12 dicembre 2170, Baikonur Cosmodrome, SOL III, ore 22.09
"No! No! Nooooooo! Ferma.. fermateviii!!!"
Su una delle piccole piattaforme di decollo correva urlando a pieni polmoni un giovane guardiamarina con la divisa rossa della sicurezza all'indirizzo della navicella appena partita.
Sembrava fuori di sé dall'agitazione, correndo come un ossesso prima dietro alla scia della navetta e poi, compiendo una brusca virata su se stesso, verso il centro controllo di volo per tentare il tutto per tutto.
Una volta rientrato però all'interno della struttura, essendo a lui sconosciuta la planimetria di quel cantiere nel bel mezzo dall'Asia, si trovò a correre più per disperazione che per reale convinzione di quello che stava facendo.
Era al suo primo incarico e perdeva il suo passaggio.
Si sarebbe preso a schiaffi.
Certo non era colpa sua, il ritardo della navetta di collegamento con Berlino non potevano attribuirlo a lui, ma ad Alejandro Vega Squiretaker non piaceva doversi scusare ancora prima di prendere servizio.
Non conosceva l'equipaggio, ma prendere parte all'attuale missione della NX-04 Atlantis sotto un nuovo ufficiale di comando era per lui elettrizzante e stressante allo stesso tempo.
Voleva fare bella figura.
Era in preda ai suoi pensieri quando fu urtato nella sua corsa da una ragazza bionda, ben più bassa di lui.
Lo scontro, pur non essendo violento, fu abbastanza per fargli perdere l'equilibrio e mandarlo ruzzoloni per terra.
La ragazza emise immediatamente una risata cristallina che per un attimo fece dimenticare ad Alejandro tutti i suoi problemi.
Quando la vide in viso, ebbe un secondo tuffo al cuore.
'
Mandato al tappeto tre volte in un colpo solo.. ma tu chi sei??' pensò fra sé il giovane fantasticando sulla bellezza della sua assalitrice tanto casuale quanto misteriosa
Fu quest'ultima ad interrompere quello strano silenzio fatto di sguardi.
"Mi scusi Guardiamarina, ma non l'avevo vista! Dolente di aver interrotto il suo allenamento.. Signor? Si... si sente bene?
"Allenamento? Oh lei intende la corsa.. no stia tranquilla è solo che.. O mierda! Yo soy un pobre burro"
"Ma no! Non dica così!"
"Non capisce Guardiamarina! È sparita... sparita... non c'è più... è partita!!"
"Su, su, va tutto bene! La aiuto a rialzarsi"
"No che non va bene.. io devo trovare un'altra navetta!"
"Una navetta? Io l'ho vista!"
"Sul serio? E dove?"
"È passata di qui un attimo fa".
"Quello lo so, dovevo esserci io a bordo! Un'altra?"
"Aaah.. sì.. ok.. di là allora"
"Dove??"
"Oh... dunque.. io sono arrivata di qua.. lei arrivava di qui.. la navetta.. la navetta è atterrata... uhm.. di là. È atterrata da quella parte, mi segua forza!
"Grazie! Grazie! Mille volte grazie!"
" Si figuri!"
Entrambi presero un corridoio in leggera pendenza verso l'alto che attraverso lunghi tratti retti alternati a scale circolari portava verso la struttura superiore della base.
Il loro passo di camminata era sostenuto, ma all'improvviso la ragazza iniziò ad accelerare e a voltarsi indietro sempre più allarmata.
Al termine di un lungo rettilineo, in prossimità di una gradinata a giro, lei decise di fermarsi e di affrontare il suo inseguitore:
"Vuoi piantarla?!"
Alejandro fu preso del tutto alla sprovvista:
"Cosa?"
"Sto camminando per i fatti miei e tu mi stai seguendo. La base non è abbastanza grande per te?"
"Eh?!?" rispose Alejandro con un'espressione ebete stampata sul viso
"Hai qualche problema, amico? Eh? Allora? Ce l'hai con me? Parla su! Sì? Oh, adesso si che ho paura!"
"Aspetta un minuto!"
"Piantala di seguirmi, capito?!"
"Ma di cosa stai parlando? Mi facevi vedere dove era atterrata la navetta"
"Una navetta? Ehi, ma io l'ho vista una! È decollata di qui un attimo fa! È andata... di là! È andata da quella parte, forza andiamo!"
Dorothea fece per tornare indietro e compiere il tragitto inverso di quello appena svolto.
"Aspetta un momento! Cosa stai facendo? So già dove è decollata quella navetta.. E tu mi hai detto che sapevi dove ce n'era un'altra!"
"Già detto? Sicuro? Oh no..." rispose lei con un espressione stranita sul bel viso
"Se questo vuole essere una specie di scherzo, non è divertente!!"
"No, non lo è. Lo so che non è divertente... mi dispiace tanto, ma io... soffro di perdita di memoria a breve termine.. dimentico le cose all'istante, tutti così in famiglia! Be', insomma... almeno credo... mmmh.. Ma che fine hanno fatto tutti? Posso aiutarla?"
Lui, dal suo metro e novanta, la squadrò per un lungo momento nei suoi occhi verdi. Si immerse in quegli splendidi occhi e vide che lei non mentiva. Era così naturalmente e spontaneamente magnifica. E si innamorò all'istante.
Lei, dal suo metro e sessantuno, lo squadrò per un lungo momento nei suoi occhi azzurri. Si immerse in essi come se stesse cercando di comprendere con chi aveva a che fare.. e alla fine esclamò:
"Scusi Guardiamarina ma noi ci conosciamo? Piacere Dorothea Reis..."
Prima che lui potesse risponderle, un gruppo chiassoso fra guardiamarina e marinai li raggiunse e li oltrepassò.
Lei li seguì senza battere ciglio, a sua volta tallonata da Alejandro.
Col passare dei minuti, si accorse che la ragazza mormorava qualcosa fra sé.. una specie di nenia melodica:
"Un uomo ti ha sognata.. eri bella.. eri giusta.. eri tutto.. Atlantis oh Atlantis.. un giorno, quell'uomo che ti ha sognata, ti ha anche fatta scomparire.. Atlantis oh Atlantis.. per salvarti sei sparita e tutti noi ora ti rimpiangiamo.. o Atlantis.."
Il gruppetto che precedeva Dorothea si scambiava sguardi divertiti, colpi di gomito e gretta ilarità di fronte ad un comportamento tanto stravagante.
Alejandro era l'unico serio.. più volte le sentiva ripetere la parola Atlantis quasi senza motivo, più lanciava sguardi di fuoco su quel gruppo di uomini e donne. Alcuni ne colsero la pericolosità e si tacquero, altri fecero spallucce e continuarono.
Arrivati alla fine a destinazione, il gruppetto fu fermato da un addetto all'imbarco che si avvicinò smanacciando e brontolando sull'enorme ritardo accumulato.
In poco tempo, l'espressione virò d'intensità e si caricò di improperi.. doveva portare dieci membri del personale sulla navetta verso la NX-Atlantis.. ne erano arrivati dodici.
Ne scaturì una discussione che divenne animata.
L'unica a non interessarsene fu Dorothea.
Dimenticata da tutti, o quasi, si avvicinò ad una consolle ed iniziò a digitare quasi senza pensare. Attivò e disattivò una decina di comunicazioni a vari livelli e finalmente arrivò una trasmissione diretta all'addetto del trasporto.
L'iracondo si attaccò alla consolle e intraprese una discussione con l'uomo dall'altra parte. Nel giro di pochi istanti, il suo umore cambiò e divenne un agnellino.
"Il Capitano Yager ha richiesto a bordo il suo addetto Comunicazioni, Guardiamarina Dorothea Reis ed il parigrado della sicurezza Guardiamarina Alejandro Vega Squiretaker. Gli altri restano sulla stazione, fino a nuovi ordini"
Il gruppetto si ammutolì.
Alejandro si limitò a fissare l'espressione di quella stravagante ragazza con quei occhi verdi che brillavano di gioia.
Era sicuro che se avesse potuto, avrebbe fatto a tutti loro una linguaccia liberatoria.
E sorrise anche lui con gioia, finalmente dimentico di ogni sua preoccupazione: avrebbe raggiunto la Atlantis.. coronava il suo sogno e sarebbe stato il più a lungo possibile con quella donna tanto meravigliosa, quanto strampalata.