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TITOLO: 8-10 “Ad altri occhi ogni altro essere estraneo è alieno.”
AUTORE: Martina/Spini
PRECEDENTE: 8-09 “Nulla è come sembra, tutto è come dovrebbe essere,
qualcosa è come pensi.”
D.T. 23/10/2390 ore 13.30- D.S. 67809.76
LUOGHI: USS Wayfarer, luogo sconosciuto.
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Luogo sconosciuto | D.T. 23/10/2390 Ore 14.30 - D.S. 67809.87
“Dove sono?” il pensiero gli attraversò la mente lentamente.
Pum.
Un battito del cuore che percepì come una variazione di pressione alle orecchie.
Un lungo silenzio
Pum.
Un altro battito.
“Cosa mi sta succedendo? Sto morendo?”
*No stupida creatura, non stai morendo.*
“Chi sarebbe la creatura stupida?”
*Tu bipede! Nemmeno sai chi sei?*
Michael tentò disperatamente di riprendere il controllo del proprio corpo, ma non c’èra modo. Tutti tentativi inutili, si sentiva immerso nella melassa non solo per quanto riguardava i movimenti degli arti, ma anche degli organi interni, del cuore, del cervello, del respiro.
*Smettila creatura! Ho dovuto darmi da fare per tenerti in vita, non sprecare i miei tentativi!*
“Non capisco…”
*Mi hai seguito troppo in profondità per il tuo corpo. Ho dovuto rallentare il tuo metabolismo, non combattere o annegherai. I tuoi polmoni non sanno estrarre l’ossigeno dall’acqua.*
“Perché?”
*Smettila di sprecare energie. Il perché lo scoprirai quando arriveremo dove stiamo andando…*
USS Wayfarer , Infermeria | D.T. 23/10/2390 Ore 14.45 - D.S. 67809.90
“Non è fisicamente possibile!”
“Prego Dottoressa?”
Mistral si rese conto solo in quel momento di aver parlato ad alta voce… non c’era verso… era sempre così. Quando qualcosa sfuggiva alla sua logica, se ne usciva un po’ del sangue umano che aveva ereditato dalla madre.
“Niente infermiera… stavo riflettendo ad alta voce. Mi scusi, ma ho un appuntamento subspaziale con mia madre.”
Si alzò e si spostò nel suo ufficio privato. Pochi istanti e la chiamata era partita.
=/\= Chiami poco Mistral. =/\=
=/\= Quando ho tempo madre. Come state? Come sta Sorik? =/\=
=/\= Tutto nella norma. Sta crescendo a vista d’occhio e somiglia sempre di più a suo padre. Stai tergiversando. =/\=
Mistral sorrise lievemente.
=/\= Qui siamo un po’ in crisi madre. Ho fatto qualche salto mortale anche per parlare con te… anche se in realtà… =/\=
=/\= Capito. Hai bisogno di un consulto, ma essendo in situazione di emergenza, solo chiamando me potevi ottenere il permesso. In fondo sono un Capitano. Passo la chiamata all’Ambasciata klingon. =/\=
Pochi istanti dopo un viso a lei molto familiare riempì il monitor.
=/\= Buongiorno Elisabeth. =/\=
=/\= Mistral! Quanto tempo… come vanno le cose nella mia infermeria? =/\=
=/\= Tua? – il sopracciglio si alzò rapidamente – Mi pareva l’avessi lasciata a me. =/\=
La Dottoressa Elisabeth Stern, ex ufficiale medico della USS Wayfarer, ma più in generale ex-ufficiale medico della Flotta Stellare, sogghignò apertamente.
=/\= Come non detto. Mi accontento di gestire l’infermeria dell’Ambasciata Klingon! Ma a cosa devo l’onore di questa chiamata? Sono stata un ufficiale abbastanza a lungo da capire che ‘giro’ ha fatto questa chiamata. =/\=
=/\= Hai tempo per un consulto? =/\=
=/\= Per lei sempre Dottoressa Spini… e vista la mia nuova posizione, chissà che non mi venga utile con il Capitano il fatto di aver aiutato sua figlia…=/\=
Luogo sconosciuto | D.T. 23/10/2390 Ore 14.55 - D.S. 67809.92
Improvvisamente Michael sentì il sangue scorrere più rapidamente nelle sue vene. Con la circolazione nuovamente attiva lentamente riprese la sensibilità agli arti. Il tatto fu il primo a tornare, e percepì sotto le dita una superficie liscia e fresca.
Di colpo qualcosa lo scrollò violentemente e il cuore accelerò e si sentì avvolto dall’acqua.
Avrebbe volentieri tirato un respiro, ma non poteva, in qualche modo non riusciva ancora a farlo, cercò di orientarsi, di capire dove stava ‘il sopra’.
L’addestramento prevedeva di rilasciare un po’ di ossigeno, osservare la direzione delle bolle, e puntare nella stessa direzione… ma non aveva ossigeno nei polmoni…
…ed era vivo.
La cosa lo agitò.
*Sta ferma creatura.*
“Parli bene tu…”
*Errore cretura… io non parlo, penso. Se ‘parlassi’, come dici tu, sentiresti solo una serie di suoni per te privi di alcun significato. L’unico metodo era collegarsi con il tuo pensiero… certo che sei veramente duro a comprendere. La tua compagna è stata molto più ricettiva a quanto mi dice Hualdard.*
“La mia compagna? Erjn sta bene?”
*Se quello è il suo nome… sta meglio di te, dato che non ha combattuto tanto come te. Ed anche gli altri…*
“Gli altri???”
Quasi stizzita dall’ennesima domanda la creatura che stava evidentemente trasportandolo sgroppò e lui si sentì sospeso nell’acqua… durò un attimo perché poi si sentì trainato fuori.
Gli occhi misero a fuoco lentamente in modo corretto, liberi dal liquido salmastro, la prima cosa che vide furono gli occhi di Erjn fissi nei suoi.
Gran bello spettacolo.
Pochi istanti dopo il suo mondo si riempì di dolore quando trasse un respiro che dilatò i suoi polmoni, evidentemente da troppi minuti inattivi
“Rilassati Michael, è normale. È una sensazione che prova ogni bambino alla nascita e si sopravvive. Il dolore è lancinante, ma dura solo un attimo… non smettere di respirare altrimenti è peggio. Continua, respiri profondi anche se ti pare impossibile… vedrai che passa prima. Fidati.”
Dopo qualche colpo di tosse doloroso, il Capitano Kiron riprese finalmente il controllo, per quanto possibile. Si guardò intorno e vide altri membri dell’equipaggio attorno a lui.
Erjn era ancora inginocchiata al suo fianco.
“Ben arrivato Capitano, credo sia il momento che io le presenti Guildard, seguendo i nostri standard possiamo definirlo come l’Ufficiale in Comando…”
“Di chi? Di cosa?”
“Non siamo ancora riusciti a parlarne Capitano… gli altri non ci dicono molto, e Guildard è andato di persona a prendere lei…”
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