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USS WAYFARER - MISSIONE 11 RSS USS WAYFARER - Missione 11

11.01 " Un bersaglio troppo grande "

di Mehon Vaitor, Pubblicato il 05-04-2014

Sala teletrasporto 5 Base stellare 147 sistema di Tannis
01/08/2393, ore 9.00 - D.S. 70581.85


Mehon entrò rapidamente nella sala raggiungendo velocemente la pedana.
Odiava questa situazione. A dire il vero odiava ogni tipo di cambiamento soprattutto quelli radicali.
Era stato assegnato ad un'altra nave della flotta e benché questa procedura fosse la normalità all'interno della Flotta Stellare per lui, Mehon Vaitor, significava perdere la sua routine, perdere i colleghi con cui aveva vissuto negli ultimi anni e dover ricostruire tutto da capo.
Voleva che questa transizione fosse più rapida possibile in modo da minimizzarne gli effetti.

Si sistemò al centro della pedana e, con un cenno al sottoufficiale al teletrasporto, disse: "Ener..."

"Fermi! Aspettate." Disse una voce.

Mehon si voltò di colpo e vide un umano precipitarsi all'interno della sala. Il nuovo arrivato raggiunse rapidamente la pedana ma nella fretta un d-pad gli cadde a terra mentre il resto delle apparecchiature che trasportava gli rimase, miracolosamente, in mano.

"Devo salire anch'io lassù." Disse il nuovo arrivato.
"Sulla Wayfarer?" Chiese Mehon mentre raccoglieva il data padd.
"Sì." L'umano annuì vistosamente. "Devo iniziare delle prove per vedere se i sensori di tribordo riescono a rilevare emissioni quantiche nel sub spazio."
"Interessante." Commentò il tattico.
"Molto. Abbiamo parlato di queste oscillazioni al convegno che si sta svolgendo su questa base e voglio verificare alcune teorie prima che la finestra di osservazione si chiuda."
"Bene, allora suggerisco di andare." Rispose Mehon facendo ricorso alla sua leggendaria pazienza.
L'umano si sistemò: "Energia."

U.S.S. Wayfarer, Ufficio del capitano Kiron
ore 12.00


Era salito a bordo, aveva visto parte della nave e aveva conosciuto alcuni membri dell'equipaggio, ma ora veniva la parte difficile: presentarsi al nuovo capitano. In quel breve colloquio il capitano lo avrebbe squadrato dalla testa ai piedi analizzando ogni parte del suo essere, fisica e mentale. Quello era l'esame finale, l'ultimo scoglio da superare prima di diventare parte della famiglia della Wayfarer.
Mehon si avvicinò alla porta, diede un ultima controllata all'uniforme e, ripetendosi mentalmente via il dente via il dolore, suonò il campanello.

"Avanti." Disse una voce.

Mehon entrò nell'ufficio così velocemente da sembrare un' irruzione . Raggiunta la scrivania si mise sugli attenti.

"Tenente comandante Mehon Vaitor a rapporto, pronto a prendere servizio."

Il capitano Kiron posò il d-padd che stava leggendo, si passò la mano destra sul mento e iniziò a scrutare il nuovo arrivato con la stessa attenzione che un critico d'arte osserva nei confronti di una nuova opera di un' artista emergente.

"Bene." Dopo qualche istante di attesa aggiunse."Precedente incarico?"

Mehon rimase sugli attenti e prontamente rispose:"U.S.S. Crusader classe Prometeus 2."
Kiron annuì e, abbozzando un sorriso che Mehon non riuscì ad identificare, aggiunse:"Ho letto che lei ha vinto una guerra sparando un solo colpo."
Mehon rimase leggermente interdetto poi, ricordando la missione,rispose:"Sì, signore. Accadde durante la missione di salvataggio di Horward III. Fummo attaccati da alieni ostili."
Il capitano si alzò dalla poltrona e, con pochi passi, si avvicinò al nuovo ufficiale."Dev'essere stato esaltante, vero?" Kiron si avvicinò fino a pochi centimetri dall'ufficiale tattico."Le sarà piaciuto sparare quell'unico, leggendario e vincente colpo."

"Si signore, è stato esaltante." Mehon guardò con altrettanta intensità il superiore. "E' stato esaltante vincere uno scontro senza causare vittime tra gli alieni o tra le nostre file. E' stato esaltante salvare i membri della flotta stellare catturati dagli alieni." Mehon strinse le spalle. "Vincere una guerra sparando uno, dieci, cento colpi è secondario."

Il capitano sorrise compiaciuto.

"Bene, mi fa piacere sentirglielo dire." Il capitano tornò a sedersi alla poltrona."Un ufficiale tattico non deve mai dimenticare perché svolge il suo compito e come deve svolgerlo."

Kiron attese alcuni secondi, poi riprese a parlare:"Benvenuto a bordo tenente comandante Mehon Vaitor."

I due si strinsero la mano.

Tannis III, giardino vicino al centro congressi della base 147
02/08/2393, ore 09:56 - D.S. 70584.69



La base stellare 147 ospitava una serie di congressi medici e scientifici e aveva messo a disposizione a tutti i federali, membri della flotta stellare e civili, il bellissimo e tranquillo giardino circostante la base. Una serie di chioschi permetteva alle persone di sorseggiare un fresco drink all'ombra degli alberi mentre ettari di bosco permetteva a chi voleva di esplorare quell'Eden alieno.

"Hai sentito di Tollen?" Chiese Mehon sorseggiando il drink. Aveva
passato la giornata precedente a verificare e ispezionare la sezione a
lui assegnata mentre oggi, con una mezza giornata libera, aveva approfittato che una sua vecchia conoscenza scendeva sul pianeta per invitarla nel giardino circostante alla base.
"No, cosa gli è successo?" Chiese Sheeval leggermente incuriosita.
"Insegna all'accademia." Mehon attese alcuni istanti per creare la suspense. "Insegna tiro."
"Lui?"
"Sì, l'unico cadetto della Flotta che è riuscito a spararsi su una mano con un phaser di addestramento, è stato promosso insegnante di tiro." Spiegò Mehon

Wu inarcò un sopracciglio e assunse un'aria sorpresa e leggermente confusa mentre il collega scoppiò a ridere.

"Non tutti riescono a ferire qualcuno la prima volta che usano un phaser." Aggiunse Mehon.

"Vero."
Dopo alcuni secondi, Sheeval riprese a parlare: "Allora come ti sembra?"
"Cosa?" chiese Mehon mentre finiva di bere il drink.
"La nave, la Wayfarer."
"Molto bella, molto grande e maestosa." Breve pausa."Si vede proprio che è grande. Ogni locale è molto spazioso."
"Vedrai che sono sarà poi un bersaglio così grande e facile da colpire." Disse Sheeval intuendo il pensiero del collega.
"Speriamo, odio quando ci sparano addosso." Aggiunse Mehon, poi abbozzando un sorriso, aggiunse:"fa male alla salute."
"Cosa fa male alla salute?" Chiese una nuova voce.
"I siluri fotonici." Wu si voltò verso la nuova arrivata:"E' d'accordo con noi dottoressa Spini?"
"Direi di sì." La dottoressa fece un passo verso il tavolo e ruotò la testa verso Mehon."Lei dev'essere il nostro nuovo ufficiale tattico. Piacere."
Mehon si alzò. "Piacere, sono il comandante Mehon Vaitor."
"Piacere mio, signor Vaitor, sono la dottoressa Spini."
"Perché non ci fa compagnia?" Propose Wu.
"Volentieri." La dottoressa si sedette rapidamente, occupando il posto tra Mehon e Sheeval. "Ero scesa per una conferenza sui batteri di Chandra II e al termine volevo solo immergermi nella tranquillità di questo giardino."
"Conferenza devastante?" Chiese Wu.
"Si è discusso si alcuni aspetti... anzi su tutti gli aspetti." Spiegò la dottoressa.
Mehon vide i due bicchieri vuoti sul tavolo, li prese dicendo: "Vado a fare rifornimento, volete qualcosa?"
"Si grazie. Prendo un Tellarite sunrise." Rispose Sheeval.
"Bene e per lei dottoressa?"
Spini annuì e gesticolando con la mano destra, aggiunse."Un tè vulcaniano."
"Ricevuto. Torno subito."
Il tattico raggiunse il bancone del bar e iniziò a parlare col barista al fine di ottenere l'ordinazione.
Spini avvicinò la sedia al tavolo e a Wu. "Che tipo è? Lo conosce?"
Il capo della sicurezza alzò il sopracciglio destro alla moda dei vulcaniani e abbozzò un sorriso alla maniera terrestre. "Sì. Quando ho
insegnato all'accademia lui era assistente di uno dei professori di tattica."
"Ah! Un ex istruttore, era uno di quelli cattivi e inflessibili?"
Sheeval scosse la testa."No, non era come me... Anzi era molto affabile e disponibile."
"Stavate parlando di me?" Chiese una voce maschile.
"No... sì, mi scusi Mehon." Iniziò a dire Wu ma la dottoressa identificò subito la voce e passò all'offensiva:"No, non ti definirei in questo modo. Anzi, sei un rompiscatole ossessivo e compulsivo."
"Oh, ma così mi ferisci." Disse il nuovo arrivato sedendosi."E dire che volevo invitarti a bere qualcosa in questo magnifico giardino."
"Ehm Who guarda che quel posto è già occupato." Si intromise Sheeval.
"Da chi?" Who scrollò fortemente la testa assumendo un'aria di finta gelosia.
"Da me." Rispose Mehon mentre giungeva al tavolo con le ordinazioni.
Mehon abbozzò un sorriso affabile e consegnò l'ordinazione alle due donne: "Ecco qui, un tellarite sunrise e un tè vulcaniano."
"La ringrazio." Rispose Spini afferrando il bicchiere.
"Si figuri."Rispose Mehon sedendosi sull'unica sedia vuota.
"E questo dev'essere mio."Esclamò Who fregando il bicchiere a Mehon.
"Credo di no."Commentò Sheeval con una certa ironia. "Mehon mi sa che dovrai andare a fare un altro giro."
"Già." Commentò Vaitor mentre vedeva la sua ordinazione sparire nella gola dell'ufficiale scientifico.
"Molto buono." Aggiunse l'umano.
Ci fu un secondo di silenzio, poi Who aggiunse:"Lei è l'ufficiale salito a bordo ieri mattina? E' il nuovo ufficiale tattico?"
"Si, esatto." Rispose Mehon, poi, con ironia, aggiunse: "Attualmente sto indagando sulla sparizione di bevande."
"Spero che non userà i sensori tattici esterni della nave." Disse Who posando sul tavolo il bicchiere vuoto.
"Perché?" Chiesero all'unisono il capo della sicurezza e l'ufficiale tattico.
"Ho modificato temporaneamente quel gruppo sensore per captare delle armoniche quantiche nel sub spazio." Rispose con tranquillità l'ufficiale scientifico.
"E come farò quando l'universo ci sparerà contro?" Esclamò Mehon.
"Ah, ma per te non è un problema." Aggiunse Sheeval fornendo supporto per la battuta che il collega diceva all'inizio di ogni corso all'Accademia.
"Giusto, un bersaglio così grande è difficile da mancare!"