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DS16GAMMA - MISSIONE 23 RSS DS16GAMMA - Missione 23

23.02 " La nuvola "

di T'Lani , Pubblicato il 30-12-2019

Deep Space 16 Gamma, Sala riunioni - 20 Novembre 2399, ore 13.15


"Come facciamo a sapere se è vero?" - Fu l'ambasciatore Lamak il primo a rompere il silenzio: "Si, perché quello che vedo io è solo una ipotesi... Peraltro, mi perdoni comandante Drillrush, anche una ipotesi molto comoda, visto che scagionerebbe il vostro ufficiale scientifico e di riflesso la Federazione dei Pianeti Uniti - alzò una mano, per impedire a Claire di intervenire - Non sto accusando nessuno, comandante. Sto solo dicendo che l'unico vero indizio che abbiamo per spiegare l'inspiegabile, ossia l'assurdo comportamento del comandante Roberts, è la forte ionizzazione trovata nel suo corpo, ma questa può essere stata prodotta da altri fattori... Sbaglio?"
"Non sbaglia, ambasciatore - replicò Claire Drillrush, secca - Ma si tratta di una ipotesi che non possiamo ignorare nelle sue possibili implicazioni. In particolare... - guardò verso l'ambasciatore o'Hucler. Le antenne dell'insettoide puntavano verso di lei, con attenzione, ma senza muoversi di un millimetro - in particolare - riprese Claire - mi preme la sicurezza della delegazione Varikis. Sono già state perse troppe vite in questo attentato, e non possiamo escludere che i colpevoli vogliano colpire di nuovo. Chiunque essi siano, Dekenekak o altri. Dobbiamo trovarli e dobbiamo fare presto!" lo sguardo del comandante si spostò sul capo della sicurezza, che assentì.
"Sono d'accordo... Ma mi piacerebbe avere maggiori informazioni su questi Dekenekak, in primo luogo. Può farmi avere le informazioni presente nei vostri database?"
Le lunghe antenne si mossero, tracciando nell'aria un arabesco che si interruppe a metà =^=Io non me ne intendo, ma il dottor ch'Kuser potrà darvi tutte le inf...=^= la voce elettronica si fermò all'improvviso, mentre le antenne si ripiegavano verso l'interno, come per un gesto difensivo.

Riccardi e il comandante Drillrush si scambiarono un'occhiata espressiva: "Parla del capo della sua delegazione scientifica?" domandò infine T'Lani.
Le antenne ripresero la loro danza, quasi in maniera frenetica: =^=Per un momento, avevo dimenticato che il dottor ch'Kuser non c'è più... è una grave perdita per la nostra comunità scientifica. Era uno dei nostri massimi esperti di xenobiologia. Anni fa destò scalpore un suo studio, molto polemico, su quello che era successo in passato con i Dekenekak. Lui avrebbe sicuramente saputo darvi tutte le informazioni possibili... ma è stato ucciso, e con lui tutti gli scienziati della mia delegazione. E questo, per noi vuol dire che i file della sezione scientifica della mia nave sono sigillati=^=
"Sigillati? - domandò l'ambasciatore klingon - Ma perché?"
=^=È la nostra legge, ambasciatore. In presenza di un atto criminale, tutto quello che riguarda le vittime, dai diari personali ai file delle loro postazioni di lavoro, deve essere immediatamente sigillati, in modo che nessuno possa alterare dei dati fondamentali prima delle indagini della nostra magistratura.=^=

Il traduttore universale emise un rumore basso, curiosamente simile ad un sospiro =^=Sono stati uccisi tutti i nostri scienziati e questo vuol dire che nessuno potrà accedere ai database della sezione scientifica della nostra nave finché la magistratura non avrà fatto le sue indagini e dato l'autorizzazione allo sblocco.=^=
"Interessante, - sottolineò T'Lani - forse l'attacco agli scienziati della delegazione Varikis non ha avuto per movente solo una illogica vendetta."
Rogal sogghignò "Capisco, ambasciatrice. La vendetta può nascondere un interesse molto più immediato e vitale: quello di non essere scoperti e identificati.E se sapevano che uccidere gli scienziati avrebbe impedito a tutti gli altri di accedere alle informazioni che possono portarci a farli identificare..."
"Avrebbero fatto in modo di uccidere gli scienziati Varikis" completò Claire Drillrush.
Lamak tamburellò le dita sul tavolo "Mi dispiace fare la parte del guastafeste, ma... Come dicevo prima, è una ipotesi affascinante, ma è solo una ipotesi. Non abbiamo alcuna prova della presenza a bordo di questi fantomatici Dekenekak. Non andremo da nessuna parte finché non sapremo chi realmente ha ucciso, come ha ucciso e dove si trova adesso."



Deep Space 16 Gamma, infermeria - 20 Novembre 2399, ore 13.15


Ancora non riusciva a ricordare il cognome dell'uomo della sicurezza che gli stava accanto in piedi ormai da ore. Karl qualcosa... Era irritante essere così confuso. Forse era un effetto collaterale degli antidolorifici che il dottor Ch'Idrani gli aveva somministrato, ma no, era da prima che non riusciva a ricordare. Ramar Roberts si chiese che cosa sarebbe successo, ora. Aveva ucciso... Solo il pensiero gli faceva venire il voltastomaco. Che cosa avrebbero fatto i suoi superiori? Il comandante Drillrush avrebbe avuto pressioni perché il colpevole di quella mattanza fosse punito come si deve... E il colpevole era lui. Qualunque cosa fosse successa, lui era quello inquadrato dalle olocamere di sicurezza mentre... Chiuse gli occhi.
"Ha ricordato qualcosa?" - Ramar si voltò. Il dottor Ch'Idrani si era avvicinato al suo lettino.
"No... Niente di più - scrollò la testa l'ufficiale scientifico - In realtà, mi stavo chiedendo che succederà adesso. Mi manderanno sotto processo, immagino... Il problema è che non posso offrire nessuna giustificazione a... quella cosa orribile. Mi sembra tutto così assurdo..." - sussurrò.
"Forse dovrebbe iniziare dalle ultime cose che ricorda. Ha detto che stava parlando con lo scienziato della delegazione Varikis"
"Si. Si chiama... Si chiamava ch'Kuser"
"Di che cosa stavate parlando?"
Ramar chiuse gli occhi. Erano entrati nel laboratorio scientifico. I Varikis non hanno vista, e Ramar aveva chiesto come facessero a muoversi così facilmente in un ambiente totalmente alieno, in cui entravano per la prima volta.
Le antenne si erano mosse come bacchette in mano ad un invisibile direttore d'orchestra. Di tanto in tanto, si sfregavano tra di loro, producendo un basso ronzio che però non era sgradevole, e finiva con il mescolarsi alla voce metallica che usciva dal traduttore universale:
=^=Le nostre antenne ci danno le informazioni che ci servono sull'ambiente circostante. I nostri piccoli appena usciti dalle uova apprendono a trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di ritorno, finché la lettura dell'ambiente diventa talmente rapida da essere praticamente immediata.=^=

Un rumore lo distrasse e lo riportò al presente. Karl si irrigidì con la mano sull'impugnatura del phaser, per farsi incontro al nuovo venuto "Questa sezione dell'infermeria è chiusa al pubblico, per motivi di sicurezza!" - tuonò Karl.
"Io non sono pubblico - rispose una voce conosciuta - Sono il suo avvocato! E adesso mi faccia parlare con il mio cliente!"
Ramar riaprì gli occhi di scatto. Cercò di alzarsi, ma si scontrò con il campo di forza che lo teneva ancorato al lettino. Si sporse al massimo oltre la spalla del dottore, per incontrare lo sguardo di un bajoriano con un paio di vivaci occhi azzurri e una barba scurissima: "Tu? - si stupì Ramar - E da quando in qua ti fai crescere la barba?"



Deep Space 16 Gamma, Sala Ologrammi 2 - 20 Novembre 2399, ore 15.15


=^=...i nostri piccoli appena usciti dalle uova apprendono a trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di ritorno...=^=
Rerin Th'Tharek fermò la simulazione. Gli scienziati Varikis si bloccarono, con le antenne levate in mezzo alla frase. Ramar era in piedi, apparentemente affascinato dalla spiegazione dello scienziato capo.
"Fin qui - disse il primo ufficiale - Non c'è niente di strano. Nessun sintomo, nessun indizio di quello che sarebbe successo di lì a pochi istanti"
"Lo so, comandante... ho visto anche io la registrazione delle olocamere di sicurezza. Molte volte, a dire la verità - sbuffò Alessandro Riccardi - Non succede niente di strano, fino a quando il comandante Roberts non ha iniziato ad uccidere tutti"
"Lo lasci parlare" ordinò il comandante Drillrush. Li avevano raggiunti anche Durani e Tara Keane. Il capo OPS era in piedi, accanto all'arco del simulatore, che era rimasto in vista. La simulazione non era perfetta, ma aveva dovuto arrangiarsi in fretta, pensò Rerin, alzando mentalmente le spalle. Per quello che gli occorreva, era più che sufficiente.
"Anche io ho guardato molte volte le registrazioni delle olocamere - riprese l'andoriano - e finché mi sono limitato a quelle, non riuscivo a vedere altro... Ma ero sicuro che qualcosa mi sfuggiva. È per questo che sono venuto qui e ho creato questa simulazione."

Gli occhi di Durani erano fissi sull'immagine di Ramar. Alla cintura del bajoriano non era appesa nessuna arma, ma sul tavolo a pochi centimetri dalle sue dita c'era la penna che a momenti sarebbe stata conficcata tra la fra la quarta e la quinta scaglia del lato destro del corpo dello scienziato capo... Lui era il più vicino a Ramar. Era stato il primo, a morire.
"Vada avanti, comandante" disse Claire.
Rerin assentì "Computer, manda avanti la simulazione a passo uno" ordinò. Le antenne dei Varikis tornarono a muoversi, lentamente. Le parole del traduttore universale si allungarono fino a deformarsi in un tono profondo, lontanissimo dall'originale.
Anche Rerin le aveva sentite molte volte: =^=Fiiinnnccché llllaa llleeeettttuuura dddeeellll'aaammbbiieennnttte ddiivvveeennnttta ttaalllmmeeennntteee...=^=
Durani sbatté gli occhi: "Ma..." esclamò, mettendosi istintivamente in posizione di attacco.
"Computer, ferma simulazione!" ordinò l'andoriano. La scena si congelò in un istante.
"Non capisco - disse Tara Keane avvicinandosi alla simulazione - Che cosa dovrei guardare?"
Durani puntò il dito sulla paratia appena sopra il tavolo. La penna era ancora lì, a due centimetri dalle dita di Ramar. Ma qualcosa, una strana luminescenza argentea, talmente indistinta da essere quasi invisibile, era emersa dall'impianto di ventilazione del laboratorio.
"Computer, evidenziare la luminescenza: più sei punti - ordinò il primo ufficiale- Colorare in rosso la luminescenza, quindi far avanzare la simulazione a mezzo passo. Togliere audio."

Le figure tornarono a muoversi, ancora più lentamente. Dalla grata dell'impianto di ventilazione la luminescenza era diventata una nuvola dai colori rossastri, evidente nella sua forma. Parve appoggiarsi al tavolo, come per controllare la disposizione dei presenti nel laboratorio, quindi risalì il braccio di Ramar e scomparve.
"Deep Space 16 Gamma il vayumaya!" - esclamò Riccardi.
"Vayumaya? - domandò l'andoriano - Che vuol dire? Quello che so è che quella nuvola si comporta come un essere vivente, non saprei dire se senziente o se si tratti di un animale inferiore. So che non era visibile alla
semplice olovisione e che è entrato dentro il comandante Roberts un attimo prima che desse inizio alla sua danza macabra."
"Ce ne ha parlato l'ambasciatore o'Hucler alla riunione con gli ambasciatori: ghana i solidi e vayumaya i gassosi sono una forma di vita simbiotica, chiamata Dekenekak." rispose Riccardi.
"Non è una prova utile per il tribunale - commentò triste Tara Keane - Qualunque procuratore avrebbe buon gioco nel dire che si tratta solo di una simulazione, che può essere facilmente manipolata. Forse non è nemmeno sufficiente a convincere l'ambasciatore o'Hucler e il suo governo sulla innocenza del comandante Roberts."
"È sufficiente a convincere me!" disse Alessandro Riccardi "Adesso sono certo che devo trovare i Dekenekak... Anche se non ho idea di come fare."
"Dobbiamo trovare i Dekenekak - ribatté cupa Durani - Finché quegli esseri non saranno stati fermati, nessuno su questa Base può essere al sicuro!".