IKS Pagh Jegh - Alloggio di Rogal Dothrak - 10/08/2395, ore 15.28
"Signore..." il klingon sfregiato con l'armatura rosso sangue sbattè il pugno all'altezza del cuore e chinò la testa in segno di rispetto.
"Dimmi pure Stilgar." Rogal distolse l'attenzione dai documenti per la conferenza su Cardassia guardando il suo capo della sicurezza.
"Suo fratello desidera parlare con lei." rispose questi senza cambiare il tono di voce.
"Te l'ho già detto diverse volte Stilgar, almeno quando si tratta di mio fratello potresti farlo passare senza questi inutili formalismi!" ribattè lui sbuffando.
"Ai suoi ordini signore..." anche questa volta il tono del klingon non cambiò di una virgola segno evidente che l'ordine ricevuto non sarebbe stato preso nemmeno in considerazione.
Rogal sospirò rassegnato. Vorn seduto su una comoda poltrona intento a leggere gli stessi documenti sogghignò divertito.
"Fiato sprecato con Stilgar..." commentò senza distogliere lo sguardo dalle pagine della relazione.
"Non riesco ad entrare in un bagno prima che lui abbia controllato la sicurezza del posto. Sta diventando imbarazzante!" sbuffò Rogal gettando i fogli alla rinfusa sul tavolo.
"Non si sa mai cosa potrebbe essere stato nascosto in un bagno..." borbottò Vorn riproducendo perfettamente il tono distaccato del capo dei SuvwI' 'Iw.
"Vecchio non ti ci mettere anche tu!" ribattè il diplomatico disgustato.
"Fratello!" Il Capitano del IKS Pagh Jegh e fratello di adozione di Rogal entrò nell'alloggio e chinò la testa dopo aver sbattuto il pugno al petto.
"Angron anche tu adesso?!" rispose lui esasperato. Un ghigno di divertimento apparve sul volto del fratellastro.
"Sono arrivati nuovi ordini dall'Alto Consiglio... questa ti piacerà molto!" le teste degli altri due klingon si alzarono all'unisono per guardare il Capitano della nave.
"Vuoi che ti strappi le parole di bocca con un D'K Tahg?" Angron sogghignò di nuovo. Erano giorni che Rogal era intrattabile.
L'ambasciatore odiava le conferenze e tutto quell'inutile e pomposo chiacchiericcio, soprattutto quando la maggior parte dei presenti erano dignitari addestrati a non dire mai quello che effettivamente pensavano. Più di una volta Angron lo aveva visto cercare di intavolare una conversazione con il personale non diplomatico, persino con i camerieri che servivano alle feste, ma questi avevano l'ordine di essere sempre poco visibili e quindi tendevano a non socializzare. Oltretutto la colossale stazza di Rogal e il suo abbigliamento selvaggio serviva solo ad spaventarli.
Ma Rogal ci provava sempre e più di una volta Stilgar lo aveva acciuffato prima che se la svignasse per una visita privata per le strade delle città aliene che visitavano per le conferenze. A quel punto il diplomatico doveva cancellare la sua avventura perchè una scorta di dieci klingon armati fino ai denti non contribuiva alla socializzazione.
Rogal del casato Dothrak era come un curioso orso chiuso in una gabbia d'oro piena di punte e lame.
"Allora?" sbuffò Rogal sempre più irritato.
"L'Ambasciatore P'Sat Duy'A' K'ooD su Deep Space 16 Gamma è scomparso in circostanze misteriose. Hai avuto ordine di sostituirlo sulla stazione spaziale come Ambasciatore e nel frattempo investigare sulla sua scomparsa. Ti ho inviato i dati che abbiamo direttamente sul tuo pad." Angron vide gli occhi del fratellastro illuminarsi come due lampadine.
"Una stazione Federale in un territorio quasi del tutto inesplorato..." mormorò Rogal assaporandone il significato.
"Stilgar non ne sarà affatto contento." commentò Vorn, consigliere personale di Rogal e suo fidato amico di lunga data.
"Se lo farà piacere! E se prova a tenermi rinchiuso dentro l'ambasciata lo faccio arruolare fra le truppe ferengi!" esclamò galvanizzato dalla splendida notizia.
"Fa solo il suo lavoro!" lo difese Angron lasciandosi sfuggire una risata.
"Ma impedisce a me di svolgere il mio... comunque la sua eccessiva protezione potrebbe far nascere sospetti. Voglio che tutti i klingon che non hanno validi motivi per girovagare su Deep Space 16 siano spediti da qualche parte. Sulla stazione dovranno esserci solo i SuvwI' 'Iw e gli uomini dell'equipaggio della Pagh Jegh. Così almeno Stilgar sarà più tranquillo."
"Lui è tranquillo solo quando siamo su Inwit" rispose il fratello riferendosi al suo pianeta natale e sede del casato dei Dothrak.
"Dovrà farsene una ragione... comunica alla stazione che ho bisogno di due alloggi. Uno per me e uno per Vorn. La scorta risalirà sulla Pagh Jegh nei turni di riposo.
"Come desideri..." rispose Angron seguendo il fratello con lo sguardo mentre si dirigeva verso la camera da letto.
"Che ne faccio di questa roba?" gli urlò dietro Vorn riferendosi ai documenti che stavano studiando fino a pochi minuti prima.
"Chiama Stilgar e digli di portare un lanciafiamme. Ah Vecchio, vedi se riesci a farmi avere notizie sugli ufficiali in comando della stazione e sui vari ambasciatori. Io vado a farmi qualche ora di allenamento. Odio studiare per le conferenze!"
IKS Pagh Jegh - Sala dei combattimenti - 12/08/2395, ore 9.15
I due klingon armati di bat'leth attaccarono all'unisono senza emettere un fiato. Quelli non erano dei semplici e brutali guerrieri abituati a vociare sfide inconcludenti o urla belluine, quelli erano SuvwI' 'Iw, i Guerrieri di Sangue. Klingon addestrati dai migliori guerrieri del casato e totalmente fedeli a Rogal rasentando quasi il fanatismo religioso.
Erano due i casati leali a quello dei Dothrak: il casato Wogher al quale apparteneva Vorn, il vecchio precettore di Rogal e suo intimo amico, e i Martok, casato di Worf, e loro alleato durante la crisi imperiale.
Di questi due casati solo quello dei Wogher conosceva il segreto nascosto dai Dothrak. Un segreto che forse non sarebbe mai venuto alla luce per non rischiare una guerra civile nell'Impero.
Rogal schivò i due affondi danzando con leggerezza attorno agli avversari. Altri due guerrieri arrivarono alle sue spalle.
"Continua..." mormorò lui all'indirizzo di Vorn mentre con un clagore bloccava sopra la testa le due bat'leth indirizzate alla parte superiore del corpo.
"L'unica ambasciatrice degna di nota è quella Vulcaniana. T'Lani se non sbaglio. L'ho conosciuta una volta, anche se dubito si ricordi di me. E' estremamente abile e intelligente... sarà la tua principale avversaria per quello che ti aspetta. Sull'ambasciatore Romulano e quello Cardassiano non abbiamo abbastanza informazioni. Solo qualche scheda sintetica inviataci dai loro governi. E dato che sono romulani e cardassiani avranno sicuramente informazioni false."
Rogal continuò a bloccare i colpi sempre più rapidi in arrivo. Un suo colpo particolarmente ben assestato fece sfuggire di mano l'arma ad uno dei suoi avversari che uscì dal cerchio della lotta salutando con un inchino il suo avversario che intanto continuava a combattere. Stilgar grugni all'indirizzo del perdente e gli lanciò un'occhiata di fuoco.
"Il Capitano Shran è al comando. Un Andoriano... sembra un tipo a posto, ma ultimamente ha avuto parecchia sfortuna, la nave che comandava ha avuto due missioni molto dure. Nell'ultima l'ha sacrificata per stabilizzare il nuovo tunnel."
"Un Capitano incapace..." commentò Stilgar con il suo consueto tono freddo.
"Ne dubito. Ho letto i rapporti delle due missioni e gran parte del suo equipaggio è sopravvissuto. Un Capitano che tiene in vita i suoi uomini nonostante quello che gli è capitato, non è un'incapace." ribattè Rogal e un'altra arma schizzò via dalle mani di un guerriero. "Altro degno di nota?"
"C'è un problema con uno dei membri del suo equipaggio. Durani della Casata di Kanjis."
"So di cosa si tratta. E' stato un vero imbroglio ma non possiamo farci niente ormai. Faremo finta di nulla e la lasceremo in pace. Non possiamo attirare l'attenzione su di noi, ma l'Alto Consiglio non avrà il coraggio di imporci di uccidere un'ufficiale della Flotta Stellare... Dopo che avremo fatto sloggiare i guerrieri presenti sulla stazione non credo avremo problemi con i nostri. E poi è una ragazzina... lo sai che Stilgar ha un cuore d'oro quando si tratta di ragazzini!" Vorn sorrise all'occhiata omicida che il klingon lanciò a Rogal in risposta.
"Non sarebbe comunque un problema, - commentò il vecchio riprendendo a leggere dopo la battuta di Rogal - a quanto pare il Casato di VodleH ha esteso la sua protezione alla giovane guerriera. Ci sono due altre due mezzo sangue nell'equipaggio e una di queste appartiene a quel casato. Anche se probabilmente questa protezione potrebbe creare molti guai al loro patriarca."
"Bene, almeno non dovremmo fingere inutili tentativi di omicidio. Chi è questa mezzosangue?"
"Si chiama Tara Keane. Mezza umana e mezza klingon." rispose Vorn girando il pad in maniera che il suo pupillo potesse vedere la foto.
Rogal fermò il combattimento con un gesto e prese il pad dalle mani del suo mentore.
"Affascinante..." commentò con un luccichio nello sguardo.
Deep Space 16 Gamma - Approdo 1 - 18/08/2395, ore 16.42
=^=Capitano, l'incrociatore klingon sta attraccando all'approdo uno!=^=
"Grazie Signor Keane." rispose Shran allungando il passo "Signor Riccardi, sa qualcosa di questo nuovo Ambasciatore Klingon?"
Il capo della sicurezza lanciò un'occhiata agli uomini della sicurezza che li seguivano. Non riteneva che fossero necessari, ma con i klingon era sempre meglio essere prudenti.
"Poco o nulla Capitano... A quanto pare questo Rogal si è fatto una certa nomea. Al suo primo incarico ha fermato una faida fra due casati sbudellando i loro rappresentanti."
"E questo immagino non sia usuale nemmeno fra i klingon..."
"No, ma certamente ha attirato l'attenzione di tutti! Comunque è ancora inesperto e giovane, l'Ambasciatrice T'Lani se lo mangerà a colazione!"
I due si fermarono davanti alle porte dell'approdo uno proprio nel momento in cui queste si aprivano. Il vapore generato dal riscaldamento del portellone della nave, per permettere l'ancoraggio del corridoio di entrata, fu tinto di rosso dalle luci proveniente dal vascello. Dalla nebbia uscirono due guerrieri in armatura rosso sangue, dietro di loro, sovrastandoli di molto, l'enorme sagoma di un klingon con dreadlock metallici e con occhi grigio ghiaccio. Si muovevano sileziosi e sicuri, estremamente diversi dai chiassosi klingon che i Federali erano abituati a vedere. Era come veder uscire dei demoni dagli inferi.
"Per la miseria..." commentò Riccardi avanzando istintivamente di un passo per proteggere il suo nuovo Capitano.
"Chi mangerà chi?" mormorò Shran alzando gli occhi verso quelli dell'ambasciatore.