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Missione 00






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della UTS NORN,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della UTS NORN, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2024



www.starfleetitaly.it | UTS NORN








Equipaggio

Archeologo Capo Comandante Jair Kaleb

Capitano Capitano Shorek Figlio di Skalt e T'Dok

Capo Operazioni Tenente Comandante Xandria Elisabeth Crowe

Capo Sicurezza Tenente Zid Gray

Consigliere Tenente Erik Brain

Comandante
Jair Kaleb
Archeologo Capo

Capitano
Shorek Figlio di Skalt e T'Dok
Capitano

Tenente Comandante
Xandria Elisabeth Crowe
Capo Operazioni

Tenente
Zid Gray
Capo Sicurezza

Tenente
Erik Brain
Consigliere

Ingegnere Capo Comandante Josef Alexievic T'vor

Ufficiale Comunicazioni Tenente Norman Tod

Ufficiale Logistico Tenente Matthew Bryde

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Derkin Soros Kai

Ufficiale Storico Comandante Najiro Okuda

Comandante
Josef Alexievic T'vor
Ingegnere Capo

Tenente
Norman Tod
Ufficiale Comunicazioni

Tenente
Matthew Bryde
Ufficiale Logistico

Tenente Comandante
Derkin Soros Kai
Ufficiale Scientifico Capo

Comandante
Najiro Okuda
Ufficiale Storico


UTS NORN

Autori

Archeologo Capo
Jair Kaleb
Q Continuum

Capitano
Shorek Figlio di Skalt e T'Dok
Emanuele Oriano

Capo Operazioni
Xandria Elisabeth Crowe
Q Continuum

Capo Sicurezza
Zid Gray
Enrico Malvasi

Consigliere
Erik Brain
Q Continuum

Ingegnere Capo
Josef Alexievic T'vor
Q Continuum

Ufficiale Comunicazioni
Norman Tod
Q Continuum

Ufficiale Logistico
Matthew Bryde
Q Continuum

Ufficiale Scientifico Capo
Derkin Soros Kai
Lucio Pierobon

Ufficiale Storico
Najiro Okuda
Pietro Sufritti






Sommario


Sinossi
00.01 - E via che si va!
00.02 - Imbarco Crowe
00.03 - L'imbarco di T'Vor
00.04 - Imbarco Eric Brain
00.05 - Imbarco Derkin Kai
00.06 - Imbarco Liekki Flames
00.07 - Imbarco Najiro Okuda
00.08 - Imbarco archeologo Jair Kaleb
00.09 - Imbarco Ufficiale logistico Mattew Bryde
00.10 - Imbarco addetto comunicazioni Norman Tod
00.11 - Imbarco Tenente Comandante Jack Tanner

Sinossi

Spazio, ultima frontiera. Ora, il tempo diventa il nostro nuovo orizzonte. La USS Norn si avventura in un viaggio senza precedenti, navigando tra le correnti temporali. Preparatevi a scoprire segreti nascosti nelle pieghe del continuum spazio-temporale, dove il passato, il presente e il futuro si intrecciano in un labirinto di possibilità infinite.



00.01 - E via che si va!

Autore: Capitano Shorek Figlio di Skalt e T'Dok

Città di Torfesh, continente Palkh, Andoria
DT 27-03-2381 - DS: 58235.6

L'ufficiale, un andoriano grande e grosso, flettè le antenne in direzione dell'Anziano che gli stava di fronte, nell'antico gesto di rispettosa attenzione dovuto ai capiclan. L'Anziano rispose con una flessione quasi impercettibile, poi chiese, con voce forte nonostante l'età avanzata:
"Dimmi il tuo nome."
"Wrath."
"Sarai ricordato, Wrath del clan Derak."
"Il clan avrà motivo di ricordarmi."
L'Anziano si girò e rientrò nell'edificio.
Wrath raccolse da terra la sacca con gli effetti personali, sospirò, poi si incamminò in direzione della stazione di trasferimento.*Sarai ricordato* pensò. Le vecchie formule erano state pensate quando i Derak battevano i sentieri delle montagne a caccia dei Chelak, e il sangue dei figli dei clan macchiava la neve fresca. Ricordare significava vendicare, e poter dire al Chelak sconfitto il nome del Derak per cui lo si era sconfitto. Era quattro secoli fa, si disse siamo un unico popolo ora, e i Derak e i Chelak combattono fianco a fianco i nemici della Federazione... però c'è ancora della poesia nella domanda rituale.

Betazed - Accademia flotta stellare.
17/05/2381 - ore 08:34 -DS:58373.33

L'Accademia Militare Federale, pur essendo solo una sede secondaria rispetto all'imponente campus di San Francisco sulla Terra, costituiva comunque una delle destinazioni più frequenti, col suo via vai di cadetti e ufficiali. Wrath scese dalla piattaforma in mezzo a una piccola folla di uniformi della Flotta Stellare, diede appena un'occhiata al tabellone della mappa, che tante volte aveva studiato da cadetto, e si diresse con passo sicuro verso la Sala Rapporto Ufficiali 3, fermandosi solo per il tempo necessario ad affidare la sacca a un armadietto a combinazione.
Al suo ingresso alcuni presenti voltarono lo sguardo nella sua direzione interrompendo le loro conversazioni, dal canto suo fece scorrere lo sguardo attorno a se "L'unico andoriano" mormorò a voce bassa mentre si incamminava all'interno della sala corrugando le labbra pensieroso.
La sala era attrezzata con una ventina di poltroncine, ma nessun oloambiente era attivo, e le nude pareti grigie davano l'idea di una prigione. Wrath si presentò, un po' rigidamente, agli altri ufficiali presenti, fece scorrere lo sguardo sui presenti per poi andarsi a sedere ad una delle poltroncine più defilate, apparentemente distratto, ma mantenendo sotto controllo tutti i presenti con le sensibili antenne:
C'era un umano con la carnagione tendente al giallognolo, apparentemente di età avanzata, con i gradi da comandante, che ascoltava in silenzio la conversazione in tono sommesso tra un trill assai più giovane, un'umana dai capelli lunghi e un altro umano. Il gruppo indossava uniformi blu, ed era probabilmente la sezione medico/scientifica della nave. Le casacche gialle stavano raggruppate, ma non parlavano: quasi senza eccezione si trattava di umani. L'eccezione era costituita da un gigantesco vulcaniano... forse un sanguemisto, ma sempre inconfondibile a causa delle orecchie.
L'unico altro ufficiale in uniforme rossa era anch'egli umano, tenente comandante, come Wrath, e stava ridendo in compagnia di un... umano? Betazoide? Sul momento non si capiva. Comunque poteva essere il medico, o il consigliere: portava un uniforme blu, e aveva un atteggiamento decisamente rilassato.
L'ufficiale di pelle gialla si drizzò a sedere, e quasi nello stesso istante la porta si aprì, lasciando passare una comandante dai lunghi capelli viola e un capitano vulcaniano.
"Signori, at-tenti!" ordinò il vecchio umano.
Tutti si alzarono ponendosi in posizione formale a quell'ordine.
Il capitano fece alcuni passi portandosi di fronte al gruppo.
"Riposo, signori. Io sono il capitano Shorek, ufficiale in comando della USS Norn, l'ultima nata tra le navi della Flotta. Normalmente vi avrei ricevuti uno alla volta a bordo della nostra nuova nave. Il comando ha però chiesto che questa volta seguissimo una procedura diversa. Signori sull'attenti! L'ammiraglio Aubrey, comandante dell'Accademia di Betazed."
Le ultime parole si confusero col sibilo della porta che si apriva per far passare il corpulento ammiraglio.
"Signori riposo, riposo, sedetevi pure." sorrise l'uomo portandosi accanto al capitano osservando il gruppo. "Non fatevi impressionare da tutta questa ferramenta sul colletto: non fatevi ammazzare, e prima o poi anche voi finirete a pilotare una scrivania." sorride per poi farsi serio osservandoli "Ho voluto incontrarvi tutti insieme per vedere di persona il gruppo che l'ammiraglio di flotta Nogumi e io abbiamo selezionato con tanta cura. Vi renderete conto in seguito di quanto importante sia l'affiatamento tra di voi: nelle vostre mani viene oggi messa la più nuova tra le navi della Flotta. Disporrete di quanto di meglio la tecnologia contemporanea è riuscita a infilare nello scafo di un'astronave ma il nostro meglio, ahimè, è al tempo stesso il nostro peggio, perché il potenziale distruttivo che trova posto in uno scafo, nemmeno enorme, è tale da far vacillare l'immaginazione."
"Il vecchio Culodipietra sta diventando pacifista" mormorò sottovoce il trill, strappando un minuscolo sorriso all'orientale.
L'ammiraglio riprese: "I civili pensano che, con la fine della guerra contro il Dominio e l'avvio della campagna di ricostruzione di Cardassia, sia finalmente giunta l'era della pace nel nostro quadrante. Speriamo tutti che abbiano ragione, ma il nostro mestiere, purtroppo, è quello di prepararci per l'altra ipotesi: che si sbaglino, e che tocchi nuovamente alla Flotta garantire il benessere, e, a volte, la vita stessa, di quasi mille miliardi di esseri senzienti. Chi può dire se, quando, e da che parte giungerà il prossimo attacco? Noi possiamo solo dire: eccoci, siamo qua! Pronti a fare il nostro dovere in pace come in guerra, pronti ad andare dove nessuno è mai andato prima. Credetemi: voi stessi, senza dubbio, aprirete nuove strade. Ora inizierete a familiarizzare con la nave, a studiarne i sistemi e le capacità conto di rivedervi assai presto, prima che partiate per la crociera inaugurale per adesso, sono felice di avervi conosciuti. Buona fortuna."
L'ammiraglio uscì, salutato dalla posa formale dei presenti, e il capitano riprese la parola, leggendo da un PADD.
"Allora, signori,sono certo che sarete ansiosi di saperne di più sulla vostra nuova assegnazione. Forse alcuni di voi già si conoscevano, ma in ogni caso, farò un veloce appello, poi procederemo all'imbarco. La Sala Teletrasporto di quest'ala è stata già avvisata di tenersi libera per noi."
"Scusi, capitano," interloquì il vulcaniano dei servizi tecnici. "Mi pare una procedura molto" sottolineando l'ultima parola "come dire.....inconsueta."
"Molto, comandante. Ma non dubiti, tutto diverrà chiaro non appena saremo a bordo. Altre domande?" Nessuno risposte mantenendo lo sguardo sul superiore.
"Molto bene, allora procediamo. L'Ufficiale Esecutivo sarà la Comandante Liekki Flames, di Delta IV."
Quando la donna dalla chioma violetta scosse il capo in un veloce cenno di saluto, di sicuro sollevò alcune domande tra i presenti: una deltana coi capelli non era certo una vista di tutti i giorni. Wrath flettè le antenne, il grosso vulcaniano alzò un sopracciglio, e il trill si sporse in avanti sulla sedia, scrutandola intensamente, come sforzandosi di richiamare un vago ricordo.
"Il Comandante Najiro Okuda e il Comandante Jair Kaleb, entrambi di Terra ed entrambi dei servizi scientifici, avranno ruoli particolari che verranno meglio illustrati in seguito."
L'orientale piegò contegnosamente la testa, poi tornò a fissare il capitano, mentre l'altro, un umano dalla carnagione olivastra, sorrise un po' meccanicamente."La sezione tecnica della nave sarà affidata al Comandante Josef Alexeievic T'Vor, di Vulcano, che fungerà da Ingegnere Capo." La montagna in uniforme gialla rimase assolutamente impassibile."Primo Ufficiale Scientifico sarà il Tenente Comandante Derkin Kai, di Trill." L'interessato si alzò, accennò distrattamente un mezzo inchino, poi si avvicinò alla Flames, mormorandole qualcosa sottovoce. Lei annuì, poi portò un dito alle labbra nell'universale invito al silenzio.
"La Tenente Comandante Xandria Elizabeth Crowe, terrestre di Vulcano, svolgerà le mansioni di Capo Operazioni."
La donna mosse appena una mano, in un gesto che poteva voler dire tanto "sono qui" quanto "lasciamo stare".
"La posizione di Ufficiale Tattico sarà occupata dal Tenente Comandante Wrath, del clan Derak, di Andoria, e quella di Responsabile della Sicurezza dal Tenente Comandante Jack Tanner, di Terra."
Le due giacche rosse si squadrarono per un attimo, come soppesandosi. Pareva quasi che si fossero scambiati i ruoli per errore: l'umano era di statura media e corporatura asciutta, l'andoriano era alto quasi quanto il gigantesco ingegnere e massiccio in proporzione, e doveva essere un avversario temibile in un corpo a corpo.
"La nostra sezione medica sarà comandata dalla Tenente Comandante Rebecca Schwarzwald, di Nevasa."
La dottoressa era un'umana smilza di statura media e dai capelli castani lunghi, dallo sguardo penetrante ma dolce.
"Poi abbiamo il Tenente Erik Brain, consigliere il Tenente Norman Tod, addetto alle comunicazioni il Tenente Matthew Bryde, aggregato alla Sezione Tecnica e il Tenente Boniface Drater, navigatore."
Uno alla volta, ciascuno dei quattro si fece riconoscere, chi in modo evidente, chi con un gesto appena accennato."Bene signori credo di aver menzionato tutti. Non resta altro da fare che procedere all'imbarco. Da quella parte." facendo strada fuori dalla sala diretti alla sala teletrasporto.

USS Norn - Plancia
17/05/2381 - ore 09:06 - DS:58373.39

"Signori, vi prego, devo chiedervi di rimandare a dopo ogni domanda e ogni considerazione."
Il capitano Shorek riuscì, con qualche difficoltà, a zittire il vociare degli ufficiali in plancia, suscitato dalla vista di pannelli familiari eppure diversi, con indicazioni che lasciavano perplessi o facevano accapponare la pelle.
"Il ponte non è spazioso come quello delle grandi unità da battaglia o delle navi esploratrici di lunga autonomia, e prima di ogni altra cosa devo nuovamente cedere la parola a due ospiti. Signori AT-TENTI! Ammiraglio in plancia"
Il familiare effetto del trasferitore svanì ben presto, per lasciare il posto a due figure conosciute a tutti i presenti.
"Sono l'Ammiraglio di Flotta Raistlin, capitano Shorek." Disse il primo, un vulcaniano il cui volto aveva acquisito notorietà universale fin dalla guerra contro il Dominio. "Chiedo il permesso di salire a bordo, per me e per la Presidente della Federazione dei Pianeti Uniti, la senatrice Valentina Suffritti."
Shorek sciolse il saluto portando le mani ad unirsi dietro la schiena "Permesso accordato signore. Benvenuto sulla Norn"
Nell'attonito silenzio degli uomini e delle donne della Norn, le massime autorità militare e civile della FPU si portarono a fianco del capitano.
L'ammiraglio fece spaziare lo sguardo sui presenti in plancia tutti in posa formale poi esordì osservandoli "Equipaggio della Norn, è giunto il momento di rivelarvi il segreto meglio custodito della storia della Federazione" mantenendo impassibile il volto vulcaniano ma sottolineando bene ogni parola. "Questa nave è il frutto del lavoro delle più brillanti menti scientifiche e ingegneristiche di decine di pianeti, e della caparbietà di un uomo, che ha voluto questo progetto con tanta forza da riuscire a convincermi a cambiare una decisione che avevo preso molti anni fa. Questa che oggi vi viene affidata è una nave capace non solo di muoversi attraverso lo spazio, ma anche attraverso il tempo. In questo stesso momento, il computer centrale della nave sta ricevendo gli ordini di trasferimento: siete tutti, da questo istante, in forza all'Ufficio Federale Indagini Temporali della Flotta. La vostra missione è una missione soprattutto scientifica, ma sappiamo bene come in passato nemici vecchi e nuovi abbiano tentato di alterare la storia stessa della Federazione, e quanto fortunosamente si sia riusciti a frustrare i loro piani. Può darsi perfino che non sempre siamo riusciti a batterli, e che quella che noi consideriamo 'storia' sia solo il risultato di una o più manipolazioni. Da oggi abbiamo uno strumento in più per cercare di non agire a casaccio: questo strumento siete voi. Siete la singola nave più importante dell'universo... dovete sapere, in ogni momento, che ogni risorsa della Federazione, ogni uomo e mezzo della Flotta, vi spalleggiano. Il vostro è un compito che è semplicemente impossibile sopravvalutare. Siete stati scelti, uno per uno, da due dei miei collaboratori più fidati: l'ex comandante dell'ufficio personale, ammiraglio di flotta Nogumi, e l'attuale comandante dell'ufficio temporale, ammiraglio Aubrey. Entrambi mi hanno garantito che se esiste un equipaggio che può reggere la responsabilità immensa costituita da questa nave, questo equipaggio siete voi. Confido che confermerete tale giudizio. Buon lavoro."
La senatrice rimase ad ascoltare il discorso del vulcaniano per poi sorridere tranquillamente "Non sono un militare, signore e signori, ma mi trovo a governare la collettività dei popoli senzienti della Federazione, in anni tra i più cruciali della nostra storia." iniziò la Presidente Suffritti "Una storia che mi piace concepire come una trama intessuta dei fili multicolori delle nostre genti, che creano un arazzo di incomparabile bellezza, che nessun colore da solo potrebbe mai sperare di disegnare. Una storia che è riuscita a sublimare orrori e vergogne, a trascendere le piccinerie e le paure insomma, a divenire un tutto che è maggiore, molto maggiore, della somma delle sue parti. Nel bene e nel male, questa storia ci appartiene, appartiene a ciascuno di noi singolarmente e a tutti collettivamente. Eppure più volte abbiamo rischiato di esserne espropriati, per mano di entità ostili o per mero capriccio del caso. Possiamo fare poco per tentare di contrastare questi rischi, allo stato attuale delle nostre conoscenze ma quel poco può fare la differenza tra la nostra quotidiana aspirazione a migliorarci e un destino peggiore della morte: non essere mai esistiti. La missione della Flotta Stellare raggiunge il suo punto più alto con voi, che oggi diventate il moderno equivalente del nostro lontano antenato che per primo varcò un fiume a nuoto, si staccò dal suolo su un pallone pieno di aria calda, o mise piede su un mondo diverso da quello in cui era nato. Voi non sarete solo gli studiosi e, se occorresse, i difensori della nostra storia voi sarete anche, voi sarete soprattutto, fra coloro che fanno la storia. Ho voluto incontrarvi perché non so se fra un secolo qualcuno ricorderà ancora il mio nome ma sono certa che fra un secolo il nome della vostra nave sarà scritto nei libri di storia."
La Presidente si fece consegnare dall'ammiraglio Raistlin una lastra metallica scintillante.
"Ho fatto preparare la placca di dedica per la vostra nave, che ho l'onore di consegnare al vostro capitano. Riporta un verso di un autore terrestre nato circa sette secoli fa:
O, for an engine, to keep back all clocks, Or make the sun forget his motion! il vostro comandante vi ha augurato buon lavoro. Io sono certa che farete un buon lavoro, per cui vi auguro invece buona fortuna."
Accompagnati dal silenzio reverenziale di tutti, l'Ammiraglio e la Presidente si portarono nuovamente nella zona del ponte dove erano apparsi. L'ammiraglio Raistlin toccò il commbadge, poi mormorò "Sovereign, due da trasportare. Energia."
L'ufficiale più vicino, il Tenente Bryde, avrebbe giurato di aver visto Raistlin strizzare l'occhio a qualcuno in sala un istante prima di smaterializzarsi. Quando si girò, però, vide solo le facce ancora impietrite dei colleghi e dei superiori. Un istante dopo, tutti iniziarono a parlare simultaneamente.


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00.02 - Imbarco Crowe

Autore: Tenente Comandante Xandria Elisabeth Crowe

- Flashback -
Sol III - Egitto (Piana di Giza)
27/03/2381 - ore 13:13 - DS 58234.22

Xandria esaminò attentamente il reperto e tenendolo delicatamente tra le mani, cominciando a liberarlo dalla polvere millenaria che lo ricopriva.
"Il Professor Rashid sarà più che soddisfatto! Questa è senza dubbio la prova che la tomba della regina Nefertiti non si trova ,come tutti credono, in qualche punto della piana di Giza, ma al contrario è situata ad Akhetaton, proprio come lui da anni va sostenendo!"
Facendo tra sé e sé queste considerazioni la donna si alzò con fatica, dopo essere rimasta a lungo in ginocchio per esaminare palmo a palmo il terreno circostante. Il suo sguardo spaziò intorno, le grandi piramidi di Giza si stagliavano di fronte a lei in un cielo di un terso azzurro, mentre la grande Sfinge sembrava fissarla dall'alto.
Sempre tenendo con cura in una mano il prezioso reperto, Xandria si avviò velocemente verso la tenda in cui si raccoglievano temporaneamente i reperti, del tutto inconsapevole degli intensi sguardi dei giovani studenti dell'Università del Cairo che, impegnati negli scavi, seguivano la sua figura slanciata .
All'interno della grande tenda T'Lan archeologo di Vulcano era impegnato a catalogare i vari pezzi ,quando all'improvviso vide Xandria precipitarsi eccitata verso di lui.
"Amico mio,guarda e dimmi cosa ne pensi!" disse la donna ,tendendogli il grande medaglione che aveva appena trovato.
T'Lan corrugò la fronte,mentre esaminava i geroglifici che ricoprivano il reperto e questo fu l'unico segno di una qualche emozione che il serio volto del vulcaniano diede segno di mostrare.
Xandria impazientemente lo incalzò "Allora?"
L'uomo alzò i suoi intensi occhi neri sulla donna ,che tesa attendeva il suo responso e disse "Credo che la mia opinione coincida esattamente con la tua,ma..."
Xandria sorrise con evidente sollievo ,cercando d'interrompere il vulcaniano,che con un tono di voce lievemente più alto continuò "...ma se così non fosse stato,sono certo che ti saresti comunque precipitata ad Akhetaton alla ricerca della tomba della grande Nefertiti!"
Xandria ,rimase un attima interdetta ,il suo vecchio amico d'infanzia la conosceva fin troppo bene e sapeva che nulla l'aveva mai potuta fermare ,se era convinta di essere nel giusto, nemmeno il parere di uno dei più eminenti archeologi della Federazione. Sorrise poi osservando il vulcaniano "Non commetterei mai l'errore di sottovalutare la tua opinione,ma mi rimangono altri quindici giorni di licenza e per la verità avevo già in programma di fare un giretto a Tell El-Amarna !"
T'Lan scosse la testa e poi disse "Sei un'umana incorreggibile ed illogica" Xandria si strinse nelle spalle annuendo "Hai perfettamente ragione,ma tu del resto compensi bene i miei difetti con la tua logica stringente, ma se ricordo bene non disprezzavi tanto la mia incoscienza umana quando eravamo bambini! Ricordo almeno un'occasione in cui ti è stata utile o no?"
Il vulcaniano la osservò alzando un sopracciglio "Ti è sempre piaciuto ricordare momenti imbarazzanti, per poi poterci speculare sopra! Come io ti sopporti ancora è un mistero della logica!"
Xandria sorrise all'amico di sempre,riflettendo che erano proprio quei loro battibecchi a mancarle di più quando si trovava nello spazio ed era certa ,anche se T'Lan non l'avrebbe mai ammesso,che era lo stesso anche per lui.
"Invece di stare qui a discutere con me dovresti chiamare Rashid per informarlo della scoperta"disse Xandria ,mentre gli indicava con un gesto della mano il terminale.
Il vulcaniano scosse la testa e si diresse verso l'apparecchio ,che però non diede segno di voler funzionare "Sei una esperta di sistemi elettronici no?" disse ,invitandola tacitamente a risolvere il problema.
Xandria esaminò l'apparecchio e poi disse "Qui è tutto in ordine,non capisco...Ah,ma certo, che idiota sono!Le macchie solari..." T'Lan guardò interrogativamente l'amica "Le macchie solari?"
La donna annuì osservandolo "In questa settimana era prevista una intensa attività solare, che probabilmente sta disturbando le telecomunicazioni" Xandria alzò le spalle con filosofia "Purtroppo non possiamo metterci contro una stella. Posso però potrei ricorrere ad un antico sistema di comunicazione terrestre!"
T'Lan osservò la donna con fare curioso "Un antico sistema ?"
"Sì, i segnali di fumo!" Xandria si sforzò a fondo, ma non potè fare a meno di ridere al vedere il vulcaniano ,che la fissava tutto serietà e logica.
"Accidenti,ma voi vulcaniani non vi rilassate proprio mai? Ma poi perchè finisco sempre per pormi di questi interrogativi!" disse Xandria divertita.
T'Lan rispose ,e la sua voce fu prontamente accompagnata da quella della donna "Perchè sei una umana illogica e irrazionale!"
In quel momento un forte vento si abbattè sulla tenda accompagnato da un rumore estremamente famigliare per Xandria ,che prontamente si diresse seguita da T'Lan appena fuori dall'ingresso. Una navetta federale stava atterrando poco distante, lasciandone scendere subito dopo un giovane guardiamarina, che si diresse verso di loro ponendosi sugli attenti "Tenente Comandante Xandria Elisabeth Crowe?"
Xandrià annuì facendo cenno all'uomo di passare al riposo "Sì sono io guardiamarina." rispose la donna alquanto stupita da quell'improvvisa apparizione.
"Ho l'ordine di accompagnarla dall'Ammiraglio Chegwidden, al quale deve presentarsi immediatamente."
"Addio licenza!" Sospirò Xandria che poi si girò verso T'Lan e gli disse "Mi terrai al corrente delle novità per quanto riguarda Nefertiti?"
L'amico annuì e disse "Sai che lo farò! Stai attenta la fuori!" Xandria sorrise "Lunga vita e prosperità amico mio!"
"Lunga vita e prosperità Xandria" rispose T'Lan di rimando, osservando poi l'amica che saliva sulla navetta.

- Flashback -
Sol III - Comando di Flotta
Ufficio dell'Ammiraglio Russell Chegwidden
27/03/2381 - ore 15:28 - DS 58234.48

"Xandria ,bambina mia ,sono felice di vederti!" disse il vecchio ammiraglio, abbracciando quella che per lui era quasi come una figlia.
Xandria rispose all'abbraccio dicendo "La patata deve essere davvero bollente da farmi precipitare qui così senza darmi neanche il tempo di indossare l'uniforme."
L'ammiraglio sorrise "La patata, per dirlo con parole tue non solo brucia, ma è rovente, anche se conoscendo la tua passione per storia ed archeologia sono certo che troverai il suo calore di tuo gradimento"
Xandria corrugò la fronte, mentre una forte curiosità si impadroniva di lei ,ma prima che potesse avanzare qualsiasi interrogativo Chegwidden continuò "Devi presentarti alla base federale di Betazed dove sarai assegnata come Capo Operazioni ad una nave di nuova concezione e bada... questo è tutto quello che posso dirti! Si tratta di un incarico coperto dal seclar più elevato."
Xandria sfoggiò allora tutta al sua abilità diplomatica, appresa da un grande insegnante, suo padre, ambasciatore federale su Vulcano "Zio Russell, ti prego,in fondo quando arriverò su Betazed mi informeranno comunque, quindi perché farmi soffrire fino al mio arrivo alla base."
Chegwidden sorrise appoggiandosi allo schienale della poltroncina osservandola "E' del tutto inutile che tu faccia sfoggio con me delle tue ben note moine, anche perchè io non ne so più di te, ma se anche così fosse dovrei comunque obbedire agli ordini." Chegwidden sorrise tra sé mentre scrutava la donna.
Xandria era seduta di fronte a lui, i lunghi capelli di un caldo castano scendevano ribelli lungo le spalle e i grandi occhi verdi brillavano di curiosità ed eccitazione.
"Zio Russell..." Xandria scosse la testa "Non me lo dirai vero?" Sospirando la donna si appoggiò allo schienale della poltroncina ormai sconsolata.
L'ammiraglio la incalzò "L'attesa sarà compensata dalla soddisfazione che trarrai da questo nuovo incarico,che credo sia esattamente su misura per te"
Xandria sapeva che l'ammiraglio non le avrebbe detto di più, lo conosceva troppo bene, e si rendeva perfettamente conto di non poter avere ulteriori informazioni. Aveva ereditato dal padre l'abilità di valutare esattamente la persona che aveva di fronte, e ora sapeva di avere perso in partenza.
"Quando devo partire?" disse Xandria portando lo sguardo sull'uomo davanti a sé.
"Immediatamente! Abbiamo trattenuto la Hornet ,che va in missione non lontano da Betazed, e che quindi farà una breve deviazione di rotta per permetterti di raggiungere la tua destinazione."
Xandria sospirò "Insomma ,anche stavolta non ho il tempo di indossare l'uniforme?"
"Sì,è più o meno così." rispose Chegwidden.

- Flashback -
Betazed - Accademia Militare Federale
17/05/2381 - ore 08:29 - DS:58373.32

Xandria scese dal teletrasporto, mentre l'ufficiale addetto la informava che era attesa nella Sala Rapporto Ufficiali 3, e poi si diresse alla sua destinazione con una certa impazienza. In quei tre giorni di viaggio non aveva fatto altro che tormentarsi sul suo nuovo incarico, sulla misteriosa nave di nuova concezione e per quanto si fosse scervellata non vedeva che attinenza potesse avere una nave stellare con la storia e l'archeologia!
Nel grande corridoio c'era un via vai di gente di ogni razza,ad un tratto Xandria si bloccò all'improvviso, rischiando di essere investita da un giovane cadetto, che si affrettò a scusarsi per l'incidente, ma Xandria quasi non lo udì mentre un'idea pazzesca, quasi irreale la fulminava, togliendole il respiro "E' mai possibile, che ci siano riusciti? No,la mia fantasia mi sta giocando brutti scherzi! Eppure teoricamente sarebbe possibile! D'altra parte quale altro collegamento potrebbe esserci tra un'astronave e la storia!Solo uno:il tempo!"
Xandria riprese a muoversi come in trans, rischiando di superare la Sala Rapporto 3 senza accorgersene.

USS Norn - Plancia
17/05/2381 - ore 09:18 - DS 58373.41

Non appena l'Ammiraglio Raistlin e la Presidente federale abbandonarono la Norn, gli ufficiali presenti iniziarono a parlare contemporaneamente, tutti tranne uno.
Xandria infatti era rimasta immobile, mentre vedeva realizzato un sogno, che fin dall'infanzia e poi oltre, la sua mente fervida d'immaginazione aveva custodito gelosamente nel suo intimo.
Nel frattempo il Capitano Shorek tentava di fare del suo meglio per rispondere a quella marea di domande "Signori, un attimo di silenzio prego!Prima di trasformare la plancia in una baraonda infernale, devo informarvi che il computer centrale, che noi chiamiamo familiarmente Yggdrasil, è stato programmato per rispondere ad ogni interrogativo anche in base ai vostri campi di specializzazione, per cui consiglio che ognuno raggiunga il proprio alloggio e consulti i dati a propria disposizione, per poi cominciare a familiarizzare con la nave. Diamoci appuntamento, diciamo tra sei ore, nella Sala Tattica."
Xandria si diresse verso il turboascensore imitata da molti dei presenti.
"Computer dov'è l'alloggio del Tenente Comandante Xandria E. Crowe?" domandò.
=^=L'alloggio richiesto è situato sul ponte due. Le sarei grato se si rivolgesse a me come Yggdrasil.=^= La voce del computer centrale si diffuse nell'abitacolo, una voce intensa e maschile.
"Yggdrasil?" la domanda fu posta da un uomo molto alto e massiccio, occhi e capelli neri, con i gradi di comandante.
"Questo è il mio termine d'identità!" rispose ancora la voce.
Xandria sorrise e rifletté "Un computer centrale con una identità e, a quanto pare, una precisa personalità! Qui c'è lo zampino della tecnologia dei binari!"
Il comandante T'Vor corrugò la fronte quasi irritato ,facendo le medesime considerazioni di Xandria, non piacevolmente stupito come il Capo Operazioni, ma esattamente il contrario " Yggdrasil!" grugnì "Dimmi dov'è il mio alloggio sono il Comandante Josef Alexievic T'Vor"
=^=Sempre sul ponte due=^= rispose imperturbabile il computer.
L'uomo sempre più irritato "Dobbiamo desumere che tutti gli alloggi degli ufficiali superiori sono su quel ponte?"
=^= Desumete esattamente comandante=^= rispose Yggdrasil.
Una lieve risatina attirò l'attenzione di Xandria e di T'vor su di una donna dai lunghi capelli bianchi, il Consigliere Erika Brain. "Sembra che qualcosa la diverta consigliere!" osservò l'uomo.
Erika sempre sorridendo rispose "Sì lei Comandante! Deve perdonarmi, ma è davvero insolito per me percepire delle emozioni in un vulcaniano!"
T'Vor rimase un attimo in silenzio e poi rispose "Io sono vulcaniano solo per metà e la mia educazione non è stata improntata sulla pura logica. =^=
L'empatia della donna lo metteva alquanto a disagio e l'abitacolo del turbolift gli sembrava improvvisamente fin troppo stretto. Fortunatamente le porte automatiche si aprirono prontamente sul ponte due, lasciandone uscire i tre occupanti, che consultarono nuovamente Yggdrasil per conoscere le posizioni dei loro alloggi.
Il comandante T'Vor scoprì con sollievo che il suo alloggio era alquanto distante da quello del Consigliere di bordo e vi si diresse frettolosamente, abbandonando la compagnia delle due donne. Xandria ed Erika si diressero dalla parte opposta rispetto all'Ingegnere capo, i loro alloggi erano infatti contigui.
Le due donne procedettero lungo il corridoio "Yggdrasil" si domandò Erika ad alta voce "Che strano nome" Xandria rispose "E' un nome della mitologia nordica, una divinità se non ricordo male."
Prontamente la voce di Yggdrasil risuonò intorno a loro =^=E' il nome dell'albero del tempo che Urd, Skuld e Verdandi dovevano abbeverare continuamente!=^=
Xandria sorrise "Ti ringrazio amico mio, sei davvero molto gentile!" quel computer le stava diventando sempre più simpatico.
Erika osservò "Le piace davvero, non è così?"
Xandria sorrise "Ho imparato da tempo che ogni computer ha una sua personalità. Non ne esistono mai due uguali, anche se appartengono allo stesso modello e persino se il loro programma non prevede una vera e propria personalità.."
Xandria ammiccò al consigliere "Ma ho idea che il Capo Ingegnere non sia dello stesso avviso."
Poi Xandria continuò "Un mio amico, il Capo O'Brian, mi diceva tempo fa che lavorare sul computer centrale dell'Enterprise era come fare l'amore con una bella donna, mentre lavorare su quello cardassiano di Deep Space 9 era come combattere un nemico ostinato!"
Il consigliere sorrise e poi disse "Non avevo mai pensato ad un computer in questi termini, del resto il mio lavoro riguarda le menti e i sentimenti, delle persone e non le macchine. Comunque il suo lavoro posto in questa diversa prospettiva mi incuriosisce!"
"Sarò felice di spiegarle cosa intendo. Oh, ecco il mio alloggio!" Xandria si fermò davanti ad una porta automatica. "E questo deve essere il mio" ribattè Erika "Allora ci vediamo dopo! In sala tattica"
Xandria annuì e con un gesto di saluto entrò nel proprio alloggio.


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00.03 - L'imbarco di T'Vor

Autore: Comandante Josef Alexievic T'vor

- Flashback -
USS Perseus - Ponte ologrammi
Sala ologrammi 02
12/04/2381 - ore 15:38 - DS:58278.31

Il vento stava aumentando e tra un ora il sole sarebbe sparito all' orizzonte, "se almeno riuscissi a muovere questo maledetto pistone!" le mani gli facevano male, d'altronde anche con i guanti d'orso erano comunque tre ore che lavorava in mezzo alla neve con una temperatura di almeno 10 sotto zero. "Non te le prendere Josef! Beviamoci su e vedrai che tutto si sistemerà!" La frase era stata pronunciata da Misha, il suo collega, un uomo tarchiato, con una folta barba bianca e le gote rossissime, Josef si era chiesto molte volte se il colore acceso del compagno di lavoro fosse dovuto al freddo o più probabilmente all'uso tutt'altro che morigerato di quella Vodka di dubbia provenienza. Tutto sommato però a volte l'amico aveva buone intuizioni. Il gigante si alzò in tutta la sua statura, si avvicinò e prese la bottiglia e mentre Misha sogghignava soddisfatto ne bevve un lungo sorso.
La sua smorfia fece capire inequivocabilmente quanto poco apprezzasse quell'intruglio, "potremmo usarla per sgorgare i canali del vapore!" quindi si voltò ad ammirare la splendida locomotiva Koniliev 323, un gigante di acciaio che costituiva la punta di diamante delle linee ferroviarie dell' impero Russo.*Ottimo modello* rifletté tra sé *Ma ha avuto troppi problemi col ghiaccio*. Infatti si trovavano lì, da qualche parte in mezzo alla Siberia, ormai da diverse ora, esattamente da quando il pistone di trasmissione si era bloccato e non dava segni di miglioramento. Josef si rivolse al collega, "Non ho mai accumulato più di dodici ore di ritardo e non ho intenzione di iniziare ora!" la risposta di Misha lo colse di sorpresa, non tanto per le parole, ma perché la solita voce sgraziata e biascicante del ferroviere era diventata quella delicata e professionale di una donna: "Comandante T'Vor, è desiderato in sala tattica". Josef sbuffò quindi in tono rassegnato disse "Computer interrompere programma T'vor 16 e salvare" si ritrovò nel mezzo del ponte ologrammi, raggiunse la porta e si recò in sala tattica.

- Flashback -
USS Perseus - Sala tattica
12/04/2381 - ore 15:41 - DS:58278.32

La porta si aprì e T'vor fece il suo ingresso nell'ampia sala della nave, dove però trovò solo il capitano ad attenderlo. "Capitano, se è un altro dei suoi tentativi di mettermi a disagio o farmi capire chi è che comanda la prego non credo sia il momento migliore, il nucleo deve ancora essere settato dopo le ultime modifiche e il tempo prima del collaudo è decisamente poco" il rapporto di T'Vor con il capitano Comancini era stato da subito piuttosto tagliente, l'ufficiale superiore non aveva mai nascosto una certa divergenza di vedute dell'ingegnere, Josef dal canto suo non era il tipo capace di trattenere le risposte taglienti quando veniva sfidato, lo dimostravano tre lunghi mesi di guerra nervosa tra i due. "E comunque sia la matrice più indicata ieri non..." . "Comandante Josef Alexievic T'Vor !" la voce del capitano tuonò all'interno della sala "Nulla mi renderebbe più felice di avere a disposizione tempo per chiarirle chi è l'ufficiale in comando, ma per sua fortuna questo non accadrà, almeno per ora. La Perseus sta facendo rotta verso Betazed dove lei verrà sbarcato presso l'accademia della flotta, qui riceverà ulteriori informazioni sulla sua nuova destinazione." T'Vor rimase allibito, una nuova destinazione? A soli tre mesi dal suo imbarco? Possibile che il capitano avesse espresso lamentele così dure da costringere il comando di flotta? No lui stesso ammetteva che la ragione era un'altra. "Bene capitano, quanto tempo all'arrivo?" "Quattro ore", " con il suo permesso allora, vado a prepararmi allo sbarco." T'Vor quindi si girò e uscì dalla stanza.

USS Norn - Ponte due
Alloggio del Comandante T'Vor
17/05/2381 - ore 09:18 - DS:58373.42

La porta si aprì e T'Vor entrò frettolosamente all'interno del suo alloggio. "Al diavolo anche gli empatici!" non aveva mai avuto una grande simpatia per chi ti entra nel cervello, " Josef sei ingiusto!" fu la risposta che si diede da solo, dopotutto il consigliere ha il compito di aiutare l'equipaggio attraverso i suoi poteri, inoltre probabilmente non doveva essere sempre un divertimento venire a conoscenza delle emozioni degli altri si disse. =^=Comandante T'Vor, le parole che ha appena pronunciato sono una richiesta male espressa o parte del suo diario personale che devo aprire?=^= la voce era quella del computer e T'Vor iniziò ad assumere un intenso rossore in faccia "Yggdrasil!" il computer rispose tranquillamente =^=Attendo istruzioni=^= T'Vor era sul punto di esplodere "Computer desidero che tu non attivi con me l'interfaccia vocale se non dietro mi espresso comando, siamo intesi?" =^=comando ricevuto!=^= T'Vor si rilassò e si stese sul letto. =^=Tengo però a precisare che è più corretto rivolgersi a me come Yggdrasil!=^= T'Vor scattò sul letto e maledisse chiunque avesse programmato quel computer.
In ogni caso questo dimostrava che non tutti i suoi giudizi affrettati erano sbagliati


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00.04 - Imbarco Eric Brain

Autore: Tenente Erik Brain

- Flashback -
Risa - Seaside Serenity
Alloggio temporaneo del Tenente Brain
28/04/2381 - ore 17:51 - DS:58322.37

Buio.
Era immerso nel nero buio, ma sentiva di non essere solo. Era più di una semplice sensazione, era una certezza.
Percepiva due persone, un uomo e una donna, alla sua destra che si scambiavano delle effusioni e un'altra da dietro che si lamentava di qualche cosa.
E altre ancora. Era un continuo di voci che si susseguivano incessantemente.
La cosa si ripeteva da quando aveva subito quell'incidente e la sua vita era cambiata drasticamente.
Una delle voci, però, era più intensa delle altre. Parlava con lui e gli sussurrava di un messaggio in arrivo. Ma non capiva. La voce continuava ad aumentare, sintomo che la cosa doveva essere per forza importante. Non gli rimaneva che reagire. Si svegliò!
Aprì gli occhi e si ritrovò seduto su un comodo letto. Capì dopo pochi secondi dove si trovava.
Era su Betazed in licenza, a casa dei nonni materni. Una licenza di pochi giorni, dopo un incessante lavoro diplomatico. Era questa la vita del Consigliere di Bordo, ma a lui piaceva.
La voce, o meglio il pensiero, che gli era penetrato nella mente era della donna più forte che Erik avesse mai conosciuto: la nonna.
"Va bene", riprese la donna dopo essere entrata nella stanza del nipote.
"Allora usiamo la buona e vecchia voce. Sai, con tuo nonno non posso usare pienamente le mie facoltà mentali, e le poche volte che mi vieni a trovare non resisto alla tentazione di usare con te la telepatia."
La donna era in la con gli anni, ma l'età non aveva influenzato la sua bellezza. Erik spesso pensava, che da giovane la nonna, doveva avere avuto tutti gli uomini ai suoi piedi, ma non capita perché avesse scelto di sposare il nonno vulcaniano.
"Comunque," segui la donna, "è in arrivo un messaggio della Flotta Stellare. Se vuoi lo puoi ricevere quì nella tua stanza".
Detto ciò la donna uscì dalla stanza e lasciò il Tenente Erik Brain solo.
Ricevere un messaggio quando si era in licenza, implicava come minimo il rientro immediato alla propria nave. Come minimo.
Si sistemò davanti alla consolle e digitò il codice di sblocco della postazione. Dopo pochi secondi, il logo della Flotta fu sostituito dal volto del Capitano della USS Bush. Il suo Capitano.
"Buon giorno Capitano," disse il tenente. "Quale è la grana questa volta?"
"Non so Consigliere, ma ho ricevuto l'ordine di portarla immediatamente presso l'Accademia Militare Federale su Betazed per essere assegnato come consigliere su una nuova nave la USS Norn. Si prepari ad essere portato a bordo entro un'ora. Chiudo."
Imbarcato su una nuova nave? La cosa era molto strana. Lui non aveva fatto richiesta per essere trasferito, e, ne era certo, nemmeno il suo Capitano.
Come ufficiale della Flotta però, non poteva discutere l'ordine. Si preparò velocemente, salutò i suoi nonni, promettendogli di ritornare a trovarli al più presto, e comunicò alla USS Bush di essere pronto ad essere teletrasortato.

USS Norn - Ponte due
Alloggio del Tenente Brain
17/05/2381 - ore 09:18 - DS:58373.42

Era sempre il solito problema. La sua empatia era troppo forte. Lui si sforzava di non percepire le emozioni e i pensieri dei suoi colleghi, ma non sempre ci riusciva. Anche con questo equipaggio, probabilmente non avrebbe legato molto.Da quando si era imbarcato, ancora non aveva trovato il tempo di regolarizzare la sua posizione.Adesso nella calma della sua cabina, aveva tutto il tempo che voleva."Computer," disse. "Qui è il Tenente Erik Brain. Notificare imbarco e entrata in servizio come Consigliere di bordo, autorizzazione OMEGA-OMEGA-ALFA"
=^=Comando Eseguito, il diario di bordo e' stato aggiornato e il comunicatore personale rimodulato=^= rispose il computer.
=^=Però preferirei essere chiamato Yggdrasil. la parola computer è così generica e non si addice a me e alle mie caratteristiche=^=
Per la prima volta da molti anni a questa parte Erik Brain rimase stupito di qualcosa.


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00.05 - Imbarco Derkin Kai

Autore: Tenente Comandante Derkin Soros Kai

- Fashback -
Betazed - Accademia Militare Federale
17/05/2381 - ore 08:24 - DS:58373.31

Derkin aveva preso posto in una delle poltroncine della sala facendo scorrere lo sguardo sui presenti mentre attendeva l'arrivo dei superiori.
*Che strana sensazione, è come se avessi avuto la sensazione che tutto ciò sarebbe successo da sempre anzi, da un paio di anni, per lo meno, ma è anche come se questa sensazione fosse nuova tu ne sai qualcosa...* Interrogando il suo simbionte Kay, che quasi stizzito rispose*Ma che dici Derkin, come ti può venire in mente che io ti abbia tenuto nascosto qualcosa*
Derkin scosse la ancora dubbioso*Senti, Kai, sai benissimo che potresti farlo*.
Dal canto suo il simbionte si limitò a rispondere*Assolutamente vero, potrei! Ma a che scopo? Non me ne verrebbe un guadagno*
Il trill sorrise tranquillamente*Se non lo sai tu* poi sospirò "Va bene, Kai, facciamo finta di nulla"

Betazed - Accademia Militare Federale
17/05/2381 - ore 08:34 - DS 58373.33

Mentre l'ammiraglio li stava ragguagliando sulla missione della Norn, la curiosità del trill lo spinse a far spaziare lo sguardo sui presenti che presto sarebbero diventati la sua famiglia*Ma guarda qua chi c'è, un comandante vulcaniano alto quasi due metri, una deltana da far svegliare un morto, un umano di razza gialla che sembra un cadavere pronto a spezzarti la schiena in due come un fuscello, un mezzo vulcaniano alto un paio di miglia più del capitano, un Andoriano grosso come un orso della caverne, un patchwork di razze coi capelli bianchi, un morto che cammina e*
*E un trill che parla da solo e che non si fa i fatti suoi* interruppe il filo dei suoi pensieri il simbionte
*E in tutto questo il vecchio culodipietra sta diventando pacifista* spalancò gli occhi vedendo alcuni colleghi accanto a lui che si giravano ad osservarlo*oooops, questa devo averla detta a voce un po' troppo alta, per lo meno dalla reazione di questo*
*Ora basta Derkin, almeno per una volta, ascolta quello che ti dicono.* li rimbrottò pesantemente Kay

USS Norn - Ponte due
Alloggio del Tenente Comandante Derkin Soros Kai
17/05/2381 - ore 09:18 - DS 58373.42

Appena mise piede nel proprio alloggio la voce del computer di bordo lo accolse con un =^=Buongiorno Tenente Comandante Kai=^=
"Ciao Yggdrasil, chiamami pure Derkin, penso che tra noi sia il caso di instaurare un rapporto amichevole fin da subito, avremo parecchio a che fare l'un con l'altro nel prossimo futuro..." sospirando sollevando poi una mano "Scusami un secondo, Yggdrasil, permetti, ma ho un paio di cosucce da chiarire tra me e me."
*Stavamo dicendo, Kai*
*Nulla Derkin, nulla...*
*Allora, tu sapevi tutto fin dal principio, probabilmente mi hai scelto tu...*
*Questo non è esatto, ti ha scelto Kalos...*
"Beh, questa era la seconda ipotesi più probabile... allora, ricapitolando, voi due avete tramato alle mie spalle per due anni per farmi finire su questa nave, con un branco di scalmanati più improbabile di una notte di piacere con una deltana in trasferta, e non mi avete detto assolutamente nulla... è bello potersi fidare delle persone che ti stanno vicino, soprattutto quando ti stanno così vicino e nn puoi liberartene... sono proprio fortunato!!"
*E smettila di lamentarti, Derkin, lo sai benissimo che non potevo dirti nulla, e poi, di la verità, la cosa ti intriga e ti diverte...*
"Mhhh tutto dipende da come va" poi sollevò lo sguardo "Dai Yggdrasil, parlami un po dei giocattoli di questa carretta."
=^= Certamente, Tenente Comandante Kai=^=
Derkin storse le labbra "Yggdrasil,non ti avevo già detto di chiamarmi pure Derkin?"
=^=Va bene, Derkin, volevo solo assicurarmi che non ti fossi sbagliato, prima.=^=


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00.06 - Imbarco Liekki Flames

Autore: Capitano Shorek Figlio di Skalt e T'Dok

USS Norn - Plancia
17/05/2381 - ore 09:06 - DS: 58373.39

Liekki Flames non era tipo da lasciarsi impressionare facilmente: era abituata da sempre ad essere al centro dell'attenzione, e il fatto di avere piantati addosso gli sguardi dell'equipaggio non provocò in lei il benché minimo disagio.
Era arrivato il momento dell'imbarco: un momento desiderato e temuto allo stesso tempo. Flames fissò il proprio sguardo verso il vuoto, pochi centimetri oltre le spalle dell 'ufficiale più lontano da lei, e rimase in silenzio per tutto il tempo della riunione.
Gli interventi degli Ammiragli di Flotta, che Flames tutto sommato giudicava un "male necessario", risultarono alla fine meno pedanti e retorici di quanto il Comandante si aspettasse.
Liekki, comunque, aveva approfittato del tempo dedicato ai discorsi per distogliere il proprio sguardo dal vuoto assoluto e concentrarsi sull' attenta osservazione di quelli che sarebbero stati i suoi compagni di avventura.
*Un bel fritto misto, in quanto a equipaggio* Pensò tra sé e sé nel vedere tante varietà di razze, ma anche di corporature, espressioni, atteggiamenti...
Era abbastanza divertente cercare di indovinare come fossero le persone, basandosi esclusivamente sull'osservazione del loro aspetto e del comportamento che queste tenevano durante il discorso: c 'era il tipo insofferente, quello divertito, il serioso, il timido...
Flames era abbastanza sulla difensiva: aveva capito che qualcuno dell 'equipaggio sembrava più rilassato e meno formale di altri, ma aveva deciso di non far sapere agli altri nulla di sé, fino a quando non si fosse resa conto di come fossero i nuovi compagni di lavoro.
Guardava, ascoltava, rifletteva... tutti i suoi sensi erano tesi nello sforzo di inquadrare nel più breve tempo possibile il resto dell 'equipaggio.
*Deformazione professionale, o forse paranoia* - pensò', non senza fare un sorrisetto all'idea di avere di fronte a sé la possibilità di presentarsi agli altri in molti modi diversi.
In fondo, si trattava, come al solito, d 'indossare una maschera: da giovane aveva indossato quella della bambina prodigio, poi quella della ragazza bellissima, corteggiatissima e inaccessibile, ma successivamente anche quella dell'Ufficiale di Flotta integerrimo e molte altre, non sempre per libera scelta.
Viste col senno di poi, tutte le esperienze passate erano diventate i colori della tavolozza con cui era stato dipinto il quadro della propria esistenza. Ognuna di loro era presente, con un proprio significato, ma il loro insieme era molto di più che la semplice somma degli elementi: era qualcosa di incredibilmente più complesso ma al tempo stesso più "vero ".
Era la sua vita.
Flames si estraniò per qualche secondo dai discorsi di circostanza: stava riflettendo sul senso di voler programmare a priori il proprio comportamento.
Avrebbe anche potuto farlo, decidendo di mostrarsi come un ufficiale burbero e ligio al regolamento, oppure avrebbe potuto assumere un atteggiamento amichevole per attirarsi la simpatia dell'equipaggio. Ma avrebbe potuto anche essere molto schiva e rinchiudersi nel proprio mondo interiore, oppure presentarsi come "l'anima della festa "ma perché decidere a tavolino?
Liekki aveva già sperimentato personalmente cosa significasse il vedere infrangersi la propria realtà: a che sarebbe servito programmare la vita, sapendo che le cose avrebbero potuto cambiare da un momento all'altro ?
Decise in quel momento e promise a sé stessa di non indossare alcuna maschera: sulla U.S.S. Norn sarebbe stata semplicemente sé stessa.
La Presidente Suffritti aveva quasi terminato il proprio discorso. Stava mostrando all'equipaggio la placca di dedica per la U.S.S.Norn: tra poco lei e l'ammiraglio Raistlin si sarebbero accomiatati.
Flames si riprese come da un breve sogno ad occhi aperti.*Ma sì, chi vivrà vedrà*, disse a sé stessa, mentre le due autorità venivano smaterializzate dal teletrasporto.

USS Norn - Ponte due
Alloggio Tenente Comandante Liekki Flames
17/05/2381 - ore 09:25 - DS 58373.42

Appena terminati i discorsi di circostanza, Flames si era diretta verso il proprio alloggio: le era bastato sentire un paio di ufficiali rivolgersi al computer di bordo, per sapere di doversi dirigere al ponte 2.
Avrebbe lasciato le presentazioni personali ad un momento successivo: prima voleva sistemare a dovere il bagaglio e soprattutto voleva sapere se avrebbe dovuto recarsi a rapporto dal Capitano.
Ancora non capiva bene come mai sulla Norn il computer di bordo avesse un nome proprio: "Yggdrasil ", ma si rese conto che probabilmente quella non sarebbe stata che una delle tante novità che avrebbe dovuto affrontare sulla nuova nave.
Era curiosa di sapere tutto quel che c 'era da sapere sugli incarichi a cui sarebbero stati destinati, così come era impaziente di sapere il funzionamento esatto della nave temporale, delle sue potenzialità, di conoscere i nuovi compagni di viaggio.
*Se non mi conoscessi, penserei di essere agitata come un bambino Terrestre la sera della Vigilia di Natale* sospirò*Ma credo che questa volta i pacchetti dovremo scartarli un po ' alla volta, e magari in qualcuno ci sarà anche del carbone...*


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00.07 - Imbarco Najiro Okuda

Autore: Comandante Najiro Okuda

Sol III - GHQ Starfleet
04/04/2381 - ore14:29 - DS:58235.60

Relax. Ci voleva relax.
Gli serviva, e da molto tempo,più di quanto non ammettesse in realtà, neanche con se stesso, gli mancava.
Era ora di abbandonare almeno per un pò, chissà, forse per sempre?, il vecchio compito, le vecchie responsabilità a cui da tanto tempo era abituato, e conosceva un solo modo veramente, pragmaticamente efficace per farlo.
Aveva rubato tre intere ore del suo tempo per sé stesso, una cosa che non faceva da tantissimo tempo, tanto di più di quella mezz'ora che rubava tutti i giorni dalla sua pausa pranzo per tenersi in allenamento. da un'ora e 45 minuti era fermo immobile nel centro della saletta di allenamento del dojo dell'Accademia della Flotta, a pochi minuti a piedi dal suo ufficio.
Fermo. I piedi sono radici, e sprofondano nella terra. Da essa traggono forza e stabilità.
Respirare: il suo fiato era il vento dell'universo, ogni ispirazione portava dentro di lui le stelle e ogni espirazione eliminava la sua ansia.
Ogni muscolo ha la sua funzione, per ognuno di essi esiste l'uguale e il contrario, come tutto nell'universo. E per ognuno bisognava trovare la giusta proporzione tra tensione e rilassamento.
Occhio... mano... tatto... valutazione. Lama estrarre colpire fermare rinfoderare: "KIAI".
Per un attimo ai quattro bamboo da tre pollici ed alla mela sospesa su un foglio di carta velina non sembrò essere successo niente, nonostante un lampo azzurro acciaio.... poi, la forza di gravità si accorse di avere dei nuovi diritti nei loro confronti, e quattro mezzi bamboo e mezza mela caddero per terra. Il foglio di carta non aveva neanche vibrato. I tagli erano nettissimi.
Respiro.Cambiamento.Cambiare era giusto.
Tutto cambiava costantemente per rimanere uguale.
Tempo fa aveva restaurato una vecchia pellicola cinematografica del periodo intorno al 1980, e gli era piaciuta molto una frase di quel vecchio spettacolo:"Senza cambiamento qualcosa dentro di noi si addormenta..."
Era ora di svegliare il dormiente.
Espirò.
L'esercizio basilare del katado, come sempre, l'aveva lasciato tranquillo, rilassato e ritemprato. Una volta un giovane ufficiale della Flotta gli aveva chiesto "che cintura era" aveva riso finché non aveva capito che l'altro parlava sul serio, al che gli aveva chiesto che cintura era lui nell'arte di vivere.
L'altro non aveva capito bene, ma si era avvicinato allo zen. Sperava di aver fatto del bene a quel giovane ufficiale.Estrasse la sua katana e la pezza di lino oleata, pulì la lama e la ripose inspirando profondamente. Fu in quel momento che il suo allievo interruppe la sua concentrazione.
"Si?"
"Sensei, deve presentarsi all'imbarco. ha ancora 120 minuti"
"Grazie, Shòa"
"Si figuri Sensei, è un piacere." sorrise.
Chissà fra quanto tempo qualcuno lo avrebbe di nuovo chiamato sensei. Ora sarebbe stato "comandante". Dopo tanto tempo che non sentiva gente rivolgersi a lui con quell'appellativo, la cosa presentava un suo certo lato umoristico e sorridere di sé stesso era quasi dovuto.
Uscì dal dojo e si recò negli spogliatoi, dove l'attendeva la sua borsa. Poche cose rispetto a poche ore prima, ma la semplicità era sicurezza e praticità. A volte anche nel bagaglio.
Si immerse nella profonda vasca del bagno giapponese, quindi si pulì e si sciacquò con l'acqua del secchio.
Si asciugò velocemente ed indossò la divisa della Flotta nuova di pacca che lo aspettava nello spogliatoio. Fuori pioveva e quindi si buttò addosso una mantella da gala con cappuccio di una vecchissima uniforme della Flotta, di quando ancora ci si vestiva in rosso e bianco e non con le odierne tutine in nero, sicuramente molto più pratiche a bordo di una nave ma con meno "ki", meno anima. a parte il suo katagi e la sua katana (del 1769... ottima lama, ottima anima... un modo per ricordarsi dei kami) ed una scatolina con due gioielli in oro e diamanti da cui non si separava mai era più o meno l'unica cosa nella sacca che avesse più di 24 ore di vita.
Cambiamento.
Uscì dal complesso e fermò un taxi.
"Stazione di teletrasporto 15, Los Angeles". il tassista lo guardò stralunato."Mi scusi, lo sa che esiste una stazione di teletrasporto a 500 metri da qui? Col traffico di oggi non ci metteremo meno di tre quarti d'ora ad arrivare laggiù"
"Lo so , ma ho ordini precisi. Per favore, mi porti dove le ho chiesto..."
"Ma.."
Il tassista intravide i suoi occhi nello specchietto retrovisore. Tanto gli bastò.
"Certo signore, come desidera..."
Il dormiente stava per svegliarsi.

Betazed - Accademia Militare Federale
Dock / spazioporto adiacente alla struttura
17/05/2381 - ore 05:34 - DS:58372.99

A bordo del runabout di trasferimento, staccatosi dalla nave che lo aveva portato lì, passò di fianco ad una nave. Piccola, bella e nuova. Di fianco ad una nave di classe Sovereign sembrava scomparire, ma era la realizzazione di anni di fatiche, ed ora stava lì, placido delfino degli spazi, come addormentata in attesa del suo equipaggio. Mentre la fiancheggiavano, i tecnici dello scalo accesero le luci di navigazione e comparve la scritta NX 51259 NORN sul disco frontale. Sorrise. Ben pochi oltre a lui, forse neppure il capitano ancora, sapevano che quella scritta era falsa e che le prime lettere avrebbero dovute essere UTS. D'altra parte che cavolo di incarico sarebbe stato "Primo Ufficiale Storico" su una nave normale della Flotta??? Da quando le navi avevano bisogno di un'ufficiale "storico"? Infatti per chiunque non facesse parte delle trenta selezionatissime persone componenti l'equipaggio e veramente pochissime persone al di fuori di quelle, lui sarebbe stato un "normale" specialista di missione.
Sempre più ironico.

Betazed - Accademia Militare Federale
Ufficio dell'Ammiraglio James Aubrey
17/05/2381 - ore 07:34 - DS:58372.99

"Signore, c'è qua una persona in divisa da comandante che chiede di vederla. Ha detto di chiamarsi Najiro Okuda"
"Come????? doveva essere già all'imbarco... lo faccia passare di corsa."
La porta dell'ufficio dell'ammiraglio si aprì e lui entrò, sbattendosi sull'attenti come e meglio di un cadetto del terzo anno.
"Comandante Najiro Okuda a rapporto, come da ordini ricevuti."
"Per favore, piantala e siediti, sta storia dell'UTS mi fa già stare coi nervi a fior di pelle e tu avresti già dovuto essere alla sala di imbarco... vuoi qualcosa da bere?"
Si sedette comodamente nella poltrona di fronte alla scrivania dell'ammiraglio che conosceva da anni e col quale aveva a lungo lavorato al progetto della realizzazione di un ufficio temporale che oggi nasceva.
"Un the verde, niente zucchero grazie. E pensavi che dopo 4 giorni nell'isolamento di quel "barattolo spaziale" con cui mi hai fatto trasferire non sarei passato a sentire le ultime novità prima del go?"
"Me lo dovevo aspettare, hai ragione. ovviamente il the in tazza alla giapponese in porcellana, vero? Quando ti deciderai a bere in un modo un pò meno cerimoniale?"
"Le cerimonie sono simboli Jack, e i senzienti vivono immersi in un mare di simboli. Senza simboli non esistono senzienti né civiltà, e non capirli significa rimanere ciechi rispetto a quella civiltà. Ed io sono sempre stato e sempre resterò uno storico, cioe' un lettore di simboli. Piuttosto non credi di dover essere un pò più distaccato e formale coi tuoi sottoposti? In fondo potrei approfittare di tutta questa familiarità per chiederti qualche trattamento di favore..." Sorrise.
Aubrey si mise a ridere, ancora un pò strafogandosi col suo the.
"Comandante Okuda, vada a dar via i piedi!! E sono fine.... ti rendi conto che se qualcosa in sta storia va storta sarà il mio culo a finire su una graticola? O credi che il Grande Capo Raistlin o la supercapa Suffritti ci metteranno il loro al posto del mio? O pensi di metterci il tuo??? Tu te ne starai rintanato sulla Norn e non credo che se qualcosa non funzionerà per il suo verso riuscirò a fare passare che la colpa era tua o di Shorek... Oltretutto spero che quest'equipaggio selezionato dall'uffpers riesca davvero ad integrarsi bene come dicono i numeri, basta uno che faccia una cazzata e ci giochiamo la nostra civiltà."
"Non è per questo che mi imbarco?"
"Certo, ma non conosco tutti gli altri di persona. Su Shorek posso mettere la mano sul fuoco, ed a dire la verità lo sto facendo, ma avrei preferito conoscerli tutti di persona. E poi tutti loro pensano che questa sia una nave normale, e chissà quanto ti staranno ad ascoltare se dirai un no."
"Non ti fidi più di me Jack? Vuoi imbarcarti tu al posto di Shorek? Pensi che abbia perso il mio mordente? Sono vecchio, ma non rimbecillito."
"Sì, idea geniale.... poi mi spieghi come facciamo a spiegare la mia sparizione così d'an bleu .... no, ormai i giochi sono fatti e che tutti gli dei conosciuti dell'universo me la mandino buona."
"Dovresti provare il katado Jack, saresti più rilassato."
"Bah, lasciamo stare va.... l'unica novità sarà che il grande telone sul baraccone lo scopriranno direttamente Raistlin e la Suffritti durante un secondo briefing in spazio aperto."
"COSA??? E chi ce li porterà là???"
"La sovereign."
"Speriamo solo che a Riker o a Blackband non venga in mente di farci una visita di cortesia. Lo sai che Blackband è un esperto di informatica?? Se quello sale a bordo e vede un monitor siamo nei guai."
"Non sono scemi, e se Raistlin gli dice di farsi una manicata di affaracci loro quei due se la faranno, tranquillo."
"Speriamo.... sarà ora che vada ad imbarcarmi ormai, non vorrei fare tardi."
"Dai che ti accompagno, tanto devo venire anche io là."
"Alt, fermo lì. Che cosa vuoi fare, delegittimare un capitano prima ancora che prenda il suo comando??? Sarà meglio che tu in quella sala ci entri con Shorek, non con me... e poi voglio conoscere i miei futuri colleghi"
"Mò ti metti a fare anche il consigliere?"
"Beh, che ci sarebbe di strano?"
"In effetti ne dovresti sapere più tu di psicologia di alcuni consiglieri imberbi che conosco... va bene, hai ragione. ci si vede dopo."
Okuda si alzò e salutò
"Signor ammiraglio..."
Aubrey ricambiò il saluto
"Signor Comandante.."
Quindi, giratosi sui tacchi, Okuda lasciò l'ufficio dell'Ammiraglio.

Betazed - Accademia Militare Federale
Ufficio dell'Ammiraglio James Aubrey
17/05/2381 - ore 08:44 - DS 58373.31

Entrò nella sala che c'erano ben in pochi, salutò cortesemente tutti i presenti che, uno alla volta si venivano a presentare e si presentò loro. Il difficile fu non spiegare loro cosà ci faceva lì un altro ufficiale con le mostrine da comandante che non era il Primo Ufficiale. Si presentò come specialista di missione e passò più tempo ad ascoltare che a parlare.
Poi dalla portà entrarono il Capitano Shorek e l'ammiraglio Aubrey...


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00.08 - Imbarco archeologo Jair Kaleb

Autore: Comandante Jair Kaleb

Vulcano - Accademia delle Scienze Vulcaniane
04/04/2381 - ore14:29 - DS:58235.60

L'aula di archeologia era come sempre mezza vuota, quel semestre non c'erano stati molti iscritti. Jair Kaleb trovava deprimente far lezione in quel modo, anche se si lavorava molto bene, e quel corso era forse il migliore di quei quattro anni di insegnamento.
Non gli piaceva più insegnare. Per i primi anni era stata un'esperienza interessante ma adesso gli mancavano gli accampamenti, gli scavi, le scoperte da fare in prima persona.
"...quindi, come abbiamo visto l'ultima volta, é molto probabile che i reperti ritrovati su Quantiara Prime siano un avamposto della vicina civiltà Malainica e che, di conseguenza..."
Ad un certo punto però l'interfono interruppe la spiegazione:
=^=Professor Kaleb, potrebbe raggiungermi subito nel mio ufficio=^=
Non succedeva spesso che le lezioni venissero interrotte a metà, ancora più raro era il fatto che ad interrompere fosse il Rettore in persona.
"Qui Kaleb, arrivo subito Rettore. Portatemi domani la relazione finale sulle simulazioni di scavo della settimana scorsa. Per oggi può bastare, buona giornata ragazzi."
Mentre tutti gli studenti uscivano dall'aula diretti, molto probabilmente verso il Bar, il professore e il suo assistente presero il turbolift.
"Ufficio del rettore."
"Pensa che la sua richiesta sia stata accolta, professore?"
"Sinceramente non lo so, ma lo spero ogni giorno di più T'Vort"
"Sarebbe un peccato perderla" disse il vulcaniano "é un'ottimo docente."
"Grazie T'Vort, ma sai che il mio posto non é qui, e potrei essere un buon docente ancora per poco, prima di impazzire" Il sorriso sul volto di Kaleb rendeva palese il senso ironico della frase, come il sopracciglio alzato del vulcaniano rendeva chiaro che non l'aveva afferrato, come al solito.
"Non importa, lascia stare. Ci vediamo dopo, adesso c'é il gran capo che mi vuole"
L'ufficio del rettore era al venticinquesimo piano, l'ultimo dell'edificio dell'Accademia Delle Scienze. Da lì si godeva una vista stupenda del parco, frutto di anni e anni di impegno da parte del dipartimento di botanica. Kaleb amava passare un po' di tempo libero in quel parco, era rilassante. Un paio di volte aveva addirittura portato tutta la sua classe al parco e aveva fatto lezione li, suscitando non poche perplessità da parte del rettore. Turek, questo il suo nome, era un vulcaniano di 175 anni, il classico vulcaniano tutto logica e niente emozioni. Lui e Kaleb non avevano mai legato molto, in quei quattro anni, troppo diversi caratterialmente, ma si stimavano moltissimo sul piano professionale.
"Voleva vedermi rettore?"
"Si sieda professore, ho appena ricevuto una comunicazione urgente da Starfleet. La sua richiesta di rientrare in servizio è stata accolta.
Deve partire subito per l'Accademia Militare Federale di Betazed, dove si imbarcherà sulla USS Norn. Non mi é stato detto altro. Credo che ogni mio ulteriore tentativo di trattenerla qui sia inutile, a questo punto."
"Esatto, conosce le mie motivazioni e sinceramente non so quanto sarebbero contenti, quelli di Starfleet, se cambiassi idea a due giorni dall'imbarco"
"Logico. Allora non mi resta che augurarle... Buona Fortuna, non dite così sulla Terra?"
"Giustissimo, grazie. Lunga Vita e Prosperità Turek"
"Lunga vita e prosperità"
Sei ore dopo era già a bordo della USS Mercury. Aveva salutato tutti i docenti che era riuscito a trovare e aveva lasciato un messaggio agli altri.
"USS Norn: bel nome, chissà che tipo di nave é. Strano che non mi abbiano detto di più, deve avere qualcosa di speciale."L'idea di tornare in servizio era molto eccitante, non vedeva l'ora, ma intanto non poteva fare niente, se non rilassarsi e leggersi un buon libro Fantasy del XX secolo. Aveva sentito dire che era un buon libro, e sperava di avere un pò di tempo per leggerlo a bordo della Norn. Si chiamava Il Signore Degli Anelli, e per ora prometteva bene, come il nuovo incarico."


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00.09 - Imbarco Ufficiale logistico Mattew Bryde

Autore: Tenente Matthew Bryde

Stazione di controllo Barion3
14/05/2381 - ore 18:24 - DS:58369.22

"Quaranta ore, quaranta ore da solo su questa cavolo di stazione. Ma si può essere più iellati? E che sono troppo buono, vedo due occhi e un sorriso femminile e mi sciolgo. Matthew, carissimo, vorrai mica lasciare una fanciulla sola su quella stazione di controllo per tutto quel tempo.. e io cretino a rispondere "ma certo, Karin, non sia mai..." Tu che avresti fatto al mio posto?"
=^=Parametri della richiesta non fissati, prego riformulare la richiesta stessa=^=
"Parlo con un computer e spero mi risponda... Sto impazzendo."
Le stazioni di controllo della famiglia della CS56 erano definite dall'equipaggio della USS Yellowstone come gli Eremi. Le caratteristiche erano pressoché limitate a quelle di un ripetitore e le specifiche prevedevano un funzionamento in automatico. Ogni qual volta qualcosa non funzionava ci si doveva precipitare sul posto e risistemare dall'interno le funzioni non in regola. Lo spazio previsto era limitato ad un singolo tecnico, ma di solito il lavoro non portava via più di quattro o cinque ore. Il guaio era la possibilità di soffrire di claustrofobia in un ambiente così limitato.
Matthew stava armeggiando con alcune consolle di controllo, mentre attendeva impaziente il ritorno della USS Yellowstone, la nave in cui si era imbarcato e che al momento era dovuta partire in missione ad "alta priorità ", o così aveva detto il Primo Ufficiale.
"La mia solita fortuna, scendo su questa stramaledetta stazione per qualche oretta di lavoro e che mi succede? Succede che la Flotta Stellare ha bisogno urgente di trasportare in gita di piacere un Ammiraglio, che conosce un Ammiraglio, che conosce un Capitano che guarda il caso proprio quello a capo della nave in cui sono imbarcato, che per pura fortuna è l'unico mezzo di trasporto nella galassia ad essere talmente vicino da poter fare da taxi... e chi rimane a finire il lavoro in paziente attesa, Matthew... vieni fuori maledetto filo, ma chi cavolo è l'ingegnere incaricato di progettare questi loculi. Appena torno a bordo lo rintraccio e lo costringo a viverci qui dentro per qualche giorno, tipo vacanza premio..."
=^=Messaggio in arrivo dalla USS Yellowstone=^=
"Alla fine si sono ricordati, evviva evviva! Sullo schermo computer."
La figura brizzolata che Matthew riconobbe subito fu quella dell'uomo che da qualche anno aveva l'onore di chiamare capitano. Era secondo tutti una brava persona, non lo si poteva definire in modo diverso. Si era instaurato con Bryde un rapporto di stima reciproca e anche di amicizia, forse per i gusti comuni, forse per qualcosa d'altro, ma ormai si poteva capire quando qualcosa lo turbava, stava diventando un libro aperto per l'equipaggio...
=^=Tenente, come vanno le riparazioni?=^=
"Completate circa..vediamo 37 ore e 18 minuti fa, Capitano, il resto del tempo l'ho passato a giocherellare con la strumentazione di bordo e a farmi nuove amicizie, la gente non si rende conto di quanto possa essere stimolante un monologo fatto ad un computer..."
=^=Ho paura di chiederle cosa intende con giocherellare con la strumentazione, l'ultima volta che l'ha fatto a bordo della Yellowstone abbiamo dovuto fare a meno delle docce soniche per una settimana...=^=
"Sì , ma almeno sono riuscito a riparare i replicatori..."
=^=Ah certo, ma ancora mi deve spiegare dove ha trovato il necessario per farlo e soprattutto come mai era necessario ordinare le pietanze nella lingua specifica senza che il traduttore universale ci aiutasse... Pronto per ritornare a bordo?=^=
"Quando vuole Signore."
=^=Bene, allora si prepari, e si sbrighi a salire, deve fare le valigie, stato richiamato per un'altra destinazione. deve presentarsi su Betazed fra 48 ore.=^=
Allibito, Bryde era per lo meno allibito.
"Capitano, la solitudine deve avermi fatto male, in che senso sono stato assegnato ad un'altra missione?"
=^=Matt, mi spiace, davvero, ma ho ricevuto ordini specifici dal Comando di Flotta, ho cercato di far valere il mio grado, ma non c'è stato nulla da fare: sei atteso su Betazed, dove verrai assegnato ad un'altra nave, questo tutto quello che so..."
Betazed -U.S.S. Norn
17/05/2381 - ore 09:34 -DS:58373.33

"Tenente Bryde a rapporto e pronto all'imbarco.. Mi hanno assegnato a questa nave, ma non ho avuto tempo di familiarizzare con la planimetria interna, sa indicarmi la rotta per la Sala Rapporto Ufficiali 3 e già che c'è anche quella del bar di bordo, magari anche a che ora le andrebbe bene fare cena, e se gradisce qualcosa di particolare nel menù, sa ci tengo sempre a fare bella figura quando invito qualcuno di così carino a cena, una mia terribile abitudine, spero non le dispiaccia, anzi, ormai che ci conosciamo meglio potremmo iniziare a darci del tu, io mi chiamo Matthew,Matt per gli amici, ma cosa vedono i miei occhi, una mappa della nave su quella parete, bene bene bene, ecco tre ponti poi a destra la seconda a sinistra e poi dritto fino al mattino, la ringrazio per l'aiuto e ci vediamo stasera... ah, quasi dimenticavo, questo è per te: ne porto sempre una con me, sai per far colpo sulla guardiamarina terribilmente carina che di solito mettono ad attendere i nuovi imbarcati sulle nuove navi..."
E porgendo la rosa taralliana che portava con sé al allibita, incredula e senza parole guardiamarina che lo attendeva sulla soglia dell'ingresso della nave, si avviò sorridente verso la sala dove qualcuno gli avrebbe spiegato che cavolo ci stava a fare su una nave come quella e soprattutto quali sarebbero state le sue mansioni.
U.S.S. Norn - Ponte alloggi ufficiali
17/05/2381 - ore 10:34 -DS:58373.80

Matt camminava verso il suo nuovo alloggio, era pensieroso e silenzioso come non gli capitava da tempo, viaggi nel tempo, in un certo senso ne era un esperto in un altro senso ne era stato vittima inconsapevole.. Aveva passato anni in un loop temporale e solo l'aiuto dell'Enterprise aveva liberato la Bozeman, la nave in cui si era imbarcato, dall'anomalia, solo dopo 90 anni, anni in cui l'universo aveva proseguito senza di lui, anni persi, ma faticosamente ritrovati con studi e applicazioni, con voglia e timore di non riuscire, di essere per sempre un naufrago nel tempo... ora qualcuno lo voleva mettere alla prova, sapevano che avrebbero potuto contare sulla sua adattabilità a vivere in un tempo diverso dal proprio, ma per quanto avrebbe resistito alla tentazione di rivedere il tempo in cui era nato, di impedire che il suo passato si avverasse...
"Matt, idiota di un terrestre, ora sei nel 2381 e questo il tuo tempo, poche storie e diamoci da fare, abbiamo un paio di universi da salvare..."


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00.10 - Imbarco addetto comunicazioni Norman Tod

Autore: Tenente Norman Tod

USS Victory, Alloggio Tenente Norman Tod
15/03/2381 ore 23.49- DS:58202.72

"Computer" Comandò Tod
=^=Blip=^=
"Aprire file Norman1alfa2398"
=^=Blip=^=
"Registrare"
=^=Blip=^=
"Una volta resi possibili i viaggi oltre la velocità della luce, era necessario anche comunicare a quella velocità, quindi venne realizzato un sistema di trasmissioni subspaziali basato sul fatto che l'energia su cui è modulata la portante della trasmissioni è instradata nel subspazio/warp..La velocità di propagazione del segnale e la portata della trasmissione subspaziale dipendono dalla profondità raggiunta nel subspazio, la qual cosa dipende a sua volta dall'energia applicata e dalle caratteristiche di focalizzazione e polarizzazione del segnale stesso.
Le prime trasmissioni subspaziali avvennero a velocità superiori alla velocità delle navi..." Norman si fermo qualche secondo a ragionare "Computer annulla la parte superiori alla velocità delle navi e sostituisci con di poco superiori alla velocità delle navi" Il computer rispose con un segnale acustico. Solo a quel punto Norman riprese "in quel periodo la velocità aumentò grazie all'uso di sistemi di comunicazione più efficienti e perfezionati che permisero alle portanti subspaziali di penetrare sempre più in profondità nel subspazio.
Tuttavia, si presentò un problema per la distanza di propagazione delle onde nel subspazio. Per quanto il segnale sia polarizzato, può capitare che questo esca temporaneamente dal subspazio per emergere nello spazio normale e propagarsi secondo le regole delle normali onde elettromagnetiche. Per questo motivo nel territorio federale esiste una rete di ripetitori subspaziali che si occupano di ritrasmettere i segnali subspaziali che stanno per rientrare o sono già rientrati nello spazio normale da quì si puo...'
=^=Tenente Tod... qui è il capitano... venga immediatamente nel mio ufficio.=^=
"Si signore... arrivo subito."
Rimase un attimo perplesso.
"Accidenti speriamo che non sia per la storia dello scherzo al capo della sicurezza... computer..."
=^=Blip=^=
"Salvare file Norman1alfa2398"
=^=Blip=^=
USS Victory, Ufficio del Capitano
16/03/2381 ore 00.10- DS:58202.76

Entrando nell'ufficio notò immediatamente il capo della sicurezza che lo guardava con un fare minaccioso
"Lo sapevo..." Commentò sottovoce mettendosi sugli attenti "Signore?!"
"Tenente l'ho convocata quì perchè volevo farle presente che questa non è come erroneamente lei pensa una nave da crociera dove tutto è permesso, ma bensì una nave della Flotta dove ogni ufficiale compie il proprio dovere senza interferire con le competenze degli altri colleghi, quindi lei deve smettere di simulare intrusi che parlano con lingue sconosciute e che utilizzano macchinari del ventesimo secolo mandando in giro il povero tenente Tkar per tutta la nave inutilmente
"Si signore ma... "
"Niente ma..." E rivolgendosi a Tkar aggiunse "Lei puo' andare."
"Si signore" rispose Tkar sogghignando all'indirizzo di Tod.
"Comunque lei ha finito di far impazzire il povero Tkar."
"Ma signore non vorrà mica...???!!!"
"Trasferirla? .... No non sono così cattivo non si preoccupi, poi in fondo lei è il migliore ufficiale alle comunicazioni che io abbia mai avuto."
"Lo giuro: niente più scherzi al tenent..." Provo a tranquillizzare il Capitano.
"Deve presentarsi a bordo dello Space Dock 7, in orbita intorno a Betazed ."
"Ma mi aveva appena promess..." Aggiunse allarmato.
"Non si agiti tenente, non sono io che la faccio andare via ... ho un ordine di trasferimento per lei firmato dall'Amm. Aubrey e controfirmato dall'Ammiraglio di Flotta
"Nogumi... vedo che la sua fama di migliore ufficiale alle comunicazioni è arrivata fino al Comando di Flotta."
"E quale sarà la mia destinazione?"
"Mi spiace, non lo so: il suo trasferimento e' classificato seclar 9."
"Che mi prenda un acc ... hem! volevo dire accipicchia."
Il Capitano si alzò in piedi e gli strinse la mano.
"Tra sei ore incroceremo la USS Arcadia che la porterà a Betazed. Buona fortuna tenente."
"Grazie Capitano."


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00.11 - Imbarco Tenente Comandante Jack Tanner

Autore: Tenente Zid Gray

Edimburgo - Terra
15/03/2381 ore 23.49- DS:58202.72

Jack Tanner era nello studio della casa paterna sommerso dalle vecchie scartoffie di famiglia.
Il padre, che gli aveva lasciato tutto il patrimonio, nonché il titolo di Lord, non aveva mai brillato come una persona molto ordinata. Il povero Jack stava archiviando elettronicamente l'ennesimo dato, quando dal suo computer apparve una chiamata urgente dal Comando di Flotta Stellare.
Rassettandosi per darsi un contegno tipicamente scozzese, Tanner aprì la frequenza che stava squillando a intermittenza e vide, con sua sorpresa, l'immagine dell'Ammiraglio Nogumi. Lo aveva visto molte quando aveva prestato servizio presso l'Avvocatura Generale di Flotta, ma non aveva mai avuto il piacere di conoscerlo. Incuriosito, rispose all'alto ufficiale con un saluto marziale.
=^=Buon giorno, Tenente Comandante Tanner.=^=
"Buon giorno, Ammiraglio Nogumi."
=^=Tenente Comandante Tanner, questa è una comunicazione di servizio, lei è stato assegnato all'unità UTS NORN come capo della sicurezza della stessa in data odierna. Le sto inviando su un canale protetto i dati dell'assegnazione, dovrà presentarsi presso l'Accademia Militare Federale su Betazed. Ulteriori istruzioni le verranno consegnate a destinazione.=^=
Tanner lesse velocemente i dati appena arrivati, e notando il prefisso NX sul codice della nave disse prontamente:"Ammiraglio ,vedo dal codice di registro di Flotta che la nave è un prototipo."
=^=Come le ho detto, ulteriori informazioni le verranno consegnate a tempo debito. Confidiamo nella sua capacità di ufficiale e nell'esperienza che ha maturato durante le sue missioni, diciamo 'particolari', che lei ha dovuto effettuare durante il suo passato Servizio.=^=
"Capisco, Ammiraglio. Agli ordini!"
=^=Ammiraglio Nogumi, chiudo!=^=
Il simbolo della Federazione sostituì l'immagine dell'ammiraglio.
Tanner rimase alcuni secondi immobile, rilesse i dati in suo possesso sul D-padd ed ebbe la conferma. L'ammiraglio non aveva sbagliato: la nave si chiamava UTS Norn non USS Norn. Le informazioni in suo possesso erano molto dettagliate su dove andare una volta arrivato all'Accademia, ma non dicevano nulla sui membri dell'equipaggio. La procedura era molto strana, ma comunque i codici di riconoscimento erano quella del Comando di Flotta, non potevano essere stati contraffatti.
Tanner preparò il suo bagaglio, salutò la madre e si imbarcò sul primo shuttle in partenza per il luogo prefissato.
Betazed - Accademia flotta stellare.
17/05/2381 - ore 08:34 -DS:58373.33

Tenner arrivo puntuale all'Accademia Militare Federale e si diresse velocemente , dopo aver consultato all'ingresso la planimetria dell'edificio, nella sala Rapporto Ufficiali 3 dove, secondo le istruzioni pervenutegli, doveva avvenire l'incontro prestabilito. Erano presenti molti ufficiali, quasi tutti superiori. Avevano tutti l'aria di guardarsi in giro valutandosi a vicenda. Tutto questo non faceva che confermargli una cosa: se l'equipaggio era composto da ufficiali appena nominati la nave doveva essere appena uscita dai cantieri della Flotta Stellare.
*Bene, vediamo di conoscere questi nuovi colleghi* pensò Tanner mentre si avvicinava verso un Tenente Comandante con l'uniforme azzurra.
Betazed - Accademia flotta stellare.
17/05/2381 - ore 09:00 -DS:58373.63

Mentre il gruppo si incamminava con passo spedito verso la sala teletrasporto tre, Tanner ripensava alla presentazione appena svolta.
*Ci sono troppi ufficiali comandanti per essere una nave per il pattugliamento del territorio però la gran parte di loro sono scientifici o tecnici, solo alcuni sono della sezione comando, quindi la nave non può nemmeno essere considerata una nave ammiraglia. La cosa è molto interessante. Vediamo quali altre sorprese hanno in serbo per noi.*
Tanner allungo il passo, rendendosi conto di essere rimasto leggermente indietro e si preparò sulla piattaforma del teletrasporto insieme agli altri ufficiali.
USS Norn - Plancia
17/05/2381 - ore 09:06 - DS:58373.64

Tanner si guardò intorno.La conformazione della plancia era sicuramente nuova rispetto a quelle delle navi in cui aveva prestato servizio o di cui aveva consultato i database tecnici della Flotta, ma comunque seguiva uno schema tradizionale, quindi Tanner non ebbe grosse difficoltà a trovare la postazione della sicurezza. Era a fianco a quella Tattica, dove il Tenente Comandate Wrath si era già insediato. Tanner non fece in tempo a visionare i comandi della sua consolle che presentavano oltre ai comandi classici alcuni comandi interessanti, in quanto il Capitano Shorek richiamò l'attenzione di tutti presenti.

USS Norn - Plancia
17/05/2381 - ore 09:30 - DS:58373.68

Tanner finì di controllare la sua postazione, e dopo averla inizializzata con i suoi codici di sicurezza, si diresse verso il turboascensore, ed entrò appena le porte di aprirono."Computer indicare l'alloggio del Tenente Comandante Jack Tanner" domandò Tanner.
=^= L'alloggio richiesto è situato sul ponte due.Le sarei grato se si rivolgesse a me come Yggdrasil, in quanto questo è il mio termine d'identità =^= rispose il computer centrale con voce maschile.
"Bene, Computer Yggdrasil, ponte due." ordinò Tanner.
Il turboascensore partì e dopo alcuni secondi le porte dello stesso si aprirono mostrando il corridoio del ponte due. Tanner seguì le indicazioni luminose tracciate sulle pareti del corridoio dal Computer per arrivare nel suo alloggio, nel quale entrò senza indugio.

USS Norn - lloggio di Jack Tanner
17/05/2381 - ore 09:40 - DS:58373.70

Dopo aver sistemato il bagaglio che aveva imbarcato, Tanner si diresse presso la sua scrivania e accese la sua consolle.
"Computer Yggdrasil, accedere ai dati tecnici della postazione della sicurezza situata in plancia e compararla con quelli standard. Mostrare le differenze e evidenziare i flussi operativi delle funzioni che sono stateinserite su questa unità" chiese Tanner.
=^=Le informazioni richieste saranno disponibili tra alcuni secondi attendere... le ricordo che le mie funzioni possono essere attivate anche chiamandomi solamente con il mio termine d'identità, ovvero Yggdrasil=^= rispose il computer.
Tanner rimase in silenzio con lo sguardo sulla consolle in attesa dei dati.
=^=Ecco le informazioni richieste Tenente Comandante Tanner=^= disse il computer dopo alcuni secondi.
"Grazie computer Yggdrasil" disse con tono distaccato Tanner.
Si mise a scorrere le informazioni appena ricevute. Erano molte e alcune molto complesse. Si alzò e andò al replicatore disposto su un lato dell'alloggio.
"Computer Yggdrasil una tazza di the verde bollente, per favore."
Mentre appariva la tazza di the fumante la voce del computer disse =^=Tenente Comandante Tanner mi permette una domanda?=^=
"Prego!"
=^=Perchè continua a usare il prefisso computer per comunicare con me e allo stesso tempo usa delle forme di cortesia come 'Grazie e Per Favore?=^=
=^=Se il computer di questa nave è evoluto al punto di richiedere di essere chiamato con un nome che lo identifichi, ha il diritto di essere trattato con rispetto, come ogni forma senziente. Per la seconda parte della domanda, non è mia abitudine fraternizzare con nessuno senza prima averlo conosciuto" rispose Tanner deciso, mentre prendeva la tazza di the e si dirigeva verso la sua scrivania.
=^=Grazie per la spiegazione. Interessante punto di vista. Spero che questo avvenga presto.=^=
Tanner riprese a visionare le informazioni sulla sua consolle, e per un attimo pensò a quello strano computer che li avrebbe accompagnati durante tutte le missioni, accennando ad un sorriso.


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FINE MISSIONE