Home Home
 
 
 
 
 
 
USS SEATIGER - MISSIONE 03 RSS USS SEATIGER - Missione 03

03.00 "Casse & Simpatia"

di Symon Bruce, Pubblicato il 13-07-2016


USS Seatiger, Ingegneria
30/11/2394, Ore 09:48 - D.S. 71913.45


"Come sarebbe a dire, Capo Carelli?"
"Quello che le ho detto Capitano. Non ho idea di cosa siano quelle casse."
"Le ha analizzate?"

Lo sguardo che la donna lanciò al suo Capitano voleva dire tante cose: si conoscevano da tre anni ormai.
Kenar intuì ed abbozzò silenziosamente, lasciando a Droxine il compito di continuare.

"I nostri tricorder non rilevano nulla oltre la composizione delle stesse. Dovrei tentare di aprirne una e..."
"Prima vorrei sapere come sono arrivate a bordo e perché."
"A quello so rispondere io Capitano."

L'Andoriano Tholos aveva fatto il suo ingresso trascinandosi dietro un pallidissimo umano della sua sezione.

"Il qui presente guardiamarina era l'addetto teletrasporto nel turno in cui dalla I.N. Kotschyi hanno fatto 'evadere' il Comandante Corelli."
"E?"
"E a quanto pare ha autorizzato il teletrasporto non solo della nostra responsabile ingegneria, ma anche di quelle quattro enormi casse."
"Cinque..." balbettò l'uomo
Droxine spalancò gli occhi, Tholos lo fulminò con lo sguardo, ma fu il Capitano Kenar a dare fiato ai pensieri unanimi dei tre ufficiali: "Dov'è la quinta cassa?"
"In infermeria, Capitano!"

USS Seatiger, Infermeria
30/11/2394, Ore 10:00 - D.S. 71913.47


Il quartetto, guidato ad ampie falcate dal Capitano, giunse in infermeria come un tornado che si abbatte all'improvviso in una tranquilla mattinata di sole.
Il locale che si apriva davanti ai loro occhi non differiva molto dal resto della nave.
Un po' tutto avrebbe avuto bisogno di riparazioni.
Eppure qualcosa non quadrava.
Sia Tholos, sia Carelli erano attratti, o distratti, da alcuni particolari anomali...come se ci fosse qualcosa che non riuscivano a mettere completamente a fuoco che dava ad alcune apparecchiature dell'infermeria una parvenza di efficienza maggiore rispetto al resto dell'ambiente circostante.
Kenar fu attratto da un fitto chiacchiericcio proveniente da una piccola stanza attigua: una voce femminile e tre maschili, di cui due sembravano abbastanza giovani, mentre l'ultima era l'indistinguibile tono di voce del responsabile medico.
Tholos si soffermò ad osservare un circuito che a rigore di logica doveva essere interrotto, in quanto danneggiato, ed invece pareva in funzione.
Carelli sparì letteralmente infilandosi sotto un condotto proveniente dall'ingegneria: l'energia inviata in infermeria era sì maggiore rispetto ad altri sistemi, ma non doveva essere in grado di alimentare il numero di apparecchiature che invece aveva visto accese.
Kenar invece si avvicinò alla fonte del chiacchiericcio, seguito da un inebetito guardiamarina che non sapeva ancora se aspettarsi una punizione o un grazie.
Nello stanzino, a cavallo della quinta cassa, ormai aperta, stava il doc di bordo che abbracciava un po' paternamente e un po' con fare lussurioso un giovanissimo guardiamarina dai riccioli castani, raccontando non si sa cosa e che strappò una risata a tutti i presenti.
Un colpo di tosse particolarmente stizzito del Capitano, attirò su di sé l'attenzione di tutti che scattarono in piedi come molle.
Beh, non tutti...
Symon si alzò dalla cassa con molta calma e con fare fintamente cordiale e professionale, ma abbastanza seccato da quell'interruzione. Non chiese cosa volesse il Capitano.
Rimase semplicemente in attesa, valutando con occhio clinico l'interlocutore.
Arjian non perse molto tempo prima di sbottare ed esprimere il suo disappunto:"Tenente Bruce chi l'ha autorizzata ad aprire quella cassa?"
"Perché?"
"Risponda alla domanda Tenente!"
"Non ho bisogno di autorizzazioni scritte o orali per aprire qualcosa indirizzato a me."

Kenar lanciò uno sguardo infuocato.
Bruce sostenne quello sguardo come se non gli riguardasse
Lo stallo fu interrotto da Tholos e Carelli che avevano ultimato le loro ispezioni.
"Ebbene?" chiese Kenar spazientito
"Ci sono innesti di natura a noi sconosciuta che fungono da pezzi di ricambio ... sembrerebbero adeguati per alcuni dei nostri sistemi." Fu la concorde risposta dei due

Il trio si rivolse nuovamente verso Bruce che questa volta parlò per primo.

"Non pensavate che montassi qualcosa di inadatto spero... non capirò nulla di operazioni, di navigazione, di ingegneria, ma so bene come governare la mia infermeria."
E l'accento sul 'mia' fu chiarissimo ai tre ufficiali superiori.
"La cassa è un dono della Prima Commissaria LissTiss, con tanto di messaggio audio video di ringraziamento e di spiegazione sull'utilizzo della stessa per l'apertura."
"Ringraziamento a lei??"
La domanda di Droxine fu fin troppo carica di pura sorpresa.
"A me? A lei? A tutti? Insignificante... ma se questa è giunta in infermeria, qualcosa vorrà dire."
Il tono della voce equivalse ad una nuova frecciatina che i tre ufficiali superiori colsero al volo: se la cassa non avesse superato i controlli non sarebbe dovuta finire in infermeria... ed invece era lì, quindi la responsabilità dell'apertura della stessa non poteva essere attribuita ad un errore suo, ma di qualcun altro.
Il guardiamarina delle operazioni divenne ancora più bianco.

"In ogni caso, ho chiesto aiuto ad alcuni giovani e preparati ragazzi che mi hanno gentilmente offerto il loro aiuto e ho rimesso in funzione buona parte dei sistemi della mia infermeria. Certo sono rattoppati e non è un lavoro definitivo, ma meglio che aspettare i comodi dei membri delle vostre sezioni: da quanto ho saputo avevano troppo da fare altrove per dedicarsi all'infermeria. Me ne ricorderò quando avranno ustioni e bruciature o tagli di qualsiasi genere. Chi lo sa? Magari potrei avere di meglio da fare pure io."
"Tenente Bruce!" lo zittì il Capitano prima che potesse dire troppo
"Lamenta qualche dolore? Altrimenti vorrei finire di gustare alcune delizie coi miei collaboratori, prima di mandarli a riposare... queste sono una gentile offerta del Gran Cerimoniere della I.N. Kotschyi."
"Abbiamo bisogno di lei per aprire le casse in ingegneria. Ci segua!"
"Niente affatto."
"Come scusi!?"
"Il fatto che il comandante Carelli non sia capace di aprire da sola le casse credo non sia veritiero. In ogni caso non è un problema mio. Chiamate 'l'assatanata' denobulana, sempre se riuscite a staccarla dal musicista dalla fortuna sfacciata..."
Kenar si irrigidì
"Sta parlando di membri della 'mia' squadra di comando, quindi la smetta immediatamente o la metto agli arresti. Un po' di isolamento potrebbe farla riflettere sul corretto uso delle parole."
"Sì? E poi chi ve le aprirebbe le casse in ingegneria?"

La battuta strappò qualche risata a stento contenuta dai giovani presenti e anche da Droxine.
Tholos rimase indifferente, mentre Arjian stava per scoppiare come una pentola a pressione lasciata troppo sul fuoco senza acqua.
Symon se ne accorse e alzò le braccia in segno di tregua, poi si voltò, rovistò dentro la cassa e ne estrasse un piccolo dispositivo che lanciò all'andoriano.

"Qui ci sono le istruzioni vocali per l'apertura di questa cassa, suppongo funzionino anche per quelle in ingegneria... se così non fosse non ho idea di come aiutarvi. Non è di mia competenza, quindi vi prego di scusarmi, ma sono spiacente di non poter ottemperare alle vostre richieste Capitano."

Il trill respirò rumorosamente col naso, in un maldestro tentativo di placare i nervi velocemente sospirando.
Lo stato d'animo in cui era quasi precipitato però lo fece riflettere sull'esigenza per tutto l'equipaggio di poter esprimere i propri sentimenti e preoccupazioni.
Il dottore sembrava sfogare bene la sua ansia, scaricando frecciate e battute su altri membri dell'equipaggio, riservando impensabili attenzioni a pochi fortunati.
Ma l'errore commesso dall'imbambolato addetto teletrasporto in altre circostanze gli sarebbe costato molto più che un rimprovero scritto messo sul ruolino di bordo, in attesa di essere valutato se formalizzarlo come nota sul curriculum.
Si poteva leggere nei suoi occhi la paura e l'ansia per una situazione tutta nuova... avrebbe dovuto parlare col Consigliere di bordo.
"Come sta il Comandante Cacciatore?"
"Chi?"
"Il Consigliere!"
"Ah... si chiama così l'ufficiale steso di là? Beh buono a sapersi... "
Kenar sospirò nuovamente.
"Sta meglio, che io sappia... ho ordinato di tenerlo sedato, perché si professa medico e pretende di poter decidere da sé sul suo decorso ambulatoriale, ma fino a prova contraria qua comando io e la ferita alla testa, seppur si trattasse solo di un graffio poco profondo, era sufficiente per metterlo fuori combattimento e renderlo inabile a svolgere qualsiasi mansione pensasse di dover ricoprire."
"E ora?"
Symon scrollò le spalle in un lapidario "E che ne so io?"

In fin dei conti era stato rapito da Anari per soccorrere Carelli e poi a loro volta prelevati dalla I.N. Kotschyi, poi spedito sulla I.N. Buji a fare da giudice in una pagliacciata divertente. Tornato sulla Seatiger aveva messo su una mini squadra per riparazioni in infermeria.
Che fine avesse fatto il Consigliere di Bordo era per Bruce del tutto irrilevante in quel momento.
Quasi fosse stato evocato, Gabriele uscì da una delle piccole stanze ambulatoriali, in fondo alla sala diagnostica, inseguito da una corpulenta infermiera sbraitante.
L'altezza dei due era simile, una trentina di centimetri più bassi di Bruce, ma l'enormità della diversa corporatura fra i due li faceva assomigliare ad una vaga copia di un famoso duo comico terreste dei tempi che furono: Stanlio e Olio.
Symon sorrise e si voltò verso il Capitano

"Eccolo qua!"

Prima che Kenar potesse sfogare la sua frustrazione, la voce dell'altra gigantesca fonte di stress fece capolino attraverso i comunicatori:

=^= Finn a Capitano... mi sa che... si insomma... mi sa che siamo entrati nello spazio aereo di qualcuno che non ama molto le visite =^=