Home Home
 
 
 
 
 
 
USS HOPE - MISSIONE 05 RSS USS HOPE - Missione 05

05.12 "Fa' quello che ti dice il Q-uore"

di Ferris Bueller, Pubblicato il 09-03-2017

Crellia - Capitale - Tempio Della Dea Q - 9/04/2395 ore 11.35


"Altruismo?" chiese Rodriguez in tono divertito "Secondo i vostri parametri questo è altruismo?"
I due Q si guardarono l'un l'altro confusi. Dopo aver spiegato ai membri della Hope cosa era successo pochi attimi prima e il pericolo che avevano corso tutti loro, il Capo Operazioni aveva sbuffato con tono derisorio.
"Cosa intendi scimmia senza peli? Vi abbiamo appena salvato la vita!" commentò Quoo con disgusto.
"Per la precisione avete salvato la vostra di vita..." commentò sarcastico "Sarebbe stato altruismo se non foste stati obbligati a salvarci, ma non potevate uscire senza di noi altrimenti sareste morti anche voi. Si tratta più di egoismo a mio avviso."
"Paulo..." mormorò Caytlin cercando di smorzare la rabbia del giovane.
"No, ha ragione..." sospirò Qin "E credo che nostra madre stia cercando di darci una lezione senza veramente aver capito nemmeno lei cosa siano i sentimenti umani."
"Vostra madre non vi voleva insegnare l'altruismo..." commentò la risiana "Vi mostrava cosa vuol dire non essere onnipotenti. Il rischio di incappare in ogni momento in un problema che potrebe essere l'ultimo. Per questo ogni essere vivente ha la tendenzza a cercare un gruppo con cui convivere... per non rimanere mai solo quando affronterà quel momento."
"Vostra madre vi voleva insegnare cosa vuol dire essere mortali." terminò Bueller guardando i due Q.

"Come fate a sopportarlo?" chiese Quoo per una volta interessato "Non dico il fatto di non avere il potere di cambiare le cose a piacimento... parlo del rischio di cessare di esistere da un momento all'altro."
Rodriguez sospirò e dette un leggero pugno alla spalla del Q maschio "Non ci pensi e vivi la tua vita come se non dovesse finire mai!"
"Ma potrebbe finire il giorno dopo." mormorò Qin
"A quel punto non è più un problema non ti pare?" Rodriguez sorrise e i due Q si guardarono l'un l'altro.
"Ci avete dato molto su cui pensare umani." esclamò Qin e Quoo, per una volta, non fece commenti.
"Ok, ma non dovete pensarci adesso! Dobbiamo uscire da questo tempio prima possibile e cercare di non incappare in qualche altro insegnamento di vostra madre! Andiamo!" Bueller fece strada infilandosi in un nuovo corridoio.



Crellia - Capitale - Tempio Della Dea Q - 9/04/2395 ore 12.05


"Sembra essere il cuore del tempio..." mormorò Rodriguez accucciato vicino alla porta scrutando l'interno della grande stanza.
"Ti aspetti qualche altra sorpresa?" domandò Ferris accucciato accanto a lui.
"Io mi aspetto sempre qualche sorpresa, per questo non rimango sorpreso quando la sorpresa arriva!"
"Hai sentito questa frase in qualche holofilm di serie B?"
"Planet Terror 5... un classico!"
"Visto, un film davvero terribile... Vogliamo andare?" sospirò Bueller guardando il corridoio dove gli altri membri del gruppo li stavano aspettando.
"Certo, dopotutto si vive una volta sola!" esclamò Paulo sarcastico.
"E' proprio quello il problema..." il Capitano della Hope fece segno agli altri di avanzare e tutti iniseme entrarono con circospezione.

Attorno a loro il tempio mostrava l'amore dei Crelliani alla loro dea. La sala era a pianta circolare e al suo interno aveva una serie di colonne che dalle pareti perimetrali si spingevano fino al centro della stanza come raggi di una ruota.
Ogni raggio era composto da sei colonne di circa due metri di diametro e convergevano tute verso una grande colonna centrale fatta di vetro e metallo.

"Cos'è secondo voi?" chiese Bueller ai due Q sperando in qualche dritta.
"Mi dispiace Capitano, ma non abbiamo più accesso alle nostre conoscenze." rispose Qin affascinata dalla sensazione di frustrazione che provava nel non sapere qualcosa.
"Una camera di stasi!" esclamò Caytlin
"Cosa te lo fa pensare?"
"Non vedete? C'è qualcuno rinchiuso li dentro!" disse il Consigliere della Hope indicando una zone che solo lei poteva vedere dato che si erano tutti dispersi per la sala.

Il Gruppo si riunì e tutti fissarono dubbiosi il vetro bianco opaco e la confusa figura che sembrava racchiudere.
"Vostra madre?" chiese Bueller "Che motivo ha un immortale di chiudersi in una camera di stasi?"
"Forse un antico Protettore messo in stasi per arrivare vivo a questo momento?" propose Caytlin.
"C'è un solo modo per scoprirlo, aprire quella cosa... e spero ci sia nostra madre lì dentro, così la posso uccidere con le mie mani!" commentò Quoo con un ringhio.
"E come apriamo?" chiese il Capitano guardando i compagni.
"Premendo questo bottone." propose Rodriguez indicando un pulsante verdastro e un po' corroso.
"Cosa te lo fa pensare?"
"C'è un post it con scritto 'premere qui'" rispose il giovane mostrando un rettangolino di carta ingiallito dal tempo scrollando le spalle.



Crellia - Capitale - Tempio Della Dea Q - 9/04/2395 ore 12.20


Il vetro emise un sonoro scatto. Sbuffi di vapore uscirono all'improvviso con un sibilo evidenziandone i contorni.
Ad un comando di Bueller, lui e Rodriguez fecero forza sul pannello per aprirlo del tutto. Un attimo dopo una nuda figura femminile dai lucenti capelli rossi cadde letteralmente fra le braccia del giovane capitano.

"Madre!" esclamò Qin avvicinandosi alla figura ancora priva di sensi.
"Madre? Questa è vostra madre?" chiese Bueller osservando il corpo procace della donna che sembrava non avere più di vent'anni.
"Che c'è di strano?" chiese Quoo con sguardo perplesso.
"Ragazzo mio, nonostante tu sia un Q, devi imparare tanto sull'universo!" commentò Worrk e Rodriguez annui saggiamente lanciando un'occhiata alle curve mozzafiato della Q.
"Cercate di essere seri voi tre. Lasciatemi spazio!" ordinò Caytlin, ma anche lei lanciò un'occhiata piena di apprezzamento all'addormentata.

Passarono alcuni minuti. Caytlin riuscì a far riprendere la donna e a controllare, per quanto possibile il suo stato fisico.
"Per quanto ne possa capire io sembra essersi ripresa. Sarà molto debole e sarebbe meglio portarla sulla Hope per un controllo accurato." mormorò la risiana lanciando un'occhiata alla madre dei due Q che adesso era appoggiata a terra vicino ad una colonna.
Vicino a lei era rimasta Qin che le parlava con tono sommesso tenendole una mano. Quoo rimaneva invece vicino a Rodriguez con un aspetto imbronciato.
"Qualcosa mi dice che non ha nessun potere nemmeno lei..." commentò Bueller.
"Sembra di no... non ha ancora parlato molto. Sembra un po' confusa."

Ferris si avvicinò alle due Q e si sedette accanto a loro. Era palese che le due fossero parenti, si somigliavano talmente tanto da sembrare gemelle.
"Signora, sono il Capitano Ferris Bueller della USS Hope, questa è il Tenente Caytlin, il consigliere di bordo." Ferris sorvolò sul fatto che i gradi fossero soltanto una mera formalità della nave.
"Piacere di conoscerti Ferris!" rispose la Q con un sorriso luminoso.
"Potete spiegarci cosa sta succedendo?" chiese il giovane con fare rispettoso.
"Duemilacinquecento anni fa visitai questo mondo e ne rimasi affascinata..." iniziò la Q mentre il suo sguardo si perdeva nei ricordi "Vissi fra loro come dea prendendomene cura e indirizzando la loro cultura verso alti ideali."
"Alti ideali?" chiese Caytlin sopresa per un affermazione così pretenziosa.
"Naturalmente l'adorazione della loro dea, quali altri alti ideali ci potrebbero essere?" rispose la donna con un sorriso e Bueller alzò gli occhi al cielo.
"Per cinquecento anni coninuai così e un giorno incontrai un giovane, l'unico che non mostrava la deferenza che mi era dovuta. Ero allibita... sconvolta dalla sua mancanza di fede, così lo feci portare al mio cospetto con tutta l'intenzione di farlo capitolare e poi punirlo..." di nuovo i suoi occhi si persero nella memoria, ma questa volta c'era un velo di tristezza.
"Cosa successe poi?" chiese di nuovo la risiana con gli occhi scintillanti.
"Lui non capitolò, anzi addirittura mi sfidò! 'Come puoi pensare di capirci se nemmeno hai idea di cosa siamo?' mi disse con fare altezzoso. Secondo lui essere onniscente e comprendere il significato di un sentimento non equivaleva a provarlo sulla propria pelle."
"E lei ha voluto dimostrare che si sbagliava diventando umana..." aggiunse saggiamente Caytlin.
"Si... e capii di essermi sbagliata io." la Q arrossì visibilmente e persino Qin si strinse a lei
"Amai quel giovane fino al giorno della sua morte. Mi sarebbe bastato tornare ad essere una Q per farlo diventare immortale e tenerlo sempre con me, ma lui disse che era proprio una delle cose con cui dovevo convivere. La morte e il dolore della persona cara. Per rispettare questa sua volontà accettai che il tempo facesse il suo corso..."
"Poi tornò ad essere una Q." mormorò Bueller per continuare a farla parlare.
"Il sole di questo mondo stava per morire e se non avevo potuto salvare quel giovane almeno avrei salvato tutti gli altri. Però i Crelliani agirono prima di me... ti posso dire una grande verità giovane Ferris, essere onniscenti ti rende molto stupido e anche molto ingenuo... in tutti quegli anni i Crelliani mi avevano adulato e così facendo mi avevano studiato. Proprio quando stavo per salvarli loro agirono e mi rinchiusero in quella stupida macchina costruita proprio per sfruttare il mio potere e fare uno scudo che avvolgesse tutto il continente."
"Perchè non ti sei semplicemente liberata madre? Non credo che quella macchina ti avrebbe impedito di farlo." chiese Qin
"Con i sentimenti era arrivato anche il rammarico per come aveva trattato i suoi sudditi nel periodo in cui era la loro dea..." rispose Caytlin per lei facendola arrossire.
"Si, pensai che era giusto lasciarli prendersi questa piccola rivincita almeno finchè il loro mondo non fosse salvo. Poi me ne sarei semplicemente andata... rimasi in stasi per duemila anni e osservai le loro vite mentre la macchina assorbiva il mio potere per generare lo scudo. Ogni giorno mi dicevo: 'Domani me ne andrò e li lascerò al loro destino!' ed invece rimanevo qui ad imparare da loro. E ormai il mio potere si è del tutto deteriorato o forse mi sono abituata a non usarlo."
"Ma come ha fatto a togliere i poteri ai suoi figli?" continuò Bueller guardando Quoo che ormai si era avvicinato con gli altri per ascoltare il racconto.
"Il tempo non ha significato per un Q. Sapevo che un giorno sarebbero arrivati e volevo che provassero quello che ho provato io... ho semplicemente desiderato che quel giorno perdessero i loro poteri." rispose la Q con una scrollata di spalle. "Comunque - continuò la Q - ora che sono uscita dalla camera di stasi, lo scudo sfrutterà solo l'energia immagazzinata e fra un paio di anni perderà tutta la sua potenza e si spegnerà del tutto. A quel punto il popolo di Crellia sarà libero."

Bueller fece segno ai suoi di allontanarsi per un breve briefing.
"Qualche anno? Dubito che arriveranno vivi a vedere il loro scudo perdere potenza fino a spengersi... probabilmente saranno tutti morti e cotti a puntino dentro questa pentola a pressione" mormorò Rodriguez
"Direi che questo risolve comunque il problema della Prima Direttiva" commentò Ferris.
"Cosa intendi?" chiese la risiana.
"Una razza che ha sviluppato una tecnologia per assorbire i poteri di un Q non può certo essere considerata arretrata. Se aggiungiamo il fatto che per colpa dello scudo non avrebbero mai potuto arrivare alla curvatura, direi che la Flotta Stellare potrebbe chiudere un occhio se risolviamo la situazione... sono certo che gli scenziati federali faranno a gara per studiare quel marchingegno. Persino Tucci potrebbe riuscire a non distrarsi!" rispose Paulo per il suo Capitano.
"Quindi non ci resta che uscire di qui e contattare la Hope per farci trarre in salvo!" esclamò Ferris allegramente.
"Se Xyr non se n'è già andata lasciandoci qui..." disse Rodriguez
"Paulo, Xyr non lascerebbe mai noi due qui sul pianeta... se Ferris fosse stato solo magari..." commentò Caytlin prendendo a braccetto il Capo Operazione e dirigendosi verso gli altri.
"Mi avrebbe lasciato qui? Ragazzi? Scherzate vero? Ragazzi?!"



USS Hope - Plancia - 9/04/2395 - contemporaneamente


"Rapporto!" ordinò Xyr sedendosi sulla poltrona di comando.
"L'anomalia gravitazionale è stabile per il momento. Ma non posso assicurare che le cose continuino così a lungo." rispose Rest senza guardare l'orribile buco che nascondeva le stelle.
"Signor Tucci opzioni!"
"L'esplosione simultanea di dieci siluri quantici dovrebbe richiudere l'anomalia." Tucci a differenza di Rest sembrava completamente perso nella contemplazione dell'evento.
"Signor Basta, qual'è la situazione della nostra santabarbara?"
"Nove siluri quantici... è tutto quello che ci è rimasto" commentò Lon col suo solito tono disinteressato.
"Fortuna che li avevamo... sono le ultime scorte di Rodriguez. E non credo che l'Ammiraglio ce ne fornirà altri." commentò Luna.
"Ce ne faremo bastare nove." Xyr sembrava assente mentre leggeva il suo dpad.

Piano piano tutti in plancia si voltarono verso di lei in attesa di ordini. Alla fine fu il Capitano Strauss a svegliarla dal suo torpore.
"Capitano?"
Xyr lo guardò per un lungo momento, poi guardò lo schermo principale sul quale campeggiava il piccolo buco nero e i due soli ormai morenti.
*Maledetto Bueller!* pensò fra se colpendo con forza il bracciolo della poltrona. Si alzò in piedi e si stirò la giacca della divisa.
"Signor Rest, quanto le serve per fare una verifica di livello uno dei sistemi d'arma? Vorrei lanciare i siluri in assoluta sicurezza."
Rest sollevò un sopracciglio. Avevano sparato fino a quel momento contro una nave da guerra romulana. Un controllo di livello uno era praticamente un'inutile perdita di tempo, ma essendo un vulcaniano si limitò a rispondere alla domanda.
"Circa un'ora Capitano."
"Le do esattamente cinquanta minuti di tempo. A quello scadere pronti o no spareremo la salva verso l'anomalia. Inizi la verifica e imposti la rotta dei siluri." poi rivolgendosi al capo della sicurezza continuò a parlare come se non volesse dare tempo a nessuno di pensare "Signor Basta prenda con se Tucci e veda come può potenziare quei siluri per sopperire alla mancanza del decimo. Gli altri si tengano pronti."



USS Hope - Plancia - 9/04/2395 ore 13.20


"Capitano! I due soli del sistema hanno cambiato la loro orbita! Il buco nero li sta trascinando l'uno verso l'altro!" avvertì Luna che, in mancanza di Tucci e Basta, e dato che la nave era praticamente ferma, si era spostata ai sensori per tenere sotto controllo l'anomalia.
"Ne sono consapevole Signor Jones. Signor Rest quanto manca al completamento della verifica dei sistemi d'arma?" chiese rivolgendosi al vulcaniano che piano piano era arrivato ad elaborare una risposta alla domanda che tutti in plancia si stavano facendo: che cosa aveva in mente Xyr?
"Cinque minuti esatti come da programmi. Saremo pronti a sparare esattamente nei tempi concordati." Se era d'accordo o meno su quello che Xyr stava facendo non lo diede a vedere.
"Plancia a Basta, avete potenziato i siluri?"
=^=Abbiamo fatto il possibile. Non siamo certi di avere la potenza di dieci siluri ma ci siamo molto vicini!=^=
"Bene tornate appena potete!"
"Capitano..." la voce di Strauss la raggiunse all'improvviso. L'aveva visto raccogliere il suo dpad e studiare le informazioni in esso contenute. Ormai era tardi per impedirle di fare quello che pensava di fare, ma tutto era possibile.
"Mi dica Signor Strauss..." Xyr non si fidò a guardarlo, si era raggelata e il suo colorito si era schiarito ancora di più.
"Volevo dirle che oggi ha fatto un lavoro straordinario, volevo solo che lo sapesse... se adesso vuole scusarmi vado a controllare come sta andando la rimozione dei collari esplosivi dei prigionieri."
Xyr lo guardò andar via sentendo la tensione che si allenatava. Aveva approvato la sua idea... Xyr non capiva se sentirsi felice di aver fatto la scelta giusta o essere arrabbiata perchè un altro ufficiale della federazione se ne infischiava dei regolamenti.

"Tempo scaduto Signor Rest. Faccia fuoco appena pronto!"

Una salva di scie luminose partirono dalla Hope danzando e allargandosi sempre di più fino a formare un cerchio perfetto diretto verso l'anomalia. Dopo quelli che sembrarono ore i nove siluri detonarono in simultanea trasformando il buio dello spazio in un accecante giornata esiva. Quando il bagliore si spense il buco nero era sparito.

"Rapporto Signor Tucci!" chiese Xyr al giovane che era arrivato appena in tempo per vedere la magnifica esplosione.
"L'anomalia è stata chiusa senza problemi... i soli però hanno cambiato la loro orbita e fra alcuni giorni saranno troppo vicini fra loro!"
"Conseguenza?" chiese Xyr quasi disinteressata.
"Beh il sole più piccolo inizierà a perdere la sua materia che verrà trascinata verso il sole più grande... praticamente fornirà combustibile al sole che si stava spegnend... ah..."
Finalmente Tucci arrivò alla conclusione a cui tutti erano arrivati. I sorrisi attorno in plancia si fecero più luminosi e Luna arrivò addirittura a mormorare un 'evvai!' di soddisfazione. Xyr per la prima volta provò un senso di compiacimento vedendo i suoi compagni che la guardavano con quello sguardo che di solito riservavano a Bueller.
"Bene Signori, adesso andiamoci a riprendere il genio del male..." Xyr sorrise e si mise di nuovo a sedere sulla poltrona di comando con una certa soddisfazione.



USS Hope - Plancia - 10/04/2395 ore 03.45


"E così hai sfruttato il buco nero per far cambiare l'orbita al sole più piccolo del sistema e fare in modo che quello più grande ne traesse 'nutrimento'. Così facendo abbiamo salvato da morte certa l'intero sistema. Sono orgoglioso di te Xyr!" si complimentò Bueller mentre si dirigeva verso i suoi alloggi accompagnato dal suo Primo Ufficiale che lo aveva costretto ad un briefing riepilogativo fino a tarda notte.
"Signor Bueller il fatto che lei sia orgoglioso di me non mi rende altrettanto entusiasta. È stato solo un caso fortuito." commentò la giovane andoriana alzando però il mento con orgoglio.
"Se non sbaglio il Signor Mellor e il Signor Hori di cartografia stellare avevano fatto notare che il sistema poteva essere salvato in questa maniera nel loro rapporto."

Xyr guardò Bueller basita.
"Xyr anche se lei non ci crede, io leggo i rapporti che mi invia sa?" commentò lui alzando gli occhi al cielo, per poi continuare "Come stanno i nostri tre ex Q?"
"La madre è in infermeria e la dottoressa Graahn dice che si riprenderà presto. Naturalmente non conosciamo niente dei Q e non sappiamo se potranno riacquistare i loro poteri o no."
"Mi preoccupa quello che potrebbero combinare Quoo e Qin anche senza superpoteri. Quoo mi pare quello che ne stia soffrendo di più, non vorrei che combinasse qualche sciocchezza."
"Secondo il Signor Caytlin, Quoo non è così in crisi come vuole dare a vedere. Da domani lui e la sorella inizieranno a dare una mano al Capitano Strauss al bar della Hope... secondo il consigliere, Quoo è rimasto affascinato dalle visioni complottistiche del Capitano, anche se continua a chiarmarci scimmie senza peli."
"Darlo in mano a Strauss potrebbe fargli più male che bene, ma se lo dice lei a me va bene... e Qin?"
"Secondo Caytlin la ragazza ha meno freni del fratello... il suo entusiasmo nel provare la sua nuova vita potrebbero anche spingerla a fare qualcosa di stupido."
"Vedremo di tenerla sotto controllo..." sospirò Ferris appoggiandosi alla porta della sua stanza.
"Ha fatto rapporto all'Ammiraglio Lennox?" chiese Xyr con un po' di apprensione.
"Non c'era... è andata a fare non so cosa su Betazed, mi hanno passato l'Ammiraglio Crom e ho fatto rapporto a lui. Si è complimentato con noi per il lavoro svolto... pareva molto entusiasta del risultato. È un peccato che non abbiamo lui come referente." borbottò Bueller che per una volta si era sentitò felice per aver fatto rapporto.
"L'Ammiraglio Crom si entusiasma per qualsiasi cosa... bene la lascio per adesso, ci vediamo domattina alle sette per il briefing mattutino."
"Cosa? Ma Xyr mancano solo tre ore?! Sono sfinito! Xyr!" ma l'andoriana ormai se ne era andata senza nemmeno voltarsi.

Bueller si trascinò nel suo alloggio togliendosi la divisa. Il buio della stanza era rischiarato solo dai soli di Crellia in lotta fra loro.
Senza nemmeno farsi una doccia si lasciò cadere sul letto per godersi quelle poche ore di sonno prima del maledetto briefing mattutino. La sua mano atterrò su un qualcosa di soffice e caldo.
"Luci!" ordinò continuando a saggiare l'oggetto con la mano.

"Qin? Che ci fai nel mio alloggio?!" Bueller ritirò la mano dal seno nudo della Q.
"Stavo pensando di sperimentare nuove sensazioni..." rispose lei facendo passare un dito sul torace del giovane Capitano.
"Ascolta Qin, non possiamo farlo. Tu sei in un momento di crisi esistenzale... no ferma non toccare li! E io non posso approfittare della situazione... no, togli le mani... oddio! Oltretutto ci sono dei regolamenti... basta! Sono sensibile in quel punto!"

"O vabbeh al diavolo!"