SETTIMA MISSIONE

7-08 "Rabbia"

di Gianluca Nacci

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TITOLO: 7-08 “Rabbia”
AUTORE: Gianluca/Dorian
PRECEDENTE: 7-07 “Lo scambio”
D.T.22/04/2389
LUOGO:USS WAYFARER
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*** USS Velussi, Corridoio 9-west, due ore dopo ***

Una delle caratteristiche peculiari della cultura klingon e’ l’esaltazione della rabbia.
Nella gutturale e ritmica lingua comune esistono piu’ di 50 modi di definire i suoi vari stadi e caratteristiche. Le molte saghe belliche, tramandate oralmente di generazione in generazione, si prodigano dettagliatamente nel descrivere il fuoco nelle vene, il battere del cuore, l’orgoglio e la frenesia omicida del klingon fremente di entrare in battaglia.
In una cultura come questa, che incoraggia ed esaspera l’aggressivita’, e’ normale che un klingon passi piu’ della meta’ del suo tempo in uno stato d’animo di rabbia soppressa.
Krang, tuttavia, era decisamente al di la’ della soppressione.
La sua rabbia traspariva da ogni gesto.
Il guerriero, decisamente piu’ alto e massiccio della media della sua razza, tormentava il manico del suo disgregatore, incapace di restare immobile nel breve spazio tra l’ingresso dell’infermeria e il corridoio principale.
Altri due klingon di passaggio gli si avvicinarono.
“Ehi Krang! Sempre di guardia ai malati? Gah! Tu si’ che trovi sempre il modo di riposarti!”
Krang scopri’ i denti e ringhio’, vedendo gia’ rosso. I due compagni non gli diedero caso e girarono l’angolo.
Ferito nell’orgoglio, il klingon era furibondo.
Dov’era l’azione, l’onore? Aveva contribuito alla conquista della nave nemica, e come ricompensa era stato assegnato a mansioni di guardia, mentre in Plancia altri meno meritevoli di lui partecipavano alle decisioni e forse avrebbero trovato occasioni di entrare in battaglia e guadagnare onori e rispetto.
Tutta colpa di quei dannati federali e dei loro assurdi codici morali!
Se lui fosse stato ridotto inerme e bloccato in uno stupido letto si sarebbe ucciso.
Gah!, penso’. il vero klingon si rappezza alla meno peggio e torna in battaglia!
I federali, invece, nella loro debolezza si trascinavano in continuazione tra malattie e cure.
E costringevano veri guerrieri come lui a perdere tempo a sorvegliarli.
La sua rabbia monto’ ancora di piu’.
Incapace di resistere oltre, si giro’ ed entro’ nell’infermeria.

*** USS Wayfarer, nello stesso istante ***

“Nessuna risposta, capitano” disse Deja Xabaras.
Kiron annui’.
L’atmosfera in Plancia era cupa.
Erano passate due ore da quando la Wayfarer aveva contattato la Velussi e passato il file della dottoressa T’Ado Spini, ed ogni tentativo successivo di entrare in comunicazione con la nave di classe Oberth era fallito.
“Cosa ne pensa, consigliere?” disse il Capitano.
Erjn Kublik si giro’ verso di lui. “L’ipotesi piu’ probabile e’ che considerino il nostro avvertimento come un depistaggio e un tentativo di guadagnare tempo. Probabilmente pensano che stiamo cercando di destabilizzarli con una minaccia fantasma mentre cerchiamo di trovare il modo di riconquistare la nave.”
“Concordo”, disse Kiron.
Nell’immenso spazio della Nebulosa Betreka, la Wayfarer si manteneva ad una distanza costante dalla Velussi, lunga abbastanza da non destare allarmi ma sufficiente ad entrare in azione se fosse stato necessario.
“Quanto tempo abbiamo, tenente?”
Dorian Ristea osservo’ il suo d-pad.
“Non p-piu’ di dieci ore, capitano.”
“Cosi’ poco?” disse il comandante Tarajas.
“L-le modifiche operate agli schemi energetici della Velussi per isolare il settore infermeria e contenere il virus stanno consumando le risorse interne ad un tasso cinque volte superiore al normale. Il piano di volo della Velussi prevedeva il suo rientro alla base orbitante di delta-Canis in data astrale 66150.”
“Quasi cinque giorni fa”, disse Erjn.
Ristea annui’. “E’ probabile che il ritardo sia stato dovuto alle perturbazioni presenti all’ingresso della Nebulosa. Ad ogni modo, assumendo che le scorte energetiche fossero sufficienti per assicurare il r-ritorno della Velussi alla base con il 30% di margine come da standard, dieci ore e’ piu’ o meno quanto abbiamo per liberare la Velussi e riportarla alla base prima che la nave entri in sistema energetico di risparmio e le barriere contro il virus si spengano.”
“Dannazione”, bisbiglio’ Kiron.

*** IKS CharghwI, Plancia – nello stesso istante ***

“Stiamo per intercettare i federali!” disse il timoniere.
G’hor si alzo’ di scatto dalla poltrona. “Finalmente!”
Si rivolse all’ufficiale tattico.”Sparate appena entrano nel nostro raggio di tiro. Non voglio neanche un attimo di esitazione. Quei cani federali pagheranno per aver distrutto una nostra nave!”
Gli altri klingon in plancia gridarono in approvazione.
L’odore della battaglia li esaltava.
Questo era quello per cui erano nati.

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Lt.Cmdr.
=/\= Lt.Cmdr. Dorian Z. Ristea =/\=
Chief Engineer Officer
USS Wayfarer - NCC 62925
gnacci@yahoo.com / ICQ 17647881
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