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========================================== *** Athar City, luogo imprecisato, Ore 02.00 *** Mistral era colpita e poche cose o persone avevano la capacità di colpirla. Soprattutto non aveva ancora capito perché li avesse seguiti. L’uomo non smise di camminare, con passo rapido continuava ad incedere con a fianco la vulcaniana, mentre dietro di loro gli altri seguivano in silenzio senza intromettersi nel colloquio tra loro. “Probabilmente perché ho bisogno che tu creda.” *** USS Wayfarer – Alloggio del Consigliere Kublik - Ore 02.15 *** Erano parecchi minuti che parlavano, ed erano arrivati ad una fase di stallo. Himika insisteva per essere riportata sul pianeta, Erjn le spiegava che ciò non era possibile. “Himika io non posso farla scendere sul pianeta, né posso intercedere con il Capitano se non riesce a spiegarmi, a farmi capire… deve capire la mia posizione. Noi siamo responsabili per la nostra gente, tanto quanto lei si sente responsabile per i suoi.” Himika finalmente cedette e sedette poco distante dal Consigliere, con le mani strettamente unite e raccolte in grembo, le nocche sbiancate dalla tensione. “Come posso… come posso ridurre a poche parole una vita intera di credo, di fede e di scienza? Quelli tra noi che hanno il compito… in questo direi l’onere ed il peso immenso… di tenere vivo non solo il nostro popolo, ma il nostro stesso pianeta. Sì, tutto si basa sulla scienza, su uno studio delle linee energetiche non solo del nostro pianeta ma di questo sistema. Dire però che è tutto scienza sarebbe estremamente limitativo, non siamo semplicemente scienziati, forse lo è stato il primo di noi… ma sono passati molti anni da quel momento. Per quelli che sono venuti dopo è anche un vero atto di fede, credere e ripetere dei rituali… unirsi con l’energia del nostro pianeta… è come inserirsi…” Himika alzò lo sguardo sul Consigliere, stupita e speranzosa. Nel contempo timorosa di sperare. “Questo posso capirlo… - riprese Erjn - …ma che ruolo riveste lei?” *** Athar City - Cattedrale di Cristallo - Ore 02.20 *** Mistral era stupita, osservava la bellezza di quella gemma cava in cui erano entrati. Perché di fatto era una pietra preziosa. Non era un’esperta di minerali, ma avrebbe giurato trattarsi di quella che i terrestri chiamavano Aquamarina. La vera bellezza stava nella purezza di quella pietra che li circondava, una purezza che poteva riconoscere anche lei. “Cominci a comprendere?” Al centro della Cattedrale aveva un senso, era molto chiaro anche per lei e per la sua logica. “Sì ha un senso. Se quello che lei ha affermato prima è vero, non basterà però. Manca uno di voi.” Mistral capì che l’uomo davanti a lei stava cercando di coinvolgerla in quella loro rappresentazione. “Lei mi sta chiedendo di credere? Lei non mi conosce ed è questo il motivo per cui me lo sta chiedendo, ma non sono il genere di persona che crede.” Stava esagerando nell’affermarlo. “Per portare il monile poteva essere scelto chiunque. Se sei tu è per un motivo.” La Dottoressa Spini non mosse un passo. Si chiuse in sé stessa riflettendo su quanto l’uomo davanti a lei stava chiedendole. *** USS Wayfarer – Plancia - Ore 02.20 *** Il Giudice stava immobile davanti allo schermo della plancia osservando il suo pianeta che era sull’orlo del collasso. Non poteva nemmeno giustificare il fatto che fosse ancora… presente. “Capitano non può permettere che succeda…” Michael non poteva… non voleva rispondere forse, ma soprattutto non poteva. Nella tensione tra la necessità di rispondere ed il suo sentire le porte si aprirono e le due donne uscite poco prima. “Soffri ora quando è troppo tardi. Solo ora capisci quello che hai fatto mettendo te stesso al primo posto. È tardi per pentirti…” Il braccio teso verso lo schermo. Il silenzio di tutti i presenti era una reazione naturale, ma per Gibbelaux era come se una freccia gelida gli si infilzasse nel cuore. Cadde in ginocchio ai piedi di Himika. “Perdono. Il tuo e quello dei quarantasette…” La donna non rispose, limitandosi a voltargli le spalle. *** Athar City - Cattedrale di Cristallo - Contemporaneamente *** “Vieni.” Hardan allungò una mano verso di lei, incitandola a seguirlo. Incitandola a farsi accompagnare al posto del Diacono mancante. Mistral lo osservò un momento, facendo poi scorrere lo sguardo su tutti gli altri diaconi che si erano già posizionati e la stavano guardando in silenzio. “Cosa succederebbe se io non fossi quello che lei crede?” Mistral improvvisamente decise di prendere quella mano e seguire Hardan nel percorso che tutti i diaconi iniziati percorrevano da tempo. Mano a mano che seguivano un percorso che per lei pareva illogico, ma che per Hardan doveva avere un senso. “Qui. Questo è il tuo posto.” Hardan si allontanò da lei portandosi verso il centro. Tutti i diaconi attorno a lui lo osservavano in silenzio. “La chiave è tornata. La chiave è incompleta.” Mistral restò stupita… quello che stava vedendo non aveva senso. Chi stava parlando? Sembrava fosse il cristallo stesso attorno a loro, quella caverna che loro chiamavano Cattedrale a parlare. “Uno di meno. Uno nuovo. Uno incompleto.” Sì, chiaramente parlava di lei. Osservò attentamente Hardan. Non era lui a parlare. “Uno non è credente.” “Tu non puoi credere. Tu credi in qualcosa. Sì. Tu puoi essere la chiave per completare la chiave. Vuoi essere ciò che puoi essere?” L’uomo al centro annuì incitandola a rispondere. E lei lo fece. “Non posso credere come a voi serve che io creda. Voglio salvare il vostro mondo. Voglio tornare da mia figlia. Voglio essere ciò che posso, ma soprattutto voglio essere ancora con lei.” Mistral ebbe il tempo di pensare solamente ‘Di nuovo’ mentre la Cattedrale di Cristallo sembrava prendere vita di luce e colori. Molto al di sopra del pianeta Himika iniziò a risplendere di un candore abbacinante attirando l’attenzione di Who che si portò rapidamente verso di lei. Forse fu l’unico a capire in quel momento e fu quello il motivo per cui, nemmeno due secondi dopo quando la donna scomparve, lasciando comparire al suo posto la Dottoressa Spini, fu lesto a prenderla al volo mentre stava svenendo con grazia. =^= Capitano Kiron ad infermeria… emergenza medica in plancia. =^= La luce ed il clamore aveva attratto l’attenzione del Giudice, che non appena vide sparire Himika tornò ad osservare il suo pianeta sul monitor. Emettendo poco dopo gridi di gioia ed euforia pura. “Cortesemente potrebbe smetterla? Chi le ha detto che questa tecnica è utile?” sollevandosi si rivolse al Capitano “Credo il pianeta sia salvo.” Mentre gli occhi di Gibbelaux piangevano ancora, ma di gioia finalmente, lo schermo rimandava un pianeta paradiso esattamente identico a quello che avevano esplorato solo qualche giorno prima. ========================================
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