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TITOLO: 10-11 Chi, cosa, dove, quando, perche'
PRECEDENTE: 10-10 Io voglio restare qui per sempre
AUTORE: Gianluca / Ristea
D.T. 04/04/2393 Ore 13.00 - D.S. 70256.18
LUOGHI: USS Wayfarer
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*** USS Wayfarer, alloggio del Capitano ***
Seduto alla sua scrivania, Kiron incrocio' le dita.
"La ringrazio molto, Capitano Spini. Queste notizie ci aiuteranno molto", disse. "Ritroveremo sua figlia. Glielo prometto."
=^= Grazie, Capitano. So che state facendo tutto il possibile. =^=
E con questo, il capitano Spini della DS16gamma chiuse la comunicazione.
Adagiandosi contro la spalliera della poltrona, Kiron sospiro' e chiuse gli occhi. La stanchezza e la tensione stavano lentamente facendosi sentire. Tra i doveri di un capitano c'era l'assicurarsi che non compromettessero la lucidita' delle decisioni da prendere, e Kiron ne era ben conscio. In tanti anni di Flotta Stellare e di missioni sul filo del rasoio, ne aveva avuta la prova.
Dopo un attimo di riflessione, si alzo' e aziono' il commbadge.
"Numero Uno?"
=^= Qui Rumar. Dica pure, Capitano. =^=
"Tutti gli ufficiali in Sala Riunioni tra 5 minuti."
=^= Ricevuto. =^=
Prese un d-pad dalla scrivania e con pochi gesti richiamo' le schede-curriculum dell'equipaggio.
Si aggiusto' il colletto dell'uniforme e usci' dal suo alloggio.
*** Uno dei corridoi del ponte 12, nello stesso istante ***
"Ci sono novita'?", chiese Sheeval Wu.
I tre uomini di fronte a lei, pur sovrastandola in altezza, sembravano intimiditi.
"Ancora nessuna", disse uno. "Abbiamo appena finito di esaminare tutto il ponte. Il team sul ponte 13 non si e' ancora messo in contatto, ma dovrebbero aver finito anche loro, per poi passare al prossimo."
Il secondo addetto alla sicurezza esamino' il suo pad. "La perquisizione negli alloggi e' al 35% e procede."
Sheeval aggrotto' le sopracciglia. "Solo 35%?"
L'uomo fece un gesto di scuse. "Una Classe Sovereign e' grande, e richiedere accesso e scandagliare fisicamente tutti gli alloggi richiede tempo", disse. "Se potessimo usare gli scanner..."
"Sapete bene che i computer di bordo non hanno rilevato niente", taglio' corto Sheeval. "Non c'e' nessuna traccia delle impronte biometriche della dottoressa. Quindi o ha lasciato la nave - il che non e' possibile, dal momento che abbiamo bloccato tutti gli accessi dentro e fuori e non ci sono tracce di teletrasporto - o chiunque sia dietro a tutto questo ha trovato il modo di essere invisibile alle nostre macchine. Dobbiamo continuare con i vecchi metodi, che ci piaccia o no."
"Si', tenente."
"Molto bene. Passate al ponte 15."
Salutando, i tre uomini si diressero verso il turbolift piu' vicino.
Sheeval rimase li' per un attimo. Quella nave era un dannato labirinto. Sapeva che setacciarla fino all'ultimo tubo di Jeffries avrebbe richiesto non giorni, ma settimane se non mesi.
Chiuse per un attimo gli occhi.
Se non avessi occhi bionici, sarebbero arrossatissimi, penso'. Squash e un po' di riposo avevano aiutato, ma fino a un certo punto. Non poteva negare che lo strano sogno, o qualunque cosa fosse, l'avevano messa in agitazione. Carol, i Borg, la dottoressa Spini...
Nel relativamente poco tempo che aveva trascorso sulla nave, Sheeval aveva preso in simpatia Mistral Spini. Ricordo' brevemente le chiacchierate al Bar di Prora, e la burbera e nello stesso tempo socievole attitudine della dottoressa.
Strinse i pugni. La sicurezza della nave era la sua responsabilita'.
Avrebbe trovato la dottoressa, e chiunque fosse dietro la sua scomparsa avrebbe pagato caro.
La voce di Krell Rumar la fece tornare alla realta'.
"Arrivo subito", rispose Wu.
*** USS Wayfarer, Sala Riunioni, cinque minuti dopo ***
Un viso giovane, per quanto solcato da rughe premature, e dai lineamenti marcati occupava tutto lo schermo.
"Tenente William McCain, ufficiale medico, specialista in medicina d'urgenza applicata alla fisiologia terrestre, boliana e bajoriana", disse Kiron agli astanti.
"Trasferito alla Wayfarer da una settimana, assegnato all'infermeria 2, lavora con il tenente Jackson", continuo'. "Turno gamma, notturno."
"Diramo un ordine di cattura, Capitano?" chiese Wu.
"No. Non abbiamo ancora messo le manette a nessuno senza solide basi, e non inizieremo a farlo certo adesso", rispose Kiron.
"Invece di convocarlo, consiglierei di andare a fare una visita in infermeria", disse Kublik. "Se e' lui il rapitore, dobbiamo prenderlo di sorpresa, o potrebbe defilarsi nello stesso posto dove ha nascosto la dottoressa."
"Sono d'accordo, consigliere", disse Kiron. "Tenente Wu, vada e porti con se' un paio di uomini. Non si sa mai."
Menziono' il colloquio con il Capitano Spini della DS16gamma.
"Una possibile vendetta?", disse Rumar alla fine.
"Al momento sono solo speculazioni", rispose Michael. "Ciononostante, voglio discrezione ma nello stesso tempo prudenza. Potremmo avere a che fare con un ufficiale medico giudizioso e dal curriculum impeccabile... o con un pericoloso criminale."
"Si', signore", disse Sheeval. La giovane saluto' e lascio' la sala.
Kiron si rivolse verso Who.
"Novita' riguardo al possibile nascondiglio?"
"Ho alcune ipotesi al riguardo", disse David, "ma al momento niente di concreto da riferire. Non ho rilevato niente che possa suggerire meccanismi di occultamento, magari derivati da tecnologia klingon o romulana."
Scorse alcuni dati dal suo d-pad. "Tutti i sensori della nave funzionano regolarmente e non c'e' nessun segno di effrazione o bypass dei sistemi di diagnostica, inclusi i moduli di comunicazione."
"Confermo", disse Ichigawa.
Kiron sospiro'. "Molto bene. Continuate a cercare."
*** USS Wayfarer, ufficio del Consigliere Kublik, dieci minuti dopo ***
La porta si apri' silenziosamente, rivelando il minimale ma accogliente arredamento dello studio del Consigliere.
"Grazie, Erjn, apprezzo molto quello che stai facendo", disse David, entrando insieme alla Kublik. "Non ti nascondo che e' un periodo piuttosto... ehi, e tu cosa ci fai qui?"
Seduta alla scrivania del Consigliere, insieme ad una giovane Guardiamarina, Drianna sollevo' il viso piccolo e serio.
"Dov'e' la mia mamma?"
Who rimase senza parole.
"Mi hanno detto che non riusciva a dormire e... in via eccezionale, le ho permesso di venire qui", bisbiglio' Erjn. "Credo di aver un buon rapporto ormai con lei, e in assenza della madre, e' meglio che passi il tempo con figure di sua fiducia."
La Guardiamarina si alzo' e saluto' i due ufficiali. "Si e' comportata benissimo", disse. "Adesso sta facendo i compiti. Incredibile... quando avevo io la sua eta', era l'ultima cosa che avrei voluto fare!"
"Grazie del favore, Joanna", sorrise Erjn.
"Non c'e' di che", rispose lei. "Non parla molto ed e' molto seriosa, ma e' un tesoro di bambina. E si vede che le manca molto la sua mamma", aggiunse con un tono piu' triste.
Erjn annui'. "La troveremo."
Nel frattempo, David si era avvicinato alla bambina e si chino' sulla scrivania.
Lo sguardo della piccola era fisso nei suoi occhi e sembrava penetrarlo nell'anima.
"Non lo sappiamo ancora", disse. "Ma tutti gli uomini su questa nave - e sono tanti - stanno lavorando per trovarla."
Non le promise che l'avrebbero trovata. Per quanto il pensiero lo sgomentasse, sapeva che non c'era nessuna certezza. E le promesse vanno mantenute.
Come se avesse capito, Drianna annui' solennemente. Dopo un attimo, riprese a scrivere lentamente sul suo d-pad .
"Cosa stai facendo?", chiese David per cambiare discorso.
"Studio", disse lei. "Non vedi?"
Gli mostro' il pad. "Questi sono avverbi interrogativi. Chi, cosa, dove, quando, perche', come. Ma non e' facile", disse. Indico' una delle righe.
"Bisogna sempre mettere il verbo giusto. Puoi dire "cosa e'" o "chi e'", ma non puoi dire "quando e'". Capito?"
"Capito", disse David, soffocando un sorriso e il desiderio di accarezzarle la testolina.
La famiglia Spini sara' la mia rovina, penso' sarcasticamente. Non solo i suoi sentimenti per la madre a volte lo lasciavano esterrefatto, ma anche la piccola Drianna suscitava in lui un desiderio di affetto e protezione che non aveva mai sentito prima. La facciata seriosa della bimba era una sfida per il falso cinico in lui, che per certi versi riconosceva uno spirito affine. Entrambi, sotto una maschera o di granito o di carnevale, nascondevano un'anima gentile. E fragile.
Non sara' istinto paterno?, si disse. Proprio quello che ci vuole!
E proprio nello stesso momento, l'autodeprecazione lascio' il posto all'intuizione.
Who si alzo' di scatto. "Dov'e'... quando e'!"
Drianna aggrotto' le sopracciglia. "Sei diventato matto?"
Kublik, che aveva osservato sorridendo tutta la scena, gli si avvicino'. "Che succede, David?"
"Forse ci siamo! Non dove... quando! E sono tre volte che mi indichi la pista giusta! Piccola mia, sei un genio!" disse Who, stringendo le braccia della bambina e schioccandole un sonoro bacio sulla fronte corrugata.
"Grazie, Erjn", disse ad un consigliere piuttosto incuriosito. Si diresse verso la porta dell'ufficio e usci' sul corridoio.
"Laboratorio scientifico!" disse, azionando il badge.
=^= Qui Tummik. Dica, Comandante. =^=
"Prepari il rilevatore tachionico, perimetro da scansionare - la nave intera! Arrivo fra cinque minuti!"
Impaziente, entro' nel primo turbolift disponibile. Il gioco era iniziato!
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END OF TRANSMISSION
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