SHELDON
presenta
Un Q e due universi
Missione 07
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della SHELDON,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della SHELDON, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 2024
www.starfleetitaly.it | SHELDON
Equipaggio
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Tenente Comandante Adrienne Faith Capitano
| Tenente Nicholas Rush Capo Operazioni
| Tenente Paul Hewson Consigliere
| Tenente JG Alec Blake Timoniere
| Tenente JG Naky Terell Ufficiale Scientifico Capo
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Tenente Filippo Jekins Ufficiale SEC/TAC
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Autori
Capitano Adrienne Faith Ilenia De Battisti
| Capo Operazioni Nicholas Rush Stefano Zaniboni
| Consigliere Paul Hewson Monica Miodini
| Timoniere Alec Blake Mauro Fenzio
| Ufficiale Scientifico Capo Naky Terell Elisa Yasmir
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Ufficiale SEC/TAC Filippo Jekins Marco Calandri
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Sommario
Sinossi
07.00 - Q-uando l'amore è nell'aria
07.01 - Un piccolo dono inatteso
07.02 - Amici/Nemici
07.03 - Codice Morse
07.04 - Operazione Sfogliatina
07.05 - Kebab e puntine
07.06 - Materia oscura
07.07 - Abbiamo bisogno d'aiuto!
07.08 - A riveder le stelle
Sinossi
Mentre le sorti della galassia sembrano precipitare a causa dell'apparizione di un nuovo universo bidimensionale in fase di espansione, l'equipaggio della nave si ritrova ad avere a che fare con un essere onnipotente, Q, intenzionato ad avere un figlio con il Capitano Faith..
07.00 - Q-uando l'amore è nell'aria
Autore: Tenente JG Alec Blake
USS Sheldon
Plancia
14/02/2403 - ore 21.38
La serata sembrava destinata ad essere una delle tante. Jekins occupava la postazione di comando, mentre altri ufficiali armeggiavano distrattamente alle consolle circostanti. La rotta era già stata impostata e le analisi cicliche della zona erano già state avviate. Restava solo da vigilare sui sistemi sino al termine del turno.
In effetti non c'era nulla da fare, o quasi, nei turni serali, eppure stavano diventando i più richiesti. Il motivo era semplice.. se non si è costretti a lavorare ci si può dedicare ad una delle arti più antiche di ogni civiltà esistente: spettegolare lontano dagli sguardi degli ufficiali in comando, raccontandosi ogni nuovo e più succoso avvenimento della giornata. Una simile cosa non sarebbe mai stata possibile se in plancia vi fossero stati Kyel o, peggio ancora, Adrienne, ma nei turni notturni i due ufficiali di comando non c'erano quasi mai.
Per la serata gli argomenti non sembravano mancare. Tra i vari argomenti capeggiava lo strano triangolo che si era creato fra Kyel, Adrienne e Jeanette: una situazione che aveva molto a che fare con il lato emotivo, ma non solo.
"Secondo me Jeanette sbaglia a voler sempre passare i rapporti prima a Kyel e solo in un secondo momento ad Adrienne. Che cosa ci ottiene, poi? Appena arriva un rapporto al primo ufficiale, questo li manda subito alla Faith" alla consolle medica, il guardiamarina Nappi scosse leggermente il capo "Eppure lo sa quanto la Faith ci tenga a mantenere un controllo sullo stato della nave. Cosa le costa mandarli contemporaneamente ad entrambi.."
La guardiamarina Noveed ridacchiò divertita dalla consolle OPS "E' solo una piccola ripicca, un comportamento un po' immaturo da parte della Cruz.. e prima o poi farà infuriare davvero il Capitano. Io attendo il momento in cui la lancerà fuori dal tubo lanciasiluri!"
"Mi sa che aspetterai molto.. molto tempo" Floyd era intento a controllare la rotta della nave, ma non c'era nulla da segnalare "Il Capitano è decisamente paziente.. il Consigliere deve aver fatto una grande opera di mediazione per averla convinta a non linciarla dopo tutti gli errori che ha commesso"
La guardiamarina Mench, che occupava la consolle scientifica, fece una smorfia "Sarà ma a noi ha tolto metà del divertimento. Si vocifera che tra Kyel e la Cruz le cose si siano raffreddate"
La guardiamarina Nappi si voltò osservando Mench "Bhe con la bimba appena nata decisamente ha meno tempo da dedicare ai suoi....istinti." sorridendo.
"Secondo alcuni la Faith sta facendo troppe cose contemporaneamente il suo desiderio di delegare il minimo indispensabile le porta via una buona parte del tempo libero.. se a questo vi si somma anche quella bambina akritiriana, che sta crescendo e richiede sempre più attenzioni, diviene facile capire perché Adrienne abbia altro a cui pensare.."
"Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano" intervenne Noveed "Non sapremo mai veramente quanto quei due si vedano o meno. L'ho vista anch'io la porta che congiunge gli alloggi degli ufficiali superiori, se vogliono stare insieme possono farlo senza che nessuno li scopra"
"Quindi esiste veramente quella fantomatica porta?" chiese Floyd voltandosi indietro per pochi istanti
"Ah, si.." Noveed sorrise al pilota "L'ho vista quando sono andata nell'alloggio del capitano per fare da babysitter a Nami"
Jekins sbuffò dalla postazione di comando "Signori, se avete finito di spettegolare, vi pregherei di tornare al lavoro" l'ufficiale tattico rimbrottò un po' gli uomini richiamando tutti all'ordine ma in fondo era tranquillo, sapeva che se vi fosse stato qualcosa di importante i suoi colleghi se ne sarebbero accorti.
E difatti se ne accorsero.
La prima ad avere un mezzo sussulto alla propria consolle fu Mench "Signore! Rilevo qualcosa.. la definirei una forma di energia che si dirige a tutta velocità verso di noi!" digitò freneticamente alla consolle "Secondo i dati si tratta di un Q!"
Jekins scattò in piedi, non aveva mai avuto contatti diretti con quelle entità ma sapeva dai racconti della USS Enterprise-D e della USS Voyager, la loro straordinaria capacità di creare il caos "Arresto della nave! Chiamate gli ufficiali in comando!"
Floyd fece una smorfia "Signore, la nave non si sta fermando.. io ci provo ma non risponde ai comandi"
"Signore, non riesco a contattare i superiori!"
"Sheldon!" il tattico si incupì immediatamente "Non è il momento di giocare, quell'essere potrebbe essere estremamente pericoloso!"
"Motivo in più per andarcene il prima possibile.." Sheldon apparve in plancia a dimensioni normali, segno che non stava facendo una delle sue burle "Ad ogni modo non sono io che sta impedendo le comunicazioni ma lui" l'I.A., assunta la sua vera immagine, stava fissando lo schermo visore con espressione seria, era evidente che non era contento della situazione "Mi domando cosa voglia"
"Percepisco Q, è una mente estremamente più evoluta della nostra e.." il guardiamarina betazoide che occupava la consolle delle comunicazioni si fermò per qualche istante "Se ne è andata, non la percepisco più"
"Confermo.. non rilevo più nulla" Mench tirò un sospiro di sollievo "Sembra che sia solo venuto a fare un saluto, ma se n'è già andato via.."
Jekins scosse il capo "No, un Q non passa solo per buttare un occhio e poi andarsene. C'è sicuramente molto di più sotto. Provate di nuovo a chiamare gli ufficiali in comando.."
"Nulla signore, non riesco a contattarli.."
Sheldon tornò ad essere la sua solita mini-proiezione "Questa volta sono stato io! Non preoccuparti, grande capo giallo, vado io a chiamarli!!"
USS Sheldon
Alloggi del Capitano
14/02/2403 - 21:45
Adrienne aveva finito la sua giornata lavorativa con il suo classico ritardo. Aveva cenato in fretta e finalmente si stava per concedere una bella doccia prima di andarsene a dormire. La sua routine quotidiana le dava pochi spazi di relax le responsabilità di un comandante di vascello sono molte ma Adrienne vi si dedicava sempre con grande impegno.
Per qualche attimo fissò la porta che la divideva dall'alloggio di Kyel, poi si prese mentalmente a schiaffi per aver anche solo pensato di raggiungerlo: doveva cercare di smetterla, era un capitano ed il regolamento non le consentiva di intrattenere rapporti con i propri sottoposti. Quello non era un comportamento professionale! Era anche vero che, professionalità a parte, era una giovane donna con le proprie necessità e.. Adrienne scosse il capo raggiungendo il bagno e si spogliò completamente. Le serviva decisamente una doccia ghiacciata.
Fu un attimo, ma quello che stava sentendo la bloccò. Era un'entità, qualcosa di potentissimo ed estremamente più evoluto rispetto a tutti coloro che vivevano nella nave. Cercando di riorganizzare le proprie idee ebbe la sgradevole sensazione di sapere cosa potesse essere.
"Oh no, no, no.. mi ci mancano solo loro da gestire.."
Luogo imprecisato - Spiaggia assolata
14/02/2403 - tempo imprecisato
Adrienne stava per avvicinarsi all'interfono, quando si ritrovò improvvisamente spiazzata. Non era più nel suo alloggio "Sei un Q, vero? Dove mi hai portato!!"
Adrienne iniziò a guardarsi attorno ma non avrebbe saputo dire dove fosse. Sembrava una normalissima spiaggia assolata, simile a tante baie che aveva visitato su Risa assieme a Kyel, ma non c'era assolutamente nessuno oltre a lei. Si osservò per un attimo attorno rendendosi conto di essere ancora totalmente nuda la cosa non la disturbo più di tanto, dato che i betazoidi sono abituati alla nudità.
"Se questo è uno scherzo, ti garantisco che non mi diverte affatto!"
"Uno scherzo fa ridere chi lo fa, non chi lo subisce! Io mi sto divertendo tantissimo!" una voce che proveniva dall'alto fece voltare Adrienne "Tu sei una betazoide fortunata, avrai la possibilità che a nessun'altra è mai stata fatta prima.."
"Q!! Non ho tempo per tutto questo e per giunta sono nuda!! Riportami immediatamente sulla mia nave!"
"E che male c'è nell'essere nuda? Voi umanoidi date troppa importanza a quei quattro stracci che vi mettere addosso"
"Saranno anche quattro stracci ma io li voglio!"
"Quanto la fate difficile.. e va bene"
Pochi istanti dopo, Adrienne si ritrovò addosso un succinto bikini. Non era di certo la sua uniforme ma era meglio di niente.
"Q, ho un equipaggio da riportare a casa. Potremmo tagliare corto e andare subito al dunque? Cosa vuoi?"
"Semplice, un figlio.. prima della vostra estinzione"
USS Sheldon
Alloggi tenente jr Blake
14/02/2403 - 23.50
Alec stava raggiungendo il suo alloggio in compagnia di Terell. Fra le braccia il timoniere teneva la piccola Nami ancora con la faccina sporca di cioccolato.
"Va bene.. riproviamo un'altra volta. Se Adrienne te lo chiede, che cosa hai mangiato stasera?"
"La minestrina.." rispose con espressione innocente la bambina
"Bene, brava Nami.. brava. E hai mangiato anche la torta?" la incalzò Blake sotto lo sguardo divertito della scienziata
"Io?? Nooo.." la piccola scosse il capino con decisione
"Ottimo lavoro Nami, l'importante è crederci.."
"Ma senti questi due! Alec, non credo che fossero queste le cose che Adrienne vorrebbe che venissero insegnate a Nami, sai?" Naki fece una smorfia divertita
"Ah, lo so. Ma ogni tanto qualche piccola follia bisogna pur farla, no?"
Blake ridacchiò aprendo le porte del suo alloggio e lì rimase per un attimo paralizzato. L'intero alloggio era stato invaso da cose appartenenti a Nami, dal lettino sino al seggiolone. Tutto ciò che prima si trovava nell'alloggio di Adrienne comodamente, ora ingombrava il più piccolo alloggio del timoniere.
"Ehm.... Sheldon?"
Un mini-Sheldon apparve di fronte a Blake "Si?"
"Perché diavolo hai riempito il mio alloggio con le cose di Nami?"
"E' semplice.." dagli interfoni della stanza si udirono il suono di trombe "Congratulazioni! Ora sei padre!"
Blake osservò gli oggetti e poi la piccola Nami "Mm.. eppure mi sembra che così mi sia perso la parte divertente.." la gomitata allo sterno che ricevette da Naki lo fece desistere dal proseguire "Sheldon, davvero.. perchè?"
"Eddai.. possibile che non sappiate nulla? Lo avrete percepito anche voi Q che passava per la nave, no?"
I due si guardarono e Terrell prese la parola "Beh, si.. ma quando abbiamo contattato la plancia se ne era già andato"
"Si, con il vostro capitano"
Alec fece un passo verso Sheldon fissandolo"Che diavolo vuol dire con il vostro capitano. Sheldon?? Dove è Adrienne?"
L'ologramma si strinse nelle spalle "Mhhh.. non lo so è al di fuori dei miei sensori"
Nami sollevò lo sguardo verso i due ufficiali spalancando gli occhioni lucidi dalle lacrime"Dove è Nenè?" iniziando poi a piangere a dirotto
Naky prese in braccio la piccola coccolandola "Nami non ti preoccupare è dovuta andare via, ma adesso la cerchiamo e la andiamo a prendere." osservando poi Alec e Sheldon "Vero?" stringendo la piccola dolcemente per cercare di calmarla.
Alec fissò la compagna e poi Nami inspirando profondamente cercando di sembrar tranquillo "Oh si ci puoi contare" sforzandosi di sorridere alla bimba.
"Sentito? Adesso però è ora di andare a dormire piccola" disse Naky mentre asciugava gli occhioni alla piccola rintanandosi in alloggio
Alec sorrise facendo ciao ciao alla piccola per poi tornare a fissare l'ologramma "Hai avvisato il primo ufficiale? Cosa intende fare?"
"Il gorillone? Ah, non lo so.. devo ancora avvertirlo!"
USS Sheldon
Alloggi del Primo Ufficiale
14/02/2403 - un paio di minuti dopo
Quella sera il guardiamarina Olen Stanon sembrava avere un ardore ed una passione molto maggiore del normale. Stavano per concedersi il bis quando per un attimo sembrò bloccarsi di colpo. Il suo sguardo finì per perdersi nel vuoto per un po' di tempo prima che il betazoide tornasse a rilassarsi.
Se da un lato il poter sorprendere alle spalle i betazoidi era qualcosa che faceva sempre divertire un mondo Rezon, dall'altro lato guardava con interesse quella loro capacità di percepire gli altri. Aveva visto spesso Adrienne sfruttare quelle sue doti naturali era una di quelle sue peculiarità che gli aveva concesso di avere una marcia in più.
"Beh?" Kyel fissava l'uomo con curiosità
"Nulla, è passato.." il betazoide sorrise divertito prima di tornare a baciargli il collo.
Rezon per qualche attimo rimase ad osservare Olen, ma poi quella curiosità passò in secondo piano. Stava per abbassarsi nuovamente su di lui quando il suo mini-sheldon, a forma di genio della lampada, apparve sulla sua spalla
"Capo, capo, capo.. ti sei perso qualcosa, sai?"
Il guardiamarina Stanon fissò malamente il mini Sheldon mentre Kyel alzava gli occhi al cielo "Sheldon, al momento sarei un po' occupato, vai da Adrienne!"
"E' proprio questo il problema.. Adrienne non c'è più!"
Rezon si bloccò di colpo spostandosi da sopra il guardiamarina e fissò con sguardo esterrefatto la piccola proiezione olografica "Sheldon, cosa significa? Dov'è Adrienne?!"
"L'ha portata via l'essere che voi chiamate Q"
Kyel scattò in piedi sfiorando l'interfono "Rezon a Plancia, che accidenti sta succedendo?"
=^=Signore, finalmente Sheldon ha riattivato le comunicazioni. Il Capitano è scomparso e.. che diavolo è quello?? Signore, chiedo la sua immediata presenza in plancia!=^=
Luogo imprecisato - Spiaggia assolata
14/02/2403 - pochi istanti dopo
"Estinzione? Di che cosa stai parlando Q??"
In cielo Adrienne vide apparire la silhouette di una sorta di strana nebulosa in fase di espansione. Non ne aveva mai vista una simile, il suo color rosso acceso aveva un che di ipnotico ma cresceva ad una velocità eccessiva decisamente non si trattava di una formazione naturale.
"Che cos'è?"
"Quello è il principio.. la stessa cosa che stanno ammirando i tuoi amici su quella stupida nave"
"Il principio di cosa?" chiese Adrienne non capendo
"Il principio della vostra fine. Quello è il sistema con cui loro renderanno questa galassia compatibile con la loro fisiologia, conquistando questo spazio.. sfortunatamente questo comporterà la morte di tutte le razze umanoidi della Via Lattea. Ora lo facciamo un figlio?"
"NO!!"
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07.01 - Un piccolo dono inatteso
Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith
Luogo imprecisato - Spiaggia assolata
14/02/2403 - tempo imprecisato
Adrienne se ne rimase seduta sulla spiaggia mentre fissava il mare e poi, senza nessun apparente motivo, iniziò a ridere così sguaiatamente da avere le lacrime agli occhi.
Lo spettacolo che diede di sé dovette essere piuttosto interessante, dato che Q tornò a rivolgere la parola alla betazoide.
Dopo l'ennesimo rifiuto di procreare un figlio con lui, Q aveva deciso di lasciare la donna da sola a riflettere sulla sua testarda convinzione di poter avere la meglio su un essere superlativo come lui.
"Posso sapere cosa di tutto questo ti fa ridere?"
"Pensavo al fatto che non sono passati poì così tanti mesi da quando io ed il mio primo ufficiale avevamo parlato della possibilità, per un ufficiale in comando, di avere figli.."
Q la fissò scioccato "Non mi dire che non puoi avere figli, sono un Q.. per me nulla è impossibile!"
"No, nessuna impossibilità fisica.. ma non avrei tempo per crescere un bambino. Ad ogni modo continuo a non capire cosa ci troviate di così interessante nell'idea di creare un figlio con degli insignificanti mortali.. come hai detto tu, sei un essere superiore.. nulla ti è impossibile.. a che ti servo io?"
"Il motivo di quello che faccio non potrebbe essere capito da una mente basilare come la tua, tutto quello che devi sapere è che ti sto offrendo il grande onore e privilegio di essere la madre di mio figlio"
"Sarà anche vero.. per te.. ma la mia mente alquanto basilare continua a chiedersi perché ti sia difficile comprendere un semplice rifiuto"
"Non è che ti verrà offerta una possibilità migliore di me.. non ci sono altri Q abbastanza interessati alle vostre razze da venire a proporti qualcosa di migliore!"
"Questo non mi farà cambiare idea, Q!"
"Mm.. capisco, sei come tutte le altre.. vuoi essere corteggiata perché non riesci a capire che non ne abbiamo tempo. Non importa, vorrà dire che ti farò un bel regalo!"
Adrienne sgranò gli occhi sorpresa "Non sono interessata da nessuno dei regali che tu potresti voler fare!"
"Questo perché sei troppo limitata per capire che io posso darti tutto ciò che vuoi.. potrei persino farvi tornare tutti a casa in questo momento"
"Se quello che mi hai raccontato è vero, sai bene che non potrei mai tornare a casa lasciando che quegli esseri invadano la nostra galassia.. dobbiamo fermarli ora!"
"Non li fermerete.. non siete al loro livello"
"Non sarebbe la prima volta che uno della tua specie ci sottovaluta.." Adrienne fece due passi in direzione di Q fissandolo in volto "Il gioco è finito, riportami sulla mia nave, immediatamente!"
"Bene, ma non credere che mi sia arreso!"
Un bagliore la circondò ed un attimo dopo la Faith si ritrovò nuovamente in plancia, di fronte a tutti i colleghi che la guardavano straniti "Va bene.. ditemi che cosa sta succedendo"
"Stavo per chiederti la stessa cosa, Adrienne" gli chiese con espressione seria Kyel.
Sheldon - Ufficio del Capitano
15/02/2403 - 00:15
Adrienne aveva lasciato la plancia solo per essere raggiunta in ufficio da Kyel pochi istanti dopo. Le rilevazioni della strana "nebulosa" che sembrava in via di formazione non avevano permesso di rilevare nulla ma il tarlo del dubbio, alimentato dalle parole di Q, aveva messo tutti in agitazione.
"Come ti ho già detto, Kyel, non possiamo escludere nulla in questo momento.. non possiamo nemmeno fidarci delle parole di Q! Potremmo essere di fronte ad una reale minaccia per tutto il quadrante così come aver trovato una nebulosa che, per qualche motivo, si sta generando con una rapidità molto maggiore del normale.. oppure, ancor più semplicemente, quello là fuori è solo un orribile scherzo predisposto da Q per convincermi a dargli ciò che vuole.. francamente non so che pensare!" Adrienne scosse il capo "Ad ogni modo se c'è anche una sola possibilità che quella sia una reale minaccia.."
"Non possiamo andarcene sino a che non avremo appurato la situazione" Kyel scosse il capo "E immagino che il costo dell'aiuto di quell'essere sarebbe fin troppo elevato per noi.. o mi sbaglio? Non ci hai ancora detto cosa volesse esattamente da te!"
"Un figlio.." Adrienne rispose senza scomporsi prima di scuotere il capo "Non è il primo esemplare di Q a tentare di convincere un capitano federale ad avere un figlio con lui.. era successo anche all'ammiraglio Janeway"
Kyel sgranò gli occhi per poi scuotere il capo "pensava davvero che avresti detto di sì?!"
"Ovviamente dirà di sì, nessun altro potrebbe offrirle tanto quanto posso fare io!"
Adrienne alzò gli occhi al soffitto prima di fissare con espressione furente l'essere appena giunto "Q.. ti ho già risposto alla domanda, no! Non otterrai nulla da me, te ne puoi andare anche adesso!"
"No, tu pensi di aver già deciso ma la verità è che la tua mente limitata non capirà mai
a cosa sta rinunciando se prima non ti sarà mostrato.. ed io sono qui proprio per questo" Q si osservò teatralmente attorno "Siete in questo quadrante da anni, nessuno sa che fine abbiate fatto.. siete dispersi in azione ma nessuno vi sta cercando"
"Ne erano pienamente consapevoli anche prima del tuo arrivo" la voce di Sheldon fece voltare i due federali ma Q si limitò a continuare a fissare Adrienne
"Non avete ancora trovato il modo di comunicare con la Flotta Stellare.. sarà questo il mio piccolo dono di corteggiamento. Ti darò un'ora di tempo per parlare con qualcuno che possa informare i tuoi amati superiori che siete ancora vivi.."
Il classico flash bianco accecò tutti i presenti e, non appena Kyel fu in grado di guardarsi attorno, Adrienne e Q erano nuovamente spariti.
"Dannazione! Fammi indovinare.. l'ha di nuovo portata via?!"
"Esattamente gorillone, siete di nuovo senza Capitano"
Sol III - Casa dell'Ammiraglio Jonathan Darion
15/02/2403 - 00:25
La giornata era stata lunga e piuttosto monotona. Jonathan aveva passato quasi tutto il giorno a leggere una fila di rapporti interminabili che, in fin dei conti, sembravano tutti uguali: al momento non c'era nulla di realmente rilevante da segnalare.
Era appena rientrato a casa, dopo aver fatto tardi, ed aveva cercato di fare meno rumore possibile per non rischiare di svegliare la moglie e rischiare l'ennesima lavata di capo per il suo palese ritardo. Puntò verso la cucina quando un flash lo accecò temporaneamente rimase per un attimo bloccato e, quando finalmente i suoi occhi riuscirono a guardarsi attorno, per poco non fece un infarto.
C'era una donna nella sua cucina, a pochi passi dal frigo, e non era una persona qualsiasi, ma qualcuno che stava cercando da svariato tempo! Adrienne Faith, uno dei membri della USS Rutherford, si trovava proprio a casa sua!
"Adrienne?! Adrienne Faith?!"
La donna si voltò e per un attimo l'ammiraglio ricordò quella tenera bambina che tanti anni prima aveva salvato su Betazed, quando il pianeta era stato attaccato dai borg. Quella ragazza era scomparsa da anni con centinaia di colleghi ed ora era di fronte a lui.. tutta quella situazione non aveva il benché minimo senso.
"O cielo, ma sei davvero tu?! Come ci sei finita a casa mia?! Dove siete stati tutto questo tempo?!"
La donna fece un paio di passi verso Darion, sembrava realmente sorpresa di trovarsi lì ma riguadagnò rapidamente il controllo "Mi spiace ma ho poco tempo, Q non mi permetterà di restare qui per molto.."
"Q?! E' stato Q a farvi sparire?!"
"No, quella strana nebulosa era il risultato del tentativo di una razza di trasportare nel delta delle navi da altri quadranti al fine di assimilarle e.."
"Stai parlando dei borg? Ma non è possibile.."
"No ammiraglio, parlo di un'altra specie.. anche se potremmo definirla un'evoluzione dei borg. Ad ogni modo la Rutherford è stata catturata dall'anomalia e trasportata nel delta purtroppo, nel passaggio in quella sorta di tunnel transcurvatura, la nave è andata distrutta ed il capitano è morto" la Faith fece una piccola pausa ripensando al suo ufficiale superiore
"La nave è stata perduta?!" Darion osservò scioccato la ragazza per poi scuotere il capo "In quanti siete sopravvissuti? Dove vi trovate?! Siete su qualche pianeta.. siete stati divisi.. che è successo?"
"Siamo stati recuperati da una nave senziente priva di equipaggio ed ora stiamo cercando di tornare a casa. Siamo fuori dalla rotta della USS Voyager e quindi ci troviamo in territorio totalmente sconosciuto ma stiamo facendo del nostro meglio per trovare una soluzione alla nostra situazione" Adrienne fece una breve pausa "Io ho assunto il ruolo di facente funzione di Capitano, il tenente Rezon è attualmente il mio primo ufficiale.. ci sono state alcune modifiche agli incarichi di bordo per adeguarci alla nostra nuova condizione ma non sono qui per questo.. ho bisogno che rimettiate in azione il sistema che avete usato per comunicare con la USS Voyager... questo ci permetterebbe di avere un contatto con voi, sebbene solo una volta al mese"
"Certo, comandante.. Ovviamente sarà il primo ordine che darò domattina ma ora dimmi tutto ciò che è successo. Voglio capire cosa posso fare per voi!"
Sheldon - Ufficio del Capitano
15/02/2403 - 00:45
Adrienne riapparve in alloggio dopo il medesimo flash luminoso che l'aveva teletrasportata fuori di lì una trentina di minuti prima. Kyel era ancora seduto sulla sedia della Faith ed attendeva pazientemente il ritorno della betazoide.
"Kyel, ho visto l'Ammiraglio Darion.. ora la Flotta sa che siamo dispersi nel Delta"
"Potrei fare molto di più se accettassi di darmi quello che ti ho chiesto!"
La voce di Q fece voltare i due ufficiali ma Kyel fu più rapido nel rispondere "Il Capitano ha già detto che non è interessata, perciò vatti a trovare un altro essere che voglia accettare le tue avance!"
"Quale sarebbe il tuo problema?" Q sorrise con espressione di superiorità, fissando malamente Rezon "Paura della competizione con un essere così tanto fuori dalla tua portata?"
"Non c'è nessuna competizione, la mia risposta resta no!"
"Se tu non accetterai, vorrà dire che chiederò ad un'altra femmina in questo vascello.. sono certo che vi siano donne decisamente più intelligenti di te che saranno in grado di capire quale onore gli stia offrendo!"
Q scomparve ed i due ufficiali si osservarono per parecchi istanti in volto ma non dissero nulla. Quell'essere avrebbe potuto minare l'unità del loro equipaggio ma purtroppo non avevano potere su di lui e c'era una potenziale minaccia che li stava aspettando proprio fuori dalla nave.
"Qualche ordine, Capitano?"
"Cerchiamo di capire cosa sia quella dannata nebulosa! Se si tratta di una reale minaccia dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi!"
=^=Capitano e Primo ufficiale in plancia=^=
Adrienne fissò per un attimo Kyel, poi sfiorò il comunicatore "Che succede?"
=^=La nebulosa.. o quello che è.. ha iniziato a cambiare di colore, passa dal rosso al blu seguendo sempre lo stesso schema.. pensiamo che non si tratti di un caso ma di un vero e proprio linguaggio=^=
"La nebulosa sta tentando di contattarci?!"
=^=La nebulosa o chi l'ha creata.. non ne siamo del tutto certi ma potrebbe essere un messaggio rivolto a noi=^=
"Arriviamo subito, cercate di tradurre l'eventuale messaggio!"
Il Capitano si voltò nuovamente verso Rezon che si limitò ad annuire "Andiamo.. per ora il problema Q dovremo accantonarlo.."
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07.02 - Amici/Nemici
Autore: Tenente Paul Hewson
Sheldon - Ufficio del Capitano
15/02/2423 - 01:50
Il risveglio del Consigliere fu piuttosto brusco, ma il tono del messaggio del Capitano, che richiedeva la sua presenza, era decisamente urgente. Quindi Paul s'infilò l'uniforme al volo e cinque minuti più tardi stava parlando con la Faith.
La betazoide gli fece un riassunto di quanto successo nelle ultime ore, avendo lasciato al suo Primo Ufficiale il compito di sovrintendere ai lavori per trovare un modo di comunicare con qualsiasi cosa ci fosse là fuori.
"Abbiamo, quindi, trovato una maniera di contattare con la Federazione? Per il morale dell'equipaggio sarà molto importante, avevamo bisogno di una buona notizia"
"Sì, adesso a casa sono al corrente che non siamo morti, ma se la minaccia di Q fosse reale, a cosa servirebbe?"
Adrienne sembrava davvero stanca, le responsabilità le stavano gravando tutte sulle spalle che, come suo solito, faticava a delegare.
Hewson si prese un momento per riflettere sulla questione, poi le disse: "Facciamo un passo alla volta. Al momento la priorità è capire se la minaccia per la galassia è reale, in base alla risposta che avremo, decideremo se è come dire all'equipaggio del contatto che hai avuto con casa. Ti sembra ragionevole?"
Faith si lasciò andare sulla sua poltrona emettendo un profondo respiro: sapeva già che quella era l'unica soluzione, ma sentirlo dire da qualcun altro le infondeva sicurezza.
"Sì, è giusto, procediamo in questo modo. Solo io, tu, Kyel e, ovviamente, Sheldon siamo a conoscenza della cosa: speriamo che Sheldon tenga la cosa per sé!"
"Ho fiducia in lui, a volte quell'impiccione mi sorprende, credo si sia affezionato a noi, nonostante tutto il suo blaterare di volerci scaricare su un pianeta disabitato! Senti, se riesci a riposare qualche ora sarebbe meglio, tanto se ci fossero novità ti avviseranno immediatamente."
Faith lo guardò mentre si alzava, il bel viso preoccupato "Me ne starò qua per un po'. Grazie per il consiglio e scusa se ti ho buttato giù dal letto..."
"Tranquilla, in fondo è questo il mio lavoro. Stare vicino alle persone nei loro momenti difficili e, credimi, i Capitani ne hanno pure troppi di quei momenti. Vado nel mio ufficio, ormai non credo di riuscire a dormire più. Per qualunque cosa, sono a tua completa disposizione. " e con un mezzo inchino uscì dall'ufficio del Capitano.
Sheldon - Ufficio del Consigliere
15/02/2423 ore 02:30
La conversazione appena avuta col Capitano aveva lasciato nel Consigliere una strana agitazione. Adesso, seduto alla sua scrivania, da solo, cercava di capire da dove venisse questa sensazione che gli faceva sentire come un morso allo stomaco. Poi, come attratto da una forza misteriosa, la sua mano corse all'ultimo cassetto in fondo, l'aprì ed estrasse la foto di una persona a cui non pensava da parecchio. Avvicinò l'immagine per vederla meglio: il bel volto sorridente di Alison lo fissava. Da quanto tempo l'aveva tolta dalla scrivania? I primi mesi, dopo che erano arrivati in quel quadrante, poterla guardare gli dava fiducia sulla loro possibilità di tornare a casa. Ma dopo un paio d'anni in cui non si erano avvicinati più di tanto a casa, senza nemmeno essere riusciti a comunicare in qualche modo il loro essere ancora in vita, vederla lì a sorridergli come solo lei sapeva fare, era diventata una tortura. Fu allora che era finita in fondo a quel cassetto.
Adesso però c'era la possibilità di poterla rivedere, di sentire ancora la sua voce e la sua risata! La sua risata, quella era la cosa che più gli mancava, perché anche dopo la giornata più pesante lei trovava sempre il modo di farlo ridere e tutto tornava sereno.
Mille dubbi tormentavano la sua mente, ma quello che continuava a ronzargli era: e se si fosse rifatta una vita e non mi volesse nemmeno parlare? In realtà era quello che le aveva augurato in cuor suo più di una volta, in fondo anche lui era andato avanti, anche se una relazione vera e propria non poteva dire di averla. Più che altro era un'amica di letto, Nerji Noveed, la gemella della sua assistente Majar, con la quale condivideva la passione per la musica e l'affetto per la piccola Nami, di cui erano tra i babysitter.
Egoisticamente sperava che lo stesse ancora aspettando!
Sheldon - Plancia
15/02/2423 ore 04:15
Faith entrò in plancia e avvicinandosi alla sua poltrona chiese: "Novità? Perché ci vuole così tanto?"
Terrel e Rush, che lavoravano con l'addetto alle comunicazioni Illica, si girarono all'unisono, ma fu Rush a rispondere.
"Mi spiace Capitano, la cosa è più complicata del previsto, non abbiamo praticamente niente a cui aggrapparci per riuscire a tradurre il messaggio in maniera precisa, però stiamo arrivando a capirne il senso."
"È già qualcosa, così forse possiamo sapere se sono amici o nemici!" Disse Adrienne sedendosi "Quanto tempo vi serve ancora?"
"Ci siamo quasi, l'ultimo algoritmo sembra funzionare anche meglio del previsto" disse Naky mentre controllava col Tenente Illica gli ultimi dati forniti dal computer "Ecco.. ci siamo. "
"Computer riproduci la traduzione del messaggio" Disse Adrienne
In quel momento Sheldon apparve davanti allo schermo e guardando lo strano ammasso davanti a loro disse "Il messaggio dice.. Ci dispiace, non sapevano della vostra esistenza!" poi si voltò verso i suoi piccoli labradoodle e continuò "A quanto pare la nostra estinzione è un'eventualità da non sottovalutare!"
Sheldon - Sala tattica
15/02/2423 ore 04:30
Gli ufficiali superiori erano seduti al tavolo della sala Tattica tutti con la stessa aria determinata sui volti: avrebbero fatto tutto il possibile per evitare la probabile estinzione delle forme di vita conosciute nella galassia, se veramente quello era il rischio che stavano correndo.
"Se la nostra interpretazione del messaggio è corretta, significa che non stanno per distruggerci volontariamente?" Disse Hewson dopo l'esposizione dei fatti da parte di Rezon, che aveva tralasciato la parte del contatto avuto da Faith con l'Ammiraglio Darion.
"Potrebbe essere plausibile, è improbabile che, se qualcuno volesse creare un evento di tale portata in maniera consapevole, chiederebbe scusa alle loro vittime!" rispose Jekins
"Ma come è possibile che non abbiano notato miliardi di forme di vita evoluta sparsa per tutta la galassia?" Ribatté Blake
"Forse la loro esistenza si sviluppa su un altro piano, così diverso dal nostro, da non aver neanche supposto che ci fosse vita da distruggere per portare a termine la loro evoluzione" disse Naky
"Come si sono accorti di noi allora? Sono stati loro a inviare quel messaggio!" chiese il Capitano "Dobbiamo aver fatto qualcosa che in qualche modo ha interferito con loro o qualcosa di simile e ci ha fatto notare. Se scopriamo cos'è forse troviamo anche un modo di comunicare più diretto. Forse insieme potremmo escogitare un modo per sopravvivere entrambi!"
"La nebulosa ha cominciato a cambiare dopo che abbiamo cominciato ad analizzarla usando i sensori a lungo raggio, direi di partire da lì!" disse Rush.
Faith si alzò in piedi per chiudere la riunione e disse "Molto bene. Signori è inutile che vi dica l'importanza e l'urgenza di tutto ciò, perciò mettiamoci al lavoro senza ulteriore indugio"
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07.03 - Codice Morse
Autore: Tenente Nicholas Rush
Quadrante Delta - Sheldon
Nebulosa in espansione
14/02/2403 - 11.30
Una volta tradotto il messaggio proveniente dalla nebulosa di fronte a loro, fu facile per Sheldon impostare un algoritmo che a partire da quei pochi frammenti di dati riuscisse a ricostruire una sintassi complessa e una semantica in modo da poter elaborare quanto meno una risposta sensata a chiunque avesse inviato il pacchetto dati dall'altra parte.
Adrienne entrò in plancia a grandi passi: "Situazione?"
Rush prese la parola: "Stiamo ricevendo un consistente flusso di dati in ingresso a banda stretta, 433+868Mhz. E' l'unico canale con meno disturbi su cui riusciamo a ricevere pacchetti in ingresso senza avere troppe perdite di dati. Abbiamo provato anche differenti modulazioni ma i buchi di trasmissione erano talmente ampi che l'elaborazione con correzione degli errori nel flusso non riusciva a stargli dietro"
"Mi sembra di parlare attraverso un bicchiere di plastica collegato con un filo di spago..." disse Sheldon con un tono tendente all'infastidito, ricomposto nella sua figura principale, probabilmente per risparmiare cicli di calcolo dal suo elaboratore principale.
"Avete trovato il motivo per cui gli esseri che vivono nella nebulosa si sono accorti di noi? " chiese Kyel.
Fu Naky a prendere la parola: "Abbiamo una vaga idea Signore: quando abbiamo attivato la nostra griglia di sensori frontale, considerata la distanza della Sheldon rispetto alla nebulosa, si e' attivato anche il nostro deflettore che, come solitamente accade, ha iniziato ad emettere un impulso di gravitoni in direzione della nebulosa. Il raggio di gravitoni, oltre a tenerci al sicuro dal microparticolato stellare e a respingerlo, serve come sensore aggiuntivo per mappare lo spazio di fronte a noi e a dare istruzioni al computer per capire cosa abbiamo davanti. In aggiunta a questo, quando le bobine di campo subspaziali, che generano l'impulso di gravitoni, entrano in funzione, tutto il sistema genera una consistente quantità di radiazioni elettromagnetiche nel campo subspaziale che, in combinazione al raggio di gravitoni... beh, ci ha reso agli occhi di chiunque ci sia all'interno della nebulosa, una sorta di faro nella notte. Loro non sembrano in grado di percepire nulla all'interno di questo piano dimensionale, se non questa combinazione che le ho citato"
A Kyel quella massa di informazioni tecniche fece pulsare le tempie per lo sforzo di seguire il filo logico di Naky "Ok, quindi se siamo un faro nel buio, come possiamo fare a comunicare con loro? Mi sembra che la cosa possa essere solo a senso unico, no?"
"Non proprio Signore: esisteva un vecchio modo di comunicare terrestre, il Codice Morse, da cui possiamo trarre ispirazione e permetterci di stabilire un contatto tra noi e l'interno della nebulosa. Il linguaggio che trasmetteremo sarà basato sui frammenti di dati in nostro possesso"
Adrienne riflettè qualche istante. In fondo per le informazioni che avevano attualmente tra le mani questa era l'opzione migliore: "Ottimo, procedete pure"
Quadrante Delta - Nebulosa in espansione
14/02/2403 - ora non determinabile
Quando tutto ebbe inizio, tutto lo spazio, tutta la materia e tutta l'energia dell'Universo bidimensionale, distante pochi hertz di sfasamento rispetto al nostro piano di esistenza, era contenuto in un volume inferiore a un milionesimo di milionesimo di quello occupato da quello di un qualsiasi micro asteroide vagante che viaggiava placido nel nostro Universo a più assi.
Le condizioni erano talmente estreme che le forze fondamentali della natura erano unificate. Ad un certo punto lungo l'infinito torrente del tempo questo stato di forze estreme arrivò al punto che dovette per forza crescere, espandersi. Rapidamente. Ciò che comunemente viene chiamato Big Bang.
L'interazione fra la materia, sotto forma di particelle subatomiche, e l'energia, sotto forma di fotoni, era incessante. Durante la sua espansione, l'Universo creatosi aveva iniziato a raffreddarsi e aveva iniziato a prendere consistenza, creando le prime forme di vita bidimensionali.
Ma qualcosa nella creazione di questo magnifico processo si interruppe: per quanto al Centro, fossero nel frattempo, trascorsi miliardi di anni anche in termini evolutivi, con prese di coscienza e autoconsapevolezza degli esseri che abitavano questo cosmo, l'espansione dell'Universo si era fermata. E ora si stava contraendo tornando a chiudersi su se stesso proprio allo stesso modo in cui si era espanso.
Una caratteristica comune di tutte le forme di vita senzienti e auto consistenti è la volontà di sopravvivere. Gli abitanti di quell'Universo volevano vivere, e volevano salvarsi a qualsiasi costo. Anche se il tributo da pagare per la loro sopravvivenza coincidesse con l'espandersi in un piano dimensionale parallelo e renderlo abitabile.
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07.04 - Operazione Sfogliatina
Autore: Tenente JG Naky Terell
Quadrante Delta - Sheldon
Nebulosa in espansione
14/02/2403 - 14.30
Rush e Terell stavano lavorando alacremente per trovare una soluzione il primo occupava la console delle comunicazioni, mentre la seconda stava lanciando continue scansioni dalla console scientifica. Il sistema audio della nave stava riproducendo l'uscita della console comunicazioni. Per il momento si sentiva solo un fruscio di fondo, intervallato da alcuni suoni rapidi e acuti.
"Ho provato a rimodulare il campo" digitando poi alla console "Prova a vedere se rispondono"
Una serie di flebili suoni provenirono dalla console scientifica: "Abbiamo qualcosa. Forse è la volta buona"
Le dita veloci di Naky digitarono rapidamente sul pannello lcars "Lo passo alla consolle delle comunicazioni per vedere se l'algoritmo funziona" deviando il flusso di dati alla console occupata da Nicholas
In quel momento il capitano della nave fece il suo ingresso nella plancia rilevando il tenente presente in quel momento e fece cenno a tutti di stare a riposo prima di prendere posto alla poltroncina "Abbiamo avuto qualche sviluppo?"
Entrambi gli ufficiali portarono lo sguardo su Adrienne ma fu Rush a prendere parola "Capitano, ottimo tempismo.. Abbiamo ottenuto una risposta, ma siamo ancora lontani dal poter instaurare una comunicazione stabile. Ma le garantisco che ci stiamo lavorando!"
"Non ne avevo dubbio, tenente"
La console delle comunicazioni emise un sonoro bip, che richiamò l'attenzione del personale sulla console, e nello stesso momento alcune parole vennero diffuse dal sistema audio.
=^= Lanariun.....noi....aiuto =^= per poi degradare in rumori non identificabili.
Il capitano osservò i colleghi "Che succede?" alzandosi portandosi al centro della sala.
Rush continuava a digitare "Stiamo cercando di instaurare un nuovo sistema di comunicazione. Al posto di utilizzare i normali sistemi, stiamo inviando microimpulsi gravitonici con il deflettore. Quindi i sistemi devono ricalibrarsi per poi iniziare la traduzione. Però dovremmo alla fine riuscire ad instaurare una comunicazione bidirezionale" storse le labbra osservando la console "Direi che tra qualche ora dovremmo avere un sistema funzionante"
Adrienne annuì osservando i due "Bene almeno una mezza buona notizia. Meglio di niente.. continuate"
Quadrante Delta - Sheldon
Sala riunioni
14/02/2403 - 16.30
L'equipaggio era riunito in sala riunioni in attesa del capitano. La tensione era palpabile in tutti. Sapevano che ogni loro missione poteva portare alla morte, ma stavolta in gioco c'era altro. L'intera esistenza come loro la conoscevano poteva essere in pericolo e tutti erano coscienti che il punto di non ritorno si stava avvicinando inesorabilmente.
Il capitano della nave fece il suo ingresso in sala facendo cenno a tutti di stare seduti
"Bene signori. Allora, qual'è la situazione?" facendo scorrere lo sguardo sui presenti.
Rush osservò il capitano per poi prendere il padd: "L'algoritmo di comunicazione sta ancora lavorando. In compenso abbiamo modificato i nostri scanner per poter analizzare l'universo oltre la fenditura. E stiamo studiando un nuovo tipo di sonda da inviare dall'altra parte in modo da avere delle scansioni più accurate."
Dopo la spiegazione ingegneristica, Naky prese la parola: "Direi che l'altro universo è in una situazione piuttosto particolare. Non abbiamo scansioni accuratissime quindi alcuni dei risultati sono stati trovati usando il nostro universo come campione" prese un lungo respiro "Da quello che possiamo immaginare, l'altro universo si è generato come il nostro da una potente esplosione e poi per miliardi di anni è stato soggetto ad espansione, con conseguente diminuzione progressiva dell'entropia. Alla fine ha terminato tutta la sua energia e ha iniziato a restringersi" osservando i colleghi "Ma di fatto non sta scindendo gli elementi pesanti ad atomi semplici, quindi semplicemente non può più contenere tutta la sua materia. Presupponiamo che, con studi di secoli, i suoi abitanti siano riusciti a creare una breccia nel nostro universo per far sfogare la materia bidimensionale."
Hewson osservò la scienziata "Mhh.. e i due universi non possono coesistere?"
Naky si girò verso il consigliere "No, tutto il nostro universo si basa sulla regola che niente può esser creato né distrutto ma solo trasformato. Quindi in questo momento c'è della materia che non è stata creata e che sta apparendo dal nulla. Gli effetti di un'iniezione del genere non sono determinabili. Potrebbe raggiungere una massa critica e collassare su sé stesso oppure esplodere invadendo altri universi a noi adiacenti.. se ce ne sono"
L'equipaggio restò per qualche secondo in silenzio cercando di assimilare totalmente le parole dell'ufficiale scientifico finché non fu il capitano a prender la parola.
"Quindi quali opzioni abbiamo? Restare a guardare l'universo che collassa?" chiese Adrienne fissando la scienziata e il resto dell'equipaggio.
"Bhe no! Esiste una piccola possibilità" Naky osservò il capitano "Ma è soltanto una soluzione temporanea" strinse le labbra guardando Adrienne "Possiamo sfruttare le proprietà dell'altro universo. Ma dovremo usare quasi tutte le nostre risorse.." allungò una mano facendo attivare un pannello olografico in centro al tavolo "Con il tenente Rush abbiamo studiato un modo per poter far arrotolare l'altro universo" osservando il collega perché continui.
Rush fece procedere la simulazione sullo schermo "Se posizioniamo due sonde in questi due punti" facendo illuminare due punti ai limiti della fenditura "E le prepariamo perché emettano un campo gravitonico, potremmo far arrotolare l'altro universo su se stesso. Il problema è che per dar via all'effetto avremo bisogno di tutte e tre le navi appoggio. Sheldon dovrà usare il suo deflettore per emettere un'onda continua di gravitoni e Sharon e Shena dovranno restare in appoggio per mantenere l'universo in linea. Basterebbe anche solo una piccola deviazione perché l'universo si avvolga storto e questo non è buono"
Kyel osservò l'ingegnere inarcando un sopracciglio "No buono? E sarebbe possibile sapere il perché?"
Naky scosse la testa facendo un mezzo sorriso "Immaginate di arrotolare un foglio di carta. Se lo arrotolate diritto avrete un cilindro delle stesse dimensioni del foglio.. ma, se un lato si avvolgesse più velocemente, avreste un cono e questo porterebbe a interazioni gravitazionali gravissime."
Adrienne sollevò una mano "Ok, ok.. ma questa sarebbe una soluzione che ci farebbe guadagnare quanto anni, secoli, millenni?"
Terell strinse le labbra decisamente imbarazzata: "Giorni, Capitano! Massimo dieci, se il tasso di inserimento rimane costante" guardando gli altri "Come dicevo immaginate di arrotolare un foglio in un cilindro. Immaginate che tale foglio sia anche fortemente magnetico: dopo alcuni strati al centro del cilindro si svilupperanno delle forze magnetiche che lo farebbero collassare. Ecco.. questo è quello che succederà se non troviamo una soluzione.. entro pochi giorni il centro del loro universo collasserà su se stesso"
Blake era rimasto fino a quel momento in silenzio osservò Naky "Mhh.. se collassa cosa accadrebbe?"
La donna scosse la testa "Non possiamo saperlo. L'ipotesi migliore è che subisca una contrazione improvvisa e semplicemente cessi di esistere. La più probabile è che crei un esplosione che cancelli metà del quadrante. La peggiore è che inneschi una serie di esplosioni a catena che distruggerebbero il nostro universo"
Blake annuì "E torniamo al no bueno"
Una riproduzione di Sheldon apparve in un angolo della sala "C'è anche l'altra possibilità"
Sia Rush che Naky si voltarono verso la manifestazione "Non accadrà mai che ci abbasseremo a tanto Sheldon"
L'equipaggio alternò lo sguardo tra la figura e i due ufficiali "Quale possibilità?" incalzò il primo ufficiale.
Rush osservò il primo ufficiale "Modificando dei siluri al tricobalto potenziati con decatilio potremmo creare dei buchi neri nella matrice subspaziale dell'altro universo"
Naky riprese la parola completando il discorso del collega "Tutto l'universo collasserebbe su se stesso con conseguente distruzione di tutte le civiltà presenti. Noi dovremmo solo trovare il modo per sigillare la fessura prima di venir coinvolti nel collasso"
Adrienne spalancò gli occhi fissando Sheldon "E' una battuta di spirito vero? Sheldon, non voglio pensare che tu possa veramente proporre di distruggere migliaia, se non milioni, di civiltà!"
Sheldon fece uno dei suoi rarissimi sorrisi "No, anche se devo dire che l'appellativo Sheldon il distruttore di universi non è male. Ma semplicemente non capisco perché eliminate una linea di pensiero solo perché la prima stesura è nefasta. Magari con delle modifiche potrebbe fare la differenza"
Adrienne fissò Sheldon "Sheldon non accetteremo mai di cancellare, volontariamente, nessuna di quelle civiltà. Quindi terremo presente che esiste quella possibilità ma non la attueremo mai" poi passò lo sguardo sui presenti "Bene, direi che per ora possiamo guadagnare tempo con il piano da voi ideato. E speriamo che quando saremo in grado di comunicare potremo mettere insieme le idee e trovare una soluzione definitiva" osservando poi i presenti "Altro da aggiungere?"
Gli ufficiali presenti scossero la testa quindi Adrienne si alzò "Bene, in tal caso abbiamo tutti cose da fare"
Gli ufficiali si alzarono ponendosi sull'attenti per poi sciogliere il saluto.
Blake, che era rimasto fino a quel momento in silenzio meditabondo, si avviò verso la porta "Si dia inizio all'operazione sfogliatina" ricevendo in risposta una gomitata tra le costole da Naky
"Ma possibile che pensi solo a mangiare? Sempre?"
Adrienne si attardò qualche momento per cercare di riordinare le idee. Quando fu completamente sola, appoggiò i gomiti sul tavolo per poi appoggiarci la testa sforzandosi di far mente locale. In quel momento una voce ben conosciuta e altrettanto sgradita si fece sentire
"Sai che io potrei sistemare tutto con uno schiocco di dita"
Il capitano sollevò gli occhi al cielo per poi voltarsi verso Q che era apparso nell'angolo della sala "Q ancora qui sei?"
Per dar conferma di quello che diceva Q schioccò le dita scomparendo per poi apparire sul tavolo vicino ad Adrienne accavallando le gambe "Come dicevo. Sai che io potrei sistemare tutto con uno schiocco di dita? Mi basta un semplice e facile si"
"Ma non avevi detto che avrei dovuto accettare di riprodurmi con te perché, a prescindere da tutto, le razze umanoidi di questa galassia erano spacciate?!"
"Forse avevo un po' colorito la realtà dei fatti, ad ogni modo devi riconoscere che sono stato io a segnalarti il pericolo che stavate correndo.. non credi che mi meriterei una qualche forma di ringraziamento?"
"Grazie Q per il tuo avviso, sei libero di tornare ai tuoi passatemi consueti!"
"Non mi riferivo ad un semplice grazie, sono qui per riscuotere il primo premio e avere un bambino con te!"
Adrienne si alzò "Ecco, ci mancavi anche tu per completare questa giornata partita già parecchio male. Ma non avevi detto che lo avresti chiesto anche alle altre donne dell'equipaggio? Ti hanno dato buca anche loro?!"
Q si alzò serafico camminando per la sala riunioni "Oh.. Meine liebe, certo che non sai niente del corteggiamento. Mi sembra ovvio che l'ho detto per farti ingelosire. Io aspiro all'eccellenza e non mi acconterei mai di un sottoposto"
Adrienne fece un piccolo sorriso di scherno "Ehhh.. guarda sei proprio riuscito a farmi ingelosire! Ora perdonami, ma ho da fare!" avviandosi all'uscita
Q tornò a sedersi sul tavolo "Beh, ma almeno pensaci. Un figlio in cambio della salvezza dell'universo. Non mi sembra uno scambio pessimo"
Adrienne si fermò un secondo stringendo le labbra per poi fare un altro passo e facendo aprire le porte
"Beh.. se ci ripensi sai dove trovarmi, meine liebe" mettendosi comodo sulla poltroncina prima occupata dal capitano schioccando le dita. Immediatamente Q si trovò tra le mani un libro e una tazza di tè
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07.05 - Kebab e puntine
Autore: Tenente Filippo Jekins
Quadrante Delta Sheldon
Nebulosa in Espansione
14/02/2403 - 15.01
Ci aveva pensato. La tentazione c'era stata ma per lei era impossibile scendere a compromessi, non si sarebbe mai piegata.... costi quel che costi.
Ma perché?
Era perché lo ripugnava, odiava l'idea di vendersi.... Beh vendersi e salvare l'universo. Poteva quasi essere un prezzo accettabile. Non avrebbe dovuto far nulla e il suo equipaggio e tutte le persone che abitano la Galassia sarebbero state salvate. I bisogni dei molti contano più del singolo o dei pochi... se si fosse confidata con un vulcaniano avrebbe ricevuto quella risposta, cosi' logica e razionale ma sempre giusta e inattaccabile.
E allora perché non l'aveva fatto? Per orgoglio? Per ribrezzo all'idea di accoppiarsi con Q.
E poi cosa sarebbe successo dopo? Avrebbe fatto un figlio con Q ogni volta che erano in pericolo? Avrebbero creato una nuova razza e portato tutti a casa sani e salvi.
L'idea di arrivare sulla Terra con qualche migliaio di figli e giustificarli al comando di Flotta strappo' un sorriso al tormentato capitano Adrienne.
No, avrebbero dovuto cercare di farcela fra loro senza coinvolgere quella divinità pestifera eppure c'era qualcosa nel piano che non la convinceva. Forse era la posta in gioco, molto più alta del normale oppure non si fidava di quel piano azzardato, l'unico che erano riusciti a mettere assieme.
Rapidamente il capitano si guardo' intorno cercando di capire se qualcuno aveva visto il sorriso che le era scappato poco prima quando pensava alla vagonata di figli. Eppure no. Nessuno sembrava averlo notato. Erano tutti impegnati nell'operazione sfogliatina e troppo concentrati sul loro compito. Avrebbero fatto come prima cosa una prima passata col deflettore di Sheldon prima di aggiungere le altre due navi. Persino Sheldon stava facendo il bravo e, dopo aver rinunciato all'idea di piazzare dei siluri nell'altro universo, si era messo rapidamente a collaborare piazzando solo qualche stupida battuta.
"Kebebbaro di universi.... come lo volete senza cipolle e tachioni?" disse la nave senziente.
"Fai il bravo." Rispose pazientemente Adrienne.
Eppure, malgrado la stupida battuta, Sheldon stava collaborando seriamente aiutando ogni membro dell'equipaggio in quella folle impresa.
Sheldon sorrise di rimando al capitano e fu l'ultima cosa che il capitano vide.
Una luce bianca l'avvolse.
Fu impossibile da vedere o da rilevare coi sensori. A causa della natura bidimensionale il colpo esisteva solo per due direzioni e soltanto chi era perpendicolare ad esso poteva rilevarlo o... respingerlo.
Eppure fu la natura bidimensionale del raggio ed evitare grossi danni, agendo solo su un piano poteva colpire qualunque cosa su quel piano ma bastava essere pochi micron sopra o sotto ed essere mancati.
Un sapore di ferro le riempi' la bocca. Provo' a rialzarsi ma non vedeva nulla, poi mani forti la presero mettendola in piedi. Riconobbe Rezon il quale disse:"Siamo stati colpiti."
"Come?" Ma rimettendosi in piedi ad Adrienne fu tutto chiaro: la plancia era avvolta da fumo e da detriti eppure erano tutti ai loro posti e stavano reagendo.
"Situazione." Ordino' il capitano.
"Colpo diretto ad un condotto di plasma sotto la plancia... non registro vittime." Rispose prontamente Jekins.
"Il condotto era giusto sotto la tua poltrona e ti sei presa in pieno il colpo ma sei stata fortunata mezzo centimetro più in la' e ti avremmo perso" Le spiego' Rezon facendole vedere la sua poltrona distrutta e poco distante uno squarcio nella plancia.
"Ci hanno colpito dall'altro universo... un colpo poco potente la essendo bidimensionale é passato tra le nostre difese e ci ha danneggiato.... geniale uno spillo che passa attraverso le maglie del metallo e colpisce al cuore una corazzata.... se non avessero attaccato me gli avrei fatto un applauso." Rispose con una strana aria seria Sheldon.
Ma ad Adrienne aveva altro a cui pensare e, con un balzo, raggiunse la consolle scientifica:"rapporto!"
Rush si volto' dicendo:" il deflettore ha perso l'allineamento di pochi micron, ma grazie al controllo automatico che ha inserito Sheldon ci stiamo riallineando rapidamente"
"Abbiamo solo perso una manciata di minuti." Aggiunse Terell.
"Bene procedete." Rispose Adrienne ma fu rapidamente raggiunta dal primo ufficiale che disse:"Non possiamo tenere la posizione, siamo troppo vulnerabili Se forano il contenimento Antimateria saremo perduti."
A conferma di cio' Sheldon aggiunse:"Rilevo gli effetti di altri attacchi... mi hanno trapassato senza creare danni fortunatamente ma sono troppo grosso e denso di energia se piazzano uno di quegli aghi in uno dei punti vulnerabili saremo spacciati"
"Aghi?" Rush si volto' verso Terell e fece una faccia strana ma nello stesso istante apparve Q con un mazzo di rose rosse:"Allora capitano, accetti?"
Adrienne divento' paonazza dicendo:"Lasciaci stare Q."
Rezon si frappose tra Q e il capitano dicendo: "Adrienne non ascoltarlo ma dobbiamo toglierci di qua."
"rilevo altri attacchi... danni minori ma aumentano di intensita'." Rispose Sheldon
Poco distante Terell chiese:"Cosa intendi come aghi?"
"Come aghi per mettere in posizione un foglio.... " cerco' di spiegare Rush mentre la nave sobbalzava per un nuovo impatto
Nacky sorrise intuendo cosa intendeva dire la anche il multitasking di Sheldon era arrivato alla stessa conclusione Con il classico gesto teatrale la nave senziente disse:"caro capitano ti chiedo di ascoltare l'egocentrico megalomane di origine artificiale perché lui, con i suoi adorati cuccioli, ha la soluzione: Rivolgere gli attacchi per bloccarli."
Adrienne rimase confusa ma a chiarire il tutto ci pensò Terell:"capitano a modo suo Sheldon ha ragione: gli attacchi bidimensionali sono come degli aghi o delle puntine che possono piantarsi in un foglio e tenerlo fermo.... dobbiamo combinare la nostra azione col deflettore con i loro colpi solo cosi' potremo stabilizzare entrambi gli universi.... "
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07.06 - Materia oscura
Autore: Tenente JG Alec Blake
USS Sheldon
Sala riunioni
14/02/2403 - 15.20
Adrienne era ancora un po' stordita ma, nonostante tutto, la sua mente era in piena attività.. qualcosa non tornava in quanto era appena accaduto.
Il problema degli attacchi fu risolto molto facilmente spostando la nave in modo da non trovarsi più di fronte a quella sorta di universo in via di arrotolamento su stesso. Un universo bidimensionale, formato da esseri bidimensionali, aveva una possibilità di attacco che si limitava al loro piano di esistenza.. cosa facilmente superabile per una nave tridimensionale.
La questione aperta era che da quel dannato universo erano sopraggiunti una serie di attacchi in direzione della Sheldon. Erano consapevoli che il loro universo non si stava più espandendo su di un piano orizzontale? Sapevano che il loro intero spazio rischiava di collassare su se stesso distruggendoli tutti? Perché ciò fosse possibile avrebbero dovuto essere in grado di percepire in qualche modo la tridimensionalità del loro universo bilaterale.. non aveva nessun senso.
Hewson portò lo sguardo verso lo schermo visore e sospirò brevemente "Ci hanno attaccato perché le nostre azioni mettono in pericolo la loro sopravvivenza"
Naki tuttavia non sembrava convinta ed espresse gli stessi dubbi che aveva Adrienne "Ma loro non dovrebbero percepire nessuna variazione per il momento.. che il loro universo prosegua sullo stesso piano o si arrotoli su se stesso non dovrebbe fargli nessuna differenza! Sono esseri bidimensionali!"
"Eppure qualcosa deve essere successo e scommetto che ci sia lo zampino di Q in tutto questo"
Evidentemente anche Kyel la vedeva come lei e Adrienne si limitò a sospirare. Portò quindi lo sguardo su Rush e Naky.
"Ok spiegatemi cosa intendevate prima con le puntine per stabilizzare l'universo"
Naky pareva immersa nei suoi pensieri a digitare al padd, Rush la osservò per qualche secondo per poi prendere la parola.
"Per poter continuare l'arrotolamento dell'universo dobbiamo mantenere una posizione perfettamente perpendicolare con la fessura che si è creata, ma così facendo ci troviamo sotto gli effetti dei loro attacchi. Secondo le analisi c'è un modo per sfruttare i loro colpi per fissare il loro universo.. ossia basterebbe sincronizzare i loro colpi con il nostro deflettore, e focalizzando i loro attacchi sui margini del loro universo potremmo bloccarne l'espansione" Rush inspirò profondamente osservando poi Naky sperando in un suo intervento, ma la scienziata era ancora intenta a digitare al padd, quindi riportò l'attenzione sul capitano "Non sarebbe una soluzione definitiva ma potrebbe dar tempo di studiare qualcos....." il suo intervento venne interrotto dalla voce dell'ufficiale scientifico "Ma certo.. è fuori fase!" Naky sollevò lo sguardo trovandosi osservata da tutti i presenti.
Kyel sbatté un paio di volte gli occhi e osservò la donna "Fuori fase cosa?"
"La materia oscura" rispose la donna come se fosse la spiegazione più logica del mondo.
"La materia oscura" ripeté il capitano cercando di capire cosa stava dicendo la donna "Può spiegare anche a noi?"
Naky annuì "Il nostro universo è composto da una minima parte da materia ma la stragrande maggioranza del volume è occupato dalla cosiddetta materia oscura" osservando il resto degli ufficiali "Non ha nessuna interazione con la materia. E non possiamo rilevarla direttamente, ma possiamo rilevare i suoi effetti gravimetrici. Questa materia è la responsabile della continua espansione del nostro universo"
Naky osservò gli sguardi interrogativi dei colleghi "Mi spiego meglio. Immaginate un palloncino riempito di sfere e aria. Le sfere sono la materia l'aria è la materia oscura. Se rimuoviamo la materia oscura il palloncino si restringerà finché non potrà più contenere le sfere" Indicò quindi il monitor che mostrava lo stato dell'altro universo "Ecco, loro hanno perso la loro materia oscura. O per lo meno l'hanno portata fuori fase quindi non interagisce più con il loro universo. Di conseguenza il loro universo ha perso volume, sta collassando e non può più contenere tutta la materia."
Adrienne rimase qualche secondo a pensare "E come può esser accaduto questo sfasamento?"
La scienziata storse le labbra osservando il superiore "Quando ci siamo spostati in posizione tangenziale i nostri sensori hanno rilevato delle particelle croniton. Sembrano compatibili con le particelle su cui era basato il sistema di occultamento transfasico. Però non so immaginare cosa sia stata la causa scatenante"
"A questo posso rispondere io" Intervenne Filippo, tutti i presenti portarono lo sguardo su di lui "Il colpo che abbiamo ricevuto è passato troppo facilmente i nostri scudi per essere imputato solo alla sua natura bidimensionale. Quindi ho eseguito un'analisi un po' più approfondita e ho scoperto che il colpo sfrutta la tecnologia transfasica. E' per questa ragione che i loro attacchi sono stati così efficaci sul nostro sistema energetico"
"E' plausibile che uno dei loro esperimenti abbia portato fuori fase la materia oscura del loro universo. Ma è solo un'ipotesi.. dovremmo fare altre scansioni per provarlo...."Naky storse le labbra "Oppure loro dovrebbero condividere con noi i loro esperimenti"
Adrienne corrugò le labbra pensierosa per qualche momento "Se fosse effettivamente come dice lei potremmo invertire il processo?" osservando l'ufficiale scientifico.
"Teoricamente, ma sicuramente abbiamo bisogno di analisi...e tempo" confermò la donna.
Il capitano della nave annuì osservando quindi Rush "Per ora possiamo provare a stabilizzare quell'universo con il vostro piano. Cosa vi serve?"
Nicholas portò lo sguardo sul capitano "Bhe come ho detto dovremmo sincronizzare i loro colpi con il nostro deflettore e colpire il perimetro esterno dell'universo. Ma dovremo essere precisi al micron, una lieve discrepanza e potremmo venir colpiti dai loro raggi. E abbiamo visto di cosa sono capaci."
"Questo potrebbe non essere un problema così grave visto che ora dovremmo essere in grado di comunicare con loro." proseguì Jenkins"Ma...."
"Ma non è detto che vogliano collaborare visti gli ultimi simpatici scambi" concluse il capitano della nave.
"Tentare non nuoce" proruppe il consigliere "Sono certo che anche loro si trovino in una situazione non voluta. Secondo me con un po' di diplomazia potremmo accordarci"
"Non abbiamo altra scelta se non provare" Adrienne osservò l'equipaggio "Bene, in libertà" alzandosi a sua volta avviandosi all'uscita della sala "Speriamo in bene"
USS Sheldon
Plancia
14/02/2403 - 17.00
Rush e Blake stavano lavorando in sincrono per far funzionare il sistema di comunicazioni attraverso la modulazione gravimetrica del deflettore.
"Ok, dovremmo esserci" Il capo ops attivò la comunicazione "Solo audio"
Il capitano e il consigliere erano in piedi al centro della stanza.
"Sono il capitano Adrienne Faith della nave Sheldon. Stiamo cercando un contatto per cercare di risolvere il problema comune. Mi ricevete?"
I secondi passavano inesorabili senza che si potesse udire una risposta, poi, d'improvviso una voce metallica proruppe dal sistema di comunicazione della nave.
=^=Nave Sheldon, abbandonate i vostri propositi o saremo costretti ad attaccare nuovamente. E stavolta vi distruggeremo=^=
Paul prese la parola cercando di mantenere un tono di voce pacato e rilassato in modo da trasmettere fiducia "Non abbiamo propositi bellicosi. E il nostro scopo è riuscire a stabilizzare entrambe le nostre realtà per non rischiare danni maggiori. Nella vostra prima comunicazione non eravate intenzionati a distruggerci. Avevate ammesso una vostra svista, cosa è cambiato da allora?"
Passarono ancora alcuni secondi prima che la voce si facesse ancora sentire =^=Forse il fatto che avete provato deliberatamente a distruggerci? Volevate far collassare il nostro universo per salvaguardare il vostro. Consci di eliminare almeno duecentomila civiltà=^=
Adrienne, punta sul vivo, prese la parola "Questo non è assolutamente vero. E' vero che abbiamo cercato di far cambiare forma al vostro universo ed eravamo consci che non potesse essere una soluzione definitiva, ma ci avrebbe permesso di guadagnare tempo per approntare una risoluzione comune in modo da portare alla stabilizzazione di entrambi gli universi. Solo questo!"
=^=Sono menzogne. L'essere dimensionale che ci ha contattato ci ha spiegato esattamente quello che volete fare. Volete cancellare il nostro universo per salvare il nostro. Il supremo Q ha detto che avete già la soluzione, ma che vi rifiutate di attuarla perché non avete nessuna intenzione di salvare noi. Quindi ve lo ripeto desistete o vi distrugge.....=^=
"ORA BASTA!!!!" la voce di Sheldon si diffuse in plancia mentre una sua figura si stagliava al centro della sala stessa "Mi avete attaccato e ho lasciato correre. Loro hanno deciso che la diplomazia potesse essere una buona strada, e ho lasciato correre per dargli una possibilità. Ma ora sono stanco. Non so chi sei e sinceramente mi importa poco. Vi è stato spiegato che stiamo cercando di aiutare entrambi e non solo non volete dar retta, ma vi permettete anche di minacciare. Ottimo, ora vi mostro quello che realmente avete davanti" Sheldon girò lo sguardo sulla console tattica e pochi secondi dopo delle spesse paratie coprirono l'intera nave, scattò l'allarme rosso e si attivarono gli scudi. La sezione inferiore della nave si aprì esponendo tutti e dodici i cannoni ad antiprotoni. Tutti i tubi lanciasiluri vennero caricati con i siluri a decadilio. Un colpo dei cannoni venne sparato verso l'universo invasore provocando una flebile cascata di colori "Questo era uno dei miei cannoni protonici, caricato allo 0,1% della sua potenza, ne ho dodici e sono puntati su di voi e niente mi farebbe più piacere di cancellarvi! Nonostante questo, il mio equipaggio ha deciso di aiutarvi quindi ci volete dare una mano per attuare un piano utile ad entrambi... o preferite continuare a pensare che vogliamo distruggervi? Vi do dodici ore per decidere" chiudendo di fatto la comunicazione.
La plancia era immersa nel silenzio, Sheldon si rese conto che tutti i presenti lo fissavano con occhi sgranati.
"Ebbene sì anche io so usare la diplomazia" l'intelligenza artificiale annuì fiero di se stesso.
"Sheldon!!!" Adrienne lo fissò "Questa non è diplomazia è un ultimatum. O accettate quel che dico o vi distruggo!"
Lentamente l'ologramma voltò lo sguardo verso di lei "Sono una nave da guerra, già il fatto che non li abbia ancora distrutti è già diplomazia. Mi hanno attaccato, questo per me è un atto di guerra." e detto questo scomparve alla vista.
Adrienne scosse la testa osservando l'ologramma "Portiamoci a distanza di comunicazione e passiamo ad allarme giallo" avviandosi poi fuori dalla plancia "Numero uno a lei la plancia"
USS Sheldon
Alloggi personali del Capitano
14/02/2403 - ore 18.47
L'alloggio era nonostante tutto piuttosto tranquillo ma il tenente Noveed era consapevole che si trattasse solo della pace prima della tempesta. Aveva pregato Sheldon di non metterla in quella situazione ma l'Intelligenza Artificiale della nave adorava mettere tutti i membri della nave in difficoltà, in particolare gli ufficiali superiori.
Doveva essere una serata tranquilla, avrebbe dovuto fare da babysitter a Nami sino al ritorno di Adrienne e poi andarsene peccato che Sheldon aveva deciso di scombinare tutti i suoi piani.
La porta dell'alloggio si aprì ed una Faith piuttosto infuriata entrò con passo marziale nella sala Nami gli corse incontro tutta eccitata della novità ma nemmeno questo fu sufficiente per calmare totalmente Adrienne.
"Dov'è?"
Il Tenente Noveed si limitò ad allungare una mano ad indicare la culla apparsa nel centro del salottino "Ho detto a Sheldon che non era una buona idea ma lo sa come è fatto.."
Adrienne alzò una mano interrompendola "Va bene, vediamo di risolvere questa situazione.."
Nami, dal canto suo, se ne stava comodamente in braccio ad Adrienne osservando la piccola che dormiva nella sua culla "Hai visto Nene? E' tanto piccolo!"
"Sì tesoro, ho visto.. la mia sola domanda è perché si trova qui!" Adrienne si allontanò un po' dalla culla per poter chiamare Sheldon senza rischiare di svegliare il piccolo, ma prima si voltò verso Noveed dandogli la bambina akritiriana "Perché non andate a mangiare in sala mensa questa sera? Resto io con il bambino.."
"Salve Capitano, qualcosa non va?" un mini Sheldon apparve di fronte ad Adrienne facendo ridere Nami poco prima che venisse portata via.
Adrienne, dal canto suo, rimase in silenzio fino a che il tenente Noveed uscì dall'alloggio e solo dopo tornò a parlare con l'IA "Sheldon, mi spieghi perché hai deciso di portare il figlio della dottoressa Cruz proprio nel mio alloggio?!"
"Jeanette ha detto che è una donna con delle necessità e mi ha chiesto di trovarle una babysitter in fretta, dato che Kyel era libero e lei non voleva perdere l'occasione!"
"E tu hai pensato che la babysitter di Nami potesse occuparsi pure di lui?!"
"Nah.. sapevo che ti avrebbero chiamato e saresti arrivata tu!"
Adrienne fissò sorpresa la proiezione del mini-Sheldon "Quindi hai pensato che fossi proprio io a occuparmi del bambino?! Ma stai scherzando?!"
"No, ti occupi già da parecchio tempo di Nami.. perché non dovresti occuparti anche dell'altro nanerottolo della nave?!"
"Nami è una situazione del tutto diversa! Non ha una madre, mentre quel bambino sì!"
"Scherzi, vero?! Quel bambino sta più con il resto dell'equipaggio che con la sua presunta madre.. non credo abbia molto spirito materno quella donna"
"E tu cosa ne sai dello spirito materno?!"
"Niente! Ma lo dice quasi l'intero equipaggio!"
Adrienne si massaggiò le tempie "Sheldon non puoi pensare realisticamente che io faccia da babysitter ad ogni singolo bambino che dovesse nascere su questo vascello da oggi al nostro ritorno nel quadrante alfa!" la betazoide sbuffò con esasperazione "E soprattutto io non posso lasciare a metà il mio lavoro perché alla dottoressa sono venuti certi pruriti ed il tenente Kyel ha qualche ora disponibile!"
"Mm.. non sarà che il problema è che la dottoressa è con il gorillone?!" sul volto di Sheldon apparve un sorriso divertito "Di la verità.. sei gelosa eh?!"
"Non sono gelosa, sono stanca!" Adrienne sospirò prima di sfiorare il comunicatore "Capitano Faith a Tenente Cruz, necessito della sua presenza il prima possibile nel mio alloggio"
=^=Tenente Cruz a Capitano, ho staccato dal servizio e sono un po' impegnata.. se potesse chiamare il medico di turno gliene sarei grata=^=
Adrienne alzò gli occhi al cielo "Tenente non si tratta di una questione medica o lavorativa.. e lei dovrebbe averlo percepito, essendo betazoide! Gentilmente, la sto aspettando.. dovrebbe essere relativamente veloce ad arrivare, considerato che si trova nell'alloggio accanto al mio!"
Per qualche secondo scese il silenzio, tanto che Adrienne ebbe la sgradevole sensazione che la stessero evitando, ma non era così. La porta comunicante con l'alloggio di Kyel si aprì di colpo ed il primo ufficiale fu il primo ad entrare nell'alloggio, seguito a ruota dalla Cruz.
"Che sta succedendo?"
Adrienne fessurò lo sguardo per poi indicare rapidamente la culla "Sono tornata prima perché sono stata informata che, su decisione di Sheldon, sono stata nominata babysitter di Eric.. comprenderai che la cosa mi crei qualche problema?"
"Non ho certo chiesto io a Sheldon di portare qui mio figlio!" la dottoressa intervenne facendo notare il suo disappunto "Mi sono limitata a chiedergli di portarlo a qualcuno che me lo tenesse sino a domattina!"
"Una persona a caso?!" Adrienne non riuscì a non esternare il suo primo pensiero ma poi si riprese e tornò a fissare la culla con il piccolo che dormiva "Bene, non sarà stata lei a farmi arrivare qui il bambino ma di fatto è suo figlio! Quindi, gentilmente, potrebbe provvedere a riprendere il piccolo?"
"E non potrebbe occuparsene lei per questa notte?!"
La Faith osservò con espressione scioccata le due persone che le stavano di fronte ma non diede il tempo a Rezon di intervenire perché tornò a rivolgersi direttamente alla dottoressa "Sta scherzando?!"
"No, si occupa di Nami a tempo pieno.. non credo che le sarebbe poi un gran fastidio occuparsi di mio figlio per una notte!" Jeanette fissò il proprio superiore "Sempre che non ci siano dei secondi fini per non aiutarmi!"
"Tenente.." Kyel intervenne ma fu bloccato da Adrienne e lui fece un passo indietro un po' frustrato dalla situazione ai suoi occhi, con buona probabilità, stava assistendo ad una delle tante guerre tra donne a cui aveva già assistito in passato, ma nessuna delle due sembrava volergli permettere di fare da paciere.
"Non ho alcun secondo fine ma semplicemente non voglio essere messa in mezzo! Non dovrebbe essere una mia responsabilità far sì che quel bambino sia affidato a qualcuno che voglia e possa occuparsene!"
"Non mi sembra che lei si faccia tanti problemi quando Nami viene teletrasportata da Alec per lasciarla libera di passare del tempo con il primo ufficiale!"
"La mia vita non sono affari che la riguardano.. ad ogni modo il tenente Blake si è offerto volontario di tenere la bambina, non è stato costretto ad occuparsene!" Adrienne iniziava ad averne abbastanza e anche Kyel se ne accorse perché la fissò con espressione più preoccupata "Molto bene, per questa notte me ne occuperò io ma sia chiaro. So di come questo bambino sia sballottato da una parte all'altra della nave senza nessun ritegno! Glielo dico molto candidamente, inizi ad essere una madre responsabile o alla prossima richiesta del padre di ottenere il collocamento del piccolo in pianta stabile nel suo alloggio potrei decidere a suo favore!"
"Sta scherzando?! Sono io la madre!!"
Adrienne si girò portandosi davanti alla dottoressa fissandola "Io questo lo so benissimo E' lei che, ogni tanto, mi sembra dimenticarlo. Quindi inizi a comportarsi come tale! Oppure si prepari a subirne le conseguenze. Ed ora in libertà"
La Cruz stava per controbattere, ma alle parole del capitano ingoiò il rospo e si girò, lasciando l'alloggio del Capitano ancora più furiosa di prima. Il primo ufficiale, viceversa, si attardò un po' di più osservando il suo ufficiale superiore "Non sei stata un po' troppo dura con lei?"
Adrienne non era esattamente dell'umore di parlare ma non si fece problemi a rispondere a Kyel "Devo presumere che anche tu ritenga del tutto normale affidare a me il figlio della dottoressa Cruz!"
"Non ho detto questo ma non è da te arrabbiarti tanto per uno dei soliti scherzi di Sheldon.." Kyel guardò in direzione del proprio alloggio "Vado a vedere cosa sta combinando Jeanette.. ad ogni modo io e te ne dovremo parlare da soli di tutta questa situazione"
"Non credo ci sia nulla di cui parlare, Kyel. Passa una buona serata!"
Adrienne indicò a Rezon la porta e ne ordinò la chiusura appena lui la attraversò per tornare nel proprio alloggio.
"Ed eccoti qui.. di nuovo sola, eh capitano?! Ah.. no, aspetta! Hai un neonato che inizierà presto a frignare per essere sfamato o pulito!" il mini-Sheldon, dopo lo spettacolino che aveva contribuito a realizzare, sembrava non aver ancora finito nell'infierire sulla betazoide "Fammi indovinare.. stai per dire che questo è il peso del comando o qualche altra frase fatta senza alcun significato, vero?!"
"No, questo è il peso delle scelte che ho fatto nella mia vita.."
"Uh.. vedo che ci stiamo dando alla sottile arte dell'autocommiserazione.. molto bene, so cosa ci vuole!" il mini Sheldon schioccò le dita facendo apparire sulla tavola una bottiglia arzigogolata, contenente uno strano liquido violastro "Bevi questo!"
"Non ho bisogno di bere strani intrugli!"
"E allora di cosa hai bisogno?"
"Non lo so.. il fatto è che forse hai ragione, sono un po' invidiosa della dottoressa Cruz ma non per quello che pensi tu.. tutta questa storia con la Cruz e poi Q mi ha portato a chiedermi se sarò mai madre. Perfino quella egocentrica della nostra dottoressa ha avuto un figlio, ed io?!"
"Eccomi, Capitano.."
L'apparizione di Q, in un momento in cui Adrienne era già furiosa, fece perdere del tutto la pazienza del Capitano "Q! Maledizione, ci mancavi solo tu" la donna inspirò profondamente cercando di ritrovare la calma "Ascoltami Q, cercherò di essere estremamente chiara con te, quindi sturati le orecchie e cerca di capire! Ho preso in considerazione di avere un figlio un giorno, ma non con te! Certo, il vivere su una nave stellare limita di certo le iterazioni sociali che posso avere e, sebbene per un capitano non sia conveniente, ammetto di aver accarezzato l'idea di avere un giorno un figlio con Kyel.. ma con Kyel, non con te! Credi di aver capito adesso?!"
"Con quella specie di scimmia?! Io sono molto meglio di lui!!"
"Non preoccuparti, mio Capitano! Io ho capito perfettamente! Ci penso io!"
"Sheldon, cosa diavolo vuoi fare ora?!"
=^=Sheldon a tutto l'equipaggio. Il vostro Capitano ed il primo ufficiale stanno per avere un incontro sessuale al fine di procreare, siete tutti pregati di non disturbarli per nessuna ragione. Grazie!=^=
USS Sheldon
Sala ologrammi 1
Programma allenamento
14/02/2403 - ore 19.00
Come ogni volta in cui c'era da chiarirsi le idee Alec e Naky avevano optato per una simulazione di un campo di atletica in cui potersi allenare.
"Mhh.. sì, ho capito, ma se il nostro universo è in espansione e noi ci mettiamo altra materia si espanderà solo un po' più velocemente.. non riesco a vedere questo fantomatico problema!"
La scienziata scosse la testa "Stai ignorando la legge della relatività. La massa è solo un'altra forma di energia, quindi stiamo immettendo energia. E l'energia non può generarsi dal nulla"
Fu in quel momento che Alec si trovò la strada sbarrata dall'ufficiale medico capo "Ma cosa????" non riuscendo al fermarsi in così poco tempo il timoniere andò a sbattere contro la donna travolgendola "Haio"
Naky superò i due rallentando per poi tornare indietro "Dottoressa cosa ci fà quì?" aiutando poi il compagno ad alzarsi riportando l'attenzione sulla donna decisamente stupita "E perchè è in intimo?"
La Cruz si mise seduta e poi in piedi "N..non lo so, ero in alloggio di Kayel e poi mi sono ritrovata qu...."
=^=Sheldon a tutto l'equipaggio. Il vostro Capitano ed il primo ufficiale stanno per avere un incontro sessuale al fine di procreare, siete tutti pregati di non disturbarli per nessuna ragione. Grazie!=^=
Alec e Naky si fissandolo inarcando un sopracciglio decisamente stupiti "Che cavolo sta succe...." ma furono interrotti dalla dottoressa, di umore decisamente diverso rispetto ai colleghi.
"Cosa????? Con quella?! ma neppure per sogno!!" rossa di rabbia si scagliò verso le porte attraversandole ancor prima che riuscissero a spalancarsi completamente.
Naky osservò la donna "Mi sa che Sheldon ha combinato qualc....." fissò il suo compagno che correva verso l'uscita della sala ologrammi "Dove diavolo stai andando ora???"
Alec si girò osservando la donna "Che, scherzi? Qui si sta per scatenare una guerra di dimensioni apocalittiche....non posso perdermela!!" per poi uscire correndo verso l'alloggio del capitano
"Mia zia! Io sono fidanzata con una vecchia zia impicciona!!" scosse la testa uscendo a sua volta.
USS Sheldon
Alloggi personali del Capitano
14/02/2403 - ore 19.00
"Sheldon!"
Un attimo dopo la porta di comunicazione tra l'alloggio del Capitano ed il Primo Ufficiale si aprì nuovamente ed un Kyel parecchio confuso entrò mezzo nudo nella stanza.
"Prima Jeanette è stata teletrasportata, non ho idea dove, e poi quella comunicazione.. mi sono perso qualcosa?!"
"Il tuo Capitano avrà un figlio, deve solo ragionare su quale maschio sia meglio tra me e un tizio qualsiasi come te!"
"Q, lascia stare Adrienne!" Kyel si portò davanti all'essere fissandolo rabbioso
"Altrimenti cosa fai? Mi prendi a colpi di banana gorillone?"
Nello stesso momento la porta di intercomunicazione si spalancò facendo entrare una furiosa Cruz "Giù le mani dal mio Kyel!!!"
Adrienne alternò lo sguardo tra Kyel e Q che si fronteggiavano per poi spalancare gli occhi all'arrivo della Cruz "Oh per le Dee" si spalmò una mano in faccia evidentemente il karma aveva deciso di punirla di qualcosa che non ricordava ed ora non poteva far altro che cercare di riavere il proprio alloggio.
"FUORI DI QUI TUTTI!"
"Adrienne.."
"Non una parola, numero uno! FUORI!"
La Faith sembrava un vulcano pronto ad esplodere e tutti decisero di lasciarla sbollire, Q scomparve come il suo solito. Il primo ufficiale e la dottoressa si avviarono alla porta attivandone l'apertura. Quando le porte si aprirono una figura si schiantò al suolo "Haio.. e stasera sono due"
Kyel osservò Blake steso a terra inclinando la testa "Tenente cosa sta facendo?"
Alec si guardò attorno sussurrano "Mhh è come nel mio incubo di quando corro nudo per DS9" poi osservò Kyel "Se dico che stavo sistemando le decorazioni per la festa del ringraziamento ci credete?" osservando i segni di diniego dei superiori Alec annuì mettendosi in piedi "Oook, credo che andrò a fare l'inventario delle molecole di antimateria. Con permesso" uscendo dall'alloggio prima che le sue parole potessero essere assimilate.
I tre rimasero ad osservare il timoniere che spariva dall'alloggio decisamente confusi, poi il primo ufficiale si voltò verso il capitano "Adrie...." il capitano lo gelò con lo sguardo "Fuori!"
"Avanti andiamo Kyel. E' evidente che la nostra presenza non è gradita" La Cruz prese l'uomo sottobraccio e si avviò con lui fuori dall'alloggio.
Adrienne rimasta sola prese un lungo respiro per cercare di calmarsi, ma quella non doveva esser la sua serata, infatti dopo alcuni secondi il bambino della Cruz si svegliò e iniziò a piangere.
"Non ce la faccio più!"
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07.07 - Abbiamo bisogno d'aiuto!
Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith
USS Sheldon
Alloggi personali del Capitano
14/02/2403 - ore 23.15
Adrienne si destò dal sonno in cui era caduta solo dopo che sentì le coperte che venivano spostate. Percepì, ancor prima di vedere, il corpo atletico e muscoloso di Kyel mentre si sdraiava alle sue spalle e istintivamente non poté fare a meno di sorridere.
Quante volte era successa la medesima cosa ai tempi dell'accademia? Impossibile a dirsi.. in fondo quella era la loro routine. Per tutto il tempo in cui erano restati insieme come una coppia, la betazoide non aveva mai tentato in alcun modo di cambiare la natura del suo compagno risiano. Kyel fu sempre libero di frequentare tutti gli uomini e le donne che voleva, d'altro canto lui tornava sempre a dormire nell'alloggio di Adrienne.
Era uno dei modi in cui Kyel le dimostrava l'importanza che le attribuiva: Rezon poteva stare con chiunque, ma alla fine della giornata tornava sempre dalla sua betazoide.
E poi era tutto finito e per molti anni Adrienne fece di tutto per dimenticare la sensazione di sicurezza che le dava la presenza di quell'uomo. Non avrebbe mai pensato che sarebbe successo ancora ma le sorti capitate alla USS Rutherford avevano scombinato tutti i suoi piani.
Ed ora? A volte aveva la seria sensazione che tutto fosse tornato come un tempo. Nessuno dei due era lo stesso di quando andava all'accademia ma, in uno strano gioco del destino, sembrava si fossero ritrovati.
L'avrebbe mai ammesso? Assolutamente no!
"Kyel.. che ci fai nel mio letto? Non sei fin troppo grande per venire a nasconderti da me per paura del buio?"
"Spiritosa Adrienne... molto"
"Non te ne eri andato con la tua dottoressa?"
Kyel sghignazzò divertito alle spalle di Adrienne "Gelosa?"
"La vostra è una vera e propria mania... continuate ad accusarmi sempre della stessa cosa!"
Rezon allungò una mano ad accarezzare la schiena di Adrienne mentre si avvicinava da dietro per sussurrarle all'orecchio "Mm.. già.. e la cosa cosa ti fa pensare?"
"Che siate tutti fuori strada!"
"Se lo dici tu.. ad ogni modo lo sai che nessuno resta a dormire nel mio alloggio. Se n'è andata una ventina di minuti fa, mi sono fatto una doccia e sono arrivato"
"Se è tornata nel suo alloggio, cosa che presumo considerata l'ora, perché suo figlio continua a dormire in camera mia?"
Lo sguardo di Adrienne si spostò sulla culla ancora presente all'interno della sua camera. Lo aveva fatto spostare lì dopo il ritorno di Nami per evitare che il piccolo la svegliasse.
"Vorrà farsi una notte di sonno senza rischiare di essere svegliata da Eric"
"Il suo spirito di abnegazione materno riesce quasi a commuovermi.."
"E' ancora in una fase di rifiuto"
"Fase di rifiuto?"
"Non si aspettava di restare incinta di quel ragazzo e parla piano o finirai per svegliarlo di nuovo"
"E la colpa di chi sarebbe? Del figlio che è venuto al mondo?"
"Lo sai che non intendevo dire questo, solo abbi un po' di pazienza con lei"
Adrienne sbuffò sonoramente ottenendo una piccola spintarella sulla schiena da parte di Kyel "Mi sembra di averne avuta fin troppo sino ad ora con la Cruz.. e comunque, perché sei qui?"
"Non credi che dovremmo parlare?"
Adrienne si irrigidì all'istante, segno che aveva capito perfettamente di cosa volesse parlare Kyel ma non volesse affrontare la questione "Di cosa?"
"Della comunicazione di Sheldon a tutto l'equipaggio?"
"No! A quest'ora non intendo discutere dell'ennesimo scherzetto di Sheldon!"
"Bene, allora dormiamoci sù e riparliamone domattina"
Kyel abbracciò da dietro Adrienne tirandola addosso al suo petto e si mise comodo sul letto.
"Lo sai che hai un letto tutto tuo nel tuo alloggio?"
"Sì, ma non voglio che Q si avvicini ulteriormente a te"
"E quindi resterai qui per tenerlo lontano da me?"
"Pensi che sia davvero qui per avere un figlio?"
"No, mi sembra troppo arrendevole perché sia davvero qualcosa che desidera ma.."
"Ti sfugge quale sia il motivo che lo spinge a restare qui?"
"Esatto.." Kyel baciò la fronte ad Adrienne facendo aderire al proprio petto "Ora dormi o domattina mi accuserai di essere stanca per colpa mia!"
USS Sheldon
Laboratorio di Astronometria 02
15/02/2403 - ore 08.45
Naky digitava alla consolle osservando di tanto in tanto Blake che se ne stava seduto a poca distanza da lei. Il timoniere continuava a starsene seduto lì ad osservarla come se attendesse qualcosa che doveva di certo capitare da lì a pochi istanti.
"Non ho ancora nulla di nuovo, perché continui a guardarmi come un'anima in pena?!"
"Ma ora sappiamo perché il loro universo sta rimpicciolendosi anziché ampliarsi.. è a causa dell'assenza della materia oscura, giusto?"
"Sì, è una grossa semplificazione ma sì. Per essere precisi l'assenza della materia oscura ha azzerato o quasi la spinta impressa dall'energia oscura e questa, non potendosi più contrapporre alla gravità, ha fatto sì che tutto fosse spinto verso il centro per concentrarsi nuovamente in quell'unico punto iperconcentrato di materia che ha dato via al big bang e.."
"Si, va bene, ma se torna la materia oscura risolviamo il problema, giusto?!"
"A livello teorico sì, ma non è certo che la nostra teoria sia corretta.. resta per l'appunto una semplice teoria!" Naky si voltò verso Blake per poi scuotere il capo "Abbiamo bisogno di recuperare altre informazioni.. per capire cosa è successo loro dovremmo sapere cosa è avvenuto nel loro universo prima che il loro universo iniziasse a contrarsi"
"Una sonda potrebbe essere d'aiuto?"
"Lo dubito fortemente.." Jekins e Rush entrarono assieme all'interno dell'astronometria, mentre il capo della sicurezza si rivolgeva direttamente alla scienziata "Scusami, speravamo di poterti dare un aiuto"
"Non saprei come potreste farlo.. per quanto la nostra nuova teoria possa spiegare tutto, non basta per avere la certezza che il problema sia proprio quello e, dopo l'ultimatum di Sheldon, i popoli dall'altra parte si sono fatti silenziosi" Naky scosse il capo "Senza contare che, anche se fosse.. cosa dovremmo fare? Di certo non possiamo dargli la nostra materia oscura e, anche se potessimo crearne di nuova.. cosa di per sé impossibile.. cosa dovremmo fare? Immettere nel loro universo della materia oscura ed osservare il loro universo invadere il nostro?!"
"Beh.. e se li mandassimo dove loro hanno mandato la loro materia oscura?!" Rush fece spallucce "Per quanto ne sappiamo nessuno si è lamentato del fatto che quella materia è apparsa, come per magia, da qualche altra parte.. forse è finita in un luogo privo di vita!"
"Non ne abbiamo la certezza!"
"Ma abbiamo la quasi certezza che quella materia oscura non è da noi, giusto? O avremmo visto degli effetti nel nostro universo!"
"In verità noi non siamo in grado di osservare la materia oscura o l'energia oscura... sappiamo della loro esistenza solo perché ne osserviamo gli effetti.. viene ipotizzato che sia una massa molto maggiore a quella della materia visibile ma non sappiamo nemmeno quanta sia con precisione.." Naky scosse il capo "A dirla tutta non possiamo nemmeno sapere se hanno mandato tutta la loro materia oscura in un unico posto o se è stata sparpagliata su diverse dimensioni e universi..."
Il timoniere fece spallucce "Io mi accontenterei che se ne andassero dal mio universo!"
"Alec, ti posso garantire che è molto più complesso di quanto tu non creda!" Naky sbuffò infastidita "A parte che sino a che non comprendiamo, noi e loro, cosa rischia di distruggerli, anche a salvarli rischiamo che loro finiscano per ricreare il medesimo disastro e ce li ritroveremmo di nuovo a casa nostra! Inoltre, se non sappiamo come hanno fatto a spostare la materia oscura non possiamo nemmeno ipotizzare dove potrebbero averla inviata. Come già detto, non possiamo sapere nemmeno se sia stata spostata tutta assieme o peggio.. sia andata distrutta! Noi non conosciamo quella materia, sappiamo solo che c'è e che ci serve!"
"Va bene, cerchiamo di non fasciarci la testa ancor prima di essercela rotta!" Jekins incrociò le braccia al petto osservando i colleghi "Al momento ci sono decine di scenari di fronte a noi, dobbiamo solo capire quale sia il più probabile"
"Ed è qui che torna la mia idea di prendere informazioni con una sonda"
"Impossibile" Rush osservò il timoniere scuotendo il capo "Le nostre sonde sono tridimensionali, non riusciranno ad entrare all'interno dell'universo bidimensionale!"
"Alec, Nicholas ha ragione.. i nostri universi sono fra loro come l'acqua con l'olio.. siamo in grado di occupare lo stesso spazio ma non ci possiamo mescolare fra noi!"
"E quindi le informazioni possono venire solo in un modo.. da loro!"
USS Sheldon
Ufficio del Capitano
15/02/2403 - ore 12.16
Adrienne era immersa nel suo lavoro quando Kyel la raggiunse, fermandosi dall'altra parte della scrivania e aspettando che la donna gli rivolgesse la parola. Ovviamente la betazoide era consapevole della sua presenza, ma sembrava non avere ancora deciso come affrontare la strana situazione che si era creata fra loro dopo le parole di Sheldon.
"Siamo diventati l'argomento principale delle chiacchiere del turno di notte, lo sai?"
"Kyel, noi siamo sempre stati l'argomento principale del turno di notte! Abbiamo una nave di pettegoli e, a tutti gli effetti, avremmo dovuto anche aspettarcelo! Questa nave è composta per un terzo di betazoidi e tu dovresti sapere quanto la nostra razza abbia l'abitudine ad impicciarsi degli affari altrui!"
"Io sono solo per metà betazoide.. ad ogni modo non credo che l'interesse su di noi sia stato tanto elevato come ora.." Kyel tirò fuori dalla tasca dell'uniforme un ciuccio e lo lasciò cadere con nonchalance sulla scrivania "Questo me lo hanno dato stamani come buon auspicio alla nascita di nostro figlio in tempi rapidi"
"Stai scherzando?!"
"No, e già un paio di medici mi hanno informato che se desideri liberarti prima del tempo dell'anticoncezionale possono occuparsene loro senza alcun problema.. bastano cinque minuti!"
"Non pensavo che la cosa sarebbe sfuggita così rapidamente di mano.."
"Sono tutti molto felici dell'arrivo del nuovo bambino!" Sheldon apparve nella sua versione mini iniziando a camminare sulla scrivania di Adrienne "Si è già aperta la lotteria per indovinare il sesso del nascituro!"
"Sheldon, io non sono incinta!"
"Dettagli, il gorillone potrà risolvere il problema in poco tempo!"
"Per le dee.. ma avete deciso di farmi impazzire in questi giorni?!"
Il sensore della porta segnalò l'arrivo di qualcuno, Adrienne infilò il ciuccio nella scrivania e poi aprì la porta permettendo al consigliere di entrare. Il tenente Hewson si limitò ad un sorrisetto verso i due superiori ma, almeno per il momento, sembrò optare per non affrontare la questione "bambino" ed il capitano gliene fu molto grata.
"Mi voleva parlare, Capitano?"
"Sì, secondo Naky l'unica possibilità per capire se le sue teorie sono corrette avere delle informazioni dagli alieni dell'altro universo. Come comprenderà siamo impossibilitati a procedere se non sappiamo cosa ha messo in pericolo il loro universo ma, allo stesso modo, non abbiamo modo di costringerli a collaborare con noi ed attualmente sembra che stiano optando per la tattica del silenzio stampa"
"Perché non possiamo costringerli a collaborare?!" Sheldon sembrò scandalizzato dalle parole di Adrienne, la quale si limitò a sospirare rumorosamente
"Sheldon, te lo ripeto.. contattare un'altra specie dicendo loro che o fanno quello che vogliamo noi o saranno eliminati non è diplomazia ma ultimatum! La Federazione Unita dei pianeti non è diventata ciò che è a suo di ultimatum!"
"Non capisco perché tu la debba fare tanto lunga.. in fin dei conti siamo bloccati qui solo per un motivo, vale a dire che vi ostinate a voler salvare degli esseri che non solo si sono cacciati volontariamente in questo casino ma sembrano sguazzarci felicemente!"
"Il fatto che alcuni di quel mondo ha sbagliato non significa che tutti lo abbiano fatto! Magari è vero che qualcuno ha creato questo problema senza preoccuparsi delle conseguenze, così come è certamente vero che qualcuno ti ha attaccato ma.. non tutti sono responsabili!"
"Esatto!" la voce di Hewson fece voltare tutti nella sua direzione "Immagino di essere stato chiamato qui per ideare il modo migliore per per convincere gli alieni che ci hanno attaccato a collaborare con noi ma.. e se non lo facessimo?"
"Non credo di aver capito di cosa tu stia parlando"
Hewson portò lo sguardo su Kyel per poi cennare con il capo verso Adrienne "Il Capitano ha ragione. Continuiamo a scordare che quello che abbiamo davanti non è un vascello o un pianeta, ossia un qualcosa in cui vive una sola comunità, ma un universo intero.. sinora abbiamo risposto sempre sul canale da cui abbiamo ricevuto la prima comunicazione, abbiamo parlato sempre con lo stesso popolo.. perché non proviamo ad allargare la ricerca?"
"Sta proponendo di rivolgersi su tutte le frequenze di quell'universo bidimensionale?"
"Sì Capitano, intendevo dire proprio questo. Magari i nostri primi contatti si sono raffreddati a causa di Q o forse sono proprio loro i responsabili della situazione, ma questo non esclude che in tutto quell'universo esistano altre razze di bidimensionali in grado di comunicare con noi e dirci quello che è successo"
Kyel annuì per poi osservare gli altri due "E cosa dovremmo dirgli?"
"Salve, siamo la nave accanto al vostro universo.. abbiamo il potenziale per annientarvi in meno di un istante ma dato che ci piacciono le cause perse stiamo cercando di salvare le vostre insulse vite.. per farlo ci occorrono informazioni, vi diamo mezz'ora per rispondere alle nostre domande o faremo brillare il vostro universo eliminandovi una volta per tutte.."
"Sheldon!"
"Ho capito! Non apprezzate mai dei semplici suggerimenti!" Sheldon scomparve dall'ufficio lasciando Adrienne a fissare per un attimo la scrivania
"Capitano, io la invito a considerare i tentativi di Sheldon come delle rudimentali forme di diplomazia"
"A lei tutto questo pare diplomazia?!"
"Se non fossimo qui e lui non fosse cambiato, a questo punto si sarebbe limitato a distruggere l'universo bidimensionale e andarsene. Sheldon ha fatto una lunga strada per venirci incontro, il minimo che possiamo fare è riconoscere i suoi sforzi"
Adrienne alzò gli occhi al cielo per poi scuotere il capo "Molto bene, ma il punto rimane.. cosa dovremmo dire a tutti quei popoli bidimensionali?"
"La verità.." Hawson fece un mezzo sorriso "La verità è sempre la migliore delle soluzioni!"
"Molto bene, lascio a lei l'onere di comunicare ai nostri recalcitranti alleati.. in libertà!"
Hewson lasciò la stanza ma Kyel era ancora lì a fissare Adrienne "Dici che ora vorrai parlare di quanto successo ieri sera?"
"No! Torna in plancia, il prossimo turno di controllo è tuo!"
"Adrienne, quando ti ci metti hai la testa più dura dello scafo di questa nave.. non potrai sfuggirmi per sempre.." Kyel si diresse per verso l'uscita ma si fermò un attimo prima di uscire "Per la cronaca.. se dovessi chiedermi di avere un figlio non ti risponderei di no"
Adrienne se ne rimase bloccata a fissare Rezon mentre lasciava il suo ufficio e, per una volta in vita sua, non seppe davvero che dire.
USS Sheldon
Ufficio del Capitano
17/02/2403 - ore 18.09
Erano passati già due giorni, ormai tutti pensavano che la via diplomatica avesse fallito e tentavano di adottare altre soluzioni senza nessun risultato apprezzabile. Adrienne era in ufficio ma si preparava a lasciare la stanza quando venne chiamata all'interfono.
=^=Capitano a Plancia, comunicazione in entrata=^=
"Comunicazione da parte di chi?!"
=^=Da parte dell'universo bidimensionale=^=
"Sentiamola.."
Nella stanza inizialmente si udì solo stridii e quelli che sembravano fruscii dettati da un malfunzionamento dei sistemi ma poi, finalmente, una voce apparentemente maschile si fece sentire nella stanza.
=^=Abbiamo ricevuto la vostra comunicazione e sappiamo cosa è successo. La traslazione della materia oscura è avvenuta a causa dei motori ad energia basati sulla tecnologia di inibitori di riciclo parallelo. Non intendiamo morire per nascondere le sconsideratezze di altri mondi, quindi vi daremo tutte le informazioni di cui necessitate=^=
"Che diavolo sarebbero gli inibitori di riciclo parallelo?"
=^=Non ne abbiamo idea Capitano=^=
"Meraviglioso, informate le sezioni scientifiche ed ingegneristiche delle nuove scoperte.. magari parlando con i nostri nuovi alleati potranno finalmente capire cosa fare!"
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07.08 - A riveder le stelle
Autore: Tenente Paul Hewson
USS Sheldon - Sala Tattica
17/02/2403 ore 21,30
Cosa spinge gli esseri viventi, dotati di intelligenza a progredire, ad evolversi sempre più?
Tra i fattori principali ci sono sicuramente la determinazione a superare i propri limiti, l\\\'urgenza di sviluppare una conoscenza degli infiniti misteri della natura e trasmettere questa conoscenza alle generazioni future perché possano avere una vita sempre migliore.
A questi fattori positivi si mescolano però anche bisogni meno nobili: il desiderio smodato di possedere beni materiali ben oltre le necessità, l\\\'amore per il potere e il volere manifestare la propria superiorità rispetto agli altri.
Quello che portò l\\\'universo Binario sull\\\'orlo della distruzione fu un\\\'insieme di queste cose da parte di un popolo che da quando avevano sviluppato la tecnologia necessaria a lasciare i confini del loro mondo, avevano spinto sull\\\'acceleratore della ricerca scientifica senza porsi le domande etiche e morali che questo avrebbe dovuto portare. Inoltre la cupidigia della loro élite aveva consumato quasi tutte le materie prime del pianeta e, per arricchirsi sempre più, avevano spinto per una politica aggressiva e di conquista nei confronti delle civiltà vicine, appropriandosi anche dei loro beni. Lo sviluppo sconsiderato della tecnologia di inibitori di riciclo parallelo era un modo ulteriore per affermare la superiorità dei Diploniani sulle altre civiltà dell\\\'universo Binario. Questo era quello che gli uomini della Sheldon avevano scoperto nelle ultime ore dalle comunicazioni con i popoli bidimensionali, spaventati e preoccupati per quello che stava per accadere ai loro universi. Altri dieci mondi avevano risposto all\\\'appello del Consigliere, ma nessuno di questi sapeva su quale principio si basava la misteriosa tecnologia Diploniana che aveva, per così dire, espulso la materia oscura dal loro universo, causando il restringimento del medesimo. Ovviamente quando avevano trovato un modo per fermare il fenomeno, non avevano pensato che questo metodo avrebbe causato la distruzione di un altro universo, di cui ignoravano, per altro, l\\\'esistenza.
O, almeno, molti di loro lo avevano ignorato fino al momento in cui l\\\'essere Supremo Q non era apparso per informarli che i tridimensionale non avrebbero esitato a distruggerli per salvare il loro universo.
Chiarita la cosa, i vari mondi che avevano risposto all\\\'appello, stavamo organizzando gruppi di scienziati, che si sarebbero coordinati con il reparto scientifico della Sheldon, in cerca di una soluzione. Intanto le diplomazie lavoravano per obbligare i Diploniani a fornire le specifiche della tecnologia IRP(acronimo per Inibitori Riciclo Parallelo), perché senza quelle difficilmente si sarebbe trovata una soluzione definitiva e, soprattutto tale da non portare all\\\'estinzione di nessuno!
Nella sala Tattica della Sheldon regnava una strana euforia, data dalla consapevolezza di non essere più da soli a cercare di risolvere il problema e la convinzione che tutti insieme avrebbero trovato un modo per garantire la sopravvivenza di entrambi i piani di esistenza.
Il Consigliere dopo aver contribuito a far partire la collaborazione tra le parti, sedeva adesso un po\\\' in disparte, una tazza di caffè tra le mani, lo sguardo perso in pensieri non espressi. Anche Jekins, le cui capacità erano al momento poco necessarie, si era avvicinato al replicatore per un caffè di cui aveva estremo bisogno. Si avvicinò quindi a Paul e gli disse, appoggiandosi al tavolo.
\\\"Ormai sarà freddo quel caffè: sono dieci minuti che te lo rigiri tra le mani. Cosa ti passa per la mente di così importante da farlo raffreddare?\\\" Hewson si riscosse dai suoi pensieri e appoggiando la tazza di caffè ormai freddo, si appoggiò allo schienale della poltrona su cui era seduto e girandosi alla sua destra, dove Pippo stava sorseggiando la sua bevanda, rispose:
\\\"Stavo pensando a Q. Mi chiedevo quale sia il suo vero scopo.\\\"
\\\"Oltre a quello di intromettersi in maniera fastidiosa nelle nostre vite e portare scompiglio?\\\"
Paul sorrise al sarcasmo del compagno.
\\\"Si, oltre a quello. Si è manifestato ad entrambe le parti in causa, accusando l\\\'uno o l\\\'altro a secondo di dove appariva.\\\"
\\\"Quasi come volesse far scoppiare un conflitto tra noi e l\\\'universo Binario. Assurdo, però, se pensiamo che, se non ci avesse avvertito, avremmo assistito impotenti alla nostra distruzione.\\\" Rispose Pippo provando a seguire il ragionamento dell\\\'amico.
\\\"Concordo, anche se, per come conosciamo Q dai rapporti di Picard e Janeway, nelle sue varie manifestazioni ha sempre avuto una motivazione, un qualcosa da dimostrare... A meno che non fosse stato lo scontro tra civiltà che voleva ma, al contrario, vedere se e come avessimo trovato un modo per arrivare alla pace!\\\"
\\\"E a quanto pare ci siete riusciti!\\\" Rispose Q, apparso senza il suo solito lampo di luce sulla poltrona alla sinistra del Consigliere, indossando l\\\'uniforme della Flotta sezione scientifica, con degli strani gradi di cui Jekins si guardò bene di chiedere.
\\\"Quindi tutto questo caos, solo per un tuo esperimento? Ma voi Q non dovreste interferire con il naturale evolversi delle cose o sbaglio?\\\" Chiese con calma assoluta il Consigliere ad un Q stranamente soddisfatto. \\\"Infatti. Non ho creato io quel mostro che sta per distruggere la vostra galassia.\\\"
\\\"Non ci riuscirà, insieme troveremo il modo per fermarlo!\\\" Rispose Adrienne che aveva percepito la presenza di Q, come tutti i betazoide presenti sulla nave.
\\\"Sì, credo davvero che ce la farete... a quanto pare ha sempre avuto ragione, siete esseri pieni di sorprese, anche se così poco evoluti.\\\" Disse Q alzandosi per avvicinarsi al Capitano della Sheldon. \\\"Chi aveva ragione?\\\" Chiese Kyel, portandosi alle spalle della Faith in posizione di difesa.
\\\"Che domanda, mi sembra ovvio: c\\\'era un unico Q interessato alla vostra specie. Mio padre!\\\" Prese la mano destra di Adrienne e le fece un galante baciamano \\\" è stato un piacere, ci rivedremo. E salutatemi zia Kathryn quando la vedrete!\\\" E con
uno sfarfallio di luci più luminose del solito, se ne andò.
USS Sheldon - Plancia
27/02/2403 - ore 15,30
Gli uomini della Sheldon osservavano in silenzio lo strano e meraviglioso spettacolo dello squarcio tra gli universi che stava per chiudersi: ancora pochi istanti e non ci sarebbe più stata traccia dell\\\'immane pericolo che aveva corso la vita nel loro mondo. Alcuni minuti prima avevano salutato i loro nuovi amici bidimensionali, con la cui collaborazione erano riusciti a salvare entrambi i piani di esistenza. Soprattutto grazie al fatto che i Diploniani, la cui tecnologia aveva creato il problema, erano stati messi alle strette da una nascente unione tra i mondi dell\\\'universo bidimensionale e costretti a fornire tutte le specifiche della tecnologia IRP, e dopo aver messo insieme le menti più brillanti tra i loro scienziati, e con le idee già sviluppate dalla Terrell e il suo staff, erano arrivati in poco tempo alla soluzione del problema.
\\\"Chissà, forse abbiamo gettato le basi perché nasca una nuova Federazione in quell\\\'universo!\\\" Disse il Consigliere mentre l\\\'ultimo strappo si chiudeva , poi rivolgendosi al Capitano \\\"credo che adesso sia arrivato il momento di dare all\\\'equipaggio la bella notizia.\\\"
Tutti in plancia si voltarono a guardarla, visto l\\\'annuncio che Sheldon aveva dato una decina di giorni prima.
Adrienne alzò gli occhi al cielo e sospirando disse \\\"Non sono incinta!\\\"
Poi rivolgendosi all\\\'addetto alle comunicazioni disse \\\"Apra un canale con tutta la nave.\\\"
\\\"Quando vuole Signora .\\\"
\\\"Capitano Faith a tutto l\\\'equipaggio, ho una bella cosa da comunicarvi: grazie a Q sono riuscita a parlare con la Flotta e adesso a casa, sanno che siamo vivi e che stiamo cercando di tornare. L\\\'Ammiraglio Darion ha riattivato il sistema con cui si riusciva a comunicare con la Voyager quando era dispersa come noi, quindi appena l\\\'avranno reso operativo avremo la possibilità di parlare coi nostri cari. Dopo la prima volta, che penso sarà un colloquio generale coi vertici della Federazione, ci sarà la possibilità di avere conversazioni private e sarà il Tenente Rush ad organizzare tempi e modi. Questa bella notizia sono sicura che ci darà la spinta per tornare al lavoro con maggiore entusiasmo, per cercare di tornare il prima possibile a casa. Grazie a tutti. Faith chiude.\\\"
Uss Sheldon - alloggio del Capitano
27/02/2403 ore 22,30
Quella sera Adrienne aveva deciso di cenare nel suo alloggio, solo lei e la piccola Nami. Era troppo tempo che loro due non passavano del tempo insieme ed infatti la bimba era stata irritabile negli ultimi giorni. Ma quando la sua Nenè era rientrata presto e le aveva detto che sarebbe stata con lei per il resto della giornata, aveva smesso di fare i capricci ed era corsa ad abbracciarla felice.
Avevano giocato, disegnanto e poi Nami le aveva cantato le canzoni che lo zio Paul le aveva insegnato e Adrienne pensò che forse Sunday bloody sunday non fosse la canzone più appropriata da insegnare ad una bambina così piccola, ma di questo avrebbe parlato con lui in seguito.
Dopo mangiato si erano accoccolate sul lettone per le favole della buonanotte: ce n\\\'erano volute tre per convincere la piccola a dormire, e adesso, finalmente esausta, dormiva con la testolina riccioluta appoggiata al suo petto.
Adrienne le accarezzava i capelli con dolcezza e pensò a quanto in fretta stava crescendo e che presto non avrebbe più voluto dormire con lei e a quanto le sarebbe mancato quel contatto così caldo.
*Cosa accidenti mi sta succedendo? Non posso permettermi di avere un figlio adesso!* pensò con sgomento, ma quando Nami mormorò nel sonno la parola MAMMA, stringendola ancora più stretta, dentro di lei si sentì irradiare da un calore che non aveva mai provato e capì di essere davvero sua madre. E le sfiorò anche l\\\'idea che darle un fratellino non sarebbe stato poi così sbagliato.
USS Sheldon - Bar della nave
10/03/2403 ore 23,15
Il giorno prima c\\\'era stato il tanto atteso contatto audio con la Federazione: avevano parlato con una serie di Ammiragli della distruzione della Rutherford e di come la nave senziente Sheldon li avesse salvati, anche se non tutti i loro compagni erano sopravvissuti alla tragedia. Fornirono l\\\'elenco dei caduti, così che le famiglie potessero piangerli e la loro attuale posizione, purtroppo ancora molto lontana da casa, e se non avessero trovato una scorciatoia tipo la Voyager, ci sarebbero voluti anni prima di arrivare ai confini dello spazio conosciuto!
L\\\' Ammiraglio Darion aveva fatto registrare ai familiari dei membri dell\\\'equipaggio dei messaggi, così che tutti potessero ricevere notizie dei loro cari. Purtroppo troppi di questi messaggi non furono recapitati per la prematura scomparsa di chi lo avrebbe dovuto ascoltare.
Vista l\\\'euforia che si era creata a bordo per questo contatto, Faith aveva chiesto a Sheldon di prendere il controllo per qualche ora, in modo da dare a tutti la possibilità di elaborare la cosa e tornare poi operativi e concentrati alle loro mansioni, senza avere la testa troppo presa da altro.
Al bar c\\\'era aria di festa, in tanti avevano deciso di condividere la gioia del momento e la musica faceva fatica a sovrastare l\\\'allegro chiacchiericcio dei giovani ufficiali.
Solo il Consigliere, seduto ad un tavolo in un angolo della stanza, sembrava non condividere la stessa felicità.
Jekins, che aveva perso di vista la sua Sara, coinvolta a ballare da altre compagne, gli si avvicinò.
\\\"Ehi Paul, tutto bene? Spero che tu non abbia ricevuto brutte notizie!\\\"
Hewson fece cenno all\\\'amico di sedersi.
\\\"No, beh in realtà sì, ma me lo dovevo aspettare!\\\" Disse sconsolato.
\\\"Ne vuoi parlare?In effetti tu sei sempre pronto ad ascoltare i nostri problemi: ma chi ascolta i tuoi? Forza, sputa il rospo!\\\" Paul rigirò il bicchiere della sua bevanda tra le dita un paio di volte, poi si decise a parlare.
\\\"Nel suo messaggio mia madre ha ritenuto giusto dirmi che Alison, la mia compagna, credendo fossi morto, ha voltato pagina. Ha lasciato la Flotta e ha incontrato una persona che le è stata molto vicina, a quanto pare un po\\\' troppo vicino, visto che stanno per avere un bambino. \\\"
\\\"Accidenti amico, mi dispiace davvero tanto. Io sono stata fortunato, Sara è qui con me e sinceramente non so come potrei resistere senza lei al mio fianco.\\\" Disse Pippo dispiaciuto per l\\\'amico.
\\\"Grazie, ma in fondo sapevo che doveva accadere ed è giusto che si sia rifatta una vita, ma io non le ho mai detto addio. Nei miei sogni lei era lì ad aspettarmi quando saremmo tornati a casa! Ma è così che va la vita e adesso devo riuscire a toglierla dal cuore, ma tu puoi capire se ti dico che lei era l\\\'unica per me e, adesso, mi sento solo e perso per la prima volta veramente, da quando siamo finiti qua.\\\" Finì in un sorso il whisky e si alzò.
\\\"Scusa, ma non sono dell\\\'umore per tutta questa gioia\\\" disse indicando i colleghi su di giri che affollavano il locale \\\"non voglio rovinare il clima, me ne torno nel mio alloggio. Saluta Sara e non ti preoccupare, so che posso contare su dei buoni amici. A domani.\\\"
Jekins, dopo che Paul era uscito, cercò la sua compagna tra la folla, stava ancora ballando: era ancora più bella, così felice ed accaldata. Si avvicinò a lei e l\\\'abbracciò da dietro, la donna riconobbe il tocco del compagno e si girò per baciarlo dolcemente e si accorse che qualcosa lo turbava.
\\\"Tutto bene amore?\\\"
\\\"Sì, adesso che sei tra le mie braccia!\\\" E stringendola a sé, si disse fortunato perché per lui non era stata così pesante la lontananza da casa, perché casa era ogni luogo dove era la sua donna, anche all\\\'inferno, purché lei gli fosse accanto.
E in certi momenti lui e i suoi amici pensavano davvero di essere finiti all\\\'inferno, ma forse adesso stavano per tornar a riveder le stelle.
Quelle di casa!
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FINE MISSIONE