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DS16GAMMA - MISSIONE 15 RSS DS16GAMMA - Missione 15

15.11 " Tutti hanno dei nemici... "

di Manuela Garcia, Pubblicato il 17-03-2015

Da qualche parte nello spazio e nel tempo


"Come avevo intuito abbiamo un problema."
"Spiegaci" rispose una voce debole ma sicura di se stessa
"Il Viaggiatore, quello che abbiamo rimosso dalla stazione, è sparito al nostro controllo."
"Come diavolo ha fatto - questa volta era il Grande Maestro che parlava e con un tono di voce abbastanza alterato - ma soprattutto, perché i Viaggiatori del tempo stanno cercando di ostacolarci in questo modo? Non gli abbiamo forse dimostrato già altre volte la nostra forza superiore?"
"Grande Maestro, il nostro Angelo sta raggiungendo la sua massima potenza distruttiva. Dobbiamo agire ora, non possiamo più aspettare." Tagliò corto una terza voce...
"Va bene, sì, hai ragione Primo Rama. Speriamo solo che queste bolle che si sono formate non ci creino problemi... questa situazione è così troppo anomala..." rispose il Grande Maestro cercando a fatica di nascondere la sua preoccupazione per la riuscita del loro piano.


USS Fearless - Plancia di comando - 14 Maggio 2394 - Ore 17:18


"Tenente Vok rapporto!" Urlò Tomphson non appena si accorse che le luci in Plancia non si sarebbero riaccese automaticamente come era successo le due volte prima.
"Capitano non sappiamo cosa sia stato" rispose questa celermente
"Tenente Chelak, lei sa dirmi qualcosa di più?"
"Capitano - rispose questo visibilmente scosso - non ho avuto tempo di finire le analisi, l'ultima cosa rilevata è stata la vicinanza di una bolla a curvatura al contenimento dell'antimateria ma... saremmo esplosi all'istante se fosse successo qualcosa là"
"Capitano - si intromise la Tyler con un filo di voce - Capitano, la Fearless sembra... morta... dagli strumenti di plancia non esce una scintilla, né una scarica di corrente, non c'è nulla... è come se fosse spenta da... sempre..." il timoniere finì la sua frase bisbigliando, gli ufficiali intorno a lei quasi avevano fatto fatica ad ascoltarne le ultime parole. Fortunatamente la plancia era al buio e nessuno poté mai vedere l' espressione di puro terrore che aveva negli occhi.
Nessuno prese la parola subito: passarono istanti in cui tutti si guardarono intorno per cercare di scoprire una piccola fiammella, una piccola scintilla che potesse far capire loro che erano ancora vivi o che lo erano stati fino a quel momento. Ma era vero, quella plancia pareva spenta da tempo.
Un lungo e profondo sospiro del Capitano ruppe per un istante quel surreale silenzio.

Base Stellare 16 Gamma - Passeggiata - Contemporaneamente


"L'abbiamo perso maledizione!" gridò uno degli uomini della squadra di sicurezza
"Ma avete visto quanto somigliava al Capitano? Incredibile... " fece eco un altro uomo mentre abbassava la sua arma.
Riccardi era rimasto immobile, basito, incredulo della facilità con cui quell'impostore era riuscito a sfuggirgli. Anche lui alla fine abbassò l'arma, ma i suoi occhi rimasero vigili e fissi sul punto in cui l'uomo era svanito.
"Capo, è andato... chissà dove si è teletrasportato ormai - disse il terzo uomo della squadra di sicurezza avvicinandosi ad Alessandro - cerchiamo di stanarlo attraverso i sensori della stazione..."
Il Tenente Riccardi, però, non era affatto convinto della spiegazione dei suoi uomini.
Chi poteva permettersi un teletrasporto così efficiente e piccolo da stare su un polsino?
Forse quello sul polsino era un comunicatore?
E in questo caso, il suo complice era anche lui a bordo della stazione?
Il Capo della sicurezza stava ancora ragionando sull'accaduto quando fu scosso dal suono del suo, di comunicatore:
=^= Tenente Riccardi, rapporto. Ho sentito di disordini sulla passeggiata. =^= il nuovo Primo Ufficiale già aveva saputo tutto...
=^= Sì Comandante. C'è stata una sparatoria e abbiamo anche dei morti, Signore. =^=
=^= Dei morti?! - esclamò incredula la Garcia - Tenente per favore, sia più preciso. Che diavolo è successo? =^=
=^= Abbiamo due uomini morti e uno gravemente ferito. Non fanno parte dell'equipaggio e a prima vista non mi sembra facciano parte neanche del personale civile della Stazione, credo di non averli mai visti prima. L'assassino è fisicamente identico al nostro Capitano e adesso si è appena teletrasportato lontano da qua. Stiamo già usando i sensori interni di DS16 per stanarlo. Appena ci saranno novità le farò rapporto. =^=
=^= Tenente - Manuela prese la parola scuotendo la testa - i sensori della stazione non hanno rilevato nessuna traccia di teletrasporto, credo che dobbiamo rivedere il vostro piano d'azione... Aspetto un primo rapporto tra 15 minuti. =^=
Riccardi incrociò gli sguardi dei suoi uomini, se non si trattava di teletrasporto, cosa poteva aver allontanato quell'uomo dalla Passeggiata e sotto i loro occhi?


USS Fearless - Plancia di comando - 14 Maggio 2394 - Ore 17:21


"Capitano Tomphson" una voce calma ruppe il silenzio della plancia. Un piccolo bagliore ne ruppe l'oscurità.
Il Capitano non fece nulla, non si alzò dalla sua poltrona, non parlò, non ordinò un rapporto a nessuno dei suoi ufficiali. Rimase seduto, guardandosi intorno e cercando di scoprire chi l'avesse chiamato e cosa potesse essere quella luce.
"Fermo là" esclamò a un certo punto la Vok alzando una pistola a fase verso quella luce.
"Tenente, giù quell'arma - l'ufficiale fu prontamente fermata dal suo Capitano - non le servirà a nulla, inoltre credo che qualcuno stia cercando di aiutarci..."
Dopo qualche istante, quel bagliore iniziò a trasformarsi in un corpo dalle sembianze umane, sembrava quasi che qualcuno stesse cercando di teletrasportarsi in quel punto. Ma, chiaramente, là fuori non c'era niente e nessuno a distanza di teletrasporto... anzi, diciamo che al di fuori dalla Fearless sembrava ci fosse solo il nulla. Quando il 'trasporto' fu completo, tutti riconobbero nell'essere luminoso una copia molto ben riuscita del loro Capitano Tomphson...
"Non abbiate paura, ha ragione il vostro Capitano, sono qui per aiutarvi. Non badate al mio aspetto, avevo bisogno immedesimarmi in questo corpo e ne ho assunto le sembianze, come il Viaggiatore prima di me ha assunto le sembianze di un parente del vostro dottore..."
"Toll..." disse Chelak tra sé e con un filo di voce.
"Esatto - continuò il finto Tomphson - proprio lui" rispose con garbo il Viaggiatore.
Resh, che fino ad all'ora aveva ascoltato con calma e mente aperta quello che la sua copia stava dicendo, prese finalmente la parola: "Va bene. Tu sei un Viaggiatore del tempo: avevo percepito che non fossi un umano qualsiasi, come anche, avevo percepito che Toll non fosse davvero il figlio del nostro dottore proveniente dal futuro. Ma adesso ho bisogno di spiegazioni. E anche molto in fretta visto che sia noi, sia la Stazione stiamo per essere spazzati via da una specie di strana singolarità."
Il Capitano cercava in tutti i modi di rimanere calmo, parlava con frasi brevi e respirava profondamente tra una parola e l'altra ma... era evidente che smaniava per sapere in che modo quel tizio avrebbe potuto aiutarli e soprattutto, perché avrebbe dovuto...
Il Viaggiatore riprese quindi a parlare:
"Qualche minuto fa siete entrati, spinti da me, in una bolla di curvatura. Una di quelle bolle che stavate cercando di evitare con grande maestria. Negli ultimi anni sul nostro pianeta abbiamo fatto studi su come governare e gestire questo tipo di fenomeni, dopo che la prima volta presero quasi in contropiede uno di noi. Adesso siamo in grado di direzionarle, di ingrandirle a nostro piacere, di rimpicciolirle. Il nostro semplice piano è quello di inglobare, dopo questa nave, anche l'intera Stazione nella bolla e tirarla fuori nel momento in cui l'Angelo Bello della Morte non rappresenterà più una minaccia. E' solo a questo punto che mi servirà l'aiuto del secondo Viaggiatore, quello che chiamate Toll, che mi sta aspettando sulla Stazione, anche se il vostro dottore non lo può più vedere."
Questo racconto lasciò un po' tutti senza parole sulla plancia della Fearless, solo il Capitano parlò dopo qualche attimo: "Io percepisco la tua sincerità - disse rivolgendosi al Viaggiatore - ma perché mai avreste deciso di aiutarci? Non siete forse voi un popolo superiore? La distruzione di una Stazione Spaziale e anche di un intero pianeta, cosa potrebbe cambiare nelle vostre vite?"
"Capitano - rispose subito il Viaggiatore senza batter ciglio e spostandosi dall'altra parte della plancia con passo calmo ma sicuro - anche noi di Tau Alpha C abbiamo i nostri nemici... e adesso a lavoro."