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USS POSEIDON - MISSIONE 00 RSS USS POSEIDON - Missione 00

00.03 "OLTRE IL RUBICONE"

di Cesare Tommaso Mouri, Pubblicato il 12-06-2020

USS Poseidon NCC-83302
Sala ologrammi 2
20 aprile 2399 - ore 10:32


Aveva passato un brutto momento.
Era un eufemismo e Cesare Tommaso Mouri ne era perfettamente cosciente: si era trovato al centro di una serie di attacchi terroristici e di ammutinamenti causati dalla C.U.R.A. e questo l'aveva segnato profondamente.
Era uno scienziato e uno storico di animo timido e chiuso.. l'aver assistito al tradimento di ufficiali e marinai della Flotta Stellare gli aveva lasciato una profonda inquietudine interiore.
Si era sentito inutile, non essendo un guerriero, persino durante l'epico scontro tra la USS Corwin e la USS Poseidon durante il quale era in servizio in plancia: aveva dato un contributo misero, facendo giusto una serie di scansioni con i sensori a supporto dell'ufficiale tattico, la Alluso che, al confronto suo, era stata straordinaria, almeno secondo lui.
In aggiunta al senso di inutilità, c'era la paura che gli aveva attanagliato le viscere: durante gli scontri con la C.U.R.A., ufficiali e marinai avevano disertato uccidendo in maniera barbarica chiunque fosse ancora leale alla Federazione.
Questo l'aveva portato a non fidarsi più di nessuno e di temere che l'ufficiale che gli stava accanto in laboratorio fosse un agente sotto copertura pronto ad ucciderlo.
Per liberarsi la mente, una volta riottenuta un po' di energia anche per scopi secondari e non solo per la sopravvivenza della nave, si era potuto tuffare nelle sue riproduzioni olografiche preferite.
Uno studio circolare, con pietre squadrate come in una torre medievale e davanti a sé perfette riproduzioni di polverosi libri cartacei riguardanti la storia antica.
Si era sentito nuovamente a casa.
Leggere di fatti antichi ed osservare le foto di artefatti di migliaia di anni gli aveva sempre dato un senso di tranquillità e stabilità.
Stava leggendo la storia dei primi re Longobardi quando venne contattato da una squadra di archeologi sperimentali, anch'essi colleghi nella Flotta, ma operanti in una base spaziale di tutta tranquillità, che volevano rievocare l'antica guerra che aveva sconvolto un impero.
Lo scopo dei ricercatori, e del loro programma olografico, era quello di partire dalle fonti storiche e ricostruire gli avvenimenti accaduti utilizzando una ricostruzione a cui ciascuno poteva partecipare come attore in prima persona.
Mouri aveva accettato con entusiasmo e si era trovato ad interpretare in un antico soldato.
Era in completa antitesi col suo status mentale, ma, dentro di sé, sapeva che era la scelta giusta per esorcizzare le paure che lo stavano attanagliando nella vita reale.
Contentissimo aveva indossato l'armatura a piastra, l'elmetto, il largo scudo, il gladio e il pilum e si era subito immedesimato nel personaggio.
La ricostruzione storica prevedeva una lunga marcia dalla pianura e l'attraversamento di un fiume che sanciva il sacro confine.
Durante la camminata, ne aveva approfittato per pensare agli avvenimenti che stava rievocando: un noto generale di nome Caio Giulio Cesare era stato accusato dal Senato di Roma di voler prendere il potere assoluto e lui aveva reagito scatenando una guerra civile attraversando un fiume di nome Rubicone.
Una guerra civile... proprio quella che la C.U.R.A. voleva scatenare nella Federazione.
Senza volerlo, stava paragonando gli avvenimenti dell'antica Roma a quelli che stavano accadendo in quel momento.
Certo le differenze erano abissali: Roma non era la Federazione e la C.U.R.A. non era Giulio Cesare.. esistevano, tuttavia, molte analogie: era, per entrambe le civiltà, un punto di svolta.
Si sarebbero scontrati eserciti e flotte che appartenevano alla stessa cultura e nazione e ci sarebbero stati dei tradimenti o simili.
Mouri guardò i soldati olografici che marciavano in armi accanto a lui, ma si sforzò di pensare allo stato d'animo che provavano i legionari originali.
Anche loro, in quel momento storico, avevano provato quello che provava lui: inquietudine per il futuro e senso di tradimento.
Eppure avevano continuato a marciare per superare difficoltà ed ostacoli enormi.
Poi Mouri pensò alle generazioni future. Come avrebbero visto, dopo duemila anni, gli avvenimenti tra la C.U.R.A. e la Federazione?
A tramandare gli eventi della guerra civile Romana ci avevano pensato lo stesso Cesare e lo storico Svetonio, ma chi avrebbe tramandato gli accadimenti che stavano accadendo in quel momento?
La verità, si sa, la scrivono i vincitori.. e se avesse vinto la C.U.R.A. chi avrebbe mai ricordato il bel sogno che voleva rappresentare la Federazione Unita dei Pianeti?
Quando il piede di Mouri toccò l'acqua, l'ufficiale scientifico prese la sua decisione e, anche lui, realmente e metaforicamente, passò il Rubicone.

USS Poseidon NCC-83302
Ufficio del Capitano
20 aprile 2399 - ore 16.14


Aveva tentennato alcuni istanti prima di suonare alla porta.
Per un secondo temette che il Capitano non avesse sentito, ma poi ricevette l'ordine di entrare.
Non era da molto che il Comando di Flotta aveva ratificato la promozione dell'Argeliano.. pare su diretto interessamento del Vice Ammiraglio Merak. Stavano ancora valutando il da farsi, ma avevano deciso di partire da un punto fermo: l'assoluta lealtà di Kevides alla causa della Federazione.
Con rapidi passi, Mouri giunse davanti al neo Capitano e si mise goffamente sugli attenti.
L'Argeliano posò il pad che stava leggendo e guardò Cesare negli occhi, facendolo, se possibile, sentire ancora più a disagio.. era come se quello sguardo fosse in grado di attraversarne il flusso di coscienza e lui.. beh lui non era del tutto sicuro di quello che stava per dire.. ne era convinto, quello sì, ma la sicurezza di quella scelta l'avrebbe maturata solo col tempo.
"Che cosa posso fare per lei?" chiese l'ufficiale in comando della USS Poseidon.
Mouri inspirò fortemente e, cercando inutilmente di ricordarsi il discorso che si era preparato, balbettò alcuni istanti per poi dire: "Signore sono qui per il mio incarico."
L'Argeliano inclinò leggermente il capo verso destra incuriosito dalle parole dell'umano.
"Se non sbaglio avevamo parlato di ciò la settimana scorsa e mi aveva esposto le sue difficoltà nel continuare a servire nella Flotta"
"Sì capitano, è corretto, ma ho... ." Cesare fece una breve pausa per trovare la forza: "Ehm sì.. insomma.. ho cambiato idea."
Kevides non rimase particolarmente colpito dalla poca enfasi con cui Mouri aveva espresso l'ultima frase, ma lasciò al collega la possibilità di rimediare: "Sono contento che abbia cambiato idea, sulla Poseidon abbiamo bisogno di ufficiali esperti, anche se la sua permanenza a bordo non è una mia prerogativa.. spero che lei questo lo sappia.. Posso chiederle cosa le ha fatto cambiare idea?"
"Il Rubicone."
"Il Rubicone?" chiese di rimando il Capitano.
"E' un fiume che scorre sulla Terra ed era considerato il sacro confine..."
Mouri si accorse che stava straparlando, una cosa che gli succedeva ogni volta che era agitato. Chiuse seccamente il discorso ed iniziò da capo:
"Capitano come lei sa io sono sia uno scienziato che uno storico e... beh verosimilmente questa nave sarà schierata in prima linea contro la C.U.R.A. anche perché, forse, siamo stati gli unici a riuscire a sconfiggerli finora.. Sarà difficile, duro e pericoloso.. questa volta i nostri avversari sono i nostri stessi compagni. Siamo quasi di fronte ad una guerra civile. Questo è un evento storico fondamentale ed io voglio assistervi e tramandare alle prossime generazioni gli avvenimenti."
Kevides guardò a lungo l'ufficiale di fronte a lui, in attesa di qualcosa
Mouri ci mise un po' a capire il perché di quel silenzio, poi un barlume di determinazione si accese nel suo sguardo, ma, prima che potesse aprir bocca, vide il Capitano alzarsi dalla seda con un sorriso sghembo in volto.. l'Argeliano aggirò la scrivania e si mise davanti a Mouri scrutandolo profondamente.
"La USS Poseidon sarà in guerra, non le ordinerò mai di compiere azioni contro la sua natura, ma, se rimarrà a bordo, pretenderò da lei due volte tanto quanto lei possa pensare di riuscire ad offrire alla Flotta. Avrà le sue valvole di sfogo, non sono un Capitano intransigente su quanto succede fuori dal servizio attivo.. ma, quando sarà di turno, vorrò sempre il massimo, non mi importa se la sezione scientifica possa essere ritenuta di second'ordine rispetto alla missione di debellare la C.U.R.A... esigo standard elevati sempre e comunque.. è pronto a darmi quello che le sto chiedendo?"
Mouri non rispose, ma lo sguardo rimase determinato e fiero della scelta fatta in sala ologrammi.
Dopo un breve silenzio, il Capitano Kevides porse la mano a Mouri dicendo: "Benvenuto a bordo, Comandante.. vada a bersi una birra alla nostra salute!"

USS Poseidon NCC-83302
Bar di Prora
20 aprile 2399 - ore 20:25


"Sono contento che hai deciso di rimanere" esclamò Hair alzando un calice di viso in onore al collega
"Beh.. sì grazie" rispose timidamente di rimando Mouri.
"Allora.. cosa ti ha fatto cambiare idea?" domandò Asami, prendendolo sotto braccio, percependo le difficoltà relazionali del collega scientifico
Cesare rimase interdetto alcuni secondi per poi affermare con maggior sicurezza: "La Storia, quella con la esse maiuscola."
"Che storia?" domandò incuriosita la Consigliera.
"La nostra storia?" si intromise Hair con fare sornione
Mouri non rispose.. si limitò a sorseggiare vigliaccamente la birra che aveva di fronte.
Asami Hana intuì la mossa ed intervenne ridendo: "Prima o poi quella bevanda finirà e dovrai rispondere."
"Ma guardalo.. Beve come un ingegnere che sa di averla combinata grossa" esclamò Hair all'amico
Mouri posò il bicchiere ormai vuoto, sorrise al consigliere e all'ingegnere dicendo:
"La storia che succede in questo momento... beh.. è lungo da spiegare.."

USS Poseidon NCC-83302
Ufficio dell'Ufficiale Scientifico Capo
20 aprile 2399 - ore 23:55


Quella giornata gli aveva ridato la fiducia. Il colloquio col Capitano e poi la cena con i colleghi gli avevano dato una discreta sicurezza per il futuro.
Con quello spirito positivo decise che era ora di iniziare.
Prese carta e calamaio. Non sapeva ancora bene spiegarsi quella sua scelta, così arcaica, ma aveva provveduto a fare una riproduzione quasi maniacale dei manufatti artigianali che ora gli pareva di scrivere su autentici fogli di carta antichi, con una altrettanto antichissima penna ad inchiostro.
Stette a lungo a pensare come iniziare.. dopo vari tentativi, decise di optare per quello più semplice e diretto.. intinse la penna ed iniziò a scrivere:
"Quelli che vi narrerò sono gli avvenimenti intercorsi tra la Federazione dei Pianeti Uniti e l'organizzazione nota con il nome di C.U.R.A."