'idiozia, che però ora non le sembrava così tanto assurdo, anche se, alla sua età, sembrava essere un po' in ritardo. Oppure erano state le continue offerte di femmine klingon che il padre adottivo di Rogal continuava a proporgli?
Beh non ci aveva mai fatto molto caso, anche perché la prima volta che era successo Rogal aveva avuto la geniale idea di mostrarle le foto di alcune di loro e chiedere un suo parere, aveva capito subito che l'enorme klingon voleva che lei sapesse tutto di lui. Alla fine Tara ne aveva suggerita una porgendogli il pad con la foto, ma Rogal non aveva nemmeno guardato, l'aveva preso dalle sue mani e gettato via alle sue spalle per poi baciarla dolcemente.
Questa volta però le cose erano diverse. Thasie B'Owrek non solo era una bellissima klingon ma aveva dimostrato di essere una donna molto forte e intraprendente. O forse il suo arrivo e vederla di persona, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso?

Tara sospirò di nuovo... inutile tergiversare.

Uscì dalla sua camera. Le luci erano spente, solo il caminetto virtuale era acceso. Lui era in piedi e le voltava le spalle mentre le fiamme rimbalzavano sui suoi dreadlock metallici. Rimase ancora una volta senza parole. Il suo aspetto era quello di un dio guerriero della mitologia klingon eppure sapeva che il suo animo era dolce e sensibile.

Lui si voltò percependo la sua presenza. Parve studiarla per alcuni momenti poi la sua voce profonda la fece sobbalzare "Non mi piacciono gli ultimatum..." lasciò in sospeso quelle parole e Tara si sentì un po' colpevole... ripensandoci a mente fredda forse non era stata una buona idea.

"... però ti posso capire" terminò lui appoggiandosi al caminetto. "Tara dobbiamo parlare."

Fu in quel momento che Tara si accorse di un'altra presenza nella stanza.

Seduto sulla sua poltrona preferita c'era Vorn.



***FLASHBACK***
Navetta Stass'hora - Pianeta Vulcano
Deserto di Seleya
18/11/2397 ore 14:25


Shrass vide la nuvola di sabbia dello spider prima che la chiamata arrivasse. Subito dopo il trillo del comunicatore si attivò sulla console.
=^=Shrass metti in moto, ce la filiamo.=^=
"Ti inseguono?" chiese lui iniziando le procedure di decollo
=^=Con chi credi di parlare? Tutto tranquillo.=^=
"Cazzo Katarzyna! Sei riuscita ad entrare all'Accademia delle Scienze di Vulcano senza scatenare una caccia all'uomo con un piano organizzato in meno di 24 ore. Chi diavolo sei in realtà?"
=^=Sono una forza vero? Avevo un padre molto in gamba e che mi ha insegnato molte cose... sai chi era Houdinì=^=
"Non ne ho idea."
=^=Un giorno te ne parlerò, ora apri il vano di carico e la stiva per la moto antigravitazionale.=^=

"Hai trovato quello che cercavi?" chiese Shrass quando la ragazza risalì la rampa di accesso della navetta. Fra le mani teneva parte della paratia e un avvitatore elettrico.

Katarzyna Nowak scese dalla moto e slacciò la grossa scatola che teneva legata e la infilò nel vano. Shrass si affrettò a richiuderlo.

"Sei sicuro che nessuno può aprirlo?"
"Potrebbero, ma solo se usassero questo avvitatore specifico che di solito si trova nella mia cabina... chi verrebbe mai in mente di cercare un certo avvitatore quando, qui sulla parete, ce ne sono altri due?" rispose lui sicuro
"Si ho trovato tutto. Il mio datore di lavoro voleva certi campioni genetici dai laboratori dell'Accademia."
"Campioni genetici?"
"Non ho fatto domande aggiuntive, in compenso mi sono presa dei souvenir per mio uso personale." la ragazza sollevò alcune fiale sulle quali c'era scritta la parola 'Tex'mashi'... qualsiasi cosa volesse dire. "Sono sicura che un giorno mi saranno utili".

Shrass fece spallucce e tornò in plancia. Altre tre o quattro ore e si sarebbe lasciato alle spalle quella ragazza e quell'incarico. Sperando di non sentir mai più parlare del boss criminale chiamato Jack'Al.

Intanto Katarzyna, non vista, nascondeva un oggetto in un anfratto della nave.



DS16 Gamma - Alloggio di Tara Keane
21/05/2403 ore 01:45


"Vorn vuole del tè?" chiese Tara cercando di riprendersi dalla sorpresa di ritrovarlo nella sua stanza. Che cosa ci faceva qui? Se Rogal voleva chiudere il loro rapporto non aveva certo bisogno di un testimone.
"Siediti bambina..." rispose gentilmente il vecchio mentore di Rogal, dalla sua voce si capiva che era teso e preoccupato.

Tara si sedette guardandoli.

"Sei sicuro Rogal?" chiese Vorn, sembrava che avesse fatto quella stessa domanda un centinaio di volte.
"Mai stato più sicuro. Tara, quello che ti dirò dovrà rimanere fra noi, non potrai comunicarlo né alla tua famiglia, né alla Flotta Stellare..."
"Io..." stava per ribattere, anche solo con una battuta di spirito, ma vide nei suoi occhi quanto quella richiesta fosse importante per lui. "Te lo prometto... sul mio onore di guerriero klingon della casata VodleH e di ufficiale della Flotta Stellare."

"Conosci la battaglia di Qam-Chee?" chiese lui quasi sovrapensiero.
"Certo, mio padre mi raccontava quella storia quando ero piccola. Un giorno, cinquecento guerrieri presero d'assalto la Sala Grande di Qam-Chee. La guarnigione fuggì terrorizzata. Solo l'Imperatore Kahless e Lady Lukara resistettero. Insieme combatterono tutta la notte e uno dopo l'altro i guerrieri attaccanti caddero. Alla fine, dopo molte ore, e con la Sala Grande immersa nel sangue fino alle caviglie, emersero vittoriosi e fecero l'amore appassionatamente. Così ebbe inizio la più grande storia d'amore nella storia dei Klingon." Tara sorrise "Mio padre riteneva che essendo mezza umana avrei amato questa storia romantica, ma a dire il vero mi terrorizzava pensare a loro due in un lago di sangue."

"Mio padre adottivo terminava invece con: si saltarono addosso come una coppia di arvicole impazzite" sorrise anche lui al ricordo, poi tornò a farsi serio: "In pochissimi sanno che da quell'incontro nacque un figlio."
"Non ne avevo mai sentito parlare. Perché non è stato proclamato imperatore alla morte di Kahless?"
"Chi lo sa..." si intromise Vorn "Forse c'erano troppi clan in lotta fra loro e quelli che avrebbero accettato un nuovo imperatore erano pochi. Sono passati 1500 anni, difficile da dire."

"Attorno al nascituro fu creata una setta, i Qel'Iq'por." mormorò Rogan
"I Custodi dell'Eredità" tradusse Tara pensierosa
"O i Protettori del Sangue Sovrano" si intromise Vorn lasciando che quelle parole pesassero come un macigno.

"Io sono il discendente di quel bambino Tara..." le parole di Rogan la lasciarono senza fiato.

"Ma com'è possibile..." La donna era scioccata

"Quando mio padre adottivo mi trovò sul quel pianeta avevo si e no 10 anni. Non so nemmeno come fosse possibile che fossi ancora vivo. Gli ultimi Qel'Iq'por erano morti chissà per cosa, forse una malattia del pianeta, ma io ero sopravvissuto... a quanto racconta mio padre ero come un piccolo animale selvaggio" Rogal continuava a guardare le fiamme senza spostare lo sguardo verso la sua amata. "Mio padre trovò i diari di quella setta ma non se ne interessò lì per lì. Mi catturò e mi portò con se, per lui ero solo un bambino che aveva bisogno di aiuto."

Il klingon sorrise nel ricordare quel periodo: "Mi catturò e mi portò su Inwit, la luna abitabile casa del casato Dothrak. Tentai più volte la fuga nascondendomi nelle zone paludose della luna, arrivando persino ad uccidere due guerrieri mandati al mio inseguimento. Alla fine Corax si decise ad usare un'altra strategia e si accampò da solo nel territorio che occupavo, con l'intenzione di farmi abituare piano piano a lui." si perse nei suoi ricordi finché Vorn non richiamò la sua attenzione "Aveva portato con se i diari della setta e finalmente li lesse scoprendo chi ero in realtà."

Tara continuava ad avere gli occhi spalancati per la sorpresa.

"L'ultimo discendente del vero Kahless... sai questo cosa vuol dire bembina?" le chiese Vorn con un tono dolce.
"Che se qualcuno lo scoprisse l'impero si spaccherebbe in due e molto probabilmente scoppierebbe una guerra civile." rispose lei senza fiato.
"A conoscere il segreto sono solo i Dothrak e pochi membri scelti degli Hagen, nemmeno i Martok nostri alleati lo sanno." terminò il vecchio klingon
"I SuvwI' 'Iw..." Tara iniziava a collegare i vari punti "Ecco perché gli uomini di Stilgar si chiamano 'Guerrieri di Sangue', non perché erano altamente addestrati, il loro nome ha a che fare con la tua linea di sangue."
"Tutti loro conoscono il segreto e hanno fatto voto di silenzio, considerano il mio sangue come il più puro che possa esistere nell'impero klingon." questa volta la voce di Rogal ebbe un tremito come se fosse arrivato al punto dolente.
"Non lo metto in dubbio, lo credo anch'io" confermò Tara sempre più sconvolta.

Ci fu un attimo di silenzio finché Rogan lanciò un'occhiata al suo mentore il quale fece un cenno affermativo con la testa.

"Tara cosa pensi che succederebbe se io annunciassi il nostro matrimonio?"

Questa volta fu il Tenente Comandante Tara Keane a riflettere sulla risposta. Si concentrò sulle ripercussioni politiche, su quello che provavano i SuvwI' 'Iw per il loro signore. Ancora una volta tutti gli strani comportamenti di Rogal nei suoi confronti avevano più senso... anche la voce secondo la quale per i klingon lei era solo un esotico passatempo per il rampollo del clan aveva una spiegazione... Rogal la stava proteggendo da tutti.

"Probabilmente avrei un d'k tahg piantato nella schiena dopo dieci minuti." lei era considerata una mezzosangue, anche il suo aspetto ero più umano che klingon
"Dovrei anche scontrarmi con la mia famiglia e avrei solo due scappatoie: rivelare la mia identità, diventare ad ogni costo imperatore e farti accettare da tutti o fuggire con te da qualche parte." terminò tranquillamente Rogal come se avesse già pensato ad entrambe le opzioni.
"Rivelare la tua identità scatenerebbe la guerra civile e nessuno può fuggire per sempre." rispose Tara cupa.
"Senza contare che in un modo o nell'altro non potresti più rimanere qui..." aggiunse Vorn "Far saltare la stazione è il modo più facile per ucciderti."
"Quindi qual è la nostra migliore opzione?" chiese Tara
"Chiudere il vostro rapporto..." Tara ebbe un fremito alle parole di Vorn e Rogal sembrò farsi più piccolo "Oppure può sposarvi entrambe."

"Entrambe?" chiesero all'unisono i due
"Rogal sposa Thasie B'Owrek con un rito pubblico così che il nostro clan abbia la femmina di sangue puro con cui generare un erede e poi vi sposate con un rito più intimo e senza tanta pubblicità."

Passarono alcuni momenti di silenzio mentre la mente di Tara lavorava a velocità di curvatura.
"Voglio essere la prima..." borbottò Tara quasi sovrapensiero.
"Nessun problema" si affrettò a rispondere Rogal
"E il concepimento con Thasie sarà con fecondazione assistita." aggiunse Tara
"Beh..." provò il klingon titubante
"Assistita..." ripetè con tono glaciale Tara
"Naturalmente!" esclamò lui

Tara si alzò camminando avanti e indietro per la stanza mentre i due klingon muovevano la testa per seguirla.

"Dovrai spiegare tutto anche a Thasie B'Owrek altrimenti la vedo dura che accetti la proposta e offrirle il controllo del clan quando sarà il momento."
"Lo penso anch'io, ma non mi interessa se si prende il clan." confermò Rogal
"E io penso a Stilgar..." aggiunse Tara
"Vuoi morire?" domandò l'ambasciatore allarmato
"Se vogliamo essere liberi almeno qui alla stazione mi devo confrontare con i tuoi Guerrieri di Sangue... lascia fare a me."

"Tara, saresti un'imperatrice favolosa" commentò Vorn sorridendo



DS16G - Alloggi visitatori
21/05/2403 ore 01:45


Katarzyna Nowak lanciò il pad dall'altra parte della stanza rimanendo soddisfatta del rumore che ne seguì.
Che diavolo di sfortuna! Aveva ucciso Shrass perché dava l'impressione che iniziasse a ricordarsi di lei anche se si erano visti solo un paio di giorni 5 anni prima e come cavolo era sopravvissuto all'ordigno che aveva piazzato sulla sua nave? Le era stato detto di non lasciare testimoni, credeva che la bomba sarebbe bastata a levarselo di torno... forse era difettosa e non era esplosa? Si maledisse di non aver preparato una bomba con comando a distanza e aver dovuto ripiegare su una bomba a tempo ma non aveva potuto fare diversamente.

L'avvelenamento era stato un tocco da maestro, il tutto era sembrato un incidente dato che fra morti e feriti erano stati parecchi ad avere gli stessi sintomi... e poi era poetico il fatto che avesse usato lo stesso veleno che aveva recuperato durante la loro missione.

"Però cazzo!" esclamò digrignando i denti. Proprio la sorella del Primo Ufficiale della stazione doveva esserci fra le vittime?!
Solo ora i giornali avevano riportato l'incidente e nell'articolo che aveva letto, e che poi aveva inutilmente distrutto lanciando il pad, era evidenziata la sua parentela con l'ufficiale.

Beh non avevano niente contro di lei e poi ormai era in ballo. Aveva fatto quella missione per Jack'Al perché in cambio le aveva promesso supporto per la sua vendetta e il supporto era arrivato proprio come aveva detto.
Aveva ottenuto i codici di accesso alle sezioni della stazione non accessibili ai civili e tutte le informazioni relative agli ufficiali della stazione.
All'inizio quando quel Riccardi, il Capo della Sicurezza, si era fatto passare per un ufficiale qualsiasi, aveva avuto il sospetto di essere stata individuata, ma poi aveva capito che l'uomo era un tipo riservato e aveva cercato, anche se goffamente, di non farsi troppa pubblicità.
Dopotutto quando era entrato nella pizzeria lo avevano chiamato Comandante quindi sapeva già che era una persona importante.

Katarzyna Nowak aveva venduto l'anima a Jak'Al per poter vendicare suo padre.



DS16 Gamma - Ponte ologrammi, sala 5
22/05/2403 ore 12:50


Stilgar entrò nella sala indossando la sua consueta armatura da battaglia e la sua bat'leth, il capo operazioni della stazione l'aveva invitato ad uno scontro di allenamento, cosa che era capitata qualche volta. Certo non era al suo livello ma un paio di anni sotto la sua guida e forse sarebbe potuta diventare un'ottima combattente.
Provava sentimenti contrastanti verso quella femmina... sapeva che Rogal provava qualcosa per lei. Era palese. Se il loro rapporto fosse andato oltre molto probabilmente l'avrebbe uccisa lui stesso, per evitare che il primogenito del suo signore fosse un mezzosangue.
D'altra parte la apprezzava come ufficiale della Flotta e come femmina... bella, forte e orgogliosa, ma non conosceva il suo coraggio e senza il coraggio non avrebbe mai potuto essere degna di Rogal.

Invece della consueta palestra, quel giorno la sala ologrammi mostrava un paesaggio selvaggio irto di scogliere a strapiombo sul mare, insenature e baie. Tara era sul bordo di una di queste scogliere voltata verso l'oceano a contemplare il mare in tempesta, accanto a lei, piantata in terra c'era la sua bat'leth.

"Ti piace?" chiese lei senza voltarsi "Questa è la mia terra d'origine, l'Irlanda"
Stilgar si guardò intorno limitandosi a grugnire un assenso.
"Ti andrebbe di fare due passi?" chiese lei e si incamminò lungo lo strapiombo senza aspettare la sua conferma "Ah per favore, prendi anche la mia arma, il terreno è accidentato e non vorrei inciampare... oltretutto non ci sono i protocolli di emergenza."
Il klingon dubitava che lei potesse inciampare, l'aveva vista combattere dopotutto, ma il fatto che avesse eliminato i protocolli di emergenza lo incuriosì... perché farlo?"

"Stilgar tu sai che amo Rogal vero?" Tara parlò camminando un paio di passi avanti ripetto a Stilgar il quale grugnì un assenso di rimando.
"Ieri lui e Vorn mi hanno raccontato il segreto del clan Dotrak." Tara si fermò senza voltarsi. Il klingon avrebbe potuto ucciderla all'istante ma finché non lo faceva sarebbe potuta andare avanti a parlare.

L'unico rumore era quello della natura. Tara deglutì e sentì gocce gelide di sudore che le scendevano lungo la schiena.

"Rogal sposerà Thasie B'Owrek e avrà un figlio con lei tramite inseminazione artificiale, poi Thasie si trasferirà su Inwit dove verrà riverita come signora del clan... ma sposerà anche me. Prendilo come un matrimonio di alleanza se proprio vuoi... un alleanza fra Dotrak e VodleH. Ma sia chiara una cosa."

Tara si voltò. Stilgar aveva in mano le due bat'leth e i suoi occhi erano due tizzoni ardenti.
La donna avanzò di due passi in modo che fra lei e il klingon ci fossero pochi centimetri: "Te lo dico una volta sola: LUI È MIO!"

Stilgar la guardò aggrottando la fronte scagliosa. Bastava un singolo movimento per tagliarla in due... Voleva conoscere la sua forza e il suo coraggio? Era stato accontentato... strinse il pugno destro dove teneva l'arma di Tara e la soppesò, poi con un gesto semplice la porse di nuovo alla donna.
Grugnì una volta.
Appoggiò il pugno al cuore e fece un inchino millimetrico.
Si girò e uscì dal ponte ologrammi.

Tara si accasciò a terra sfiancata dalla tensione ma con il sorriso sulle labbra.



DS16 Gamma - Sala tattica
22/05/2403 ore 13:51


Rerin entrò nella sala tattica leggendo il dpad. Sollevò lo sguardo per un attimo per guardare dove stava andando e poi lo riabbassò per rileggere un punto un po' ostico del rapporto... si fermò, risollevò lo sguardo. Il Capitano Aymane davanti a lui aveva un sorriso sornione sul volto. Il rapporto passò in secondo piano... quando lui aveva quello sguardo erano guai... soprattutto per lui.

"Cosa le è venuto in mente?"
"Avrei un'idea per baccare la nostra assassina." rispose lui con il sorriso che si ampliava sul suo volto.
"È illegale?"
"Beh..."
"È immorale?"
"Adesso... immorale... diciamo eticamente discutibile."
"Mi metterà nei guai?"
"No... credo... forse..."
"Lo farà anche se dirò di no?"
"Indubbiamente."
"Ok..." Rerin sospirò
"Beh è stato facile, mi ero preparato un lungo discorso per convincerla."
"Immaginavo, per questo ho tagliato corto. Allora qual è il piano?"

"La signorina Katarzyna Nowak è una donna molto capace ma estremamente egocentrica ed è convinta di essere intoccabile, che nessuno sappia di lei e del suo piano."
"E in effetti non abbiamo idea di quale sia il suo piano e non abbiamo prove su di lei."
"Appunto. Quindi partiamo da quello che sappiamo: vuole vendicarsi di Simon Crown, se vuole farlo deve obbligatoriamente agire durante la finale."
"Il signor Riccardi ha reso virtualmente impossibile avvicinarsi durante la diretta. Ci sono uomini della sicurezza ovunque e le persone che possono accedere alle aree interdette sono controllate."
"E in questa situazione come farebbe lei se volesse uccidere il signor Crown?"
"Farei esplodere un ordigno sulla cupola di vetro acciaio, basterebbe anche una piccola crepa per mandarla in frantumi, soprattutto quella andoriana la cui pressione atmosferica all'interno è particolarmente accentuata."
"A parte che è inquitante il fatto che lei possa pensare ad un tale piano dopo averci pensato solo 1 secondo, cosa farebbe se il vetro non esplodesse e il Signor Crown avesse il tempo di scappare?"
"Si scatenerebbe comunque il panico e nella ressa per la fuga avrei il tempo di uccidere il bersaglio anche se fosse protetto."
"Inquietante... bene e come risolvere la cosa?"
"È molto difficile, se non quasi impossibile, muoversi sopra la cupola senza che ce ne accorgiamo, quindi opterei per una navetta controllata a distanza... dubito che potremmo fermarla in tempo."
"Quindi una qualsiasi cupola sarebbe attaccabile. Esiste un posto dove nessuno in assoluto può entrare, dove sia impossibile piazzare dell'esplosivo e dove anche schiantarsi con una navetta non porterebbe a nulla?"
"Mi viene in mente un solo posto... però è illegale."
"Esatto!"
"Capitano non può portare la troupe in sala comando, è contro il regolamento! E poi come farà a catturare la nostra assassina?"
"Permetteremo a tre spettatori di partecipare all'evento senza precedenti, la finale del famoso talent show seduti accanto al conduttore e nella sala controllo di Deep Space 16 Gamma! Immagina la pubblicità per il programma."
"Pure tre spettatori? Non le basta la troupe?"
"Naturalmente due di loro saranno dei nostri, mentre la terza sarà la signorina Katarzyna. Se vuole vendicarsi dovrà farlo di persona e senza sotterfugi."
"Non può funzionare, capirà che c'è sotto qualcosa se viene invitata a partecipare."
"Ma non sarà invitata, parteciperà ad una estrazione come tutti quelli della stazione. Guarda."

Steje prese un oggetto sferico coperto da un pezzo di stoffa che si rivelò essere una sfera di vetro contenente centinaia di palline di vetro con al centro un numero.
"Scegli un numero."
"Centoventitre."

Il capitano della base stellare coprì di nuovo la sfera, si tirò su la manica e infilò la mano sotto il telo e dentro il contenitore. Dopo pochi secondi tirò fuori una pallina di vetro.
"Centoventitre! Signor Rerin lei è fortunato!" esclamò mostrando la pallina con il numero corretto.
"Come diavolo..." l'andoriano spalancò gli occhi sorpreso.
"Lasci stare, trucchi del mestiere. Adesso però tocca a lei, organizzi la lotteria, ha meno di un giorno a disposizione."

Rerin si afflosciò sulla poltrona.