USS WAYFARER
presenta
Apocalisse verde
Missione 15
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS WAYFARER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS WAYFARER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 2018
www.starfleetitaly.it | USS WAYFARER
Equipaggio
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Capitano Michael Lucius Kiron Capitano
| Tenente Comandante Sheeval Wu Capo Sicurezza
| Tenente Comandante Erjn Martia Kublik Consigliere
| Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea Ingegnere Capo
| Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa Ufficiale Comunicazioni
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Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker Ufficiale Medico Capo
| Tenente Comandante Gregory Cooper Ufficiale Scientifico Capo
| Tenente Comandante Mehon Vaitor Ufficiale Tattico Capo
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Autori
Capitano Michael Lucius Kiron Michele Congia
| Capo Sicurezza Sheeval Wu Silvia Bianchini
| Consigliere Erjn Martia Kublik Ivana Minati
| Ingegnere Capo Dorian Zsolt Ristea Gianluca Nacci
| Ufficiale Comunicazioni Asuna Pauline Ichigawa Silvia Izumi
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Ufficiale Medico Capo Julia Reis Squiretaker Vanessa Marchetti
| Ufficiale Scientifico Capo Gregory Cooper Franco Carretti
| Ufficiale Tattico Capo Mehon Vaitor Marco Calandri
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Sommario
Sinossi
15.01 - Il pianeta fantasma
15.02 - Spoiler?
15.03 - Campo di battaglia
15.04 - Dominio vegetale
15.05 - Personalità a confronto
15.06 - Bonsai senzienti
15.07 - Niente paura
15.08 - Barbecue
15.09 - Situazione 'Hot'
15.10 - Gioco di sponda
15.11 - Punto zero
15.12 - Istinti primari
15.13 - Acqua e sale
15.14 - Asparagi cotti al microonde
Sinossi
Missione 15
15.01 - Il pianeta fantasma
Autore: Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa
USS Wayfarer, Plancia
04/06/2397, Ore 21.00 - D.S. 73425.9
Kiron scattò in piedi dalla sua poltrona di comando voltandosi verso Ichigawa con fare severo: "Che diamine vuol dire che non riusciamo a contattarli?!"
La Ichigawa continuò ad agitare le mani sull'interfaccia della consolle che aveva di fronte, senza voltarsi e alquanto nervosa, cercando di tarare meglio alcuni dei parametri di rilevamento dei segnali, quindi senza scomporsi eccessivamente rispose: "Non riesco ad agganciare il segnale dei comunicatori, Capitano. Però posso provare a comunicare con la navetta."
"Proceda immediatamente.", poi si voltò verso Vaitor "Perchè non riusciamo ad agganciarli?"
Vaitor alzò lo sguardo dalla consolle e rispose: "Signore, le cause possono essere diverse. Potrebbe essere un malfunzionamento dei comunicatori, anche se le probabilità indicano che è parecchio strano che sia avvenuto contemporaneamente per tutta la squadra. A meno che non si sia verificata qualche condizione ambientale o una qualche interferenza che li abbia messi fuori gioco, ma penso che il signor Cooper possa darle maggiori dettagli in caso fossero presenti anomalie di questo genere..."
"Se ne avessi avuti, sarei già intervenuto non crede?", aggiunse causticamente Cooper. "Dalle analisi non mi risulta che sul pianeta ci sia nulla di anomalo a livello chimico o biologico. A parte il fatto che non sembra esserci nessun essere vivente ad eccezione delle piante, nonostante le grandi città che lo ricoprono e la presenza di una civiltà tecnologicamente avanzata."
"Niente di niente?", chiese Kiron.
"Niente. Nemmeno un moscerino." poi fece una pausa. "Nemmeno la nostra squadra di sbarco..."
"Ichigawa, è riuscita a comunicare con la navetta?", chiese poi riportando l'attenzione sull'ufficiale alle comunicazioni e al suo tentativo.
"Si e no, Capitano. La chiamata sembra correttamente raggiungerla, ma nessuno risponde.", disse poggiando le mani al bordo della consolle e alzando lo sguardo al cielo.
***FLASHBACK***
USS Wayfarer, Plancia
03/06/2397, Ore 15.40 - D.S. 73422.56
"Capitano, comunicazione in ingresso. Arriva dal pianeta di Albatross", annunciò Ichigawa.
"Apra il canale e mandi sullo schermo", rispose lui tranquillo.
"E' solo audio", confermò la donna mentre lo schermo restava immutato e iniziavano a sentirsi diverse voci.
Le voci, in parte maschili e in parte femminili gridavano richieste di aiuto. Si udirono degli spari di phaser e, ad un certo punto, una voce di una donna nel panico che gridava "Quei mostri ci hanno circondato!!! Ci serve aiuto!".
Prima che tutto questo si concludesse con un silenzio assordante, Kiron cercò più volte di intervenire chiedendo con chi stava parlando e cosa stessero affrontando, ma nessuno gli diede risposta.
"La comunicazione si è interrotta così Capitano. Credo che non fossero in grado di sentirci.", precisò la Ichigawa.
"Numero Uno, cosa ne pensa?", chiese lui voltandosi verso il Comandante.
"E' sicuramente un SOS, ma non abbiamo molti dettagli per poter capire cosa sta accadendo.". Si grattò il mento con la mano: "Onestamente non sono in grado di immaginare cosa stia avvenendo su quel pianeta. Non so quali cause possano aver portato ad una situazione del genere. Spero non si tratti di una guerra civile. Ad ogni modo forse è il caso di andare a controllare."
"Lo penso anche io." rispose facendo una breve pausa, un po' sconsolato. "Numero Uno, Comandante Wu, Consigliere...formate una squadra di sbarco con gli addetti alla sicurezza. Portate con voi anche la dottoressa Squiretaker.", si alzò dalla poltrona, "Si occuperà dei feriti. Per il momento evitate di interferire per quanto possibile nel conflitto e concentratevi sul capire cosa sta accadendo su quel pianeta. Prendete la navetta. Vi raggiungeremo e prenderemo a orbitare attorno al pianeta a portata di teletrasporto domani sera, non appena saranno finite le manutenzioni ordinarie dei sistemi di cui si sta occupando il Comandante Ristea. Non mi permetterà di rimandarle ulteriormente. Fino ad allora non saremo a portata di segnale e dovrete cavarvela da soli."
***FLASHBACK***
Albatross, poco lontano dal punto di atterraggio della navetta
03/06/2397, Ore 20.15 - D.S. 73423.08
La navetta era atterrata vicino ad una zona boscosa, lontano da tutte le città presenti nel pianeta di modo da evitare di finire nel mezzo del conflitto...anche se dalla navetta non erano riusciti a individuare nessuno nel punto esatto da cui proveniva la chiamata di soccorso.
"Non rilevo alcuna forma di vita, Comandante..", affermò la Squiretaker incredula fissando il proprio tricorder.
"Probabilmente ci hanno contattato da fuori portata del tricorder. Oppure sono sotto terra..", rispose Erjn.
"No. Non mi sono spiegata bene...non rilevo alcuna forma di vita, nemmeno animale nei dintorni. Nemmeno un moscerino...", aggiunse lei.
"Non rilevo fonti energetiche anomale e la situazione ambientale rientra nei parametri standard", aggiunse la Wu rimettendo il proprio tricorder agganciato alla cintura e sfiorando con la mano phaser appeso sempre alla cintura.
"Teniamo monitorati i segnali e proseguiamo verso il centro abitato più vicino. Se tanto non c'è nessuno non mi aspetto che correremo dei rischi, ma potremmo trovare indizi che spieghino cosa sia successo. O un eventuale ingresso sotterraneo se si trovano sotto terra."
La squadra si addentrò nel bosco in direzione della città più vicina. C'era un assordante silenzio dovuto all'assenza del ronzio degli insetti o del cinguettare dei volatili. Si udiva solo lo scalpiccio dei piedi che pestano le foglie secche sul terreno.
"Siete sicuri che non c'è nessun essere vivente in superficie?", chiese all'improvviso il Consigliere.
La dottoressa la guardò un attimo perplessa, ma rieseguì comunque una scansione per sicurezza. "Confermo Consigliere", annuendo. "Qualcosa non va?"
"Niente.", rispose scuotendo la testa. "Ho come la sensazione che ci sia qualcosa che ci segue. Sarà solo condizionamento psicologico. Proseguiamo."
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15.02 - Spoiler?
Autore: Capitano Michael Lucius Kiron
***FLASHBACK***
Albatross I, poco lontano dal centro abitato di Albatross City
03/06/2397, Ore 20.15 - D.S. 73423.08
Moltissime erano le stelle che, con la complicità di una notte priva di antagonisti molto più luminosi, pigolavano tra le fronde discontinue degli alberi di alto fusto e sopra le teste dell'away team.
Avvolti da quella stessa complicità, il gruppo di ufficiali della Federazione muoveva furtivamente i propri passi in direzione del centro abitato sotto la guida spigliata, ma sempre vigile, del Tenente Comandante Wu. Ai suoi lati due uomini della sicurezza facevano strada assieme a lei al resto del gruppo, altri due in posizione arretrata ne chiudevano la formazione.
Improvvisamente un alito di vento spirò tra gli alberi, profondo come il respiro di una grande creatura sopita in un sonno ancestrale, gonfiandone le fronde e facendone danzare per un attimo le foglie caduche che fino a poco prima giacevano inermi ai loro piedi.
Wu si arrestò immediatamente e con lei il resto della squadra. Sfruttando la visione notturna dei suoi impianti ottici cibernetici diede un rapido sguardo nei dintorni senza rilevare nulla di rilevante.
"E' stata solo una folata di vento...nulla di cui preoccuparsi ..."
"Sarà, Comandante Wu, ma continuo ad avere avvertire una strana sensazione..."
"Il mio tricoder continua a non rilevare altre forme di vita se non le nostre ... magari è semplicemente una suggestione ..."
"La Dottoressa potrebbe aver ragione, Consigliere ... magari quel film oloricostruito di quel famoso regista del ventesimo secolo - di cui non ricordo il nome - che ci ha fatto vedere il Capitano l'altra sera le sta giocando un qualche scherzo ..."
"Comandante Rumar, sta parlando di me ... o di lei?!" Rispose sarcasticamente Erjn "Perché, a dirgliela tutta, ho visto olofilm veramente impressionanti e la notte ho comunque dormito come un angioletto..."
"Ammetto che questa condizione di solitudine unita a questa ultima folata di vento mi ci hanno fatto pensare ...ma era solamente un film ...e comunque non volevo offenderla ... " Minimizzo Rumar, sorridendo.
"Non mi sono offesa, Comandante ... ci mancherebbe..."
"Di che olofilm state parlando?" Chiese incuriosita la Squiretaker.
"The happening ... Un film di fantascienza del regista Shymalan..."
"Uhm ... Mai sentito nominare."
"Ci credo! E' un regista del ventesimo secolo terrestre ... come sa, il Capitano Kiron ha la passione per ... 'l'archeologia" Ironizzò Erjn "e, galvanizzato dal ritrovamento di questo reperto storico della filmografia della Terra negli archivi di bordo, l'altra sera ci ha invitato alla oloproiezione ..."
"Fortunatamente ero di turno." Commentò Wu.
"Anche io ... Mi chiedo che cosa ci si possa trovare in un film di fantascienza di qualche secolo fa con dischi volanti e alieni improbabili ... senza contare poi che gli effetti speciali sono 'preistorici' ..."
"No Dottoressa, niente dischi volanti e niente alieni ... e anche gli effetti speciali erano in verità minimi ... più che un film di fantascienza, era un thriller psicologico barra fantascientifico ... devo dire che non era male, anzi ..."
"Tanto non penso che lo vedrò mai, quindi non c'è pericolo di spoiler ... qual era la trama?!?" Chiese la Squiretaker cercando di far finta di non essere poi così tanto interessata.
"Qualcosa di inspiegabile ed indefinito presente nell'aria del pianeta Terra, forse innescato dal respiro delle piante, spinge i suoi abitanti a suicidarsi nei modi più cruenti...e altrettanto inspiegabilmente, così come era arrivato, sparisce ... quasi come se il pianeta volesse dare un avvertimento ai terrestri di quel periodo storico che con le loro attività ne stavano compromettendo la salute ..."
"O come se il pianeta stesse sviluppando degli anticorpi per controllare o addirittura debellare l'infezione 'umana' ..." Aggiunse Kublik
Il silenzio che ne seguì fu quasi assordante.
"Ok, ok ... Se siete interessati, al ritorno a bordo potremmo chiedere al Capitano di riorganizzare un'oloproiezione de The Happening..." Minimizzò Rumar " Ora però direi che possiamo proseguire verso il centro abitato ... "
"Sì, Signore." Rispose prontamente Wu e, dopo aver fatto cenno ai suoi uomini, il gruppo si rimise in cammino.
Intanto la dottoressa Squiretaker riprese ad armeggiare con il suo tricorder e tornò ad analizzare i parametri ambientali.
"Quindi se siamo le uniche forme di vita animali su Albatross I, non sono spariti soltanto gli abitanti del pianeta ... ma anche i mostri a cui gli Albatrosiani facevano riferimento nel messaggio di soccorso." Ragionò sottovoce il Consigliere Kublik avvicinandosi alla Dottoressa "Sempre che non fossero vittime di allucinazioni collettive come nel film di Shymalan."
"Consigliere, ma è proprio sicura che quel film non l'abbia suggestionata?"
"Assolutamente ... però converrà con me che a volte la realtà sa superare la fantasia..." e aggiunse "Ci sono più cose in cielo e in terra, Julia, di quante ne sogni la tua filosofia. Teniamo gli occhi, le orecchie e il cuore ben aperti ..."
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15.03 - Campo di battaglia
Autore: Tenente Comandante Erjn Martia Kublik
***FLASHBACK***
Albatross I, poco lontano dal centro abitato di Albatross City
03/06/2397, Ore 20.45 - D.S. 73423.14
Se ci fosse stata una strada, un percorso o anche solo un sentiero era impossibile da dire.
Kublik continuava solo a camminare su un letto di sterpaglie secche, tutto intorno almeno ad occhio nudo, la vegetazione invece sembrava fin troppo rigogliosa, specialmente, la sua attenzione era stata catturata durante il tragitto da alcune piante che per altezza avrebbero potutosembrare alberi con lunghissime foglie verde smeraldo percorse da filamenti rossi.
Se la situazione fosse stata diversa, ne avrebbe apprezzato la bellezza, perché ce ne erano a centinaia ed il cromatismo che creavano era davvero pittoresco il ricordo tornò alla prime licenze che amava trascorrere scoprendo di volta in volta la magnifica flora di ogni luogo che visitava.
Presa dalla curiosità si avvicinò ad una di quelle lunghe foglie pendule per osservarle da più vicino ed ammirare le meravigliose venature color cremisi che sembravano quasi pulsare sotto il tocco della sua mano.
"Assolutamente affascinante" pensò poco prima che la foglia si spezzasse di netto come se fosse di vetro soffiato schizzando la divisa del Consigliere di un liquido rossastro...
"Accidenti a me!" si rimproverò continuando a seguire il gruppo.
"Ci siamo!" disse finalmente Rumar, volgendo come gli altri lo sguardo verso l'alto...
Un centro abitativo, con costruzioni voluminose e verticali molto fitte, come il silenzio che li avvolgeva.
"Dove sono finiti tutti?"
Per quanto scontata, era l'unica domanda che inevitabilmente chiunque si fece.
"Rilevo una traccia biologica..." esordì Wu attirando immediatamente intorno a se tutta l'attenzione del gruppo.
"Confermo!" corroborò la Squiretaker "Sono molto vicine e sono sicuramente tracce di tipo ematico..."
Rumar cercò di rimettersi in contatto con la Wayfarer, prima di vedere la dottoressa avvicinarsi alla Kublik con il tricoder.
"Consigliere... la traccia è sulla sua divisa ..."
Erjn incredula si toccò istintivamente la macchia.
"Ma... se intende questo alone, si tratta semplicemente di un tipo di linfa di queste piante..." indicando una delle tantissime intorno "Ho provato a guardare da vicino una delle foglie e praticamente si è spaccata appena sfiorata, macchiandomi."
"Non si preoccupi, è comunque una traccia inerte" la rassicurò la Squiretaker, facendo tirare un sospiro di sollievo all'intera squadra che si era riunita intorno al Consigliere
Senza perdere tempo in chiacchiere la dottoressa si avvicinò alla più prossima delle piante e cominciò con perizia ad abbassare ogni foglia che puntualmente si sgretolava gettando flutti del liquido ovunque.
Nulla avrebbe potuto prepararla al macabro scenario che gli si profilò davanti la donna arretrò inorridita subito affiancata da Rumar che fece appello a tutto il suo sangue freddo.
Al centro della pianta, come fosse un vero e proprio bulbo, c'era il corpo adagiato in posizione fetale di quello che era un umanoide, con gli arti scomposti ormai tutt'uno con il sottosuolo e le sue radici, senza più colore, senza più odore, senza quasi più forma una sorta di mummia che sembrava aver dato la vita alla pianta con le sue stesse ossa e dalle sue stesse vene.
Dopo lo sgomento iniziale Rumar lanciò un'occhiata silenziosa verso la dottoressa che cercava malgrado lo sconcerto di rilevare quanti più dati possibile.
"Comandante... purtroppo non riesco a capire... di sicuro questa pianta ha tratto linfa vitale da questo corpo, non ho certezze, ma credo che per quanto riguarda questo caso almeno..." si interruppe come se neanche lei credesse a quello che stava per dire "credo che l'arbusto abbia vampirizzato questo organismo e che sia cresciuto tanto quanto la sostanza dell'organismo permettesse."
La Kublik si guardò di nuovo intorno, il senso di meraviglia o suggestione la aveva lasciata per dare posto ad immensa pena e disagio che percepì condividere con tutti i presenti
Rumar poco istanti dopo prese faticosamente la parola:" Signori proseguiamo con attenzione e rispetto, sicuramente questo è un campo di battaglia!"
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15.04 - Dominio vegetale
Autore: Tenente Comandante Sheeval Wu
***FLASHBACK***
Albatross I, Periferia di Albatross City
03/06/2397, Ore 21.42 - D.S. 73423.12
Il gruppo stava procedendo nel silenzio assoluto, spezzato di tanto in tanto dalle sporadiche raffiche di vento e dal rumore sinistro che questo provocava passando tra i rami e le fronde degli alberi. E più avanzavano più la presenza vegetale si faceva pressante nel macabro ricordo che ognuna di quelle piante aveva ucciso e assimilato un membro del regno animale. Ormai avevano perso il conto e non erano neanche, a detta della mappa, nella zona più popolosa della città. Via via che si avvicinavano si potevano notare le tipiche strutture di Albatross, edifici prevalentemente cilindrici con i tetti a pagoda con i caratteristici doccioni a forma di artiglio che si facevano sempre più vicine creando delle strade a serpentina. Ma sia le strade che le abitazioni erano coperte da un groviglio di rami e liane il cui colore marroncino era venato dal pulsante liquido scarlatto che fluiva dentro di loro.
"Guardate là" disse Wu puntando il dito verso un palazzo
"Cosa dovremmo vedere comandante?" disse Rumar
"Bruciature sulle piante..." rispose avvicinandosi e sfiorando un lungo tratto nero su una delle liane che da lontano sembrava solo un'ombra. Sheeval intensificò il tocco e il pezzo di liana si disgregò in cenere densa "i phaser le danneggiano, ma evidentemente non sono stati sufficienti."
La dottoressa si avvicinò ad esaminare la pianta con il suo tricoder medico. Lo spirito e la professionalità di medico e scienziato della Squiretaker presero il sopravvento sullo sgomento e sull'orrore di quello che stavano guardando.
"La bruciatura ha anche cauterizzato la ferita... interessante... la pianta sta provando a rigenerarsi, guardate questi nuovi filamenti e questi nuovi boccioli..." disse con tono fermo.
"Non capisco però da dove siano originati" commentò Rumar che, girandosi vide Kublik portarsi la mano alla testa.
"Tutto bene comandante?"
"Sì sì, solo un piccolo giramento di testa. C'è qualcosa che non riesco a definire..."
"In che senso?"
"C'è una o meglio più presenze, ma è tutto così confuso..."
L'away team si girò a guardarla e Erjn fece cenno loro di non preoccuparsi. Ignorando il gesto Julia si avvicinò e la scansionò con il tricoder
"Ha livelli molto alti nelle onde theta..."
"Non sto sognando... quindi... qualcosa sta comunicando con me?"
"Forse, o forse tutta questa situazione ti ha stressata" disse Julia minimizzando la questione.
"Sarà meglio avanzare." disse Wu tirandosi su "Il primo sole sta tramontando e tra mezz'ora perderemo anche la luce del secondo. Cerchiamo un posto sicuro"
"Concordo. La seguiamo comandante" disse Rumar.
Albatross I, Stazione di Polizia del 7° cluster di Albatross City
03/06/2397, Ore 21.42 - D.S. 73423.12
Il palazzo della stazione di polizia era circondato di rami, foglie e viticci tanto che il bianco dei muri era fittamente coperto dal verde e dal riflesso scarlatto provocato dalla luce artificiale che colpiva le venature pulsanti di sangue.
"La porta dovrebbe essere qui" disse Wu, dopodiché estrasse il phaser impostandolo sulla massima ampiezza. Il cono di luce bruciò il groviglio lasciando libero l'ingresso a forma di guglia. Si avvicinò alla porta e controllò se questa fosse aperta, ma questa non si aprì.
"Deve essere bloccata da dentro."
"Vede un altro ingresso?" chiese Rumar.
"Dovremmo cercare un altro posto per la notte." disse Julia
"No, questo è molto più sicuro. Guardate! Le finestre sono intatte... ah... là! In alto, c'è un abbaino, sembra aperto."
"Comandante, sono almeno dieci metri... e sembra piuttosto piccolo"
"Sono esattamente 12 metri e 30cm e lo spazio dovrebbe essere sufficiente a permettermi di entrare. Aspettatemi qui." disse Wu rilevando le misurazioni dai suoi sensori ottici. Dopodiché lascio il suo zainetto al marinaio Zante e si arrampicò velocemente sfruttando al massimo gli appigli creati dai rami e in brevissimo tempo le sue mani avevano raggiunto il bordo dell'abbaino. Si tirò sù con un colpo di reni e scomparve all'interno della struttura.
Cinque minuti dopo, quando già cominciavano a innervosirsi, sentirono un rumore giungere da dietro la porta e poi il portone si sollevò dal pavimento lasciando aperto l'ingresso.
"Scusate il ritardo, ma dovevo controllare che fosse tutto in ordine. Via libera!"
"Ottimo lavoro, comandante."
Una volta che furono tutti entrati, gli addetti alla sicurezza riposizionarono la porta al suo posto e rimisero i blocchi.
"Se la struttura è vuota, chi ha messo questi blocchi?" disse Kublik.
"Credo quel povero disgraziato..." rispose Wu, indicando un groviglio di rami dietro la guardiola "deve essere l'ultima cosa che ha fatto. Qui dentro non c'è più nessuno."
"Immagino che con il caos nelle strade tutti gli agenti siano andati fuori e abbiano lasciato solo un agente di guardia." disse Kublik
"È possibile, ma qualcosa deve averlo attaccato." intervenne Rumar.
"Giusto... anche se non sappiamo come tutto questo sia successo." disse Wu
"Però siamo nel posto giusto per scoprirlo." concluse la dottoressa.
"Infatti. Dormiamo qualche ora. Ne abbiamo bisogno. Comandante, organizzi i turni di guardia. Domattina vedremo di capire qualcosa di più."
Albatross I
04/06/2397, Ore 04.17 - D.S. 73423.99
Julia aprì gli occhi nel silenzio e nel buio. Solo una piccola luce veniva dalle sue spalle.
"Mancano ancora 13 minuti al suo turno di guardia." bisbigliò Wu.
"Non riuscivo più a dormire, tutta questa situazione è così strana..." rispose Julia sempre sottovoce.
"Allora deve leggere questi rapporti... la situazione è sempre più strana."
"È riuscita a entrare nel computer?" Julia si alzò e fu in due passi alle spalle di Sheeval.
"Non è stato difficile, c'è sempre qualcuno che non ricorda i codici di accesso... è bastato aprire uno dei cassetti."
"Cosa dicono?"
"È una situazione assurda, non sanno da dove vengono, ma da un giorno all'altro sono apparse spore che hanno attaccato alcuni cittadini... guardi queste foto."
Immagini miste di nubi di spore e rami che esplodevano dalle persone e dagli animali.
"Che orrore..."
"Hanno provato a usare phaser, campi di forza, lanciafiamme, ma non sono riusciti a fermarle."
"Ma almeno sapevano con cosa avevano a che fare?"
"No, pensavano solo a vegetali, nessuno dei test che hanno fatto è servito, ma la tecnologia scientifica Albatrossiana non è equiparabile a quella della Federazione."
"Ha scoperto dove potrebbe esserci un centro di ricerca... o quantomeno se ci sono sopravvissuti?"
"Se ce ne sono, c'è un solo posto. Il palazzo governativo..."
"Cerchi di riposare ora, ci andremo domani..."
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15.05 - Personalità a confronto
Autore: Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
USS Wayfarer, Ponte 4 - Hangar Navette
04/06/2397, ore 04.32 - D.S. 74422.44
I ronzii dei campi di contenimento, lo sfarfallio delle luci, il puzzo dei liquidi utilizzati per gli apparati motori.. tutto appariva come doveva essere.
Al guardiamarina Koinos gli si chiudevano le palpebre.
Era stato precettato per monitorare l'hangar navette, di notte.
Un'assurdità si disse mentre si esibiva nell'ennesimo sbadiglio a piena bocca grattandosi la barba.
Nessuno avrebbe potuto entrare o uscire dalla nave senza essere visto, segnalato e bloccato.
Ed anche se ci fosse stato un qualche successo in questa evasione, sarebbe bastato attivare un raggio traente per bloccare la fuga di una qualsiasi di quelle navette.
Certo, c'era l'eccezione della navetta della 'vecchia gallina' ... Koinos ridacchiò sommessamente.
L'Ammiraglio in pensione, nonché nonna della dottoressa, non le era mai stata molto simpatica: certo una vecchina notevole, doveva riconoscerlo, ma la sua presenza a bordo, da temporanea era diventata fissa e continuativa, tanto più foriera di guai. Finora tutti brillantemente risolti, ma fino a quando?
Da quando era salita a bordo, non c'era stata una missione della Wayfarer che si fosse conclusa pacificamente, diplomatica o meramente scientifica, senza qualche spargimento di sangue o rischi per la salute dell'equipaggio.
Una discarica dimensionale potenzialmente letale per tutti a bordo, una scaramuccia che poteva causare una guerra coi Breen sventata all'ultimo ed una crisi diplomatica con un pianeta amico, col rischio di finire tutti avvelenati.
Ultimo, ma non meno importante, un intero away team scomparso nel nulla: non uno, non due, ma ben quattro ufficiali superiori, responsabili di sezione, di cui non si avevano notizie da otto ore.
Non che al guardiamarina Koinos importasse granché di nessuno di loro: non li conosceva personalmente se non di vista, e lui, a sua volta, era solo un viso fra i circa ottocento membri di equipaggio presenti a bordo.
Ciò che più premeva a Koinos era di non venir immischiato in qualche missione: amava la vita a bordo, con i limiti del servizio ovviamente, ma con tutti i benefici di servire su una classe Sovereign e non su qualche 'bagnarola' di terz'ordine.
Aveva i suoi giri, le sue amicizie, le sue attività, le sue passioni. Tutto a bordo Koinos non aveva una vita al di fuori della Wayfarer o delle altre unità su cui aveva prestato servizio.
A detta dei superiori diretti, era preciso e puntuale nello svolgere la mansione assegnata, ma non si spingeva oltre. Si era sempre ben guardato dall'intraprendere qualsivoglia tipo di attività o missione che potesse farlo progredire in carriera.
Mentre per i suoi superiori ciò era un punto a suo sfavore, Koinos ne era orgoglioso.
Poco gli importava che la maggior parte dei suoi pari grado avessero quasi la metà dei suoi anni, ma aveva visto troppi volontari arditi non far ritorno solo per la volontà di seguire i superiori in qualche away team impressionandoli per qualche qualità che ritenevano di dover mettere in mostra.
Stupidi!
Loro non tornavano vivi, si beccavano giusto qualche frase di circostanza quando andava bene, ma spesso erano semplicemente dimenticati di fronte alle necessità contingenti.
Koinos rabbrividì al solo pensiero.
Fu allora che udì un brontolio sordo, simile a ... simile a un ringhio.
Il guardiamarina si alzò di scatto e mezzo intontito dal sonno, inciampò su se stesso e cadde rovinosamente faccia al pavimento.
Il colpo fu attutito dal riflesso autonomo del braccio sinistro, ma Koinos si ritrovò a fissare il suolo non pulitissimo dell'hangar. Dovette sbattere due volte le palpebre per convincersi di non essersi addormentato e che quel ringhio lo stava ancora sentendo e non era frutto della sua immaginazione.
Quando fece motto di alzarsi, spostando lo sguardo dinnanzi a sé, vide due stivali, sicuramente femminili, e la punta di un bastone di strana foggia e fattura appoggiato a terra a venti centimetri dal suo volto.
Koinos deglutì.
"Mi hanno accolto in molti modi differenti nei miei lunghi anni di servizio, ma una genuflessione di tale profondità, sebbene un po' maldestra e poco aggraziata, non l'avevo mai vista Guardiamarina... o devo pensare che ha perso qualcosa? Una lente a contatto forse? Sempre che qualcuno le usi ancora al posto di curarsi con le più sofisticate tecnologie laser.."
La voce dell'Ammiraglio Squiretaker era tranquilla e pacata, che smussava la vena di ironia della battuta senza farla cadere nell'offensivo.
O almeno quella era la situazione dal punto di vista obiettivo. Koinos, invece, la visse soggettivamente in maniera diametralmente opposta.
Sibilò un qualcosa quasi inintelligibile prima di rialzarsi.
Dietro all'Ammiraglia si era materializzato il Capitano Kiron.
"Ci sono problemi?" esordì l'ufficiale in comando della Wayfarer
"No!" rispose seccato Koinos
"No, affatto..." replicò l'anziana donna "anzi... il Guardiamarina si è offerto gentilmente di accompagnare la sottoscritta in missione."
Le espressioni di Kiron e di Koinos divennero stupefatte: se il Capitano era meravigliato e stupito, Koinos era esterefatto e disorientato.
L'unica cosa che gli venne in mente è che la donna avesse sentito qualcosa, o avesse intuito qualcosa nel suo borbottio sommesso di poco prima, ma non ebbe tempo di obiettare che il Capitano Kiron prese la parola.
"I sensori non riescono a venire a capo di quanto sta succedendo su Albatross I. Ho ceduto alle insistenze dell'Ammiraglio ed invieremo alcune navette per monitorare la situazione e..."
"Non credo sia opportuno, signore, in base alla mia esperienza, con tutto il rispetto, ma io credo che..."
"Guardiamarina Koions... oh che sbadata Koinos volevo dire..." esclamò Vanessa Squiretaker strappando un sorriso a malapena soffocato da parte del Capitano "ciò che lei crede o non crede è irrilevante. Non abbiamo bisogno del suo permesso per inviare delle navette per creare una griglia sensori in grado di potenziare la nostra scansione del pianeta. O ritiene che dobbiamo chiedere prima la sua autorizzazione?"
"Ehm... no, ma io pensavo che voleste andare su Albatross e... si insomma io non lo ritenevo sicuro vista l'importanza che rivestite a bordo e..."
"Oh ma che tenero, che pensiero premuroso... allora se mai ci sarà una missione di soccorso, terremo in considerazione la sua offerta, vero Capitano?"
"Q...quale offerta?" balbettò Koinos sbiancando in volto
"Come quale? Guardiamarina si è appena offerto volontario! Finalmente! I miei complimenti" sentenziò lapidario Kiron.
USS Wayfarer, Plancia
04/06/2397, ore 05.55 - D.S. 74422.59
"Come procede?" domandò Kiron al suo ingresso in plancia, facendo segno al suo sottoposto che occupava la poltrona di comando di rimanere al suo posto.
"Abbiamo inviato fuori dieci navette come da istruzioni, Capitano: in ognuna c'è una micro equipe con competenze trasversali come richiesto: esperti di comunicazioni, di sensori, di sicurezza ed addetti per l'emergenza medica. Sette navette sono già in posizione ed abbiamo iniziato a creare la griglia operativa sensoriale. Le dotazioni delle navette non sono equiparabili a quelle della Wayfarer, ma abbiamo implementato il raggio d'azione e la quantità di informazioni"
"Bene... le altre tre navette?"
"Due stanno per giungere in posizione, la terza è quella dell'Ammiraglio ed è quella che ha più spazio da percorrere, ma anche gli strumenti migliori"
"Molto bene Tenente Ichigawa, monitori la situazione. Voglio trovare delle risposte quanto prima!"
"Signor Vaitor con me in sala tattica, allerti anche il signor Cooper."
"Ehm non è a bordo, Capitano.. è sulla navetta dell'Ammiraglio."
"Cosa ha detto Comandante?"
"Credevo ne fosse stato informato signore... Cooper ha insistito nell'andare con l'Ammiraglio Squiretaker e la sua scorta. Con loro c'è anche il guardiamarina alle operazioni Koinos, l'addetto sensori Burian, alla sicurezza Hendriks e la vulcaniana T'Lin, Mc'Grays come supporto al timone..."
"Basta così.. conosco la composizione del team, solo non doveva andarci Cooper, ma il guardiamarina Marek."
"Spiacente, signore... il Comandante Cooper è stato irremovibile... e l'Ammiraglio ha ratificato la scelta."
"L'Ammiraglio è in pensione, Comandante!" esplose Kiron alzando gli occhi al cielo
"Ehm... sarà, ma è difficile convincerla a riguardo signore... specialmente con la nipote potenzialmente in pericolo."
"Va bene... va bene... basta così... venga solo lei Vaitor, faremo una riunione ristretta!"
"Agli ordini... ed il nostro capo ingegnere, Capitano?"
"Ho già dato un diverso incarico al signor Ristea, non si preoccupi."
Albatross I
Stazione di polizia abbandonata
04/06/2397, ore 06.30 - D.S. 74422.66
Come da istruzioni, Julia Squiretaker aveva svegliato tutti, cercando di procedere nel modo più silenzioso e meno traumatico possibile.
C'erano facce di tutti i tipi: riposate, agitate, insonni, preoccupate... ognuno affrontava la situazione facendo leva ad un proprio bagaglio di risorse personali che probabilmente nemmeno si sapeva di possedere prima di trovarsi in una situazione difficile.
Il Comandante Rumar si prodigò subito in consigli ed attività di supporto per ogni membro dell'away team. La sua tranquillità e cordialità era un ottimo balsamo per le preoccupazioni di tutti. Avere un punto di riferimento così era utile per mantenere alto il morale.
Allo stesso modo, il carattere riflessivo, ma deciso, del Comandante Wu infondeva coraggio in tutti quanti, fungendo da fonte d'ispirazione. Il fatto che fosse stata addestrata specificatamente in attività di recupero e salvataggio in ambienti ostili faceva il resto.
Più difficili da decrittare erano gli apporti del Consigliere di Bordo e della Dottoressa.
La prima era entrata in uno spirito di competizione non con i colleghi, ma con il mondo che li circondava: ciò emanava coraggio, ma, senza la logica che accompagnava ogni mossa della Wu, si poteva trasformare in temerarietà. Con semplici parole, caricava dal primo all'ultimo degli uomini dell'away team suggerendo opzioni o strategie d'azione, funzionali sull'immediato, ma senza una visione ad ampio spettro.
Era la prima volta che veniva vista così, forse tranne da Rumar, e ciò elettrizzava l'atmosfera di gruppo.
La dottoressa, invece, era profondamente turbata dal fatto di avere potenzialmente una moltitudine di corpi senza vita attorno a sé, uccisi da quelle che a prima vista sembravano essere delle innocue piante.
Certo sapeva di piante velenose, di piante carnivore e di qualsivoglia tipologia di vegetali in grado di donare vita o seminare malanni di ogni tipo, ma quello che aveva visto aveva nulla di naturale. Forse nemmeno sua nonna poteva vantare una conoscenza simile da risolvere il quesito.
Più ci pensava e più trovava come unica spiegazione un tentativo non andato a buon fine.
Un qualcosa creato in laboratorio sfuggito al controllo dei suoi creatori.
Non era difficile, visto il livello tecnologico Albatrossiano. Ma allo stesso tempo, proprio la non eccelsa capacità scientifica e tecnica, come aveva potuto portare gli abitanti del pianeta a tentare un esperimento artificiale di portata tale da infettare l'intero pianeta?
Una qualche malattia?
Un'esposizione a qualche agente patogeno?
Cosa poteva aver spinto gli Albatrossiani a quel tentativo? E cosa potevano loro mettere in campo di differente per evitare di seguire la loro stessa sorte?
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15.06 - Bonsai senzienti
Autore: Tenente Comandante Mehon Vaitor
Albatross I, Periferia di Albatross City
04/06/2397, Ore 07.00 - D.S. 74422.72
Il mattino era finalmente arrivato. Per la squadra di sbarco il risveglio e il ritorno a quella strana e inquietante realtà era stata meglio della notte satura di incubi. Ognuno, avvolto nella solitudine del proprio sonno, aveva avuto incubi terribili tempestati da piante carnivore, mostri vegetali, spore infettive e virus. Il risveglio era stato per tutti un bel sollievo, ma li aveva riportati alla realtà lasciandogli un retrogusto strano, un misto di paura e sconforto.
Avevano lasciato la stazione di polizia e avevano ripreso a camminare deviando molte volte a causa di liane e altri ostacoli naturali. Dopo quasi un'ora di camminata erano arrivati in prossimità del palazzo del governo quando il marinaio Darris disse: "Comandante Wu, guar... ."
Ma le parole gli morirono in bocca. Una serie di liane dure come lance l'avevano trafitto mentre rovi misteriosi avevano iniziato a percuotere la squadra di sbarco.
Istintivamente Wu estrasse il phaser e colpì una delle liane che avevano appena ucciso il suo marinaio.
Incurante dell'attacco, la dottoressa Squiretaker cercò di prestare le prime cure al marinaio Darris, ma capì subito che il giovane era morto ancor prima di toccare il suolo.
Il comandante Rumar cerò di coprire la dottoressa col suo phaser, ma mancò il colpo. La liana riscattò in avanti, ma il trill la evitò con un salto. Wu sparò ancora, più per copertura che per colpire un bersaglio specifico subito imitata dagli altri membri della squadra da sbarco. Con la coda dell'occhio Erjn vide una liana prepararsi a colpire Julia che stava cercando di mettere al sicuro il corpo del marinaio Darris. Senza pensarci due volte la donna scattò in avanti e coprì la collega. Poi i ricordi dell'eulariana diventarono confusi. Percepì l'impatto al suolo dando una energica testata contro il pavimento. Poi un dolore intensissimo e lancinante la avvolse. Infine una sensazione di caldo come se del tè tiepido le stesse colando sull'uniforme. Sentiva dei suoni attorno a sé. Forse erano voci e le urla dei colleghi, ma non riusciva a capirle. Pochi istanti dopo arrivò il dolore intenso come se un pugnale incandescente le avesse trapassato i polmone, fece per gridare, ma le mancò il fiato e poi tutto fu buio.
USS Wayfarer, Plancia
04/06/2397, Ore 21.10 - D.S. 74424.33
"Capitano rilevo qualcosa in avvicinamento." Esclamò Vaitor dalla sua postazione.
"Sia più preciso." Rispose Kiron seccato per la mancanza di dettagli.
"Difficile a dirsi... i sensori hanno difficoltà a stimare le dimensioni... sembra una nube con degli oggetti solidi." Spiegò l'ufficiale tattico.
"Sullo schermo." Ordinò il capitano volendo vederci chiaro.
Lo schermo riprodusse un'immagine di una vasta nube di color verdognolo con al centro degli elementi verosimilmente solidi di forma allungata simili a immensi petali tutti collegati ad un corpo centrale affusolato e molto lungo.
"Dimensioni approssimative 30 chilometri di lunghezza per una larghezza di due." Illustrò il bajoriano.
"Che cos'è?" chiese il capitano alzandosi sbalordito dalla sua poltrona.
"Questo sì che è strano..." Si intromise l'ufficiale scientifico in seconda, Tenente Kristoffel Janssen.
"Ci illumini." Ordinò Kiron.
"I sensori rilevano forme di vita multiple... di tipo vegetale." Spiegò Janssen.
"Una pianta?" Chiese Vaitor.
"Non è poi così impossibile." Fu la risposta asciutta di Janssen. "Abbiamo prova di forme di vita che riescono a viaggiare nello spazio... una forma di vita vegetale è di per sé molto più autosufficiente di una di tipo animale."
"La nube... sono semi o altre forme di vita vegetali?" Chiese il capitano.
"Difficile a dirsi... ." Janssen non distoglieva nemmeno per un secondo lo sguardo dai sensori. "Potrei passare la vita ad analizzarla per capire come funziona... potrebbe riuscire a spostarsi a velocità di curvatura o chissà che altro."
"Potrebbe essere senziente." Azzardò Mehon.
"Sarebbe straordinario!" Rispose Janssen elettrizzato, ma il capitano fu più pragmatico: "Come fa a dirlo?"
"Quella pianta era nascosta in un punto Lagrangiano e ora sta puntando verso di noi." Rispose Vaitor.
Kiron osservò l'essere come per scrutarne le intenzioni. Ma la conferma ai suoi timori arrivò poco dopo dall'ufficiale tattico:"Rilevo un picco energetico... scarica di plasma cinque secondi all'impatto."
Albatross I, Albatross City
04/06/2397, Ore 07.25 - D.S. 74422.77
La situazione era disperata. Wu e la squadra della sicurezza avevano difficoltà a tenere a bada i poderosi attacchi delle liane e dei rovi. Improvvisamente aveva fatto l'ingresso quello che doveva essere il burattinaio che muoveva i fili: una strana pianta alta più di due metri con una circonferenza di circa settanta centimetri. La creatura aveva un corpo centrale a forma di tronco marroncino da cui partivano le liane tentacolari. Nella parte superiore invece c'erano delle strane sfere luminescenti di colori rossastri e giallognoli tendenti al violaceo. Dovevano essere gli occhi dell'essere.
La creatura aveva sferrato un poderoso attacco e stava tenendo sotto scacco il comandante Rumar che, malgrado la posizione esposta, stava sparando col phaser nel tentativo di coprire la squadra. Dietro di lui la dottoressa Squiretaker cercava di portare le prime cure a Erjn che, per fare scudo con il suo corpo, era stata ferita da una liana acuminata che le aveva trapassato il polmone sinistro.
"La porti qui dottoressa." Disse Wu indicandole una zona riparata in cui avrebbero potuto adagiare la ferita.
"Non posso spostarla nelle sue condizioni." Fu la risposta di Julia mentre cercava di fermare l'emorragia.
Nel mentre Wu sparò qualche colpo di phaser disse: "Non avete scelta altrimenti morirete entrambi... Non posso sparare a quella cosa alla massima potenza con voi così vicine... Deker aiutale."
Il marinaio, incurante del pericolo, si lanciò in avanti con un balzo raggiungendo la dottoressa che si era appena messa l'anima in pace. I due afferrarono il consigliere, ma il movimento scosse la ferita generando un picco di dolore che si tradusse in un gemito della giovane donna priva di sensi.
"Buon segno." Pensò Julia ritenendo che se la mezza El-auriana poteva provare ancora dolore era ancora viva.
Di scatto raggiunsero la posizione di Wu grazie all'ottimo fuoco di copertura del capo della sicurezza e del primo ufficiale.
Raggiunto un punto sicuro, Julia non perse tempo riprendendo a somministrare le prime cure alla Kublik.
Nel mentre Rumar raggiunse la squadra dicendo: "Vaporizziamo quell'erbaccia una volta per tutte."
Wu annuì ed entrambi, portate le armi al massimo della potenza, fecero fuoco.
Due sfere di energia alla massima potenza colpirono in pieno la creatura causandone la vaporizzazione praticamente istantanea dell'acqua che era al suo interno e l'esplosione dell'essere. La scarica di phaser risalì fino ai tentacoli bruciandoli quasi per interamente. La strada era coperta dai resti. Alcuni erano gelatinosi e verdognoli, altri carbonizzati e altri continuavano a bruciare. Dei resti di tentacoli si muovevano come dei vermi al suolo. Una strana nebbiolina dovuta al vapor acqueo galleggiava in aria dando al tutto un aspetto molto più sinistro.
"Ho bisogno delle attrezzature della nave per salvarla." Disse Squiretaker nel vano tentativo di stabilizzare la donna.
Rumar si voltò per vedere le condizioni del comandante Kublik, fece per parlare ma il marinaio Deker fu più rapido: "Comandante... guardi."
Da infondo alla strada erano emerse due creature simili alla precedente e stavano arrivando verso di loro.
"Quanta energia vi è rimasta?" Chiese il primo ufficiale.
"Poca e insufficiente." Rispose per tutti Wu.
Rumar guardò i due alieni avvicinarsi, strinse il phaser e disse: "Pronti a vendere cara la pel..."
Non ebbe il tempo di finire la frase che un oggetto cadde tra i due alieni e, al contatto al suolo, esplose liberando plasma ad alta energia. Una delle piante fu incenerita sul colpo mentre la seconda continuò ad avanzare malgrado fosse avvolta dalla fiamme. Alzò i tentatoli infuocati, che bruciando apparvero molto più terrificanti, fece per colpire ma il comandante Rumar fu più rapido: "Fuoco."
La squadra di sbarco sparò una potente e precisa raffica di phaser che distrusse quel che restava della creatura.
Wu si guardò intorno nel tentavo di individuare chi avesse lanciato quell'ordigno e in poco tempo individuò una serie di umanoidi che stavano avanzando verso la loro posizione. Erano vestiti da tute simili a quelle per le operazioni extraveicolari e a quelle per il rischio biologico. In poco tempo i nuovi arrivati furono davanti alla squadra di sbarco.
"Chi siete?" Chiese Rumar.
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15.07 - Niente paura
Autore: Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea
USS Wayfarer, Plancia
Nello stesso istante
"Allarme rosso! Alzare gli scudi!", esclamò Kiron, senza staccare gli occhi dallo strano spettacolo sullo schermo.
"Scudi alzati", rispose rapido Vaitor.
"A tutto l'equipaggio", disse Kiron azionando il sistema di broadcast globale dal suo commbadge, "prepararsi all'urto!"
Al centro della nube, in corrispondenza dello stelo della creatura pseudo-vegetale, un rapido aumento luminoso confermò l'affermazione dell'Ufficiale Tattico. Una saetta energetica sfrecciò istantaneamente e si schiantò contro la Wayfarer. Il colpo fece sussultare la nave e conseguentemente tutto l'equipaggio.
"Scudi al 71%", disse Vaitor, asciutto. "Consiglio di rispondere al fuoco, Capitano."
Kiron annuì. "Scarica phaser a ventaglio al mio segnale!"
"Ricevuto." Vaitor operò velocemente sulla sua console. "Appena pronto, Capitano."
Prima che Kiron avesse la possibilità di parlare, un'altra scarica energetica colpì la nave.
"Cosa diavolo?..."
"Chiedo scusa Capitano, non avevo notato il nuovo picco energetico", disse Vaitor, una goccia di sudore sulla fronte che tradiva la sua apparente seraficità. "Scudi al 60%."
"Fuoco!" disse Kiron.
Il fascio phaser partì dalla prua della nave, coprendo una parte della nube verdognola che iniziò a ingiallire.
Come per reazione, la creatura sparò un altro raggio.
"Whoa!", si lasciò sfuggire Ichigawa, sbilanciata dal contraccolpo.
"Scudi al 46%", disse Vaitor.
Kiron si aggrappò forte i braccioli della poltrona di comando. "Una bestia molto aggressiva. Manovra evasiva 7, tenente!"
Azionò il commbadge. "Capo, ho bisogno di più energia agli scudi."
=^= Qui sala macchine. Ricevuto, capitano. =^=
Nello stesso tempo, i motori a impulso della Wayfarer iniziarono a farla rollare sulla sua sinistra. A distanza, la strana forma nube/stelo sembrava tenere fissa la mira, muovendosi di conseguenza.
"Qualsiasi cosa sia, siamo ancora a tiro, Capitano."
"Proviamo con qualcosa di più sostanzioso. Siluri fotonici al mio via!"
"Aye aye", disse Vaitor. "Pronti!"
"Tre siluri in sequenza", disse Kiron. "Fuoco!"
Obbedientemente, tre piccole stelle partirono rapidamente dalla Wayfarer. Il primo siluro illuminò la nube, che ingiallì ancora di più e iniziò a disgregarsi.
Il secondo siluro completò l'opera, diradando ancora di più quelli che sembravano petali, esponendo l'asse centrale.
Il terzo siluro centrò in pieno il tronco, liberando detriti/corteccia nello spazio circostante.
"Colpito!", disse Vaitor.
"Ottimo lavoro. Tenente, prepari altri siluri", disse Kiron.
Sebbene ferita, la creatura non sembrava demordere.
"Capitano, un altro impulso energetico in arrivo!"
"Capo!", disse Kiron. "Dia tutto agli scudi!"
USS Wayfarer, sala macchine
Nello stesso istante
"Agli ordini!", disse Ristea al suo commbadge.
"Paura? In sala macchine non c'è tempo per la paura..." pensò Dorian Ristea, mentre tutta la squadra lavorava febbrilmente, senza tenere conto degli scossoni ogni volta che la Wayfarer era stata colpita.
"Linea energia 54 ridirezionata al generatore scudi", disse Carlos Moreno. "Energia ponti 3, 4 e 5 al minimo e ricalibrati al generatore."
"Ricevuto. Tania, come stanno i blocchi di anti-override?"
"Rimossi", disse il tenente Berger. "Il generatore può tenere per massimo altri 30 minuti da adesso con il flusso energetico che gli stiamo mandando."
"Basteranno", disse Ristea. "Sentito, bella?", disse a voce più bassa rivolto alla Wayfarer in generale, che considerava irrazionalmente come una entità in sé, "basteranno."
"Niente paura giù da noi" si disse
"una delle principali lezioni che si imparano in sala macchine è fidarsi della equipe di comando. Noi non vediamo cosa succedere, ma sappiamo che ci tireranno fuori dai guai."
Le mani di Ristea volavano sulla console, liberando ancora più energia per i provati scudi.
Una sensazione allo stomaco e una mezza vertigine gli fece capire che la nave aveva iniziato un'altra manovra evasiva, ma la cosa non lo rallentò di un secondo. Una fede incrollabile era necessaria se si voleva sopravvivere a lungo nei meandri della Wayfarer. O di qualunque nave della Flotta Stellare in missioni esplorative. Era ovvio che ci fosse apprensione e una preoccupazione di fondo in circostanze come queste, ma l'importante era buttare tutto in fondo al cervello e continuare a fare il proprio lavoro. Chi non ci riusciva non durava molto.
Dorian era sulla Wayfarer da 15 anni.
"Non male come progresso per un ex-pulcino bagnato" pensò.
Un altro sussulto quasi lo fece cadere.
Erano stati colpiti di nuovo.
"Iniziare procedura di ridirezione di tutte le linee energetiche a impianti non vitali agli scudi!", berciò. "Ora!"
Le luci su tutti i ponti, inclusa Plancia e Sala Macchine, si ridussero a quelle di emergenza.
"Scudi al 5%", disse Tania Berger.
Ristea annuì.
Un altro colpo e sarebbero stati esposti.
USS Wayfarer, navette
Nello stesso istante
"Comandante, la Wayfarer è sotto attacco", disse un guardiamarina non meglio specificato.
Cooper non ricordava mai i nomi, e con quelle giacchette rosse sembravano tutti uguali comunque.
"Cosa?", disse, precipitandosi alla console.
"La comunicazione dice che un'entità sconosciuta si è manifestata nei pressi della nave con comportamento ostile" - eufemismo burocratico per "ha iniziato a sparare", pensò Cooper, ma non interruppe il guardiamarina. "Entrambe le parti hanno subito danni significanti."
L'ultima frase fece sbiancare sia Gregory che l'ammiraglio Squiretaker che nel frattempo si era avvicinata. La vecchia ha un udito impressionante, pensò.
Cooper rimase senza parole per alcuni istanti, mentre cercava di rimettere insieme i propri pensieri. L'idea di saltare sulla navetta e accompagnare l'ammiraglio gli era venuta per un miscuglio di impulsività, curiosità e senso di protezione per quella vecchia al suo fianco, a cui - gli costava ammettere a se stesso - si era riluttantemente affezionato.
E, in fondo, anche per irritare Kiron. I due avevano ormai stabilito, sulla base di una profonda stima professionale, un gioco di gatto-e-topo che divertiva silenziosamente entrambi, finché non influiva sui risultati lavorativi.
Cooper provocava, il capitano pretendeva di ignorarlo, il che incentivava Cooper a comportamenti ancora più oltraggiosi, con conseguenze teoricamente esilaranti.
"Quella piccola insubordinazione era solo una delle tante mosse sulla loro scacchiera" pensò.
Però ora lui era lì, ad almeno 25 minuti ad impulso da dove avrebbe dovuto essere. E dove voleva tornare, per dare il suo contributo.
Ancora prima che potesse dire qualcosa, l'ammiraglio lo guardò, acciaio negli occhi, e scosse la testa.
"So cosa sta pensando, Gregory", disse. Era la prima volta che lo chiamava per nome. "Non possiamo tornare indietro. Non avrebbe senso."
Cooper irrigidì la mandibola, ma non disse niente.
"Siamo troppo lontani, e cosa potrebbe fare una navetta - o più, anche se richiamassimo le altre? Non abbiamo informazioni su cosa sia quest'entità. E se può affrontare una nave Sovereign, significa che ci spazzerebbe via come mosche."
Gli mise una mano sulla spalla. La voce dell'ammiraglio si era addolcita, o era una sua impressione?
"L'unica cosa che possiamo fare per renderci utili è andare avanti. Abbiamo la nostra squadra sul pianeta da salvare."
"Cosa facciamo, Comandante?", chiese il guardiamarina sconosciuto.
"Andiamo avanti", disse Cooper, a denti stretti.
In fondo alla navetta, ignorato da tutti ma con gli occhi e le orecchie ben aperti, il guardiamarina Democritos Koinos, 54 anni di età di cui 33 spesi in semi-onorato servizio per la Flotta Stellare, percepì un'emozione dentro di sé che non aveva sentito da decenni.
Era forse... rimorso?
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15.08 - Barbecue
Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper
Wayfarer - Plancia
04/06/2397, Ore 07.50 - D.S. 74422.81
Erano dieci minuti che la Wayfarer e il misterioso essere ce la stavano mettendo tutta per farsi fuori a vicenda.
Gli scudi erano praticamente ridotti ad un lumicino, un altro colpo e la nave sarebbe stata spazzata via.
Kiron valutava il da farsi continuando a dare ordini che il timoniere eseguiva magistralmente senza nessun tempo di attesa. Il Capitano diceva di far danzare quei tre milioni di tonnellate di duranio e lui continuava a farlo senza preoccuparsi se quel movimento avrebbe spezzato in due la nave... era così che andavano le cose.
"Riusciamo a distanziarla?" chiese il Capitano guardando attentamente la massa verdognola attendendo il nuovo fascio di energia per poter valutare la direzione di fuga.
"A tratti, ha un rallentamento nel momento in cui i nostri siluri la colpiscono, ma poi torna alla carica riguadagnando velocità." rispose l'ufficiale tattico.
Kiron valutò le opzioni: continuare a colpire sperando in un colpo definitivo, ma il tenente Janssen non riusciva a dire se i danni alla creatura erano abbastanza da distruggerla, per quanto ne sapevano potevano continuare fino a finire la Santa Barbara. Girare la nave e avvicinarsi all'essere posizionandosi in un punto dove la sua bocca di fuoco non potesse colpire la Wayfarer... facile a dirsi, ma quasi impossibile da attuare. Per quello che ne sapeva poteva avere più bocche di fuoco o addirittura colpirli con altro. Oppure trovare un qualcosa che facesse più danni di quanto i loro siluri sembravano poter fare. In giro c'era un solo posto dove trovare una tale potenza.
"Timoniere, rotta 125.258. Massimo impulso! Date tutta l'energia agli scudi di poppa!" ordinò Kiron ben sapendo che l'energia rimasta non sarebbe bastata ad accendere una lampadina.
Il timoniere questa volta ebbe un fremito e un ritardo di qualche decimo di secondo, ma eseguì l'ordine senza staccare gli occhi dalla strumentazione.
La nave si tuffò in verticale schivando per puro caso l'ennesimo fascio di plasma concentrato. Per un attimo Kiron ebbe l'impressione di sentire lo scricchiolio delle giunture della sua nave. Lo schermo principale si divise in due, da una parte l'enorme nuvola vegetale e dall'altra l'incandescente sfera infuocata della stella del sistema.
"Signor Janssen, può calcolare la massa della creatura?" chiese il Capitano.
"Solo ipoteticamente... abbiamo le sue dimensioni e posso calcolarne il peso usando come parametri il peso specifico di un comune legno terrestre. Ma per quello che ne sappiamo potrebbe essere enormemente più leggero o anche solo cavo all'interno."
"La sua massa è superiore alla nostra?" chiese di nuovo l'uomo non prestando attenzione alla parola 'ipoteticamente'.
"E' una volta e mezza la nostra... ipoteticamente." aggiunse di nuovo come per mettere le mani avanti nel caso di errori.
"Calcoli una rotta che ci permetta di far cuocere quella 'grossa barbabietola' su quell'enorme falò!" sentenziò Kiron indicando la parte del monitor che evidenziava l'enorme stella in avvicinamento.
"Sarà molto vicino anche per noi..." puntualizzò Vaitor con un sorriso sghembo.
"Non si può avere tutto dalla vita." sentenziò il Capitano con una scrollata di spalle.
Albatross I - Albatross City
Contemporaneamente
"Chi siete?" Chiese Rumar.
"Non c'è tempo adesso, dobbiamo ritirarci!" rispose l'essere racchiuso nella tuta con una lingua cantilenante che il traduttore universale riconobbe come quella dei nativi di Albatross. Il suo volto era nascosto dalla visiera della maschera e Rumar non poteva dire quale fosse il suo aspetto o anche solo il suo sesso.
Mentre l'essere faceva segno di seguirlo, altri due armati di lanciafiamme inondavano la zona con un inferno liquido che permise agli uomini della Wayfarer di ritirarsi. Il Comandante Wu e due uomini della sicurezza, rimasero nelle retrovie sparando qualche occasionale colpo di phaser per permettere ai loro salvatori di ripiegare.
Il nutrito gruppo raggiunse un piccolo edificio semi coperto di rampicanti. Lo spazio era angusto, ma una botola nel pavimento permetteva di accedere ad un locale ben più ampio dal quale partiva uno stretto tunnel che si perdeva nell'oscurità.
"Spogliatevi!" ordinò l'essere richiudendo la botola dopo che tutti riuscirono a mettersi in salvo.
"Come scusi?" chiese il Comandante Rumar sorpreso.
"Quelle cose emettono spore che si attaccano ai vestiti. Le nostre tute non lo permettono, ma le vostre divise non hanno la stessa facoltà. Dove stiamo andando ci sono gli ultimi sopravvissuti di Albatross City e non vi permetterò di portare quelle cose lì dentro." sentenziò l'essere senza dare ulteriori spiegazioni.
"Fate quello che dice... levate tutto!" ordinò Rumar dopo un attimo di titubanza. Gli uomini della sicurezza lanciarono uno sguardo imbarazzato alle donne del gruppo, ma poi fecero quello che gli era stato ordinato.
Julia fu la prima a spogliarsi. Essendo un medico sapeva del rischio che potevano correre in caso di contaminazione. E dopotutto aveva visto in intimo ognuno di loro più di una volta durante le visite di routine e comunque la preoccupazione che provava per il consigliere era ben superiore a qualsiasi senso di pudore che poteva provare in quel momento.
"Anche il resto! Vi forniremo qualcosa appena appena raggiungeremo la nostra destinazione!" ordinò di nuovo l'essere.
Sheeval non fece una piega e si tolse tutto perfettamente a suo agio nella sua nudità mostrando un corpo flessuoso e armonioso. Con il suo aiuto il medico della Wayfarer riuscì a spogliare anche Erjn mettendo in mostra l'orribile ferita appena sotto il seno destro.
Una veloce medicazione, per mezzo di spray adesivo, permise al medico di bloccare l'emorragia. Almeno quella esterna. Non poteva sapere quanto fossero gravi i danni interni senza ulteriori analisi.
"Comandante, dovrà portare lei Erjn! Faccia attenzione."
Rumar, cercò di non guardare dove metteva le mani quando prese in braccio il consigliere della nave, lanciò mentalmente le sue scuse all'indirizzo del Capitano Kiron.
"Andiamo!" ordinò l'essere facendo strada lungo il tunnel.
Albatross I - stratosfera
Contemporaneamente
"Navetta 1, spostarsi verso il quadrante 1423. Navetta 5, spostarsi sul quadrante 1256... maledizione, dove diavolo si sono ficcati!" brontolò Cooper.
"Guardi qui..." l'ex Ammiraglio Squiretaker indicò il monitor su cui passavano le rilevazioni. Sotto la loro navetta i sensori indicavano uno strano calore diffuso, simile ad un mare rosso brillante nel blu delle basse temperature.
I due si alzarono dalla loro postazione e si avvicinarono al pilota della navetta guardando attraverso i vetri.
"Da quello che leggo sulla strumentazione, sotto di noi ci dovrebbe essere un concerto rave con milioni di persone!" commentò Cooper confrontando quello che vedeva a video con quello che effettivamente era: una densa foresta dai riflessi rossastri.
"Un errore della strumentazione?" chiese la donna.
"Sono solo infrarossi, nessun errore di taratura dovrebbe mostrare questo. Timoniere, quadrante 1202. Guardi lì!" esclamò lui indicando un enorme albero dalle foglie lanceolate e dal colore verde brillante ma con strani riflessi rossi, poi indicò alla donna la stessa immagine sulla strumentazione che mostrava lo stesso albero con una temperatura che nessun vegetale poteva avere.
"Assurdo, dobbiamo scendere e verificare. Timoniere atterri lì da qualche parte."
La navetta compì un largo giro per raggiungere la radura ai piedi della pianta. L'albero non era paragonabile a nessuno dei suoi simili presenti in altri pianeti. La corteccia era di aspetto sano, ma di un bianco spettrale, quasi innaturale. Le foglie erano verdi e a forma di punta di lancia. Sui lati di ciascuna foglia c'era una pigmentazione rossa che deva quello strano riflesso che avevano notato in alta quota.
"Deve essere alto almeno due chilometri e largo quattrocento metri. Alla faccia della sequoia!" sentenziò lo scienziato scendendo dalla navetta e armeggiando con il tricorder.
"Comandante Cooper aspetti..." l'ex ammiraglio lo trattenne per il braccio quando si trovavano a circa trecento metri dall'enorme pianta. "Guardi qua."
I due si piegarono, con qualche difficoltà, a terra. La donna indicò una crepa nel terreno. "Questa è una frattura da impatto."
"Da impatto? Possono essere semplicemente le radici dell'albero che hanno fatto spaccare la roccia." ribatté Cooper analizzando la zona "No, ha ragione, ce ne sono ovunque e partono a raggiera direttamente da quel coso laggiù. Non le abbiamo viste dall'alto perché la vegetazione ha ricoperto tutto. Qualcosa deve essere caduto proprio dove adesso c'è quella mostruosità... almeno un anno fa."
"Forse è proprio quella mostruosità ad essere caduta..." mormorò Vanessa riprendendo a camminare.
L'albero incombeva ormai su di loro. Erano ad una distanza di cinquanta metri quando la donna fermò di nuovo l'ufficiale scientifico. "Sente questo odore?"
"La carcassa di qualche animale?" chiese lui dopo aver annusato l'aria ed aver avvertito il caratteristico odore dolciastro.
"Non abbiamo rivelato nessun animale, nemmeno un insetto... possibile che siano venuti a morire tutti qui?" rispose dubbiosa la donna.
"Non mi piace affatto questa cosa... mi aspetti qui." ordinò Cooper avanzando.
"Non ci penso nemmeno!" esclamò lei sollevando un sopracciglio.
"Ha ragione, meglio se inizia a tornare verso la navetta." La donna parve volerlo ignorare e lui la trattenne per un braccio.
"Non è il momento di fare l'arrogante, se le cose si fanno problematiche non ho nessuna intenzione di portarti in spalla, per cui le ordino di tornare sulla navetta!" Ribatté acido lui.
"Comandante Cooper, pensa davvero che rispetterò un suo ordine?" Vanessa incrociò le braccia al petto.
"Ex Ammiraglio ormai in pensione, ora civile e che nemmeno dovrebbe andare in missione, posso darle tutti gli ordini che voglio e lei farà meglio a rispettarli. Oppure posso ordinare ad uno di quei bei tomi che si porta dietro di legarla e imbavagliarla per poi trascinarla sulla navetta... e loro sono proprio costretti a rispettare il mio ordine dato che sono ufficiali della Flotta Stellare... c'è scritto su qualche manuale, ne sono quasi certo." rispose Cooper girandosi verso di lei e sorridendo soddisfatto. "Avrà tutto il tempo quando torniamo sulla nave di chiamare qualche alto funzionario perchè punisca il pessimo ufficiale scientifico che l'ha offesa, ma ora faccia quello che ho detto!"
Vanessa Squiertaker sbuffò infastidita e girò sui tacchi avviandosi verso la navetta seguita dai suoi collaboratori.
Cooper continuò a camminare con maggior attenzione. Nemmeno lui era quel gran atleta... avrebbe dovuto far scansionare la pianta da uno degli uomini della sicurezza del Comandante Wu, ma aveva delle remore per tre ottimi motivi: il primo era che probabilmente nessuno di loro avrebbe saputo da che parte tenere un tricorder se non era provvisto di impugnatura e grilletto, il secondo era che gli uomini della sicurezza avevano la tendenza a morire con una frequenza allarmante e quindi ne conseguiva la terza ragione, con che coraggio avrebbe detto alla Wu di aver fatto ammazzare i suoi ragazzi?
Cooper non voleva ammettere nemmeno a se stesso che non se la sentiva di portare altri verso un pericolo. Non era abituato a quel genere di cose... lui se n'era sempre stato nel suo laboratorio come un eremita nella sua grotta. Solo ora che era arrivato sulla Wayfarer aveva capito cosa volesse dire avere la responsabilità di altri. No, non era pronto a fare delle scelte così drastiche.
Fece segno agli uomini della sicurezza di rimanere indietro e loro non fecero una piega. Dopotutto si trovavano a cinquanta metri da lui e di fronte ad un albero, cosa poteva andare storto?
Arrivato ad una decina di passi si fermò. Nel tronco si intravedeva qualcosa di metallico, come se l'albero fosse cresciuto attorno ad un palo di una recinzione inglobandolo nella sua struttura. Qua e là si vedevano anche segni di un qualche tipo di recinzione. A terra uno sbiadito cartello in una strana lingua, avvertiva tutti di stare alla larga dalla zona militare. Sembrava quasi che dopo la caduta, probabilmente di un meteorite, la zona fosse stata recintata e poi l'albero fosse cresciuto per poi inglobare tutto quello che aveva attorno.
"In un anno? Sei stato svelto ragazzone!" mormorò Cooper guardando l'albero assurdamente grande.
Le analisi continuavano. Secondo il tricorder qualcosa aveva effettivamente colpito il terreno con una discreta forza. Possibile che un meteorite avesse infettato un albero esistente con una qualche malattia genetica che l'aveva poi fatto crescere a dismisura? Ma cos'era quel bagliore rossastro che vedeva dagli strumenti? Era come se l'albero fosse caldo... come un essere vivente.
Dato che non aveva nessuna intenzione di toccare con mano e che il phaser avrebbe comunque cicatrizzato la ferita che doveva provocargli, Cooper decise di fare alla vecchia maniera. Prese un grosso sasso, lo pulì del terriccio e lo brandì a mo' di pugnale. Poi con forza colpì la corteccia staccandone un pezzo.
Una radice schizzò fuori dal suolo e lo colpì con forza allo stomaco scaraventandolo a dieci metri di distanza. Il fiato gli uscì dai polmoni portandosi dietro una bestemmia e l'aria si trasformò in un mondo fatto di lucciole splendenti. Il tempo di schiarirsi la vista e l'ufficiale della Wayfarer vide arrivare cinque enormi rami, simili a quadrelle di una ballista direttamente verso di lui.
"Oh merda..." rantolò con un filo di voce.
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15.09 - Situazione 'Hot'
Autore: Tenente JG Asuna Pauline Ichigawa
Albatross I, Albatross City
04/06/2397, Ore 18.20 - D.S. 74424.01
"Ecco. Siamo arrivati." annunciò l'albatrossiano che conduceva il gruppo alla comitiva Wayfareriana che lo seguiva.
Julia si guardò attorno con fare indagatore non notando nulla di anomalo rispetto al paesaggio che li aveva accompagnati fino a quel momento. Non fece, però, in tempo ad aprire la bocca per fare domande, perché l'albatrossiano si avvicinò ad un albero dal tronco parecchio spesso, con foglie grandi e di diverse sfumature di verde e la corteccia scura. Digitò qualcosa sullo schermo del bracciale elettronico, parte della divisa che portava sul polso sinistro e, dopo un lieve sfarfallio, comparve l'ingresso di un ascensore in una parte della
corteccia e si aprì la porta.
"Nascosto da una superficie olografica...", commentò Rumar sottovoce.
Julia annuì in silenzio mentre il Comandante Wu rimase totalmente indifferente davanti all'ovvietà del commento.
Gli albatrossiani che li avevano condotti lì, senza troppe cerimonie entrarono nell'ascensore e il loro leader li invitò a seguirli con un gesto del braccio.
Fecero il loro ingresso nell'ascensore ed Erjn emise un flebile lamento di dolore tra le braccia di Rumar.
"Dobbiamo sbrigarci, ha bisogno di cure", ripetè seria la Squiretaker all'albatrossiano mentre l'ascensore aveva iniziato a scendere da alcuni secondi.
"Ci siamo quasi", rispose l'altro con voce atona da dietro la visiera del casco protettivo.
U.S.S. Wayfarer, Plancia
Contemporaneamente
La temperatura sulla nave stava aumentando sempre più mano a mano che si avvicinavano alla stella e, sebbene tutti si fidassero ciecamente di Kiron, il timoniere Janssen si stava già pentendo di non aver affermato che quella rotta era impossibile, dato che la probabilità di riuscire a salvarsi ma abbrustolire la creatura non era secondo lui abbastanza vicina al cento per cento e tutte le persone sulla nave stavano correndo un rischio per via delle sue stime ipotetiche.
Tutti gli ufficiali in plancia si erano rigirati le maniche della divisa e slacciati i bottoni del colletto iniziando a trovare quel calore soffocante.
La voce di Ristea irruppe per tutta la plancia: "La temperatura sta aumentando troppo velocemente, Capitano! Stiamo per superare la soglia critica!"
"La situazione si sta facendo 'hot'!", fu il commento fuori luogo della Ichigawa che al solito cercava di sdrammatizzare a modo suo con pessime battute, sventagliandosi il data padd personale vicino al
volto.
"Ancora per poco", rispose Kiron concentrato ad entrambi. "Novità dall'ammasso vegetale?", chiese poi in direzione dell'ufficiale alla consolle scientifica.
"Ci sta seguendo e non sembra intenzionato a fermarsi. L'unica nota positiva è che non sta più attaccando da quando abbiamo cominciato ad allontanarci e sembra mantenere una distanza costante."
"Capitano", disse con tono un po' incerto la Ichigawa fissando i dati alla consolle delle comunicazioni. "Rilevo un segnale ripetuto in sequenz.."
"La creatura si è fermata" la interruppe Vaitor. "Che facciamo?"
"Capitano a sala macchine: quanto tempo possiamo reggere a questa temperatura?"
"Non più di un paio d'ore, Capitano. Le ricordo che abbiamo ancora gli scudi ridotti al 5% e siamo terribilmente vulnerabili. Anche un solo colpo può esserci fatale in questa situazione.", rispose l'ingegnere.
"Fermiamoci!", ordinò al timoniere.
"Tenente Ichigawa, cosa stava dicendo a proposito di quel segnale?", chiese osservando la creatura proiettata sullo schermo.
"...sembra che sia una sequenza ripetuta. Non so cosa significhi...sto provando ad applicare diversi algoritmi di traduzione nel caso in cui fosse una sorta di messaggio in qualche lingua a noi sconosciuta ..."
"Prima ci sparano addosso e poi inviano un segnale non appena minacciamo di farli arrosto. Qualsiasi cosa sia...se anche fosse un messaggio..non è di benvenuto. Cerchi di capire se ha davvero un qualche significato. Inutile ricordarle che ... ha meno di due ore di tempo."
Poi si voltò verso Vaitor: "Tenete monitorata la creatura. Voglio aggiornamenti in caso di qualsiasi movimento, aumento anomalo di energia o altro."
Albatross I, nei pressi della pianta gigante
Contemporaneamente
I tre uomini della sicurezza iniziarono a puntare i phaser verso la radice impazzita e sparare non appena si accorsero dell'attacco verso Cooper.
"I phaser non hanno effetto!" esclamò il Guardiamarina Valsen che iniziò a correre per schivare la radice ora diretta verso di lui.
"Continua a sparare e fai da esca", rispose il Tenente Connelly, "Io mi occupo del Comandante Cooper. Tval, lei corra alla navetta a chiamare i soccorsi. Ci serve un medico"
Valsen continuò a correre e sparare, ma aveva l'impressione che l'enorme pianta stesse diventando sempre più rapida, come se stesse imparando a prevedere i suoi movimenti. Ne ebbe la conferma quando, dopo l'ennesimo sparo, la radice arrivò esattamente nel punto in cui si stava dirigendo, all'altezza della sua spalla e riuscì a non farsi colpire, ma solo ferire superficialmente, letteralmente per un pelo.
Intanto Connelly era riuscito a portarsi accanto a Cooper. "Riesce ad alzarsi?", chiese.
"Certo... per chi mi ha preso?", disse lui ansimante e un leggero sorrisetto, che si trasformò in una smorfia di dolore non appena cercò di portarsi in posizione seduta e avvertì una fitta all'altezza del petto.
"Lasci fare a me", concluse Connelly vedendolo in difficoltà e piegandosi per sollevarlo e portarlo via in modo più veloce e indolore possibile.
Stava giusto rialzandosi tenendo Cooper in braccio, che mentre quest'ultimo si stava lasciando sfuggire con il poco fiato che aveva la battuta "So che avrebbe preferito prendere in braccio una donna...", che udirono un grido atroce.
Il Guardiamarina Valsen era stato colpito dalla radice che lo aveva penetrato dall'occhio e bucando il cranio dall'altro lato. Purtroppo non c'era più nulla da fare.
Connelly iniziò a correre più veloce che potè reggendo Cooper, ma era inutile correre: fintantoché la pianta non si sentiva più minacciata, non stava più agitando le proprie radici.
Albatross I, Albatross City
04/06/2397, Ore 18.30 - D.S. 74424.03
Una volta scesi dall'ascensore si trovarono in una stanza dalle superfici completamente bianche. Getti di un liquido caldo colpirono ognuno di loro, albatrossiani compresi, dal soffitto per alcuni minuti.
Successivamente, seguirono getti di aria calda per asciugarli.
Quindi si aprì la porta di fronte a loro e l'abitante di Albatross iniziò a togliersi prima il casco, rivelando dei lunghi capelli blu elettrico e delle squame ai lati del collo, e poi a slacciare la tuta.
"Benvenuti su Albatross. Mi chiamo Alisha", disse con voce profonda.
Rumar rimase stupito vedendo una donna dal momento che si era fatto l'idea di avere a che fare con un individuo di sesso maschile.
"Sarà meglio che rimaniate qui mentre vi procuriamo degli abiti e chiamiamo un medico per la vostra amica."
"Io sono un medico, è sufficiente che ci forniate le strumentazioni ed i medicinali necessari a curarla. Al resto penserò io.", rispose Julia.
Ma Alisha la ignorò e si allontanò con i suoi compagni.
I tre si scambiarono delle occhiate.
"E quindi i sopravvissuti si sono rifugiati nel sottosuolo?", chiese Julia prendendo per il polso Erjn per verificare la stabilità del battito.
"La logica direbbe questo. Ma, ad ogni modo, presto avremo risposta per tutte le nostre domande", risposte Wu.
Dopo pochi minuti, arrivarono due albatrossiane portando delle tute per ogni membro della squadra e due uomini con una barella che fecero sdraiare Erjn mentre il gruppo si vestiva.
La Dottoressa Squiretaker seguì gli uomini con la barella, mentre Wu e Rumar seguirono Alisha all'esterno della sala in cui erano stati disinfettati.
Albatross I - Albatross Underground City
04/06/2397, Ore 18.45 - D.S. 74424.06
Wu e Rumar attraversarono alcune gallerie e furono condotti all'interno di una stanza spoglia con solo un tavolo e delle sedie entrambi di ferro.
"Prego, accomodatevi. Se avete fame posso farvi portare qualcosa..." esordì Alisha.
"Non abbiamo fame", rispose la Wu, dal momento che non era sicuro fidarsi.
"A dire il vero sì...", la contraddì Krell. "Abbiamo fame di informazioni. Abbiamo ricevuto la vostra chiamata di soccorso e questo è il motivo per cui ci siamo ritrovati in questa situazione. Abbiamo visto un umanoide ... in una pianta ... Contro chi o cosa state combattendo? Cosa è successo al vostro pianeta?"
Il volto di Alisha si fece scuro e iniziò a raccontare.
"Tutto iniziò all'incirca un anno fa ... registrammo l'impatto di un oggetto non identificato sulla superficie del pianeta, ai margini di Albatross City. In quel periodo sottovalutammo il pericolo che stavamo correndo, per via dell'ignoranza e ci limitammo a delimitare il perimetro dell'impatto ed avviare delle ricerche su quello che sembrava essere un albero caduto dal cielo.."
"Con il passare del tempo iniziarono a verificarsi dei fenomeni anomali su tutta Albatross, come l'incremento della crescita dei vegetali, a discapito della fauna locale e la sparizione inspiegabile
anche di alcune persone... Inizialmente nessuno collegò questi fenomeni con l'arrivo dell'albero e tutti se ne dimenticarono mentre questo aveva iniziato a crescere in maniera smisurata. Quando ci accorgemmo che la flora stava invadendo piano piano l'intero pianeta, iniziammo a cercare di contrastarla con le armi, venendone feriti, motivo per cui abbiamo richiesto soccorso. Purtroppo nessuno prima di voi ha risposto alla nostra richiesta, quindi il governo rese pubblica l'esistenza dei tunnel sotterranei in cui ci troviamo, e che inizialmente erano pensati per tutt'altro scopo, e iniziammo a rifugiarci qui, schermati dalla superficie, in attesa di trovare una soluzione ed uscendo in superficie solo per prelevare i campioni necessari alle nostre ricerche."
Fece una pausa.
"Come vi accennavo quando vi ho trovati, la pianta si riproduce utilizzando delle spore. L'unico metodo abbastanza efficace che abbiamo per contrastarla al momento è il fuoco."
"E non avete idea del motivo per cui questa pianta sia venuta proprio su Albatross?", chiese Rumar.
"No", ammise Alisha "La nostra teoria più verosimile è che si tratti di una creatura parassita e che una volta che non avrà più nutrimento dal nostro pianeta si sposterà su un altro per continuare a vivere."
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15.10 - Gioco di sponda
Autore: Capitano Michael Lucius Kiron
Albatross I - Albatross Underground City
04/06/2397, Ore 18.45 - D.S. 74424.06
"Un cacciatore verosimilmente appartenente al mondo vegetale che, con una buona probabilità, è arrivato all'apice della catena alimentare del suo mondo e che è riuscito in un qualche modo a lasciare il suo pianeta di origine per colonizzare addirittura l'intero sistema stellare." Commentò asetticamente Wu.
"Molto singolare..." Annuì Rumar "c'è da chiedersi se ci troviamo di fronte ad una specie senziente e se questa invasione sia avvenuta per una mera casualità o se invece siamo di fronte ad un piano di invasione ben congeniato."
"Siamo certamente di fronte ad una specie estremamente aggressiva, di questo siamo purtroppo certi" aggiunse Alisha "ed estremamente resiliente...finanche intelligente...ma non so se è addirittura senziente."
"Avete provato a stabilire un contatto?"
"Sì, Comandante Rumar, ma senza fortuna ... o non sono in grado di comunicare o, se comunicano, lo fanno in un modo a noi non intellegibile ..."
"Quest'ultima ipotesi non è da escludere: è risaputo che le piante comunicano tra loro attraverso la chimica..."
"Oppure semplicemente non vogliono comunicare." Commentò lapidarimaente Wu "Ad ogni modo, ammesso pure che fosse possibile, ritengo che non ci siano gli estremi per un dialogo. Questa invasione va fermata qui e adesso, prima che si espanda in tutto il quadrante..."
"Sempre che l'invasione non sia già cominciata su vasta scala e non riguardi solo il nostro pianeta..." Osservò mestamente Alisha.
"Proprio per questo, liberare Albatross potrebbe non essere sufficiente ..." Precisò Rumar "dovremmo invece imparare a conoscere il nostro avversario raccogliendo quante più informazioni possibili, provare a vedere se un dialogo sia possibile e cominciare a studirane eventuali punti deboli. Dateci accesso a tutti i dati in vostro possesso."
"Le nostre banche dati scientifiche sono a vostra disposizione, ma non possiamo permetterci il lusso della ricerca. Per il momento qui siamo al sicuro, ma nessuno può dire fino a quando. Con i loro apparati radicali potrebbero captare la nostra presenza nel sottosuolo e con essi fare breccia ed introdursi nei nostri rifugi sotterranei... Dobbiamo fermarli prima che sia troppo tardi per la nostra gente."
"Penseremo noi ad elaborare i dati, abbiamo una sezione scientifica alquanto efficiente a bordo della nostra nave." La rassicurò Rumar.
"Avete elaborato un piano per porre limite all'invasione?"
"Abbiamo pensato a vari possibili scenari d'intervento, Comandante Wu, ma con rischio che questi non si rivelino efficaci e anzi rendano inabitabile la superficie per migliaia di anni."
"Attacco termo-nucleare su vasta scala?"
"È una delle ipotesi sul tavolo, lo ammetto, ma come potete facilmente dedurre il rischio è di compromettere la nostra stessa esistenza, oltre al fatto che potrebbe non essere un intervento risolutivo, o peggio potrebbe avere degli effetti collaterali e introdurre nuove variabili in un'equazione già fin troppo complessa."
"Oppure?"
"Dare alle fiamme l'intero pianeta, ovviamente in maniera controllata, ma oltre a richiedere una notevole quantità di tempo rischierebbe di dare il colpo di grazia definitivo alla nostra biodiversità ..."
"Oppure?" Incalzò nuovamente Wu.
"Altrimenti potremmo indurre l'eruzione dei nostri maggiori vulcani per coprire l'intera atmosfera del nostro pianeta con polveri dense atte a schermare i raggi provenienti dalle due stelle del nostro sistema e quindi bloccare la loro fotosintesi clorofilliania."
"Mi sembra l'ipotesi al momento più percorribile..."
"Purtroppo, Comandante Wu, anche queta soluzione ha molte controindicazioni, non ultimo il fatto di non aver una tecnologia che ci permetta di operare chirurgicamente..."
"In un modo o in un altro, vi prometto che vi aiuteremo a debellare questa minaccia ..." Cercò di rassicurarla Rumar "A proposito, avremmo bisogno di metterci in contatto con la Wayfarer..."
"Purtroppo le comunicazioni subspaziali non sono possibili qui sotto ... bisogna tornare in superficie, ma come avete visto è altamente sconsigliabile."
=^= Sicurezza a Comandante Alisha."
"Qui Comandante Alisha, avanti."
=^= Abbiamo trovato altri umanoidi sulla superficie del pianeta ... uno di loro non ce l'ha fatta ... portiamo I sopravvissuti nella base sotterranea."
"Bene, procedete! Chiudo." E rivolgendosi verso Rumar e Wu "C'erano altri membri dell'equipaggio con voi?"
"No." Rispose prontamente Rumar "Solo quelli che ha visto. Magari la Wayfarer ha mandato un'altra navetta a recuperarci ..."
"È bene che vi mettiate in contatto con la vostra nave per evitare che inviino altre unità in contro a morte certa ... non posso rischiare I miei uomini per salvare i vostri."
Wayfarer, Plancia
Contemporaneamente
"Ichigawa, ci sono novità con quel messaggio." Esordì Kiron appena rientrato sul Ponte di Comando.
"Stiamo ancora elaborando un algoritmo di traduzione, signore...ma ci serve più tempo ..."
"Purtroppo non ne abbiamo, Tenente ... e la situazione sta diventando davvero troppo incandescente per noi." E prendendo posto nuovamente alla poltrona di Comando "Vaitor, lei sa giocare a biliardo?"
"Certo signore, ma ..." L'ufficiale tattico rispose con faccia attonita alla inusuale domanda del suo superiore.
"Non si preoccupi, non mi è ancora andato in pappa il cervello ... quindi lei sa cosa intendo se le chiedessi di giocare di sponda, vero?"
"Si, signore..." Rispose ancora titubante Mehon, non capendo dove volesse andare a parare il superiore ... poi improvvisamente strabbuzzò gli occhi e sorrise "Mi sta chiedendo forse se è possibile provocare un esplosione sulla superficie della stella che possa provocare l'espulsione di materia verso l'ammasso vegetale?"
"Ovviamente senza rimanerne colpiti noi stessi ..."
"Ovviamente, Signore..." E facendo volare le sue mani sulla console, aggiunse "Se usassimo lo schermo deflettore per emettere un raggio di materia verso la stella alla giusta ancolazione, penso che potremmo 'friggerla'."
"Signor Ristea, stava ascoltando?"
=^=Sì, Capitano. Tutto chiaro ... ma abbiamo una sola possibilità e soprattutto dobbiamo mettere quanto più distanza tra noi e la stella al più presto, o saremo noi ad essere cotti a puntino ...=^=
"Tutti ai vostri posti. Timoniere, arresto totale."
"Eseguito, Signore."
"Assuma l'angolazione che le ho inviato e si tenga pronto ad attivare i motori in dietro tutta ... massima spinta possibile ..."
"Pronti, Signore."
"Signor Ristea?"
=^= Quando vuole, Capitano ... =^=
"Signor Vaitor ... attivare!"
Il disco deflettore della Wayfarer cominciò ad energizzarsi e poco dopo rilasciò una potente scarica energetica diretta verso la stella, facendo allontanare la nave per effetto del rinculo.
"Timoniere! Indietro tutta! Ci porti il più lontano possibile!"
Come calcolato, l'esplosione sulla superficie della stella provocò una lunga lingua di materia infuocata che si diresse ad alta velocità verso la minaccia vegetale avviluppandola completamente.
Albatross I - Albatross Underground City
04/06/2397, Ore 19.46 - D.S. 74424.17
Rumar, Wu e Alisha stavano studiando altri possibili piani alternativi quando la Julia fece capolino con addosso ancora gli indumenti della sala operatoria.
"Com'è andata?!" Chiese visibilmente sulle spine il Primo Ufficiale.
Julia si levò la cuffia e sorrise "E fuori pericolo...ora sta riposando..."
"Grazie!"
"Ho fatto solo il mio dovere." E aprendo la mano verso i presenti , mostrò una provetta con del materiale "Vi interesserà sapere che pulendo la ferita, abbiamo trovato del materiale vegetale."
"Davvero un ottimo lavoro, Dottoressa ..." Esultò Rumar "Se solo potessimo farlo avere al Comandante Cooper ..."
=^=Sicurezza a Comandante Alisha=^= Gracchiò improvvisamente l'interfono.
"Qui Alisha, cosa c'è ora che non va?!"
=^=Ehm, uno degli umanoidi si rifiuta di collaborare ... non vuole spogliarsi."
"Se non vuole farlo di sua spontanea volontà, denudatelo con la forza."
=^=Lo stavamo per fare, ma ha cominciato a urlare che non possiamo usare la forza contro un invalido e soprattutto verso un ufficiale della Flotta Stellare..."
"Cooper!" Esclamò Rumar portandosi una mano in faccia "Che diavolo ci fa qui?!" E rivolgendosi verso Alisha, assiunse "Non si preoccupi, ci penso io..."
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15.11 - Punto zero
Autore: Tenente Comandante Erjn Martia Kublik
Albatross I - Underground city
Contemporaneamente
Alaisha fece strada a Rumar verso la sala destinata alla decontaminazione dopo che lo stesso aveva brevemente spiegato di essere certo dell'identità dell'umanoide che cocciutamente rifiutava di denudarsi
La Wayfarer aveva dunque mandato almeno una navetta a recuperarli: in cuor suo, Rumar sperava che l'intero equipaggio coinvolto nella missione fosse in salvo, come il piantagrane in questione.
"Cooper" tuonò imperativo, dopo che l'apertura delle porte aveva confermato le sue ipotesi "Si tolga immediatamente la divisa di dosso"!
"Comandante... sono contento anch'io di rivederla, ma dovrebbe almeno invitarmi a cena prima..." rispose sarcastico l'ufficiale, mentre sul lato opposto della stanza un imbarazzato e nudo Connely stava già prendendo la tuta che un'assistente gli porgeva con la stessa fretta con cui un assetato accetta un bicchiere d'acqua.
"La smetta di fare il pagliaccio ed esegua: sulla sua divisa sono presenti spore di quell'abominio vegetale qui fuori a nessuno di noi preme di metterla in difficoltà, ma non ci esporremo ad un pericolo solo per garantire la sua modestia."
Con vistosi moti di scontento l'ufficiale eseguì, lamentandosi a mezza bocca per tutto il tempo necessario e accettando infine con un sofferto sospiro la tuta sostitutiva.
"Dovremo comunque decontaminarci di nuovo, suppongo..."
Dopo il cenno di assenso di Alaisha, Rumar chiese lumi all'ufficiale scientifico circa la loro missione di recupero.
"Ci hanno trovati in prossimità di quello che alla 'vecchia cariatide' sembrava un punto da impatto..."
Ignorando lo sguardo censorio del Comandante, Cooper continuò il suo rapporto sui fatti che avevano condotto parte della squadra fin lì, stando attento ed essere il più evasivo possibile sulla situazione della Wayfarer che lo preoccupava da che aveva lasciato l'hangar.
Le priorità erano cambiate e l'impossibilità di raccogliere dati sul suolo dopo il primo maldestro tentativo ora gli appariva come un enorme occasione mancata non era certo il momento più opportuno per aggiungere altre frustrazioni, ma si augurava che l'Ammiraglio ed il resto di chi la accompagnava lo avessero ascoltato e fossero tornati immediatamente indietro.
L'immagine dell'orrenda morte del guardiamarina che gli aveva coperto le spalle non lo abbandonava neanche per un istante, ma come al solito neanche ne ricordava il nome...
La tuta che era stato costretto ad indossare risultava incredibilmente aderente e fastidiosa ma, solleticava la sua curiosità: produrre o sintetizzare quel materiale sembrava semplice per questa gente, sarebbe stato di aiuto conoscerne la fibra o la formula schermante ne avrebbe in seguito chiesto le specifiche.
Questa la parte facile...
"Comandante, mi faccia avere indietro la mia strumentazione non appena l'avranno decontaminata, devo assolutamente prelevare dei campioni dal terreno ..."
Rumar non voleva neanche starlo a sentire e gli diede deliberatamente le spalle.
"Avanti! Non perdiamo altro tempo andrò da solo e sarò veloce, solo un campione, senza allontanarmi dall'uscita, e con l'occasione cercherò di contattare i nostri..."
Era riuscito a persuaderlo, Cooper ne era sicuro. Nessun'altra risorsa sarebbe stata sacrificata e con un po' di fortuna sarebbe tornato con informazioni preziose.
"Kublik è stata gravemente ferita... ma fortunatamente è quasi fuori pericolo grazie alla Dottoressa Squiretaker e alla disponibilità di questa gente e non ho intenzione di perdere altre persone!" Puntualizzò Rurmar "Ad ogni modo, durante l'operazione sono stati trovati residui di fibre vegetali che forse potrebbe tornarci utile per le nostre ricerche... ma visto che non siamo sicuri che siano effettivamente utilizzabili e visto anche che abbiamo bisogno di metterci in contatto con la Wayfarer, l'autorizzo a prelevare dei campioni in superficie avrà un'ora di tempo durante la quale potrà tentare di mettersi in contatto con i nostri compagni..."
Cooper tirò un sospiro di sollievo: almeno stavolta avrebbe sì potuto fare di testa sua, ma con la benedizione di Rumar.
"Un'ora, se lo ricordi, scaduta la quale che lei abbia campioni, sia vivo o morto, io uscirò a recuperala!"
Questa era la parte difficile.
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15.12 - Istinti primari
Autore: Tenente Comandante Sheeval Wu
USS Wayfarer. Plancia
04/06/2397, Ore 18.50 - D.S. 74424.07
"Ci siamo allontanati in tempo, ma il rapporto danni è abbastanza lungo" disse Vaitor
"L'albero?"
"Distrutto signore, i resti sono stati attirati dalla gravità della stella e consumati"
"Ottimo lavoro comandante, ma è un vero peccato non essere riusciti a comunicare con quella creatura" commentò Kiron "Purtroppo ha espresso fin troppo chiaramente intenzioni ostili"
"Mi spiace, Signore, ho cercato di trovare tutti i parametri della matrice di traduzione, ma usava una forma di comunicazione troppo complessa per essere decifrata in pochi minuti" rispose tristemente Ichigawa
"Non si preoccupi, Tenente. Possiamo solo fare del nostro meglio e a volte non basta. Stavo solo pensando a quale opportunità sarebbe stata quella di instaurare un primo contatto con una specie vegetale, e non solo per spararsi addosso. Comunque continui a lavorare alla matrice di traduzione. Sul pianeta è pieno di quelle piante e credo che ne avremo presto bisogno" detto questo schiacciò il pulsante dell'intercom sul bracciolo "Plancia a Ristea, Comandante organizzi le riparazioni, priorità agli scudi e alle armi"
=^=Sì, signore. Ci vorranno 6 ore=^=
=^=Gliene do 3. Kiron, chiudo=^=
"Tenente, contatti le navette. Ci sono segni della squadra di sbarco?"
"La navetta con cui sono scesi è stata individuata, ma nessun segno dell'away team... aspetti ricevo un segnale da parte dell'Ammiraglio Squiretaker" disse Ichigawa
"Sullo schermo"
Il volto teso dell'ammiraglio apparve. Dietro di lei nella navetta si potevano vedere i suoi due onnipresenti guardiani e il guardiamarina Koinos.
"Ammiraglio, state bene? dov'è Cooper?" disse Kiron preoccupandosi
"Abbiamo perso contatto con il Comandante Cooper. Eravamo scesi per analizzare una forma di vita vegetale alta oltre due chilometri e quello che sembrava il punto di impatto di qualcosa, ma il comandante è voluto andare da solo, l'ho convinto ad andare con Valsen e Connelly, ma supponiamo che siano stati attaccati. Purtroppo la zona di impatto che dovevamo controllare con Cooper era oltre una collina e non avevamo visuale dalla navetta. Non vedendoli tornare ci siamo avvicinati e abbiamo trovato delle strane lance, molto simili a spine per la verità e macchie di sangue. ma i corpi sono spariti. Onestamente non so cosa sia loro successo. I nostri strumenti hanno rilevato la presenza di altre forme di vita umanoidi, ma probabilmente loro non ci hanno visto poiché i sensori sono disturbati da delle spore in sospensione. Adesso ci stavamo organizzando per andare verso la loro direzione e scoprire qualcosa"
"Assolutamente no! Provate a contattarli, ma non lasciate la navetta e al minimo segno di pericolo tornate immediatamente a bordo. Provate invece a raggiungere le coordinate della navetta dell'Away Team che abbiamo trovato con la rete di sensori e la troverete la navetta 9 con il Tenente Pollok e altri marinai della sicurezza che l'hanno avvistata per primi"
E per una volta l'Ammiraglio non ebbe nulla da obiettare.
Albatross I - Underground City, Camere di Decontaminazione
04/06/2397, Ore 19.46 - D.S. 74424.17 ***
Arrivato alle camere di decontaminazione, Cooper cominciò a vestirsi con una delle tute biohazard che una giovane albatrossiana aveva messo su un apposito carrello. La sua vestizione fu interrotta dall'ingresso del comandante Wu, che senza proferir parola prese un'altra tuta e cominciò ad indossarla
"Comandante Wu, pensavo che sarei salito da solo!"
"Ho convinto il Comandante Rumar a farmi venire con lei. Dalle mappe abbiamo visto che c'è una centralina di comunicazione con delle antenne a meno di due chilometri dall'ingresso della base e dovremo provare ad attivarla per comunicare con la Wayfarer la nostra posizione e per trasmettere tutto quello che sappiamo fino ad ora."
"È una cosa che avrei potuto fare anche io! Non capisco perché mandare un'altra persona su in superficie"
"Perché il protocollo della Flotta Stellare, che lei tende spesso a dimenticare, prevede che un membro della sicurezza sia sempre presente in tutti gli Away Team e considerato il livello di pericolo a cui andrà in contro in qualità di Ufficiale Capo della Sicurezza, ritengo che sia mio dovere venire con lei. il Comandante Rumar si è trovato d'accordo in questo."
"Beh il protocollo mette solo altre vite a rischio..."
"Se parla di Valsen, era un ottimo marinaio e la sua morte è una tragedia, ma stava facendo il suo lavoro esattamente come mi sarei aspettata da lui, quindi non stia adesso troppo a pensarci e non perdiamo altro tempo. Dopo aver visto il giro che dovremo fare il Comandante Rumar ci ha dato tre ore, ma ci conviene fare in fretta"
USS Wayfarer, Plancia
04/06/2397, Ore 19.59 - D.S. 74424.20
Dopo l'ennesimo fallimento della matrice di traduzione, Asuna si stava scoraggiando. Non poteva essere così difficile perché qualcosa di quel messaggio le sembrava stranamente familiare. Ma cosa?
Una mano inattesa arrivò dal Tenente Jr Clox della sezione scientifica che era arrivato in plancia per il cambio turno. Era molto simpatico e talvolta mangiavano insieme a mensa con ad altri giovani tenenti. Così come al solito il denobulano si avvicinò verso di lei.
"Buonasera Ichigawa, ah! Che bello ti diletti di polimeri organici, non lo sapevo!"
"Cosa?" disse Asuna girandosi di scatto facendolo trasalire
"Beh.. si.. quelle non sono linee delle catene di cellobiosio?"
"Era così ovvio!!! Usano la chimica per comunicare!!! Grazie Clox!!!" disse Asuna saltando su dalla sedia e abbracciandolo prima di rendersi conto che si trovava in plancia e di tornare alla sua solita compostezza imbarazzata.
"Be'... prego..." rispose Clox andando verso la sua postazione sotto lo sguardo severo di Vaitor e stupito di Kiron
"Ha scoperto qualcosa tenente?" disse quindi Kiron avvicinandosi a Ichigawa
"Forse... aspetti che ho cambiato qualche parametro nella matrice per tenere in considerazione la chimica... Sì! Ce l'ho fatta! Abbiamo un messaggio..."
"Cosa dice?"
"Beh... dice... "Allontanatevi dal piccolo"... Signore, credo che la creatura fosse la mamma dell'albero che ha descritto l'Ammiraglio Squiretaker, ecco perché si è dimostrata così aggressiva. Abbiamo invaso la sua area di riproduzione"
Albatross I - Collina a 1.701 m dall'ingresso del complesso sotterraneo, Antenne di comunicazione
04/06/2397, Ore 20.15 - D.S. 74424.23
Dalla collina si poteva vedere perfettamente l'immensità dell'albero. Quelle che attraversando la città di Albatross erano sembrate liane e rami indistinti erano invece da una visione più ampia parte di un unico ammasso vegetale che aveva in primo luogo assorbito tutte le creature animali e che ora stava lentamente consumando tutto il resto. Considerando inoltre che si trattava di un pianeta di classe O, e quindi prevalentemente coperto da mari, la copertura dell'albero che copriva oltre il 75% delle terre emerse da lì visibili era per Cooper e Wu una visione alquanto inquietante. Arrivati in cima Cooper si sedette su una pietra sporgente completamente senza fiato e in un bagno di sudore, mentre Sheeval, apparentemente immune alla fatica di aver praticamente corso in salita per rispettare i tempi dati dal Comandante Rumar, si girò per osservare la valle e la città sotto di loro.
"Arrivare esattamente sotto l'albero è impossibile, parliamo di oltre 6 chilometri di liane da affrontare senza contare quelle spine che l'hanno attaccata e quelle creature vegetali" disse calibrando i suoi sensori ottici.
"Credo che quelle creature siano in realtà parte di un unico complesso vivente, un po' come i coralli, ma spero di raccogliere qualche dato aggiuntivo. La nostra migliore alternativa è prelevare qualche campione da qualche radice meno radicalizzata in modo da avere meno problemi" disse Cooper riprendendo fiato.
"Concordo, vedo qualcosa che può fare a caso nostro a circa un chilometro a valle. Ma a quel punto saremmo a tre chilometri dalla base.. dovremo sbrigarci per rientrare in tempo alla base. Vede qualcosa nelle vicinanze?"
"Se non lo vede lei con i suoi gingilli bionici non vedo come potrei vederlo io"
Wu tirò fuori una borraccia con dell'acqua e la passò a Cooper.
"Sa, mi ha stupita. Tra tutte le persone a bordo, lei è l'ultima che mi aspettavo fosse disposta a correre dei rischi come questo di uscire allo scoperto, dopo quello che ha passato" disse la donna
"Anche dopo il guardimarina Koinos?"
"No... allora la penultima persona a bordo"
"Grazie, molto gentile comandante" disse Cooper sarcasticamente per poi rispondere con vigore crescente "Guardi che ho le mie responsabilità! Un bravo ufficiale è morto per proteggermi mentre cercavo di fare il mio lavoro e il minimo che posso fare per non rendere vana la sua morte è quello di portare a termine quello che volevo fare! Avrà notato che i nostri strumenti sono disturbati dalle spore, ora io non credo che queste centrino qualcosa con l'alberello laggiù" disse indicando l'enorme albero che sovrastava la città "e gli albatrossiani si sono troppo concentrati con quello che avevano davanti per vedere il vero problema."
"Quale sarebbe il vero problema?"
"se qualcosa ha colpito il pianeta e dopo poco si è formata una pianta cosa potrebbe essere?"
"Un seme! Ora capisco... lei ha bisogno di un pezzo di radice e in effetti gli albatrossiani non hanno mai parlato di radici, ma solo delle liane e delle spore"
"Esattamente!!" disse Cooper con un ghigno da professore soddisfatto e bevendo dalla borraccia
"Allora per il momento vediamo di mettere in funzione queste antenne" disse Wu riprendendo la borraccia e bevendone un sorso.
"Ma lei non si stanca mai?" disse Cooper continuando ad ansimare e alzandosi stancamente
"Sono solo molto più allenata di lei"
"Molto divertente... sono uno scienziato, non un centometrista. E queste tute non sono proprio comode"
"Non si preoccupi, le sue performance fisiche sono perfettamente nella media dell'equipaggio"
"Se voleva essere un complimento, comandante, ha bisogno di fare pratica" disse Cooper superandola per andare verso le antenne e lasciando Wu per un secondo interdetta per poi riprendere la marcia dietro di lui.
USS Wayfarer, Plancia
04/06/2397, Ore 20.20 - D.S. 74424.24
"Capitano, comunicazione in arrivo dal pianeta. Solo audio" disse Ichigawa
"Sentiamolo!"
=^=Tenente Comandante Wu a Wayfarer, mi sentite? =^=
"Finalmente Comandante! Sì la sentiamo forte e chiaro! Cosa è successo? State tutti bene?"
Wu raccontò brevemente la situazione del pianeta e le peripezie fino ad allora incontrate nello sgomento crescente degli ufficiali di plancia. La notizia della morte del Guardiamarina Valsen e del ferimento grave di Kublik lasciarono i presenti e soprattutto Kiron estremamente addolorati.
"Il Comandante Kublik sta bene, quindi?"
=^=La dottoressa era molto ottimista in un totale recupero. Adesso dobbiamo solo capire come fare a contenere la creatura e come fare per ucciderla. La popolazione Albatrossiana è ridotta ad un numero così esiguo da trovarsi sulla soglia dell'estinzione=^= disse Wu
"Dobbiamo avere più informazioni. Al momento sappiamo che è una creatura senziente che comunica con un sistema chimico e che ha scelto il pianeta come area di riproduzione. Immaginiamo che una volta cresciuto abbandonerà il pianeta per vivere la sua vita nello spazio"
=^=In ogni caso la pianta si è dimostrata molto aggressiva e le sue ramificazioni stanno coprendo tutta la superficie emersa, per il momento solo ciò che si trova sopra i 500 metri dal livello del mare sembra non interessato dalle radici. Con il comandante Cooper andremo a raccogliere un campione di radice per capire come affrontrare meglio questa minaccia=^= disse Wu
"Signore" disse Vaitor interrompendo la comunicazione
"Dica Comandante"
"La navetta dell'Ammiraglio ha raggiunto le coordinate della navetta dell'away team e si trovano esattamente a 480 metri sul livello del mare"
=^=Sarebbe meglio spostarle finché siamo in tempo=^= disse Wu
"Concordo comandante, andate a recuperare le navette e portate l'Ammiraglio nella struttura sotterranea che al momento sembra essere sicura. Comandante Cooper la zona potrebbe essere buona per le sue rilevazioni?"
=^=Direi di sì, Capitano. Ah le sto trasmettendo un algoritmo per superare le interferenze ai sensori causate dalle spore=^= disse Cooper
"Allora abbiamo un piano"
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15.13 - Acqua e sale
Autore: Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
USS Wayfarer, Plancia
04/06/2397, Ore 20.25 - D.S. 74424.25
"Algoritmo ricevuto Capitano.. lo sto scaricando ed applicando ai nostri sistemi"
"Ottimo Tenente Ichigawa.. una volta operativa, deve ricontattare l'Ammiraglio Squiretaker e tutte le navette.. chiunque sia sceso sulla superficie di Albatross potrebbe essere entrato in contatto con le spore di cui parlava il Comandante Cooper... occorre siano avvertiti..."
"Sì signore"
"Kiron a Ristea"
=^=Qui sala macchine=^=
"Potremmo aver bisogno quanto prima di energia per i teletrasporti e per una sala decontaminazione in infermeria.."
=^=Faremo del nostro meglio Capitano, ma abbiamo delle priorità che vanno espletate per la salvaguardia della nave=^=
"Ricevuto. Kiron chiude"
Navetta Danube dell'Ammiraglio Squiretaker
04/06/2397, Ore 20.36 - D.S. 74424.27
Koinos stava rabbrividendo: da quando aveva saputo del possibile contagio da spore, il suo battito era cresciuto fino a sfociare in una semi tachicardia, ogni due per tre si sentiva prudere da qualche parte del corpo e si grattava sospirando preoccupato.
Non si capacitava del fatto che il resto della squadra manifestasse appena il disagio che invece attanagliava lui.
Erano scesi sulla superficie di Albatross in otto: Cooper, Valsen e Connelly non erano più tornati indietro. Il secondo ci aveva rimesso le penne in un modo orribile, gli altri due dispersi in azione. Tval, unico della scorta di Cooper a tornare incolume, sicuramente era stato infettato dalle spore, ma il suo aplomb vulcaniano non lo aveva abbandonato per un istante.
Hendriks, i due energumeni e la vecchia, pur essendo rimasti meno tempo a contatto con la vegetazione planetaria, presto o tardi avrebbero accusato i primi segni del contagio.
A bordo erano rimasti solo lui, che però si era affacciato per primo quando Tval era corso a chiedere soccorso, l'addetto dei sensori Burian, il timoniere Mc'Grays e l'ultima addetta alla sicurezza del team ossia la vulcaniana T'Lin.
Erano spacciati.
Eppure al posto di chiedere immediato teletrasporto e camera di decontaminazione sulla Wayfarer stavano perdendo tempo.
Dalla navetta 9, il Tenente Pollock, come capo squadra, aveva incaricato un paio dei suoi di recuperare lo shuttle dell'away team disperso prendendo quota.
Ora entrambe le unità della Wayfarer si erano disposte ai fianchi della Danube dell'Ammiraglio Squirekater pronte a dirigersi al punto di rendez-vous.
Dovevano solo aspettare i Comandanti Wu e Cooper impegnati nel raccogliere un qualcosa di non precisato in quell'inferno vegetale che stava divorandosi il pianeta.
Dovevano solo rimanere in attesa di qualcosa che sarebbe potuto non avvenire mai.
Dal punto di vista del Capitano, dovevano essere pronti e preparati a dar manforte agli sciagurati che erano scesi per primi su Albatross.
Dal punto di vista di Koinos, fermarsi in attesa voleva significare solo una cosa: temporeggiare, differire la partenza, procrastinare il tempo delle cure..
Possibile che nessuno sulla Wayfarer prevedeva ed immaginava lo sconforto che sicuramente era presente nel cuore di tutti quello esposti a quelle spore micidiali?
Albatross I, superficie planetaria
04/06/2397, Ore 20.50 - D.S. 74424.3
"Forza Cooper si sbrighi, non abbiamo tutto il giorno.."
"La fa facile lei.. il suo problema oculare è stato risolto con quelle protesi prodigiose.. il mio malanno è molto più difficile da curare, per non dire impossibile.. non vede come fatico a correre?"
"Non vorrà che la porti io in braccio spero.."
"Non sia mai"
"E allora sono costretta ad abbatterla prima che cada in pericolo di vita e comprometta la missione"
Cooper rallentò ulteriormente il passo, valutando la tonalità del timbro vocale della Wu e l'espressione seria sul viso della donna
"Come le ho già detto più volte, Comandante.. deve sforzarsi maggiormente quando fa delle battute di spirito"
"E chi le dice che sto scherzando?"
"Da qualche parte ci sarà una parte del protocollo di sicurezza che le vieta di fare quello che ha minacciato di farmi"
"Lei crede?"
"Dannazione, sparare ad un invalido è vietato!"
"Ma io non sparerei ad una persona menomata, ma ad un umano perfettamente abile che è solo pigro a correre e questa sua pigrizia rischia di causare gravi ripercussioni alla sua incolumità, alla mia ed a tutti quelli della nave cui io sono chiamata a proteggere.. motivo per cui.. debbo applicare tutte le misure volte a garantire la loro sicurezza.."
"Dannata donna.. sono finito su una nave di valchirie.. e la vecchia coriacea, e la bionica omicida, e una doc che vuole avere sempre ragione.. ma chi me l'ha fatto fare!"
"Si muova Cooper.. prima arriviamo su quella collina e prima saremo al sicuro"
"Da che? Queste tute ci tutelano dalle spore, ma liane, radici, rami, foglie, fiori sono tutti pronti a farci la festa.. e presto o tardi saliranno oltre quota 500 metri o penetreranno all'interno dei bunker degli Albatrossiani"
"Appunto per quello che abbiamo fretta.. sarei pronta a scommettere che quella che lei chiama amorevolmente la vecchia coriacea sarebbe più svelta a correre!"
"Può essere.. ma poi schiatterebbe! Ed io vorrei evitare.."
"Non mi dica.. Ma quanto si è affezionato.."
"Eh? No.. mi faccia finire.. vorrei evitare di schiattare pure io in mezzo a tutto sto verde.. rivoglio il mio laboratorio!"
"Poche chiacchiere, risparmi il fiato Comandante!"
Albatross I, Underground City
04/06/2397, Ore 21.03 - D.S. 74424.32
"Da quanto tempo sono fuori?" domandò Krell ad Alisha
"Oltre un'ora.."
"Abbiamo notizie?"
"Nessuna"
"Ehm.. ed è un buon segno? Non mi risponda solo si o no.. Sa non vorrei farle un interrogatorio"
"Oh mi scusi Comandante.. non volevo essere scortese, ma ho perso troppe persone care. L'impresa dei suoi due colleghi, da un lato encomiabile, dall'altro rischia di dover far esporre le poche squadre che ho per andarli a salvare.. non sempre siamo fortunati come quando abbiamo recuperato voi. Una perdita sola è accettabile.. forse.. ma spesso le squadre rientrano decimate e non abbiamo nessuno per poter rimpiazzare le perdite"
"Capisco.. quindi non approvate la nostra idea?"
"Non la disapprovo, ma non mi va a genio.. anche se apprezzo il tentativo"
"Ehm.. grazie.. quindi non avere nessuna notizia è positiva come cosa?"
"In teoria, sì.. se fosse successo loro qualcosa lo sapremmo.. non li ritroveremmo, ma i nostri vari punti di ascolto dislocati nei pochi pozzi di areazione dei tunnel sotterranei ancora sicuri si accorgerebbero del loro mancato passaggio"
"Cioè?"
"I tunnel sotto Albatross City sono vastissimi, ricoprono tutta la nostra capitale, ma molti sono impraticabili. Erano stati ideati per un antico modo di muoversi sotto terra.. un vagone sotterraneo.. con punti di accesso al pubblico per facilitare gli spostamenti.. quando si cambiò modo di muoversi, i tunnel furono abbandonati e dimenticati. Molti si degradarono, i punti di accesso furono chiusi.. rimasero solo i pozzi di areazione.. quando il governo si accorse del pericolo, si precipitò a riaprire i vecchi tunnel, premunendosi di fortificare i pozzi di areazione dotandoli di tutti gli strumenti possibili per evitare l'invasione delle spore. Siamo riusciti a creare piccole stanze di decontaminazione nei locali attigui ai pozzi di aerazione. Ogni stanza è presidiata e pronta a dare l'allarme in caso di invasione."
"Capisco... più movimenti ci sono attorno ai pozzi, più rischi ci sono per la popolazione"
"In un certo senso sì... ogni pozzo è stato minato e pronto per essere fatto brillare, chiudendo in maniera che i nostri ingegneri ritengono stagna ogni possibile infiltrazione. Ma più pozzi perdiamo, meno aria avremo e con essa sempre meno possibilità di tentare una controffensiva"
"Cooper e Wu non avrebbero potuto usare i tunnel?"
"Il piano originario non era quello di arrivare alla vostra navetta.. se fossi stata avvertita avrei potuto concedere loro di utilizzare alcuni dei tunnel, ma nessuno arriva fin sulla collina. Li abbiamo persi in battaglia già mesi fa e fatti saltare. Come tutti quelli che prima puntavano verso la vecchia installazione militare creata attorno all'albero caduto. Per maggior sicurezza, abbiamo optato per farli brillare"
"Senza contare che un'eventuale fuga precipitosa dei miei colleghi verso un pozzo di areazione, senza adeguata copertura, avrebbe potuto indicare all'essere senziente che ci tiene in ostaggio un punto di accesso"
"Esatto Comandante Krell.. quindi mi scuserà, ma non potevo fare diversamente.. non abbiamo quasi più maschi della nostra razza.. siamo diventate tutte guerriere per tutelare i nostri figli maschi che sono o bambini o troppo giovani. I sopravvissuti più prolifici dei nostri maschi sono stati da poco esentati dal combattere per cercare disperatamente di preservare la specie.. siamo in guerra da un anno e siamo quasi distrutti.. mi perdonerà se ho spesso momenti di nessun dialogo"
USS Wayfarer, Plancia
04/06/2397, Ore 21.25 - D.S. 74424.36
"Comunicazione in entrata dall'Ammiraglio Squiretaker"
Kiron si sedette sulla poltrona di comando, prima di dare l'ok.
Dopo qualche istante gli occhi azzurri brillanti e penetranti dell'anziana donna fecero il loro ingresso dagli schermi della Wayfarer.
=^=Capitano, buonasera.. spero che la situazione a bordo della sua nave stia migliorando perché avremo presto bisogno di lei=^=
"Che intende dire Ammiraglio? Problemi con Wu e Cooper?"
=^=Secondo il signor Burian stanno procedendo verso di noi come previsto.. ma temo che la nostra presenza e queste ripetute apparizioni degli Albatrossiani stiano indisponendo la creatura vegetale=^=
"Da cosa lo deduce?"
=^=Un aumento del battito=^=
"Come scusi?"
=^=Da quello che ho potuto intuir, direi che la creatura madre abbia individuato il pianeta Albatross per la sua riproduzione in maniera non casuale=^=
"Concordo con lei, ma non ha risposto alla mia domanda Ammiraglio"
=^=Ci sto arrivando.. secondo la nostra classificazione Albatross è un pianeta di classe O prevalentemente ricoperto da mari e le terre emerse in rarissimi casi superano i cinquecento metri di quota. Queste alture, se così vogliamo chiamarle, suppongo siano vecchi vulcani spenti che si sono stratificati le cui pareti sono state lentamente ricoperte dalla vegetazione classica prima e da quella invasiva del nostro insano ospite poi. Le rare vette che si avvicinano forse agli ottocento o ai mille metri, sono invece vulcani attivi=^=
"Ehm.. ok.. quindi?" Kiron dovette trattenersi dall'alzare lo sguardo al cielo.
=^=Sia i vulcani attivi sia le gallerie sotto la capitale di Albatross sono di difficile penetrazione da parte della nostra creatura vegetale.. i primi per via dell'immenso calore che covano al loro interno.. le seconde perché scavate nella nuda roccia e rivestite di materiali estremamente solidi, probabilmente equiparabili alle evoluzioni del cemento armato terrestre=^=
"Sì Ammiraglio, ma qual è il punto? Come fa a dire che la creatura si sta agitando?"
=^=Ancora? Capitano, ma allora è duro di orecchi.. l'essere di cui parliamo ha bisogno in maniera compulsiva di acqua.. la madre l'ha fatto nascere su un pianeta ricchissimo d'acqua e, nonostante quello, ha deciso non solo di affondare le radici in ogni possibile fonte idrica del pianeta, ma di assumere l'acqua contenuta in ogni essere vivente, non facendo alcuna distinzione.. da quanto riportato da mia nipote, ogni fluorescenza non è altro che una vittima della pianta prosciugata da tutta l'acqua in essa contenuta.. o per lo meno quasi tutta.. credo ne lasci un po' in ogni fiore come riserva d'emergenza=^=
"Ok forse inizio a comprendere.. state assistendo ad un aumento del battito nel senso che la pianta sta assorbendo più velocemente liquidi dai propri.. chiamiamoli fiori.. come se.."
=^=Come se si stesse preparando ad un attacco. Le vittime prescelte potremmo essere noi che siamo sì in quota, ma ad un'altitudine molto bassa per garantire copertura eventuale a Cooper e Wu oppure l'essere ha deciso di attaccare le gallerie degli Albatrossiani=^=
"Potrebbero esserci altre spiegazioni Ammiraglio.."
=^=Certo... potrebbe semplicemente attingere a nuova linfa vitale per superare la quota 500 di altitudine, così come quella di ampliarsi maggiormente al fine di garantirsi un totale assorbimento idrico dai mari=^=
"Non credo che i mari possano nutrirla Ammiraglio.. la loro salinità è dannosa"
=^=Non credo che i mari di Albatross siano salati come quelli terrestri Capitano. Da quello che vedo sono in costante diminuzione.. il loro prosciugamento dev'essere fonte di molti sforzi da parte del nostro essere, ma solo attraverso una totale disidratazione a livello planetario, il nostro pestilenziale amico può accumulare tanta energia da liberarsi dalle rocce e spiccare il volo verso una nuova colonia ove buttare il proprio seme infestante=^=
"Sono supposizioni Ammiraglio.. inoltre, se deve accumulare energie per liberarsi dalla prigione gravitazionale di Albatross, perché richiama già forze dai suoi fiori che sono le sue riserve idriche secondarie?"
=^=Perché credo abbia percepito la fine della creatura madre, così come abbia intuito che la popolazione planetaria, per lo meno quella rimasta, stia diventando un problema.. ripristinate le comunicazioni, con un'unità come la Wayfarer in grado di debellare le spore e fornire supporto.. con un potenziale bellico tale da bruciare molte delle sue propagazioni.. sa di non avere molto tempo.. ciò la può rendere estremamente pericolosa=^=
"Vada per lo spirito di autoconservazione tipico di ogni essere senziente.. ma è talmente infestante che anche dando fondo a tutte le nostre riserve di siluri non riusciremmo a debellarla, solo a rallentarne la crescita"
=^=Vuole sapere Capitano un vecchio proverbio della nonna di mia nonna? Acqua bollente salata.. sulla radice versata.. e puoi dire addio alla pianta tanto odiata=^=
Kiron non poté evitare di guardare in alto e scuotere la testa, mentre Vaitor e la Ichigawa trattenevano a stento le risate.
L'unico a non ridere era Kristoffel Janssen, il vice di Cooper.. certo l'idea era folle.. folle quanto il Comandante Who, il precedente ufficiale scientifico e suo superiore diretto, ma poteva anche funzionare.. ovviamente con i dovuti accorgimenti
Il Capitano dovette accorgersene e stava per chiedere a cosa pensasse il suo ufficiale quando si sentì distintamente la voce dell'Ammiraglio Squiretaker, questa volta dura come l'acciaio:
=^=Formazione da combattimento Tenente Pollock.. fuoco di copertura! Proteggete i Comandanti Wu e Cooper! Tutti alle vostre postazioni! Spedite quelle orrende bestie nell'abisso!=^=
Non ci fu bisogno di dare ordini, l'allarme rosso risuonò anche a bordo della Wayfarer.. la nave non era pronta all'azione, ma Kiron avrebbe fatto l'impossibile per salvare i suoi uomini.
Albatross I, superficie planetaria
04/06/2397, Ore 22.13 - D.S. 74424.45
"Corra Cooper CORRA!"
Sheeval strattonava quasi con forza l'ufficiale scientifico mentre sparava a qualunque cosa si muovesse attorno a loro con fare minaccioso.
Non le era facile e quasi benedisse il cielo quando vide le navette aprire il fuoco garantendo un perimetro di sicurezza attorno a loro.. non erano in salvo.. temeva che l'essere facesse partire qualche attacco dal sottosuolo e, pertanto, non potevano stare fermi.. eppure Cooper sbraitava come un ossesso.
Non zoppicava, saltava qua e là come un gatto inseguito da una torma di cani eppure sbraitava.
"Ti ho solo preso un pezzetto di radice.. ti pare il modo di trattare un invalido grandissimo pezzo di deiezione vegetale puzzolente? Dammi un attimo di tempo e ti cuocio come un hamburger di soia sulla griglia.. razza di insalata cresciuta male!"
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15.14 - Asparagi cotti al microonde
Autore: Tenente Comandante Mehon Vaitor
Albatross I, Underground City
04/06/2397, Ore 21.06 - D.S. 74424.33
La situazione era disperata. Wu riusciva a muoversi agilmente tra i detriti, ma attorno a lei le piante aliene stavano guadagnando terreno. La situazione di Cooper era decisamente peggiore: fuori forma e invalido arrancava disperato e lentamente stava perdendo terreno.
Poi accadde. Una specie di pietra divelta dalla pavimentazione urtò contro il piede dell'ufficiale scientifico facendogli perdere definitivamente l'equilibrio.
L'umano cadde rovinosamente a terra. La radice che Cooper aveva in mano rotolò a pochi metri da lui.
L'urlo di Cooper fece voltare Wu.
Prontamente l'ufficiale alla sicurezza fece marcia indietro e raggiunse il collega.
Nel mentre le piante assassine completarono l'accerchiamento.
Gli esseri alzarono le liane pronte a colpire mortalmente i due Federali.
Wu impugnò il phaser pronta a vendere cara la pelle ma era conscia che la lotta sarebbe durata poco.
Navetta
04/06/2397, Ore 21.06 - D.S. 74424.33
L'ammiraglio Squiretaker stava osservando la situazione precipitare dal monitor della navetta.
Ormai non aveva più tempo.
Attivò la comunicazione con le altre dicendo: "Tenetevi pronti ad un'azione di supporto tattico... noi scendiamo."
Senza curarsi della risposta, la donna guardò il timoniere seduto accanto a lei: "Ci porti giù alla massima velocità anche a costo di sfondare i pattini di atterraggio."
Albatross I, Underground City
04/06/2397, Ore 21.06 - D.S. 74424.33
Wu guardava le piante con il phaser in mano. Aveva portato l'arma alla massima potenza pronta a vaporizzare il primo essere vegetale che avesse attaccato. I suoi avversari, consci di quella mossa si tenevano a debita distanza pronti a colpire. Accanto a lei Cooper era rannicchiato a terra gemente per la botta con la radice stretta a sé.
Poi uno degli esseri sferrò il primo colpo.
Una liana sfrecciò in direzione della testa di Wu, ma la donna fu rapidissima: schivò il colpo e sparò con phaser. L'essere esplose in una vampata di fiamme.
Gli altri esseri attaccarono in massa. Wu si gettò sul fianco sparando, nel mentre Cooper rotolò vicino a dei detriti per mettersi al riparo e un muro di liane assassine vorticò sopra le loro testa.
I due ufficiali capirono che era arrivatala loro fine.
Wu si alzò in piedi in un gesto di sfida e puntò l'arma, quasi scarica contro il nemico. Voleva morire in piedi guardando in faccia il nemico come una vera combattente. Cooper la imitò alzandosi in piedi, ma ebbe meno classe: alzò il dito medio in gesto di sfida.
Gli esseri presero la mira e scattarono in avanti pronti a finirli.
Plancia, Wayfarer
04/06/2397, Ore 21.06 - D.S. 74424.33
Kiron si voltò verso Ristea e Vaitor chiedendo: "Siete pronti?"
L'ingegnere fu il primo a rispondere: "Sto deviando i pochi Joule disponibili... abbiamo una riserva scarsa e i danni non aiutano un simile trasferimento... ma ho quasi finito."
Il capitano si avvicinò ai due chiedendo: "Lei Vaitor?"
Il Bajoriano si voltò rispondendo: "Ho modificato gli emettitori per sparare su una banda ristretta nel picco di assorbimento dell'acqua con un efficienza del 95%."
Kiron sorrise soddisfatto: "E per i bersagli?"
"Se l'energia tiene... ." Ma Vaitor fu interrotto dal commento di Ristea:"L'energia terrà, giovane."
Il Bajoriano però continuò a parlare: "Se l'energia tiene abbiamo 345 bersagli primari e 2967 bersagli secondari. Il computer di tiro sparerà automaticamente distruggendo i bersagli in un tempo di 4 minuti e 35 secondi."
"Bene." Il capitano si voltò verso lo schermo contemplando il pianeta infetto.
"Siamo pronti capitano." Aggiunse Ristea.
"Fuoco a suo comando signore." Disse Vaitor.
Kiron guardò sullo schermo cercando di scrutare il bersaglio che da lì a pochi minuti sarebbe stato investito da tutta la potenza della Wayfarer.
"E allora scatenate l'inferno in terra."
Albatross I, Underground City
04/06/2397, Ore 21.06 - D.S. 74424.33
Un muro di fiamme si alzò tutt'attorno a loro e investì le piante attaccanti. Wu si guardò attorno e vide le navette della Wayfarer vorticare sopra di loro sparando coi cannoni a phaser.
Prese di sorpresa e impossibilitate a contrattaccare le piante subirono un devastante attacco.
"Che colpo di scena." Esclamò Cooper.
"Non siamo ancora salvi." Esclamò Wu mentre, a prova di quando detto, schivava l'attacco di una pianta che, avvolta dalle fiamme, continuava ad attaccarli. Un unico essere morente aveva oltrepassato il muro protettivo di fuoco e li stava attaccando.
Wu le puntò contro l'arma ma scoprì con amarezza che era scarica. L'essere armò le liane, anch'esse avvolte dalle fiamme pronta a colpirli ma 10 tonnellate di navetta atterrarono bruscamente sull'essere uccidendolo sul colpo.
Due guardie saltarono fuori sparando con dei fucili phaser.
Una voce urlò: "Forza entrate."
Wu nel mentre afferrò Cooper e in baleno furono all'interno.
Con un balzo le due guardie sbarcate rientrarono e chiusero il portellone. I motori aumentarono la potenza e la navetta iniziò a prendere quota.
L'ammiraglio Squiretaker comodamente seduta su una sedia sorrise dicendo: "Ben arrivati. Avete la radice?"
Cooper non era decisamente dell'umore giusto: "Sì abbiamo questa dannata radice... maledizione per poco finivo trafitto o bruciato vivo."
"Ma ha completato la missione, ottimo lavoro Cooper." Rispose di rimando l'ammiraglio.
Nel mentre le navette avevano iniziato a prendere quota per raggiungere la stratosfera.
L'umore dell'ufficiale scientifico era comunque molto basso: "Sa dove può mettersela la miss... ."
Non riuscì a terminare la frase a causa di uno forte scossone.
"Che diamine succede?" chiese Wu avvicinandosi alla postazione del pilota.
"I rami... ." Il pilota disse solo quelle poche parole mentre era impegnato a schivare un secondo attacco. Ma la situazione era fin troppo chiara e l'ammiraglio Squiretaker la illustrò efficacemente: "L'albero madre ci sta attaccando con dei rami." Poi azionando la comunicazione aggiunse: "A tutte le navette rompere la formazione."
La squadriglia ruppe la formazione disperdendosi. Volavano in un denso strato di nubi che rendeva difficile e pericolosa la manovra ma se fossero rimasti in formazione sarebbero diventati un bersaglio facile.
"Hanno colpito una delle navette." Esclamò Wu mentre attivava i sensori tattici.
Cooper si avvicinò alla consolle del teletrasporto: "Sono ancora vivi... eseguo un teletrasporto di emergenza."
In un lampo i tre marinai si materializzarono nella navetta.
"Prepararsi all'impatto." Urlò il timoniere vedendo un rampo sferzare contro di loro. Non avrebbe potuto schivarlo e con gli scudi disattivati per il teletrasporto sarebbero esplosi in aria. L'ammiraglio si aggrappò alla sedia mentre Wu cercò di attivare le armi. A pochi istanti dall'impatto ci fu un bagliore arancione e il ramo passo a pochi centimetri dalla navetta innocuo e inerte.
"Non l'ho colpito io." Disse Wu sbigottita.
Ma la spiegazione arrivò da sola appena le navette superarono lo strano di nubi. La scena era spettacolare: il denso manto di nubi creava un mare bianco illuminato dalla luce riflessa della luna che andava a finire bruscamente dell'intenso blu del cielo notturno. L'albero parassita sfrecciava e fuoriusciva dal manto bianco come una torre che fuoriesce dalla neve. Una fitta pioggia di fuoco investiva l'albero come una leggera e rinfrescante pioggia estiva.
Sarebbe stato un panorama spettacolare da cartolina se non fosse stato per l'albero parassita e il tiro di precisione dei phaser della Wayfarer.
"E' stata la Wayfarer a salvarci prima." Confermò il timoniere continuando la salita.
"Confermo hanno colpito e staccato il ramo che ci attaccava." Aggiunse Wu.
Cooper guardò i sensori e iniziò a stuzzicare la collega della sicurezza: "Non avrei mai detto che voi colletti gialli foste così intelligenti... tu non ci saresti mai arrivata."
"Però sono arrivata a salvarti la vita... più volte." Replicò la donna spazientita.
"Smettetela." Ordino l'ammiraglio avvicinandosi alla consolle scientifica per poi commentare: "Hanno modulato i phaser per sparare su una frequenza a microonde per far evaporare l'acqua dall'essere... ingegnoso."
"Sì e stanno colpendo i fiori e tutte le zone di stoccaggio della creatura." Confermò Wu.
L'ammiraglio sorrise pensierosa mentre vedeva alcuni pezzi colpiti della creatura cadere verso terra avvolti dalla fiamme e alcuni fiori esplodere in una nube di vapore.
Plancia Wayfarer
04/06/2397, Ore 21.21 - D.S. 74424.36
"Secondo le nostre analisi l'attacco ha causato dei danni estesi alla creatura distruggendo il 67% delle sue riserve idriche."
Il capitano Kiron stava passeggiando al centro della plancia mentre illustrava la situazione: "Gli abbiamo fatto male ma non così male, purtroppo abbiamo dovuto sospendere l'attacco."
=^=Perché?=^= Chiese l'ammiraglio Squiretaker la cui immagine era proiettata sul monitor. Le navette si trovavano in orbita affianco alla Wayfarwer ma avevano preferito non attraccare per ragioni evitare i lunghi protocolli di decontaminazione e perdere tempo nella risoluzione di quella strana invasione.
"La creatura si è avvolta in una specie di guscio protettivo fatto di una sostanza organica in grado di resistere alle condizioni ambientali dello spazio." Spiegò il capitano subito supportato dall'ufficiale tattico: "Da questa distanza e con la corazza che ha attivato l'essere, l'efficacia del nostro attacco è sceso al di sotto del 3%."
=^=Ma perché l'essere non si è rinchiuso prima nel guscio protettivo?=^= Chiese la donna.
Titubante il facente funzioni di ufficiale scientifico azzardò un'ipotesi: "Credo che quell'involucro riduca la capacità dell'essere di assorbire l'acqua."
=^=Concordo con il mio vice.=^= Si intromise Cooper.
=^=Non c'è modo di penetrare la corazza?=^= Chiese l'ammiraglio.
Kiron scosse la testa: "Servirebbe una salva completa di siluri quantici che causerebbero un ecatombe nucleare."
=^=La cura sarebbe peggio della cur... .=^=
L' ammiraglio Squiretaker fu interrotto dall'improvviso messaggio del primo ufficiale.
=^=Capitano la creatura si sta muovendo verso i tunnel centrali... ci sono terremoti.=^=
Kiron si voltò verso l'ufficiale scientifico che replicò: "Confermo le radici si stanno muovendo verso le ultime riserve d'acqua."
Vaitor aggiunse un commento tattico:" Gli abbiamo fatto male e parecchio, la creatura si è messa in una posizione difensiva e ora passa al contrattacco."
Kiron era concorde: "Come avevamo previsto... ma è molto più veloce non mi spettavo una reazione così rapida."
=^=Dobbiamo attuare il piano al più presto.=^= Disse l'ammiraglio.
"Signor Cooper dobbiamo accelerare l'inizio del piano, ha finito con quella radice?" Chiese il capitano.
Cooper sbuffò rumorosamente allo schermo.
=^=Quasi... non potete chiedermi un miracolo e poi pretendere che lo metta in pratica un'ora prima.=^=
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FINE MISSIONE