Missione 19










USS HOPE

presenta


USS HOPE

Missione 19

Missione 19






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS HOPE,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS HOPE, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 0000



www.starfleetitaly.it | USS HOPE








Equipaggio

Capitano Tenente Ferris Bueller

Ufficiale Tattico Capo Tenente JG Rest figlio di Retok

Tenente
Ferris Bueller
Capitano

Tenente JG
Rest figlio di Retok
Ufficiale Tattico Capo


USS HOPE

Autori

Capitano
Ferris Bueller
Franco Carretti

Ufficiale Tattico Capo
Rest figlio di Retok
Ilenia De Battisti






Sommario


Sinossi
19.00 - Fattore umano
19.01 - Giustizia!

Sinossi

...



19.00 - Fattore umano

Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok

USS Hope - Ufficio del Capitano Bueller
27/03/2403 - Ore 09.15


Ferris Bueller si stava godendo una delle poche mattinate in cui la calma e la tranquillità regnavano sovrane: aveva provveduto a sbrigare il proprio lavoro in pochissimo tempo, finendo di leggere i rapporti in tempo record, eppure qualcosa lo faceva sentire un po' inquieto. Il suono del sensore lo fece voltare di scatto ad osservare Caytlin entrare nell'ufficio.

"Qualcosa non va?" gli chiese la consigliera osservando perplessa il Capitano

"No, certo che no..." Bueller si rilassò sulla propria poltrona osservandola "Il fatto è che in questi giorni mi sembra che sia tutto troppo tranquillo, i rapporti non segnalano nulla..."

"Non lo direi troppo forte" Caytlin osservò il giovane ma lui non fece in tempo a risponderle.

=^=Plancia a Capitano Bueller. Signore, è appena giunta una chiamata dal Comando, desiderano parlare urgentemente con lei. Massima priorità=^=

Ferris osservò in volto la risiana, mentre sfiorava il comunicatore "Capitano a Plancia... provvedete ad inoltrare direttamente al mio terminale la comunicazione"

"Dicevi? Tutto troppo tranquillo?"

"Potrei averci portato sfortuna senza volerlo..." si limitò a mormorare Ferris osservando il terminale in attesa che apparisse la comunicazione pochi attimi dopo, infatti, l'immagine del logo della Federazione venne sostituito dal volto magro dell'ammiraglio Often.

=^=Capitano, consideri annullati tutti gli ordini che avete precedentemente ricevuto. Voi dovrete portarvi verso la Nebulosa della Fenice... vi sto inoltrando le coordinate del punto preciso della sparizione=^=

"La sparizione?"

=^=Si, sparizione... Capitano, è sparito un vascello... anche se dubitiamo sia davvero successo qualcosa degno di nota=^= l'ammiraglio sembrava assolutamente rilassato mentre spiegava la situazione =^=Dovete ritrovare la USS Meridian. Vi inoltrerò l'ultimo messaggio che abbiamo ricevuto dalla nave prima che sparisse anche se... è praticamente incomprensibile =^=

"Il mio ufficiale scientifico si metterà al lavoro per tentare di renderlo ascoltabile" intervenne Bueller "Ad ogni modo vi sono delle ipotesi sul motivo di questa scomparsa?"

=^=Non esattamente, la loro missione era puramente scientifica... dovevano analizzare la nebulosa ed evidentemente deve essere successo qualcosa che cosa non ne abbiamo idea ma da quanto abbiamo saputo negli scorsi giorni la nave aveva subito dei malfunzionamenti... siamo propensi a credere che la USS Meridian possa aver perso alcuni dei sistemi del vascello per l'eccessiva vicinanza alla nebulosa e, dato che voi siete la nave più vicina, vi chiedo di andare a controllare=^=

"Darò ordini per recarci immediatamente sulle coordinate che ci ha inoltrato"

=^=Molto bene=^= l'ammiraglio Often rimase per un istante zitto prima di aggiungere =^=Capitano, in quella zona potremmo aver perso i contatti con un vascello a causa della nebulosa... desidero che il numero non salga a due! Verifichi la situazione, intervenga solo se non vi è alcun pericolo per il suo equipaggio ed il suo vascello o contatti immediatamente il Comando... sono stato chiaro?=^=

"Sì Ammiraglio, terremo gli occhi ben aperti"

=^=Tenetemi informato sulla situazione=^= L'ammiraglio salutò in modo rigido per poi chiudere la conversazione sullo schermo apparve nuovamente il consueto logo della Federazione Unita dei Pianeti.

Bueller sospirò "Lo dicevo che le cose andavano troppo bene..." quindi portò lo sguardo su Caytlin "Informi la plancia del cambio dei piani... voglio tutti gli ufficiali superiori in plancia non appena raggiungeremo la nebulosa della Fenice"



USS Hope - Plancia
29/03/2403 - Ore 16.15


Bueller era seduto alla postazione di Comando, osservando sullo schermo l'immagine della Nebulosa della Fenice, anche detta la "Nebulosa dalle fiamme eterne": il nome le era stato assegnato, circa una cinquantina di anni prima, sia per via della sua colorazione, che spaziava dal rosso vivo al giallo, sia per la sua forma, che ricordava le Nubi di Magellano.

"Signore, siamo giunti alla Nebulosa della Fenice"

"Ci porti alle coordinate dell'Ammiraglio... Tenente Rodriguez, è riuscito a ripulire l'ultimo messaggio della Meridian?"

"Si e no..." Paulo alzò lo sguardo verso Bueller "Sono riuscito a migliorare la pulizia dell'audio e ora si può sentire qualcosa in più ma fin troppe parti risultano del tutto compromesse"

"Beh, è pur sempre un buon punto di partenza" intervenne Xyr incrociando le braccia al petto

"Sì, proviamo a sentirlo ugualmente" intervenne Bueller facendo segno a Paulo di avviare il messaggio.

All'ordine del Capitano, sulla plancia si iniziò a sentire la voce del Capitano della Meridian =^= Qui Meridian...=^= la voce del Capitano sembrava del tutto misurata =^= Qui Meridian... siam...ti... Un gruppo di... =^= la distorsione non permise di sentire svariati secondi del messaggio, poi tornò in parte comprensibile =^= ...abbor...... Richied...=^=

Nella plancia scese il silenzio per svariati istanti, mentre Basta si limitò a dire "La voce non farebbe pensare che il Capitano stesse provando stress o altre forti emozioni ma... la parte finale potrebbe anche indicare che sono stati abbordati e richiedano soccorsi..."

"Altre navi nella zona?"

"No, non rilevo la presenza di altri vascelli a parte il nostro e..." la voce di Rest rimase totalmente atona "Signore, rilevo una moltitudine di frammenti a circa duecento chilometri da questo punto... la composizione è compatibile con la lega che compone le navi federali..."

"Timoniere, dirigersi alle coordinate individuate dal tenente Rest... Sullo schermo!"

Lo schermo venne attivato permettendo a tutti di osservare lo spettacolo orribile che si palesava sotto i loro occhi: non vi era alcun dubbio sulla sorte capitata alla Meridian. Di tutto il vascello poche parti erano rimaste quasi integre.

"La Meridian..." la voce di Melanne si piegò leggermente, non potendo nascondere la tensione di quel momento "...distrutta"

"Già... ma vorrei proprio sapere da chi!" intervenne Xyr con voce quasi rabbiosa

"E magari anche da dove veniva la Meridian..." intervenne all'improvviso Rest facendo voltare tutti i colleghi "Sembrerà strano ma dalle tracce residue di curvatura, sembrerebbe che stesse tentando di tornare verso la nebulosa..."

"Di tornare da dove?" chiese Bueller

"Da un'area che potrei individuare nei pressi del Sistema stellare Alfa 78-5... credo che si fossero diretti lì" Rest proseguì con il suo rapporto "Rilevo inoltre delle tracce similari con un volo a curvatura ma non si tratta delle consuete tracce che lascerebbero le navi federali..."

"La Meridian potrebbe aver tentato un primo contatto con un popolo che ha fatto il suo primo volo a curvatura?"

"La probabilità che ciò possa essere avvenuta è del 73,46%. Del resto le tracce rilevate non sono pienamente stabili, ipotizzo dei motori ancora da perfezionare..."

"E perchè non avvertire prima il Comando?" chiese Doohan

"Probabilmente perché prima volevano essere certi che quei dati non fossero stati falsati dalla presenza della nebulosa..." Ferris sospirò ma non fece in tempo ad aggiungere altro che l'addetto alle comunicazioni lo interruppe "Chiamata in entrata su tutte le linee... proviene dal terzo pianeta del sistema stellare Alfa 78-5... solo audio"

Bueller osservò per un attimo il proprio ufficiale scientifico per poi annuire all'addetto alle comunicazioni "Molto bene... attivare il canale"

=^=Federazione dei Pianeti Uniti, qui parla Mofu, leader indiscusso ed incontrastato del popolo dei Rasaensi... il vostro bieco e spregevole tentativo di aiutare i Mopristi durante la guerra in corso non sarà tollerato! Abbiamo abbordato la vostra nave e arrestato il Capitano con altri 245 membri di quell'insulso equipaggio... e quello stolto ha preferito far distruggere la nave piuttosto che accettare che il suo vascello venisse requisito. Con questo messaggio il mio popolo vi dichiara guerra... fra sette giorni a partire da oggi inizieremo a giustiziare tutti i vostri uomini per aver trattenuto contatti con il nemico=^=

Ferris stava per riprendere la parola ma nuovamente venne interrotto dall'ufficiale addetto alle comunicazioni "Signore... nuovo messaggio, questa volta dal quarto pianeta del sistema stellare Alfa 78-5... solo audio" attese il consenso del Capitano e attivò la comunicazione

=^=Federazione dei Pianeti Uniti, qui parla Rekax, leader indiscusso ed incontrastato del popolo dei Mopristi, veri padroni del sistema... per quanto i vostri amici Rasaensi possano tentare di negare, la realtà dei fatti è chiara... avete tentato di favorire il nemico alle nostre spalle, ma abbiamo rilevato il vostro vascello e provveduto ad abbordarlo... ovviamente a bordo vi abbiamo trovato quella feccia dei Rasaensi! Abbiamo provveduto all'arresto del Primo Ufficiale e di altri 238 membri dell'equipaggio! Con questo messaggio il mio popolo che vi dichiara guerra! Fra sette giorni a partire da oggi nizieremo a giustiziare tutti i vostri uomini per aver trattenuto contatti con il nemico=^=

Bueller sbatté il pugno sul bracciolo "Hanno catturato l'intero equipaggio... la Meridian voleva solo analizzarli e sono finiti per essere tacciati di collaborazionismo!"

"Fa parte della natura umanoide... il primo momento in cui si scopre di non essere soli nell'universo può portare ad un iniziale clima xenofobo... è successo in molti altri pianeti" Caytlin osservò il capitano "Se poi a tutto questo aggiungiamo che è in corso una guerra, che magari si trascina da decenni o secoli, diviene quasi naturale per loro non fidarsi di nessuno se non di se stessi"

"Tutto chiaro, consigliere..." le ripose Ferris "Ma in questo caso il fattore umano non ci è d'aiuto... andrò ad informare il Comando, vediamo come riuscire a risolvere questo disastro!"


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19.01 - Giustizia!

Autore: Tenente Ferris Bueller

USS Hope - Ufficio del Capitano
29/03/2403 - Ore 16.32


"Questo è tutto quello che sappiamo al momento. Credo sia necessario l'intervento del corpo diplomatico, non solo per liberare la nostra gente, ma per iniziare a lavorare su un trattato di pace."
=^=Signor Bueller lei mi stupisce. Secondo le leggende lei è il tipo da scendere sul pianeta e liberare l'equipaggio della Meridian mettendo a farro e fuoco tutto.=^= l'Ammiraglio Often sorrise
"Oggi è la giornata pace e amore, di solito mettiamo a ferro e fuoco il giovedì." rispose sfrontato il giovane "In ogni caso al momento non abbiamo ancora studiato la situazione, se riuscissimo ad arrivare a distanza di teletrasporto non sarebbe un problema, almeno per quanto riguarda il salvataggio. Ma la situazione potrebbe peggiorare per quanto riguarda la guerra e..."
=^=Cerchiamo di non farci prendere dal panico. Prima di tutto, cosa può dirmi del sistema?=^=
"Secondo i nostri sensori è un sistema di 6 pianeti, di cui due abitati: Geminos III e IV. La loro particolarità è che condividono la stessa orbita intorno alla loro stella e ad una distanza di circa 390.000 km... sono come due ballerini che si muovo all'unisono attorno al loro sole."
=^=E come hanno fatto ad abbordare la Meridian?=^=
"Qui entriamo nel campo delle supposizioni. Secondo il mio ufficiale tattico hanno preso possesso della nave durante il primo contatto. Probabilmente il Capitano Gakyn non si aspettava un attacco e aveva semplicemente invitato gli astronauti del primo volo a curvatura ad una specie di festeggiamento, infatti nella sua voce non c'era nessuna tensione. Probabilmente i Mopristi hanno intercettato le comunicazioni e si sono precipitati sul posto e hanno trovato i Rasaensi che se ne andavano con il Capitano e parte dell'equipaggio e hanno pensato bene di prendere gli ultimi rimasti sulla Meridian catturando tutte le capsule di salvataggio dato che il Capitano aveva dato il codice per l'autodistruzione."
=^=Mi pare una ricostruzione sensata. In ogni caso una nave diplomatica è già in viaggio, ma arriverà solo fra qualche settimana...=^=
"Troppo tardi per l'equipaggio della Meridian." commento Bueller guardando intensamente l'Ammiraglio Often
=^=Avete già un piano vero?=^=
"Uno piccolino..."
=^=E non mi piacerà vero?=^=
"Beh..."
=^=Ma lo attuerete comunque vero?=^=
"Probabile..."
=^=Seguirò il consiglio dell'Ammiraglio Lennox: dirvi di non fare stupidaggini e poi far finta di non vedere quello che fate.=^=
"Le prometto che non avrà di che pentirsi." lo rassicurò Ferris senza però guardarlo negli occhi.
=^=So che sta mentendo Capitano Bueller... vabbeh vado a preparare le mie scuse all'Ammiraglio Capo, così mi metto avanti. Buona fortuna=^=

"Beh è andata meglio del previsto." commentò Rodriguez seduto dall'altra parte della scrivania
"Mi aspettavo che ci tenesse il guinzaglio corto. Qual è il piano? Hai detto che ne abbiamo uno." chiese Xyr
"Andiamo a dichiarare guerra a tutti e due naturalmente." rispose Bueller sorridendo
"Ah ok, mi pareva che fosse giovedì in effetti..." commentò Paulo senza batter ciglio mentre Xyr si portava le mani al viso desiderando di essere altrove.



USS Hope - Plancia
05/04/2403 - Ore 3:18


"Consigliere, come sono andati i suoi studi?" chiese Bueller sedendosi sulla poltrona.
"È stato estremamente interessante... è sempre interessante scoprire nuove razze." Caytlin prese in mano il dpad e iniziò una sorta di report di quanto aveva scoperto. "Secondo i dati ricavati dalle scansioni a lungo raggio, la guerra fra Rasaensi e Mopristi dura ormai da quasi 500 anni. Nei primi cento anni del conflitto, entrambi i popoli fecero ampio uso di armi nucleari, devastando i rispettivi pianeti. Oggi, Rasaensi e Mopristi sembrano avere lo stesso livello tecnologico, essendosi costretti a parità di armamenti per non concedere al nemico vantaggi incolmabili. Nonostante ciò, il rancore reciproco restava profondo, quasi di matrice fanatica dopo secoli di propaganda bellica."
"Non è certo una buona base per iniziare dei trattati di pace." commentò Xyr con una smorfia

Il Consigliere della Hope, dopo un cenno affermativo riprese la lettura dei dati: "I Rasaensi sono una razza umanoide alta e snella, con la pelle bluastra e gli occhi gialli. La loro cultura è improntata ad una profonda libertà individuale ed egalitarismo, quale reazione al militarismo dei Mopristi.
Sono un popolo molto creativo, amante dell'arte, della musica e della poesia. La guerra li ha costretti a rinunciare alla maggior parte delle espressioni culturali, sostituite dall'addestramento militare. Nondimeno, il ricordo di un tempo migliore resta, come fosforo nelle tenebre, a sostenere lo spirito.
Vivono su Rasaen Prime, un pianeta un tempo coperto da immense foreste equatoriali e temperate. Oggi i crateri delle bombe solcano una superficie spoglia, mentre la natura si riappropria a fatica dei luoghi. Alcune specie uniche sono andate perse per sempre.
Rasaen Prime è il simbolo stesso di ciò che avrebbe potuto essere e non fu, per colpa della guerra eterna. Incarna il rimorso dei Rasaensi, costretti a difendere fanciullezza e ideali in un conflitto senza fine."
Dopo un attimo Caytlin passò alla descrizione dell'altra razza: "I Mopristi sono una razza umanoide alta e robusta, con la pelle rossastra e due corna sulla fronte. La loro cultura è estremamente gerarchica e militarizzata, con un rigido codice d'onore che giustifica l'eterno sterminio dei Rasaensi.

Sono un popolo privo di espressioni artistiche o liriche, dedito esclusivamente all'addestramento marziale e alla propaganda bellica... Ogni aspetto della loro vita è finalizzato alla guerra, divenuta ragione e religione dell'esistenza.

Vivono su Mopri, pianeta interamente immerso nel deserto e segnato dai lager di prigionia e dalle fabbriche di armamenti.
Non resta traccia di vita selvaggia, essendo stata modellata a immagine dell'apparato militare fino all'ultima particella.

Mopri è il simbolo vivente dell'ideologia moprista, ultimo orizzonte di una civiltà scomparsa nelle fiamme della guerra santa. Incarna fanatismo e sacrificio di ogni aspetto umano sull'altare del conflitto eterno."

Gli uomini e le donne in plancia sentirono l'agghiacciante peso della situazione gravare sulle loro spalle.

"Entrambe le razze si sono modellate l'un l'altra come eterne giustificazioni al conflitto, al punto da non sapere più riconoscere altro senso alla propria esistenza." commentò Xyr
"L'odio è divenuto religione, il nemico eterno il perno di ogni credo. Il tempo stesso ha finito per cristallizzare situazioni e ruoli, incapaci ormai di evolversi verso la pace." assentì Caytlin

"La descrizione disegna due razze e mondi i cui destini sembrano indissolubilmente legati da una guerra senza fine, descritta quasi come religione e senso stesso dell'esistenza." intervenne Rest "Nonostante pari tecnologia, ciascun popolo ha modellato la propria cultura in funzione dell'eterno conflitto contro l'altro, perdendo capacità di riconoscere altre ragioni o modalità di vita."
"Il tempo ha cristallizzato situazioni e ruoli, senza possibilità (o volontà) di evoluzione. La guerra è divenuta condizione permanente, senza altra prospettiva all'orizzonte." le parole del capo della sicurezza parevano porre la parola fine ad un eventuale sogno di pace.

"Li avete rintracciati tutti?" intervenne Ferris cercando di spezzare quell'atmosfera cupa che aveva avviluppato tutti

"Sì Capitano. Tutto l'equipaggio della Meridian è stato individuato. Servirà circa un minuto per portare tutti a bordo, tutte le sale teletrasporto sono pronte, anche quelle delle navette." rispose Paulo
"Contiamo qualche minuto in più considerando che appena arrivano dovranno scendere dalla pedana e saranno confusi."
"Per chi mi hai preso?" esclamò fintamente offeso il Capo Operazioni "Li materializzeremo in parti diverse della nave per dare la possibilità alle squadre mediche e quelle della sicurezza di operare in tranquillità. Si fidi Capitano, ci vorrà più tempo a spostarsi da un pianeta all'altro che a trasferire tutti."
"Ottimo lavoro Signor Rodriguez, le farò aumentare lo stipendio!"
"Perché abbiamo uno stipendio?" ribattè lui basito
"Bene iniziamo!" ordinò Xyr prima che la discussione degenerasse.



Rasaen Prime - Celle detentive
05/04/2403 - Ore 3:25


La cella era tetra e umida, col pavimento ricoperto da pozzanghere stagnanti. Le pareti scolpite nella roccia scura mostravano le cicatrici di antiche torture, mentre nella mente del Capitano Gakyn le fresche ferite di sette giorni di torture si univano all'angoscia senza fine per le sorti del suo equipaggio.

Il Capitano aveva subito interrogatori sadici dai Rasaensi, ansiosi di strappargli urla di dolore più che informazioni. I suoi tormentatori erano umanoidi dalla pelle bluastra e gli occhi gialli, posseduti da una follia lucida che vedeva in lui il trofeo perfetto per sfogare crudeltà secolari. La sua psiche, già segnata da anni di avventure e traumi, era stata spinta al punto di rottura dallo stress post traumatico. Davanti agli occhi, le visioni di un'infanzia felice si mescolavano ai ricordi di torture senza fine, mentre il suo IO si divideva.

La liberazione fu improvvisa, talmente istantanea da lasciare di stucco sia lui che i suoi aguzzini. Un lampo di luce che ferì gli occhi del trill per poi ritrovarsi circondato da uomini che non conosceva... cercò di combattere sebbene ormai le sue forze fossero allo stremo, ci mise un po' per realizzare che gli sconosciuti portavano la sua stessa divisa.

"Capitano mi sente? Sono il Capitano Bueller della USS Hope, adesso è al sicuro."

Gakyn boccheggiò guardandosi attorno con sguardo terrorizzato. La dottoressa Melanne fece una smorfia guardando le condizioni del suo volto e del corpo, le torture erano state continue e crudeli. Senza dire una parola la giovane appoggiò un hypospray alla giugulare del trill e finalmente gli portò la pace.

"Com'è la situazione?" chiese Xyr mentre Ferris si allontanava per aiutare a calmare un giovane tenente in preda ad una crisi isterica.

"Hanno segni evidenti di torture fisiche ma anche mentali. Per essere tutti così traumatizzati devono aver subito qualcosa che va al di là della semplice tortura... mi aspetterei queste condizioni dopo un anno in un lagher cardassiano durante la guerra."

"Hanno lasciato le bombe nucleari per qualcosa di più sottile." commentò Paulo guardandosi attorno "Non ce n'è uno la cui psiche sia ancora integra."

=^=Plancia a Capitano. Signore siamo in arrivo sul secondo obbiettivo. Iniziamo il trasferimento!=^= avvertì Basta

"Ottimo lavoro, appena terminato il teletrasporto saltiamo in curvatura e nascondiamoci da qualche parte nella nebulosa. Voglio rimanere comunque in zona... non la prenderanno bene e voglio evitare che tornino a bombardarsi a vicenda."

=^=Sissignore. Plancia chiudo.=^=



USS Hope - Hangar 1
08/04/2403 - Ore 12:27


"Come state?" la voce del Capitano era piena di sofferenza. L'equipaggio della Hope aveva fatto il possibile per quello della Meridian sfruttando ogni spazio a disposizione e attrezzandolo per essere il più confortevole possibile.
Lui, nonostante il parere negativo del medico di bordo, aveva fatto richiesta al giovanissimo capitano di quella nave per andare a trovare i suoi uomini. Erano tutti giovanissimi... il Capitano, gli ufficiali superiori, l'intero equipaggio. Non aveva mai sentito parlare del Progetto Hope, nonostante avesse visto passare rapporti al riguardo. Di solito di queste cose più 'periferiche' se ne occupava il suo Primo Ufficiale ma ora lei non c'era più... una delle vittime delle torture o forse dell'arrembaggio iniziale.

Non ricordava più di aver attivato l'autodistruzione della nave e non ricordava nemmeno cosa fosse successo durante quei momenti iniziali. Ancora adesso aveva difficoltà a prendere decisioni e riusciva a dormire solo con l'aiuto di farmaci.

"Ci riportano a casa signore?" chiese una guardiamarina boliana con gli occhi spiritati e voce fioca. Se la ricordava... più di una volta le aveva fatto notare che parlava troppo, adesso sembrava difficile farle spiccicare parola.
"Sì, ci riporteranno a casa presto, state tranquilli." rispose lui, anche se non aveva certezze su nulla.

"Ce ne andiamo e basta?" la voce arrivava da un gruppo di ufficiali immersi nella parte più in ombra dell'hangar.
"Cosa vuoi dire Mayers?" chiese il trill alzandosi stancamente in piedi
"Ce ne andiamo senza nemmeno far valere i nostri morti? Senza che nessuno paghi per le nostre sofferenze? Quella gente sono dei mostri, adesso che hanno scoperto la curvatura saranno un pericolo costante!"

Una donna vicina al tenente si fece avanti "Lo so, dovremmo andarcene. La prigionia è finita. Ma come possiamo... dopo tutto quello che abbiamo passato. Le loro morti contavano per qualcosa, non è vero? Non possiamo lasciarle alle spalle così facilmente." la sua voce era risoluta nonostante sembrasse senza più forze
"Quella gente ci ha torturati senza pietà. Sono mostri. E se li lasciassimo andare, se ne andrebbero a prepararsi per colpirci di nuovo, ne sono certo. Ogni tregua sarebbe solo temporanea." ringhò un altro

Alcuni membri della Meridian li guardarono allarmati, per lo più i vulcaniani, ma nessuno si azzardò a dire qualcosa mentre tutti quelli dell'hangar si raggruppavano attorno al loro capitano.
"Io... io vorrei punirli." rispose lui mentre la sua voce era rotta dall'affanno, come se fosse preda di un attacco di panico "Vorrei fare in modo che paghino per le loro colpe, come abbiamo pagato noi. So che non sarebbe giusto. So che dovremmo essere lieti di essere liberi. Ma come posso, quando il loro ricordo mi tormenta ancora?"

I suoi occhi si fecero vitrei mentre Gakyn sembrava parlare più con sé stesso che con gli uomini attorno a lui "Siamo vivi, ma c'è qualcosa in me che è morto. E non tornerà in vita fino a che non li avrò visti soffrire, così come ho sofferto io.
È folle, lo so. Succube di fantasmi. Ma sono prigioniero di me stesso, e non riesco a liberarmene."

"Facciamogliela pagare Capitano! Vogliono la guerra, accontentiamoli!" ringhiò di nuovo Mayers.

"In che modo? Non abbiamo più una nave e siamo tutti a pezzi." si intromise un tenente della sezione scientifica guadagnandosi occhiate rancorose da altri.

"Prendiamoci la Hope, questi qui sono tutti ragazzini, che ne sanno loro di quello che abbiamo passato! Prendiamoci la nave e facciamo capire a quei due popoli che con la Federazione non si scherza!"

Gli occhi del Capitano Gakyn si accesero di follia. Una nuova nave e finalmente la vendetta.

"Andate nei diversi punti di raccolta, voglio qui tutti gli ufficiali superiori... dobbiamo organizzare un piano." poi la sua voce si abbassò mentre si avvicinava a Mayers "Tieni d'occhio i vulcaniani, non voglio che diano l'allarme."

Il trill si allontanò dal resto del gruppo per sedersi sulla sua branda. Il Capitano Bueller gli aveva offerto una cabina ma lui aveva risposto di no... voleva rimanere con i suoi uomini. Oppure aveva solo paura di restare solo?

"Vendetta? No. Giustizia... capiranno cosa vuol dire essere in balia di qualcuno molto più potente e non essere in grado di difendersi."

I suoi occhi si chiusero mentre iniziava ad escogitare il piano per prendere possesso della Hope.


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FINE MISSIONE