Home Home
 
 
 
 
 
 
USS TOKUGAWA - MISSIONE 07 RSS USS TOKUGAWA - Missione 07

07.11 " L'anello e i fantasmi "

di Mark Glasgow, Pubblicato il 05-01-2017

USS Tokugawa - Ufficio del capitano - 27 maggio 2396, 00.15


Il Capitano alzò gli occhi da D-padd che aveva in mano
*Non me lo sono immaginato, c'è stato davvero un rumore!* Pensò, mentre con le dita si sfregava gli occhi. Era stata una giornata pesante e non toccava il proprio letto da almeno ventiquattro ore, ma non poteva lasciar correre la sparizione del suo equipaggio, soprattutto di un'amica fidata come Margret.
Alzatosi dalla scrivania, si guardò intorno nella penombra dell'ufficio. La porta sembrava chiusa e nessuno aveva chiesto il permesso di entrare o nessun trillo era partito dal meccanismo dell'uscio. Così si diresse verso il grande oblò che dava sulla vastità dello spazio.

*La stanchezza gioca brutti scherzi, me lo sarò immaginato...*

Pensò ma, mentre volgeva la testa verso la sua scrivania, un luccichio attirò la sua attenzione.
Proprio sotto la sedia dove di solito si sedeva il suo primo ufficiale c'era un oggetto che attirò l'attenzione del Capitano come la luce attira la falena. Sulla sommità dell'anello era incastonata una pietra grigio-violetta, forse ametista.
Lo sollevò e guardandolo bene gli ricordò l'anello che portava il suo primo ufficiale. Una calma glaciale scese nella stanza, forse aveva capito, forse i suoi uomini non erano scomparsi.
=^= Capitano Hesse a Hair, mi riceve? =^=
Passarono alcuni secondi ed una voce assonnata rispose.
=^= Certamente signore, qualche problema?=^=
=^= Al contrario Comandante, si presenti in sala macchine tra dieci minuti per gli aggiornamenti, e svegli anche Glasgow, sono sicuro che avremo bisogno anche di lui. =^=
Durante la discussione Margret si era svegliata, e, vedendo il suo anello nelle mani di Hesse, le venne un'idea.
"Carpenter e Blendin dove siete"
"In plancia, signore"
"Vi raggiungo subito: forse ci siamo... il Capitano ha chiamato a rapporto in sala macchine tra dieci minuti, probabilmente ha intuito qualcosa."
Mentre Demian usciva dal proprio ufficio, il primo ufficiale si alzò dalla poltrona e, senza attendere oltre, sorpassò la parete per ricongiungersi con gli altri in plancia.
"Signori, il Capitano deve aver avuto un idea. Mentre ero appisolata, mi è caduto l'anello, e non so come ma si è materializzato producendo un leggero tonfo nell'ufficio che ha allarmato Hesse."
Mentre Carpenter si sfregava con fare meditabondo il mento, Blendin si inserì nella discussione.
"Mi scusi signore ma ne dubito... in queste ore abbiamo provato di tutto: dal semplice spostare oggetti, sono arrivato a tentare di schiaffeggiare il facente funzione, per la disperazione. E lei ora mi dice che ogni oggetto che cade può essere ritrovato?"
"Sono d'accordo con lei, non penso funzioni così guardiamarina. Da quando siamo scomparsi ho cercato anche io di interagire con oggetti e colleghi senza esito. Molto probabilmente quella tempesta ci ha sfasati dallo spazio normale rendendoci intangibili e invisibili, per così dire" interloquì l'ufficiale scientifico
"Quindi come facciamo a farci individuare nello spazio normale? Voglio idee e in fretta, spremetevi le meningi mentre seguiamo il Capitano in sala macchine."

USS Tokugawa - Sala macchine - 27 maggio 2396, 00.30


Glasgow arrivò in sala macchine tutto trafelato, era stato svegliato da una comunicazione del capo ingegnere riguardante delle novità sulla scomparsa dei suoi colleghi.
Quando le porte si aprirono Hair gli fece cenno di seguirlo nella sala soprelevata davanti al nucleo di curvatura. Appena salita la scala, l'ufficiale operazioni vide il Capitano Hesse seduto su una sedia che stava leggendo freneticamente qualcosa sul D-padd.
Sentendoli arrivare, alzò gli occhi per un istante
"Salve a tutti, scusate la levataccia, ma forse ho delle importanti novità sulla scomparsa avvenuta questa sera."
Disse Hesse mostrando l'anello che teneva stretto tra le dita.
"Mi scusi signore, che cosa centrerebbe quell'anello?"
"Questo signor Glasgow, è l'anello del nostro primo ufficiale, ed è apparso nel mio ufficio un quarto d'ora fa, così dal nulla."
Hair massaggiandosi il mento "Interessante, siamo certi che il comandante Margret non l'avesse lasciato lì per sbaglio?"
"Questo lo reputo impossibile per due semplici motivi, il primo da quando mi sono ritirato nel mio ufficio per capire cosa fosse successo nessuno è entrato o uscito. Il secondo, l'anello che stringo del mio pugno è un pegno della nonna del nostro Comandante, non l'avrebbe lasciato o dimenticato per nulla al mondo."
*Quella canaglia se lo ricorda allora..* pensò Margaret mentre ascoltava il capitano.
"Allora signori qualche idea, per palesarci ai nostri compagni?"
Blendin tutto il viaggio era stato taciturno e scuro in viso, e aveva provato varie volte a interagire con i membri incontrati durante il tragitto, ovviamente senza esito.
"Signore, non penso sia possibile interagire con loro.. siamo condannati."
Carpenter, con comprensione, appoggiò una mano sulla spalla del guardiamarina.
"Non dica cose del genere, siamo della flotta stellare e siamo stati addestrati ad affrontare tutto. Ce la faremo."
Margret vide una luce strana negli occhi del comandante
"Lei ha in mente qualcosa, giusto?"
"In effetti sì, mentre il Capitano cede l'anello ad Hair glielo rubi, vediamo se può riprenderselo, io e Blendin ci dirigeremo vicino al nucleo di curvatura, forse con riusciremo a farci individuare in qualche modo."
Tutti erano in posizione, e mentre il Capitano stava porgendo l'anello ad Hair, Margret cercò di infilarselo al dito, ma non successe nulla.
Urlando il suo sconforto esclamò stizzita:
"Maledetto questo dio.. Carpenter, siamo nelle sue mani."
Quando Hair prese l'anello se lo rigirò tra le dita permettendo anche a Glasgow, di osservarlo per bene. La pietra color ametista aveva mandato uno strano lucore che sembrò rifrangere l'immagine del Comandante scomparso.
Sbattendo gli occhi più volte, il Tenente Glaskow prese l'anello dalla mani del capo ingegnere e lo rigirò più volte, fino ad individuare nuovamente ove l'immagine riflessa della pietra rivelava la posizione del Comandante scomparso.
"Tenente che sta fa.."
"Aspetti, guardate l'immagine riflessa nella pietra, non vi sembra il primo ufficiale?"
Disse Glasgow, mentre Hair, Hesse e la stessa Margret si avvicinavano all'anello.
"Capo ingegnere questa pietra non è molto simile al carburante che usiamo noi, non potrebbe essere un cristallo di dilitio ultrapuro e tagliato in modo da essere un gioiello?"
Hair e Hesse lo osservarono bene e notarono la somiglianza spiccata tra la pietra e il carburante per la curvatura.
Il Comandante Carpenter intuì che forse potevano palesarsi in qualche modo ed invitò il guardiamarina Blendin a posizionarsi su uno dei lati dei serbatoi del motore a curvatura, facendogli cenno di congiungere le mani alle sue, che si era posato sul lato opposto. Le braccia passarono l'involucro e, penetrando nel sistema di alimentazione del motore generarono delle oscillazioni, in quanto interagivano con il normale defluire del dilitio.
"Capo ingegnere, abbiamo dei problemi al nucleo, ci sono delle interferenze nella miscelazione del dilitio. Ma sono strane, come se fossero intermittenti."
"Va bene Blendin, abbiamo attirato la loro attenzione, adesso crei dei disturbi nel nucleo con questo ordine. Tre pugni veloci, tre ganci e infine altri tre pugni veloci. E' un codice arcaico di comunicazione, chiamato codice Morse, ma sicuramente il buon Hair lo riconoscerò al volo".
Sullo schermo, davanti al piccolo gruppo raccolto sul soppalco della sala macchine, arrivò una serie di tre picchi seguiti da tre plateau, poi finire con altri tre picchi, ripetuto all'infinito. Hair osservò quello schema per alcuni minuti, poi intuì il messaggio nascosto, e guardando Glasgow disse:
"Mark riprogrammi i sensori interni della sala macchine per evidenziare anomalie ad ampio spettro."
"Capitano, Carpenter ci sta inviando un segnale SOS."