13.03 " Il nodo di Gordio "
di Shivhek , Pubblicato il 05-05-2014
Deep Space 16 Gamma - Sala riunioni - 01/04/2392 ore 15.10
"......vorreste dirmi che nella colonia romulana c'erano degli infiltrati?" chiese il capitano dalla cui voce traspariva una punta di stupore.
" La qualità delle immagini non é eccezionale - rispose l'andoriano - ma il fenotipo analizzato da me e dal comandante Shivhek ci porta alla conclusione che il cadavere decapitato possa essere un Klingon."
"Signor Shivhek?" disse il capitano, ma lo sguardo del vulcaniano seppur fisso sulle immagini sembrava focalizzato altrove.
"Signor Shivhek?" incalzò nuovamente il capitano.
"Chiedo scusa capitano - rispose il vulcaniano come se fosse stato destato da un torpore quasi innaturale - non saprei spiegarle ma c'è qualcosa che ancora mi sfugge. E' evidente che con i dati a nostra disposizione possiamo solo fare delle congetture."
" E le congetture sono le nostre peggiori nemiche in una situazione delicata come questa - chiosò T'Lani guardando dritto negli occhi l'ingegnere che sorprendentemente cercò di sfuggire al suo sguardo - con i romulani pronti a scatenare un conflitto trascinando la Federazione con sé."
"Signori - disse il capitano ai suoi ufficiali - vi voglio pronti a partire tra un'ora. Proprio per far capire al nostro ambasciatore romulano che stiamo appoggiando le sue istanze, la spedizione sarà comandata dal sub comandante Liven, ma confido nel fatto che i miei ufficiali - soffermandosi a guardare ora l'andoriano ora il vulcaniano, - sappiano agire discretamente ......"
I due uomini annuirono.
"Signor Khish, lei sarà il secondo in comando e coordinerà le ricerche su Benghal IV". Il capitano fu interrotto dall'ambasciatrice: " credo che lei Signor Khish capisca quale possa essere l'importanza di un incarico fiduciario del genere...."
"Certamente."
"Bene, potete andare".
Poco dopo, sempre in sala riunioni
"Capitano, ha notato qualcosa di strano nel comportamento di Shivhek?"
"Vuole dire che la separazione da sua moglie possa essere la causa di qualche momento di calo del rendimento del nostro ingegnere?"
"Capitano, ho qualche anno sulle spalle che mi permette di essere molto più attenta a certi segnali lanciati dai nostri uomini."
Quell'affermazione stupì Sherja che però cercò di non darlo a vedere.
"Shivhek potrebbe non essere al 100%"
"Capisco cosa vuole dire, ambasciatrice se vogliamo essere tempestivi e stare un passo avanti ai nostri amici romulani, dobbiamo rischiare così come voglio giocare un'altra carta."
T'Lani guardò il capitano incuriosita ed un mezzo sorriso si dipinse sulle labbra di Sherja. "Voglio chiedere all'ambasciatore K'ooD l'assegnazione temporanea della dottoressa Stern come medico di bordo."
"Speriamo solo che sappia a chi dovrà essere fedele in primis - si alzò dalla poltrona e raggiunse la porta - arrivederci capitano."
Sezione ingegneria - ufficio dell'ingegnere capo - ore 15.30
In occasione delle missioni Shivhek era un minimalista: nessun oggetto personale se non lo stretto indispensabile. Preferiva semmai abbondare nella strumentazione di lavoro, ritenendo che qualsiasi altro oggetto potesse essere ottenuto tramite i replicatori di bordo.
Quella volta però non riusciva a decidersi.
Inspirò profondamente per espirare con una lentezza quasi innaturale.
Perchè quella donna era ancora nella sua mente: ora anche l'odore pungente dell'olio lubrificante glilela ricordava....o meglio gli faceva tornare alla mente tutti i circuiti degli androidi, quegli schemi di componenti così perfettamente incastrati, ma soprattutto lei.....Il profumo della sua pelle, quei capelli vaporosi, il suo sorriso ed i suoi occhi.
Gli sembrò per un fugace attimo di essere accarezzato in volto dalla sua mano tiepida e delicata, proprio lui che mal sopportava il contatto fisico con altre persone.
Un breve tremore si impadronì di lui.
Rabbrividì.
Non poteva abbandonarsi a quella follia, non ora almeno.
La mente tornò alla sua infanzia, quando suo padre Sovlok iniziò a spiegargli i meccanismi fisiologici alla base della loro specie.
* Padre, vuoi dirmi che noi ogni sette anni ci comportiamo come gli uccelli anguilla di Regulus IV ?*
* Purtroppo sì, cerchiamo di tornare con tutte le nostre forze nella nostra terra natale perdiamo tutto ciò che acquisiamo con la disciplina e l'esercizio in un batter d'ali di farfalla, ma terminato quel periodo torniamo ad essere quello che siamo ed abbiamo conquistato grazie a nostro padre Surak *
* Ma se è così spiacevole, non possiamo evitarlo? *
* Purtroppo no figlio mio. Consideralo come un piccolo tormento passeggero che rafforza in noi la nostra essenza nel Noh *
=^= Khish a Shivhek, la attendo al molo d'attracco 2 tra 10 minuti =^=
Shivhek tornò alla realtà finendo rumorosamente l'espirazione fissando il terminale sul suo tavolo, immaginando la figura di suo padre sullo schermo.
*In parte avevi ragione, Padre: è un tormento ma nè piccolo nè passeggero....credo.*
=^= Qui Shivhek. la raggiungo =^=
Ambasciata Romulana - contemporaneamente
Lamak era seduto al suo tavolo mentre leggeva distrattamente i rapporti sullo stato della flotta inviata dal suo amico Sellok.
Pur comprendendo il gesto di un padre disperato che aveva cercato in ogni modo di proteggere il proprio unico figlio, non ne approvava l'operato.
In quel momento pensò di avere più senso dello stato rispetto a Sellok.
Lamak aveva anteposto gli interessi di Romulus a quelli familiari e la storia di suo fratello ne era la prova più lampante.
Era anche vero che in quell'occasione l'appoggio di Sellok, seppur non evidente, aveva contribuito a mantenerlo a galla.
Parimenti, un uomo della sua posizione, era detentore di alcune informazioni che potevano, se fruttate a dovere, far tremare parecchi polsi ai dignitari romulani.
Di fatto si era creata una situazione di equilibrio.
Almeno fino a poco tempo prima.
Ora anche la sua posizione lo poneva in una situazione nuovamente pericolosa per sè e per i suoi cari e solo l'amicizia che nonostante tutto nutriva per Sellok, piuttosto che la vendetta per un attacco proditorio ad una loro colonia, animava le sue azioni.
Bussarono alla porta.
"Avanti".
Il subcomandante Liven si avvicinò al tavolo e Lamak fece cenno di sedersi.
Il primo ufficilale rifiutò "Eccellenza ....."
Lamak guardò l'ufficiale. Non era ancora riuscito a capire se fosse un uomo della Tal Shiar e la cosa lo infastidiva non poco. Perfino sua moglie in passato non era riuscita a leggere in profondità nella mente di quell'uomo, lasciando Lamak ancora nel dubbio se Liven fosse un semplice ufficiale imperiale od un agente condizionato a resistere perfino alle torture di una sonda mentale di livello 4.
"Sub comandante Liven, so che partirà a breve con la Fearless per un'ispezione su Benghal IV."
L'uomo annuì.
"Devo affidarle un compito riservato ed un piacere personale."
"Che immagino richieda particolare discrezione."
"Vedo che con lei servono poche parole, sub-comandante - rispose Lamak con un tono compiaciuto - e credo che capirà cosa possa significare avere come amico un ambasciatore......"
L'uomo lo fissava, Lamak gli porse un padd.
"Legga questi dati e fissi nella sua memoria la fotografia della persona sulla sinistra"
Lamak lasciò del tempo all'ufficiale per memorizzare i dati, poi porse la mano per farsi restituire il padd e ne cancellò tutti i dati.
"Voglio quante più informazioni possibili su questa persona.- Poi gli porse un biochip. - questo è un biochip di riconoscimento con i dati dell'uomo che stiamo cercando.Se è morto, voglio il suo corpo, se è vivo la sua priorità è contattarmi e riportarlo da me."
"Tutto chiaro Eccellenza."
"Può andare, Liven. Buona caccia."
Ambasciata Kingon. Ore 15.30
K'ooD porse una tazza di raktajino alla dottoressa Stern.
"Elizabeth, mi è stato chiesto di farti imbarcare come medico sulla Fearless per una missione su Benghal IV"
"La colonia romulana distrutta"
"So benissimo che non posso obbligarti ma..."
"se andrò, renderò un servigio all'impero ed anche a te, immagino"
K'ooD si sentì un attimo spiazzato "Beh, sì."
"Ed ovviamente, a parte i soliti rilievi medici, devo tenere occhi ed orecchie aperte."
"Eh già, sapevo che il mio amico Goroth aveva scelto sua moglie con senno. Tu sei una degna capo Clan."
Elizabeth sorrise.
" Allora Elizabeth, devi sapere che questa è una missione delicata. Confido nella tua provata fedeltà a Klingon ed al Casato di Goroth. I romulani stanno cercando di coinvolgerci in un'azione di ritorsione contro un nemico che non conosciamo. Oggi per Q'nos una guerra avrebbe un effetto devastante i romulani poi sono stranamente accecati da una vendetta che seppure emotivamente accetto, non capisco razionalmente. Non si può combattere un nemico che non conosci."
" La vicinanza con l'ambasciatrice T'Lani ti sta plasmando, amico mio? Oppure stai iniziando ad apprezzare gli insegnamenti dell' "Arte della Guerra" di Sun Tsu? "
"Stupidaggini! Khaless l'indimenticabile aveva elaborato le regole dell'arte della guerra molto prima del terrestre! - tuonò K'ooD - e la frequentazione della vulcaniana - aggiunse con tono mellifluo avvicinando il viso a quello della donna - di certo serve solo a prenderne le misure.....le battaglie si combattono in tanti modi, non sempre fisici."
"Non devi dirlo a me K'ooD. E sappi che ti aiuterò, per quel che potrò."
"Bene, vai e fatti onore."
La dottoressa uscì e K'ooD si lasciò cadere pesantemente sulla sua poltrona e richiamò alla memoria le parole di Elizabeth..... "ti aiuterò, per quel che potrò".
* Per quel che potrò *
E la perplessità fece aggrottare la pelle sulle sue creste.
Pilone d'attracco 2 - ore 15,25
#^# ......Mi senti? .....mi senti ? #^#
passarono degli interminabili secondi di silenzio
#^# Stupido! - una voce sibilò in risposta, disturbata da scariche elettrostatiche- non dovevamo osservare il silenzio radio? #^#
#^# La situazione è cambiata. Non parte il contingente ma solo una nave in esplorazione ed hanno anche trovato i Tober. #^#
Un' imprecazione via radio fece sussultare la figura umanoide vicino al pilone.
#^# la missione degli invasori deve fallire. Imbarcati anche tu e passa al sabotaggio #^#
#^# E le armi? #^#
#^# a quele ci penseremo noi. Ora vai. Sbrigati.#^#