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Titolo: 6-6 - After hours
Autore: Gianluca / Ristea
D.T.: 27/10/2386
Luogo: USS Wayfarer
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Dorian amava i corridoi della Wayfarer.
Di giorno i neon freddi e luminosi sottolineavano il
continuo viavai di ufficiali e subordinati, deciso e
frenetico quando dettato da un compito da assolvere o
tranquillo e rilassato come un tragitto verso il bar
di prora.
La sera, invece, le luci soffuse esprimevano calore e
accoglienza, rendendo meno difficile il compito
dell'occasionale ufficiale di turno. Anche se nello
spazio giorno e notte hanno poco senso, penso' Dorian.
I suoi passi non facevano rumore sul pavimento
fonoisolante, e le porte si mostravano una dopo
l'altra alla sua sinistra. Dorian noto' che da qualche
minuto non aveva incrociato anima viva. Dov'era
finito?
Lesse la piccola etichetta in acciaio satinato al
fianco di una delle porte. "Guardiamarina C.Brett,
C.E.Parker, E.O.Kane".
Accidenti, penso', sono arrivato alla zona alloggi.
Giro' sui tacchi e ricomincio' la sua passeggiata
senza meta e, forse per questo, piu' interessante.
La lieve forma di insonnia che lo aveva sempre
accompagnato nel corso della sua breve vita ogni tanto
si acuiva. E con l'esperienza aveva scoperto che la
forma migliore di combatterla era semplicemente
accettarla: cosi', invece di girarsi nel letto senza
posa o guardare un soffitto buio, Dorian si vestiva e
bighellonava.
La notte ha una prospettiva tutta sua, rifletteva.
Piccoli dettagli di ambienti, oggetti e spazi venivano
fuori all'improvviso, trascurati dalla frenesia del
giorno. Una stanza con una porta che non aveva mai
visto prima, o a cui non aveva mai fatto caso. Le
rifiniture dei banconi del laboratorio scientifico. La
bellezza della passeggiata sul ponte 4, finalmente
deserta.
O forse era semplicemente il fatto di avere piu'
tempo? Forse era quello. Di giorno non c'e' mai tempo
per i piccoli particolari. E la vita di un ufficiale
di StarFleet non era certo prodiga di tempo, ne'
tantomeno semplice o facile, soprattutto su una nave
sempre in prima linea come la Wayfarer. Penso'
vagamente a tutte le avventure che aveva vissuto a
bordo della classe Sovereign. Aveva incontrato esseri
quasi onnipotenti, rischiato di saltare in aria
diverse volte, ospitato personalita' importanti della
Galassia. E tutto nel giro di pochi anni! La cosa non
finiva mai di meravigliarlo, e nello stesso tempo di
renderlo orgoglioso. Lasciarsi alle spalle una
prestigiosa carriera universitaria aveva avuto un
senso, alla fine.
Aveva sperimentato tutto quello che aveva insegnato.
Aveva scoperto cose nuove, e la sua esperienza di sala
macchine era diventata notevole. Persino la sua
balbuzie stava migliorando, penso'. E, cosa tra le
piu' importanti, poteva godere quanto voleva della
vista dello spazio profondo. Era uno spettacolo
impagabile osservare la miriade di scintille che
brillavano dai visori e dalle vetrate. Le belle
vetrate della Wayfarer.
Sorrise.
Ogni giorno sembrava che quella nave stesse entrando
sempre di piu' nella sua anima, come una casa alla
quale, invece di dare una sua impronta come inquilino,
stesse concedendo di imprimere qualcosa dentro di lui.
Dorian non aveva mai pensato che ci potesse essere
qualcosa di definitivo nella sua vita. Men che meno
con una vita come quella a bordo della Wayfarer, dove
la morte era una compagna discreta ed invisibile ma
sempre presente. Eppure, nonostante il senso di
instabilita' e di estemporaneita' che viveva insieme
ai suoi colleghi, non sarebbe stato brutto invecchiare
sulla Wayfarer. No, non sarebbe stato per niente
brutto.
Dorian occhieggio' un'altra etichetta. "Dottoressa
E.Stein". Si fermo' un attimo ad osservarla.
Il personale di comando della Wayfarer sembrava
inchiodato in una porta girevole, penso' sorridendo.
Ad ogni nuova missione, buona parte dei posti di
comando cambiava titolare. Un'altra conseguenza della
vita mirabolante di quella nave.
Si sorprese al pensiero del fatto che, da pivellino
qual era appena arrivato a bordo, adesso era il terzo
ufficiale anziano, dopo il capitano Kiron e il tenente
comandante Kublik. Come cambiavano le cose!
I nuovi arrivi sembravano promettenti, pensava Dorian.
Persone con esperienza ed entusiasmo. Le uniche due
cose che contano per riuscire a sopravvivere in
StarFleet, si disse. Insieme ad un buon instinto di
conservazione, ovviamente.
In bocca al lupo, dottoressa, le auguro', e si
reincammino' nella notte silenziosa.
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=/\= Lt.Cmdr. Dorian Z. Ristea =/\=
Chief Engineer Officer
USS Wayfarer - NCC 62925
gnacci@yahoo.com / ICQ 17647881
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