Navetta Heisenberg - 9 agosto 2395 - ore 8.45
Il tunnel spaziale si aprì di fronte a lei come un fiore, tingendo l'interno della cabina di una sfumatura azzurra.
Claire si sporse leggermente dal sedile del copilota per vedere meglio l'interno del tunnel quando il piccolo veicolo ne imboccò l'ingresso.
"Straordinario, non è vero?" le domandò il giovane tenente al suo fianco. "Non si preoccupi, dopo un po' ci si abitua. Ma è sempre uno spettacolo meraviglioso."
Claire annuì, osservando il turbinare di colori dell'interno della struttura tunnel.
"Dicono che ci abitino degli alieni," continuò il ragazzo.
"I Profeti," concordò Claire, mentre si rimetteva a sedere. Controllò per abitudine le letture sulla consolle di fronte a lei, mentre il pilota portava agilmente la navetta fuori dal tunnel.
"Così li chiamano su Bajor, sì. Non so se siano dei, ma di certo qualcosa lì dentro c'è."
"Già. Anche se io non lo direi ad un Bajoriano."
*E nemmeno ai Klingon* pensò Claire. Aveva letto gli ultimi rapporti da DS16 prima del trasferimento dalla Saturn ed era conoscenza dei fatti, ufficiali quantomeno, che avevano portato alla scomparsa del precedente ambasciatore Klingon di stanza sulla stazione. Sì, di certo qualcuno lì dentro c'era.
Anche per questo aspetto, l'ultima missione era stata particolarmente dura e ora sulla base si trovava un equipaggio formato dalla fusione - o forse smembramento sarebbe stato il termine più accurato - di due precedentemente ben distinti. Non sarebbe stata una passeggiata, ma in qualche modo tutti avrebbero dovuto imparare ad integrarsi. Anche lei.
"Lei lavora sulla stazione?" domandò al ragazzo. "Fa sempre questo viaggio, avanti e indietro?"
"Oh, sì. La stazione è un luogo piacevole in cui vivere, specialmente se si hanno dei figli. E mi piace fare questo viaggio. Si incontra un sacco di gente. Ho trasportato ammiragli, capitani, ambasciatori. Una volta ho accompagnato una squadra scientifica di deltani. E una volta un ingegnere boliana che non la smetteva di parlare. Lei è stata assegnata alla stazione, giusto?"
"Non lo sa?" chiese Claire, osservando fuori dall'oblò, dove la stazione era apparsa alla vista e si ingrandiva sempre più.
"Non mi dicono sempre chi sono le persone che accompagno."
"Sono assegnata alla stazione, sì. Sono il nuovo primo ufficiale."
Per un attimo calò il silenzio. Il ragazzo tenne gli occhi sui suoi controlli e Claire si ravviò una ciocca di capelli rossi dalla fronte mentre guardava fuori.
"Conosce il capitano Shran?" chiese lei infine.
Il ragazzo scosse la testa. "Non bene. Era al comando della Marconi prima che fosse distrutta. Mi sembra un tipo a posto. Anche se severo."
Severo. Suo padre era solito dire che severo è un aggettivo da insegnante di scuola, non da ufficiale in comando. Lei non doveva essere severa, doveva essere autoritaria. Claire se lo ripeteva continuamente ora che il comando infine era toccato a lei.
In ogni caso avrebbe incontrato presto il capitano Shran e avrebbe verificato se era davvero severo, come l'aveva definito il ragazzo al suo fianco.
La stazione davanti a loro divenne sempre più grande. Nel giro di pochi istanti, il pilota richiese il permesso all'atterraggio e gli vennero fornite autorizzazioni e coordinate per l'attracco.
La manovra fu veloce ed eseguita con perizia, nonostante non fosse certo difficile.
Claire si alzò e raccolse le sue cose. Si mise la borsa in spalla mentre il pilota spegneva i sistemi con calma.
"Eccoci arrivati, Signora. Lasci che l'aiuti."
Claire ringraziò ed annuì passando una delle borse al ragazzo. Insieme varcarono il portello di attracco e sbucarono in uno dei corridoi di servizio.
"La passeggiata è da questa parte," disse il tenente facendo strada. "Da lì potrà raggiungere sia la sala controllo che i suoi alloggi.
Claire annuì. "Ho visionato le planimetrie, sì."
Percorsero il resto della strada chiacchierando di nulla.
Il tenente, arrivati a destinazione, le restituì la borsa e le tese una mano.
"Signora, è stato un piacere accompagnarla. Io sono il tenente Andrew Dahl, in ogni caso."
Claire ricambiò la stretta e sorrise. "Comandante Drillrush."
"Come l'ammiraglio?" chiese il giovane.
"Già. Come l'ammiraglio."