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TITOLO 6-8- Il nuovo timoniere
AUTORE : Camilla / Koburg
DS: 63756.6
DT:4/10/2386
LUOGO Utopia Planitia
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Alix osservava attenta il dipad che aveva in mano, mentre il runaboat
scivolava silenzioso nello spazio in direzione della Wayfarer.
- Se continui a tenere le sopracciglia aggrottate in quel modo ti
verranno le creste Klingon..- le disse Astir tentando di prenderle
il dipad.
Lei gli diede uno schiaffetto sulla mano, sorridendo - Non ci provare…-
gli disse poi guardandolo negli occhi - sto leggendo un messaggio
di T’Odek..-
- Immagino sia una lettera grondante romanticismo, amore e dolci pensieri…-
Lei fece ondeggiare la testa a destra e sinistra, volgendo lo sguardo
intorno - La tua stupida ironia non mi tocca, ormai dovresti saperlo-
- Quando è che ti trovi un fidanzato normale?Quel Vulcan ha
su di te un effetto devastante…-
Alix sospirò- In effetti ci siamo presi una pausa. O meglio…io
me la sono presa…- disse piano .
Si era leggermente intristita. Non tanto per la lettera del Vulcan,
ma
perché davvero non sapeva come far procedere quella relazione.
Erano arrivati ad un punto morto, un punto in cui qualcuno avrebbe
dovuto cambiare, e per entrambi era quasi impossibile farlo.
Si morsicò un labbro, infilando il dipad dentro un piccolo
bagaglio.
- Dici che il nostro nuovo Capitano ci farà stare davvero tutti
e due sulla Wayfarer?- chiese poi fissandolo con sguardo divertito.
Astir fece spallucce, incrociando le braccia sul petto - Magari ci
stanno mettendo alla prova…- le sussurrò complice trattenendo
un sorriso - i Servizi segreti della Flotta sono implacabili! Forse
vogliono testare la nostra fedeltà…-
Scoppiarono a ridere, avvicinando i visi- Sono davvero contenta che
ci sia tu, peccato non avere anche Ren-jan e Volka…-
- Beh…non mi sembra se la stiano passando male. Ren-Jan è
sulla Jungles a fare un qualche tipo di ricerca e Volka sulla Solis
come ufficiale delle comunicazioni …E poi non ci metteranno
mai tutti e quattro sulla stessa nave…Ti ricordi quando abbiamo
rischiato di farci sbattere fuori dall’Accademia?-
- Come dimenticarlo…anche perché la punizione è
durata parecchio…tutta colpa di Volka e della sua maledetta
Nano Sonda Cerebrale….-
- E vogliamo parlare di Resurrezione? Come fa ad inventare dei cocktail
così micidiali? -
Alix rise, reclinando leggermente la testa all’indietro - Però
è stata una
festa grandiosa! Ne hanno parlato per anni!-
- Eravamo giovani e poco inclini alle regole….-
- Già…come se adesso fosse diverso, in più quando
siamo insieme abbiamo sempre un crollo sinaptico e neuronico. Forse
è ora di cominciare a crescere- mormorò Alix con aria
seria, poi continuò . - Partitina a poker stasera?- gli chiese
fissandolo con i suoi occhi azzurri.
Il Betazoide la squadrò - Non ci penso nemmeno. Tu bari-
Lei spalancò gli occhi - Ma come ti permetti? Sono un ufficiale
della
Flotta! Noi non bariamo!-
- Si certo…arriverà il giorno che riuscirò a leggere
i tuoi pensieri e
allora ne vedremo delle belle! Abbiamo sempre perso tutti con te,
e non è normale…-
- Non sono io che baro, sono gli altri che non sanno giocare! Allora,
partitina?-
Lui ci pensò un attimo, poi annuì - Cosa scommettiamo?-
- Il solito direi…-
- Quello dei tempi dell’accademia o quello di quando ci ritroviamo
con gli altri una volta all’anno per la nostra rimpatriata?-
- Tempi dell’accademia- rispose sicura facendo la faccia innocente-
Quindi se vinco io tu dovrai rimettere a posto il mio alloggio quando
te lo chiederò e se vinci tu ti confesserò tutti i segreti
delle donne della
plancia….-
- Ti prego….mettere a posto il tuo alloggio no . Ricordo ancora
come tenevi quello dell’Accademia…Altro che mondi sconosciuti…A
meno che tu non sia migliorata…- le chiese speranzoso.
- Mi spiace deluderti ma, come tutti i geni, sono ancora
disordinatissima…anzi ti dirò di più. Temo di
essere peggiorata…-
Lui sospirò - Davvero non capisco come tu possa avere accalappiato
un Vulcan…-
- Misteri siderali….Allora…scommessa accettata?-
Lui le tese la mano- Andata! A proposito…guarda!-
Cacciò le mani dentro una specie di valigetta e tirò
fuori un piccolo
cilindro- Quando ho saputo che c'eri anche tu imbarcata sulla Wayfarer
l’ ho
portato. Te lo ricordi?-
Lei prese in mano il piccolo cilindro osservandolo - Non mi dire che
questo è…-
- Esatto! -
- Io ti adoro Astir! E tra l’altro sei quello che ha sempre
messo a posto meglio il mio alloggio! Volka si rifiutava sempre ostinatamente
di mettere le mani nel cassetto della biancheria intima, diceva che
non era onorevole…Tzè…paranoie da mezzo Klingon
- fece per un istante la boccuccia a cuore riportando la sua attenzione
sul cilindro - il Barone Rosso! Quante battaglie abbiamo fatto! Ed
è stato grazie a questo gioco che è nata la manovra
Teta Koburg…-
- A proposito….ho saputo che proprio per lei non hai ottenuto
il grado…-
- Già…a volte le persone sono miopi, ma non mi pento
di quello che ho fatto.
Non sarei qui a raccontarlo se avessi eseguito gli ordini…-
Lui le appoggiò una mano sul ginocchio, e subito dopo lei la
ricoprì con la sua - Forse il Capitano Kiron si dimostrerà
più sensibile alle innovazioni…- buttò li il ragazzo.
- Forse…ma ho intenzione di comportami bene. E poi la Teta Koburg
è ancora troppo pericolosa da usare su una nave grande come
la Wayfarer…In tutte le simulazioni che ho fatto la struttura
si è compromessa in maniera irreparabile e gli smorzatori inerziali
sono collassati. E tutto questo succede ancora prima di entrare in
curvatura…- scrollò la testa sospirando -
Come ho detto farò la brava …-
Lui strinse la sua mano - Vedi Alix…non è quello che
dici, ma le facce che fai! Potresti essere muta, ma il tuo viso ti
tradisce sempre…-
- Potrei sempre farmi fare una maschera…- rispose pensierosa.
- Non si era detto di cominciare a crescere? Comunque, se lo desideri
sarò ben felice di aiutarti con la manovra Teta K. Sono piuttosto
bravo come ingegnere…e non sono minimamente interessato alla
carriera - concluse sorridendo – tenendo presente che ogni tua
idea vuole sempre dire guai…-
- Ti ringrazio, ma prima voglio un po’ ambientarmi…A proposito,
quando giochiamo?- gli disse facendogli ondeggiare davanti agli occhi
il piccolo cilindro trasparente.
- Devo avvertirti che ho fatto qualche modifica nel corso degli anni…-
- Cioè?-
- Beh…ecco…si insomma….- il suo tono si abbassò.
- Capisco…- rispose lei osservando nuovamente il cilindro -
Mi devo
aspettare qualcosa tipo lunghe e bionde chiome, bocche carnose e tutto
il repertorio?-
- Più o meno …ma…- le prese il cilindro di mano-
posso sempre ripristinare tutto com‘era…-
- Assolutamente no! Sarà divertente vederti in azione come
play boy…non eri male all’Accademia…- rispose rubandoglielo-
e comunque non cambi mai!-
- E perché dovrei? Mi sembra che nemmeno tu lo faccia…-
- Stiamo attraccando…- disse cambiando discorso Alix guardando
lo schermo -
Gran bella nave…-sussurrò quasi a se stessa.
La Wayfarer era li, maestosa e bellissima, una gemma incastonata nello
spazio nero.
Si alzarono.
- Che il fato ci sia propizio- sussurrò lei.
Astir ridacchiò - Anche a te socia e speriamo che la nostra
frase
propiziatoria questa volta non fallisca…-
- Perché dovrebbe? Ha sempre funzionato con gli esami…-
- C’è sempre una prima volta- rispose serio.
Poi entrambi scoppiarono a ridere mentre si mettevano in piedi, pronti
a farsi teletrasportare sulla nave.
***ALLOGGIO DI ALIX***
Alix si guardava intorno compiaciuta.
L’alloggio era abbastanza grande da poterlo rendere disordinato
in maniera graduale e il fatto che ci fosse una finestra rettangolare
che dava direttamente sullo spazio infinito le procurava un enorme
piacere.
Tra l’altro le sue cose erano già arrivate. Toccò
il basso tavolino di legno intarsiato dalle zampe dorate di leone,
vide il suo arco vulcaniano appoggiato sul divano e altri oggetti
che negli anni l’avevano sempre seguita, più qualcuno
che aveva preso nei suoi viaggi e accarezzò con lo sguardo
le sue orchidee disseminate ovunque, alcune dai colori strabilianti.
Andò al replicatore prendendo un caffè. Fra un ‘ora
avrebbe incontrato il Capitano.
Arricciò il naso. Sarebbe mai riuscita a fermare la sua faccia?
Aveva ragione Astir…poteva avere i modi gentili e la faccia
da angelo, ma…
Decise di farsi una doccia. Sudava freddo ogni volta che saliva su
un
qualcosa guidato da altri, un po’ come la fobia da teletrasporto,
anche se per quello doveva ringraziare sua nonna.
La mamma di sua mamma.
Tale madre, tale figlia. Lei sperava di essere diversa, e già
il fatto che
non parlassero ormai da anni la diceva lunga sulle loro ( nulle) affinità.
- Avanti…- disse sentendo trillare la porta.
Astir, con la sua camminata dinoccolata e i capelli biondi entrò
nell’alloggio, guardandosi intorno.
- Perché il tuo alloggio è più grande del mio?-
chiese spostando l’arco e gettandosi sul divano, appoggiando
subito i piedi sul tavolino antico.
- Togli immediatamente i piedi di li o ti sfido ad una battaglia all’ultimo
sangue sul ponte ologrammi- gli intimò seria Alix spalancando
gli occhi.
Lui si mise a ridere - Ma smettila! Sopporti a malapena la vista del
sangue e le tue capacità in combattimento sono appena sufficienti
per gli standar della flotta. Ricordo ancora quella simulazione di
una battaglia corpo a corpo…-
Alix fece una smorfia, sedendogli accanto .
- Tu la enfatizzi…Sono una pacifista…-
- Era un esame Alix, un esame! Stavi combattendo , hai ucciso il tuo
bersaglio e quando ne hai visto un altro che ti veniva incontro minaccioso
tu cosa hai fatto? Hai allargato le braccia e hai detto “ Senti
amico, parliamone…”
Alix arrossì - E che io sono per il dialogo, e poi scusami
ma sono dolce e romantica e tutto questo testosterone che circola
nella Flotta mi inquieta…e poi era una sala ologrammi, non un
vero e proprio combattimento...Ti ricordo che le volte che ho dovuto
difendermi l’ ho sempre fatto egregiamente-
- Ci conosciamo da un sacco di anni e non sono ancora riuscito a trovare
il bandolo delle tue contraddizioni…-
- Se è per quello nemmeno io ho mai capito come tu abbia tanto
successo con le donne….-
Il pc da tavolo emise un suono.
- Sono su questa nave da meno di un ora e già qualcuno mi cerca…-
disse alzandosi e sedendosi alla scrivania. Sperava solo che non fosse
suo padre, con i sermoni preparati dalla moglie. Quell’uomo
era una marionetta nelle potenti mani di sua madre.
Il monitor le disse chi era, e poco dopo il viso di T’Odek riempì
lo
schermo.
Accarezzò con lo sguardo la sua pelle scura, scura come gli
occhi e i
capelli.Vide che il Vulcan aveva lo sguardo insolitamente brillante.
Gli sorrise sapendo che lui non avrebbe ricambiato.
- Ciao T’Odek…-
- Alix- tagliò corto lui - sono giunto alla conclusione che
la non
comunicazione che avevamo deciso sia una decisione illogica -
Lei si appoggiò alla sedia, posando le mani in grembo - Come
al solito non ti seguo. Specificare- gli riposte mentre tentava di
trattenere un sorriso. Prendeva sempre un po’ giro la seriosità
di lui. Non riusciva quasi a farne a meno.
- Dovresti sapere che il tuo umorismo non provoca in me nessuna emozione-
Lei avvicinò il volto allo schermo- Per una volta concordo
con la tua
irritantissima logica sul fatto che non parlarci sia una soluzione
stupida.
Cosa proponi?-
- Suggerisco fortemente una piccola vacanza insieme. Direi che una
licenza di quattro giorni potrebbe essere sufficiente-
Quattro giorni?
- Dove vuoi andare esattamente?-
- In un posto che voi umani giudicate….romantico-
Alix per poco non cadde dalla sedia. Era sicuramente uno scherzo,
ma sapeva benissimo che i vulcaniani non scherzavano mai.
Era forse un ologramma?
- Puoi ripetere?- chiese infine ormai con il naso completamente schiacciato
sullo schermo, il sedere a mezz’aria e le mani appoggiate alla
scrivania.
- Alix, la tua immagine è distorta. Rimettiti seduta-
Lei obbedì facendo una smorfia con la faccia, ancora indecisa
sulla natura di quel viso al di la dello schermo.
Ologramma o vulcan?
- Probabilmente cercare di capire meglio la tua umanità ci
permetterà di salvare la nostra unione -
Lei sbatté gli occhi un paio di volte, tentando di ignorare
Astir che mimava un suonatore di violino alternandolo ad un improbabile
parodia di Cupido, volteggiando come impazzito per l’alloggio.
- Molto bene, ma credo che sia meglio affrontare il discorso quando
torno…Non ho la minima idea di quale sia la missione ma sicuramente
non sarà breve e temo nemmeno troppo vicino, per cui comunque
dovremmo stare lontani e…- cosa diavolo stava dicendo?
Astir si era fermato, e la stava guardando allucinato.
Anche il viso impassibile di T’Odek aveva una strana espressione
-
D’accordo…mi sono persa. Hai ragione, non serve a niente
non comunicare e si, ne parleremo ma quando torno. -
Ora era sicura di essere stata chiara.
- Molto bene Alix. Fai buon viaggio- e lo schermo ridivenne nero.
- Mi sembrava arrabbiato, non vorrei dire…- spezzò il
silenzio Astir
servendosi un succo d’arancia dal replicatore.
- No, non era arrabbiato. E’ la sua normale simpatia…-
rispose alzandosi dalla scrivania - Mi devo fare una doccia, fra poco
devo andare dal Capitano…Senti, mentre mi rendo presentabile
mi disfi le valigie?-
- Niente da fare, non hai ancora vinto a poker ….-
- Beh…mi porto avanti…- rispose infilandosi nel bagno.
E sentì la risata di Astir filtrare dalla porta chiusa.
*** UFFICIO DEL CAPITANO***
Quindici minuti dopo, quando uscì dal suo alloggio ,sembrava
un'altra
persona.( e in più i bagagli erano stati disfatti)
I suoi lunghi capelli rossi erano imprigionati in un cilindro di metallo
satinato e aveva le labbra leggermente lucide di rossetto.
Era in ritardo e sperava che il Capitano non fosse pignolo con gli
orari.
Schizzò nel turbo ascensore, dividendolo con un nerboruto umano
e un betazoide.
Chiuse immediatamente la mente…Con un betazioide in giro era
meglio non fidarsi….Astir insegnava.
Scese al ponte e pochi istanti dopo si annunciò al Capitano.
Entrò in un ufficio fiocamente illuminato, con il panorama
direttamente
sull’ hangar di partenza.
L’uomo le dava le spalle, ed aveva le braccia incrociate sul
davanti.
Alix studiò con curiosità quella figura di schiena..
Alto, spalle larghe, scuro di capelli.
Eccolo li il capitano Kiron pensò con un po’ di ansia.
Quanto ci sarebbe voluto questa volta per entrare in conflitto anche
con lui?
-Buongiorno Capitano- disse mettendosi sull’attenti.La sua voce
non tradiva nessuna emozione.
Kiron si girò lentamente, mentre scioglieva le braccia dal
petto.
- Riposo Tenente…- le disse.
- Grazie Capitano…sono il Tenente Alix Eder Koburg, il suo nuovo
Timoniere- rispose, incrociando le braccia dietro la schiena. Era
in ritardo di quattro minuti.
- Desidera un caffè tenente? So che è la sua bevanda
preferita….-
- Grazie Capitano, ma per oggi ho esaurito il numero dei miei caffè
giornalieri…- ( “Ma ho un paio di bonus alcolici”
pensò tentando di non fare facce)
Ancora nessun accenno al ritardo…che non se ne fosse accorto?
Improbabile avrebbe risposto T’Odek, ma insomma, non ci voleva
certo una mente vulcaniana per arrivarci.
- E’ già stata nei suoi alloggi? - le chiese.
- Si signore e sono decisamente confortevoli…c’è
anche molto spazio per i miei oggetti personali - ( per “oggetti
personali” Alix pensava
semplicemente al fatto che più spazio era disponibile più
possibilità aveva di spandere il suo disordine in maniera omogenea,
dando l’impressione di un quasi ordine…)
- Molto bene …E’ un piacere averla a bordo-
Lei alzò un sopracciglio, stupendosi del tono assolutamente
tranquillo del Capitano.
Lui la guardò dritto negli occhi - Perché quell’espressione
Tenente?- le chiese serio.
- Posso parlare liberamente ?-
- Naturalmente…-
- Per nessun Capitano è mai un piacere avermi a bordo…-
disse Alix
semplicemente, senza distogliere lo sguardo.
Il viso severo di Kiron si distese in un sorriso, appena accennato
- Sono perfettamente al corrente dei suoi pregressi sulle altre navi
Tenente, come sono al corrente che lei è uno dei migliori piloti
della Flotta…La mia nave ha bisogno di un timoniere e imparerà
presto a conoscermi. Non è mia abitudine farmi idee basandomi
su giudizi resi da altri, per quanto importanti siano. Ne prendo atto
naturalmente, ma preferisco farmi un idea personale .-
Lei non rispose, mentre faceva penetrare nella mente quelle parole.
Lui continuò - Ci vediamo in plancia .In libertà-
Alix scatto sull’attenti, salutò ed uscì ma ,prima
che le porte dietro di
lei si chiudessero, il capitano la chiamò
- Tenente-
Lei si girò piazzando i suoi occhi azzurri in quelli scuri
del Capitano.
- Spero non si perda più per i corridoio della nave…-
Lei si morsicò un labbro - No Signore. Non mi perderò
più-
- Molto bene tenente…-
E la osservò sparire dietro le porte automatiche.
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Tenente Alix Eder Koburgl
Ufficiale di Rotta
USS Wayfarer NCC-62925
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