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USS NOVALIS - MISSIONE 13 RSS USS NOVALIS - Missione 13

13.01 "Di nuovo a casa"

di Coral Nimosit, Pubblicato il 04-04-2014

Pianeta Terra, San Francisco - Clinica Generale della Flotta stellare, stanza n. 274
02/12/2393 ore 8:41 - D.S. 70918.8


"Maledizione signori! Avete praticamente distrutto un vascello della Flotta, infranto interi capitoli di gran parte degli statuti federali, aggirato come la peste espliciti comandi dei vostri superiori, e infine rischiato le vostre vite e quelle di tutti i membri del vostro equipaggio con totale disprezzo del buon senso!"

L'ammiraglio Roscoe Millet era inviperito con i due ufficiali che aveva convocato. Tecnicamente era stato lui a dover andare da loro, visto che si trovavano ancora in convalescenza presso la sede centrale del Dipartimento Medico, ma la cosa aveva ben poca importanza.

"Ammetto che sia pesantemente danneggiata, ammiraglio, tuttavia..."
"Capitano Destro, sta forse mettendo in discussione la mia disamina della situazione?"
L'altro sbiancò, più di quanto già non fosse.
"No signore." Si affrettò a rettificare.
"Saggia decisione."
"E' una mia responsabilità, ammiraglio, il capitano Destro era momentaneamente impossibilitato a comandare la nave, ho dovuto prendere io alcune decisioni." Intervenne Nimosit abbastanza intimorito.

Il superiore si aggirava nervoso nella piccola stanza di ospedale. All'esterno, davanti all'entrata, due guardie della sicurezza impedivano a chiunque di oltrepassare la porta.

"Ho letto il giornale di bordo comandante, ho letto attentamente anche i vostri rapporti di fine missione. Ho ascoltato altri ufficiali ai vostri comandi." - Li fissò torvo entrambi, sui loro letti, passando lo sguardo da uno all'altro. - "Il fatto che abbiate portato a termine la missione che vi era stata affidata è un puro dettaglio scarsamente rilevante, per quanto mi riguarda. La vostra condotta è a dir poco sconcertante, sono certo che riempirà ore ed ore di lezione all'Accademia come esempio di cosa non fare al comando di una nave
stellare della Flotta. Tenuto conto di tutto questo, delle vostre...attenuanti generiche...del disastro che avete combinato, l'Ammiragliato ha deciso..."

Ci siamo, rifletté Nimosit. Questa è la volta buona che non vedrò mai più la plancia di una nave!

"...che verrete promossi entrambi."

"Cosa!?!?" Esclamarono all'unisono i due ufficiali, scambiandosi sguardi perplessi.
"La vostra reazione, signori, è esattamente identica a quella che ho avuto io quando mi è stata comunicata la notizia. Ma così è e così rimane. Da oggi, signor Destro, entrerà a far parte dell'Intelligence federale, dietro specifica richiesta di qualcuno che conosce bene.
Credo si ricordi di un certo Josef Khe'Loc! Attenderà di ricevere i nuovi ordini al momento non mi sono noti. Quanto a lei, signor Nimosit, benché questo sfidi qualsiasi legge della fisica, assumerà il grado di Comandante. Il destino della Washington è segnato. I nostri tecnici la stanno sottoponendo a severi test per capire se possa subire un pesante refit ed essere rimessa in gioco, ma, come credo, vista l'età e lo stato di servizio, potrà aspettarsi un meritato ed onorevole smantellamento. Detto questo Comandante, sarà assegnato come primo ufficiale ad una delle navi della Flotta che hanno fatto specifica richiesta. Questo avverrà, ovviamente, appena vi sarete del tutto ristabiliti."
"Mi perdoni ammiraglio, c'è forse la possibilità...." cercò di chiedere Nimosit.
"Se per caso si riferisce alla Novalis...la risposta è si." Fece il superiore avendo intuito esattamente dove l'altro volesse andare a parare.
"Grazie ammiraglio." Riuscì a dire Destro, imitato da Nimosit. L'altro li fissò senza dire una parola e, dopo poco, uscì dalla stanza a grandi falcate, mentre i due ufficiali continuarono a scambiarsi in silenzio sguardi increduli.

Appartamento del Comandante Jhonny Destro, San Francisco - SOL III
04/12/2393 ore 9:24 - D.S. 70924.3


Il cicalino terribile gli si conficcò nel cervello non volendo saperne di smettere.

"Mmmmmm..."

Di nuovo quel suono terribile.

"Maledetti Borg..."

Si mosse, rotolò, cadde dal letto. Questo riuscì per lo meno a svegliarlo un pò. Il cicalino continuò imperterrito e questo fece montare ancora di più il suo fastidio. In qualche modo riuscì a raggiungere la porta, avvolto nel lenzuolo voleva vedere bene in faccia chi avesse osato disturbarlo nel bel mezzo del sonno. Si ritrovò davanti una stanga alta quanto lui, capelli rossi fino alle spalle, occhi verdi come smeraldi.

"Ecco. Lo sapevo. Sono morto!" Riuscì a malapena a dire. L'imbarazzo di entrambi era evidente.
"Buongiorno Comandante, sono il guardiamarina Avràmova della Novalis il capitano Kuribayashi mi ha chiesto di accompagnarla sulla nave."
Dette uno sguardo all'abbigliamento dell'uomo.
"Quel figlio di..."
"Signore!"

L'uomo scacciò l'aria con una mano, si voltò e lasciò la donna da sola sulla soglia di casa. Lei, timidamente, lo seguì dentro. L'ufficiale più alto in grado si avviò caracollando verso il bagno, sempre seguito dalla donna.
"Se non le dispiace......" Fece lui.
"Devo assicurarmi che salga sulla nave entro..."

L'uomo la interruppe voltandosi di scatto il lenzuolo gli cadde di dosso facendolo rimanere completamente nudo con le mani sui fianchi.

"Molto bene guardiamarina, vorrei farmi una doccia e forse anche la barba, ma se non si fida sarà costretta ad entrare in bagno con me!"
La guardò con occhio di sfida. Lei non si scompose più di tanto, tenendo i suoi bellissimi occhi incollati su quelli del superiore, dando prova di resistere alla tentazione di abbassarli.
"Credo...che aspetterò qui fuori."
"Grazie. Sarò di nuovo da lei tra poco." Ed entrò.

Uscì dal bagno dopo poco più di quindici minuti, lavato e sbarbato trovò ad attenderlo la sua uniforme. La indossò, grato di non dover scorrazzare per casa nudo come un verme sotto gli occhi di un sottoposto.

"Questa non è casa sua?" Chiese la ragazza guardandosi in giro.
"Naaa. Un amico di vecchia data mi consente di utilizzarla quando sono in zona." - Diede uno sguardo alla confusione che regnava sovrana nell'appartamento. - "Dovrò mandare qualcuno a fare le pulizie, altrimenti Jhonny potrebbe deferirmi alla corte marziale!"
"Se il suo amico avesse bisogno di qualche testimone a suo sfavore, potrà contare su di me!" Disse lei voltandogli le spalle e andando verso la porta.
"Carina!" - Fini di vestirsi e di prendere i suoi pochi effetti personali. - "Sono pronto, andiamo! Ha una navetta immagino."
"Certo."
"Bene, piloterò io." Si mosse oltrepassando la donna e dirigendosi a passo deciso verso la porta.
"Non posso permetterglielo, signore." Fece lei, immobile. Nimosit si bloccò all'istante, voltandosi sconcertato.
"In che senso...non posso permetterglielo...signore? Osa mettere in dubbio gli ordini di un suo diretto superiore, guardiamarina?"
"No comandante, è proprio perché devo ottemperare a ordini precisi di un superiore che non posso consentirle di pilotare la navetta."
L'uomo era esterrefatto, se ne stava lì con le mani sui fianchi e la bocca aperta, decisamente impreparato alla piega che avevano preso gli eventi. La cosa aveva del surreale.
"Come scusi?"
"Il capitano Kuribayashi è stato molto esplicito in questo. Ha chiesto a me di venirla a prendere e di portarla sulla Novalis, pilotando personalmente." Lui si mosse lentamente avvicinandosi alla donna, finendole difronte a pochi centimetri dal volto, con aria evidente di sfida.
"Vuol farmi credere che il capitano le ha ordinato di impedirmi di fare ciò che saprei fare ad occhi bendati, a mani legati, sbronzo ed appeso a testa in giù, per stare ad osservare una novellina nel vano tentativo di evitare di farci uccidere entrambi?"

Silenzio.

"Il capitano aveva previsto la sua...reazione, signore. Ha detto anche che i primi tempi sarebbero stati i più difficili per lei, poiché avrebbe dovuto imparare a lasciare fare ad altri quello che prima faceva di persona..."
"Ma tu senti!! Il vecchio 'nippo' ha preso pure lezioni di psicologia durante la mia assenza..." Ribattè Nimosit per nulla convinto. Nello stesso istante il comunicatore personale del giovane ufficiale si attivò.

=/\= Kuribayashi ad Avràmova. =/\=
"La ascolto capitano."
=/\= E' riuscita a rintracciare il comandante Nimosit? =/\=
"E' proprio qui difronte a me signore." - Il primo ufficiale alzò un dito ed aprì bocca nel tentativo di intromettersi nella comunicazione.
Invano. - "Non vede l'ora di essere di nuovo a bordo della Novalis."
=/\= Ah, molto bene. Problemi per quanto riguarda...? =/\=
"Nessuno signore." - Si affrettò a ribattere lei. - "Il comandante Nimosit ha accettato di buon grado ogni suo ordine."
Il primo ufficiale, ancora col dito per aria e la bocca aperta, rimase ad ascoltare lo scambio, del tutto allibito.
=/\= Ottimo, ottimo. Vi aspettiamo quanto prima. Kuribayashi chiudo. =/\=
"Ok guardiamarina, sembra che non abbia scampo... a lei l'onore."
Fece alla fine lui, sconsolato.
"Grazie." Rispose la donna con piglio deciso, precedendolo verso la porta.