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USS HOPE - MISSIONE 16 RSS USS HOPE - Missione 16

16.07 "Oasi di dolore"

di Lon Basta, Pubblicato il 26-05-2021

U.S.S. Hope - Ufficio del capo operazioni
07/02/2401, ore 10:15


"Solitamente è Basta che mi sta continuamente addosso e, solitamente, è per qualcosa che ho fatto, non che devo ancora fare."

Rodriguez guardò storto il consigliere, come se l'assenza del capo della sicurezza fosse un'offesa al suo onore. Caytlin si limitò a guardarlo con un sorriso cortese ruotando la poltrona nella sua direzione e seguendolo con lo sguardo mentre aggirava la scrivania e si sedeva con un sospiro dietro di essa.

L'uomo si passò una mano sulla testa e poi si appoggiò allo schienale della poltrona afferrandosi con due dita il naso con un drammatico sospiro.

"Tutto quello che ho scoperto è nel mio rapporto per Rest e Basta, ho già fatto quello che dovevo fare. Ti hanno mandato qui per nulla."

La risiana si limitò a piegare di lato la testa, senza aprire bocca. Con le dita delle mani si lisciò invece pieghe inesistenti sull'uniforme.

"Ho anche mandato le specifiche tecniche!" Esclamò Rodriguez alzando le mani in aria esasperato, "non che ci serviranno a molto dato che prima di attaccare l'abitazione dell'ammiraglio dovremmo quando meno prima avere delle prove, che non abbiamo." Sottolineò. "Abbiamo solo voci e sospetti! Il che non ci servirà a molto se il piano del vulcaniano e del betazoide non va in porto. Oh, d'accordo, d'accordo, il vostro piano. Va bene! Va bene! C'è anche lo zampino dell'andoriana! Contenta? E comunque dovete smetterla di agire come se io nascondessi sempre qualcosa! Non è così! Non con la frequenza che credete voi almeno! E sono preoccupato anche io come voi per Bueller! Non sono senza cuore come alcuni di voi pensano!"

Si interruppe di botto notando il sorriso divertito di Caytlin. Girò la testa verso la consolle che aveva sulla scrivania, poi la guardò di nuovo. Un rossore imbarazzato prese possesso delle sue guance. "Ho dimenticato il nostro appuntamento vero?"



Mullaghmesha - Contea di Cork
07/02/2401, contemporaneamente


"E l'ultima cosa che ricordo è la luce del teletrasporto. Da allora sono qui dentro, senza vedere nessuno a parte un cane ed il tizio misterioso." Seduto sulla brandina Doohan seguiva con la testa l'andare avanti ed indietro del capitano. "Non posso credere che mi abbiate fatto il funerale!"

"Beh... tecnicamente non siamo stati noi," si affrettò a correggerlo l'ingegnere, "sono stati i suoi genitori e..."

Smise di parlare quando Bueller si fermò di scatto. "Si ho visto le immagini." Mormorò dopo qualche istante scuotendo la testa, con le mani sul viso.

"Si," l'ingegnere si schiarì la gola a disagio, "è stato davvero una bella cerimonia, molto commuovente. Ne avrei approfittato per fare anche un giro, visto che siamo in licenza, ma poi Luna mi ha chiesto di aiutarla con la corsa a In Sal..."

"La cosa?!"

"Sa, quella attorno alla Terra," proseguì Doohan apparentemente ignaro dell'espressione oltraggiata di Bueller, "mi sono personalmente occupato di ottimizzare il motore della moto. Non so cosa si fosse messa in testa, davvero, se non ci avessi pensato io, non avrebbe avuto alcuna speranza di vincere. Invece ora..."

"Fammi capire bene," il tono della voce del capitano, fece sparire ogni traccia di orgoglio dal viso dell'ingegnere, "nonostante io le abbia espressamente proibito di partecipare a quella corsa perché troppo pericolosa, la prima cosa che fa Luna, dopo il mio funerale, è iscriversi?"

"Esatto," annuì Doohan fissandolo con intensità, "ha detto che l'unico modo per onorare la sua morte era quello di disobbedire ai suoi ordini e che tanto lei non è mai stato il vero capitano della Hope. E che era stata stupida a non aver pensato subito a scavalcarla visto che Strauss non si è è opposto."

"Luna," commentò incredulo Bueller fissando a sua volta l'ingegnere. "la mia migliore amica."

"Si vede che non è poi così amica." Rispose Doohan con un'alzata di spalle.



Contea di Cork - abitazione dell'Ammiraglio Mallory
07/02/2401, ore 14:30


"Il signor Moriarty aveva ragione, signore," il vulcaniano entrò nello studio di Mallory che sollevò lo sguardo dal rapporto che stava leggendo sollevato. Non ne poteva più di tutte quelle scartoffie, la sola idea di leggere l'ennesima richiesta di approvvigionamenti gli faceva venire il volta stomaco.

Per fortuna presto le cose sarebbero cambiate e non avrebbe più dovuto occuparsi di quella robaccia.

"La sostituzione è avvenuta senza problemi immagino."

"Si signore. Il signor Bueller non ha preso bene la notizia che il tenente Jones abbia deciso di partecipare alla gara di moto e sembra che il suo morale sia decisamente peggiorato. Secondo il signor Moriarty è venuto il momento di usare Doohan per spezzarlo."

Mallory si massaggiò il mento pensieroso fissando l'espressione impassibile del vulcaniano. "Non perdiamo altro tempo dunque, è molto tempo che non faccio una passeggiata sulle montagne della contea di Cork."



U.S.S. Hope - Sala Tattica
08/02/2401, ore 20:03


Le schematiche fornite da Rodriguez erano state studiate, esaminate, discusse sotto ogni aspetto e angolo per ore. Basta e Rest si erano confrontati su ogni minimo dettaglio, lanciandosi osservazioni e idee come due giocatori esperti di tennis. Ad un certo punto era comparso del cibo, forse, il betazoide non ricordava di avere mangiato.

Se qualcuno glielo avesse chiesto qualche tempo fa, avrebbe escluso la possibilità che lui e Rest potessero lavorare così bene assieme. A lui non era mai interessato fare carriera, non cercava il riconoscimento. Amava il suo lavoro e gli bastava avere i mezzi per farlo. Rest, al contrario, era ambizioso, meticoloso, senza scrupoli nel raggiungere i suoi obiettivi.

Però era cambiato. O forse lo era lui, non avrebbe onestamente saputo dirlo.

"Sappiamo che non sono lì, quindi cosa c'è in quelle stanze?"

"Perché aggiungere un'intera ala ad una residenza già grossa?" ribatté Lon controllando nuovamente i suoi dati, "l'ammiraglio è separato, non ha figli, conduce una vita tranquilla, non dà feste. Non ha amanti. È sempre puntuale al lavoro e meticoloso nei suoi rapporti. Una volta a settimana va in un club di San Francisco, ci resta per almeno due ore, beve qualcosa con qualche collega, poi torna a casa. Non porta mai nessuno con sé. In casa ci sono due persone: un uomo che si occupa della cucina ed uno che segue la casa. La sorveglianza è assegnata ad una ditta di Dublino. Nulla da eccepire nemmeno in merito a loro."

"Come fai a sapere tutte queste cose su di lui?"

"Rodriguez non è il solo ad avere le conoscenze giuste," sorrise Lon.

"La vita privata di un ammiraglio non dovrebbe essere così accessibile," ribatté Rest.

"Non lo è," rispose Lon passandogli il padd, "come ho detto, ho i miei mezzi."

Rest lo fissò senza prendere il padd. "Verrebbe da chiedersi cosa sai di quest'equipaggio."

"Non siete interessanti come l'ammiraglio," ribatté Lon portando lo sguardo nuovamente sulle schematiche. "Se non sono camere da letto, cosa sono?"

"Scopriamolo." Risposte Rest.



Contea di Cork - Abitazione dell'Ammiraglio Mallory
08/02/2401, ore 23:45


"Mi spiace, l'ammiraglio non è in casa."

"Oh, non è un problema, abbiamo ordine di lasciare le casse nella rimessa. Non è necessario che lui sia presente, le mostro l'ordine." L'uomo delle consegne estrasse un padd e lo mostrò all'altro. L'addetto alla sicurezza all'entrata lo prese con diffidenza, lo lesse, poi glielo restituì.

"Avverto la casa, proseguite dritto e non ostruite l'ingresso." Lo avvertì mentre apriva il pesante cancello.

"Come detto, amico, devo andare nella rimessa." Con un cenno di saluto l'umo delle consegne fece partire il furgone e seguì la strada fino a quando non si biforcò. Fischiettando prese la direzione della rimessa.

Un sorriso soddisfatto comparve sul volto di Rodriguez quando arrivò a destinazione. Facendo attenzione a tenere ben calcato sul viso il cappello ed evitare le telecamere, premette i pulsanti dell'apertura dei portelloni sul retro.



In Salah - Antica Algeria
09/02/2401, ore 01:17


Luna salì sul furgone con un grugnito di dolore. "Lascia solo che prenda quel bastardo che mi ha fatta cadere..."

"Che ci fai qui?" Le chiese Doohan alzandosi dal letto improvvisato. "Ero convinto che ti avessero portata in ospedale!"

"Pfffff!" Rispose Luna con una smorfia, "io in ospedale? Non sai da chi discendo? Cosa vuoi che sia una costola rotta? E poi," aggiunse mentre chiudeva la porta del furgone, "non vedevo l'ora di averti tutto per me..." Si avvicinò a lui lentamente, ancheggiando.

"D...davvero?" Chiese Doohan arrossendo mentre arretrava di un passo, lo sguardo fisso sulla pilota che si stava slacciando la giacca.

"Ho pensato che siamo qui, nel deserto, senza nessuno che possa scoprirci. Io e te," gli passò un dito sul petto, "soli. La scusa che mi sono fatta male ci permetterà di fare tutte le cose che non possiamo sulla Hope. Non sei contento di non doverti nascondere per una volta? Possiamo vivere il nostro amore liberamente finalmente..."

"Il nostro....cosa?! Oh, si, giusto!" Rispose il capo ingegnere allungando tentativamente una mano verso di lei.

Luna gli tirò una ginocchiata in mezzo alle gambe e subito dopo un colpo sul collo. Doohan cadde a terra privo di sensi, le gambe piegate e le ginocchia al petto. Luna scosse la testa roteando gli occhi.

"Cloni, basta che intravedano un pò di pelle..."



Mullaghmesha - Contea di Cork
09/02/2401, contemporaneamente


Doohan era a terra, le gambe piegate verso il petto nudo. Tremava mentre Bueller si chinava su di lui. Era stato costretto ad osservare mentre lo torturavano per ore.

"Sa cosa fare capitano, parli e tutto questo finirà," lo sguardo d'odio di Ferris strappò un sorriso a Moriarty, "tutti credono che lei sia morto, nessuno verrà a salvarla. Ha tempo tre ore."