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USS PYTHEAS - MISSIONE 04 RSS USS PYTHEAS - Missione 04

04.04 " Scomparsi "

di Timeran Bhreel Legen, Pubblicato il 09-03-2015

Quarto Pianeta del sistema solare Sa'G - 11 Gennaio 2395 - 03.37


La luce era vivida, abbagliante, accecante.
Riusciva a percepirla anche dietro le palpebre chiuse, come se qualcuno le stesse puntando in faccia la luce di un intero sole. Le faceva dolere gli occhi.
Cercò di voltare la testa. Il dolore nauseante che aveva provato era scomparso ma i suoi arti sembravano pesare il triplo del normale. Percepiva il freddo del metallo su cui era disteso il suo corpo, la morbidezza della coperta che la avvolgeva, stringendola da ogni lato.
Cercò di voltare la testa per sottrarsi a quella luce che sembrava volerle trapanare il cervello, ma il suo gesto non ebbe alcun risultato.
Il panico si fece largo nella nebbia dello stordimento ma non raggiunse il livello che si sarebbe aspettata. Si rendeva conto che la consapevolezza di essere in un luogo sconosciuto e in condizioni fisiche quanto meno precarie avrebbe dovuto suscitare in lei una reazione un po' più violenta del vago senso di paura mista a curiosità che stava provando. Un po' più appropriata.
Ma al momento attuale, quella sembrava l'unica reazione disponibile.
Si chiese vagamente se avesse avuto un incidente. Forse il tizio della stiva di carico le aveva sparato, alla fine.
No, erano passati anni. Non poteva essere lui.
Perchè mai ci stava pensando ora.
Si sentiva come se qualcuno l'avesse picchiata con una mazza, per cui forse un membro del suo gruppo l'aveva colpita. Non che avessero armi sofisticate al campo, ma un bastone avrebbero potuto brandirlo anche nello stato regredito in cui si trovavano.
Per un attimo la sua mente inseguì un pensiero riguardante il fascino dello studio antropologico che avrebbe potuto ricavarne. Ma le sfuggì subito, come un pesciolino da una rete a maglie troppo larghe. E poi il punto su cui avrebbe dovuto concentrarsi era dove si trovava lei.
Ma dove si trovava lei?
Qualcosa le sfiorò il braccio. L'istinto fu quello di ritrarsi, ma il suo sforzo ebbe lo stesso deprimente risultato del tentativo di voltare la testa. Una nuova ondata di panico, legato questa volta ad un pensiero terrorizzante, profondo e radicato in lei di cose striscianti.

"Stia calma... come si sente?"
Una voce la raggiunse, facendo breccia nella nebbia che le avviluppava il cervello.
"Riesce a muoversi? Ad aprire gli occhi?"
La voce non era minacciosa, ma aveva un che di strano che non riusciva a identificare. Pareva quasi asessuata.

"Io... cosa?" domandò, la voce gracchiante e rasposa. Parlare le costava uno sforzo maggiore di quello che avrebbe dovuto.
"Riesce ad aprire gli occhi?" riprese la voce
Timeran li aprì.

USS Baffin - Plancia - 11 Gennaio 2395 - 03.44


Enizia aggrottò le sopracciglia e mosse lievemente le antenne. Non mostrò il disappunto che aveva provato al rapporto del suo ufficiale scientifico e, vista la situazione, fu uno sforzo encomiabile.

"Com'è possibile? Da qualche parte deve essere..."
"In verità, ci sono molte spiegazioni, Capitano, " cominciò Sorin con noiosa e piatta precisione vulcaniana.
"Se il consigliere Brheel si trovasse in un luogo schermato ai nostri sensori, come un giacimento di minerale o una grotta collocata in profondità nel sottosuolo, non potremmo rilevare i suoi segni vitali. Lo stesso accadrebbe se il consigliere disponesse di un congegno appositamente progettato o si trovasse in una zona ad alte emissioni elettromagnetiche."

L'andoriana si voltò nella sua direzione, le braccia incrociate al petto e un espressione talmente scettica in volto che tutti in plancia, tranne Sorin e Samak, intuirono che la domanda successiva non avrebbe richiesto alcuna risposta.
"E quante possibilità ci sono che laggiù abbiano un dispositivo del genere?"
"Tenuto conto della situazione, direi che le probabilità sono approssimativamente stimabili..."
Il capitano alzò una mano, fermando la precisa esposizione che certo sarebbe seguita.

"Naturalmente se il consigliere fosse morta, non rileveremmo i suoi segni vitali."
"No, Capitano."

La situazione stava prendendo una piega che non le piaceva. Tornò con lo sguardo al visore principale che mostrava l'amena località di vacanza prescelta dall'equipaggio ruotare lentamente sotto di loro. Località di vacanza che si era appena inghiottita il loro consigliere.
Per quello che ne sapevano, poteva essersi persa, essere inciampate in una radice e aver battuto la testa su un maledetto sasso, oppure essere stata divorata da qualcosa di zannuto e con più zampe di quel che sarebbe auspicabile.
Una tranquilla vacanza. Certo.

"Samak, non appena i canali di comunicazione tornano utilizzabili, ho bisogno di parlare con la squadra di sbarco."
* O, almeno, con quelli di loro che sono ancora in grado di rispondermi. *

Quarto Pianeta del sistema solare Sa'G - 11 Gennaio 2395 - 03.48


La corsa attraverso il bosco all'inseguimento della creatura era stata un incubo, almeno per quanto lo riguardava. Tynan aveva ovviamente praticato l'attività sportiva obbligatoria richiesta durante il periodo accademico e possedeva in corpo più in forma della maggior parte dei civili ma non era abituato a percorrere al galoppo un intrico di alberi e sottobosco, specialmente con una tuta ambientale dalla dubbia comodità indosso.
Per tutto il tempo non aveva fatto altro che arrancare tra la vegetazione, tentando di tenere il passo e di non perdere nulla di ciò che aveva intorno e inciampando in una quantità impensabile di ostacoli tra cui pietre, radici, felci, rampicanti e i suoi stessi piedi.
Ora si trovava piegato sulle ginocchia al margine della radura, tentando di imparare di nuovo a respirare.
Volkoff dal canto suo, sembrava muoversi con agilità e scioltezza anche in quell'ambiente ostile. Nonostante la mole non trascurabile non aveva nemmeno il fiatone. Fresco come una rosa, sembrava appena sceso dal letto.

* Ha le rotelle sotto i piedi?*
Il trill alzò lo sguardo e la lieve invidia mista a stupore che aveva provato nei confronti del collega lasciò il passo alla curiosità.

La creatura era in piedi, se così si poteva definire la sua postura, immobile nella luce fioca e diffusa dell'ampia radura in cui li aveva condotti. I contorni della sua figura erano mutevoli, ondeggianti, come se le minuscole entità che la componevano stessero riassestando la propria posizione. Un occhio meno scientifico del suo avrebbe temuto un'improvvisa ricomparsa della propria cena, a quella vista.
Il trill ne era affascinato.
La creatura si teneva rivolta verso le strutture che campeggiavano al centro dello spiazzo.
La poca luce presente si rifletteva sulla loro superficie, rivelandone la natura metallica. Avevano l'aspetto dei potenziatori di teletrasporto che la Flotta Stellare utilizza abitualmente. Tubi lunghi e sottili dotati di una base d'appoggio o di un treppiede. Ma erano alti quasi il doppio ed emanavano dalla sommità una delicata luce rossastra.

"E quelli che diavolo sono?"

La voce di Volkoff strappò Tyanan dai propri pensieri. Il tono non era particolarmente allarmato ma era chiaro, almeno per il russo, che la situazione era radicalmente cambiata dopo quella scoperta.
Non si trattava più solo di recuperare ufficiali della flotta intenti a scorrazzare per la foresta in tenute sconvenientemente succinte o di studiare piccoli emettitori radio con le zampe e la passione per il mimo. Su quel pianeta c'era anche qualche altro fattore in gioco. Qualcosa di enormemente più complesso e potenzialmente molto più pericoloso.

"Strutture artificiali di qualche genere. Mi domando perchè ce le abbia mostrate."

Tynan sembrava prevedibilmente eccitato da quella scoperta. Quando fece qualche passo avanti, estraendo il tricorder, Volkoff tese un braccio.

"Rimanga a distanza. Può analizzare quelle cose da qui?"
"Ci sto provando."

Il russo osservò il collega concentrarsi sul tricorder, ma non perse di vista la creatura che non pareva più così desiderosa di avvicinarsi. Il brulicare delle entità che la componevano era aumentato gradualmente durante il percorso verso la radura ed era diventato sufficientemente disgustoso da non prospettare nulla di buono. Per nessuno.

"La struttura esterna sembra essere composta da un qualche genere di lega simile al duranio. Non riesco a scansionare l'interno. Sembra sia schermata."
"Sembra complessa per essere stata costruita da quelle cosette..." il russo piegò il capo verso la creatura comporta di ragni, indicandola al collega.
"Sì. Inoltre emette un qualche genere di segnale di disturbo. Il raggio e molto limitato e non sembra influire sui nostri apparecchi."
"E allora su cosa?"

Tynan alzò gli occhi sul capo della sicurezza, le sopracciglia aggrottate dietro la maschera della tuta.

"Non saprei, forse..."

=^= Enizia a Vokoff =^=
=^= Qui Volkoff. =^=

La voce di Enizia, proveniente dal comunicatore era bassa e distorta, ma comprensibile.

=^= Tenente, state bene? Abbiamo avuto parecchie difficoltà a contattarvi nell'ultima mezz'ora. =^=

Volkoff e Tynan si scambiarono un'occhiata.

=^= Stiamo bene, Capitano. Sono accadute alcune cose che di certo troverà interessanti. Ma non abbiamo ancora trovato il consigliere Bhreel. =^=
=^= E' questo il punto, tenente. Non la troviamo neanche noi. =^=