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Missione 30






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della DS16GAMMA,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della DS16GAMMA, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 0000



www.starfleetitaly.it | DS16GAMMA








Equipaggio

Ambasciatore Vulcaniano Ambasciatore Federale T'Lani

Capo Operazioni Tenente Comandante Tara Keane

Comandante Capitano Steje Aymane

Primo Ufficiale Tenente Comandante Rerin Th'Tharek

Ufficiale Tattico Capo Tenente Durani della Casata di Kanjis

Ambasciatore Federale
T'Lani
Ambasciatore Vulcaniano

Tenente Comandante
Tara Keane
Capo Operazioni

Capitano
Steje Aymane
Comandante

Tenente Comandante
Rerin Th'Tharek
Primo Ufficiale

Tenente
Durani della Casata di Kanjis
Ufficiale Tattico Capo


DS16GAMMA

Autori

Ambasciatore Vulcaniano
T'Lani
Elena Fuccelli

Capo Operazioni
Tara Keane
Monica Miodini

Comandante
Steje Aymane
Franco Carretti

Primo Ufficiale
Rerin Th'Tharek
Ilenia De Battisti

Ufficiale Tattico Capo
Durani della Casata di Kanjis
Vanessa Marchetti






Sommario


Sinossi
30.00 - Un'ombra su DS16G
30.01 - L'Occhio del Destino
30.02 - Il tardigrado
30.03 - Incontro ravvicinato
30.04 - Quando l'amore chiama...

Sinossi

...



30.00 - Un'ombra su DS16G

Autore: Tenente Durani della Casata di Kanjis

DS16 Gamma
16/07/2404 - ore 11:30


La base spaziale DS16, uno dei più lontani avamposti della Federazione Unita dei Pianeti, situata nel Quadrante Gamma, fluttuava placidamente nel vasto spazio interstellare.

Una struttura maestosa, con il suo design elegante e funzionale, rifletteva la dedizione della Federazione alla pace e all'esplorazione. Circondata da stelle lontane e nebulose colorate, DS16 era un faro di speranza e di scoperta in un settore dello spazio ancora in gran parte inesplorato.

Il comandante della base, il Capitano Elisa Tanaka, osservava lo spazio attraverso la grande finestra panoramica del ponte di comando. Era una veterana della Flotta Stellare, con un curriculum che includeva missioni di primo contatto e negoziati diplomatici in alcuni degli angoli più remoti della galassia. Ora, era responsabile di mantenere l'ordine e la sicurezza in un'area dello spazio famosa per la sua imprevedibilità e per le sue sfide.

DS16 si trovava in una posizione strategica vicino a un wormhole stabile che collegava il Quadrante Gamma con il Quadrante Alfa. Questo rendeva la base un punto di passaggio cruciale per navi scientifiche, mercantili e diplomatiche. Le sue sale erano animate da una miriade di specie diverse, ognuna con le proprie storie e culture, rendendo la vita sulla base vibrante e sempre in movimento.

Negli ultimi mesi, tuttavia, l'atmosfera su DS16 era cambiata. Segnalazioni di attività pirata nella regione erano aumentate, con navi mercantili attaccate e derubate da bande senza scrupoli.

Inoltre, una serie di fenomeni inspiegabili, inclusi strani disturbi nei sensori e interferenze nelle comunicazioni, avevano iniziato a manifestarsi. Il personale tecnico della base lavorava incessantemente per risolvere questi problemi, ma le cause restavano elusive.

Il dottor Kiran Voss, il capo scienziato della base, aveva ipotizzato che i disturbi potessero essere causati da un'anomalia subspaziale nelle vicinanze. Stava conducendo esperimenti e raccogliendo dati per comprendere meglio la natura di questa anomalia. Voss era conosciuto per la sua mente brillante e il suo approccio non convenzionale alla scienza, caratteristiche che lo rendevano una risorsa inestimabile per la base.

Nel frattempo, il capo della sicurezza, il tenente comandante Thral, un imponente Andoriano con una lunga esperienza in operazioni tattiche, stava coordinando le pattuglie per proteggere le navi che transitavano nella zona. Thral aveva un senso acuto del dovere e un'intensa lealtà verso la sua squadra, caratteristiche che lo avevano reso rispettato e ammirato tra il personale della base.

Una notte, mentre il silenzio dello spazio avvolgeva DS16, un allarme rosso risuonò improvvisamente nei corridoi. "Attenzione, allarme intruso," annunciò la voce sintetica del computer centrale. Il personale si mosse rapidamente verso le loro postazioni. Sul ponte di comando, il capitano Tanaka si voltò verso Thral. "Che cosa sta succedendo?" chiese con tono calmo ma deciso.

"Un'astronave sconosciuta è appena emersa dalla curvatura nelle vicinanze della base," rispose Thral, controllando i dati sul suo pannello. "Non risponde alle nostre comunicazioni e sembra avere un sistema di occultamento parziale."

"Alza gli scudi e prepara le armi," ordinò Tanaka. "Non possiamo rischiare."

Mentre la tensione cresceva, il dottor Voss entrò sul ponte. "Capitano, credo che l'anomalia subspaziale possa essere collegata a questa nave," disse con urgenza. "Se riuscissimo a stabilire un contatto, potremmo ottenere informazioni cruciali."

Tanaka annuì, riflettendo rapidamente sulle opzioni. "Proviamo a comunicare di nuovo," disse. "Ma teniamo pronte le difese."

L'ombra di DS16 si allungava nello spazio infinito, una sentinella in un quadrante pieno di misteri e pericoli. Mentre la nave sconosciuta si avvicinava, il destino della base e del suo equipaggio rimaneva appeso a un filo sottile, intrecciato con le speranze e le paure di coloro che chiamavano DS16 la loro casa.

La nave sconosciuta era ora chiaramente visibile sui sensori: un incrociatore Klingon di classe Vor'cha, ma con marcature e configurazioni inconsuete. "Questo non ha senso," mormorò Thral. "I Klingon non operano nel Quadrante Gamma."

"Capitano," disse il tenente Jora, l'ufficiale alle comunicazioni, "sto ricevendo una trasmissione criptata dalla nave Klingon."

"Mettila sullo schermo," ordinò Tanaka.

Sul monitor apparve il volto austero di un comandante Klingon, con l'armatura segnata da molte battaglie. "Qui è il comandante Kurn del Vo'rak," iniziò il Klingon. "Abbiamo bisogno di assistenza. La nostra nave è stata danneggiata.."

Tanaka e il suo equipaggio rimasero per un momento in silenzio, sorpresi dalla richiesta: per quanto in rapporti diplomatici definibili cordiali, non c'era mai stato da anni un contatto così ravvicinato con una nave Klingon.

Prima che potessero rispondere, accanto al Comandante Kurn, fecero la loro apparizione due ufficiali della Flotta Stellare, con le uniformi chiaramente riconoscibili.

Uno era un Trill unito col grado di Capitano, l'altra, sorprendentemente, una Tenente Klingon della sezione sicurezza.

L'ufficiale più in alto in grado prese la parola. "Sono il Capitano Steje Aymane e lei è il Tenente Durani. Confermiamo le parole del comandante Kurn. Abbiamo urgente bisogno di aiuto ed informazioni sulla nostra posizione attuale."

Il dottor Voss si fece avanti. "Capitano, questo spiegherebbe le anomalie subspaziali che abbiamo rilevato. Se riusciamo a stabilire un collegamento stabile, potremmo ottenere dati scientifici senza precedenti."

Tanaka rifletté per un istante, poi diede il suo ordine. "Preparate un team di accoglienza. Dobbiamo assicurarci che non ci siano minacce. E preparate l'infermeria. Thral, avrai la responsabilità della sicurezza."

"Sì, Capitano," rispose Thral, già in movimento per organizzare le operazioni.

Mentre la nave Klingon si avvicinava alla base, DS16 si preparava ad accogliere gli enigmatici visitatori.


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30.01 - L'Occhio del Destino

Autore: Capitano Steje Aymane

IKS Vo'rak - Plancia
10/06/2404 - ore 17:07


"Capitano Kurn, grazie ancora per averci dato un passaggio. La riunione su DS9 è durata più del previsto e la Stormbreaker è dovuta partire per una missione nel sistema Idran, lasciandoci a piedi." commentò Aymane sorridendo.
"Non capita tutti i giorni che un capitano della Flotta Stellare sia in debito con me!" Alla risata del klingon fece eco quella di tutti i membri dell'equipaggio presenti in plancia.
Durani cercò di mantenere un volto inespressivo, ma si vedeva chiaramente che sapeva a cosa il trill andava incontro e la cosa la divertiva.
"Sì... ehm... certamente," rispose il capitano di Deep Space 16 Gamma, che iniziava a capire perché Durani volesse richiedere una navetta. Ma diavolo! Stavano tutti andando nella stessa direzione, che male c'era a chiedere un passaggio?

"Signore, stiamo entrando nell'Occhio del Destino!" Il timoniere si girò per richiamare l'attenzione di tutti verso il monitor principale.

Davanti agli ufficiali, il nero dello spazio si tinse di un vortice azzurro per poi aprirsi come un fiore. Il tunnel bajoriano era ormai una via molto trafficata, ma ogni volta era uno spettacolo anche per gli esploratori più esperti. Molti speravano in un contatto con i Profeti, ma questi rimanevano sempre silenti, muti guardiani di quel passaggio.
"Bene, fra pochi minuti saremo su Gamma. Se è libero dai suoi impegni, vorrei che fosse mio ospite a cena."
"Si può fare! La consegna di dispacci all'ambasciatore non richiederà molto tempo. Spero che abbia abbastanza vino di..."

Tutto si fece confuso. La nave sembrò urtare qualcosa di invisibile, scartando violentemente di lato come in una derapata incontrollata. Le luci si abbassarono bruscamente, trasformando la plancia in un caotico gioco di ombre e bagliori intermittenti. Scintille e fumo si sprigionarono dalle consolle, accompagnate da un sibilo sinistro e dal crepitio dell'elettronica danneggiata. Tutto ciò che non era ancorato a terra fu scagliato in aria, trasformando la plancia in una trappola mortale.
Il timoniere colpì con forza la paratia, e il rumore delle sue ossa che si frantumavano riempì l'aria, facendo venire i brividi a Durani. Grazie ai suoi riflessi iper allenati, la klingon riuscì ad afferrare un corrimano con una mano, mentre con l'altra tentò disperatamente di afferrare il suo capitano. La torsione improvvisa, però, le slogò la spalla, facendole emettere un ringhio misto a un lamento di dolore.
Kurn fu il più fortunato la posizione sulla poltrona di comando lo salvò da una rovinosa caduta. Tuttavia, la poltrona stessa non resse alle sollecitazioni, piegandosi di lato sotto il peso del klingon, che dovette aggrapparsi con forza per non essere scagliato via.
Aymane, con l'agilità acquisita durante una vita passata su una nave circense, accompagnò la scossa saltando agilmente sopra la console. Rotolò per terra, riuscendo a tornare in piedi con un movimento fluido, ma non senza ripercussioni. Mentre si rialzava, sentì i muscoli doloranti protestare e si tamponò un taglio sulla fronte, del quale non ricordava l'origine.
La plancia era in completo caos: ufficiali feriti giacevano a terra, cercando di rialzarsi tra le scintille e il fumo. Le urla di dolore e gli ordini concitati si mescolavano in un cacofonico pandemonio. Gli schermi principali mostravano letture sballate e allarmi lampeggianti. Una sensazione di impotenza e disperazione permeava l'aria, mentre l'equipaggio lottava per riprendere il controllo della nave.

"Rapporto danni!" urlò Kurn, la sua voce tonante sopra il frastuono.
"Sistemi di navigazione compromessi, scudi al 20% e calo di potenza nei motori!" rispose un ufficiale, il volto coperto di fuliggine.
"Signore, stiamo perdendo pressione nelle sezioni anteriori!" aggiunse un altro, cercando di tamponare una ferita sulla testa.
Durani, con il braccio dolorante, cercava di coordinare i soccorsi, mentre Aymane, ancora scosso ma determinato, si mise a lavorare sulla console più vicina, cercando di ricevere risposte da quel pandemonio.
"Capitano Kurn, sembra che abbiamo colpito qualcosa e... non siamo più all'interno del tunnel spaziale."
"Colpito cosa?" chiese il klingon avvicinandosi alla console sulla quale lavorava il Trill.
"Non ne ho idea, ma qualsiasi cosa sia è ancora incastrato nella nave." Aymane indicò il monitor sul quale si vedeva chiaramente la parte anteriore dello scafo dell'incrociatore klingon e, frà le lamiere contorte, spuntava qualcosa simile ad un aculeo argenteo con venature di un rosso acceso.
"Che diavolo è quella cosa?! Deve essere grande quanto le cupole di Qo'nos!"
"C'è anche altro... Capitano guardi qui!" esclamò Durani senza spiegare a quale Capitano si riferisse.

Una nuova immagine apparve sul monitor. Questa volta era una struttura che tutti loro chiamavano casa... Deep Space 16 Gamma.
"Dove sono le cupole?" chiese esitante Aymane
"Non c'è nessuna biocupola e noto anche altre piccole variazioni che non so spiegarmi. Non ci sono dubbi, quella non è la nostra stazione." rispose cupa Durani per poi aggiungere allarmata "Attenzione hanno alzato gli scudi ed energizzato le armi!"
"Capitano Kurn, forse è il caso di chiamare la stazione prima di scoprire che in questo universo Federazione e Klingon sono in guerra." mormorò Aymane al klingon che fece un cenno di assenso.
"Qui è il comandante Kurn del Vo'rak," iniziò il Klingon. "Abbiamo bisogno di assistenza. La nostra nave è stata danneggiata..."
L'immagine della donna apparsa sullo schermo aveva la divisa della federazione e i gradi da capitano ma per il resto era una completa sconosciuta. Aymane si fece avanti incuriosito seguito da Durani in modo da mostrare la loro divisa e tranquillizzare gli animi "Sono il Capitano Steje Aymane e lei è il Tenente Durani. Confermiamo le parole del comandante Kurn. Abbiamo urgente bisogno di aiuto ed informazioni sulla nostra posizione attuale."
La donna sembrava parlare con qualcuno non in vista, ma poi tornò a voltarsi verso i suoi interlocutori. =^=Benvenuti su Deep Space 16 Gamma. Potete attraccare alle coordinate che vi abbiamo inviato, una squadra medica vi sta aspettando.=^=
Steje conosceva bene quell'approdo. Era quello più difeso, studiato appositamente per far attraccare vascelli sconosciuti e potenzialmente pericolosi. Il Capitano di quella DS16 sapeva il fatto suo...

Rerin si stava perdendo un viaggio in un altra dimensione! Peccato per lui!



Deep Space 16 Gamma - Infermeria
16/07/2404 - ore 12:07


"Come sarebbe a dire 37 giorni? Siamo entrati nel tunnel bajoriano solo mezz'ora fa" domandò stupito Ayame guardando il bajoriano di nome Kiran Voss che lo stava esaminando con un tricorder intralciando il lavoro di una dottoressa inviperita.
"Voss se non mi fai fare il mio lavoro ti giuro che te ne pentirai amaramente." lo sguardo di fuoco della piccola dottoressa umana fece arretrare lo scienziato con un brivido di paura.
"Ne abbiamo una anche noi così..." sorrise Aymane guadagnandosi un'occhiataccia che però lo fece sorridere di più stemperando un po' l'umore del medico
"E io l'ho anche sposata..." commentò Voss schivando per un pelo una gomitata.

"Quindi è passato molto tempo... avete qualche idea su cosa sia quel coso che è penetrato nella mia nave?" chiese Kurn.
Il capo della sicurezza della stazione, un grosso andoriano di nome Thral, non si mosse da dove si trovava e fece solo un cenno di diniego con la testa continuando a guardarli sospettoso.
"Mi piace quel tipo..." commentò il klingon che non amava tutte le cerimonie della flotta.
"Voss guarda qui..." la dottoressa si rivolse al marito mostrando il tricorder medico.
"Lei non è un trill?" chiese lo scienziato
"Che ne sappia io sì, ma mia madre ha girato molto... posso chiedere perché me lo chiedete?"
"Lei non ha un simbionte, tutti i trill lo hanno!" rispose il medico continuando l'esplorazione del suo addome.
"Non credo di essere l'unico Trill a cui non piace l'idea di avere un verme nel corpo. Grazie, ma no grazie!"
Marito e moglie si guardarono confusi mentre l'andoriano si avvicinò ai due per osservare le letture.
"Forse non ci siamo spiegati. Tutti i trill hanno un simbionte. Viene impiantato alla nascita altrimenti il bambino non potrebbe vivere... l'intero sistema nervoso di un trill è gestito da quella creatura."
"In parole povere lei non può essere vivo..." commentò Voss lanciando un'occhiata alla moglie.
"Ooook. Sono Steye Aymane, capitano di Deep Space 16 Gamma e credo di aver sbagliato universo."



Deep Space 16 Gamma - Ristorante tiburoniano
16/07/2404 - ore 12:45


"Così lei afferma di essere il mio omologo di un altro universo." iniziò il capitano Tanaka guardando il trill
"Posso confermarlo signore, i loro segnali quantici non corrispondono con quelli del nostro universo." si intromise Voss "e nemmeno con quell'universo." aggiunse con un'occhiata significativa
"Ah No! Tranquilli non siamo dello Specchio! Per un attimo abbiamo pensato di essere finiti proprio lì, ma siete troppo gentili per essere dell'impero terrestre!" si affrettò a precisare Aymane strappando un sorriso a Tanaka
"Se posso permettermi, siete riusciti a capire cos'è quell'oggetto che è penetrato nel Vo'rak?" chiese Durani che era stata incaricata dal capitano klingon di rappresentarlo mentre lui risolveva i problemi della sua nave.

"Mai vista una cosa simile. Ha la forma di un aculeo di una vespa terrestre... una vespa grande quanto due campi da football. In ogni caso, nonostante sia argenteo ed emette una bioluminescenza che lo fa sembrare una sorta di congegno meccanico è in realtà organico."
"Secondo il vostro rapporto, siete stati colpiti da quella cosa all'interno del tunnel spaziale."
"Il che è molto strano, i Profeti non avrebbero mai permesso una cosa del genere." commentò Voss
"Ah per lo meno ci sono i Profeti anche qui..." mormorò Ayame "Quindi siamo stati punti da una vespa spaziale di almeno 200 metri che ci ha conficcato nello scafo un pungiglione di 32 metri. Questo, oltre ad averci quasi uccisi, ci ha spinto fuori dal tunnel in un altro universo. Corretto?"
"Beh... direi di sì" rispose Voss facendo spallucce
"Ah Rerin si mangerà le mani per essersi perso tutto questo!" esclamò il trill entusiasta
"Ne dubito..." borbottò Durani sospirando.

"Sarei curiosa di sapere quali sono le differenze fra i nostri universi." commentò Tanaka tagliando un tubero simile ad una carota e mettendosene un pezzo in bocca "A quanto pare, a differenza nostra, voi siete alleati con i klingon e uno di loro è persino membro del suo equipaggio."
"Durani è un individuo particolare che abbiamo avuto la fortuna di avere dalla nostra parte. Non abbiamo molto klingon che per qualche motivo si uniscono alla flotta... per lo più sono figli di coppie miste... l'allenza fra noi e i klingon non è così salda come sembra. Ma i piani alti hanno deciso di permettere a klingon e romulani di aprire delle ambasciate su DS16..."
"Mi scusi?! I romulani sono sopravvissuti nel vostro universo?" chiese Voss sorpreso
"A stento. - spiegò Aymane - all'inizio la flotta stellare ha mandato aiuti per l'evacuazione di romulus ma poi abbiamo dovuto interrompere quando gli androidi si sono ribellati e hanno attaccato Marte. Però molto era stato fatto e sebbene siano molto indeboliti l'impero è ancora vivo e collaborativo... per ora."
"Nel nostro caso è stato diverso." Tanaka sembrò perdersi nei ricordi "L'attacco su Marte avvenne prima dell'esplosione del sole di Romulus quindi colse tutti impreparati. Praticamente tutto l'impero è stato spazzato via... abbiamo mandato aiuti ma c'era poco da aiutare, siamo riusciti a portare supporto a colonie lontane dal sistema romulus ma sono rimasti in pochi. Adesso vivono quasi tutti su vulcano."
"Si, siamo proprio finiti in un altro universo..." sospirò il trill spostando il piatto



Deep Space 16 Gamma - Sala di controllo
10/06/2404 - ore 18:47


"Deep Space 16 Gamma a Stormbreacker. Sono Tara."
=^=Qui Tenente Sh'errrah, mi dica comandante.=^= il caitiano iniziò a fare le fusa inconsciamente alla vista della bella mezza klingon
"Abbiamo un problema... il capitano Aymane e il tenente Durani non hanno fatto ritorno sulla stazione."
=^=Qui Rerin, il capitano doveva tornare con il Capitano Kurn.=^=
"Purtroppo nemmeno l'incrociatore klingon è arrivato alla stazione. L'ultimo segnale che avevamo li poneva all'entrata del tunnel bajoriano... anche DS9 ci ha confermato che sono entrati nel tunnel."
=^=Per passare bastano pochi minuti... qualche altra nave è uscita dal tunnel nel frattempo?=^=
"Si due, una nave commerciale tellarite e un ricognitore romulano, ma nessuno di loro ha segnalato qualcosa di strano... sembra che la Vo'rak sia svanita nel nulla."
=^=Torniamo immeditamente indietro...=^= avvertì Rerin pronto a dare l'ordine di rientrare
"Dovevate presenziare all'innaugurazione della stazione di ascolto su Idran."
=^=Lo so, ma questo mi sembra più importante... manderò le mie scuse al Primo Ministro, sono certo che capirà." rispose Rerin

"Comandante Keane! Il tunnel si stà aprendo di nuovo!" esclamò Riccardi indicando lo schermo.

La fioritura del tunnel sembrò tremolare poi si chiuse in maniera normale.

"Che diavolo è quella cosa?!" esclamò Tara sorpresa.


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30.02 - Il tardigrado

Autore: Ambasciatore Federale T'Lani

Deep Space 16 Gamma - Sala di controllo
10/06/2404 - ore 18:47


L'oggetto che era apparso sullo schermo centrale della sala controllo non assomigliava a nulla che Tara avesse già visto. Girandosi verso gli altri, vide sui loro volti la stessa espressione perplessa che doveva avere anche lei. Con tutto l'addestramento che l'Accademia della Flotta Stellare forniva per affrontare l'ignoto, in realtà nulla preparava veramente quando si presentava di fronte a loro qualcosa di profondamente diverso, non inquadrabile in nessuna delle esperienze fatte in precedenza.

E questo, pensò Tara, era fantastico.

Avvertì dentro di sé la familiare carica di adrenalina, mentre si girava di nuovo a guardare l'immagine che pareva galleggiare sul fondo nero dello schermo. Stavano vedendo qualcosa che sarebbe comparso per la prima volta negli annali della Flotta Stellare, come succedeva solo ai primi capitani che si erano avventurati nelle profondità dello Spazio.

"È una cosa o un animale?" - domandò, senza indirizzarsi a nessuno in particolare.

L'oggetto - o l'essere - aveva un aspetto irregolare, tubiforme.
Pareva formato da una serie di rigonfiamenti vagamente sferici, uniti tra loro, che da un lato si allungavano in quattro cilindri coronati da quelli che parevano artigli, ma forse erano solo dei ganci di ancoraggio. La pelle - o lo scafo - rifrangeva la luce emessa dalla Base con una sorta di translucenza biancastra, che non aveva nulla a che vedere con la luminosità riverberata da un oggetto metallico. Su una delle parti più piccole, il rigonfiamento sferico mostrava una frattura oblunga, attraverso la quale si intravedevano lampi di luce bluastra che emanavano dal profondo della cavità. Oggetto o essere, non pareva governare i suoi movimenti. Roteava su sé stesso, lentamente, come se l'unica forza a muoverlo fosse l'inerzia della spinta d'uscita dal tunnel.

"È una cosa o un animale?" - ripeté Tara. Stavolta si girò a fissare esplicitamente la guardiamarina di turno alla consolle scientifica. La ragazza si riscosse, e iniziò a pigiare freneticamente sui tasti.

Tara la raggiunse. La guardiamarina fece uno sforzo evidente per non guardare nella sua direzione, e si schiarì la voce prima di leggere i dati che le comparivano di fronte: "La forma di quel... - si interruppe - Non risulta nel database della Flotta Stellare. È lungo circa 220 metri e largo un centinaio. Le quattro protuberanze sono lunghe attorno ai venti metri."

"Non è quello che ho chiesto - disse Tara - È organico?"

La ragazza scosse la testa: "Non posso dirlo, non con sicurezza. I sensori rilevano un esterno e uno scheletro organico, ma dalla frattura che si trova dal lato... - esitò - diciamo dal lato della testa? Insomma, attraverso quella apertura rilevo emissioni di energia, che in genere si associa ad apparati elettronici."

"Un misto organico e cibernetico - mormorò Tara - Il meglio dei due mondi, come direbbero i Borg"

=^=Come? - avvertì la voce di Rerin attraverso il microfono - Che c'entrano i Borg?=^=

Tara si accorse di aver tenuto premuto il contatto del suo comunicatore: "Nulla, comandante - rispose - Almeno, non credo. Era solo un paragone. La creatura... Penso che potremmo chiamarla così... Mostra di avere delle emissioni di energia, come provenienti da apparati elettronici"

=^=Non so se sia una creatura o no, ma mi sembra il caso di indagare... Siete riusciti a mettervi in contatto con il capitano?=^=

Tara controllò il proprio monitor:

"Negativo - rispose - Non ci sono tracce della Vo'rak, né da un lato né dall'altro del tunnel spaziale. Comandante, penso anche io che sia il caso di dare un'occhiata più da vicino. È l'unico modo per scoprire che fine hanno fatto, il capitano e gli altri".



Deep Space 16 Gamma - Navetta di servizio
16/07/2404 - ore 16:35


La navetta si staccò rapidamente dagli attracchi. Il capitano Aymane notò con piacere che il dottor Voss pilotava con molta abilità la piccola navetta di servizio, in direzione del molo d'attracco cui era ancorata la Vo'rak.

"Sono nato su una nave commerciale - disse l'uomo, quando glielo fece notare - Ho imparato a pilotare molto presto. Mia sorella viaggia tuttora sulle stesse rotte che facevano già i miei genitori. Ecco..." - puntò il dito oltre la vetrata - Siamo all'altezza dello squarcio della Vo'rak"

Durani si alzò dal sedile dietro, e si sporse sopra le spalle del capitano. La nave era come infilzata da una lunga spada dalla luminescenza lattiginosa, inframmezzata qui e là da cerchi rossastri.
Dallo squarcio sullo scafo si intravedevano i campi di forza di emergenza che avevano protetto l'equipaggio dal vuoto spaziale.

"È una fortuna che il capitano Voss non abbia da inserire altro che danni materiali e qualche ferito nel suo diario di bordo - commentò Durani - Quel pungiglione non è arrivato fino a sventrare la sezione ingegneria."

"Se lo avesse fatto, non saremmo qui a discuterne. - disse Aymane - Comunque, la Vo'rak non potrà ripartire tanto presto: non prima di essere riparata. Questo, se non altro, ci darà il tempo di capire se possiamo tornare al nostro universo... e se si, in che modo"

Si rivolse a Voss: "Può avvicinarci all'altro capo dell'aculeo?"

Il bajoriano mosse i comandi sulla consolle. La navetta parve avvicinarsi al pungiglione, e lo percorse fino alla parte più lontana da quella conficcata nella nave klingon. Il pungiglione mostrava una frattura frastagliata, di forma oblunga.

"Ci sono tute EVA su questa navetta?"

Voss lo fissò: "Vuole entrare lì dentro?" - domandò lo scienziato.

Aymane sorrise: "Oh, si... E credo proprio che lo voglia anche lei... Scommetto che si è assicurato che ci fossero tute in perfetta efficienza, prima di salire su questa navetta! Vero?"

Voss sorrise di rimando: "Scommessa vinta... Le tute sono in quel contenitore. Il comandante Durani può stare ai comandi della navetta e teletrasportarci via in caso di problemi"

"Non sono affatto contenta di rimanere qui mentre voi due andate a divertirvi - ribatté Durani - Anche perché il comandante non dovrebbe esporsi. È contrario ai regolamenti della Flotta!"

"Non siamo su Deep Space 16... O meglio, lo siamo, ma non nella nostra Deep Space 16 e qui non sono il comandante. La sua obiezione è annotata... Ma adesso, andiamo a vestirci" - rimandò Aymane, alzandosi.



Nella creatura
10/06/2404 - ore 19:15


I sensori avevano anticipato l'assenza di una atmosfera respirabile per esseri senzienti di tipo umanoide. Il comandante Rerin moderò l'andatura della propria tuta extraveicolare, in modo da permettere alla olocamera inserita nel casco di riprendere quello che lui stava vedendo di fronte a sé e ritrasmetterlo in tempo reale alla Sala controllo della Base. E quello che vedeva era sconcertante. Rerin approdò sul guscio esterno della creatura, agganciandosi con le mani alle asperità della cute, che appariva morbida sotto il guanto.

Attese che i due uomini della sicurezza che lo accompagnavano approdassero a loro volta sulla creatura. Fece cenno ad uno dei due di rimanere di vedetta, all'esterno, poi con una breve spinta, arrivò alla bocca dello squarcio. La superò, cercando di tenere sempre d'occhio i sensori del tricorder, ma attento ad evitare gli spuntoni che segnavano la frattura. Penetrò all'interno. Ebbe la sensazione di premere l'esterno di una bolla di sapone, fredda e cedevole, ma anche resistente. Aumentò la portata dei razzi della sua tuta, e la resistenza cedette, facendolo entrare.

La luce improvvisa lo accecò per un istante, ed emise un'esclamazione.

L'interno era immenso. Attorno a lui, in ogni parte che il suo sguardo poteva raggiungere, vedeva pareti costolute, rivestite in ogni senso di apparati elettronici, che moltiplicavano colori e luci, luci che lampeggiavano e si riflettevano all'interno le une nelle altre. Nuotò nella gravità zero, girando su sé stesso per intercettare i segnali luminosi che brillavano a tempo come in una conversazione di una lingua che il comunicatore non riusciva a interpretare. Sembrava di essere dentro un pallone aerostatico, che qualcuno avesse ricoperto di congegni lucenti. Con una leggera pressione sui razzi della sua tuta, si avvicinò a una delle pareti. I congegni si incurvavano, seguendo l'andamento delle pareti. Si accorse, controllando il tricorder, che non erano fatti di materiale metallico, come gli era parso a prima vista. Erano costituiti di un composto organico, non troppo dissimile nella struttura del DNA dalla creatura che li conteneva. E che, fino a dove poteva vedere, non conteneva niente altro. Non c'erano esseri a controllare i congegni. Non c'erano stanze o postazioni che ne custodissero il riposo. Possibile che fosse una sonda...? Una sonda, così grande da poter contenere una nave della Flotta Stellare?

=^=Tara a comandante Rerin! - sentì - Non riceviamo più il suo segnale!=^=

Premette il comunicatore: "Qui Rerin. Tutto bene, sono all'interno!"

=^=Tara a comandante Rerin. Risponda!=^=

"Qui Rerin. Io la sento forte e chiaro, comandante!"

Girandosi, guardò verso l'uomo della sicurezza che lo aveva seguito all'interno. L'uomo si era avvicinato ad una delle pareti, che parve reagire alla sua presenza investendolo con un faro di luce giallastra.

"Rerin a guardiamarina Felton. Felton, si allontani!"

Il casco dell'uomo parve voltarsi nella sua direzione, ma non riuscì a capire se lo avesse veramente sentito o no. Le luci iniziarono a lampeggiare, giallo, verde, blu, fino a raggiungere una consistenza lattiginosa, che aumentò, aumentò fino a che Rerin non poté più guardare. Quando finalmente riaprì gli occhi l'uomo che era stato di fronte a lui, non c'era più.


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30.03 - Incontro ravvicinato

Autore: Tenente Comandante Tara Keane

DS16Gamma - plancia
10/06/2404 - ore 17.20


In plancia di comando di DS16 Gamma l\'aria era elettrica, ognuno pronto a registrare ogni più piccola mutazione che poteva accadere dentro e intorno all\'essere.
Nel momento in cui avevano perso il segnale di Rerin, quando l\'andoriano si era spinto più all\'interno della creatura, Tara aveva messo in allarme la Stormbreaker: li rivoleva al sicuro nella nave il prima possibile, avevano già perso il Capitano, non avrebbe perso anche il primo Ufficiale!
\"Keane a Tenere Sh\'erah: li riporti a bordo: ora!\"
Non fece in tempo a dare l\'ordine che l\'uomo della Sicurezza rimasto all\'esterno della struttura riferì che il suo collega, Felton, era stato colpito da una strana luminescenza e una volta sparita quella luce, Felton era sparito : ora stava per entrare e dare supporto.
\"Non si muova da lì, è un\'orrrdine. Il Comandante Th\'Tharek dove si trova? Abbiamo perrrso il suo segnale.\" Disse il caitiano
=^=È a circa 50 metri dal passaggio in avvicinamento. =^=
\"Gli faccia segno di fare prrresto. Appena agganciamo il suo segnale, vi rrriporrrtiamo a borrrdo.\"
Pochi istanti dopo Rerin e l\'uomo della Sicurezza erano al sicuro all\'interno della Stormbreaker.
Tara seduta sulla poltrona di Aymane tirò un sospiro di sollievo mentale alla notizia che almeno Rerin era salvo.
\"Keane a Comandante Th\'Tharek: cosa è successo là dentro? Cosa è accaduto al guardiamarina Felton?\"
=^=Non lo so, ma ho registrato tutto. Speriamo che la sezione scientifica riesca a scoprire qualcosa. Stiamo già inviando i dati raccolti, io rimango qui a tenere d\'occhio da vicino questo essere.=^=
\"Quindi è un essere vivente?\" chiese Tara
=^=Direi proprio di sì, speriamo anche abbastanza intelligente da riuscire a comunicare con lui! Th\'Tharek chiude.=^=
Tara si alzò dalla poltrona di comando e rivolgendosi a tutti gli ufficiali presenti in plancia disse \"Signori, avete sentito il Primo Ufficiale: voglio che i dati raccolti da lui siano studiati immediatamente, niente deve essere tralasciato, perché quella cosa là fuori è, probabilmente, l\'unico collegamento che abbiamo col nostro Capitano e capire cosa gli sia successo. Al lavoro, voglio risultati al più presto!\"



Deep Space 16 Gamma - Navetta di servizio
16/07/2404 - ore 17:05


Aymane e Voss avevano raggiunto lo strano aculeo che fuoriusciva dalla Vo\'rak per più di metà della sua lunghezza. Voss stava leggendo i dati che il tricorder stava raccogliendo.
=^=Impressionante, questi dati sono qualcosa di totalmente sconosciuto.=^= disse il bajoriano con l\'entusiasmo tipico di uno scienziato che si trovava di fronte ad un fenomeno nuovo.
Improvvisamente la voce di Durani li interruppe.
=^=Capitano, dalla base avvertono che stanno registrando le stesse anomalie del subspazio di quando siamo comparsi con la Vo\'rak. Consigliano il rientro immediato.=^=
Aymane e Voss si guardarono scambiandosi un gesto di intesa ed il trill rispose :
=^=Pronti a risalire, Tenente....ma che cosa succede? Voss si allontani!=^=
Una luce fortissima, proveniente dall\'interno dell\'aculeo, allarmò il Capitano, che era di fronte alla cosa, mentre il suo compagno di esplorazione gli dava le spalle.
=^=Pronti al teletrasporto!=^= disse Durani con apprensione.
=^=No, aspetti. C\'è qualcosa all\'interno, che prima non c\'era. =^= disse Aymane, ora che la luce era svanita e la visuale tornata normale, era chiaro la presenza di un corpo all\'interno e allora azionò i comandi della sua tuta per avvicinarsi e vedere meglio, imitato dal bajoriano.
=^=Capitano, prudenza!=^= Durani della navetta era pronta a riportarli a bordo al minimo pericolo.
=^=Accidenti, è uno dei nostri, guardi: indossa una tuta come le nostre! È vivo?=^= chiese all\'ufficiale Scientifico.
=^=Sì, ma i segni vitali sono molto bassi, dobbiamo portarlo in Infermeria subito. =^=Durani lo porti via!=^= ordinò Aymane.
=^=Impossibile, non rilevo il suo segnale da dentro quel coso.=^=
Aymane, allora, allungò il suo braccio destro e prese quel corpo inerme, che per fortuna si era materializzato vicino alla frattura esterna dell\'aculeo, proprio dove loro stavano facendo i loro accertamenti. Quindi azionò i retrorazzi della sua tuta e lo estrasse. Appena il corpo fu liberato, il teletrasporto avvolse le tre figure, trasferendole direttamente nella sala di decontaminazione di DS16 Gamma.
Dalla stazione stavano monitorando tutto ed erano, quindi, pronti ad accoglierli: una volta a bordo Aymane e Voss furono aiutati a togliere le tute EVA, mentre il nuovo arrivato, fu portato così com\'era, in infermeria.



DS16 Gamma - Infermeria
16/07/2404 - ore 17:15


L\'equipe della Dottoressa Reyna aveva lavorato in fretta e con efficienza: adesso l\'uomo era disteso su un lettino diagnostico, senza la tuta che gli aveva molto probabilmente salvato la vita.
Il Capitano Tanaka aveva raggiunto il suo Ufficiale Scientifico e la sua controparte di un\'altra dimensione in infermeria e adesso stavano aspettando che la Dottoressa dicesse loro qualcosa.
Dopo alcuni minuti la donna fece loro cenno che potevano avvicinarsi.
\"E\' vivo, ma non è furi pericolo: non so cosa sia accaduto a quest\'uomo, ma sicuramente tutti gli organi me hanno sofferto in maniera quasi irreparabile.\"
\"Sa chi è?\" chiese Tanaka.
\"No, ma forse il nostro ospite sì: hanno gli stessi segnali quantistici!\" rispose Reyna, spostandosi perché il trill potesse vedere meglio il volto del suo paziente.
\"Sì, è uno dei miei uomini: è il Guardiamarina Felton della Sicurezza. Ce la farà?\" chiese con la preoccupazione nella voce.
\"Farò del mio meglio, Signore, ma in questo momento non glielo posso assicurare. Ora scusate, ma dovete uscire, se ci sono novità, sarete i primi ad essere informati.\" disse la Dottoressa congedandosi dai tre Ufficiali.
Aymane seguì Tanaka e Voss all\'esterno dell\'infermeria, diretti nel Laboratori Scientifico, regno del bajoriano.
\"Ho fatto portare la tuta EVA del suo uomo nel mio laboratorio, i miei uomini la stanno già esaminando, forse potrà dirci qualcosa.\"



DS16 Gamma - Laboratorio Scientifico
16/07/2404 - ore 17:35


\"Allora Signori, il sistema di ripresa della tuta del Guardiamarina Felton era in funzione: ora vedremo quello che stava facendo.\" disse Voss.
Le ultime immagini che Felton aveva ripreso mostravano una enorme cavità con pareti costolute, ricoperte di apparati elettronici, con
colori e luci che lampeggiavano e si riflettevano all\'infinito come in un gioco di specchi. Poi videro la mano dell\'uomo toccare la parete a lui più vicina, quindi le luci che diventavano sempre più intense e l\'ultima immagine era di un ufficiale con la sua stessa tuta che cercava di raggiungerlo e Aymane vide la disperazione del Comandante Th\'Tharek, quando si era reso conto che non lo avrebbe raggiunto in tempo.
\"Cosa diavolo sta succedendo nella mia realtà?\" chiese Aymane.
\"Non lo so Capitano, ma credo che sia la chiave per capire come siete arrivati fino a qui... e forse anche per farvi tornare al vostro mondo!\" rispose Tanaka con un briciolo di speranza \"Voss esamini attentamente ogni dato che può estrapolare da questa registrazione e, se saremo fortunati, tra poco potremo sentire il racconto dalla bocca del suo uomo.!\" e strinse il braccio del suo parigrado, sapendo a cosa stava pensando: la sua Base poteva essere in pericolo e lui non era là!


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30.04 - Quando l'amore chiama...

Autore: Tenente Comandante Rerin Th'Tharek

Starbase DS16 Gamma - Ufficio del Capitano
D.T. 12/06/2404 - Ore 10:39


Dopo il primo giorno in cui se ne era rimasto nella Stormbreaker, Rerin si era rapidamente installato nell'ufficio di Aymane, assumendo di fatto ogni funzione di comando della Starbase sino a che il suo superiore non fosse tornato a casa. Dato l'aumento del proprio lavoro era arrivato ad occupare parte della stanza con un box in cui poteva mettere Isaryel per tenerla sotto controllo mentre leggeva tutti i rapporti dalle varie sezioni.

La scelta non era piaciuta ad alcuni ufficiali ma il Comandante Tharek si era premunito di rassicurare tutti i suoi uomini che quella scelta era dettata semplicemente da questioni di praticità. Se doveva assumere temporaneamente il ruolo di Steje aveva più senso occupasse quell'ufficio in verità molti pensavano lo avesse fatto anche per infastidire il trill al suo ritorno, del resto i due ufficiali superiori non perdevano mai occasione per punzecchiarsi a vicenda!

Dalla scomparsa del proprio superiore, la Stormbreaker era passata temporaneamente sotto il controllo del suo primo ufficiale, mentre tutti gli altri ufficiali avevano mantenuto il proprio ruolo nella gerarchia: anche su quello Rerin aveva chiesto di non fare nessun cambiamento. Perché mai nominare un altro primo ufficiale ad interim se si intendeva fare tutto il possibile per far tornare il Capitano in base sano e salvo il prima possibile?!

=^=Sala controllo a Comandante Tharek. Mi scusi se la disturbo ma c'è una chiamata da Threll V per lei da parte di...=^=

"Mi faccia indovinare... si tratta di Tolaon Tharek, di nuovo..." l'andoriano sbuffò sonoramente prima di voltare lo sguardo verso la bambina che stava cercando di impilare una serie di piccoli cubetti l'uno sull'altro "Informatelo che al momento non ho tempo, lo richiamerò non appena sarà possibile... se non c'è altro ho molto da fare. Tharek chiudo!"

Il suono del sensore fece capire all'andoriano che quei rapporti avrebbero dovuto aspettare. Rerin fece scattare l'apertura delle porte ed osservò Rogal entrare con la sua solita espressione contrariata sul viso "Non ho ricevuto nessuna informazione sulle sorti occorse all'IKS Vo'rak e a tutti i suoi occupanti!"

"Le analisi della sezione scientifica sono parecchio complesse, siamo di fronte a qualcosa che non era mai stato visto... nel database non c'è nulla che possa anche solo avvicinarsi a quella cosa che sta lì fuori... iniziamo di nuovo a domandarsi se sia davvero un animale o se dobbiamo considerarla una nave... o un animale che è stato colonizzato per essere tramutato in nave, anche se in quel caso non ho idea di dove si fosse nascosto il suo equipaggio... di fatto lei ne sa quanto me!"

=^=Comandante, mi spiace disturbarla ancora ma suo padre insiste...=^=

"Ditegli che la mia risposta è no, qualsiasi sia la sua richiesta o proprosta! Lo richiamerò alla fine del turno!"

"Se la smettesse di opporsi ai suoi doveri di nascita le cose sarebbero molto più semplici"

Le parole di Rogal per poco non fecero cadere la mandibola di Rerin dritta al pavimento. L'andoriano fissò il klingon aspettandosi di scoprire che quella fosse una battuta ma era evidente che l'ambasciatore fosse serio al riguardo.

"Entrambe le nostre culture sono di stampo militarista e vedono come primo pilastro il clan di appartenenza. Sotto questo profilo io e lei ci possiamo capire meglio di quanto possa fare il Capitano Steje... non è forse vero?" Rogal osservò Rerin prima di proseguire "Ho l'abitudine di informarmi su tutte le persone con cui mi troverò a lavorare, questo mi ha permesso di conoscere un po' di cose sul suo keth di provenienza. Il keth dei Tharek è uno dei cento più antichi e prestigiosi clan famigliare di Andoria... ha una tradizione e un nome che va oltre le semplici recriminazioni di uno dei suoi membri, anche se quel membro è lei"

"La fa semplice lei!"

"Non ho mai detto che sia semplice, ma ci sono cose che devono essere fatte perché abbiamo dei doveri di nascita che non possono essere ignorati! Ho sposato Thasie e le ho dato due figli... certamente gliene darò altri per assicurare che vi sia uno di loro a succedermi nel casato. Non è stata una decisione semplice ma era la scelta migliore perché sapevo di avere dei doveri verso il mio clan... e lei, quando si deciderà a prendere sul serio i suoi doveri, Comandante?"

Rerin rimase ad osservare sorpreso Rogal per qualche istante "Conversazione decisamente insolita ambasciatore..."

"Sei un ufficiale intelligente. Sarebbe un gran peccato se si precludesse la possibilità di servire al tuo keth solo perché tuo padre non si è mostrato degno del suo ruolo... potrebbe pentirsene se fosse troppo tardi" Rogal non si soffermò oltre guadagnando l'uscita "Mi faccia sapere quando ha qualche informazione sulla vicenda"

=^=Bly a Comandante Rerin, se è libero in laboratorio di esobiologia c'è qualcosa che potrebbe interessarle vedere=^=

"Prendo Isaryel e arrivo..."

=^=Vuole portare la bambina in laboratorio, Comandante?=^=

Rerin sbuffò al tono della dottoressa prima di rispondergli ironicamente "No, pensavo di lasciarla in corridoio per fare in modo che si aggirasse come meglio crede nei vari ponti di DS16 Gamma..." l'andoriano si massaggiò il collo "Vorn al momento è impegnato e lo sarà per almeno un'altra ora, la scomparsa di un vascello klingon ha creato un certo nervosismo in ambasciata e mia figlia non è così semplice da collocare come potrebbe pensare!"

=^=Posso tenerla io! Oggi è il mio giorno libero!=^=

Sul momento il Comandante fu sul punto di dissentire ma poi si limitò a sogghignare tra sè e sè prima di rispondere "Molto bene, se se la sente... passo a portarle la bambina e poi andrò in laboratorio"

Chiusa la comunicazione Rerin guardò la figlia ancora concentrata nelle sue costruzioni e scoppiò a ridere "Non le do più di un paio d'ore!"



Starbase DS16 Gamma - Laboratorio di esobiologia
D.T. 12/06/2404 - Ore 11:15


Rerin arrivò in laboratorio assieme ai Comandanti Tara Keane e Alessandro Riccardi mentre ancora stava parlando loro "...quindi non so davvero se siamo di fronte ad una possibile svolta o meno, ma se la sezione scientifica ha scoperto qualcosa preferisco che siate presenti anche voi"

Nel laboratorio un giovane denobulano era alle prese con una serie di scansioni che lo avevano attratto così tanto da non permettergli di accorgersi dell'arrivo di ben tre ufficiali.

"Tenente Malax, avete scoperto qualcosa sul coso che stà lì fuori e sul perché non sembra interessato a comunicare con noi?"

"In un certo senso sì signore. Anche se non posso dire che siano notizie incoraggianti..."

"Beh, partiamo da quanto ha scoperto e poi vedremo il da farsi" Riccardi incrociò le braccia al petto "Ma prima voglio sapere se c'è rischio che quel coso diventi ostile alla base, perché se devo iniziare a predisporre delle contromisure è meglio saperlo il prima poss..."

"Quel coso, come lo chiama lei, è morto"

Tara rimase per un attimo ad osservare lo scienziato prima di sbottare innervosita "Quindi io sto tentando, da ben due giorni, di comunicare con un cadavere?!"

"Va bene... un passo alla volta" Rerin riprese la parola osservando i colleghi e poi lo scienziato "Ora ripartiamo dall'inizio e, con calma, vediamo di capire che cosa c'è fuori da questa base"

"Beh, signore, abbiamo fatto molte indagini a livello comparativistico e siamo giunti alla conclusione che l'essere vivente che più si avvicina alla creatura che sta fuori dalla nostra base è il tardigrado terrestre, anche conosciuto come orsetto d'acqua. Si tratta di un animale microscopico dalla forma unica e dalle caratteristiche straordinarie. Sono estremamente piccoli, misurano da 0,05 mm a circa 1,2 mm di lunghezza. Il corpo è diviso in segmenti, un po' come un bruco, con quattro paia di zampe: ogni zampa è dotata di piccole unghie che gli permettono di aderire alle superfici. Sono ricoperti da una cuticola protettiva che li rende resistenti a diverse condizioni ambientali estreme e sono dotati di una bocca particolare con stiletti che utilizzano per perforare le cellule e nutrirsi" lo scienziato attivo il terminale per mostrare agli ufficiali l'immagine di un tardigrado "Sono in grado di sopravvivere in condizioni estreme, come il vuoto dello spazio, temperature altissime o bassissime, pressioni elevate e radiazioni. Inoltre, quando le condizioni ambientali diventano sfavorevoli, i tardigradi entrano in uno stato di criptobiosi, sospendendo i loro processi metabolici"

"In effetti ci assomiglia molto alla creatura che sta fuori dalla nostra base..." Riccardi scosse la testa "Ma ci avevate detto che non c'erano creature simili a quella nel nostro database!"

"Questo perché abbiamo dato, fra le informazioni da tenere in considerazioni, che la creatura che stavamo cercando aveva una lunghezza di più di duecento metri e, giustamente, il computer ha scartato queste creature. Non so come dirvelo ma quel coso, dal punto di vista biologico, è impossibile. I tardigradi hanno una struttura corporea e dei meccanismi biologici che non permetterebbero loro di raggiungere dimensioni così grandi mantenendo le loro caratteristiche... è evidente che la somiglianza con i tardigradi è solo parziale!"

Tara scosse il capo osservando in direzione dei finestroni "Bene ma, dato che quel coso se ne sta proprio fuori dalla nostra base, direi che è abbastanza certa la sua esistenza!"

Lo scienziato si limitò a fare spallucce "Questo potrebbe essere il motivo per cui ha un esoscheletro così resistente da farci presumere potesse trattarsi di una nave ma ancora non siamo certi di aver capito perché il suo sistema nervoso primario emetta quelle strane luci che sono state riscontrate dalla squadra di sbarco o, ancora, perché al suo interno si perda il collegamento con la nave... ci vorranno probabilmente settimane per capire a pieno quello che abbiamo di fronte ma non è questo il punto che ha più interesse a nostro avviso"

"E quale sarebbe il punto, tenente?"

Lo scienziato si voltò verso Rerin "Beh, signore, ci era stato chiesto di verificare se questa situazione fosse una questione isolata o se vi sia l'effettivo rischio che più navi possano finire per scomparire come la IKS Vo'rak"

"Sì, questo mi interessa parecchio in effetti" Riccardi portò tutta la sua attenzione sullo scienziato "Viaggiare nel tunnel spaziale è ancora sicuro? Non possiamo continuare ad impedire ai vascelli di viaggiare fra i due quadranti"

"Beh... detto in poche parole riteniamo che si tratti di un fatto isolato e che nulla impedisca ai vascelli di attraversare il tunnel, quindi se desiderate riaprire il traffico alle navi non ci dovrebbero essere problemi"

Riccardi sorrise sollevato alle parole del collega ma Rerin non sembrò dello stesso avviso "Bene, ma ora usi un po' più di parole e mi spieghi come è giunto a questa conclusione"

"Beh, tutto parte dalla frattura da cui la squadra di sbarco ha avuto accesso alla creatura. Fin dalle prime osservazioni ci siamo accorti che i bordi dell'apertura risultavano frastagliati... come se l'apertura fosse stata causata da un evento traumatico"

Riccardi annuì alle parole dello scienziato "E' probabile che abbia impattato con una nave klingon... altro che evento traumatico!"

"Beh... non esattamente" lo scienziato sembrò tergiversare "Pensiamo che non si sia trattato di un impatto casuale ma provocato dalla creatura che, dopo l'evento, ha lasciato una parte di sé sulla nave klingon... qualcosa simile ad un grosso aculeo o spillo... purtroppo non ne abbiamo l'assoluta certezza della sua forma"

"Un aculeo..." Rerin fece una smorfia "Quindi la creatura avrebbe attaccato una nave klingon con il suo aculeo e questo è rimasto incastrato sulla IKS Vo'rak"

"Ma non stiamo parlando di un'arma..." lo scienziato osservò i presenti per poi proseguire "Qualcuno di voi sa cos'è l'inseminazione traumatica?!"

"No..." l'espressione dell'andoriano si fece dubbiosa "Ma ho come l'impressione che lei stia per spiegarmelo..."

"L'inseminazione traumatica è un termine che descrive un particolare metodo di riproduzione in cui il maschio infligge un trauma fisico alla femmina durante l'accoppiamento, spesso per facilitare la fecondazione. Questo tipo di riproduzione è relativamente raro nel regno animale e si osserva in alcune specie, principalmente tra gli insetti. La cosa che più potrebbe avvicinarsi è la riproduzione di un altra creatura di SOl III, ossia la Cimex lectularius" lo scienziato sembrava entusiasmarsi più andava avanti con la sua spiegazioni "Quelle creature si accoppiano attraverso un processo straordinario, in cui il maschio perfora la parete corporea della femmina con il suo organo riproduttivo a forma di ago per trasferire direttamente lo sperma nel corpo della femmina"

Nel laboratorio scese per un attimo il silenzio, mentre sia Rerin che Riccardi metabolizzavano le informazioni. Fu il primo ufficiale a prendere nuovamente la parola.

"Quindi mi sta dicendo che quella creatura è un maschio che, per qualche ragione, ha tentato di fecondare la IKS Vo'rak ma, data la struttura del suo scafo, è rimasto incastrato con il suo... aculeo... e gli si è staccato"

Tara osservò di nuovo verso il finestrone "Ma si tratta di una ipotesi o..."

"No, siamo relativamente certi della questione, in primis per l'assenza di qualsivoglia cosa che possa anche solo sembrare una sacca velenifera" lo scienziato digitò alla consolle per mostrare una serie di dati "Inoltre, abbiamo mandato un paio di sonde vicino alla frattura per avere delle letture più approfondite e... beh, siamo convinti di aver trovato la sacca spermatica" lo scienziato incrociò le braccia "Non abbiamo ancora capito esattamente cosa sia successo ma immaginiamo che qualcosa avesse alterato le percezioni della creatura e, a causa di questa alterazione delle sue funzionalità, ha scambiato la nave klingon per una femmina della sua specie, con tutte le ovvie conseguenze"

"Ma questo ancora non ci spiega come abbia potuto traslare la nave da un'altra parte... o dove sia finito il mio addetto alla sicurezza"

"Sì, Comandante... questo non siamo ancora riusciti ad appurarlo"

"E siamo certi che sia morto?"

Lo scienziato si voltò verso Rerin "Comandante, gli si è strappato via l'aculeo! Pensi per un momento se a lei venisse strap..."

"Non prosegua!" Rerin rabbrividì al solo pensiero prima di scuotere la testa per scacciare quelle immagini dalla sua mente "Non un'altra parola sull'argomento! Ha chiarito fin troppo bene il concetto!"

"Solo che non riesco a capire" Tara scosse il capo "Se quel coso è già morto perché il suo sistema nervoso funziona ancora?! Se fosse morto non dovrebbe smettere di illuminarsi come uno spettacolo pirotecnico spaziale?!"

"Si tratta di una risposta post-mortem, qualcosa che sta stupendo anche noi. E' come se in quell'essere vi fossero delle riserve di energia supplettiva ma è in via di esaurimento ed è per questo che, se vogliamo agire, dovremo farlo ora..."

"Farlo ora?" Rerin osservò perplesso lo scienziato "Ora non la seguo..."

"Non possiamo pensare di comunicare con quell'esemplare ma possiamo tentare di attirare un suo simile alla nostra base. Se riuscissimo a determinare quale sia il suo apparato di comunicazione, andando a stimolare solo quella parte, mentre il suo sistema neurale è ancora parzialmente attiva, potremmo lanciare un segnale rilevabile dagli esemplari della sua specie"

Tara spalancò gli occhi sorpresa "E perché dovremmo attirare un'altro di quei cosi qui da noi?!"

Rerin si intromise sospirando "E' stato uno di quei cosi a spedire chi sa dove il Capitano con tutto il vascello klingon, magari uno dei suoi simili saprà spiegarci come farli tornare!"

Riccordi scosse il capo "Ma noi non conosciamo il suo linguaggio! Come pensate di attirare uno di quei cosi qui da noi?!"

"Beh, speriamo che, sentendo degli strani versi da parte di un loro simile, ci sia almeno uno di quei grossi cosi che venga a dare un'occhiata su cosa sta succedendo!"

Tara portò la sua attenzione sullo scienziato "Qual'è la finestra temporale entro cui il sistema nervoso della creatura si spegnerà totalmente?"

"Circa ventiquattr'ore ma è possibile che, una volta tentata la comunicazione, il sistema ultimerà l'energia molto più rapidamente"

Rerin si limitò ad annuire "Bene, e quando potrete fare il tentativo?"

"Abbiamo bisogno di almeno un altro paio d'ore per calibrare precisamente il punto della creatura da stimolare e il livello di energia da utilizzare"

"Molto bene, appena siete pronti chiamatemi in sala controllo. Voglio proprio vedere come va a finire. Ora scusatemi ma, se ho fatto bene i miei calcoli, fra poco la dottoressa Dorien si arrenderà e, nonostante avesse promesso di tenerla fino a stasera, mi riporterà mia figlia! "

Tara ridacchiò divertita "E come fa ad essere certo che avrà dei problemi? In fondo sua figlia è un'angioletta quando è in ufficio da Rogal!"

"Ovvio, mia figlia adora Rogal!" Rerin sorrise divertito al capo ingegnere: "No, conosco bene mia figlia e sono certo che abbia iniziato a strillare pochi minuti dopo che ho lasciato l'infermeria. Conosco bene anche la dottoressa e so bene quanto sia testarda... ma per quanto possa dar fondo alla sua cocciutaggine, mia figlia lo è molto di più e quindi..."

"Paaaaaaaaaaa! Paaaaaaaaaaaaaaa! Paaaaaaaaaaaaaaa! Paaaaaaaaaaaaaa!"

Rerin riconobbe la voce di sua figlia immediatamente ma si sforzò di non ridere nell'osservare Isaryel strillare furiosa e Bly che cercava in qualche modo di calmarla.

"Isaryel! Ecco il tuo papà!!" la dottoressa consegnò la piccola al Comandante per poi osservarlo inviperita "Non una parola! E' stata l'ora più lunga di tutta la mia vita!!"



Starbase DS16 Gamma - Sala controllo
D.T. 12/06/2404 - Ore 14:02


"Sala controllo a Comandante Tharek, siamo pronti"

=^=Arrivo=^=

Tara si alzò per lasciare il posto a Rerin ma l'andoriano fece un netto movimento della mano preferendo avvicinarsi alla consolle scientifica per verificare cosa stesse facendo il tenente Malax.

Lo scienziato, dal canto suo, sembrava elettrizzato dall'esperimento che sta per fare sul corpo dell'enorme creatura "A suo ordine comandante"

"Iniziate..." Rerin riportò lo sguardo sullo schermo: "Ma, per la precisione, come comunicherebbero quelle creature?"

"Riteniamo comunichino nella finestra spettrale. Si tratta di una banda di frequenze radio che non è disturbata da emissioni naturali provenienti dalle stelle o dalle galassie" lo scienziato rispose rapidamente "Qualcosa non va... l'energia nella creatura si sta esaurendo molto più rapidamente di quanto avevamo ipotizzato e... è finita!"

"La comunicazione è durata per pochi secondi..." Tara fece una smorfia osservando la creatura che, a poco a poco, diventava sempre più scura in superficie "Temo che sia stato troppo breve per poter chiamare qualcuno e..."

"Io non ne sarei certo" Riccardi osservò i colleghi dalla consolle tattica "Tunnel in apertura"

"Sullo schermo"

Tutti i presenti si fermarono a guardare una mastodontica creatura, lunga approssimativamente come la prima, avvicinarsi ai resti del suo simile prima di avvicinarsi lentamente verso la stazione e fermarsi a poche decine di metri dalla stessa.

"Bene, siamo riusciti ad attirare la loro attenzione" Rerin osservò i colleghi "Qualcuno ha qualche idea su come comunicare con quel coso?!"



Starbase DS16 Gamma (universo alternativo) - Infermeria
D.T. 18/07/2404 - Ore 16:02


La Dottoressa Reyna uscì soddisfatta dall'infermeria raggiungendo il Capitano Aymane ed il Comandante Durani. Entrambi gli ufficiali apparivano preoccupati per le sorti del tenente ma, dopo uno sguardo alla dottoressa, si potrono finalmente rilassare.

"Il vostro tenente è fuori pericolo anche se non sembra ricordare molto di quanto gli è capitato. Ha solo detto che qualcosa è uscito dal tunnel, non sapevano se si trattasse di una creatura o di una nave ed erano andati a controllare. Da lì ricorda solo che il Comandante Rerin gli aveva urlato qualcosa, poi una luce bianca ed infine si è risvegliato qui"

Durani scosse il capo "E non ricorda nulla di quella strana cosa?"

"L'unica cosa che ha saputo dirmi è che, secondo lui, è una creatura"

Steje osservò la porta dell'infermeria "Ha rischiato la vita, è una cosa che non accetto"

"Ha fatto lo stesso viaggio che avete fatto voi, ma senza un vascello spaziale che potesse proteggerlo..."

"Certamente dottoressa, capisco perfettamente che una tuta ambientale non potrà mai offrire la stessa protezione di un vascello ma non mi piace che un membro della mia base si sia esposto ad un rischio tanto grande senza prima verificare accuratamente che non vi fossero pericoli"

Durani fece un mezzo sorriso "Ora al comando c'è il Comandante Tharek e lui farà tutto il possibile per riportarci indietro"

"Lo so e, almeno in parte, è proprio ciò che temo... a quali rischi è pronto ad arrivare pur di salvarci?!"


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FINE MISSIONE