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TITOLO: 7-16 “D’tooR scopre il presente”
AUTORE: Martina / Spini
PRECEDENTE: 7-15 “Mille piccoli cavalli di Troia”
D.T. 22/04/2389 ore 10:50 D.S. 66305.35
LUOGHI: USS Wayfarer - Plancia; USS Velussi -Infermeria ================================
*** USS Wayfarer - Ingegneria - D.T. 22/04/2389 ore 10:50 - D.S. 66305.35 ***
Avevano passato l’ultima mezz’ora abbondante a preparare i piccoli droni. In realtà rispetto all’idea originale, dalla quale non si erano discostati molto, ma come spesso accadeva tra teoria e pratica le cose non erano sempre così facili da applicare.
I droni di piccole dimensioni si erano rivelati essere per necessità qualcosa che somigliava ad un vecchio ricordo dei tempi storici della Federazione, avevano mascherato quei piccoli concentrati di tecnologia come triboli.
“Iniziamo con il teletrasporto Signor Ristea?”
“I droni sono pronti?”
“Più di così non credo potremo fare…”
=^= Capitano Kiron, qui Tenente Comandante Ristea, siamo pronti al teletrasporto del primo drone… attendo conferma. =^=
Passarono solo pochi istanti prima che la voce del Capitano confermasse l’ordine.
=^= Ha piena libertà di azione Signor Ristea, quando la sequenza sarà terminata mi avvisi. Nel caso in cui ci sia necessità di interrompere prima la avviseremo dalla plancia. Kiron chiudo. =^=
*** USS Velussi - Infermeria - D.T. 22/04/2389 ore 10:55 - D.S. 66305.36 ***
La Dottoressa Mistral T’Ado Spini fronteggiava ancora i klingon attraverso l’oblò delle porte interne dell’infermeria.
Dall’altra parte di quel povero ultimo baluardo c’era stato un notevole via vai di persone nelle ultime ore, un via vai culminato con l’arrivo di quell’enorme colosso che ora con il suo viso riempiva completamente lo spazio visivo di Mistral.
“Vulcaniana! Tu hai parlato di contagio!”
“Sì. Ho parlato di contagio, e voi sapete che esistono molte malattie che colpiscono anche le persone e le razze più onorevoli.”
Il klingon di fronte a lei aveva caratteristiche fisiche prevalentemente umane, ma le creste ossee frontali si notavano come lievi rigonfiamenti sottocutanei. Evidentemente non tutti i klingon presenti a bordo erano portatori del morbo che li aveva colpiti a metà del secolo XXIII.
“Io sono il Capitano D’tooR e se vuoi che io ti creda… spiegami!”
“Io sono T’Ado Spini, ufficiale della Flotta Stellare e medico, e posso mostrare le prove di quello che dico… MA… chiunque entri qui sarà a rischio contagio. Questa malattia colpisce i klingon, qui c’è un infetto che lo dimostra. Chiunque di voi entri qui è a rischio. A lei la scelta D’tooR.”
Un basso ringhio di gola invase l’aria… Mistral non si fece impressionare, conosceva troppo bene i klingon perché quel suono basso e gutturale la preoccupasse. Semmai ci lesse la decisione che stava maturando nell’uomo.
“ANDATEVENE!!!!” urlò girandosi verso i suoi uomini.
Troppo abituati ad accettare gli ordini, anche se su molte facce si leggeva lo stupore, lentamente alla spicciolata si allontanarono quasi tutti. Solo uno di loro restò vicino a lui.
Su di lui l’onta del male era più visibile. I tratti erano marcatamente umani. I capelli alle spalle, lunghi a coprire anche la fronte, solo gli occhi avevano quella profondità tempestosa tipica della sua razza.
“Anche tu.”
“Non capisco perché tu debba entrare la dentro padre. Se quella vulcaniana ha ragione sarai a rischio. Se quella vulcaniana mente ti metterai nelle loro mani.”
“È una questione di onore. I vulcaniani sono una razza inferiore, ma hanno abbastanza onore, non mentono. Io credo a quella donna… vattene… VATTENE!!!”
Attesero in silenzio guardandosi negli occhi in silenzio. Uno da una parte, uno dall’altra parte del vetro.
Mistral aveva preso il comando di quella missione quasi in modo istintivo, ed il Signor Wu alle sue spalle le aveva lasciato campo libero vista che giocavano sul suo terreno.
Però far accedere quel colosso all’infermeria era roba sua.
“Comandante… via libera, è rimasto solo lui lì fuori.”
Mentre la porta si apriva, in un angolo seminascosto dell’infermeria un sofisticato drone ricoperto di lanugine era comparso in un angolo.
In silenzio senza emettere alcun suono, senza muoversi, senza attrarre l’attenzione iniziò a trasmettere lentamente una lunga sequenza di informazioni, ad intervalli variabili, verso la USS Wayfarer.
*** USS Wayfarer - Ingegneria - D.T. 22/04/2389 ore 11:10 - D.S. 66305.38 ***
“Se è così e la Dottoressa pare avere il controllo… lasciamola agire, ma teniamoci pronti per ogni evenienza. Magari…” prese un secondo girandosi verso l’Ufficiale alle Comunicazioni “…teniamoci pronti ad inviare i dati che possano essere utili al Capitano Q’Ghor per capire che raccontiamo le cose esattamente come sono.”
“Sì Signore.”
Il Consigliere chiese sottovoce al Capitano “Credi che la vulcaniana ce la possa fare?”
“Credo che sia una delle poche che può provarci… e conosce bene i klingon, esattamente come la Stern.”
“Questo è vero…”
*** USS Velussi - Infermeria - D.T. 22/04/2389 ore 11:15 - D.S. 66305.36 ***
D’tooR aveva ascoltato impassibile le spiegazioni della Spini.
“Dov’è questo klingon infetto? Voglio vederlo.”
“Prima devo chiederle una cosa.”
Il pugno del klingon sbatté con violenza sul ripiano del tavolo dietro al quale si era seduta la vulcaniana.
“Lei osa impormi le sue decisioni? Come osa?”
“Non è mio interesse imporre niente a nessuno, ma ho bisogno di una risposta, prima di poterle far vedere la persona infetta presente a bordo.”
“E sia…” D’tooR sventolò la mano in aria con un gesto che indicava quanto stesse ‘concedendo’ alla donna davanti a lui “…mi faccia questa domanda. Dopo sarà lei a dover fare qualcosa per me.”
Mistral Spini puntò dritta al sodo.
“Siete stati lontani dallo spazio klingon per 200 anni… i klingon ora sono tutti liberi dalla malattia che ancora mina il suo equipaggio. Crede che vi accoglieranno a braccia aperte?”
“Liberi? Lei mente! Non c’era cura per la nostra vergogna!!!!!!!”
Mistral si alzò in piedi lasciando Wu a controllare il klingon, si avvicinò alla saletta dove il giovane Gargegh, e tenendogli un braccio attorno alle spalle tornò lentamente verso D’tooR.
“Questi è Gargegh del clan di Garnak.”
Lo sguardo del klingon scorse su tutto il corpo del ragazzino di fronte a lui. Colse ogni particolare.
Osservò la struttura ossea possente, le mani dalle unghie spesse, i lunghi capelli, la fronte alta dove spiccavano nette e chiare creste ossee.
“Perfetto… è perfetto…” poi si alzò con un ringhio di rabbia pura “…le orecchie!!!! Quel bambino NON è semplicemente infetto!”
“Non sono le orecchie il problema di Gargegh. Il suo male non è visibile. Le sue orecchie sono così perché sua madre è vulcaniana, il suo male è dentro i suoi polmoni.”
“VULCANIANA?????”
“Le ho detto che molte cose sono cambiate D’tooR… penso che ora sia pronto per ascoltarmi fino in fondo e per collaborare a risolvere questo guaio.”
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