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USS HOPE - MISSIONE 15 RSS USS HOPE - Missione 15

15.08 "Ospitalità klingon"

di Lon Basta, Pubblicato il 07-01-2021

IKC Shevross - Mensa
13/09/2400 - ore 02.30


Lon Basta era un betazoide paziente, talmente paziente che era in grado di fissare una persona così a lungo che quella cominciava a confessargli di aver rubato un cioccolatino quando aveva quattro anni e non si fermava fino a quando il silenzio non era talmente pieno delle sue parole da quasi esplodere.
Il cugino di Luna, però, stava rischiando di mettere a serio rischio quella pazienza. La sua boria, il suo continuo provocare Luna (azione che Lon non si sarebbe spiegato se non fosse per il fatto che Yatrhen Klaa non si preoccupasse minimamente di nascondere le sue emozioni che, sotto forma di una soffocante tempesta di sabbia, avevano investito il betazoide non appena il klingon aveva posato gli occhi su Luna) le sue battutine sul fatto che i klingon stessero facendo un favore alla flotta, avevano convinto Lon che otto ore erano decisamente troppe e che se voleva evitare un incidente diplomatico, sarebbe stato meglio se avesse tenuto la maggior distanza possibile fra lui ed il klingon. Il problema era che non poteva semplicemente chiudersi nella cabina che avevano messo loro a disposizione rifiutandosi di uscire fino a quando non fossero arrivati su Majus IV, c'erano piani di preparare e decisioni da prendere.
Così aveva deciso che la sua unica arma per resistere alle continue provocazioni fosse quella di chiudersi in un rigoroso silenzio, cosa che non era affatto difficile per lui. Come da questa decisione fosse arrivato a ritrovarsi in sala mensa con una bottiglia di quella che era chiaramente una bevanda alcolica che veniva spinta verso di lui, non gli era esattamente chiaro.
Fino a quel momento il suo piano era andato alla grande, aveva passato un paio d'ore con l'ufficiale tattico della nave per studiare bene la disposizione degli edifici più importanti della capitale di Majus IV e eventuali piani di fuga nel caso fosse necessario, e ne aveva approfittato per porre alcune, ben studiate domande su Yatrhen Klaa. Da quel che aveva capito il capitano era molto stimato dal suo equipaggio, la sua arroganza e la sua spavalderia erano tollerate perché in più di un'occasione aveva mostrato il suo valore. Secondo l'ufficiale tattico, la flotta Klingon non aveva conosciuto uno stratega così geniale da anni. Quell'affermazione aveva dato da pensare a Lon ed è per questo probabilmente che aveva accettato l'invito a mensa dell'altro e si era ritrovato, non sapeva ancora bene come (ma cominciava a sospettarlo), a tavola con il capitano a Yatrhen Klaa e il suo primo ufficiale.

"Un sorso di buon augurio, tenente, questa è la tradizione. Un sorso ed un racconto delle proprie gesta perché a tutti sia chiaro il suo valore."
"Sono decisamente curioso di conoscere le sue imprese, capitano, sicuramente saranno più grandiose delle mie," ribatté Lon spingendo la bottiglia verso il klingon che sbottò in una risata.
"Non sia modesto, tenente, sicuramente avrà qualcosa da raccontare..." lo incoraggiò il primo ufficiale spingendo nuovamente la bottiglia verso di lui.
Lon socchiuse gli occhi incontrando due sorrisi amichevoli smentiti dalla nebbia sempre più spessa che avvolgeva la mente del capitano rischiando di sommergere anche la sua. Lentamente portò la mano alla bottiglia, arrendendosi, e accennò ad un ghigno. "È sicuro di voler sentire come ho chiuso un tunnel spaziale, da solo, rischiando di lasciarci la pelle?"
La domanda era provocatoria e rischiosa, ma, per come la vedeva Lon, l'unico modo per tirarsi d'impaccio a questo punto era stare al gioco e fingere di bere. Il capitano e il primo ufficiale lo guardarono in silenzio per un paio di secondi poi a Yatrhen Klaa scoppiò in una risata e gli strappò la bottiglia di mano. "D'accordo, d'accordo tenente, non voglio costringerla a inventarsi storie. Inizierò io, con qualcosa di piccolo..."
"Yatrhen!" La voce di Luna risuonò nella sala mensa con forza tale, che a Yatrhen Klaa che aveva portato la bottiglia alla bocca per poco non ne sputò fuori il contenuto. La pilota si avvicinò rapidamente al tavolo minacciosa.
"Dovevo immaginare che avresti approfittato del momento in cui andavo a cambiarmi per usare qualche trucchetto!"
"Mia cara cugina, la tua mancanza di rispetto per il mio ruolo mi ferisce," commentò il capitano prima di girarsi verso di lei, "è bello vederti di nuovo in uniforme," un sorriso che mostrò tutti i suoi denti affilati gli comparve sul viso, "la tua vera uniforme."
"Sono un ufficiale della flotta stellare," ribatté Luna stringendo i denti, "non dell'Impero."
"Con mio grande dispiacere."
"Me ne sono fatta una ragione."
"Il mio cuore sanguina alle tue parole."
"Vai in infermeria a fartelo curare."
Lon guardò il primo ufficiale di Yatrhen Klaa che ricambiò il suo sguardo perplesso. Per un attimo il betazoide pensò di approfittare del momento, ma poi decise che no, vedere Luna in azione era più divertente. Sul viso del capitano era comparso un sorriso.
"È bello vedere che ti preoccupi per me, quando saremmo sposati..."
Lon sgranò gli occhi e guardò sorpreso Luna.
"Nei tuoi sogni." Rispose la pilota a denti stretti. La sua rabbia era come un rotolare di rocce lungo un dirupo: rumoroso e letale.
"Per ora..." le promise Yatrhen Klaa imperturbabile. Per tutta risposta Luna sbuffò e, con uno sforzo enorme, si girò verso Lon che si affrettò a cambiare espressione.
"Il comandante Xyr mi ha mandato a prenderti."
"Capitano mi scuserà, ma devo andare," disse subito il betazoide a Yatrhen Klaa affrettandosi ad alzarsi.
"Non si preoccupi tenente," rispose subito Yatrhen Klaa con un sorrisetto, "avremmo modo di rifarci."
Decisamente preoccupato dall'ultima frase del capitano, Lon si allontanò con Luna.
"Grazie," le mormorò appena furono a distanza da orecchie indiscrete, "temevo di dover chiamare Caytlin a salvarmi."
"Sta ancora guardandoci?" Fu la risposta sibilata di Luna.
"Come faccio a saperlo? Dovrei girarmi per vedere," poi notando l'espressione della pilota Lon sospirò, "immagino di sì, la sua sabbia mi scalda il collo."
"La sua che?"
Per tutta risposta Lon sorrise. Era un sorriso sbieco, appena accennato. Il betazoide sorrideva decisamente più spesso ultimamente. Luna sbuffò.
"Cos'è questa storia del matrimonio?" Le chiese lui dopo che avevano lasciato la mensa.
"Una cosa che mio cugino si è messo in testa tempo fa," rispose Luna stringendo le spalle con apparente noncuranza, "e, dato che è testardo, non si è ancora rassegnato."
"Tempo fa," commentò Lon lanciandole un'occhiata, "quanto esattamente?"
"Nove anni".
"È davvero testardo," fu il commento laconico di Lon mentre entravano nella cabina dove Xyr e il consigliere Caytlin li stavano aspettando indossando le uniformi klingon.
Il comandante indicò il divano a Lon, "tenente indossi quell'uniforme e ripassiamo il piano. Il nostro principale obiettivo è quello di passare inosservati."



Majus IV - Sala Cerimonie Klingon
13/09/2400 - ore 05.35


"Quale parte del 'dobbiamo passare inosservati' non hai capito Yatrhen?" Sibilò Luna dopo che si era ripresa dalla sorpresa.
"Cosa c'è di meglio del passare inosservati che un rumoroso matrimonio klingon?" ribatté con aria fintamente innocente il capitano.
Luna emise un suono che somigliava molto ad un ringhio e istintivamente Xyr, Lon e Caytlin arretrarono.
"È la perfetta giustificazione della presenza dei tuoi colleghi," proseguì Yatrhen Klaa indicando nella loro direzione con un ghigno di trionfo, "a nessuno verrebbe in mente di domandarsi perché siano qui se sono ospiti..." fece una pausa come se stesse assaporando il momento, "nostro matrimonio?"