USS RAZIEL
presenta
Ombre da un futuro noto
Missione 14
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS RAZIEL,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS RAZIEL, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 2024
www.starfleetitaly.it | USS RAZIEL
Equipaggio
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Tenente Comandante T'Pak figlia di Sandor Capo SEC/TAC
| Tenente Comandante Francis "Frank" Moses Primo Ufficiale
| Tenente Comandante Elaina Tarev Ufficiale Medico Capo
| Tenente Comandante Alexander Wood Ufficiale Scientifico Capo
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Autori
Capo SEC/TAC T'Pak figlia di Sandor Monica Miodini
| Primo Ufficiale Francis "Frank" Moses Franco Carretti
| Ufficiale Medico Capo Elaina Tarev Ilenia De Battisti
| Ufficiale Scientifico Capo Alexander Wood Mauro Fenzio
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Sommario
Sinossi
14.00 - FANTASMA DAL PASSATO
14.01 - SECLAR 9
14.02 - IN VIAGGIO
14.03 - PROGETTI SVELATI
14.04 - CONTATTI E RIVELAZIONI
14.05 - COME UN FIUME
14.06 - SCELTE DIFFICILI
Sinossi
La ricerca di vendetta mette in pericolo la madre di T'Pak e l'intero Empireo si mette sulle sue tracce non sapendo che il futuro che li attende potrebbe essere disastroso.
*teaser ad opera di Monica*
14.00 - FANTASMA DAL PASSATO
Autore: Tenente Comandante T'Pak figlia di Sandor
Vulcano
Città di ShirKhar (periferia)
30/11/2403 - ore 08:32
T'Pak, dalla terrazza della casa di famiglia, ammirava il panorama arido, così diverso, ma allo stesso tempo simile, all'altro suo pianeta d'origine.
Su Vulcano si respirava aria calda e secca, mentre il tasso di umidità su Qo'Nos era così elevato che rendeva difficile viverci, tranne per i Klingon ovviamente.
Lei non aveva ancora capito dove si sentisse meglio, forse perché su nessuno dei due pianeti si era mai sentita veramente a suo agio, tranne quando era con i suoi genitori, avvolta dal loro amore e sostegno.
Iniziavano i problemi quando doveva rapportarsi con gli altri: non era mai abbastanza in controllo delle sue emozioni per i Vulcaniani, che fossero coetanei o adulti, e poco aggressiva per i Klingon.
Decisamente non si sentiva a casa e, in quel momento, dopo essere tornata su Vulcano per via della morte del nonno, l'ultimo legame con la famiglia di suo padre, non vedeva l'ora di sbrigare le ultime pratiche burocratiche e tornarsene su K4.
L'unica nota positiva di questo viaggio, improvviso e tragico, era la possibilità di riabbracciare sua madre dopo tanto tempo: era da quando era stata assegnata alla stazione K4 che non si erano più viste e questo era spesso motivo di discussioni nelle loro video chiamate. Questo e la reticenza di T'Pak di fornire maggiori informazioni sul suo nuovo incarico.
Samara era una donna intelligente e perspicace ed aveva intuito che quel lavoro, all'apparenza poco gratificante, al limite di una retrocessione, doveva mascherare qualcosa di più, perché conosceva troppo bene sua figlia da sapere che non avrebbe mai accettato qualcosa che non riteneva alla sua altezza.
Lei e il suo defunto marito Sandor l'avevano cresciuta incoraggiando ad essere conscia delle proprie capacità ed a pretendere sempre il rispetto che le era dovuto, non perché figlia loro, due stimati scienziati, ma per il suo valore e il suo onore.
Altro motivo di discussione tra le due donne era il fatto che, secondo Samara, la figlia aveva smesso di cercare chi aveva tradito suo padre e farle ottenere così la vendetta che agognava da anni.
Erano su Vulcano ormai da due settimane e non avevano ancora toccato l'argomento.
Fu solo quando pensava di averla scampata, ovvero una volta tornate in quella che era, a tutti gli effetti, la casa di T'Pak - in quanto Samara, vedova, aveva ceduto la quota di eredità alla figlia - che sua madre tornò all'attacco.
Erano ancora fresche e, in quanto dotata di memoria eidetica non le avrebbe più scordate, le parole della madre che la accusavano di essersi arresa, che non le importava più di vendicare la morte del padre e che quella era una vergogna che sarebbe ricaduta non solo su di lei, ma su tutta la Casata Klingon.
T'Pak avrebbe voluto dirle che non era vero, anzi che il suo decidere di rimanere nel progetto Empireo era proprio legato alla possibilità di trovare il vero responsabile della sua morte, colui che l'aveva tradito e venduto a Jak'Al.
Non poteva farlo, e nonostante si sentisse morire dentro, le disse, con tutto il controllo emotivo che aveva appreso dal nonno - in realtà l'unico insegnamento che aveva dato alla nipote che mai aveva accettato davvero - che era arrivato il momento di metterci una pietra sopra perchè erano passati troppi anni, ogni indizio aveva portato ad una pista senza esito e che era ora che se ne facesse una ragione.
Mentre diceva queste parole vedeva il disprezzo dipingersi sul volto di sua madre che uscì dalla stanza urlando "Molto bene. Se non se ne vuole occupare sua figlia, ci penserà la sua vedova.. ma Sandor sarà vendicato!"
T'Pak aveva guardato, con rabbia e dolore, la porta sbattere dietro alla figura infuriata della madre e, se avesse potuto piangere, lo avrebbe fatto!
Base Stellare K4 - Empireo
Ponte 6 - Alloggi Ufficiali Superiori
18/02/2404 - ore 22:30
T'Pak aveva fatto una doccia lunga e rilassante e se ne stava comoda sdraiata sul letto, rileggendo nella sua mente tutto quello che aveva scoperto sulla morte di suo padre.
Era rientrata alla Base quasi con sollievo i giorni di licenza, che si era presa per assolvere ai doveri di famiglia, erano terminati nel peggiore dei modi: lei e sua madre non si erano nemmeno salutate.
Sul momento ci era rimasta male, ma comprendeva la rabbia di Samara per le parole che le aveva dovuto dire sulla fine delle ricerche su colui che aveva venduto suo padre a Jak'Al.
La routine lavorativa quotidiana aiutava a distrarre la sua mente da quel litigio ed a farle vedere le cose con più lucidità.
Erano passati più di vent'anni dal suo assassinio e, effettivamente, non sapeva più dove cercare un'indizio che potesse metterla sulla strada giusta.
Forse doveva ammettere con sé stessa che si era arresa e che sua madre aveva ragione ad accusarla di aver smesso di cercare la verità per suo padre. O forse, più semplicemente, aveva bisogno di aiuto.
Si ripromise di ricominciare le indagini su quell'oscuro episodio, facendosi aiutare dai suoi colleghi, di cui aveva imparato a fidarsi, e le loro straordinarie capacità, con un po' di fortuna, sarebbero state di aiuto a svoltare nelle indagini.
La prossima volta che avrebbe parlato con sua madre, avrebbe così potuto comunicarle che la sua caccia riprendeva e di non preoccuparsi che avrebbero ottenuto la loro vendetta.
Con un trillio improvviso, che la destò dai suoi pensieri, l'addetto alle comunicazioni di turno la avvisava di avere una trasmissione in arrivo da Qo'Nos.
T'Pak ipotizzò che fosse sua madre che, una volta calmata, la chiamava per fare pace.
Un po' presto per i suoi standard! pensò mettendosi seduta, conoscendo la testardaggine della madre.
Sul monitor apparve, invece, il volto di suo zio Skar, fratello maggiore di Samara.
=^=Saluti nipote. Ti trovo bene!=^=
"Grazie Zio, che chiamata inaspettata: tutto a posto?" chiese l'Ufficiale della Sicurezza che era in lei, abituata a cogliere nei suoi interlocutori ogni minima reticenza.
=^=Spero di sì... hai notizie di tua madre?=^=
"In che senso?" rispose allarmata
=^=Beh... ecco.. l'aspettavamo di rientro due giorni fa, ma non si è vista. Cioè la nave che l'aveva accompagnata su Vulcano è tornata, ma di lei nessuna traccia. Il Comandante ha detto che a metà del viaggio di ritorno ha chiesto di essere portata su DS9 che aveva degli affari da sbrigare e che all'offerta del Comandante di aspettare per portarla poi a casa, ha risposto che non ce n'era bisogno, che era una cosa che avrebbe richiesto del tempo. Però non risponde alle mie chiamate e sulla Base dicono che non è più a bordo, ma che nemmeno ci sono tracce di una sua partenza: tu ne sai qualcosa? Perchè a me non ne aveva parlato!=^=
"No zio, io non ne so niente" rispose T'Pak con calma all'unico parente che l'aveva rispettata da sempre, mentre la sua mente immaginava già scenari tragici "Vedrai che non è niente di preoccupante, stai tranquillo"
=^=Scusa se ti disturbo, molto probabilmente per niente, ma, da quando tuo padre è morto, è mia responsabilità tenerla al sicuro: lei è una scienziata, non una guerriera. Sai, ultimamente non faceva che parlare di voler avere a tutti costi la sua vendetta e non vorrei che si fosse cacciata in qualche guaio!=^=
Era proprio quello che temeva anche lei, ma non lo disse al Klingon per non farlo preoccupare ulteriormente.
"Hai fatto bene a chiamare: non appena so qualcosa ti avverto. A presto!" T'pak chiuse la comunicazione, si rivestì in fretta ed uscì, con ancora i capelli bagnati, diretta da colui che sicuramente avrebbe potuta aiutarla.
Base Stellare K4 - Empireo
Ponte 5 - Alloggio del Capitano
18/02/2404 - ore 22.45
Fortunatamente Hazyel era sveglio e non particolarmente occupato, così T'Pak non si sentì in colpa per averlo disturbato, probabilmente per niente, ma sapeva che il suo intuito non sbagliava mai e, se anche lui avesse concordato con lei, allora la cosa era seria.
Una volta entrata, il Capo della Sicurezza andò subito al punto, parlandogli di come era morto il padre, delle sue indagini al riguardo, anche se molte di queste cose erano già note al Risiano, e di come la sete di vendetta di sua madre fosse cresciuta a dismisura negli ultimi anni.
"Perchè pensi che possa essersi messa in caccia personalmente?"
"Una volta, parlando di come non avessi più tracce da seguire, mi espose un astruso piano per spingere ad uscire allo scoperto il traditore. Sappiamo chi è stato fisicamente a costringerlo ad uccidersi, ovvero pirati affiliati a Jak'Al, ma la cosa che le brucia di più è che qualcuno di cui si fidava l'abbia tradito ed è a questo essere senza onore che mia madre vorrebbe togliere la pelle. Lei mi disse che avrebbe potuto fare da esca, che potevamo rivelare che aveva trovato dei documenti di mio padre, inerenti al progetto segreto su cui stava lavorando e per il quale si è sacrificato. Lei era convinta che chi aveva complottato per averli una volta, l'avrebbe certamente rifatto. Pensavo di averla dissuasa sul mettere in opera un piano così da sola, ma dopo quello che mi ha comunicato mio zio e anche per come ci siamo lasciate su Vulcano, temo che non vi abbia rinunciato!"
Hazyel ascoltò attentamente le parole del suo ufficiale e, dopo aver messo in conto che T'Pak fosse troppo coinvolta per essere lucida totalmente, arrivò ugualmente alla stessa conclusione della Klingon/Vulcaniana.
"Credo tu abbia ragione: tua madre sta cercando di incastrare il traditore."
T'Pak si accasciò sul divano su cui il Capitano l'aveva fatta accomodare.
"Cosa diavolo le è venuto in mente? E' una scienziata, non un guerriero, se il suo piano dovesse attirare l'attenzione di persone sbagliate, non è in grado di difendersi. Devo trovarla a tutti costi!" disse alzandosi, con l'aria di chi voleva partire immediatamente, senza peraltro sapere dove andare.
"Calmati! Cosa pensi di fare da sola? Mettiamo in campo i nostri uomini e vedrai che la troveremo prima che si metta nei guai!"
I due ufficiali si guardarono negli occhi per qualche secondo e T'Pak trovò nello sguardo deciso del suo Capitano la certezza che con lui e gli altri al suo fianco, non sarebbe successo niente di male a sua madre.
Marte
Cantieri Navali Utopia Planitia
Ufficio Amministrativo
19/02/2404 - ore 07.00
Il Comandante Tellarite Laekin era arrivato, come sempre in anticipo, in ufficio, nonostante l'impiego burocratico, a cui era stato assegnato negli ultimi dieci anni, non fosse quello a cui aveva sempre agognato.
Aveva svolto quella mansione con precisione e rigore, al limite della puntigliosità il suo impegno, però, non era servito per ottenere una promozione o una nuova assegnazione con un compito più consono alle sue capacità.
Nessuno aveva mai veramente apprezzato le sue doti di ingegnere, c'era sempre stato qualcuno più capace di lui e, soprattutto, con agganci migliori dei suoi, che gli passava davanti, lasciandolo lì a macerarsi nell'invidia.
Quando anni prima era stato contattato da una organizzazione, che aveva scoperto troppo tardi, essere di stampo criminale, che gli aveva promesso vantaggi economici e di carriera se li avesse aiutati, non ci aveva dovuto riflettere molto prima di accettare.
In fondo avrebbe solamente dovuto spiare un suo amico, il cui progetto, per un nuovo tipo di propulsione, aveva attirato l'attenzione del Capo del gruppo.
Il progetto Hermes del suo amico Sandor era una collaborazione tra la Flotta e l'Accademia delle Scienze di Vulcano e il livello di sicurezza voluto dal suo ideatore era altissimo.
Niente era trapelato a chi non era tra gli addetti alla ricerca, quindi, anche il semplice fatto che quelli dell'organizzazione sapessero della sua esistenza, significava che erano introdotti molto dentro al sistema e, pertanto, la promessa di aiutarlo a far carriera non era campata per aria.
Lui stesso sapeva dell'esistenza di questo progetto soltanto perché, in quanto ex compagno di studi di Sandor presso l'Accademia, era tra i pochi amici del brillante ingegnere e quando ne aveva l'occasione, non avendo lui una famiglia a cui tornare, passava le sue ferie nella casa di lui e della sua bella sposa Klingon.
In un paio di occasioni lo aveva sentito discutere con un suo collaboratore di tale progetto Hermes e alla sua richiesta di informazioni al riguardo, aveva ottenuto come risposta un semplice "Top secret".
Non ci aveva più pensato fino a quando l'uomo che l'aveva reclutato per la misteriosa società, che non poteva sapere essere una delle tante di Jak'Al, si era fatto vivo con quella richiesta e per fargli capire che potevano mantenere quello che dicevano, poco dopo ottenne la direzione di un cantiere per la costruzione di una nuova nave.
Purtroppo nei mesi successivi non gli riuscì di ottenere informazioni utili, solo qualche frammento di conversazioni rubate ad un congresso su un'idea di propulsione rivoluzionaria e poco più.
Al contrario, le pressioni dei suoi nuovi soci erano aumentate, fino a sfiorare le minacce, se non avesse avuto novità in fretta.
L'unica cosa che gli riuscì di fare, fu di mettere una microspia nel computer personale di un collaboratore di Sandor e fu così che scoprì quando la nave sperimentale fu pronta per il viaggio inaugurale, comunicando data e coordinate del varo al suo collegamento.
Le cose non andarono, però, come avevano sperato i suoi committenti, poichè quel cocciuto di un Vulcaniano aveva preferito sacrificare lui e i suoi uomini pur di non far cadere in mano nemica il suo progetto e tutto fu perduto: la possibilità di fare carriera e il benessere economico a cui agognava spariti con l'esplosione di quella dannata nave!
Da allora aveva tenuto un profilo basso per evitare di venire scoperto nelle indagini che seguirono all'incidente.
L'organizzazione, che lo aveva reclutato, aveva mostrato il suo potere, in quanto ogni traccia che avrebbe potuto portare a lui era stata abilmente cancellata.
Oramai non ci pensava più, fino a quando, improvvisamente, il programma che aveva creato anni addietro perché trovasse, tra tutte le comunicazioni in entrata ed in uscita dalla flotta, ogni tipo di legame al progetto Hermes, si era riattivato. Qualcuno aveva parlato in rete di questo progetto e il suo malware si era risvegliato.
La cupidigia, che lo aveva corrotto una volta, tornò a farsi sentire e non ci volle molto a decidere che, se avesse scoperto chi mandava quel messaggio e, cosa ancora più importante, se quel qualcuno possedeva informazioni su Hermes, avrebbe potuto contattare l'uomo che anni addietro gli aveva offerto la Luna e poi se l'era ripresa.
Nel fare in fretta per non perdere la traccia, si era dovuto fidare di quello strano barista Boliano che sembrava conoscere chiunque, se qualcuno ne avesse bisogno.
Una notifica sul suo pad personale lo fece trasalire: Nadils, uno dei membri della particolare squadra di recupero consigliata dal Boliano, lo avvisava che avevano intercettato chi aveva inviato quel messaggio e che adesso era loro ospite: volevano istruzioni al riguardo.
Dietro al Trill si intravedeva la forma addormentata di una femmina Klingon, il cui volto familiare non vedeva da molti anni: Samara!
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14.01 - SECLAR 9
Autore: Tenente Comandante Francis "Frank" Moses
Base Stellare DS9
Passeggiata
21/02/2404 - ore 13.50
"Sono arrivato un paio d'ore fa... ho chiesto in giro, ma pare che tua madre sia arrivata e ripartita quasi subito. È salita su una navetta commerciale con rotta verso la Terra... o, almeno, è quello che dicono i documenti d'imbarco."
=^=Strano... non capisco. Perché partire per la Terra?=^= la fronte del Capo della Sicurezza dell'Empireo si increspò
"Se vuole posso prendere la prima nave diretta verso il sistema Sol III e seguirne le tracce" rispose Cortez appoggiato alla balaustra della passeggiata.
=^=No... qualcosa non torna. Tutte le tracce che portavano verso la Terra erano vicoli ciechi e mia madre lo sapeva bene=^=
Cortez sollevò le spalle come se il suo interlocutore potesse vederlo "Forse ha scoperto qualcosa di nuovo?"
=^=Non credo sia possibile nel poco tempo che ha avuto a disposizione. Tenente mi dispiace averla mandata a fare un viaggio a vuoto, lei era in licenza e le abbiamo rubato del tempo prezioso. Proverò a contattare degli amici su Sol III in modo che la intercettino quando arriverà.=^=
"Non si preoccupi Comandante, stavo facendo una visita di... cortesia su Cardassia Prime. Il Capitano mi ha detto di mettere vitto e alloggio sul suo conto. Mi farò un week-end qui alla stazione a spese sue prima di tornare da voi, i miei affari su Cardassia erano comunque conclusi. Cortez chiudo."
L'uomo chiamato Tombstone era un professionista, non era uno che lasciava perdere: sia che si trattasse di affari da chiudere su Cardassia Prime che cercare tracce di una donna nei guai, soprattutto se madre di una collega.
Non gli costava nulla fare qualche altra verifica.
Base Stellare DS9
Alloggi di Quark
21/02/2404 - ore 17.29
"Sei invecchiato..." borbottò l'umano guardando il Ferengi
"Anche tu non sei una ninfetta Bajoriana... e non lo sei mai stato a dire il vero" rispose l'attempato Quark guardandolo con sguardo sfacciato.
Quark era ormai molto avanti negli anni: un'età in cui, se non eri già un Magus, non eri più nessuno.
A differenza di altri Ferengi, lui aveva però avuto la fortuna di conoscere e diventare amico di persone molto importanti della Federazione. Persone che lui stesso ammirava... anche se non lo avrebbe mai detto.
Da tempo aveva lasciato la conduzione del locale della passeggiata, preferendo affidarsi a qualcuno sveglio e non ad un membro della sua famiglia.
La scelta era ricaduta su un uomo di nome Zed che lui aveva addestrato fin dalla giovane età per sostituirlo e che, anche questo non l'avrebbe mai ammesso, considerava come un figlio.
Zed si era preso carico degli affari di Quark e il vecchio si limitava ad andare ogni tanto a borbottare al locale, solo per dare fastidio agli ufficiali della Flotta di stanza alla stazione.
"Sei stato gentile a suonare..." mormorò Quark continuando a guardarlo di sottecchi
"Avevo paura di farti venire un infarto se, tornando a casa, mi avessi trovato seduto sulla poltrona."
"L'ultima volta che l'hai fatto c'è mancato poco. Rom se l'è fatta sotto... Insomma Cortez cosa vuoi da me?"
"Ho bisogno di sapere cosa ha fatto una Klingon arrivata alcuni giorni fa: Samara del Clan Horey'So" chiese Cortez arrivando finalmente al punto. Lo sguardo di Quark si incupì e una gocciolina di sudore apparve improvvisamente sulla sua fronte.
"Samara... Samara... non mi pare di aver mai sentito... Ehi! Cazzo!! Cortez smettila di lanciare coltelli!" esclamò il Ferengi adocchiando il pugnale che era fiorito sulla spalliera della sua poltrona preferita.
"Scusa mi è sfuggito di mano... adesso vengo lì a prenderlo." rispose minaccioso l'uomo alzandosi lentamente.
"Ok! Ok! Samara! La cosa è un po' complicata... è arrivata cinque giorni fa credo, qualcuno le aveva fatto il mio nome."
"Cosa voleva da te?" chiese l'incursore dopo essere tornato a sedersi sul divano.
"Una cosa assurda... un accesso al DarkNet."
"La rete di comunicazione criminale? E cosa voleva farci?"
"A messo in vendita qualcosa chiamato Hermes... non ho idea di cosa si trattasse."
"E tu come lo sai?" chiese sospettoso Cortez
"Beh ho chiesto a Zed di dare un'occhiata ai log del computer che aveva usato... Regola dell'acquisizione numero 7: Tieni sempre le orecchie aperte"
"C'è altro?"
"A quanto dice Zed, la Klingon non era certamente una professionista del settore... ha commesso molti errori. Diciamo che non sarà difficile per qualche malintenzionato risalire fino a lei."
Cortez rimase per qualche minuto in silenzio, poi si alzò e riprese il coltello che aveva lanciato.
"Grazie di tutto Quark, te ne devo uno..."
"Bah, scaleremo dal debito che ho con il Vecchio Orso."
"Chi è il capo della sicurezza della stazione?"
"Tenente Comandante Solvik, uno stramaledettissimo Vulcaniano. Ti assicuro che è anche peggio di come era Odo... che il Grande Legame l'abbia in gloria! Non me ne passa una... riesce a capire se sto facendo qualcosa solo annusando l'aria del locale!"
Il messicano fece uno sbuffo a mo' di saluto e uscì.
Base Stellare DS9
Ufficio della Sicurezza
21/02/2404 - ore 19.32
Solvik osservò per qualche attimo l'uomo che era appena entrato.
A quell'ora gli uffici della sicurezza erano chiusi al pubblico se non per casi di emergenza, ma nessuno dei suoi uomini sembrava intenzionato a bloccare l'intruso che, in realtà, si guardava attorno in cerca, forse, proprio di lui.
"Posso aiutarla?" chiese il Vulcaniano avvicinandosi e mettendo le mani dietro la schiena.
"Comandante Solvik? Mi hanno detto che dovevo chiedere a lei. Una Klingon, circa cinque giorni fa, è passata qui alla stazione, doveva riprendere una navetta che l'avrebbe portata a casa su Qo'Nos, ma i parenti ne hanno perso le tracce. Da quello che ho scoperto chiedendo in giro si sarebbe imbarcata su una nave diretta su Sol III, ma sappiamo per certo che non aveva nessuna ragione per farlo."
"Nome?" chiese l'altro rimanendo impassibile.
"Samara del Clan Horey'So"
"Mi segua prego" il capo della sicurezza accompagnò il suo ospite nel proprio ufficio e si mise a sedere al terminale. "Ci risulta in effetti una Samara del Clan Horey'So arrivata in data stellare 81127.14. In effetti aveva un posto prenotato sulla Santa Maria, una corvetta diretta sulla Terra... aspetti un attimo."
Il Vulcaniano sembrò leggere un rapporto e incupirsi perché si era accorto che qualcosa gli era sfuggito.
"Una donna klingon, una certa Kotah del clan Horey'So, doveva imbarcarsi ieri mattina sulla Korath, una nave messaggera dell'Impero diretta verso Qo'Nos... ma non si è mai presentata. Dato il tipo di nave ci ha comunicato che l'ospite non si era presentata ed è partita senza aspettare. Ma quante possibilità ci sono che due donne dello stesso clan fossero alla stazione? Computer, verificare l'arrivo di un passeggero di nome Kotah del clan Horey'So alla stazione."
=^=Nessun passeggero con quel nome è mai giunto sulla stazione.=^=
"Verificare che una Klingon di nome Samara del Clan Horey'So sia a bordo della Santa Maria diretta verso Sol III"
Questa volta il tempo di risposta necessitava di qualche minuto, il computer della stazione si era messo in collegamento con la nave in questione per confermare quanto richiesto.
Alla fine la solita voce femminile rispose con voce incolore =^=Negativo, nessuna Samara del Clan Horey'So viaggia sulla Santa Maria.=^=
"Due Klingon dello stesso casato e nessuna delle due sembra aver fatto quello che annunciava di fare." commentò sbuffando Cortez "Mi può dire altro? Se è ancora alla stazione o se ha preso un'altra nave?"
Solvik rimase per qualche attimo in silenzio per poi poggiare i gomiti sulla scrivania e unire i polpastrelli delle dita.
"Tenente... se vuole spiegarmi perché un incursore dei Servizi della Flotta segue quella Klingon potrei esserle di maggior aiuto."
Per la prima volta nella sua vita, il messicano rimase basito.
"Si chiede come ho fatto a capirlo? Certo molte sono congetture. Il suo portamento, il fatto che, non appena entrato, abbia controllato con lo sguardo ogni stanza ed uomo presente negli uffici, mi ha suggerito che lei abbia un addestramento di tipo militare. Non un semplice addestramento della Flotta Stellare, ma qualcosa di più specifico. Poi ho notato l'orologio che porta, ne ho visto uno uguale indossato da un ufficiale degli incursori che era in missione con me su Terrail IV... uno strumento che, sebbene mascherato, ha le emissioni tipiche di un comunicatore della Flotta."
"E il Tenente?" chiese Cortez incuriosito
"Qui devo ammettere che sono solo ipotesi. Non mi sembra un tipo avvezzo alle formalità della Flotta, lei non è più molto giovane, ma il suo aspetto mi da l'impressione di un uomo nato per combattere... Non che lei non sia avvezzo al comando, ma un normale ufficiale della Flotta Stellare si sarebbe semplicemente presentato per chiedere informazioni, ma lei sembrava restio a fornire le sue generalità, da qui l'idea che lei sia dei Servizi di Intelligence. Per quanto riguarda il suo grado è solo una supposizione, quando mi ha chiesto se fossi il Comandante Solvik ho notato un particolare irrigidimento... come se si fosse messo inconsciamente sugli attenti."
"Impressionante... Comandante, le posso dare nomi di ufficiali che potrebbero confermare le mie credenziali, ma preferirei evitarlo. Potrebbe chiedere informazioni a Quark, è stato lui a mandarmi da lei."
"Non è certo la persona più indicata per rassicurarmi delle sue buone intenzioni..." commentò con un velo di sarcasmo il Vulcaniano.
"Ha detto di dirle di aiutarmi come favore personale a Zed... anche se non ho capito bene il nesso" rispose Cortez un po' imbarazzato
"Il figlioccio di Quark è mio marito. Mi fa arrivare questo messaggio solo quando è una cosa molto importante... Bene Tenente, vediamo cosa possiamo trovare."
Base Stellare K4
Ponte 4 - Ufficio del Capitano
23/02/2404 - ore 09:31
=^=Grazie al Capo della Sicurezza di Deep Space Nine abbiamo scoperto che Samara ha creato una serie di false piste per confondere il più possibile un eventuale inseguitore. Prima una nave diretta sulla Terra, poi una diretta su Qo'Nos... A dire il vero non siamo certi che sia stata lei a creare una serie di tracce discordanti sui suoi spostamenti... abbiamo anche trovato una traccia che sembra indirizzare verso il Quadrante Gamma e la Stazione DS16G.=^=
"Quale traccia sembra la più veritiera?" chiese Hazyel
=^=Nessuna. Alla fine il Capo della sicurezza di DS9 ha scovato un video che ritrae una femmina Breen imbarcarsi su una nave diretta verso la Coalizione Tzenkethi. Brutta zona e brutte persone.=^= avvertì Cortez
"Come ha capito che si trattava di lei. Essendo un Breen, immagino fosse mascherato." chiese T'Pak poco convinta
=^=Solvik mi ha fatto un'intera lezione su come riconoscere il tipo di camminata di una persona. Per conferma ha fatto comparare al computer il video di Samara all'arrivo alla stazione con quello della Breen e il computer ha confermato che si trattava della stessa persona... E solo dopo mi ha detto che non aveva notizia di nessuna Breen arrivata alla stazione. Credo di aver trovato il primo Vulcaniano con del senso dell'umorismo.=^=
"Dove si trova adesso Tenente?" chiese Hazyel
=^=Sono diretto alla Base Stellare 621 per dare un'occhiata alla situazione. Se era diretta lì potrei scoprire qualcosa, se siamo fortunati non ha preso una nave troppo veloce e potrei addirittura raggiungerla... sto spremendo la navetta che il Comandante Solvik mi ha gentilmente prestato.=^=
"Bene ci tenga informati, noi partiamo fra qualche ora, però saranno necessari una ventina di giorni per raggiungerla... per il momento sarà solo, ma è autorizzato a chiedere supporto se ne ha bisogno... solita copertura della base K4. Hazyel chiudo."
Il Capitano alzò gli occhi, davanti a lui T'Pak e Moses attendevano.
"Comandante T'Pak, ha qualche idea del perché sua madre possa essere salita su una nave diretta alla Coalizione?"
"Nessuna Capitano... e nel corso delle mie indagini gli Tzenkethi non sono mai usciti fuori." rispose il capo della sicurezza.
"Tu cosa ne pensi?" chiese il Risiano al suo vice
"Difficile da dire, potrebbe aver scoperto qualcosa che T'Pak non ha mai saputo anche se ne dubito. Quello che mi preoccupa è il suo accesso al DarkNet, ho paura che abbia usato sé stessa come cavallo di troia." la voce di Moses era cupa.
"Lo penso anch'io - sospirò Hazyel - gli Tzenkethi sono per lo più dei pirati, credo che qualcuno abbia abboccato alla trappola di Samara, qualcuno che sa cos'è Hermes o, per lo meno, cosa suppone che sia."
"Il progetto Hermes aveva a che fare con il motore di una nave sperimentale, ma è comunque un progetto di ventitré anni fa... il progetto è secretato quindi non ho potuto leggerlo nemmeno io, ma in ventitré anni la tecnologia ha fatto passi da gigante. Cosa potrebbe aver inventato mio padre che è ancora necessario tenere sotto segreto ai giorni nostri?" chiese T'Pak
"Non lo sappiamo. Abbiamo richiesto l'accesso anche noi, ma non lo abbiamo avuto. Il Progetto Hermes è stato dichiarato 'pericoloso per la Flotta Stellare' che è praticamente ai limiti di un SECLAR 9. Di solito un tale livello di sicurezza viene applicato per delle armi... non so perché l'abbiano fatto per un motore di una nave" borbottò Moses
"Qualsiasi sia il motivo dobbiamo recuperare Samara, la situazione è sicuramente troppo pericolosa per lei. Andremo fino alla Base Stellare 621 alla massima velocità consentita e lì ci faremo dare una navetta civile per entrare nel territorio Tzenkethi se sarà necessario. In libertà!"
T'Pak si alzò ed uscì dall'ufficio mentre Moses rimase indietro.
"Frank, dai l'incarico al Guardiamarina Mauser, forse riesce a scovare qualcosa per scoprire cos'è il progetto Hermes... questa storia mi sembra ogni momento più strana."
"Ci stavo pensando anch'io... la cosa più strana è che persino i Nove ci ha negato l'accesso alle informazioni. Non è una cosa da loro."
Hazyel fece un cenno affermativo e il suo Primo Ufficiale uscì.
*Cosa ci nascondete?* pensò il Capitano della Raziel appoggiando la testa allo schienale della poltrona.
Luogo sconosciuto
"Cosa dicono i dati?" chiese la donna seduta alla sua scrivania.
"Hazyel ha intrapreso l'unica strada tra le centinaia a disposizione che potrebbe portare la Federazione alla catastrofe." rispose l'uomo seduto davanti a lei.
"L'avrei scommesso. Quale parte del Seclar 9 non capiscono?" la donna sospirò rassegnata. "Avete avvertito il professor Sandor?" chiese dopo un attimo di riflessione.
"Lo sapeva già prima di noi... dopotutto ha creato lui il progetto Hermes."
"Per fortuna è un Vulcaniano e capirà che dobbiamo tenere la cosa segreta... chiama a rapporto Gabryel, si dovrà occupare della baracca in mia assenza."
"Ha intenzione di andare lei Capitano?" chiese l'ufficiale allarmato "Lo sa vero che è contro il protocollo! Non può incontrare quelle persone."
"Hai letto le loro schede... pensi che qualcun altro sarebbe in grado di fermarli?" sorrise lei divertita.
L'uomo scosse la testa, sapeva bene che il Capitano Isabella Tarev era l'unica che poteva fermare il suo patrigno prima che lui e il suo gruppo distruggessero la linea temporale.
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14.02 - IN VIAGGIO
Autore: Tenente Comandante Elaina Tarev
USS Raziel
Ponte 14
Ufficio Responsabile Sicurezza
27/02/2404 - ore 09:31
T'Pak se ne restava, con le mani dietro la schiena, a fissare silenziosamente fuori dai finestroni del suo ufficio.
La nave stava viaggiando a curvatura ed il paesaggio, di conseguenza, non era dei più suggestivi, ma in fondo lei non stava davvero guardando le stelle.
La sua mente era impegnata ad analizzare la situazione e la domanda era sempre la stessa: aveva fatto davvero tutto il possibile per trovare i responsabili della morte del padre? La madre aveva ragione quando la accusava di essersi adagiata sul suo lavoro di ufficiale della Flotta?
Il suono del sensore la distrasse dalle sue riflessioni, riportandola al presente. Qualcuno sembrava intenzionato ad entrare, dato che aveva già suonato almeno tre volte, e certamente non si sarebbe arreso fino a che non avesse ottenuto ciò che desiderava.
"Avanti!"
Ad entrare fu l'ufficiale medico capo, con un bel sorriso stampato sulla faccia. La Betazoide si limitò ad un rapido saluto e, senza nemmeno farsi qualche scrupolo, prese posto alla scrivania, aspettando che la collega della tattica e sicurezza la raggiungesse.
"Comandante, sto bene e non ho nessun bisogno di essere sollevata dal mio incarico. Anche se di mezzo c'è mia madre e, indirettamente, la scomparsa di mio padre, sono perfettamente in grado di fare il mio lavoro"
Elaina sembrò sbattere per un attimo le ciglia, fingendo una innocenza che di fatto non era da lei "Sono l'ufficiale medico capo, non la consigliera di bordo! Lascio le valutazioni psicologiche a chi è preposto a questo lavoro!"
"Dottoressa, non prendiamoci in giro. La conosco abbastanza bene per sapere che lei fa uso dei suoi poteri Betazoidi per interagire con chi la circonda, sono certa che sia qui per farsi un'idea anche su di me!"
"No, si sbaglia. Se mi fosse interessato solo quello non avrei avuto nemmeno la necessità di entrare nella stanza, so perfettamente come sta" Elaina fece una piccola pausa "Percepisco la sua dualità... l'ho sempre sentita, ma ora è più distinta rispetto al solito"
"La mia dualità?!"
"Sta affrontando una questione per lei di vitale importanza e le due parti della sua personalità stanno reagendo in modo diverso alla questione, permettendole di analizzare in modo più completo il quadro generale. Percepisco la sua determinazione Klingon, con una certa dose di velata istintualità che la spingerebbe ad agire, muoversi in solitaria.. d'altra parte sento anche tutta la sua pazienza Vulcaniana, un desiderio di analizzare in modo completo ed efficiente ogni singola variabile per scegliere la strada migliore da seguire. La sua parte klingon sta scendendo a patti con la parte vulcaniana e viceversa.."
Elaina sorrise come se non ci fosse nulla di strano "Lei è la figlia di due mondi, questo le può permettere di prendere la parte migliore di due culture e fonderle insieme creando un essere unico.. lei. Lo vedo anche nei miei figli!"
"Come stanno quelle due piccole pesti?"
"Benissimo. Hanno gradito molto le piccole bathleth che ha regalato loro: mia madre mi ha raccontato che si stanno allenando tutti i giorni imitando le sue mosse.. sembra che l'idea di divenire giovani guerrieri li abbia davvero ringalluzziti!"
T'Pak ridacchiò divertita per poi scuotere la testa "Non mi sembrava che il Comandante Wood ne fosse altrettanto felice"
"Alexander vede Isabella come la sua piccola principessa innocente, una bambolina fragile e delicata.. non ha la minima idea di che razza di peperino sia in realtà!" Elaina inclinò il capo annuendo "Direi che a questo punto possano venire anche tutti gli altri"
T'Pak si limitò per un attimo a studiare il volto di Elaina "Per quale motivo gli altri ufficiali dovrebbero venire qui?"
"Ovviamente per parlare delle sue indagini. A volte ragionare tutti insieme su di un problema è la strada per arrivare a qualche nuova considerazione!" la Betazoide si limitò a sorridere "E poi non le serve a nulla restare chiusa qui dentro a rimuginare sui se o sui ma.. ciò che è fatto è fatto!"
"Perché state facendo tutto questo? Sono certa che abbiate anche voi parecchio lavoro da fare!"
"Non è abbastanza chiaro?" Elaina guardò T'Pak per poi scuotere il capo "Lei fa parte di noi!"
Pochi attimi dopo l'ufficio di T'Pak era stato invaso dai Comandanti Mendel, Fox e Wood. Gli ufficiali entrarono nella stanza come se fossero un po' a casa loro, occupando le varie sedie disponibili e mettendosi, per quanto possibile, comodi.
T'Pak osservò i colleghi prima di parlare "Non per apparire ingrata ma.. cosa vi aspettate da me?"
"Ricominciamo tutto da capo, lei ci dice a che punto è arrivata e noi le diciamo a cosa stiamo pensando.." Sarah osservò la collega tenendo sulle gambe Cippy "E non ometta assolutamente nulla, siamo stati autorizzati ad informarci da lei sulla questione.. dato che, ancora adesso, non ci sono stati concessi gli accessi ai database relativi al progetto Hermes"
"E la cosa non mi piace affatto!" Fox incrociò le braccia innervosito "E' la prima volta che ci viene impedito di svolgere a pieno il nostro lavoro, lo trovo alquanto frustrante!"
"Sono certo che i nostri superiori stiano facendo tutto ciò che è in loro potere per avere rapidamente il maggior numero di informazioni" Wood osservò T'Pak muovendo in aria una mano come ad esortarla a parlare
"Dall'inizio.."
"Mio padre, il dottor Sandor, era un affermato ingegnere che lavorava presso l'Accademia delle Scienze di Vulcano"
Lucius si limitò ad annuire alle parole di T'Pak, riflettendo sulle sue parole "Il che significa che non era un ufficiale della Flotta Stellare come me.. interessante"
Sarah si voltò incuriosita, osservando Fox con un leggero sorriso dipinto sul volto "Il fatto che si tratti di un civile è davvero così rilevante?"
"Non lo so, ma potrebbe anche darsi, non a caso il nome completo di quell'istituzione è Accademia delle Scienze di Vulcano. Si tratta senza alcun dubbio del più rinomato centro di ricerca e di educazione alle scienze in tutta la Federazione. L'eccezionale versatilità dei piani di studio e dei centri di ricerca abbraccia tutti i campi del sapere scientifico e tecnologico, con sezioni che si dedicano anche all'archeologia, alle scienze sociali e alla xeno psicologia..."
Elaina sbuffò leggermente "E tutto ciò in che modo potrebbe esserci d'aiuto?"
"Dottoressa, lei è la solita impaziente" Fox ammiccò all'amica prima di riprendere a parlare "L'Accademia delle Scienze è senz'altro un istituzione versatile, ma il suo primo campo è e resta la scienza ed il loro approccio è tendenzialmente teorico. Devo ipotizzare che, su qualsiasi progetto stesse lavorando suo padre, partiva da un lavoro di ingegneria sperimentale talmente avanguardistico da attirare l'attenzione di persone estremamente pericolose e non solo della Flotta Stellare"
"Credo che questo sia certo" Wood incrociò le braccia al petto osservando i colleghi "Stiamo parlando di un progetto navale di ventitré anni fa.. sono certo che Sandor fosse un luminare nel suo lavoro ma, siamo onesti, in ventitrè anni il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante. Eppure Samara sembra aver usato il nome di quel progetto per farsi aprire le porte e ci è riuscita.. dopo tutti questi anni ancora l'idea di mettere le mani su quei progetti fa gola a qualcuno"
"Sappiamo chi furono i primi ad interessarsi ai lavori di suo padre?" Mendel portò nuovamente l'attenzione su T'Pak "Immagino che si tratti di una pista in cui lei ha già indagato"
"La nave sperimentale ideata da Sandor, durante un viaggio segreto di messa a punto, venne attaccata da navi pirata sconosciute. Piuttosto che permettere che la nuova tecnologia cadesse in cattive mani, mio padre optò per l'autodistruzione celando con sé tutti i segreti della sua costruzione" T'Pak raddrizzò le spalle "Le mie indagini sui pirati mi portarono ad individuare una affiliazione fra loro e Jak'Al. Non credo che vi spieghi il motivo per cui questa pista mi abbia portato ad un nulla di fatto"
Per un attimo tutti rimasero in silenzio, attendendo se vi era qualcos'altro che T'Pak volesse aggiungere, ma, dopo pochi istanti, la Tarev sembrò incapace di restare ulteriormente in silenzio "Allora, chi si è venduto suo padre?!"
Alex alzò gli occhi al soffitto "Ecco te pareva, diretta come un siluro al tricobalto" portò lo sguardo su Elaina con un lieve sorriso "Una punta di delicatezza non ci sarebbe stata male..."
"Il Comandante ha ragione, del resto è l'unica conseguenza logica di quanto è avvenuto. Mio padre è finito in una trappola, questo significa che i pirati avevano avuto tutto il tempo di studiare un piano e applicarlo.. non si trovavano lì per caso. Il problema era che, dato che anche solo l'esistenza di quel test era segreto, l'unica persona che avrebbe potuto sapere del test e dell'intero itinerario che avrebbe seguito era mio padre. D'altra parte, se avesse venduto lui tali informazioni, sarebbe stato altamente illogico autodistruggere il vascello"
Sarah Mendel osservò T'Pak "Resta da capire in che modo e chi sia riuscito a carpire quell'informazione da suo padre. Immagino che salvasse tutti i suoi dati in un d-pad o in qualche altro sistema di stoccaggio dati, giusto? Le informazioni, per quanto criptate, possono facilmente essere scoperte da chi ha un po' di conoscenza tecnica"
"Sono arrivata alla sua stessa conclusione, purtroppo mi è stato impossibile determinare chi avesse potuto fare qualcosa di simile a mio padre.."
Fox annuì alle parole della collega "Ma questo le non avrà certo impedito di stilare una lista di possibili responsabili, giusto?"
T'Pak restò per un attimo in silenzio e poi ruotò lo schermo del terminale per permettere ai colleghi di osservare tre differenti volti
"Per le mie analisi, erano solamente tre i soggetti che lavoravano abbastanza a stretto contatto con mio padre da poter scoprire di quel test.. due dottori vulcaniani, a loro volta membri dell'Accademia delle Scienze di Vulcano, e un ufficiale della Flotta Stellare che aveva collaborato al progetto.. nessuno di loro risultava avere competenze da hacker, ma è possibile che non sia qualcosa di cui si sarebbero vantati in giro"
"Vale la pena fare dei controlli comunque.."
T'Pak annuì a Wood "Il Dottor Sisshel risultava al tempo uno dei migliori studenti dell'Accademia, motivo per cui risultava essere stato scelto per aiutare mio padre e svolgere alcuni compiti legati al progetto. So di essere molto imprecisa in questo riassunto ma purtroppo le informazioni su tutto il progetto Hermes e chi vi ha lavorato sembrano quasi totalmente secretate.. ad ogni modo al giorno d'oggi è uno dei docenti dell'Accademia, quindi di fatto ha fatto enormi passi avanti nella sua carriera"
"Anche l'altro Vulcaniano era uno studente?"
T'Pak osservò la Mendel e poi scosse il capo "No, in verità lui era già docente al tempo in cui mio padre perse la vita. E' tutt'ora un docente ed un luminare nel campo dell'ingegneria spaziale, ma anche di lui non saprei dire con esattezza quale fosse la funzione all'interno del progetto Hermes"
Wood osservò le immagini "E ad essi si aggiungerebbe anche un ufficiale della Flotta Stellare"
"Si trattava di un progetto in collaborazione fra l'Accademia delle Scienze e il Comando di Flotta.. c'è voluto parecchio tempo, ma sono risalita ad almeno un ufficiale che, secondo le mie indagini, è stato abbastanza vicino a mio padre da potergli carpire le informazioni necessarie per scoprire il momento e il luogo in cui si sarebbe tenuto quel test.. Si tratta del Comandante Andoriano Ebin Th'Tathrot, anche se a quel tempo era solo un tenente"
Elaina sorrise come un gatto sornione "Ma c'è qualcun'altro che non ti convince a pieno ma, per qualche motivazione di carattere etico o personale, sento che sei restia a metterlo in mezzo a questa faccenda.. chi è?"
Alexander alzò gli occhi al cielo dando una leggera gomitata alla compagna, ma lei lo ignorò aggiungendo "Se c'è un altro possibile sospettato, è del tutto inutile tenerlo nascosto!"
"Si tratta del Comandante Tellarite Larkin e.. beh, lui non era parte del progetto. Non credo possa davvero avere qualcosa a che fare con tutto questo, è un amico di famiglia, mi è stato vicino dopo la perdita di mio padre"
"Eppure il tuo istinto ti dice di non fidarti completamente di lui.." Elaina annuì soddisfatta "L'istinto a volte è una cosa utile, ci permette di vedere cose che altrimenti non si noterebbe mai"
"Quattro possibili responsabili.. ma a che pro avrebbero dovuto vendere tuo padre ed il suo progetto?"
"Onestamente non saprei, avevo ipotizzato i classici moventi.. denaro, potere, evitare ritorsioni.. ma non sono riuscita a trovare nulla che mi confermasse chi fosse il responsabile e perché!"
Sarah sembrò rallegrarsi mentre osservava con puro interesse le quattro persone presenti sullo schermo: "Bene, finalmente qualcosa da fare!"
"Non per essere pessimista, ma vi garantisco che c'è poco o nulla su di loro!"
Elaina sorrise a T'Pak: "Beh, Comandante.. non per essere troppo ottimista, ma Sarah al computer sa fare miracoli!"
USS Raziel
Ponte 1 - - Ufficio del Capitano
27/02/2404 - contemporaneamente
Hazyel era seduto alla sua scrivania mentre leggeva con calma alcuni rapporti.
C'era una certa strana sensazione di disagio all'interno della nave, ma nulla fuori dalla norma. Il problema, se tale poteva definirsi, era l'abitudine di tutto l'equipaggio di avere sempre qualcosa da fare per portare avanti le proprie indagini, mentre il dover semplicemente attendere di arrivare alla base stellare 621 prima di poter iniziare a cercare Samara li stava rendendo irrequieti.
Tutti gli ufficiali erano alla ricerca di una pista, qualcosa su cui concentrare le proprie energie. Nella testa di tutti c'era il desiderio di non giungere impreparati nella Coalizione Tzenkethi, ma nessuno aveva idea del perché Samara avesse deciso di andare proprio lì.
"La risposta deve essere nel DarkNet.. Samara ha cercato di ottenere informazioni sbandierando la proprietà dei dati sul progetto Hermes ed è partita alla volta di questo covo di delinquenti, ma sono abbastanza certo che la Coalizione Tzenkethi non abbia alcuna attinenza con le indagini di Samara e non abbia nemmeno alcuna idea di cosa stia succedendo all'interno del loro territorio"
Hazyel sollevò lo sguardo per osservare Moses limitandosi ad annuire
"La scelta di questa zona dello spazio, tuttavia, non è affatto casuale. Non è certo un segreto per nessuno che i Tzenkethi abbiano già combattuto una guerra con la Federazione Unita dei Pianeti. E la situazione politica non può dirsi migliorata dopo che il Dominio era arrivato al punto di requisire la USS Defiant e tentare di attaccare un insediamento Tzenkethi su M'kemas III per scatenare una nuova guerra"
"Vogliono impedire a qualsiasi indagine sulla scomparsa di Samara.."
"Federale e klingon. Samara ha una figlia nella Flotta Stellare e importanti parentele e alleanze all'interno dei casati Klingon.. ma tutti si troverebbero a pensarci molto bene prima di rischiare di scatenare una guerra con gli Tzenkethi "
"Abbiamo ricevuto altre informazioni da Cortes?"
"Nulla di nuovo, tuttavia sembrerebbe che qualcosa si muova a livello dei Nove. Non si è ancora riusciti ad avere i dati del progetto Hermes, ma finalmente sappiamo il nome di uno degli Ammiragli che si erano occupati di supervisionare il progetto. Si tratterebbe dell'allora Contrammiraglio Jacob Hardy, ritiratosi dalla Flotta Stellare all'incirca dieci anni fa"
Luogo sconosciuto
Tempo indeterminato
Isabella osservò per un ultimo istante la propria uniforme, abbandonata in un angolo, prima di mettersi lo zaino sulle spalle. Stava per incamminarsi quando le percezioni che sentì le fecero alzare gli occhi al cielo sbuffando sonoramente.
"Eppure pensavo di essere stata abbastanza veloce.."
"Spiacente di deluderti sorellina" Gabryel raggiunse la sorella a sua volta vestito con abiti civili "Purtroppo per te sono venuto a sapere la tua brillante idea prima che avessi il tempo di metterla in azione"
"Sono nata solo pochi minuti dopo di te.."
"Il che ti rende di fatto la mia sorellina!"
"Gabryel, sono certa che i miei ordini sia abbastanza chiari, no?"
"Cristallini, ma sappiamo entrambi che le cose non andranno come vuoi" Gabryel si appoggiò alla parete osservando la sorella "Perché sono qui? Perché io sono il tuo secondo?"
" Gabryel non iniziare con questo discorso!"
"Isa, rispondi. Perché sono qui?" Gabryel fece un mezzo sorriso "Te lo dico io. Sono qui perché io e te siamo complementari, lo siamo sempre stati.. tu sei la testa, io il braccio. Tu sei la stratega che sta dietro le quinte, coordinando la situazione dalla sala controllo, io sono la persona giusta per operare sul campo. Ciò che mi domando è, perché vuoi agire tu?"
Isabella incrociò le braccia al petto fissando malamente il fratello "Gabryel sono io il Capitano!"
"Questo lo so, ma non ti lascerò comunque scendere in campo da sola. E smettila di imitare nostro zio Frank, ormai ci ho fatto il callo alle tue occhiatacce!" il beta-risiano si avvicinò un po' alla sorella "Te lo ripeto, perché vuoi scendere anche tu in campo?"
"Non sono tenuta a darti delle spiegazioni!"
"Hai ancora troppa soggezione nei confronti dei nostri genitori, sei convinta che, con la loro preparazione, rischiano di scoprirci nel giro di poco tempo.. prima che si possa completare la missione"
"Se sai già tutto, perché me lo chiedi?"
"Perché so bene come ragioni e so che nella tua testolina stai già immaginando una serie di scenari apocalittici, uno peggio dell'altro" il giovane ignorò lo sguardo della sorella "Tu sei fatta per coordinare le operazioni, io per risolvere i problemi sul campo"
"No, Gabryel non resterò in secondo piano questa volta! Questa non è esattamente la prima volta che agisco in prima persona, ammetto che normalmente preferisco delegare, ma ci sono casi in cui non posso farlo e questo è uno di questi casi" Isabella alzò il mento in segno di sfida "Qui la situazione è più complessa di quello che tu consideri. Tuo padre è sempre stato dotato di un ottimo intuito, non pensare nemmeno per un momento di poterci avvicinare ai suoi uomini senza che lui o zio Frank non se ne accorgano!"
"Ti ricordo che mio padre è anche il tuo patrigno, così come Alex è il mio patrigno" Gabryel ridacchiò divertito "La nostra è sempre stata una famiglia di tipo allargato.. mi ricordo ancora i tempi della scuola, quando cercavamo di spiegare a tutti di avere una mamma e due papà"
"Nessun insegnante riusciva a capacitarsi che fossero nati due gemelli da padri diversi.. continuavano a dire che era impossibile!" Isabella scosse il capo ridendo a sua volta "Siamo stati fortunati, abbiamo una famiglia strana, ma meravigliosa"
"Lo credo anch'io" Isabella osservò il fratello "Comunque dobbiamo tener conto che c'è anche qualcun altro che potrebbe crearci grandi problemi"
Gabryel sospirò "Nostra madre.."
"Ha sempre avuto lo straordinario potere di riconoscerci anche senza vederci, ha sempre detto che il nostro essere figli di due mondi ci rende unici. I suoi poteri empatici rischiano di farci individuare ancor prima che la nostra missione abbia inizio!" la beta-umana scosse il capo "Inoltre non pensare che gli altri siano degli sprovveduti. Tutti quegli uomini erano ben addestrati e piuttosto bravini nel proprio lavoro"
Gabryel si sistemò a sua volta lo zaino sulle spalle "Beh, per fortuna che il mio lato forte sta nell'improvvisazione!"
"Non ho nessuna intenzione di portarti con me!"
"Sorellina, vediamo di essere chiari.. questa missione la posso svolgere da solo oppure possiamo farlo assieme, ma non c'è alcuna possibilità che io ti permetta di andare senza di me! Che ti piaccia o meno ho tutte le intenzioni di difenderti, anche dalla tua testardaggine!"
Isabella sbuffò nuovamente, facendo ridacchiare il fratello "Devo ammettere che forse, in questo dato frangente, la soluzione migliore sia proprio quella di agire congiuntamente.. e va bene, non abbiamo tempo da perdere. L'equipaggio della Raziel arriverà alla base stellare 626 cinque giorni dopo il nostro arrivo ed è assolutamente fondamentale arrivare in anticipo per studiare la situazione prima che tutto precipiti" Isabella diede un colpetto alla spalla del fratello "Il nostro intervento qui dovrà essere chirurgico. Non ci troviamo in uno dei posti più sicuri del quadrante alpha.. e nemmeno in uno dei più stabili a livello temporale"
Gabryel restituì quasi in automatico il buffetto sulla spalla della sorella riflettendo sulle sue parole "E davvero così grave come vuoi farmi credere?"
"Non lo so, sicuramente qui il tessuto del tempo è come sfilacciato.. non ho mai visto un punto tanto debole del flusso temporale" Isabella scosse il capo mordicchiandosi il labbro inferiore "Non si tratta semplicemente di una piccola anomalia nel flusso, non è una semplice e piccola variazione che si possa correggere in un attimo.. è come se più punti deboli si fossero formati uno accanto all'altro, rendendo instabile questo frammento della linea temporale"
"Quindi non è stata rilevata una sola variazione alla linea temporale.." Gabryel inclinò il capo "E smettila di morderti le labbra, è un segno di debolezza"
"Sono state rilevate più di un'anomalia del flusso temporale, fra loro concatenate e potenzialmente in grado di comportare lo sconvolgimento della nostra realtà.. sempre che non si sia di fronte alla nascita di un nuovo universo parallelo al nostro"
Isabella scosse il capo
"Samara non avrebbe dovuto decidere di agire in prima persona così presto, ma solo fra sei anni. Avrebbe avuto accesso al DarkNet e sarebbe stata contattata da quattro utenti ignoti, ma avrebbe dovuto seguire la pista di Slaughterhaus46 finendo nei pressi di Ferenginar. Per la nostra linea temporale non si sarebbe messa alle ricerche di un certo Pelfox venendo qui alla Coalizione Tzenkethi e, soprattutto, non si sarebbe fatta catturare come una dilettante allo sbaraglio! Siamo nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, ed abbiamo a che fare con le persone sbagliate!"
"E questo avrà mandato all'aria tutti i calcoli del nostro computer quantistico temporale" Gabryel sorrise divertito "Quindi si dovrà un po' improvvisare, proprio quello che piace a me!"
"Non gongolare fratellone, lo sai che non lo sopporto!"
Gabryel diede alla sorella un altro piccolo buffetto sulla spalla, del resto era una loro routine giochicchiare uno con l'altro "Qual è la nostra copertura? Ci presentiamo come una coppia?!"
Isabella fece una smorfia esagerata "Chi?! Io e te?! Che schifo! Non per essere pignola, ma non sei il mio tipo"
"Spiritosa.. molto spiritosa.. Altre indicazioni?"
"Non mandare tutto in malora!"
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14.03 - PROGETTI SVELATI
Autore: Tenente Comandante Alexander Wood
SOL III - Comando di Flotta
Ufficio Contrammiraglio Darion
05/03/2404 - ore 21.30
Jonathan Darion osservava, dalle ampie vetrate del suo ufficio, i vari edifici che formavano il complesso del Comando di Flotta.
Fu in quel momento che il suono del comunicatore lo strappò dai suoi pensieri, richiamando la sua attenzione. Si avvicinò alla scrivania attivando un piccolo pannello olografico.
"Mi dica Guardiamarina Jasmine"
Il viso dell'attendente Bajoriana apparve sullo schermo =^=Volevo avvisarla che l'Ammiraglio Hardy è in comunicazione=^=
L'umano annuì "Grazie, lo passi pure nel mio ufficio" chiuse la comunicazione per poi voltarsi verso lo schermo.
Dopo alcuni secondi, il viso di un umano ormai in là con gli anni apparve sullo schermo. Darion congiunse le mani osservandolo
"Buona sera Ammiraglio, la ringrazio di aver accettato questa comunicazione. Mi dispiace disturbarla, ma ci sono questioni della massima urgenza."
L'umano chinò lievemente il capo in segno di saluto "Nessun disturbo, anzi, sono decisamente curioso di sapere come un vecchio matusalemme come me possa aiutarvi" facendo un lieve sorriso.
Darion mantenne lo sguardo fisso sull'uomo, prendendo poi un lungo respiro: "Ho bisogno di sapere cosa trattava il progetto Hermes."
Il sorriso dell'uomo si spense immediatamente "Ammiraglio, con tutto il dovuto rispetto. A causa della sua natura quel progetto è stato cancellato con la distruzione del suo prototipo e tutto quello che lo riguarda è stato posto sotto Seclar così alti che nessuno può accedervi.. sempre che non sia stato letteralmente distrutto tutto. Per quello che ne so, tutta la documentazione digitale è stata distrutta."
Darion annuì lentamente: "Sarei davvero felice di assecondare tale proposito, purtroppo qualcuno sta cercando di riportare quel progetto alla luce e devo sapere se rappresenta una minaccia."
Hardy strinse le labbra decisamente stizzito "Maledizione!" sollevò poi lo sguardo verso Darion "Sarò sincero, se tale progetto dovesse veder la luce e finire in mani sbagliate sarebbe la fine della Federazione e dell'universo per come lo conosciamo. Tuttavia, come le ho già detto, tutto quello che riguarda quella nave è scomparso con la sua distruzione" poi si fece pensieroso "Tuttavia il progetto era una collaborazione tra l'Accademia delle Scienze di Vulcano e la Flotta. E' decisamente improbabile che i Vulcaniani abbiano distrutto tutto quel che riguarda la ricerca. A mio parere vale la pena provare lì"
Darion annuì storcendo le labbra "Non mi trovo molto a mio agio in quell'ambiente, ma se la minaccia è così tangibile ci organizzeremo." sollevò lo sguardo su Hardy "La ringrazio Ammiraglio"
Hardy osservò Darion "Se posso permettermi, a confronto di quel che potrebbe scaturire dall'utilizzo di quella tecnologia, l'attacco dei Borg sarebbe una semplice zuffa da bar. Partirò oggi stesso per il comando e cercherò di vedere se posso farvi avere delle informazioni. Ma lei si accerti che la minaccia sia reale. Buon proseguimento" pochi secondi dopo lo schermo si spense lasciando solo il logo della federazione che ruotava pigramente.
Darion decise di agire immediatamente aprendo una nuova comunicazione "Guardiamarina, mi apra un collegamento con il Contrammiraglio T'Li. Sono certo che tra orecchie a punta sapranno intendersi"
Vulcano - Accademia delle Scienze
06/03/2404 - ore 18.20
Il Contrammiraglio T'Li scese dalla navetta avviandosi lentamente verso l'Accademia delle Scienze di Vulcano vista la natura dell'incontro, aveva dismesso gli abiti federali preferendo la tunica del suo popolo.
Già a metà strada fu raggiunta da un Vulcaniano che si fermò davanti a lei salutando con il tipico saluto "Lunga vita e prosperità"
La donna abbassò il cappuccio e successivamente ricambiò il saluto, mantenendo uno sguardo neutro "Lunga vita e prosperità reggente"
Terminati i convenevoli, i due si voltarono iniziando ad incamminarsi verso l'entrata dell'accademia.
Raggiunto l'ufficio del reggente i due fecero il loro ingresso per poi accomodarsi su due poltroncine.
"Ammiraglio, se ci avesse detto quali erano le informazioni da lei richieste gliele avremmo inviate immediatamente senza farle perdere tempo per intraprendere il viaggio fino a Vulcano"
T'li si accomodò sulla poltroncina osservando l'uomo "Vista la natura delle informazioni che voglio chiedere ho trovato poco sicuro affidarsi alle comunicazioni." sempre con voce calma e posata "Ho bisogno di avere informazioni sul progetto congiunto con la Flotta Stellare denominato Hermes"
Il solo nominare il progetto fece perdere per qualche secondo la compostezza al Reggente dell'Accademia che inarcò un sopracciglio. Riprese quasi immediatamente il proprio aplomb per poi alzarsi avviandosi verso un piccolo replicatore, preparando due tazze di tè e consegnandone una alla donna
"Ammiraglio sono certo che sappia già che tale documentazione non può essere divulgata" guardandola "Quindi la logica mi impone di chiederle perché si è presentata qui con questa richiesta"
T'Li bevve qualche sorso di tè per poi guardare il Vulcaniano "Qualcuno sta cercando di riprendere tali studi. E sappiamo che la portata dei danni che potrebbero venir provocati sarebbe fuori da ogni immaginazione. Meglio prepararsi al peggio sperando nel meglio"
L'uomo annuì "Ciononostante non posso esaudire la sua richiesta. Tutti i progetti inerenti tale progetto erano in possesso del solo dottor Sandor. A noi sono rimaste solo le fondazioni teoriche del progetto"
T'Li terminò il te osservandolo per poi annuire "Dovremo farceli bastare."
T'Lar si alzò osservandola "In tal caso occorreranno almeno dodici ore perché possa recuperare tali dati."
U.S.S. Raziel - NCC 79016
Ponte 1 - Sala Tattica
07/03/2404 - ore 22.00
Gli ufficiali della nave erano riuniti in un ambiente decisamente diverso rispetto alla sala ologrammi che avevano sulla Defiant.
Nonostante l'innegabile comodità della nuova sala, molti nutrivano un senso di nostalgia per la loro vecchia nave.
Alex si muoveva sulla poltroncina in un evidente ballo di San Vito
"Mhhh no, decisamente le altre erano più morbide" disse increspando leggermente le labbra ed ottenendo di rimando una lieve gomitata da parte della compagna.
Hazyel fece spaziare lo sguardo sul suo equipaggio per poi richiamare l'attenzione con un lieve colpo di tosse "Bene, signori, cosa abbiamo di nuovo?"
"Diciamo che i dati fornitici dal Contrammiraglio T'Li hanno dipanato alcuni dubbi. Primo fra tutti a cosa serviva il progetto."
Wood fu il primo a prendere parola, prendendo un pad e proiettando i contenuti sulla parete olografica sovrastante il tavolo riunioni
"Il professor Sandor era intenzionato a costruire una nave temporale. Gran parte dei suoi studi era incentrata sulla possibilità di creare dei ponti Einstein-Rosen artificiali"
Alexander osservò i colleghi cercando di spiegarsi "Un ponte di Einstein-Rosen è sostanzialmente un wormhole, ma a differenza di quelli che conosciamo è, teoricamente, possibile usarli per spostarsi nel tempo. In particolare, in alcuni appunti, il professore asseriva che il flusso temporale è disseminato da" prese il padd cercando negli appunti che aveva preso "Lui li chiama nodi. Ecco, lui supponeva che era possibile sfruttare i ponti Einstein-Rosen per saltare in questi nodi. Purtroppo negli appunti non vengono riportate le modalità con cui pensava di farlo."
Moses emise uno dei suoi classici "Mphf" portando poi lo sguardo sull'ufficiale scientifico "Non è il primo progetto di nave temporale che viene messo in cantiere. Perché questo studio sarebbe così tanto interessante o pericoloso?"
Wood portò lo sguardo sul Primo Ufficiale "Diciamo che, se anche il progetto fallisce dal suo proposito finale, sarebbe comunque di un'utilità infinita" osservando gli altri "Supponiamo anche che non fosse possibile viaggiare nel tempo, la possibilità di creare un wormhole che mi porta istantaneamente ovunque io voglia sarebbe un successo favoloso"
Fox si intromise pensando ad alta voce "E il fatto che tutti quelli che ne sono stati coinvolti non vogliano divulgare nulla fa pensare che il progetto potesse funzionare."
Tutti si voltarono nella sua direzione
"Da ingegnere prima di implementare un sistema del genere su una nave farei molti tentativi su qualcosa di piccolo e privo di equipaggio. Se arrivo a montarlo su una nave e salirci a bordo per provarla vuol dire che i miei esperimenti hanno funzionato"
Hazyel ascoltò i vari interventi pensieroso "Sì, però non si spiega perchè se ne sono interessati solo ora."
"In verità sì" si intromise ancora Fox "Pensiamo che alla base di questo sistema di creazione dei wormhole ci sia una molecola triatomica piuttosto instabile del litio. Tra gli appunti che abbiamo recuperato ci sono alcune richieste di questo trilitio. Ai tempi era un elemento rarissimo. La nostra propulsione usa i cristalli di dilitio per generare la velocità warp. Tanto che per molti anni è stato un traffico molto redditizio."
"Poi il dottor Spock ha scoperto che tramite raggi gamma è possibile rigenerare il dilitio esausto" aggiunse Wood
"Esattamente ed ora le nostre navi.." proseguì Fox indicando anche la Raziel "rigenerano i cristalli direttamente nella camera di reazione consentendo cicli, teoricamente infiniti, dei cristalli"
"Teoricamente.. ed in pratica?" intervenne Moses
"C'è stata una scoperta di pochi mesi fa secondo cui i cristalli, a fine vita, perdono molecole di litio che, se sottoposte a rigenerazione, in particolari occasioni, si uniscono a formare molecole di trilitio. Queste sono un problema per noi, in quanto creano dei picchi di energia che vanno compensati, ma è esattamente quello che, teoricamente, serve per i motori di cui parliamo."
La Tarev ascoltò le parole dell'ingegnere leggermente pensierosa "Ma questo lo sappiamo noi che abbiamo in mano la documentazione... seppur parzialmente. Un eventuale pirata come potrebbe saperlo?"
"Purtroppo è più semplice di quel che si possa pensare" T'Pak guardò gli altri che nel frattempo si erano girati ad osservarla "Una scansione tattica della loro scia di curvatura avrebbe facilmente rilevato questo particolare. Dubito che avessero preso delle contromisure adeguate" strinse i pugni decisamente nervosa "Rimane il fatto che qualcuno deve averlo tradito e quel qualcuno potrebbe avere in mano mia madre ora...e noi non sappiamo ancora chi sia"
"A tal proposito forse abbiamo una pista" la Mendel digitò alcuni comandi e sullo schermo apparvero i volti dei quattro sospettati
"Il Dottor Sisshel" premette alcuni tasti olografici e una delle figure fu evidenziata "E' uno stimato ricercatore. Si occupa ancora di sistemi di propulsione ed è l'ideatore del propulsore a sei bobine che sta cercando di implementare attualmente su alcune navette. Direi che è fuori dalla rosa dei sospettati"
Sulla figura venne posta una croce rossa e scomparve
"Il secondo è il professor R'Tai" evidenziando un secondo vulcaniano "Anche lui docente dell'accademia. E' un luminare dei sistemi di propulsione, ma il suo interesse è solo teorico, non saprebbe neppure stringere una vite con il giravite sonico"
La Mendel osservò gli altri con un sorriso divertito escludendo anche tale immagine
"Il Comandante Ebin Th'Tathrot risulta impegnato in una missione di esplorazione per analizzare una nebulosa. Non ci sono particolari annotazioni che stonino nel suo ruolino. Il fatto che sia un po' focoso gli ha impedito di diventare Capitano, ma si tratta di un Andoriano e quindi non c'è nulla al di fuori della norma. Però sto ancora indagando."
Sarah prese un lungo sospiro, osservando T'Pak ec evidenziando l'ultima immagine
"Per quanto riguarda il quarto sospettato...non sono certezze, ma qualcosa di anomalo è uscito. Il Comandante Larkin ha raggiunto il grado di tenente quasi esclusivamente per anzianità. I suoi istruttori lo hanno sempre reputato un buon manutentore ma, a detta di tutti, mancava dell'inventiva che contraddistingue gli ingegneri. La sua carriera ha subito un'impennata durante il periodo del progetto Hermes. E' stato promosso al grado di Comandante nel giro di un anno ed ha ottenuto anche la direzione di un cantiere navale."
Moses inarcò un sopracciglio "Due gradi in un anno? Un po' troppo veloce per un semplice manutentore"
La Mendel annuì "Ho cercato se vi fossero collegamenti con qualcuno di noto, ma tutti i dati inerenti alle sue promozioni e da chi è stato assegnato al comando del cantiere sono scomparsi....subito dopo la distruzione della Hermes"
Hazyel annuì "Un po' troppe coincidenze...sappiamo dove si trova al momento?"
Sarah annuì guardando il padd "La sua ultima posizione risale al diciannove febbraio su Utopia Planitia..." poi sollevò lo sguardo verso i superiori "Dopo di che ha preso un congedo in tutta fretta e ha lasciato il cantiere."
T'Pak osservò la donna "Il giorno dopo che mia madre è scomparsa. Non può essere una coincidenza"
Hazyel sollevò una mano per tranquillizzare la tattica
"E non lo è... ho il sospetto che possa sapere dove si trova Samara ma dobbiamo trovare il maggior numero di informazioni. Tra sei giorni arriveremo a destinazione, non sarebbe male arrivare già preparati. In libertà!"
U.S.S. Raziel - NCC 79016
Ponte 2 - Alloggio Wood - Tarev
08/03/2404 - ore 00.20
Wood stava visualizzando uno schema di un wormhole riprodotto sullo schermo davanti alla scrivania "Sì, però non può funzionare"
Fu in quel momento che Elaina andò a sedersi direttamente sulla scrivania osservandolo, con indosso un corto pigiama che ne lasciava scoperte le sinuose gambe "Mhhh trovato qualcosa di interessante?"
Alex girò lentamente la testa mantenendo lo sguardo sul pannello olografico "Beh, secondo me gli effetti relativist..." le parole gli morirono in bocca quando, spostando lo sguardo si trovò davanti alla compagna "....e mhhh, decisamente meno interessante di quel che vedo ora" sorridendo alla donna
Elaina rise leggermente mentre osservava il compagno alzarsi prendendola in braccio. Si aggrappò al suo collo guardandolo "Mhh così stavano studiando una nave temporale...se fosse possibile torneresti indietro nel tempo per cambiare qualcosa?"
"Assolutamente no" Wood la fece stendere sul lettone per poi mettersi accanto a lei "Tutto quello che è successo nel passato è servito per portarmi qui dove sono ora. Non posso sapere se anche una piccola modifica nel passato mi rovinerebbe il futuro...una piccola modifica e mi trovo fidanzato con una Xiniliana piena di tentacoli e ventose..." poi finse di pensare "Certo potrebbe capitare una bella Orioniana"
Elaina lo fissò fintamente stizzita "Io invece tornerei indietro nel tempo" sedendosi sulla pancia di lui "Ad esempio tornerei su una certa spiaggia di Marsiglia ad affogare un umano sbruffone" iniziando a prenderlo a pacche sul petto "Perchè non vai a cercarla quella Orioniana??"
Wood inizio a ridere per poi abbracciarla tirandola a se e dandole un bacio "Naaa troppo libertine, preferisco le Betazoidi"
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14.04 - CONTATTI E RIVELAZIONI
Autore: Tenente Comandante T'Pak figlia di Sandor
Base Stellare 621
Hangar d'attracco 4
13/03/2404 - ore 14.30
Il gruppo di ufficiali, capitanati da Hazyel, si stava dirigendo al pontile d'attracco dove Cortez aveva fatto preparare una navetta, mercantile solamente all'apparenza, per permettere ai colleghi di entrare nel territorio Coalizione Tzenkethi senza dare troppo nell'occhio.
Cortez era giunto sulla Base Stellare 621 un giorno dopo rispetto alla nave con a bordo Samara ed aveva svolto delle indagini, scoprendo che, immediatamente dopo il suo arrivo, la Klingon aveva fatto un cambio di nave, optando per una più piccola, ma molto veloce, che, ovviamente, era lì pronta ad aspettare il suo arrivo.
Stavolta, però, la Klingon non sembrava aver compiuto quella scelta volontariamente, perché era stata presa sottobraccio da due energumeni, all'apparenza Breen come il travestimento di Samara e, dalle immagini delle telecamere di sicurezza, sembrava facesse fatica a stare in piedi.
Cortez aveva deciso di continuare l'inseguimento, per non perderne le tracce, lasciando precise indicazioni su che tipo di nave sarebbe servita ai suoi colleghi al Capitano della Stazione 621.
Quest'ultimo era uomo di esperienza ed aveva capito, dalla reticenza di Cortez nel dare informazioni e dai livelli SECLAR esibiti, che la cosa era importante e, senza fare troppe domande, si era messo all'opera perché tutto fosse predisposto per l'arrivo della USS Raziel.
Entrando nella navetta, il gruppo formato da Hazyel, T'Pak, Wood, Fox e Tarev, più alcuni uomini della sicurezza, si resero conto che l'aspetto esterno della nave camuffava perfettamente quello che era in realtà: un gioiellino della tecnologia Federale, compreso un discreto arsenale di armi. Moses sarebbe rimasto, col resto dell'equipaggio, sulla Raziel, fermandosi alla Base 621 il tempo necessario per svolgere ulteriori indagini: capire chi aveva organizzato lo scambio di navi con cui avevano trasportato Samara e, nel caso, rintracciarlo per ottenere da lui, o loro, ulteriori informazioni sui mandanti del rapimento.
Hazyel aveva raccomandato celerità nelle indagini, perché voleva che la Raziel li raggiungesse nello spazio della Coalizione Tzenkethi come supporto, visto la xenofobia di quella specie e la loro aggressività.
Loro si sarebbero mostrati interessati a qualsiasi informazione inerente al progetto Hermes, in quanto rappresentanti di un potente gruppo, non meglio specificato, ma molto ricco e disposto a spendere qualsiasi cifra per ottenere quello che volevano e avevano dato incarico a Cortez di spargere la voce che ci sarebbe stata una lauta ricompensa per chiunque avesse avuto informazioni al riguardo, sperando così di attirare l'attenzione di chi aveva rapito Samara, ingolositi da una ricompensa maggiore.
Pianeta Tzenketh
Complesso minerario in disuso
13/03/2404 - ore 19.00
Nella prima periferia di Skeret, seconda città di Tzenketh, sorgeva una zona mineraria in disuso ormai da diversi anni, specialmente da quando i Tzenkethi avevano capito che era più remunerativo e meno faticoso, prendere ciò di cui avevano bisogno da altre navi.
La zona contava di diversi locali mezzi diroccati e di una serie di cunicoli sotterranei più che adatti per nascondere merci non proprio legali e similari.
La sua vicinanza alla zona del mercato franco, unica zona dove la xenofobia degli autoctoni tollerava gli stranieri, se questi potevano incrementare i loro guadagni, la rendeva pratica anche come nascondiglio per bande di predoni e loschi personaggi che cercavano posti sicuri dove nascondersi.
Ed era proprio in uno di quei cunicoli che i Breen, che avevano preso in custodia la Klingon fornita loro da Nadils, l'avevano portata.
Samara si svegliò dal lungo sonno, indotto da chi l'aveva prelevata sulla Base 621, in un mix di rabbia ed intontimento.
Secondo quanto le aveva riferito il contatto del Darknet, una nave l'avrebbe attesa alla base per accompagnarla dal probabile compratore interessato ad Hermes, ma, una volta arrivati alla base, il pilota le aveva iniettato, sorprendendola alle spalle, una soluzione anestetica.
Da lì in poi i suoi ricordi erano vaghi e non sapeva quanto tempo fosse passato, né dove si trovasse ora.
Poco alla volta, i suoi sensi tornarono pienamente operativi e la Klingon tentò di mettersi in piedi, scoprendo di avere un anello al collo che con una catena la legava ad un gancio, fissato al muro, che le dava una limitata possibilità di muoversi.
Si mise, quindi, seduta il più comodamente possibile e cercò di ragionare su quanto stava accadendo, dandosi altresì della stupida per aver intrapreso un'azione così al di sopra delle sue capacità, senza averne nemmeno lasciato traccia perché qualcuno potesse venirle in aiuto.
Si sentiva sciocca e, ripensando all'ultimo colloquio avuto con la figlia sulla questione, capì che T'Pak aveva sempre avuto ragione: se la sete di vendetta era tale da ottenebrare il raziocinio, poteva portare solo al disastro.
Se mai avesse avuto modo di riabbracciare sua figlia, avrebbe chiesto il suo perdono!
Poi, nel silenzio, sentì risuonare dei passi e cercò di mettersi in una posizione di difesa, riflettendo amaramente sul fatto che, se solo fosse stata più attenta alle lezioni di combattimento da ragazza, in quel momento si sarebbe sentita meno indifesa.
La penombra dell'ambiente venne rischiarata da una luce fredda proveniente dal soffitto ed una figura incappucciata entrò nella stanza.
"Ciao Samara, spero non ti abbiano trattato troppo rudemente"
La Klingon ci mise qualche secondo a capire a chi appartenesse quella voce familiare, ma che non sentiva da molto tempo, ma quando la collegò al volto esclamò:
"Larkin? Allora sei tu quello che ha tradito mio marito? Maledetto!!" e con uno scatto repentino, che sorprese tanto il Tellarite quanto lei , gli si scagliò contro. La lunghezza della catena che la teneva legata al muro era troppo corta però, e riuscì solo a colpirlo con pugno allo sterno, che fece cadere all'indietro Larkin, che si mise poi a carponi , annaspando in cerca d'aria, per la violenza del colpo subito.
Quindi, una volta ripresosi, si rimise in piedi e disse:
"Ancora così arrabbiata dopo tanti anni? Certo che sai come portare rancore!"
"Taci, codardo! Osi palesare il tuo tradimento e ti aspetti che io non reagisca? Non conosci i Klingon! Per noi la vendetta non ha tempo di scadenza" rispose furiosa Samara.
"Beh.. non mi sembra che tu sia in grado di ottenere una qualsiasi forma di vendetta al momento. E sei qui da sola.. veniamo quindi agli affari: tu hai trovato dei dati sul progetto Hermes. Se me li dai, la tua vita è salva, in caso contrario, non credo che tu lascerai questo posto, almeno da viva."
"Davvero pensi che io l'abbia con me? Mi credi così stupida? E sicuramente non lo dirò a te dove l'ho nascosto!"
"Oh mia bella Samara, spero tu ci ripensi, perché i miei amici conoscono molti modi per far parlare le persone, e nessuno di questi modi è piacevole. Ma per l'amicizia che ci legava in passato ti dò un po' di tempo per pensarci. Non troppo però: ti lascio a pensare e spero che prenderai la decisione giusta. A domani mia cara" disse Larkin e se ne andò lasciando sola la Klingon con la sua rabbia.
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
14/03/2404 - ore 20.00
Il gruppo, guidato da Hazyel e formato da T'Pak, Wood con un paio di uomini della sicurezza, tutti senza divisa o stemmi che potessero rivelare la loro vera natura, aveva appuntamento con Cortez al centro della piazza del mercato.
Da questa si dipanavano una miriade di stradine sulle quali si aprivano le più svariate attività, molte delle quali servivano per mascherare commerci non del tutto legali, mischiate con quelle di onesti commercianti.
Le strade del mercato erano sempre affollate a qualsiasi ora del giorno e della notte e, caso strano per il pianeta, si potevano vedere etnie diverse aggirarsi tra i banchi che esponevano le varie mercanzie.
Inoltre, l'offerta di locali di ristoro era ampia e soddisfaceva qualsiasi esigenza ed i gusti un po' di tutti. Qui l'occhio dell'Autarca era come se guardasse da un'altra parte, in nome del guadagno.
Facendosi largo tra la folla, il gruppetto arrivò al punto dell'incontro.
"Ottimo lavoro, mi spiace solo che abbia rinunciato a parte della sua licenza" disse Hazyel avvicinandosi a Cortez
"Un'amica aveva bisogno di una mano, non è tempo sprecato" rispose quest'ultimo guardando T'Pak, che, con un cenno, gli fece intendere che aveva apprezzato il suo aiuto "C'è uno che dice di aver sentito qualcuno vantarsi di stare per fare l'affare del secolo e pare che questo tizio sia un Tellarite!"
"Se è il nostro sospettato mi sembra alquanto imprudente." disse Hazyel.
"Per come lo ricordo le poche volte che l'ho visto quando frequentava casa dei miei genitori, non mi è mai sembrato uno che brillasse per acume, ma non vorrei sbagliarmi ed infilarci in una trappola." rispose T'Pak
"Lo scopriremo presto: ci aspetta in un bar poco lontano da qui. Gli ho assicurato una buona mancia se le sue informazioni sono quelle che cerchiamo. Seguitemi!"
Il gruppetto s'incamminò dietro a Cortez, la strada su cui svoltarono era stretta ed affollata e, per qualche istante, gli uomini della Raziel si trovarono separati nel doversi districare dalla folla.
Fu in quei momenti che, tra i diversi contatti fisici dovuti alll'affollamento, T'Pak sentì chiaramente un contatto familiare nella sua mente, ma allo stesso tempo impossibile da sentire: si fermò dove era, quasi come un sasso nella corrente di un fiume e si guardò intorno sperando di capire chi le avesse trasmesso quel breve pensiero che le sue limitate capacità telepatiche le avevano però fatto sentire distintamente.
Wood, che era dietro di lei, vedendola turbata, le si affiancò .
"Ehi, tutto bene?"
Lei ci mise un secondo di troppo e la risposta non piacque a Wood.
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
14/03/2404 - ore 20.15
In un appartamento all'ultimo piano di una palazzina fatiscente Isabella Wood stava studiando le ultime valutazioni del computer quantistico sulla situazione che si era venuta a creare e che non era stata prevista, quando la porta si aprì all'improvviso ed il volto serio del suo fratellone fece capolino.
"Ho una sorpresa per te: guarda chi ho scovato mentre cercava di contattare chi non doveva?" spalancando la porta fece entrare una figura incappucciata, che Isabella riconobbe immediatamente.
"Professor Sandor! Che ci fa qua? Proprio da lei non mi sarei aspettata un comportamento così sconsiderato." gli disse la Beta-Umana alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al Vulcaniano con fare minaccioso.
"Mi spiace di contrariarla Capitano, ma ho abbandonato la mia famiglia anni fa per un bene superiore, ma mi era anche stato assicurato che mia moglie e mia figlia non avrebbero corso pericoli, dovuti alla mia sparizione. Non mi sembra che le cose siano più così, o sbaglio?" rispose imperturbabile il padre di T'Pak.
"Ha ragione, in effetti alcune decisioni prese da sua moglie stanno causando dei problemi per la linea temporale e forse anche per la sua medesima sicurezza. Ma cosa pensava di fare da solo e come ha fatto ad arrivare qua senza che nessuno alla stazione temporale se ne accorgesse?"
"Non è stato difficile, ho preso in prestito il mio ultimo progetto sperimentale e, una volta scoperta la vostra destinazione, sfruttando le mie capacità coi computer e i miei livelli Seclar, vi ho preceduto di poco. Ho pensato che, se T'Pak avesse saputo che non ero morto, avrebbe preso decisioni più mirate al ritrovamento della madre che non alla vendetta per la mia morte. Col senno di poi è una cosa che avrei dovuto fare da tempo, così lei avrebbe avuto una vita non segnata dalla ricerca dei miei presunti assassini e Samara non sarebbe stata così accecata dalla vendetta da mettere in pericolo la sua stessa vita."
"Capisco quello che dice, ma non mi sembra il modo corretto per metterle in pratica. Gabryel il contatto con la figlia c'è stato?"
"No. l'ho trascinato via prima che accadesse, in quella bolgia non è stato difficile."
"Ottimo, ora vediamo se questo incidente ha creato ulteriori pericoli alla linea temporale."
Pianeta Tzenketh
Ciittà di Skeret
Bar della Porta Orientale
14/03/2404 - ore 20.25
Hazyel aveva fatto sedere una sconvolta T'Pak ad un tavolo appartato del locale, mentre Cortez con Wood, al bancone del locale, stavano facendo bere del caffè al loro informatore che, nell'attesa, aveva ingurgitato degli alcolici di troppo.
"Sicura di quello che ha sentito? In fondo la sua telepatia è solo a livello superficiale e non addestrata a dovere."
"Mi creda Capitano" rispose T'Pak così a bassa voce che lo stesso Risiano faceva fatica a sentirla "era sicuramente mio padre anche perché ha usato il mio nome intero Vulcaniano con cui solo lui mi chiamava!" rispose la Klingon-Vulcan continuando a rigirare il bicchiere di whisky tra le mani.
Hazyel si abbandonò pensieroso sullo schienale della poltrona su cui era seduto.
"La cosa si complica: se non è morto, dove è stato per così tanti anni e perché, se alla fine ha deciso di palesarsi, non è andato sino in fondo, ed è sparito di nuovo?"
"Credo che ci sia un'unica spiegazione: qualcuno lo ha rapito, forse perchè non divulgasse il segreto della sua invenzione, e in qualche modo lui è riuscito a sfuggire ai suoi rapitori, provando ad avvisarmi, ma è stato intercettato da loro che lo hanno rintracciato, ma non così velocemente, perché lui è riuscito , in qualche modo a darmi il messaggio, che lui è vivo."
"Forse, o forse c'è sotto qualcosa di ancora più grosso. A questo punto però oltre a sua madre dobbiamo trovare anche suo padre: bisogna dire che con la sua famiglia non ci si annoia!" disse Hazyel strappando un mezzo sorriso al suo ufficiale.
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14.05 - COME UN FIUME
Autore: Tenente Comandante Francis "Frank" Moses
Pianeta Tzenketh - Città di Skeret
Approdo 12 - Nave commerciale "Setzuo"
14/03/2404 - ore 21.48
=^=E tre... due... uno... sono dentro!=^= esclamò Sarah dalla plancia della USS Raziel schioccando le dita con soddisfazione.
=^=Fammi capire... sei entrata nei sistemi di sicurezza della Coalizione Tzenketh?=^= commentò Moses, in piedi dietro di lei con uno sguardo incredulo.
=^=E da lì poi nei sistemi di videosorveglianza di Skeret. A che ora T'Pak dice di aver 'incontrato' suo padre?=^= chiese Sarah, mentre i suoi occhi scorrevano velocemente sullo schermo pieno di dati.
"Erano circa le 20, si trovavano nel mercato franco," rispose Fox, alzando lo sguardo dalle sue note.
=^=Vediamo... santo cielo! Ci saranno migliaia di persone! Come facciamo a...=^= iniziò Sarah, la sua voce tradiva un pizzico di preoccupazione.
=^=Ferma! Vai indietro di due secondi... quello è Hazyel. Difficile non notarlo... e quello è Wood.=^= esclamò Moses, indicando lo schermo con un gesto rapido.
=^=Sì! Ecco T'Pak. Vado ad evidenziare ed analizzare tutti quelli che sono vicini a lei.=^= disse Sarah, iniziando un'analisi dettagliata delle figure circostanti.
"Secondo T'Pak deve averla toccata altrimenti non avrebbe sentito il suo messaggio mentale... però non ho idea se basti sfiorarla o se il contatto deve essere più incisivo. Elaina?" chiese Fox, voltandosi verso la dottoressa Tarev, rimasta a bordo con lui sulla Setzuo.
"Mmmh?" rispose lei, distratta.
La Betazoide era affacciata a uno dei piccoli oblò della nave ed osservava la città di Skeret. Sembrava distante, accigliata... come se la sua attenzione fosse focalizzata su altro.
"Elaina?" chiese ancora Fox.
"Ah sì, scusate... il tocco può essere molto rapido, dopotutto la comunicazione del pensiero è immediata." rispose lei, tornando alla realtà.
=^=Tutto bene comandante?=^= chiese Moses, accigliandosi.
"Sì... però ho delle strane sensazioni in questo posto" rispose lei, tornando a guardare la città.
"Brutte o buone?" chiese Lucius, osservandola attentamente.
"Non saprei... sento qualcosa, ma non capisco cosa." rispose lei evasiva, fissando ancora la città con un'espressione pensierosa.
Fox scambiò un'occhiata con Moses attraverso il video e quest'ultimo fece cenno al capo ingegnere di continuare.
"Spiegami, non sono un empatico," riprese Lucius.
Lei si voltò e sorrise. "È come essere a un concerto, con migliaia di persone che cantano... ma per un attimo senti la voce di qualcuno che conosci... Non posso spiegartelo meglio di così, mi dispiace." rispose lei, tornando seria e girandosi di nuovo a guardare la città.
=^=Non vorrei interrompere, ma ho scoperto qualcosa!=^= il capo operazioni attirò l'attenzione di tutti. =^=Ecco qui, guardate!=^=
La scena era il fermo immagine di una strada affollata. T'Pak era evidenziata per distinguerla dal resto delle persone e dietro di lei una figura incappucciata aveva una mano a pochi centimetri dalla sua spalla.
=^=Guardate cosa succede quando vado avanti=^= continuò il capo operazioni.
Il video prese vita. L'uomo incappucciato toccò per un attimo la spalla del capo della sicurezza. Poi, dal nulla, una seconda mano apparve e bloccò il polso dell'uomo, piegandolo in una morsa ferrea.
=^=Mmpf! Quello è Jiu-Jitsu.=^= commentò Moses, con un sorrisetto soddisfatto.
Il video seguì i due uomini che si allontanavano dalla folla a braccetto. In realtà, la mano del secondo uomo teneva il braccio del primo in una complicata leva articolare.
=^=Se quello era davvero il padre di T'Pak ha potuto fare ben poco. Il Kote Hineri è una tecnica che prevede di afferrare il polso dell'avversario e torcerlo in modo da applicare pressione sulle articolazioni, costringendo la persona a seguire il movimento del praticante.=^= spiegò Moses.
"È riuscito a tenere bloccato un Vulcaniano solo con quella mossa?" chiese Fox, incredulo.
=^=Le articolazioni sono fragili in chiunque, anche nei Klingon. Per resistere al dolore devi essere abbastanza cattivo o abbastanza incazzato. Non credo che il professor Sandor rientri in quelle categorie. Possiamo vedere dove vanno?=^= rispose Moses, preparandosi a seguire il video.
=^=Lasciate fare a me!=^= esclamò Sarah facendo scrocchiare le dita.
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
15/03/2404 - ore 00:39
Il cielo notturno era illuminato da migliaia di luci scintillanti, un contrasto vibrante contro le ombre profonde del mercato franco.
I banchi erano ancora animati nonostante l'ora tarda, con venditori che cercavano di chiudere affari dell'ultimo minuto ed avventori che chiacchieravano sotto i tendoni colorati.
In una catapecchia oscura e angusta, nascosta tra i vicoli secondari del mercato, una fiammella olografica di un piccolo riscaldatore proiettava ombre danzanti sulle pareti. La stanza era stata occupata abusivamente da Gabryel e Isabella, agenti temporali in missione.
"Pensi che mamma ci percepisca?" chiese Gabryel, osservando la fiammella. La luce azzurra rifletteva sui suoi occhi, creando un'aura inquietante nel piccolo spazio.
"Difficile dirlo, ci sono un'infinità di persone qui in città. La cacofonia di emozioni sprigionata dovrebbe coprirci," rispose Isabella, seduta accanto a lui. Il suo volto era sereno, ma gli occhi tradivano una profonda preoccupazione.
"Mi piacerebbe vederla," disse lui con un sospiro.
"Gabryel..." iniziò Isabella, cercando le parole giuste.
"Sì lo so... però mi piacerebbe," insistette lui, abbassando lo sguardo.
"Anche a me." Isabella lanciò un'occhiata a Sandor, che se ne stava in un angolo della stanza in meditazione, il suo respiro profondo e regolare. "Capisco perché abbia voluto contattare sua figlia."
"Già... l'abbiamo strappato al suo tempo e alla sua famiglia e non si è mai lamentato. Per fortuna era un Vulcaniano... nessun altro avrebbe accettato la situazione."
"L'alternativa era esplodere con la nave. I pochi membri dell'equipaggio che erano sulla USS Hermes hanno tutti accettato di vivere nel futuro... quelli che erano sopravvissuti al primo attacco almeno." rispose Isabella con un tono riflessivo.
Gabryel osservò la sorella. Era grato che il peso del comando fosse sulle sue spalle, spesso le scelte che doveva prendere erano crudeli. Se qualcuno dell'equipaggio non avesse accettato di rimanere nel futuro, sarebbe stato collocato sulla nave in procinto di esplodere.
"Come li rimettiamo sulla retta via?" chiese Gabryel, riferendosi al flusso temporale deviato dalle azioni della madre di T'Pak.
"Dobbiamo fare in modo che gli uomini della Raziel lascino il pianeta. Samara morirà e T'Pak non avrà niente di concreto per vendicarla... prima o poi smetterà di cercare." rispose cupa
"Chi? Zia T'Pak? Quella che ti ha insegnato a cacciare le lepri invisibili di Deleb IV?"
"Allora le faremo trovare il Tellarite..." Isabella guardò il fratello, questa volta era il Capitano a parlare. "Se trova Larkin morto non avrà più niente da vendicare."
Gabryel fece un cenno affermativo con la testa. Alcune azioni, sebbene fossero terribili, alle volte erano necessarie.
Era stato Moses a insegnare ai due l'importanza di fare 'quello che andava fatto'... anche se era necessario uccidere qualcuno a sangue freddo. Per fortuna era successo una sola volta nella sua carriera, ma Gabryel ancora vedeva il volto della sua vittima nei suoi sogni.
"Non sarebbe più semplice parlare con papà? Chiedo per un amico..." chiese lui dopo un po'.
"Sai che non ci è permesso... se loro vengono a sapere di noi potrebbero cambiare atteggiamento verso le nostre versioni attuali e spingerli a comportarsi diversamente. Potrebbe cambiare il nostro futuro... potresti trovarti a fare l'impiegato in una agenzia assicurativa e io come ragazza Dabo in un locale Ferengi."
"Con dei genitori come i nostri? Sono certo che il nostro futuro non cambierebbe di una virgola. Comunque non ci troveranno mai..." sorrise Gabryel, mettendo le mani dietro la testa per stiracchiarsi.
Improvvisamente, la porta dell'appartamento esplose verso l'interno, scagliando pezzi di legno e calcinacci ovunque.
Due figure fecero irruzione scandagliando l'area con torce elettriche e armi puntate. Le luci schizzarono nel buio dell'alloggio, illuminando il divano su cui i due erano seduti fino a un attimo prima. Ma Isabella e Gabryel erano già in azione.
Isabella lanciò il dpad verso la testa del primo avversario, che non lo vide arrivare. L'urto gli fece cadere il phaser e la torcia mentre portava le mani al volto, lanciando un grido di dolore con voce femminile.
Gabryel si preparò a lanciarsi verso il secondo assalitore quando la finestra andò in frantumi ed una figura imponente fece il suo ingresso nella stanza.
Il giovane imprecò silenziosamente e si scagliò sull'ultimo avversario per difendere le spalle della sorella.
Isabella intanto disarmava il secondo assalitore mentre il primo ancora si tamponava la testa stordita. I loro avversari erano estremamente forti e combattere al buio non era una cosa che molti avrebbero saputo fare.
Lo scontro di Gabryel era il più difficile che avesse mai affrontato. Chiunque fosse il suo avversario, era più forte e molto più addestrato di lui.
Sebbene riuscisse in qualche modo a tenergli testa, stava inesorabilmente retrocedendo.
Isabella non era messa meglio: anche il suo avversario era estremamente capace. Era riuscita a prenderlo di sorpresa e disarmarlo, ma il suo vantaggio era durato poco. Dal nulla, il suo avversario aveva fatto comparire due coltelli.
Se non fosse stato per le torce elettriche rotolanti ai loro piedi, che si erano riflesse sulle lame, molto probabilmente l'avrebbe già sfilettata come un pesce. Fortunatamente, aveva esperienza in quel tipo di combattimento... entrambi avevano avuto insegnanti incredibili.
Erano passati solo pochi attimi, ma Isabella e Gabryel erano ormai schiena contro schiena in posizione di difesa. Se fossero stati soli, potevano tentare di scappare, ma Sandor non ce l'avrebbe mai fatta. Poi, tutto divenne più chiaro.
"Basta!" la voce di una donna bloccò tutti e qualcuno entrò nella stanza accendendo la sola lampadina dell'appartamento.
"Oh merda..." borbottò Isabella vedendo finalmente il volto dei loro avversari.
"Comandante Tarev, stia attenta, questi ragazzi sono in gamba..." commentò Cortez, facendo sparire i coltelli e raccogliendo il phaser per poi dare una mano a T'Pak che ancora si teneva la fronte da cui fuoriusciva un rivolo di sangue.
La Betazoide aveva la testa piegata di lato, come qualcuno in ascolto. I suoi occhi si spalancarono e si avvicinò con passo malfermo ai due.
"Elaina!" cercò di intervenire Hazyel, sorpreso.
"Isa..." disse dolcemente la dottoressa, guardando negli occhi la figlia per poi voltare lo sguardo verso l'uomo accanto a lei. "Gabryel..."
"Ciao mamma..." commentò semplicemente il Capitano Isabella Tarev.
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
15/03/2404 - ore 02:50
"Perché non sembrate così sorpresi?" chiese Gabryel stupito.
"Oh lo siamo, e anche molto! Però adesso sappiamo cos'è il progetto Hermes. E trovare qui qualcuno proveniente dal futuro era una cosa prevedibile... solo non immaginavamo che..." Hazyel incredibilmente incespicò nelle parole e si limitò a mettere una mano sulla testa del figlio.
"Papà! Non ho più sei anni!" borbottò Gabryel senza però scansare la mano.
"Ah.. me ne sono accorto." sorrise il Risiano tastando la mascella dove aveva ricevuto un destro particolarmente forte.
"Siete qui per aiutarci?" chiese Cortez che guardava i due più confuso degli altri. Il suo istinto gli diceva che erano loro, ma il suo cervello aveva difficoltà ad accettare la cosa.
"No... in effetti, siamo qui per fermare voi." rispose Isabella guardando la madre che suturava il taglio della fronte di T'Pak "Ah scusa zia per quello..." aggiunse un po' titubante
T'Pak già sembrava sconvolta dalla vista del padre che seduto di fronte a lei che la fissava, sentirsi chiamare zia con la stessa intonazione della figlia di Elaina, ma con un aspetto ben più adulto, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Dopo aver mormorato uno "Scusate..." con voce fioca si spostò in una stanza adiacente dove per un attimo si sentì singhiozzare.
"Sandor... vai!" ordinò Isabella
L'uomo avrebbe voluto discutere quell'ordine. Ma sotto quello stoicismo Vulcaniano si sentiva in colpa per quello che aveva dovuto fare alla famiglia. "Sì Capitano..." mormorò avviandosi verso l'altra stanza.
"Capitano?" mormorò Eliana con una nota di orgoglio nella voce.
"Per favore vogliamo smetterla con le domande?! Immagino sappiate che non posso rispondere. Capitano Hazyel potete seguirmi nell'altra stanza? Per favore..." aggiunse poi per smorzare quello che le era uscito un po' come un'ordine.
"Io rimango qui... a tenere d'occhio la situazione." avvertì Gabryel con un sorriso troppo entusiasta, tanto che Isabella emise un grugnito così simile a quelli di Moses che Cortez scoppiò a ridere.
Alcuni momenti dopo i due erano in quello che doveva essere un piccolo cucinotto. La porta era bucata in più punti, ma era abbastanza per fornire un minimo di privacy.
"Capitano Haz..." il Risiano le mise una mano sulla testa e Isabella fu scossa da un piccolo brivido. "Papà ti prego, è già abbastanza difficile."
"Lo so, ma non mi piace che mi chiami così... avanti parla." Hazyel si tirò indietro appoggiandosi al muro per poi incrociare le braccia.
"Dovete andarvene dal pianeta."
"Perché?" rispose lui senza scomporsi
"Non posso dirvelo... però la vostra presenza mette a rischio il continuum temporale."
"Puoi almeno dirmi come funziona la cosa?"
Isabella ci pensò un attimo: come poteva spiegare in maniera semplice una cosa così complessa?
"Il tempo è come un ruscello che scorre incessantemente. Di solito, segue un percorso ben definito, ma ogni goccia d'acqua di quel fiume è composta da singoli eventi che scorrono incessantemente in questo fiume temporale fino ai giorni nostri."
Isabella si fermò un attimo per riflettere e poi riprese "Tutti credono che un evento del passato sia ormai statico, che non possa essere cambiato se non tornando indietro nel tempo e agendo sull'evento, ma non è affatto vero. Ogni evento, ogni piccola goccia d'acqua è instabile... io e Gabryel siamo nati il 4 dicembre 2398 intorno alle 11:00".
"Alle 10:26 per l'esattezza." la corresse Hazyel che si ricordava esattamente quando l'infermiera aveva messo fra le sue braccia per la prima volta suo figlio Gabryel.
"Una volta era così, fra qualche tempo ci sarà un piccolissimo cambiamento e io e Gabryel nasceremo con qualche minuto di ritardo. Niente di speciale, una mattina ci sveglieremo e sapremo che siamo nati alle 11:00. Non cambia nulla, un evento microscopico che non pregiudica la linea temporale."
"C'è un 'ma' immagino..." intervenne il Risiano.
"Alle volte una serie di piccoli eventi interagiscono fra loro come una reazione a catena: un tizio che si sveglia 5 minuti più tardi e quindi va a lavorare in ritardo si trova coinvolto in un incidente stradale e muore... solo che quel tizio era destinato ad aprire la porta ad un secondo tizio che quindi arriva in ritardo anche lui per il lavoro e via così fino a scoprire che qualcuno non è dove doveva essere nel momento più importante e si scatena un incidente che cambia per sempre la nostra realtà. Quando questo accade si crea un nodo temporale che modifica la realtà come la conosciamo creando in effetti due realtà distinte la prima dove abbiamo impedito l'evento e la seconda dove invece siamo arrivati tardi."
"E voi siete impegnati ad evitare che si creino questi nodi?"
"Esatto... abbiamo un computer quantistico che rimane 'distaccato' dal tempo... ci vorrebbe Sandor per spiegare meglio la cosa, ma non te lo consiglio perché è un tipo prolisso. Comunque il computer ci avverte quando gli eventi potrebbero diventare un nodo temporale e tiene traccia delle diverse realtà, quindi noi cerchiamo di evitare che questo accada."
"Perciò voi tornate indietro nel tempo a intervenire per correggere il piccolo ritardo o qualsiasi altro insignificante errore della storia."
"Praticamente apriamo la porta al secondo tizio in orario, in assenza dell'altro rimasto coinvolto nell'incidente."
"E se non ci riuscite?"
"Allora ci saranno due realtà distinte che portano a futuri diversi."
"Perché non intervenire per chiudere il nuovo universo? Quello sbagliato per intenderci."
"Principalmente perché non sappiamo se, in effetti, il nuovo universo sia peggio dell'altro, magari in un futuro ben più lontano l'evento porterà un grande beneficio... comunque nel nuovo universo ci sono le copie di noi stessi e di tutti coloro che vivono nella galassia... chiudendo il nodo ormai formato 'uccidiamo' tutti coloro che sono in quell'universo. Diciamo che questa è una scelta fatta da quelli che comandano ed è diventata la regola."
"Capisco... cos'è successo a Sandor? Perché è con voi?"
"Quando i pirati attaccarono la Hermes noi siamo intervenuti per portarlo via e dare il via all'autodistruzione. Il computer quantico ci aveva avvertito che, se i pirati avessero preso possesso della tecnologia temporale, allora sarebbe stato il caos..."
"Immagino! Avrebbero modificato la realtà a piacimento... fate un lavoro davvero incredibile. Sono orgoglioso di te e tuo fratello." disse Hazyel poggiandole una mano sulla spalla.
"Lo so, me lo dici sempre" rispose Isabella sorridendo e arrossendo un po' "Comunque il motore temporale era una realtà e quindi Sandor era diventato necessario per creare tutta una serie di tecnologie necessarie alle nostre missioni, per questo è stato strappato dal suo tempo."
"Ok, quindi qual è la situazione attuale? Come possiamo aiutarvi?"
Isabella sospirò, sapeva che la sua famiglia, i membri della Raziel, avrebbero fatto di tutto per dare loro manforte e quindi c'era solo un modo per dissuaderli: dire tutta la verità... almeno al suo patrigno.
"Samara doveva iniziare le ricerche del marito sei anni più tardi... in quell'epoca Larkin, l'uomo che tradì Sandor, doveva essere già morto, quindi non avrebbe messo in moto gli eventi per la cattura di Samara. Ma adesso la madre di zia T'Pak è in mano a dei mercenari senza scrupoli e, quando scopriranno che Samara non ha i dati relativi al progetto Hermes, la uccideranno."
"Motivo in più per aiutarvi... siete solo in due e dovete affrontare dei mercenari." precisò il Capitano della Raziel
"È già troppo tardi, non riusciremo mai a scoprire dove la tengono in tempo... tra due ore troveremo Samara morta e zia T'Pak inseguirà Larkin in uno stato di furia omicida. Quando lo troverà in un centro di smistamento del mercato franco, ci sarà uno scontro molto intenso e alcuni dei colpi raggiungeranno i serbatoi di dekalithium," spiegò Isabella.
"È una variante altamente instabile del dilitio. Anche se meno comune del dilitio standard, ha proprietà esplosive molto potenti." commentò Hazyel, il suo tono era grave.
"Tanto potenti da vaporizzare mezza città... compresi voi..." aggiunse Isabella con un'espressione cupa. "Poi le forze Tzenkethi interverranno e troveranno nostra madre che tenterà aiutare come può e scopriranno che si tratta di una federale... sarà arrestata per terrorismo e questo scatenerà una guerra fra la Coalizione Tzenkethi e la Federazione," terminò cupa Isabella guardandolo negli occhi.
"Quindi, facendoci andare via da qui, impedirà a T'Pak di combattere Larkin, ma Samara morirà."
Isabella fece un cenno affermativo con la testa "La nostra missione è evitare la guerra fra Federazione e Coalizione Tzenkethi... per quanto questo sia doloroso."
"Il vostro computer quantico non può dirci dove si trova Samara così da poter intervenire?" chiese il Risiano
"La linea temporale non prevedeva il rapimento, mentre dopo l'incidente gran parte della città sarà distrutta. Non possiamo trovare Samara in tempo!" fu la lapidaria risposta di Isabella.
Hazyel la guardò con un sorriso... "Forse noi no ma... come credi che abbiamo trovato voi? Hazyel a Mendel!"
=^=Qui Mendel.=^=
"Devi trovare la madre di T'Pak, hai mezz'ora. Hazyel chiudo."
=^=COSA?=^= la voce di Sarah si spense con la chiusura della comunicazione
"Nemmeno l'Ombra riuscirà a trovarla in tempo... credo" Isabella non era del tutto certa della cosa. Ai suoi tempi la Menel era andata in pensione e quello che sapeva di Sarah erano per lo più leggende... poteva davvero trovarla in tempo?
"Abbi fede... e adesso credo sia arrivato il momento di parlare anche con tuo padre."
"Non possiamo! Abbiamo un regolamento da rispettare."
"Vuoi davvero che tuo padre sappia da noi che tu eri qui ma non l'hai nemmeno salutato? Non te lo perdonerà mai... quello si che può creare un problema temporale!"
"Non mi ha ancora perdonato il fatto che abbia scelto il cognome Tarev..."
"Ahi... deve essere stato un duro colpo per lui."
"Colpa sua che è troppo famoso! Non volevo attirare l'attenzione all'Accademia... Accidenti papà! Smettila di farmi dire cose che non dovrei dire!"
Arrabbiata più con se stessa che con Hazyel, Isabella tornò dove tutti aspettavano di sapere cosa dovevano fare.
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14.06 - SCELTE DIFFICILI
Autore: Tenente Comandante Elaina Tarev
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
15/03/2404 - ore 02:55
Elaina seguì con lo sguardo la figlia mentre, con andatura marziale, faceva strada ad Hazyel in direzione della stanza attigua "Vedo che le cose non sono cambiate con il tempo. Ha sempre avuto una naturale inclinazione nell'imitare Moses e nel comandare a bacchetta.. avrei dovuto immaginare che alla fine avrebbe seguito le sue tracce"
"Ha preso molto anche da te, mamma"
"Beh, questo è poco ma sicuro! Non è stato di certo Alex a dargli quel bel balconcino che si ritrova lì davanti!"
A quelle parole Fox per poco non si soffocò per le risate, seguito a ruota da Gabryel che abbracciò con calore la madre. Elaina, per tutta risposta, guardò i due uomini sbattendo le ciglia sorpresa.
"Troppo diretta?! Perché a me non sembra di aver detto nulla di così sorprendente!" la betazoide inclinò il capo abbracciando a sua volta Gabryel "E tu che mi racconti? Sempre a proteggere tua sorella, vero?!"
"La cosa è così evidente?!"
"Oh, Gabryel.. direi proprio di sì!"
Un colpetto di tosse attirò l'attenzione di tutti verso l'entrata, mentre Wood entrava all'interno della stanzetta seguito da un paio di addetti alla sicurezza "Straniero, non so chi tu sia, ma, fossi in te, lascerei quella donna.. è proprietà privata!"
Elaina scattò come una molla puntando un dito contro il naso di Alexander "Attento a te, piuttosto, sii gentile o ne risponderai a me!"
"Che ho fatto?! Non ho neanche toccato il suo brutto muso.."
"Brutto muso a chi?! Ho fatto un autentico capolavoro!" la Tarev parve offendersi parecchio a quelle parole "E' bello come il sole e nulla di quello che potrai dirmi mi farà cambiare idea!"
In tutto questo Gabryel continuò ridere "Non siete cambiati di una virgola! Siete ancora esattamente così, passate il tempo a punzecchiarvi!" fece un paio di passi e abbracciò con calore Wood che, viceversa, rimase interdetto
"Eh?!"
"Alex, è Gabryel!"
"Gabryel chi?!"
"Come sarebbe a dire Gabryel chi?! Quanti Gabryel conosci?!" Elaina sbuffò esasperata facendo ridere ancora di più Gabryel e Fox "Gabryel, nostro figlio e di Hazyel.. ma ti devo fare un disegnino?!"
Alexander strabuzzò gli occhi osservando l'energumeno che aveva di fronte e poi abbassò lo sguardo verso terra "L'ultima volta che ti ho visto eri alto neanche la metà! Ma che ti hanno dato i nonni da mangiare?! Steroidi per orche assassine?!"
"Suvvia Alex, avevamo già ipotizzato che di mezzo vi fosse il progetto di una nave temporale!"
"Si Lucius, ma non mi aspettavo di vederci lui!" Alex si avvicinò al figlio "Ma.. dimmi un po'? E tua sorella è single?! Ti prego, dimmi che gli uomini non le ronzano attorno come mosche!"
"Ecco un'altra cosa che non è mai cambiata, la tua gelosia nei confronti di Isabella!" Gabryel scoppiò di nuovo a ridere "Ma, se fossi in te, mi preoccuperei molto di più per quei poveri uomini piuttosto che di Isabella.."
"Mmpf.. hai finito di spettegolare? Abbiamo un lavoro da fare!"
"Isabella?!"
"Ciao papà.." Isabella uscì dal cucinino accompagnata da Hazyel che si limitò a sorridere a Wood
Il Capitano Risiano diede una pacca sulla spalla al suo ufficiale scientifico capo "Sì, è qualcosa di strano anche per me vederli così cresciuti" poi si voltò verso Elaina "Mentre per qualcuno sembra tutto più semplice"
"Perché voi li vedete con gli occhi, io in primis li percepisco empaticamente.. sento le loro peculiarità, sono cresciuti ed evoluti, ma nella sostanza ci sono parti del loro carattere che sono rimaste inalterate"
Il computer da polso di Isabella emise un piccolo bip.
=^=Capitano Tarev, la rottura del continuum ha una percentuale di accadimento del 78%=^=
"Capitano Tarev?!" sia Elaina che Alexander si voltarono sorpresi verso la ragazza
"Non dovresti essere il Capitano Wood?!"
"Non iniziare papà.. sappi solo che avevo le mie buone ragioni per scegliere il cognome di mia madre!"
"Ma che bello!! Usi il mio cognome!!" Elaina si voltò con occhioni speranzosi verso Gabryel "E tu?"
"Comandante Gabryel Tarev.."
"Evviva! Entrambi i miei figli sono dei Tarev.. mi sento emozionata!!"
"Beh, mio padre è un Risiano e quindi avevo solo il tuo cognome!"
"Dettagli Gabryel! Quello che conta è che sei anche tu un Tarev!"
"Stiamo perdendo tempo!" Isabella emise un altro grugnito alla Moses prima di osservare tutti "Signori, il tempo corre ed è ora di mettersi a lavoro!"
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
15/03/2404 - ore 03:05
Hazyel guardò per un attimo in direzione della porta rimasta chiusa. Dall'interno della stanza non si sentiva più nulla, ma Sandor e T'Pak erano ancora chiusi al suo interno. Il Capitano Risiano sapeva che per il suo ufficiale era stato uno shock ritrovare il padre e, ancor di più, temeva come si sarebbe conclusa la situazione.
"Non può restare" la frase di Isabella lo fece voltare "Tu lo sai ed io lo so. Anni addietro ha compiuto una scelta che, per quanto dolorosa, gli ha concesso di continuare a vivere. E ora, dopo che ha vissuto nel futuro, non può semplicemente tornare. Possiede conoscenze che influenzerebbero il corso del tempo, vanificando ogni nostro sforzo per preservare il continuum"
"E se non volesse tornare?" la voce di Elaina fece voltare verso di lei entrambi i figli "Magari non desidera perdere nuovamente tutti i legami con la sua famiglia, ma.. sento che questo lo avevi già immaginato, non lo lascerai mai restare a prescindere che lo voglia o meno"
Isabella osservò con sguardo determinato la madre "Esatto, non resterà in questo tempo. Non avrebbe dovuto nemmeno mettervi piede, tanto per essere precisi!"
"Comunicazione in entrata nella navetta, trasmissione dalla Raziel" Fox attivò a distanza il collegamento in modo che la chiamata fosse dirottata al tricorder di Hazyel. Sul piccolo schermo apparve il volto di Moses, la sua espressione corrucciata non lasciava intendere nulla di buono.
=^=Ho le informazioni che volevi, ma non penso affatto che dovreste agire=^=
Hazyel fece una smorfia "Pessimo posto?"
=^=Pessimo luogo, pessima gente, pessimo presentimento. Vi state per infilare in un ginepraio e noi siamo ancora a più di tre ore dal pianeta. Dateci il tempo di arrivare e..=^=
"No, fra tre ore sarà troppo tardi!" Isabella avanzò osservando Hazyel "Se volete così tanto agire per tentare il salvataggio vi restano indicativamente quindici minuti"
"Inoltre, se non ricordo male il computer ci segnala che avete già provveduto al cambio di nave. Una classe Akira qui finirebbe per creare più danni di quanti potremmo mai gestire!" Gabryel si affiancò alla sorella "Ce la faremo lo stesso, anche senza ulteriore copertura!"
=^=Mmpf.. e chi sarebbero i mocciosi?=^=
"I tuoi nipoti acquisiti, Gabryel e Isabella. Ossia i figli mio, del nostro ufficiale scientifico, che al momento se la sta ridendo, e della nostra dottoressa che non ha preso molto bene il modo in cui si sei rivolto ai figli"
=^=Gabryel e Isabella?! Quindi è confermato che il progetto Ermes avesse a che fare con l'ideazione di un vascello temporale=^= Moses si soffermò per un po' a guardare i due giovani con un certo orgoglio, ma poi si limitò a grugnire =^=Quindici minuti sono troppo pochi=^=
"Dovremo farceli bastare" lo sguardo del Risiano si illuminò mentre un sorrisetto sarcastico si dipingeva sul suo viso "E sono certo che avessi già immaginato la mia risposta, quindi.. se non avessi accettato di aspettare il tuo arrivo, quale sarebbe stato il piano b?"
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
15/03/2404 - ore 03:10
Gabryel si osservò attorno mentre silenziosamente si infilò in un vicolo al fianco del padre. Sapeva che Isabella gliel'avrebbe fatta pagare di averla lasciata indietro per seguire il piano di Moses, ma la cosa non lo preoccupava minimamente. Adorava la sorella, ma preferiva saperla in seconda fila, era lui quello che agiva sotto copertura e gli andava bene così.
=^=State pronti, la Mendel sta per entrare nei controlli dell'edificio=^= la voce di Elaina era seria =^=Fate attenzione..=^=
Hazyel sorrise prima di guardare il figlio "Tranquilla, sappiamo cosa stiamo facendo"
Pianeta Tzenketh
Città di Skeret - mercato franco
15/03/2404 - contemporaneamente
Larkin stava impazzendo. Aveva tentato di tutto per far parlare Samara, ma non aveva ottenuto alcuna risposta.
Era passato così tanto tempo che non era più nemmeno certo che quella donna sapesse davvero qualcosa del progetto Hermes, ma non poteva lasciarla andare prima di essersene assicurato. Sandor si era suicidato lasciandolo a bocca asciutta, la sua carriera aveva avuto un'iniziale salto in avanti, ma poi si era nuovamente cristallizzata, senza dargli modo di ottenere il successo che avrebbe voluto, ed ora non poteva perdere la sua ultima possibilità per la testardaggine di una klingon in cerca di vendetta!
La stanza si fece improvvisamente buia, il porto franco di quel dannato pianeta faceva davvero schifo! L'elettricità si trovava solo in alcuni edifici e, anche in quel caso, poteva saltare facilmente.
In particolare, quel giorno sembrava che Tzenketh avesse deciso di andare letteralmente in malora! Solo pochi minuti prima i suoi uomini erano stati costretti ad uscire perché l'allarme perimetrale aveva avuto due malfunzionamenti!
Il primo era avvenuto nella zona ovest, dove un calo di energia aveva aperto le gabbie degli animali esotici in vendita provocando un fuggi fuggi generale dall'area.
Il secondo, era stato provocato da un sovraccarico di tensione all'impianto di controlli ambientali della palazzina a sud-ovest. Si trattava di una scocciatura dietro l'altra, ma se non altro presto sarebbe tutto finito. Quella dannata klingon o si sarebbe piegata o sarebbe morta e lui sarebbe tornato a casa!
Larkin si diresse verso l'entrata per riattivare manualmente il sistema elettronico del rifugio quando l'entrata gli si aprì di fronte e due energumeni entrarono nella stanza con una rapidità ed eleganza che sembrava impossibile considerata la loro mole.
Larkin non ebbe alcun dubbio nel fatto che quelle strane figure, di cui intravedeva solo la fisionomia immersa nell'oscurità della notte, fossero lì per lui.. o meglio, per riprendersi Samara. Non poteva sapere se fossero Klingon o federali, ma sicuramente erano persone molto motivate per averlo seguito siano a Tzenketh.
"Non fate un altro passo o la uccido! Non ho nulla da perdere!" Larkin sollevò un piccolo telecomando fissando i due uomini "La uccido! Un altro passo e sarà morta!"
I due uomini guardarono per un attimo il telecomando e poi alzarono i phaser.
L'uomo tentò di schiacciare il pulsante, ma non accadde nulla. Da ingegnere gli ci volle poco per ipotizzare che avessero in qualche modo avuto il tempo di bloccare il segnale, ma la cosa sembrava impossibile. Quei due erano di fronte a lui, come avrebbero potuto riuscire a inibire il suo congegno esplosivo limitandosi a guardarlo?! Era folle!
Sul momento il Tellarite si fece coraggio, i suoi complici sarebbero certamente tornati presto e.. un pensiero lo colse all'improvviso. Dove diavolo erano i suoi uomini?! Sarebbero già dovuti tornare, a meno che non fossero stati messi fuori gioco!
In un attimo capì che la situazione era molto peggio di come immaginasse. Si voltò di scatto per raggiungere la sua prigioniera, ma un colpo lo raggiunse alla schiena e tutto si fece nero.
Hazyel osservò Larkin cadere stordito sotto il colpo di Gabryel e si limitò a sfiorare il comunicatore "L'obiettivo è a terra, potete riattivare l'energia" un sorriso incurvò le labbra del Capitano Risiano "Come sempre Sarah sa fare miracoli con quel computer"
Non appena l'edificio venne connesso alla linea energetica del mercato, le luci si riaccesero e T'Pak assieme ad Elaina, Alexander e Isabella fecero il loro ingresso. L'interesse dei presenti fu quello di ritrovare Samara, legata e ferita a causa delle prolungate torture, ma viva e ancora piuttosto belligerante.
"T'Pak, il traditore era Larkin! E' stato lui a vendere tuo padre!"
T'Pak si avvicinò alla madre liberandola dalle catene "Lo so madre, ora so quello che è successo"
"Dov'è?! Dov'è quel petaQ?!"
Elaina fece un passo in avanti "Lo abbiamo in custodia, sarà processato per le sue colpe"
"Al diavolo la vostra giustizia! Voglio strappargli il cuore dal petto per assistere al suo ultimo battito!"
Samara, dimostrando una forza inaspettata, nonostante le torture subite, scattò in piedi dirigendosi di corsa verso l'entrata, pronta ad uccidere Larkin.
Fu allora che successe tutto.
Hazyel ebbe solo il tempo di intravvedere un cenno di capo fra i due gemelli prima che Gabryel colpisse Samara e Isabella facesse altrettanto con T'Pak. Entrambe le donne crollarono a terra stordite sotto lo sguardo attonito dei federali.
"Che cavolo avete fatto?!" Alexander fissò i figli parecchio arrabbiato
Isabella si sistemò la giacca con noncuranza prima di prendere la parola, facendo ben intendere che fosse stata lei a dare l'ordine di agire "Abbiamo salvato il futuro, evitando una guerra e permettendo che il corso della storia proseguisse come doveva.."
"E non c'era altro modo?!" rincarò la dose Elaina
"No" la voce di Sandor risuonò nella stanza prima che lui si avvicinasse alle due donne "Ho analizzato i vari scenari con il Capitano ancor prima che voi ci incontraste e eravamo già giunti alla conclusione che, se fossimo riusciti a salvare Samara, sia mia moglie che mia figlia non avrebbero dovuto avere la possibilità di agire. Il desiderio di vendetta scorre potente nel popolo klingon e noi non potevamo permetterci che ciò succedesse"
"Non resterai qui con tua figlia" lo sguardo di Elaina si fece attento "Non è un'imposizione, ma una tua libera scelta"
"Corretto"
"Ma c'è dell'altro" Elaina si fermò di nuovo prima che lo sguardo cadesse su Samara "Non resterà nemmeno lei"
"Che stai dicendo Elaina?"
Alexander guardò perplesso la compagna, ma Hazyel sembrava aver già capito tutto "Per preservare il continuum la ricerca di vendetta deve aver termine ora, Larkin deve continuare a vivere e Samara è un ostacolo alla realizzazione del futuro che è stato scelto"
"Corretto" Isabella sorrise ai suoi genitori e, al pari di Gabryel, si lasciò andare a tal punto da abbracciarli "Il nostro tempo qui è finito, quello che avete scoperto su di noi non dovrà essere raccontato a nessuno, soprattutto alle nostre versioni presenti"
"E' stato bello vedere le persone che diventerete, sono fiero di voi"
Gabryel sorrise al padre biologico accennando con il capo "Grazie, ma non fate quei musi lunghi. Non è di certo un addio questo!"
C'era un aria di rilassata tranquillità.
Larkin giaceva a terra stordito, così come T'Pak e Samara.
Sandor si era abbassato per raccogliere la moglie ed i gemelli stavano predisponendo il loro prossimo salto temporale. Tutto sarebbe durato solo un istante, ancora pochi attimi e sarebbe stato tutto finito.
Hazyel si guardò attorno, qualcosa in tutta quella tranquillità non gli tornava affatto.
Possibile che quell'inetto di Larkin, con solo una manciata di uomini stupidi quanto lui, avesse organizzato quel rapimento così tanto elaborato? Il progetto Hermes non faceva a gola a nessun'altro se non a quel pusillanime? E una volta ottenuti i progetti, cosa pensava di farne? Se li voleva per venderli, scelta più ovvia, dove erano i compratori?
Troppe cose non sembravano tornare, soprattutto le preoccupazioni del suo Primo Ufficiale.
Se si fosse trattato di uno scontro con Larkin non si sarebbe fatto scrupoli ad inviarlo da solo. Era un ufficiale adatto alle missioni sotto copertura, aveva sgominato bande criminali molto più pericolose di un ingegnere fallito! Ma Moses aveva parlato di ginepraio.. dov'era tutto questo pericolo?!
E poi lo vide sul volto del suo ufficiale medico capo, l'espressione che da rilassata si faceva tesa e preoccupata. Aveva percepito qualcosa che la preoccupava e sapeva per certo che si trattava proprio dei guai che Moses non voleva fargli correre.
Fu questione di attimi.
Elaina diede una spallata alla figlia facendola cadere lateralmente a terra dietro ad un tavolo. Hazyel, data la posizione, non poté intervenire direttamente per aiutare le due donne, ma diede uno strattone al braccio di Gabryel che si ritrovò ad inciampare all'indietro. Alex e Fox, rimasti per un attimo attoniti, capirono l'antifona e si gettarono a loro volta a terra un attimo prima che l'intera parete esplodesse.
Il botto fu talmente forte da intontire un po' tutti i presenti. Hazyel si osservò attorno, con le orecchie che gli fischiavano e le tempie che gli pulsavano, e, ignorando il dolore, si ritrovò a studiare la situazione da un livello tattico: erano nel famoso ginepraio di Moses!
Lo sguardo si spostò rapidamente sui figli: erano rimasti storditi dall'esplosione, ma erano sostanzialmente illesi. Anche Wood e Fox erano pronti allo scontro, con il phaser in mano e l'espressione concentrata verso l'esterno, ma c'era in loro qualcosa che non andava.
Spostò ancora lo sguardo e tutto gli fu più chiaro.
Elaina era rimasta ferita nell'esplosione. Non sapeva dire cosa fosse stato, ma qualche scheggia della paratia doveva averla colpita all'altezza della spalla sinistra e, sebbene si tenesse in posizione con il phaser in mano, era evidente che il sanguinamento non le avrebbe permesso di dare un gran contributo alla difesa della squadra.
Infine, notò Sandor accanto ai corpi svenuti di Samara e T'Pak. In quel momento avrebbe avuto davvero bisogno dell'aiuto del proprio ufficiale tattico, ma difficilmente Elaina sarebbe riuscita a farla riprendere abbastanza rapidamente da scendere in battaglia.
E poi c'era Cortes ed i suoi uomini. Hazyel sapeva che le squadre tattiche si stavano occupando dei complici di Larkin ed ora erano piuttosto distanti.
"Hazyel a Cortes, qui avremmo bisogno d'aiuto"
=^=Siamo impegnati nello scontro, appena possibile convergeremo sulla vostra posizione=^=
Gabryel emise un profondo grugnito di rabbia, prima di voltarsi verso l'esterno "Maledetti bastardi, non avrebbero dovuto toccare mia madre!"
Anche Hazyel era preoccupato per il suo ufficiale medico, soprattutto quando dall'esterno cominciò a piovere una grandinata di colpi provenienti da diverse armi energetiche. C'erano phaser, disgregatori e qualsiasi altra arma quei tizi avessero recuperato nel mercato franco. Nemmeno il Capitano Risiano riusciva a determinare con certezza in quanti fossero, ma certamente erano troppi.
Arretrò all'indietro per portare copertura ad Elaina, ma lei si limitò a guardarlo ed a fargli una tacita richiesta. Non gli servì la telepatia per capire che aveva di fronte una madre che gli chiedeva di mettere al sicuro i suoi figli.
"Gabryel, Isabella, fate il salto. Tornate al vostro tempo!"
Gabryel reagì con stizza "Cosa?! Come diavolo pretendi che vi lasciamo qui?! E' un suicidio!"
Alexander osservò il giovane dando man forte all'altro padre "Il computer vi dava il segnale che la storia è stata ripristinata, potete tornare a casa! Il vostro compito è finito! Prendete Sandor e Samara e fate il salto, ora!"
"Non lascerò mia madre nei guai!"
Hazyel fissò il figlio con autorità "La storia è stata ripristinata, questa non è più la vostra battaglia, ma la nostra! Fate quel dannato salto! Adesso!"
"No!"
Fu Isabella a prendere la parola "Sì, Gabryel! Dobbiamo fare il salto!"
"Ma, Isa! Stai scherzando?! Non ho nessuna intenzione di.."
"E' un ordine Gabryel! Raggiungi Sandor e Samara!"
Gabryel si ritrovò diviso fra il dovere di ubbidire all'ordine della sorella e il desiderio di non abbandonare il fianco della madre. Il suo sguardo passava freneticamente fra il Vulcaniano, che ancora se ne stava accanto alle due klingon, ed Elaina.
"Gabryel, fidati di me, la riporteremo a casa"
La voce di Hazyel sembrò smuovere il giovane beta-risiano che, dopo un ultimo sguardo alla madre, si diresse verso Sandor "Sarà meglio che voi lo facciate o tornerò personalmente indietro nel tempo a prendervi a calci!"
Ci fu un'ultima occhiata dei due giovani alla madre e poi i quattro scomparvero, come se fossero stati teletrasportati lontano dallo scontro. Intanto dall'esterno continuavano a provenire costanti attacchi energetici da una moltitudine di avversari. Wood e Fox cercavano di tenerli a distanza sparando con i loro phaser, ma sapevano che erano in netto svantaggio numerico.
Hazyel si dedicò per un attimo alla dottoressa, valutando visivamente il suo stato di salute "Elaina, com'è che, nonostante tutti questi anni, non hai ancora imparato che non è una buona idea voler stare in prima fila?"
"Beh, ma comunque Isabella era illesa, no?!"
Alexander sbuffò alle parole della compagna "Sì, ma vorrei poter dire lo stesso di te!"
"Capitano, sono troppi.." le parole di Fox non stupirono nessuno, ma riportarono gli altri al problema che avevano di fronte "Non possiamo resistere per molto tempo"
"Elaina, quanti sono?"
"Al momento diciotto.." la dottoressa sembrava sempre meno lucida "No, credo siano venti. Continuano ad arrivare persone, siamo circondati"
"Potremmo sovraccaricare un phaser e lanciarlo all'esterno" Fox prese la parola, mentre la sua mente ingegneristica cercava una qualche soluzione "Potrebbe fungere da granata, con un po' di fortuna finiremo molti di quei bastardi"
Hazyel riportò lo sguardo verso l'ampia voragine aperta sulla parete dell'edificio "L'idea non è male, ma non abbiamo molte armi e questo significherebbe sacrificare un phaser" il suo sguardo si spostò in cerca di una via d'uscita "Farò da diversivo, uscirò dalla botola sul tetto e me li porterò dietro in modo da darvi il tempo di prendere Elaina e T'Pak per portarle in salvo"
"No, lo farò io!" Alexander portò lo sguardo verso il piano superiore, ma una pacca sulla spalla lo fece voltare nuovamente verso Fox
"Non dire stupidate, se ci sarà qualcuno che lo farà quello sono io. Hai una quasi moglie di cui occuparti ed una figlia da cui tornare.." Lucius portò per un attimo lo sguardo su Hazyel "Entrambi avete dei figli da cui tornare"
"Apprezzo l'iniziativa, ma sono l'ufficiale più esperto nell'operare sul campo e.."
Fox non lasciò Hazyel ultimare la frase "Appunto, per questo è così importante che non sia lei ad agire! Se non dovessi avere successo ci sarà la necessità di inventarsi qualcos'altro e sappiamo bene tutti quanti che lei è l'unico che può trovare un modo per tirarci fuori di qua!"
"Ce ne sono altri.. stanno arrivando.." Elaina stava scivolando rapidamente nell'incoscienza e questo era un enorme problema se volevano riuscire ad andarsene rapidamente da lì
"Apri gli occhi Elaina!" Hazyel cercò di smuovere la betazoide "Cosa percepisci? Quanti sono? Non arrenderti proprio ora, abbiamo bisogno di te"
"Nemici... dei miei nemici..."
"Elaina, che cosa significa?"
"E' un detto umano.." Alexander osservò preoccupato la compagna e poi nuovamente verso l'esterno "I nemici dei miei nemici sono miei amici"
"Stanno arrivando i rinforzi?!" chiese speranzoso Lucius
"No, non può essere Moses.. erano ancora troppo lontani per essere già qui" Hazyel diede un'occhiata ad Elaina "Ma sono certo che non abbia parlato a caso, sapeva bene ciò che stava percependo.."
Lo scontro improvvisamente parve intensificarsi, i colpi phaser aumentarono esponenzialmente. Wood, Fox ed Hazyel dovettero impegnarsi parecchio per non concedere agli avversari di accedere nell'edificio. Le batterie delle loro armi erano ormai per metà scariche quando, nuovamente, tutto si fermò.
Fu questione di attimi, ma tutto era tornato tranquillo.
Dallo squarcio nella parete iniziarono a rotolare dentro una serie di teste decapitate. Hazyel non aveva idea di chi fossero e, in tutta onestà, in quel momento la cosa non gli interessava. Tutta la sua attenzione era ancora rivolta agli uomini che si aggiravano certamente fuori da quel luogo.
Una voce maschile squarciò il silenzio "Dite a Moses che passerò presto a riscuotere il favore che mi deve!" poi si udirono una serie di passi allontanarsi ed infine il silenzio.
Alexander si arrischiò ad alzarsi dal suo nascondiglio per avvicinarsi a quello spettacolo macabro "Che diavolo è successo?!"
"Sono venuti anche da voi?!" Cortes con alcuni tattici apparve osservandosi attorno "Qualcuno sa a chi ha venduto l'anima il vecchio orso?!"
"Non ne ho idea.." Hazyel si alzò prendendo in braccio Elaina, ormai incosciente, ed osservò Fox andare a prendere T'Pak "Ma ho come l'impressione che abbia compiuto uno dei suoi miracoli"
USS Raziel
Ponte 14
Ufficio Responsabile della Sicurezza
17/03/2404 - ore 20:36
T'Pak si rigirò ancora fra le mani il piccolo chip isolineare che le era stato consegnato da Hazyel, incerta sul da farsi. Tutta quella missione non era minimamente andata come avrebbe voluto e, ancor peggio, non aveva nessuno con cui prendersela.
Il Capitano, una volta che si era ripresa dallo stordimento, le aveva detto che, tutto quello che era accaduto, era stato richiesto da suo padre Sandor. Quello che tuttora non riusciva a capire era il motivo per cui anche sua madre aveva deciso di accompagnare il marito!
Hazyel non sembrava avere risposte da darle, o più probabilmente non voleva essere lui a dare quel tipo di spiegazione, ma le aveva consegnato quel chip dicendole che le risposte che cercava stavano lì dentro.
La giovane se lo rigirò ancora in mano per un po' ma alla fine si decise ad inserirlo nel terminale. Al suo interno vi era soltanto un file video che, una volta attivato, si dimostrò essere stato registrato da Sandor in persona.
=^=Figlia, se stai guardando questo breve messaggio significa che il Capitano Tarev ha compreso la logicità delle mie scelte e ha accolto la mia richiesta di portare con noi Samara. Ho avuto modo di conoscere il Capitano in questi ultimi anni e, sebbene tenda ad essere un individuo particolarmente testardo e scarsamente incline a modificare le sue vedute, ha una spiccata capacità nell'analizzare i problemi e a trovare la soluzione più adatta=^=
Lo sguardo di T'Pak si concentrò ancora una volta sul padre. Le era difficile concepire che Sandor non era mai realmente morto, era solo uscito dal flusso temporale per spostarsi nel futuro.
=^=Come sai, la logica è sempre stata la bussola che ha guidato ogni mia decisione. Oggi, mi trovo di fronte a una scelta che trascende l'ambito personale e si estende alle maglie del continuum temporale. La decisione che ho preso non è stata influenzata da emozioni effimere, ma dalla necessità di preservare l'ordine naturale delle cose=^= il Vulcaniano sembrò prendersi un po' di tempo prima di continuare a parlare =^=Ci sono informazioni del futuro che ancora non puoi conoscere ed io non sono libero di comunicarle. Se Samara dovesse rimanere nel vostro tempo non smetterebbe mai di cercare la sua vendetta contro Larkin, ma questo non deve succedere. Quel Tellarite deve morire naturalmente fra sei anni e questo evento avrà, seppur indirettamente, un peso cruciale per l'evoluzione della storia futura=^=
T'Pak scosse il capo, infastidita dalle parole paterne "Quel petaq non ha fatto altro che approfittarsi degli altri e ora la sua morte dovrebbe interessarmi?!"
Per lei era frustrante, tutto ciò che le restava era una registrazione che, per quanto importante, non le avrebbe mai permesso di avere un vero confronto con il genitore. Eppure Sandor doveva aver immaginato le parole della figlia perché, quasi incredibilmente, sembrò tentare di risponderle.
=^=Comprendo che le mie parole non sembrano avere senso, ma si tratta di informazioni che per me rappresentano un passato già scritto, mentre per te sono ancora parte di un futuro incerto. Quello che mi preme a dirti è che tutto quello che sto facendo è per garantire il continuum temporale=^=
Sandor nuovamente si prese un attimo prima di parlare, come se desse il tempo alla figlia di metabolizzare la sua decisione
=^=La soluzione più logica era che tua madre ed io ci trasferissimo nel futuro. Questo passo è essenziale per salvaguardare il flusso del tempo e per assicurare che gli eventi si dispieghino come devono. Questa modifica temporale non comporterà nessuna variazione significativa nel continuum..=^=
T'Pak scagliò un pugno alla paratia con rabbia "Ma cambia la mia vita?! Possibile che nessuno se ne renda conto?!"
=^=Lo stesso non può dirsi di te, figlia mia. Tu rimarrai qui, nel presente. Non perché non sei parte integrante di questo nucleo familiare, ma perché la tua vita, i tuoi successi ed i traguardi che raggiungerai sono radicati in questo tempo. La tua sparizione dalla storia comporterebbe, a cascata, una serie di modifiche che non sarebbero gestibili=^=
T'Pak aveva molte cose che avrebbe voluto rispondere al padre, ma non era possibile farlo, inoltre Sandor stava ancora parlando
=^=So che la tua forza e la tua indipendenza ti guideranno attraverso le sfide che incontrerai. E mentre noi non saremo fisicamente al tuo fianco, i nostri insegnamenti ed il nostro esempio saranno sempre con te. Non considerare questo un addio, ma piuttosto un arrivederci. Tra ventisei anni, sul pianeta che ti ha vista nascere, ci riuniremo. Sino ad allora, lunga vita e prosperità, figlia mia=^=
La comunicazione si interruppe e T'Pak se ne restò lì a fissare lo schermo per un altro po' prima di spegnere il terminale. Le spiegazioni del padre erano logiche, ma non per questo le piacevano!
Stava ancora pensando cosa avrebbe fatto quando ricevette una chiamata.
=^=Gelato al cioccolato?!=^=
T'Pak alzò gli occhi al cielo "Elaina, stavo giusto aspettando di vedere quanto tempo avresti lasciato passare prima di chiamarmi"
=^=Ho aspettato svariati minuti dopo aver percepito il cambio di empatia! Sono fiera di me stessa, posso dimostrare ad Alexander che non è affatto vero che mi impiccio di tutto quello che avviene sulla nave!=^=
"Ma non è verò!" T'Pak non riuscì ad impedirsi di ridere "Alex ha ragione, stai diventando una pettegola!"
=^=Dettagli! Non hai risposto alla mia domanda!=^=
"Davvero pensi che possa interessarmi un gelato al cioccolato in questo momento?"
=^=No, quello interessava a me. Vino di sangue?=^=
T'Pak si diresse verso l'uscita "Non bevo sint-alcool!"
=^=Chi sa perché ho la certezza che questo lo accetterai.. allenamento in sala ologrammi?=^=
"La aspetto lì dottoressa!"
T'Pak stava per uscire quando, un attimo prima di varcare la soglia, non si soffermò a guardare una vecchia olofoto di famiglia che teneva in studio.
Era ancora dura accettare che non avrebbe potuto rivedere i suoi genitori per decenni ma, in fondo, si rese conto che non era sola, era parte di una famiglia molto più vasta e colorita che, nel bene o nel male, sarebbe rimasta con lei: i suoi colleghi ed amici della Raziel.
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FINE MISSIONE